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[Nonviolenza] Telegrammi. 5164
- Subject: [Nonviolenza] Telegrammi. 5164
- From: Centro di ricerca per la pace Centro di ricerca per la pace <centropacevt at gmail.com>
- Date: Sun, 7 Apr 2024 13:06:56 +0200
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 5164 dell'8 aprile 2024
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/
Sommario di questo numero:
1. Raniero La Valle: Europa
2. Maurizio Acerbo: Nato, minaccia per la pace
3. Enrico Peyretti: Fare teologia in tempi di guerra
4. Sigismondo Callaroni: A proposito delle elezioni di giugno per il Parlamento Europeo
5. Sosteniamo Narges Mohammadi e la lotta delle donne in Iran. Chiediamo la liberazione dell'attivista Premio Nobel per la Pace e che siano accolte le sue richieste di rispetto dei diritti umani
6. Kairos per la liberazione di Leonard Peltier
7. Dall'America un appello urgente per Leonard Peltier, la cui salute e la cui stessa vita sono in grave pericolo
8. Marco Cinque: Leonard Peltier. Prigioniero dell'uomo bianco
9. Omero Dellistorti: Brutilo
10. A costo di sembrare il solito grillo parlante... (novembre 2023)
11. Cosa possiamo (e dobbiamo) realmente fare contro la guerra in corso in Europa? (aprile 2023)
12. Segnalazioni librarie
13. La "Carta" del Movimento Nonviolento
14. Per saperne di piu'
1. L'ORA. RANIERO LA VALLE: EUROPA
[Ringraziamo di cuore Raniero La Valle per averci messo a disposizione questo intervento.
Raniero La Valle e' uno dei piu' illustri maestri della cultura della pace; ha promosso "Pace Terra Dignita'", l'unica lista pacifista alle elezioni europee di giugno, lista per la quale si stanno raccogliendo le firme in questi giorni]
L'Europa deve farsi promotrice di una riforma culturale e morale, che giunga fino a considerare che ogni straniero e' cittadino, che ogni patria straniera e' nostra patria, e a tutti e' patria la Terra.
Questo deve fare l'Europa a cominciare da se stessa, per contagiare il mondo, perche' sull'esempio e lo stimolo dell'Europa tutti gli Stati riconoscano che i loro veri confini sono i confini del mondo.
2. RIFLESSIONE. MAURIZIO ACERBO: NATO, MINACCIA PER LA PACE
[Ringraziamo Maurizio Acerbo per questo intervento.
Maurizio Acerbo e' segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista - Sinistra europea, e candidato della lista "Pace Terra Dignita'" alle elezioni per il Parlamento Europeo]
Non ci uniamo al coro di sostenitori della NATO. Il superamento della NATO e la costruzione di un sistema di sicurezza comune in Europa come quello progettato ai tempi di Gorbaciov dovrebbero essere obiettivi di chiunque tenga alla pace.
Va restituita centralita' all'ONU che va riformata e che dovrebbe essere la sede per la risoluzione delle controversie e anche l'unico soggetto legittimato a svolgere interventi di polizia sulla base del diritto internazionale.
Il sempre piu' stretto legame tra NATO e UE sta conducendo alla militarizzazione dell'Europa con l'industria bellica che diventa "pilastro" e l'intenzione proclamata di proseguire la guerra in Ucraina per i prossimi 5-10 anni con la previsione di una spesa di 100 miliardi destinata a gravare sui conti degli Stati e quindi sui popoli europei. Si comincia persino a parlare dell'invio di truppe in Ucraina con la possibilita' di ritornare alla leva obbligatoria e/o di costituire nuove legioni straniere che garantiscano la cittadinanza a migranti trasformati in mercenari che accettino di combattere per la NATO. L'Unione Europea doveva essere un'unione di pace, ma se mai lo e' stata, ora certo non lo e' piu'. La subalternita' dell'Unione Europea all'Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico (NATO) rafforza principalmente il rapporto dell'UE con gli Stati Uniti e la protezione militare dell'agenda neoliberista globale che e' il "cemento" che tiene insieme questi "fratelli d'armi". Seguendo la strategia degli USA la NATO prima ha assunto la Russia come nemico e dall'ultimo summit di Madrid ha esplicitamente menzionato la minaccia della Cina secondo lo spartito della nuova guerra fredda di Washington.
La NATO costituisce la principale minaccia alla pace e la causa della ripresa in dimensioni mai viste della corsa agli armamenti. La NATO avrebbe dovuto sciogliersi nel 1991 dopo la fine del Patto di Varsavia e invece si e' trasformata in un'alleanza militare che si arroga il diritto di intervenire in tutto il mondo marginalizzando il ruolo dell'ONU.
Non temiamo di dire la verita': la NATO e' un'alleanza imperialista che ha come scopo l'affermazione di un antistorico dominio unipolare degli Stati Uniti e dei suoi alleati sul pianeta.
Dal 1991 ha svolto un ruolo assolutamente negativo. Lo stesso revascismo nazionalista in Russia puo' essere imputato all'aggressivita' dell'espansionismo NATO che ha creato anche le condizioni per l'esplosione del conflitto in Ucraina. La NATO ormai ha allargato il suo raggio d'azione dall'America Latina all'Africa all'Oceano Pacifico trascinandoci in una spirale che rende sempre piu' realistico il rischio della guerra nucleare.
Purtroppo i governi europei, e nel nostro paese i due poli dell'alternanza, sono allineati in maniera irresponsabile su una linea bellicista e di riarmo assai pericolosa. L'Occidente e' passato dal bombardare Iraq, Serbia, Libia, Afghanistan e altri paesi del sud alla guerra per procura contro la Russia e prepara quella con la Cina.
Rifiutiamo la narrativa volta a presentare la NATO come baluardo della liberta', della democrazia e dei diritti umani.
La NATO e' la piu' potente macchina militare sul pianeta e i paesi che la compongono negli ultimi 75 anni hanno causato milioni di morti.
Nel 75mo anniversario della nascita della NATO ricordiamo all'opinione pubblica antifascista il ruolo che svolse nella destabilizzazione della nostra democrazia durante la strategia della tensione. Dalle inchieste sulle bombe fasciste emerge sempre il ruolo della NATO e dei servizi USA in quello che Pasolini defini' "romanzo delle stragi".
Rifondazione Comunista propone da sempre l'uscita dell'Italia dalla NATO e con le altre formazioni della Sinistra Europea e del gruppo La Sinistra si batte per liberare l'Europa dai vincoli atlantici e contrastare la militarizzazione del continente.
Oggi puo' apparire inattuabile il superamento della NATO e il sogno di un'Europa autonoma, neutrale e senza armi nucleari dell'Atlantico agli Urali.
Ma chi si riconosce nella Costituzione nata dalla Resistenza non puo' non rivendicare a tutti i livelli il rispetto del principio del ripudio della guerra sancito dall'articolo 11.
Per questo non condividiamo la proposta dell'esercito europeo che va nell'immediato nella direzione dello sviluppo delle logiche di guerra della NATO e che sarebbe negativa anche nel caso di un ruolo autonomo dell'Europa come ulteriore polo della guerra.
Per questo nell'immediato bisogna costruire il piu' largo fronte pacifista contro ogni allargamento della NATO, ogni intervento non difensivo al di fuori dei confini dell'alleanza, ogni aumento della spesa militare, ogni invio di armi a paesi belligeranti.
Lavoriamo per un'Europa che svolga un ruolo di pace nel mondo. Con la lista "Pace Terra Dignita'" intendiamo portare nella campagna elettorale per il parlamento europeo la voce di chi, con differenti storie e culture, condivide con noi il ripudio della guerra e la richiesta di una politica di pace per fermare la deriva bellicista delle classi dirigenti europee.
3. RIFLESSIONE. ENRICO PEYRETTI: FARE TEOLOGIA IN TEMPI DI GUERRA
[Dal sito de "Il foglio" (www.ilfoglio.info) riprendiamo questo articolo del 27 marzo 2024.
Enrico Peyretti (1935) e' uno dei maestri della cultura e dell'impegno di pace e di nonviolenza; e' candidato alle elezioni europee nella lista "Pace Terra Dignita'"]
Nel Polo Teologico di Torino, il 13 marzo, il teologo Giuseppe Lorizio (Universita' Lateranense, Assistente nazionale del Meic) ha svolto una relazione su Le chiese e la guerra. Bisogna fare teologia anche durante le guerre, e non solo teologia morale. Ma la teologia fa un assordante silenzio, nel dibattito culturale, salvo pochi, come Severino Dianich. La guerra e' un tema divisivo. Il vangelo non riguarda solo il singolo, ma i popoli. Papa Francesco parla di "coraggio di negoziare". Gesu' non parla solo dell'altra guancia e di riporre la spada, ma, in Luca 14, fa l'esempio di quel re che, vista la propria inferiorita', manda messaggeri a chiedere quali sono le condizioni di pace.
Il papa e' stato profetico, Parolin lo ha frenato. La spiritualita' non e' solo personale. Il concetto biblico di katechon (2 Tess 2,7), una forza frenante, viene applicato sia al rinvio del ritorno di Cristo, sia a frenare l'Anticristo (anche con la guerra!).
Sulla "guerra giusta" e' cambiato il concetto, perche' ora la guerra uccide i civili, e tutte le guerre diventano ingiuste. La Gaudium et Spes parlava di legittima difesa [e anche di difesa nonviolenta, alla fine del n. 78, ndr]. Ma deve esserci una proporzionalita', che ora nel caso di Israele non c'e'. Il Catechismo parla ancora di guerra giusta, ma lo si puo' cambiare, nell'era atomica, come e' cambiato sulla pena di morte. C'e' uno sviluppo della dottrina.
La guerra in corso e' naufragio dell'ecumenismo. Le chiese non causano le guerre, ma le giustificano. L'ortodossia russa in Ucraina si e' divisa, si e' occidentalizzata. Kirill vede l'Occidente corrotto dal protestantesimo, e, nel Concilio, vede il cattolicesimo sempre piu' protestante, dunque si sente la "terza Roma". Per lui la guerra e' un fatto "metafisico", contro l'Occidente corrotto.
Un grande problema e' l'identificazione del cristianesimo con la cultura occidentale. Il declino dell'Occidente sarebbe declino del cristianesimo e dei valori derivati. In guerra si decide e non si pensa, percio' l'Occidente sta con Ucraina e Israele, perche' queste guerre sarebbero attacchi all'Occidente. Siamo sicuri di questa identificazione? E' linguaggio di vittoria, non di pace.
Si accusa papa Francesco di essere contro l'Occidente. L'Europa, anche per Francesco, non e' piu' cristiana. La chiesa cresce in Africa e altrove. Ma quale cristianesimo si diffonde altrove? Fondamentalista, integralista. Questo interroga la nostra teologia. Il cristianesimo occidentale offre agli altri il vaccino, perche' si e' purificato dal fondamentalismo nel confronto con la modernita' laica, filosofica, politica.
"La superstizione e' peggiore dell'ateismo" (Francesco Bacone). Compito teologico dell'Occidente e' accompagnare la fede col pensiero critico. Ma i pastori non ascoltano i teologi. La teologia deve uscire dalle sacrestie, deve ricuperare la sua funzione rispetto alla pastorale. Non abbiamo credibilita' scientifica se la teologia e' solo nelle istituzioni accademiche: il suo ruolo e' nella citta', nella vita, anche su guerra e pace. E' importante il giudizio delle chiese sulla guerra. Continuare a fare teologia sotto Hitler e' azione politica, e' teologia politica (Barth), come l'opposizione fino al martirio (Bonhoeffer).
L'Europa, diceva Novalis nel 1799, era cristianamente unita, le guerre vengono dalla divisione del cristianesimo. Oltre alle potenze terrene, che non trovano da sole un equilibrio, c'era un potere superiore. Norberto Bobbio, per un pacifismo giuridico, vede la necessita' del Terzo (Il Terzo assente, libro del 1989). Ora l'unico terzo rimasto e' il papa, non l'Onu, non l'Europa. Lorizio si dice pacifista a oltranza.
4. LETTERE DALLA MONTAGNA. SIGISMONDO CALLARONI: A PROPOSITO DELLE ELEZIONI DI GIUGNO PER IL PARLAMENTO EUROPEO
[Dal nostro vecchio amico Sigismondo Callaroni riceviamo e diffondiamo]
Leggo che si stanno raccogliendo le firme per poter presentare una lista pacifista alle elezioni europee di giugno.
Leggo che animatore della lista e' Raniero La Valle, una delle figure piu' illustri del movimento per la pace nel nostro paese.
Leggo che tra le persone che si candiderebbero con questa lista ve ne sono alcune di grande valore, e tra esse un vecchio amico e compagno di lotte: si chiama Ali' Rashid, e' un autorevole, storico rappresentante del popolo palestinese, una persona saggia, gentile e generosa, un uomo di pace da sempre impegnato per la liberazione e la solidarieta' fra tutti i popoli, contro il fascismo e il razzismo, per i diritti umani di tutti gli esseri umani, per la difesa dell'intero mondo vivente; e' anche stato deputato al parlamento italiano, in rappresentanza delle classi sfruttate e delle persone oppresse.
Per molte ragioni mi sembrerebbe una buona cosa che fosse eletto al Parlamento Europeo.
La lista si chiama "Pace Terra Dignita'": credo che ogni persona impegnata per la pace dovrebbe firmare affinche' possa presentarsi alle elezioni.
Si firma presso i Comuni, ed anche presso i tavoli che i sostenitori stanno organizzando in varie citta' d'Italia in queste settimane di aprile.
*
Per la pace, per i diritti umani di tutti gli esseri umani, per la solidarieta' che ogni essere umano riconosca e raggiunga, per la difesa dell'intero mondo vivente.
Abolire la guerra, gli eserciti, le armi.
Salvare le vite e' il primo dovere.
5. REPETITA IUVANT. SOSTENIAMO NARGES MOHAMMADI E LA LOTTA DELLE DONNE IN IRAN. CHIEDIAMO LA LIBERAZIONE DELL'ATTIVISTA PREMIO NOBEL PER LA PACE E CHE SIANO ACCOLTE LE SUE RICHIESTE DI RISPETTO DEI DIRITTI UMANI
Sosteniamo Narges Mohammadi, Premio Nobel per la pace, detenuta in Iran per la sua lotta nonviolenta in difesa dei diritti umani e per l'abolizione della pena di morte.
Sosteniamo la lotta nonviolenta delle donne in Iran per la dignita' umana di tutti gli esseri umani.
Sia liberata Narges Mohammadi e tutte le prigioniere e tutti i prigionieri di coscienza, tutte le detenute e tutti i detenuti politici, tutte le persone innocenti perseguitate e sequestrate, in Iran come ovunque.
Cessi l'oppressione delle donne in Iran come ovunque nel mondo, siano rispettati i diritti umani di tutti gli esseri umani.
*
Chiediamo al Parlamento e al governo italiano di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
Chiediamo al Parlamento Europeo, al Consiglio Europeo e alla Commissione Europea di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
Chiediamo al Segretario Generale e all'Assemblea Generale dell'Onu di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
*
Chiediamo a tutte le persone di volonta' buona, a tutti i movimenti democratici, a tutte le istituzioni sollecite del bene comune e della dignita' umana, a tutti i mezzi d'informazione impegnati per la verita' e la giustizia, d'impegnarsi a sostegno di Narges Mohammadi e delle donne iraniane.
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Donna, vita, liberta'.
6. APPELLI. KAIROS PER LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER
Come tutti sanno, quest'anno si vota per le elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America.
E come tutti sanno il presidente uscente in scadenza di mandato e' solito concedere la grazia ad alcuni detenuti.
Ci sono molte ragioni per ritenere che Biden potrebbe finalmente decidere la liberazione di Leonard Peltier.
Viceversa, se le elezioni fossero vinte dalla destra suprematista di cui Trump e' palese espressione, per i prossimi quattro anni ben difficilmente si potrebbe sperare in un provvedimento di grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
E' quindi questo il momento di esercitare la massima pressione nonviolenta per contribuire a persuadere l'attuale presidente statunitense a concedere la grazia all'illustre attivista nativo americano da 48 anni detenuto innocente.
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Segnaliamo alcune circostanze favorevoli.
La prima: il Comitato nazionale del partito democratico statunitense all'unanimita' ha deliberato una risoluzione che chiede la liberazione di Leonard Peltier: il che significa che l'intero partito democratico, di cui Biden e' espressione, chiede al Presidente la grazia per Leonard Peltier.
La seconda: alcuni mesi fa decine di parlamentari statunitensi, sia democratici che repubblicani, hanno chiesto la liberazione di Leonard Peltier, segnalando cosi' che anche nel Congresso vi e' una crescente convinzione che Leonard Peltier debba essere liberato e che quindi il Presidente dovrebbe concedere la grazia.
La terza: a livello internazionale va poi ricordato che la Commissione giuridica costituita ad hoc dall'Onu per riesaminare l'intera vicenda giudiziaria di Leonard Peltier ha concluso i suoi lavori chiedendone la liberazione.
Ne' c'e' bisogno di ricordare che nel corso di cinque decadi milioni di persone hanno chiesto di liberare Peltier (e tra loro figure prestigiose come Nelson Mandela e madre Teresa di Calcutta, il Dalai Lama e papa Francesco), cosi' come numerose istituzioni di tutto il mondo (e tra esse, reiteratamente fin dagli anni '90, il Parlamento Europeo), ed innumerevoli associazioni democratiche, umanitarie, in difesa dei diritti umani (prima fra tutte Amnesty International).
Vi sono insomma tutte le condizioni affinche' il Presidente degli Stati Uniti prenda la storica decisione di liberare Leonard Peltier.
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Certo, i presidenti che in passato sembrava avessero preso in seria considerazione l'ipotesi - Clinton prima, Obama poi - rinunciarono infine, verosimilmente perche' intimiditi dai settori piu' oltranzisti e razzisti (ed usi al ricatto) dell'Fbi; ma ormai, come e' noto, anche dall'interno dell'Fbi si sono levate voci che richiedono la liberazione di Leonard Peltier denunciandone la persecuzione ed attestando che fin dall'inizio era perfettamente noto che le cosiddette "testimonianze" e le cosiddette "prove" contro di lui erano del tutto false e fabbricate ad hoc mentendo e sapendo di mentire.
Biden potrebbe quindi risolversi a un atto di verita' e di giustizia atteso ormai da decenni. E non solo per ragioni ideali ma anche per motivi meramente utilitari: e' ovvio che la liberazione di Peltier potrebbe persuadere al voto per il presidente uscente quell'ampia parte dell'opinione pubblica americana che nel corso di quasi mezzo secolo ha preso coscienza della sesquipedale ingiustizia e colossale assurdita' della detenzione di Leonard Peltier, e che quindi apprezzerebbe il provvedimento di grazia come una sia pur parziale, e certo assai tardiva, riparazione dovuta.
*
A tutto cio' si aggiunga che con l'avanzare dell'eta' le condizioni di salute di Leonard Peltier si sono fatte sempre piu' precarie, come e' stato recentemente evidenziato da un drammatico appello promosso dal comitato di solidarieta' che direttamente lo sostiene.
*
Stando cosi' le cose occorre in questi mesi estendere ed intensificare l'impegno per la liberazione del nostro fratello e compagno di lotte in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani e per la salvaguardia della Madre Terra.
*
Cosa si puo' dunque fare?
Suggeriremmo le seguenti iniziative:
1. scrivere direttamente a Biden, attraverso lo spazio dedicato nel sito della Casa Bianca: https://www.whitehouse.gov/contact/
2. scrivere al comitato che direttamente sostiene Leonard Peltier (attraverso il sito: https://www.freeleonardpeltiernow.org/) e, avendone la possibilita', effettuare una donazione;
3. diffondere l'informazione sulla figura e la vicenda di Leonard Peltier: scrivendo ai mezzi d'informazione, utilizzando le risorse di internet, promuovendo iniziative locali e non solo;
4. sollecitare prese di posizione pubbliche da parte di associazioni ed istituzioni;
5. in particolare promuovere presso gli enti locali la presentazione ed approvazione di mozioni o ordini del giorno di solidarieta' con Leonard Peltier;
6. costruire una rete solidale che si colleghi ai comitati gia' esistenti (benemeriti, pur con tutti i loro limiti) ma che si estenda molto oltre coinvolgendo il maggior numero possibile di persone, associazioni, movimenti, istituzioni.
*
Facciamo sentire alla Casa Bianca la corale richiesta di ogni persona di volonta' buona, di ogni associazione democratica, di ogni istituto orientato al bene comune.
Dopo 48 anni di ingiusta ed assurda detenzione sia liberato un uomo innocente.
Dopo 48 anni di ingiusta ed assurda detenzione sia liberato un generoso difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente.
Dopo 48 anni di ingiusta ed assurda detenzione sia liberato un nativo americano che continua la lotta di Toro Seduto e di Cavallo Pazzo per la liberta' del suo popolo e di tutti i popoli oppressi.
Dopo 48 anni di ingiusta ed assurda detenzione sia liberato un uomo coraggioso che continua la lotta di Mohandas Gandhi e di Nelson Mandela per la verita' e la giustizia, per la dignita' umana, per il bene comune dell'umanita'.
Dopo 48 anni di ingiusta ed assurda detenzione sia liberato il nostro fratello Leonard Peltier.
Contro tutte le stragi e le uccisioni.
Per la vita, la dignita' e i diritti di ogni essere umano.
Per il rispetto e la difesa dell'intero mondo vivente.
Free Leonard Peltier.
Mitakuye Oyasin.
*
Il comitato viterbese per la liberazione di Leonard Peltier
Viterbo, 17 marzo 2024
Segnaliamo alcuni materiali di documentazione in lingua italiana disponibili nella rete telematica:
https://sites.google.com/view/viterboperleonardpeltier/home-page
https://sites.google.com/view/vetralla-per-peltier-2021/home-page
https://sites.google.com/view/vetrallaperpeltier2022/home-page
https://sites.google.com/view/vetrallaperleonardpeltier2023/home-page
https://sites.google.com/view/vetralla-per-peltier-2024/home-page
7. REPETITA IUVANT. DALL'AMERICA UN APPELLO URGENTE PER LEONARD PELTIER, LA CUI SALUTE E LA CUI STESSA VITA SONO IN GRAVE PERICOLO
Dal sito https://www.freeleonardpeltiernow.org/ riprendiamo e diffondiamo il seguente appello urgente.
La salute e la vita stessa di Leonard Peltier sono in grave pericolo.
Gli siano garantite condizioni e cure adeguate.
Gli sia restituita la liberta'.
* * *
THE LEONARD PELTIER AD HOC COMMITTEE: URGENT CALL TO ACTION
Dear Relatives,
Leonard Peltier is still in need of urgent medical care. Your efforts, along with the strong advocacy of Leonard's legal team and the Ad Hoc Committee, got the attention of the Federal Bureau of Prisons (BOP). However, BOP personnel informed Leonard that he will need to wait at least 8-10 months to see an eye specialist. This is unacceptable.
The BOP has deprived Leonard of necessary medical care for decades and in doing so has sentenced Leonard to Death by Incarceration. Locked down for 22 hours a day in maximum security prison USP Coleman I, Leonard, who is almost 80 years old, suffers from multiple severe health conditions. Leonard's current conditions include kidney disease, heart condition, diabetes, high blood pressure, bone spurs, a degenerative joint disease, and painful injuries to his jaw - all of which require immediate and ongoing medical care. Leonard is in constant pain from arthritis in his hip and shoulder, has an enlarged prostate, and an aortic aneurysm. Leonard uses a walker and has only a few infected teeth left, presenting not only pain but also a choking hazard. This dangerous cocktail of neglect puts Leonard in serious risk of harm and amounts to Death by Incarceration.
Leonard has requested and been denied a wheelchair.
Our physician expert believes that not only is the BOP failing to address Leonard's medical care properly but cannot meet Leonard's medical needs at USP Coleman I. Our Legal team is working to ensure Leonard receives health care as required by the 8th Amendment and is transferred to an appropriate facility pending his release.
We do not want our vulnerable elder to be in pain and go without proper care, and we don't want him to die in prison! We need you to stand united with us for Leonard. Act now. Enough is enough.
Please call and email the following officials and tell them Leonard Peltier needs immediate medical treatment, transfer to a medical facility, and RELEASE. Sample script below.
*
Senator Cory Booker
D.C. Office: (202) 224-3224
Newark, NJ: (973) 639-8700
https://www.booker.senate.gov/contact/write-to-cory
*
Sen. Richard Durbin
DC Office: 202-224-2152
Chicago Office: 312-353-4952
https://www.durbin.senate.gov/contact/email
*
Sen. Alex Padilla
DC Office: 202-224-3553
Los Angeles Office: 310-231-4494
https://www.padilla.senate.gov/contact/contact-form/
*
US Rep. Maxwell Frost
DC Office: 202-225-2176
Orlando Office: 321-388-9808
https://frost.house.gov/address_authentication?form=/contact
*
(Any contacts you may have.)
*
Sample script
"Hello, I'm calling about immediate medical care needed for Leonard Peltier, a 79 year-old federal prisoner. His prisoner number is 89637-132, and he's in USP Coleman 1.
We need [name of Senator or Representative]'s assistance.
1) First, Leonard must see an eye specialist without further delay. His loss of vision poses serious risk of him falling, and he depends on other prisoners to perform basic life activities.
2) Second, Leonard is in constant pain and has multiple severe health conditions requiring immediate and ongoing medical care.
I am asking (Sen/Rep) to request an immediate transfer for Leonard Peltier to the Federal Medical Prison Facility in Rochester Minnesota (FCI Rochester) where he can get treatment for all of his medical conditions.
I also urge the Sen/Rep to advocate for elder Leonard Peltier's release so he can receive healthcare outside of prison and be with loved ones and community. Immediate release is proper and humane given his advanced age and medical conditions. Thank You."
(You can use your own words, but please, speak out for Leonard.)
*
Contacts:
Senator Cory Booker
D.C. Office Phone: (202) 224-3224
Newark, N.J. Phone: (973) 639-8700
https://www.booker.senate.gov/contact/write-to-cory
*
Sen. Richard Durbin
DC Office: 202-224-2152
Chicago Office: 312-353-4952
https://www.durbin.senate.gov/contact/email
*
Sen. Alex Padilla
DC Office: 202-224-3553
Los Angeles Office: 310-231-4494
https://www.padilla.senate.gov/contact/contact-form/
*
US Rep. Maxwell Frost
DC Office: 202-225-2176
Orlando Office: 321-388-9808
https://frost.house.gov/address_authentication?form=/contact
*
(Any contacts you may have.)
*
If you can, please donate to support our legal and medical efforts.
* * *
Anche in Italia si estenda e si intensifichi l'impegno per la liberazione di Leonard Peltier.
E' questo l'anno (quello in cui si svolgono le elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America) in cui abitualmente i presidenti statunitensi uscenti concedono la grazia ad alcuni detenuti.
Facciamo sentire alla Casa Bianca la corale richiesta di ogni persona di volonta' buona, di ogni associazione democratica, di ogni istituto orientato al bene comune.
Dopo 48 anni di ingiusta ed assurda detenzione sia liberato un uomo innocente.
Dopo 48 anni di ingiusta ed assurda detenzione sia liberato un generoso difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente.
Dopo 48 anni di ingiusta ed assurda detenzione sia liberato un nativo americano che continua la lotta di Toro Seduto e di Cavallo Pazzo per la liberta' del suo popolo e di tutti i popoli oppressi.
Dopo 48 anni di ingiusta ed assurda detenzione sia liberato un uomo coraggioso che continua la lotta di Mohandas Gandhi e di Nelson Mandela per la verita' e la giustizia, per la dignita' umana, per il bene comune dell'umanita'.
Dopo 48 anni di ingiusta ed assurda detenzione sia liberato il nostro fratello Leonard Peltier.
Contro tutte le stragi e le uccisioni.
Per la vita, la dignita' e i diritti di ogni essere umano.
Per il rispetto e la difesa dell'intero mondo vivente.
Free Leonard Peltier.
Mitakuye Oyasin.
8. DOCUMENTAZIONE. MARCO CINQUE: LEONARD PELTIER. PRIGIONIERO DELL'UOMO BIANCO
[Dal sito www.ytali.com riprendiamo e diffondiamo questo intervento del primo aprile 2024]
Leonard Peltier, leader nativo americano di ascendenza Lakota/Anishnabe, tra i fondatori dell'Aim (American Indian Movement) e simbolo di una resistenza indigena che dura da piu' di cinquecento anni, si trova ancora ingiustamente rinchiuso, da ormai oltre quarantotto anni, nelle carceri di massima sicurezza statunitensi. La sua vicenda giudiziaria e' arcinota, raccontata anche in svariati libri, film e pubblicata su un'infinita' di giornali nazionali e internazionali.
Tutto ebbe inizio il 26 giugno 1975, a Pine Ridge, territorio degli Oglala Lakota, una delle riserve indiane piu' grandi e povere degli Stati Uniti. Erano tempi di forti tensioni sociali e scontri, dove avvenivano continue aggressioni alle comunita' indigene, soprattutto da parte dei Goon, cioe' bande armate formate in parte da nativi stessi, assoldate dal governo statunitense per reprimere le lotte di rivendicazione dell'Aim. Quel giorno, senza alcun preavviso, irruppe nella riserva un'automobile priva di targa con due uomini a bordo, che diedero inizio a un conflitto armato. In seguito si scoprira' che erano due agenti dell'Fbi.
Nel giro di pochi minuti, arrivarono sul posto centinaia di altri agenti e la sparatoria che ne segui' lascio' a terra i due provocatori, oltre a un nativo. Sul nativo naturalmente nessuno si prese la briga di indagare, come avveniva regolarmente anche per la gran quantita' di indigeni uccisi in quegli anni. Tra il 1973 e il 1975, infatti, ben sessantaquattro residenti di Pine Ridge erano stati impunemente assassinati con armi da fuoco, ma per i due agenti morti invece qualcuno doveva pagare. In quanto attivista dell'Aim, l'allora trentunenne Leonard Peltier divenne il capro espiatorio perfetto.
Per comprendere meglio il clima in cui si svolsero i fatti, in una precedente intervista Peltier aveva denunciato:
"Sono stato minacciato con le pistole puntate in faccia quando ho cercato di filmare un blocco stradale di una squadra Goon; in un'altra occasione sono stato sbattuto contro un muro dai Goon, che tendevano a percepire l'intero corpo della stampa come simpatizzante dell'Aim. I freni della mia macchina furono tagliati e, in un'occasione, un fucile ad alta potenza fece un buco nell'automobile che stavo guidando. Ma le mie esperienze impallidiscono in confronto ai pestaggi, alle bombe incendiarie e alle sparatorie durante quel periodo".
L'arresto di Peltier avvenne in Canada, il 6 febbraio successivo agli scontri di Pine Ridge, ma l'estradizione fu ottenuta con prove cosi' fasulle che, in seguito, il governo canadese protesto' formalmente per il modo truffaldino in cui era stata formulata la richiesta. Nel 1976 Peltier fu condannato a due ergastoli, dopo un processo segnato da discriminazione e pregiudizio, dove venne accusato dell'omicidio dei due agenti dell'Fbi, Ronald A. Williams e Jack R. Coler. Nonostante un accurato rapporto balistico della stessa Fbi rivelasse che i proiettili non potevano essere stati sparati dall'arma del leader dell'Aim, il destino dell'imputato Lakota era gia' segnato. Il processo infatti fu una farsa che ricalco' un copione gia' scritto, con prove inesistenti o costruite e testimonianze ritrattate. La giuria che condanno' Peltier fu poi composta esclusivamente da gente bianca, ma la cosa paradossale fu che i due coimputati nativi, accusati assieme a lui, vennero giudicati non colpevoli per motivi di legittima difesa. Nel 2003 i giudici del Decimo Circuito dichiararono:
"Gran parte del comportamento del governo nella riserva di Pine Ridge su quanto e' accaduto a proposito del Signor Peltier, e' da condannare. Il governo ha trattenuto delle prove. Ha intimidito testimoni. Questi fatti sono incontestabili".
Centinaia di singoli cittadini, associazioni e comitati in tutto il mondo hanno sostenuto per decenni la causa di Peltier, raccogliendo milioni di firme e sottoscrivendo migliaia di appelli. Si sono occupate del suo caso anche personalita' come Desmond Tutu, il Dalai Lama, Rigoberta Menchu', Howard Zinn, artisti come Robert de Niro, Robert Redford, Robbie Robertson, Bruce Springsteen, Pete Seeger, Little Stevens, Oliver Stone, associazioni internazionali come Amnesty International, nonche' organismi istituzionali come il Parlamento europeo, il cui presidente David Sassoli, il 23 agosto 2021, aveva annunciato pubblicamente con un video e con un tweet al Presidente degli Stati Uniti la richiesta della grazia per il prigioniero Lakota.
Per la liberazione di Peltier si confido' persino nella sensibilita' umana di due presidenti democratici: Bill Clinton e Barak Obama. Anche se inizialmente si rese disponibile ad accogliere le richieste di grazia per Peltier, dopo le minacciose proteste dell'Fbi, Clinton si rimangio' le promesse fatte e si rifiuto' di firmare. Quando poi venne il turno di Obama, si penso' che di lui invece ci si potesse fidare. Niente di piu' sbagliato, nonostante lo stesso procuratore capo nel caso Peltier ed ex procuratore degli Stati Uniti, James H. Reynolds, avesse invitato Obama a concedere la clemenza, affermando che il rilascio del prigioniero sarebbe stato "nell'interesse della giustizia", la decisione del premio Nobel preventivo per la pace e' stata invece quella di mettere una pietra tombale sulla vicenda del leader dell'Aim.
All'inaspettato rifiuto, Margaret Huang, direttore esecutivo di Amnesty International, replico':
"Siamo profondamente addolorati per la notizia che il presidente Obama non permettera' a Leonard di tornare a casa, malgrado le gravi perplessita' circa l'equita' dei procedimenti legali che hanno portato al suo processo e alla sua condanna".
Persino James H. Reynolds, ex procuratore statunitense, nonche' pubblico ministero nel processo a Peltier, nel 2021 aveva scritto a Biden dicendo:
"Scrivo oggi da una posizione inconsueta per un ex pubblico ministero, per supplicarvi di commutare la pena di un uomo che ho contribuito a mettere dietro le sbarre. Con il tempo e col senno di poi, mi sono reso conto che il procedimento giudiziario e la lunga incarcerazione del signor Peltier erano e sono ingiusti".
Certo e' che l'assurda vicenda di Leonard Peltier verra' ricordata come un motivo di vergogna per un sistema giudiziario intriso di razzismo, discriminazione e corruzione, dove l'FBI ha potuto impunemente imporre la propria arbitraria, ingiusta decisione, con la complicita' di tutti i presidenti statunitensi che si sono succeduti.
In un commovente messaggio spedito ai sostenitori della sua causa, Leonard scrisse:
"Ho sacrificato tutti questi anni di vita al mio popolo. Sono stanco. Per anni ho nascosto le mie sofferenze. Ho sorriso quando volevo piangere. Ho riso quando mi sentivo morire. Ho dovuto guardare le fotografie dei miei bambini per vederli crescere. Ho perduto il piacere di stare con gli amici. Ho perduto la gioia di passeggiare nei boschi. Ho perduto la mia liberta'. Vi prego, non dimenticate che in tutto il mondo i popoli indigeni sono oppressi. Vi prego, non vi dimenticate di me, domani".
9. NELLA CITTA ' DOLENTE. OMERO DELLISTORTI: BRUTILO
- Brutilo! Non ci posso credere, dopo tutti questi anni e in questa citta' straniera. Non mi riconosci? Sono Marraccio sono. Sei Brutilo, no?
- Ma pensa. Sara' mezzo secolo che nessuno mi ci chiamava piu'.
- Ah no?
- No.
- Ma ti ci chiamo io, Brutilo sei e Brutilo rimani.
- Gia'. Ma qui adesso mi chiamano Signor Direttore.
- E direttore di che?
- Di niente, che c'entra? E' un nome, no? Mi chiamano Signor Direttore e basta. In segno di rispetto.
- E di rispetto perche'?
- Ce lo sai perche'.
- Per quello?
- Per quello.
- Per quello di allora?
- Di allora, di dopo, di adesso.
- Perche', hai continuato?
- Sempre.
- Sempre?
- Sempre. Il lupo perde il pelo...
- E quanti ne hai fatti?
- Tanti, tanti. Se non ne hai fatti tanti non ti ci chiamano Signor Direttore.
10. REPETITA IUVANT. A COSTO DI SEMBRARE IL SOLITO GRILLO PARLANTE... (NOVEMBRE 2023)
Ci sono alcune cose che vanno pur dette, e allora diciamole.
*
Ogni manifestazione a favore dell'esistenza dello stato di Israele che non s'impegni anche per la nascita dello stato di Palestina rischia di essere inutile.
Ogni manifestazione a sostegno del popolo palestinese che non s'impegni anche a sostegno del popolo ebraico rischia di essere inutile.
Ogni manifestazione che condanni le stragi commesse da un'organizzazione terrorista e non quelle commesse da uno stato e' peggio che inutile.
Ogni manifestazione che condanni le stragi commesse da uno stato e non quelle commesse da un'organizzazione terrorista e' peggio che inutile.
*
Sia il popolo palestinese che il popolo ebraico sono realmente minacciati di genocidio.
E' compito dell'umanita' intera impedire questi genocidi, tutti i genocidi.
Per impedire il genocidio del popolo ebraico e' indispensabile l'esistenza dello stato di Israele.
Per immpedire il genocidio del popolo palestinese e' indispensabile l'esistenza dello stato di Palestina.
*
Allo stato di Israele chiediamo:
1. di cessare la guerra a Gaza e il sostegno alle violenze dei coloni in Cisgiordania.
2. di cessare di occupare i territori palestinesi e di riconoscere l'esistenza dello stato di Palestina nei territori della Cisgiordania e di Gaza devolvendo immediatamente tutte le funzioni giurisdizionali ed amministrative e le risorse relative all'Autorita' Nazionale Palestinese - intesa come governo provvisorio dello stato di Palestina fino alle elezioni democratiche -.
3. di sgomberare immediatamente le illegali colonie nei territori occupati, restituendo quelle aree al popolo palestinese.
4. di concordare con l'Autorita' Nazionale Palestinese l'avvio di tutti i negoziati necessari per risolvere le molte questioni da affrontare come due stati sovrani in condizioni di parita'.
5. di essere una piena democrazia abrogando ogni misura legislativa ed amministrativa di discriminazione razzista.
*
All'Autorita' Nazionale Palestinese chiediamo:
1. di assumere immediatamente il governo della Striscia di Gaza.
2. di adoperarsi ivi per l'immediata liberazione di tutte le persone rapite da Hamas.
3. di organizzare lo stato di Palestina indipendente e democratico.
4. di concordare con lo stato di Israele l'avvio di tutti i negoziati necessari per risolvere le molte questioni da affrontare come due stati sovrani in condizioni di parita'.
5. di adoperarsi affinche' nessuno stato arabo o musulmano possa piu' proseguire in una politica antisraeliana ed antiebraica prendendo abusivamente a pretesto la causa palestinese.
*
All'Onu chiediamo:
1. un piano straordinario di aiuti per la Palestina.
2. una deliberazione dell'Assemblea Generale che riconoscendo i due stati di Israele e di Palestina vincoli tutti gli stati membri delle Nazioni Unite a cessare ogni politica di negazione dello stato di Israele, ogni politica di persecuzione antiebraica.
*
Agli stati ed agli organismi politici sovranazionali d'Europa (l'Europa che e' il continente in cui si sono realizzati la bimillenaria persecuzione antiebraica e l'orrore assoluto della Shoah; l'Europa che e' il continente i cui principali stati hanno oppresso i popoli del resto del mondo con il razzismo, il colonialismo, l'imperialismo fin genocida) chiediamo:
1. di risarcire adeguatamente sia lo stato di Israele che lo stato di Palestina per le sofferenze inflitte ai loro popoli sia direttamente che indirettamente.
2. di contrastare il fascismo e il razzismo, l'antisemitismo e l'islamofobia, tutte le ideologie di odio e le organizzazioni che le praticano e le diffondono, e tutti i crimini conseguenti.
*
Fermare la guerra.
Fermare le stragi.
Restituire la liberta' a tutte le persone che ne sono state private.
Riconoscere e proteggere tutti i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Salvare le vite e' il primo dovere.
11. REPETITA IUVANT. COSA POSSIAMO (E DOBBIAMO) REALMENTE FARE CONTRO LA GUERRA IN CORSO IN EUROPA? (APRILE 2023)
Certo, continuare a soccorrere, accogliere, assistere tutte le vittime.
Certo, continuare a recare aiuti umanitari a tutte le vittime.
Certo, continuare a denunciare la criminale follia di chi la guerra ha scatenato.
Certo, continuare a denunciare la criminale follia dei governi che, invece di adoperarsi per far cessare la guerra e le stragi di cui essa consiste, alimentano l'una e quindi le altre.
Certo, continuare a denunciare il pericolo estremo e immediato che la guerra divenga mondiale e nucleare e distrugga l'intera umana famiglia riducendo a un deserto l'intero mondo vivente.
Certo, continuare a denunciare che la guerra sempre e solo uccide gli esseri umani, sempre e solo uccide gli esseri umani, sempre e solo uccide gli esseri umani.
Certo, continuare ad esortare chi nella guerra e' attivamente coinvolto a cessare di uccidere, a deporre le armi, a disertare gli eserciti, a obiettare a comandi scellerati, a rifiutarsi di diventare un assassino.
Certo, continuare a ricordare che salvare le vite e' il primo dovere di tutti gli esseri umani e di tutti gli umani istituti.
*
Tutto cio' e' buono e giusto, ma non basta.
Occorre fare anche altre cose che solo noi qui in Europa occidentale possiamo e dobbiamo fare.
E le cose che possiamo e dobbiamo fare sono queste:
1. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale contrastare anche qui la macchina bellica, l'industria armiera, i mercanti di morte, la follia militarista, i governanti stragisti: paralizzare i poteri assassini occorre.
2. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di mettere il veto ad ogni iniziativa della Nato, l'organizzazione terrorista e stragista di cui i nostri paesi tragicamente fanno parte: paralizzare immediatamente i criminali della Nato occorre, e successivamente procedere allo scioglimento della scellerata organizzazione.
3. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di cessare di armare ed alimentare la guerra e sostenere invece l'impegno per l'immediato cessate il fuoco ed immediate trattative di pace.
4. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di restituire all'Onu la funzione e il potere di abolire il flagello della guerra.
5. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei la pace, il disarmo, la smilitarizzazione.
6. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei una politica della sicurezza comune dell'umanita' intera fondata sulla Difesa popolare nonviolenta, sui Corpi civili di pace, sulle concrete pratiche che inverino l'affermazione del diritto alla vita, alla dignita' e alla solidarieta' di tutti i popoli e di tutte le persone.
7. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei una politica comune di attiva difesa dell'intero mondo vivente prima che la catastrofe ambientale in corso sia irreversibile.
*
E' questa la nostra opinione fin dall'inizio della tragedia in corso.
Ci sembra che senza queste azioni nonviolente la guerra, le stragi e le devastazioni non saranno fermate.
Troppi esseri umani sono gia' stati uccisi per la criminale follia dei governanti.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi per la salvezza comune dell'umanita' intera.
Sia massima universalmente condivisa la regola aurea che afferma: agisci nei confronti delle altre persone cosi' come vorresti che le altre persone agissero verso di te.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
12. SEGNALAZIONI LIBRARIE
Riletture
- Bertrand Russell, L'autobiografia, Longanesi, Milano 1969-1970, 1971, 3 voll. per pp. 416 + 512 + 448.
13. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.
14. PER SAPERNE DI PIU'
Indichiamo i siti del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org e www.azionenonviolenta.it ; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 5164 dell'8 aprile 2024
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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Numero 5164 dell'8 aprile 2024
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Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/
Sommario di questo numero:
1. Raniero La Valle: Europa
2. Maurizio Acerbo: Nato, minaccia per la pace
3. Enrico Peyretti: Fare teologia in tempi di guerra
4. Sigismondo Callaroni: A proposito delle elezioni di giugno per il Parlamento Europeo
5. Sosteniamo Narges Mohammadi e la lotta delle donne in Iran. Chiediamo la liberazione dell'attivista Premio Nobel per la Pace e che siano accolte le sue richieste di rispetto dei diritti umani
6. Kairos per la liberazione di Leonard Peltier
7. Dall'America un appello urgente per Leonard Peltier, la cui salute e la cui stessa vita sono in grave pericolo
8. Marco Cinque: Leonard Peltier. Prigioniero dell'uomo bianco
9. Omero Dellistorti: Brutilo
10. A costo di sembrare il solito grillo parlante... (novembre 2023)
11. Cosa possiamo (e dobbiamo) realmente fare contro la guerra in corso in Europa? (aprile 2023)
12. Segnalazioni librarie
13. La "Carta" del Movimento Nonviolento
14. Per saperne di piu'
1. L'ORA. RANIERO LA VALLE: EUROPA
[Ringraziamo di cuore Raniero La Valle per averci messo a disposizione questo intervento.
Raniero La Valle e' uno dei piu' illustri maestri della cultura della pace; ha promosso "Pace Terra Dignita'", l'unica lista pacifista alle elezioni europee di giugno, lista per la quale si stanno raccogliendo le firme in questi giorni]
L'Europa deve farsi promotrice di una riforma culturale e morale, che giunga fino a considerare che ogni straniero e' cittadino, che ogni patria straniera e' nostra patria, e a tutti e' patria la Terra.
Questo deve fare l'Europa a cominciare da se stessa, per contagiare il mondo, perche' sull'esempio e lo stimolo dell'Europa tutti gli Stati riconoscano che i loro veri confini sono i confini del mondo.
2. RIFLESSIONE. MAURIZIO ACERBO: NATO, MINACCIA PER LA PACE
[Ringraziamo Maurizio Acerbo per questo intervento.
Maurizio Acerbo e' segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista - Sinistra europea, e candidato della lista "Pace Terra Dignita'" alle elezioni per il Parlamento Europeo]
Non ci uniamo al coro di sostenitori della NATO. Il superamento della NATO e la costruzione di un sistema di sicurezza comune in Europa come quello progettato ai tempi di Gorbaciov dovrebbero essere obiettivi di chiunque tenga alla pace.
Va restituita centralita' all'ONU che va riformata e che dovrebbe essere la sede per la risoluzione delle controversie e anche l'unico soggetto legittimato a svolgere interventi di polizia sulla base del diritto internazionale.
Il sempre piu' stretto legame tra NATO e UE sta conducendo alla militarizzazione dell'Europa con l'industria bellica che diventa "pilastro" e l'intenzione proclamata di proseguire la guerra in Ucraina per i prossimi 5-10 anni con la previsione di una spesa di 100 miliardi destinata a gravare sui conti degli Stati e quindi sui popoli europei. Si comincia persino a parlare dell'invio di truppe in Ucraina con la possibilita' di ritornare alla leva obbligatoria e/o di costituire nuove legioni straniere che garantiscano la cittadinanza a migranti trasformati in mercenari che accettino di combattere per la NATO. L'Unione Europea doveva essere un'unione di pace, ma se mai lo e' stata, ora certo non lo e' piu'. La subalternita' dell'Unione Europea all'Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico (NATO) rafforza principalmente il rapporto dell'UE con gli Stati Uniti e la protezione militare dell'agenda neoliberista globale che e' il "cemento" che tiene insieme questi "fratelli d'armi". Seguendo la strategia degli USA la NATO prima ha assunto la Russia come nemico e dall'ultimo summit di Madrid ha esplicitamente menzionato la minaccia della Cina secondo lo spartito della nuova guerra fredda di Washington.
La NATO costituisce la principale minaccia alla pace e la causa della ripresa in dimensioni mai viste della corsa agli armamenti. La NATO avrebbe dovuto sciogliersi nel 1991 dopo la fine del Patto di Varsavia e invece si e' trasformata in un'alleanza militare che si arroga il diritto di intervenire in tutto il mondo marginalizzando il ruolo dell'ONU.
Non temiamo di dire la verita': la NATO e' un'alleanza imperialista che ha come scopo l'affermazione di un antistorico dominio unipolare degli Stati Uniti e dei suoi alleati sul pianeta.
Dal 1991 ha svolto un ruolo assolutamente negativo. Lo stesso revascismo nazionalista in Russia puo' essere imputato all'aggressivita' dell'espansionismo NATO che ha creato anche le condizioni per l'esplosione del conflitto in Ucraina. La NATO ormai ha allargato il suo raggio d'azione dall'America Latina all'Africa all'Oceano Pacifico trascinandoci in una spirale che rende sempre piu' realistico il rischio della guerra nucleare.
Purtroppo i governi europei, e nel nostro paese i due poli dell'alternanza, sono allineati in maniera irresponsabile su una linea bellicista e di riarmo assai pericolosa. L'Occidente e' passato dal bombardare Iraq, Serbia, Libia, Afghanistan e altri paesi del sud alla guerra per procura contro la Russia e prepara quella con la Cina.
Rifiutiamo la narrativa volta a presentare la NATO come baluardo della liberta', della democrazia e dei diritti umani.
La NATO e' la piu' potente macchina militare sul pianeta e i paesi che la compongono negli ultimi 75 anni hanno causato milioni di morti.
Nel 75mo anniversario della nascita della NATO ricordiamo all'opinione pubblica antifascista il ruolo che svolse nella destabilizzazione della nostra democrazia durante la strategia della tensione. Dalle inchieste sulle bombe fasciste emerge sempre il ruolo della NATO e dei servizi USA in quello che Pasolini defini' "romanzo delle stragi".
Rifondazione Comunista propone da sempre l'uscita dell'Italia dalla NATO e con le altre formazioni della Sinistra Europea e del gruppo La Sinistra si batte per liberare l'Europa dai vincoli atlantici e contrastare la militarizzazione del continente.
Oggi puo' apparire inattuabile il superamento della NATO e il sogno di un'Europa autonoma, neutrale e senza armi nucleari dell'Atlantico agli Urali.
Ma chi si riconosce nella Costituzione nata dalla Resistenza non puo' non rivendicare a tutti i livelli il rispetto del principio del ripudio della guerra sancito dall'articolo 11.
Per questo non condividiamo la proposta dell'esercito europeo che va nell'immediato nella direzione dello sviluppo delle logiche di guerra della NATO e che sarebbe negativa anche nel caso di un ruolo autonomo dell'Europa come ulteriore polo della guerra.
Per questo nell'immediato bisogna costruire il piu' largo fronte pacifista contro ogni allargamento della NATO, ogni intervento non difensivo al di fuori dei confini dell'alleanza, ogni aumento della spesa militare, ogni invio di armi a paesi belligeranti.
Lavoriamo per un'Europa che svolga un ruolo di pace nel mondo. Con la lista "Pace Terra Dignita'" intendiamo portare nella campagna elettorale per il parlamento europeo la voce di chi, con differenti storie e culture, condivide con noi il ripudio della guerra e la richiesta di una politica di pace per fermare la deriva bellicista delle classi dirigenti europee.
3. RIFLESSIONE. ENRICO PEYRETTI: FARE TEOLOGIA IN TEMPI DI GUERRA
[Dal sito de "Il foglio" (www.ilfoglio.info) riprendiamo questo articolo del 27 marzo 2024.
Enrico Peyretti (1935) e' uno dei maestri della cultura e dell'impegno di pace e di nonviolenza; e' candidato alle elezioni europee nella lista "Pace Terra Dignita'"]
Nel Polo Teologico di Torino, il 13 marzo, il teologo Giuseppe Lorizio (Universita' Lateranense, Assistente nazionale del Meic) ha svolto una relazione su Le chiese e la guerra. Bisogna fare teologia anche durante le guerre, e non solo teologia morale. Ma la teologia fa un assordante silenzio, nel dibattito culturale, salvo pochi, come Severino Dianich. La guerra e' un tema divisivo. Il vangelo non riguarda solo il singolo, ma i popoli. Papa Francesco parla di "coraggio di negoziare". Gesu' non parla solo dell'altra guancia e di riporre la spada, ma, in Luca 14, fa l'esempio di quel re che, vista la propria inferiorita', manda messaggeri a chiedere quali sono le condizioni di pace.
Il papa e' stato profetico, Parolin lo ha frenato. La spiritualita' non e' solo personale. Il concetto biblico di katechon (2 Tess 2,7), una forza frenante, viene applicato sia al rinvio del ritorno di Cristo, sia a frenare l'Anticristo (anche con la guerra!).
Sulla "guerra giusta" e' cambiato il concetto, perche' ora la guerra uccide i civili, e tutte le guerre diventano ingiuste. La Gaudium et Spes parlava di legittima difesa [e anche di difesa nonviolenta, alla fine del n. 78, ndr]. Ma deve esserci una proporzionalita', che ora nel caso di Israele non c'e'. Il Catechismo parla ancora di guerra giusta, ma lo si puo' cambiare, nell'era atomica, come e' cambiato sulla pena di morte. C'e' uno sviluppo della dottrina.
La guerra in corso e' naufragio dell'ecumenismo. Le chiese non causano le guerre, ma le giustificano. L'ortodossia russa in Ucraina si e' divisa, si e' occidentalizzata. Kirill vede l'Occidente corrotto dal protestantesimo, e, nel Concilio, vede il cattolicesimo sempre piu' protestante, dunque si sente la "terza Roma". Per lui la guerra e' un fatto "metafisico", contro l'Occidente corrotto.
Un grande problema e' l'identificazione del cristianesimo con la cultura occidentale. Il declino dell'Occidente sarebbe declino del cristianesimo e dei valori derivati. In guerra si decide e non si pensa, percio' l'Occidente sta con Ucraina e Israele, perche' queste guerre sarebbero attacchi all'Occidente. Siamo sicuri di questa identificazione? E' linguaggio di vittoria, non di pace.
Si accusa papa Francesco di essere contro l'Occidente. L'Europa, anche per Francesco, non e' piu' cristiana. La chiesa cresce in Africa e altrove. Ma quale cristianesimo si diffonde altrove? Fondamentalista, integralista. Questo interroga la nostra teologia. Il cristianesimo occidentale offre agli altri il vaccino, perche' si e' purificato dal fondamentalismo nel confronto con la modernita' laica, filosofica, politica.
"La superstizione e' peggiore dell'ateismo" (Francesco Bacone). Compito teologico dell'Occidente e' accompagnare la fede col pensiero critico. Ma i pastori non ascoltano i teologi. La teologia deve uscire dalle sacrestie, deve ricuperare la sua funzione rispetto alla pastorale. Non abbiamo credibilita' scientifica se la teologia e' solo nelle istituzioni accademiche: il suo ruolo e' nella citta', nella vita, anche su guerra e pace. E' importante il giudizio delle chiese sulla guerra. Continuare a fare teologia sotto Hitler e' azione politica, e' teologia politica (Barth), come l'opposizione fino al martirio (Bonhoeffer).
L'Europa, diceva Novalis nel 1799, era cristianamente unita, le guerre vengono dalla divisione del cristianesimo. Oltre alle potenze terrene, che non trovano da sole un equilibrio, c'era un potere superiore. Norberto Bobbio, per un pacifismo giuridico, vede la necessita' del Terzo (Il Terzo assente, libro del 1989). Ora l'unico terzo rimasto e' il papa, non l'Onu, non l'Europa. Lorizio si dice pacifista a oltranza.
4. LETTERE DALLA MONTAGNA. SIGISMONDO CALLARONI: A PROPOSITO DELLE ELEZIONI DI GIUGNO PER IL PARLAMENTO EUROPEO
[Dal nostro vecchio amico Sigismondo Callaroni riceviamo e diffondiamo]
Leggo che si stanno raccogliendo le firme per poter presentare una lista pacifista alle elezioni europee di giugno.
Leggo che animatore della lista e' Raniero La Valle, una delle figure piu' illustri del movimento per la pace nel nostro paese.
Leggo che tra le persone che si candiderebbero con questa lista ve ne sono alcune di grande valore, e tra esse un vecchio amico e compagno di lotte: si chiama Ali' Rashid, e' un autorevole, storico rappresentante del popolo palestinese, una persona saggia, gentile e generosa, un uomo di pace da sempre impegnato per la liberazione e la solidarieta' fra tutti i popoli, contro il fascismo e il razzismo, per i diritti umani di tutti gli esseri umani, per la difesa dell'intero mondo vivente; e' anche stato deputato al parlamento italiano, in rappresentanza delle classi sfruttate e delle persone oppresse.
Per molte ragioni mi sembrerebbe una buona cosa che fosse eletto al Parlamento Europeo.
La lista si chiama "Pace Terra Dignita'": credo che ogni persona impegnata per la pace dovrebbe firmare affinche' possa presentarsi alle elezioni.
Si firma presso i Comuni, ed anche presso i tavoli che i sostenitori stanno organizzando in varie citta' d'Italia in queste settimane di aprile.
*
Per la pace, per i diritti umani di tutti gli esseri umani, per la solidarieta' che ogni essere umano riconosca e raggiunga, per la difesa dell'intero mondo vivente.
Abolire la guerra, gli eserciti, le armi.
Salvare le vite e' il primo dovere.
5. REPETITA IUVANT. SOSTENIAMO NARGES MOHAMMADI E LA LOTTA DELLE DONNE IN IRAN. CHIEDIAMO LA LIBERAZIONE DELL'ATTIVISTA PREMIO NOBEL PER LA PACE E CHE SIANO ACCOLTE LE SUE RICHIESTE DI RISPETTO DEI DIRITTI UMANI
Sosteniamo Narges Mohammadi, Premio Nobel per la pace, detenuta in Iran per la sua lotta nonviolenta in difesa dei diritti umani e per l'abolizione della pena di morte.
Sosteniamo la lotta nonviolenta delle donne in Iran per la dignita' umana di tutti gli esseri umani.
Sia liberata Narges Mohammadi e tutte le prigioniere e tutti i prigionieri di coscienza, tutte le detenute e tutti i detenuti politici, tutte le persone innocenti perseguitate e sequestrate, in Iran come ovunque.
Cessi l'oppressione delle donne in Iran come ovunque nel mondo, siano rispettati i diritti umani di tutti gli esseri umani.
*
Chiediamo al Parlamento e al governo italiano di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
Chiediamo al Parlamento Europeo, al Consiglio Europeo e alla Commissione Europea di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
Chiediamo al Segretario Generale e all'Assemblea Generale dell'Onu di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
*
Chiediamo a tutte le persone di volonta' buona, a tutti i movimenti democratici, a tutte le istituzioni sollecite del bene comune e della dignita' umana, a tutti i mezzi d'informazione impegnati per la verita' e la giustizia, d'impegnarsi a sostegno di Narges Mohammadi e delle donne iraniane.
*
Donna, vita, liberta'.
6. APPELLI. KAIROS PER LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER
Come tutti sanno, quest'anno si vota per le elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America.
E come tutti sanno il presidente uscente in scadenza di mandato e' solito concedere la grazia ad alcuni detenuti.
Ci sono molte ragioni per ritenere che Biden potrebbe finalmente decidere la liberazione di Leonard Peltier.
Viceversa, se le elezioni fossero vinte dalla destra suprematista di cui Trump e' palese espressione, per i prossimi quattro anni ben difficilmente si potrebbe sperare in un provvedimento di grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
E' quindi questo il momento di esercitare la massima pressione nonviolenta per contribuire a persuadere l'attuale presidente statunitense a concedere la grazia all'illustre attivista nativo americano da 48 anni detenuto innocente.
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Segnaliamo alcune circostanze favorevoli.
La prima: il Comitato nazionale del partito democratico statunitense all'unanimita' ha deliberato una risoluzione che chiede la liberazione di Leonard Peltier: il che significa che l'intero partito democratico, di cui Biden e' espressione, chiede al Presidente la grazia per Leonard Peltier.
La seconda: alcuni mesi fa decine di parlamentari statunitensi, sia democratici che repubblicani, hanno chiesto la liberazione di Leonard Peltier, segnalando cosi' che anche nel Congresso vi e' una crescente convinzione che Leonard Peltier debba essere liberato e che quindi il Presidente dovrebbe concedere la grazia.
La terza: a livello internazionale va poi ricordato che la Commissione giuridica costituita ad hoc dall'Onu per riesaminare l'intera vicenda giudiziaria di Leonard Peltier ha concluso i suoi lavori chiedendone la liberazione.
Ne' c'e' bisogno di ricordare che nel corso di cinque decadi milioni di persone hanno chiesto di liberare Peltier (e tra loro figure prestigiose come Nelson Mandela e madre Teresa di Calcutta, il Dalai Lama e papa Francesco), cosi' come numerose istituzioni di tutto il mondo (e tra esse, reiteratamente fin dagli anni '90, il Parlamento Europeo), ed innumerevoli associazioni democratiche, umanitarie, in difesa dei diritti umani (prima fra tutte Amnesty International).
Vi sono insomma tutte le condizioni affinche' il Presidente degli Stati Uniti prenda la storica decisione di liberare Leonard Peltier.
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Certo, i presidenti che in passato sembrava avessero preso in seria considerazione l'ipotesi - Clinton prima, Obama poi - rinunciarono infine, verosimilmente perche' intimiditi dai settori piu' oltranzisti e razzisti (ed usi al ricatto) dell'Fbi; ma ormai, come e' noto, anche dall'interno dell'Fbi si sono levate voci che richiedono la liberazione di Leonard Peltier denunciandone la persecuzione ed attestando che fin dall'inizio era perfettamente noto che le cosiddette "testimonianze" e le cosiddette "prove" contro di lui erano del tutto false e fabbricate ad hoc mentendo e sapendo di mentire.
Biden potrebbe quindi risolversi a un atto di verita' e di giustizia atteso ormai da decenni. E non solo per ragioni ideali ma anche per motivi meramente utilitari: e' ovvio che la liberazione di Peltier potrebbe persuadere al voto per il presidente uscente quell'ampia parte dell'opinione pubblica americana che nel corso di quasi mezzo secolo ha preso coscienza della sesquipedale ingiustizia e colossale assurdita' della detenzione di Leonard Peltier, e che quindi apprezzerebbe il provvedimento di grazia come una sia pur parziale, e certo assai tardiva, riparazione dovuta.
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A tutto cio' si aggiunga che con l'avanzare dell'eta' le condizioni di salute di Leonard Peltier si sono fatte sempre piu' precarie, come e' stato recentemente evidenziato da un drammatico appello promosso dal comitato di solidarieta' che direttamente lo sostiene.
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Stando cosi' le cose occorre in questi mesi estendere ed intensificare l'impegno per la liberazione del nostro fratello e compagno di lotte in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani e per la salvaguardia della Madre Terra.
*
Cosa si puo' dunque fare?
Suggeriremmo le seguenti iniziative:
1. scrivere direttamente a Biden, attraverso lo spazio dedicato nel sito della Casa Bianca: https://www.whitehouse.gov/contact/
2. scrivere al comitato che direttamente sostiene Leonard Peltier (attraverso il sito: https://www.freeleonardpeltiernow.org/) e, avendone la possibilita', effettuare una donazione;
3. diffondere l'informazione sulla figura e la vicenda di Leonard Peltier: scrivendo ai mezzi d'informazione, utilizzando le risorse di internet, promuovendo iniziative locali e non solo;
4. sollecitare prese di posizione pubbliche da parte di associazioni ed istituzioni;
5. in particolare promuovere presso gli enti locali la presentazione ed approvazione di mozioni o ordini del giorno di solidarieta' con Leonard Peltier;
6. costruire una rete solidale che si colleghi ai comitati gia' esistenti (benemeriti, pur con tutti i loro limiti) ma che si estenda molto oltre coinvolgendo il maggior numero possibile di persone, associazioni, movimenti, istituzioni.
*
Facciamo sentire alla Casa Bianca la corale richiesta di ogni persona di volonta' buona, di ogni associazione democratica, di ogni istituto orientato al bene comune.
Dopo 48 anni di ingiusta ed assurda detenzione sia liberato un uomo innocente.
Dopo 48 anni di ingiusta ed assurda detenzione sia liberato un generoso difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente.
Dopo 48 anni di ingiusta ed assurda detenzione sia liberato un nativo americano che continua la lotta di Toro Seduto e di Cavallo Pazzo per la liberta' del suo popolo e di tutti i popoli oppressi.
Dopo 48 anni di ingiusta ed assurda detenzione sia liberato un uomo coraggioso che continua la lotta di Mohandas Gandhi e di Nelson Mandela per la verita' e la giustizia, per la dignita' umana, per il bene comune dell'umanita'.
Dopo 48 anni di ingiusta ed assurda detenzione sia liberato il nostro fratello Leonard Peltier.
Contro tutte le stragi e le uccisioni.
Per la vita, la dignita' e i diritti di ogni essere umano.
Per il rispetto e la difesa dell'intero mondo vivente.
Free Leonard Peltier.
Mitakuye Oyasin.
*
Il comitato viterbese per la liberazione di Leonard Peltier
Viterbo, 17 marzo 2024
Segnaliamo alcuni materiali di documentazione in lingua italiana disponibili nella rete telematica:
https://sites.google.com/view/viterboperleonardpeltier/home-page
https://sites.google.com/view/vetralla-per-peltier-2021/home-page
https://sites.google.com/view/vetrallaperpeltier2022/home-page
https://sites.google.com/view/vetrallaperleonardpeltier2023/home-page
https://sites.google.com/view/vetralla-per-peltier-2024/home-page
7. REPETITA IUVANT. DALL'AMERICA UN APPELLO URGENTE PER LEONARD PELTIER, LA CUI SALUTE E LA CUI STESSA VITA SONO IN GRAVE PERICOLO
Dal sito https://www.freeleonardpeltiernow.org/ riprendiamo e diffondiamo il seguente appello urgente.
La salute e la vita stessa di Leonard Peltier sono in grave pericolo.
Gli siano garantite condizioni e cure adeguate.
Gli sia restituita la liberta'.
* * *
THE LEONARD PELTIER AD HOC COMMITTEE: URGENT CALL TO ACTION
Dear Relatives,
Leonard Peltier is still in need of urgent medical care. Your efforts, along with the strong advocacy of Leonard's legal team and the Ad Hoc Committee, got the attention of the Federal Bureau of Prisons (BOP). However, BOP personnel informed Leonard that he will need to wait at least 8-10 months to see an eye specialist. This is unacceptable.
The BOP has deprived Leonard of necessary medical care for decades and in doing so has sentenced Leonard to Death by Incarceration. Locked down for 22 hours a day in maximum security prison USP Coleman I, Leonard, who is almost 80 years old, suffers from multiple severe health conditions. Leonard's current conditions include kidney disease, heart condition, diabetes, high blood pressure, bone spurs, a degenerative joint disease, and painful injuries to his jaw - all of which require immediate and ongoing medical care. Leonard is in constant pain from arthritis in his hip and shoulder, has an enlarged prostate, and an aortic aneurysm. Leonard uses a walker and has only a few infected teeth left, presenting not only pain but also a choking hazard. This dangerous cocktail of neglect puts Leonard in serious risk of harm and amounts to Death by Incarceration.
Leonard has requested and been denied a wheelchair.
Our physician expert believes that not only is the BOP failing to address Leonard's medical care properly but cannot meet Leonard's medical needs at USP Coleman I. Our Legal team is working to ensure Leonard receives health care as required by the 8th Amendment and is transferred to an appropriate facility pending his release.
We do not want our vulnerable elder to be in pain and go without proper care, and we don't want him to die in prison! We need you to stand united with us for Leonard. Act now. Enough is enough.
Please call and email the following officials and tell them Leonard Peltier needs immediate medical treatment, transfer to a medical facility, and RELEASE. Sample script below.
*
Senator Cory Booker
D.C. Office: (202) 224-3224
Newark, NJ: (973) 639-8700
https://www.booker.senate.gov/contact/write-to-cory
*
Sen. Richard Durbin
DC Office: 202-224-2152
Chicago Office: 312-353-4952
https://www.durbin.senate.gov/contact/email
*
Sen. Alex Padilla
DC Office: 202-224-3553
Los Angeles Office: 310-231-4494
https://www.padilla.senate.gov/contact/contact-form/
*
US Rep. Maxwell Frost
DC Office: 202-225-2176
Orlando Office: 321-388-9808
https://frost.house.gov/address_authentication?form=/contact
*
(Any contacts you may have.)
*
Sample script
"Hello, I'm calling about immediate medical care needed for Leonard Peltier, a 79 year-old federal prisoner. His prisoner number is 89637-132, and he's in USP Coleman 1.
We need [name of Senator or Representative]'s assistance.
1) First, Leonard must see an eye specialist without further delay. His loss of vision poses serious risk of him falling, and he depends on other prisoners to perform basic life activities.
2) Second, Leonard is in constant pain and has multiple severe health conditions requiring immediate and ongoing medical care.
I am asking (Sen/Rep) to request an immediate transfer for Leonard Peltier to the Federal Medical Prison Facility in Rochester Minnesota (FCI Rochester) where he can get treatment for all of his medical conditions.
I also urge the Sen/Rep to advocate for elder Leonard Peltier's release so he can receive healthcare outside of prison and be with loved ones and community. Immediate release is proper and humane given his advanced age and medical conditions. Thank You."
(You can use your own words, but please, speak out for Leonard.)
*
Contacts:
Senator Cory Booker
D.C. Office Phone: (202) 224-3224
Newark, N.J. Phone: (973) 639-8700
https://www.booker.senate.gov/contact/write-to-cory
*
Sen. Richard Durbin
DC Office: 202-224-2152
Chicago Office: 312-353-4952
https://www.durbin.senate.gov/contact/email
*
Sen. Alex Padilla
DC Office: 202-224-3553
Los Angeles Office: 310-231-4494
https://www.padilla.senate.gov/contact/contact-form/
*
US Rep. Maxwell Frost
DC Office: 202-225-2176
Orlando Office: 321-388-9808
https://frost.house.gov/address_authentication?form=/contact
*
(Any contacts you may have.)
*
If you can, please donate to support our legal and medical efforts.
* * *
Anche in Italia si estenda e si intensifichi l'impegno per la liberazione di Leonard Peltier.
E' questo l'anno (quello in cui si svolgono le elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America) in cui abitualmente i presidenti statunitensi uscenti concedono la grazia ad alcuni detenuti.
Facciamo sentire alla Casa Bianca la corale richiesta di ogni persona di volonta' buona, di ogni associazione democratica, di ogni istituto orientato al bene comune.
Dopo 48 anni di ingiusta ed assurda detenzione sia liberato un uomo innocente.
Dopo 48 anni di ingiusta ed assurda detenzione sia liberato un generoso difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente.
Dopo 48 anni di ingiusta ed assurda detenzione sia liberato un nativo americano che continua la lotta di Toro Seduto e di Cavallo Pazzo per la liberta' del suo popolo e di tutti i popoli oppressi.
Dopo 48 anni di ingiusta ed assurda detenzione sia liberato un uomo coraggioso che continua la lotta di Mohandas Gandhi e di Nelson Mandela per la verita' e la giustizia, per la dignita' umana, per il bene comune dell'umanita'.
Dopo 48 anni di ingiusta ed assurda detenzione sia liberato il nostro fratello Leonard Peltier.
Contro tutte le stragi e le uccisioni.
Per la vita, la dignita' e i diritti di ogni essere umano.
Per il rispetto e la difesa dell'intero mondo vivente.
Free Leonard Peltier.
Mitakuye Oyasin.
8. DOCUMENTAZIONE. MARCO CINQUE: LEONARD PELTIER. PRIGIONIERO DELL'UOMO BIANCO
[Dal sito www.ytali.com riprendiamo e diffondiamo questo intervento del primo aprile 2024]
Leonard Peltier, leader nativo americano di ascendenza Lakota/Anishnabe, tra i fondatori dell'Aim (American Indian Movement) e simbolo di una resistenza indigena che dura da piu' di cinquecento anni, si trova ancora ingiustamente rinchiuso, da ormai oltre quarantotto anni, nelle carceri di massima sicurezza statunitensi. La sua vicenda giudiziaria e' arcinota, raccontata anche in svariati libri, film e pubblicata su un'infinita' di giornali nazionali e internazionali.
Tutto ebbe inizio il 26 giugno 1975, a Pine Ridge, territorio degli Oglala Lakota, una delle riserve indiane piu' grandi e povere degli Stati Uniti. Erano tempi di forti tensioni sociali e scontri, dove avvenivano continue aggressioni alle comunita' indigene, soprattutto da parte dei Goon, cioe' bande armate formate in parte da nativi stessi, assoldate dal governo statunitense per reprimere le lotte di rivendicazione dell'Aim. Quel giorno, senza alcun preavviso, irruppe nella riserva un'automobile priva di targa con due uomini a bordo, che diedero inizio a un conflitto armato. In seguito si scoprira' che erano due agenti dell'Fbi.
Nel giro di pochi minuti, arrivarono sul posto centinaia di altri agenti e la sparatoria che ne segui' lascio' a terra i due provocatori, oltre a un nativo. Sul nativo naturalmente nessuno si prese la briga di indagare, come avveniva regolarmente anche per la gran quantita' di indigeni uccisi in quegli anni. Tra il 1973 e il 1975, infatti, ben sessantaquattro residenti di Pine Ridge erano stati impunemente assassinati con armi da fuoco, ma per i due agenti morti invece qualcuno doveva pagare. In quanto attivista dell'Aim, l'allora trentunenne Leonard Peltier divenne il capro espiatorio perfetto.
Per comprendere meglio il clima in cui si svolsero i fatti, in una precedente intervista Peltier aveva denunciato:
"Sono stato minacciato con le pistole puntate in faccia quando ho cercato di filmare un blocco stradale di una squadra Goon; in un'altra occasione sono stato sbattuto contro un muro dai Goon, che tendevano a percepire l'intero corpo della stampa come simpatizzante dell'Aim. I freni della mia macchina furono tagliati e, in un'occasione, un fucile ad alta potenza fece un buco nell'automobile che stavo guidando. Ma le mie esperienze impallidiscono in confronto ai pestaggi, alle bombe incendiarie e alle sparatorie durante quel periodo".
L'arresto di Peltier avvenne in Canada, il 6 febbraio successivo agli scontri di Pine Ridge, ma l'estradizione fu ottenuta con prove cosi' fasulle che, in seguito, il governo canadese protesto' formalmente per il modo truffaldino in cui era stata formulata la richiesta. Nel 1976 Peltier fu condannato a due ergastoli, dopo un processo segnato da discriminazione e pregiudizio, dove venne accusato dell'omicidio dei due agenti dell'Fbi, Ronald A. Williams e Jack R. Coler. Nonostante un accurato rapporto balistico della stessa Fbi rivelasse che i proiettili non potevano essere stati sparati dall'arma del leader dell'Aim, il destino dell'imputato Lakota era gia' segnato. Il processo infatti fu una farsa che ricalco' un copione gia' scritto, con prove inesistenti o costruite e testimonianze ritrattate. La giuria che condanno' Peltier fu poi composta esclusivamente da gente bianca, ma la cosa paradossale fu che i due coimputati nativi, accusati assieme a lui, vennero giudicati non colpevoli per motivi di legittima difesa. Nel 2003 i giudici del Decimo Circuito dichiararono:
"Gran parte del comportamento del governo nella riserva di Pine Ridge su quanto e' accaduto a proposito del Signor Peltier, e' da condannare. Il governo ha trattenuto delle prove. Ha intimidito testimoni. Questi fatti sono incontestabili".
Centinaia di singoli cittadini, associazioni e comitati in tutto il mondo hanno sostenuto per decenni la causa di Peltier, raccogliendo milioni di firme e sottoscrivendo migliaia di appelli. Si sono occupate del suo caso anche personalita' come Desmond Tutu, il Dalai Lama, Rigoberta Menchu', Howard Zinn, artisti come Robert de Niro, Robert Redford, Robbie Robertson, Bruce Springsteen, Pete Seeger, Little Stevens, Oliver Stone, associazioni internazionali come Amnesty International, nonche' organismi istituzionali come il Parlamento europeo, il cui presidente David Sassoli, il 23 agosto 2021, aveva annunciato pubblicamente con un video e con un tweet al Presidente degli Stati Uniti la richiesta della grazia per il prigioniero Lakota.
Per la liberazione di Peltier si confido' persino nella sensibilita' umana di due presidenti democratici: Bill Clinton e Barak Obama. Anche se inizialmente si rese disponibile ad accogliere le richieste di grazia per Peltier, dopo le minacciose proteste dell'Fbi, Clinton si rimangio' le promesse fatte e si rifiuto' di firmare. Quando poi venne il turno di Obama, si penso' che di lui invece ci si potesse fidare. Niente di piu' sbagliato, nonostante lo stesso procuratore capo nel caso Peltier ed ex procuratore degli Stati Uniti, James H. Reynolds, avesse invitato Obama a concedere la clemenza, affermando che il rilascio del prigioniero sarebbe stato "nell'interesse della giustizia", la decisione del premio Nobel preventivo per la pace e' stata invece quella di mettere una pietra tombale sulla vicenda del leader dell'Aim.
All'inaspettato rifiuto, Margaret Huang, direttore esecutivo di Amnesty International, replico':
"Siamo profondamente addolorati per la notizia che il presidente Obama non permettera' a Leonard di tornare a casa, malgrado le gravi perplessita' circa l'equita' dei procedimenti legali che hanno portato al suo processo e alla sua condanna".
Persino James H. Reynolds, ex procuratore statunitense, nonche' pubblico ministero nel processo a Peltier, nel 2021 aveva scritto a Biden dicendo:
"Scrivo oggi da una posizione inconsueta per un ex pubblico ministero, per supplicarvi di commutare la pena di un uomo che ho contribuito a mettere dietro le sbarre. Con il tempo e col senno di poi, mi sono reso conto che il procedimento giudiziario e la lunga incarcerazione del signor Peltier erano e sono ingiusti".
Certo e' che l'assurda vicenda di Leonard Peltier verra' ricordata come un motivo di vergogna per un sistema giudiziario intriso di razzismo, discriminazione e corruzione, dove l'FBI ha potuto impunemente imporre la propria arbitraria, ingiusta decisione, con la complicita' di tutti i presidenti statunitensi che si sono succeduti.
In un commovente messaggio spedito ai sostenitori della sua causa, Leonard scrisse:
"Ho sacrificato tutti questi anni di vita al mio popolo. Sono stanco. Per anni ho nascosto le mie sofferenze. Ho sorriso quando volevo piangere. Ho riso quando mi sentivo morire. Ho dovuto guardare le fotografie dei miei bambini per vederli crescere. Ho perduto il piacere di stare con gli amici. Ho perduto la gioia di passeggiare nei boschi. Ho perduto la mia liberta'. Vi prego, non dimenticate che in tutto il mondo i popoli indigeni sono oppressi. Vi prego, non vi dimenticate di me, domani".
9. NELLA CITTA ' DOLENTE. OMERO DELLISTORTI: BRUTILO
- Brutilo! Non ci posso credere, dopo tutti questi anni e in questa citta' straniera. Non mi riconosci? Sono Marraccio sono. Sei Brutilo, no?
- Ma pensa. Sara' mezzo secolo che nessuno mi ci chiamava piu'.
- Ah no?
- No.
- Ma ti ci chiamo io, Brutilo sei e Brutilo rimani.
- Gia'. Ma qui adesso mi chiamano Signor Direttore.
- E direttore di che?
- Di niente, che c'entra? E' un nome, no? Mi chiamano Signor Direttore e basta. In segno di rispetto.
- E di rispetto perche'?
- Ce lo sai perche'.
- Per quello?
- Per quello.
- Per quello di allora?
- Di allora, di dopo, di adesso.
- Perche', hai continuato?
- Sempre.
- Sempre?
- Sempre. Il lupo perde il pelo...
- E quanti ne hai fatti?
- Tanti, tanti. Se non ne hai fatti tanti non ti ci chiamano Signor Direttore.
10. REPETITA IUVANT. A COSTO DI SEMBRARE IL SOLITO GRILLO PARLANTE... (NOVEMBRE 2023)
Ci sono alcune cose che vanno pur dette, e allora diciamole.
*
Ogni manifestazione a favore dell'esistenza dello stato di Israele che non s'impegni anche per la nascita dello stato di Palestina rischia di essere inutile.
Ogni manifestazione a sostegno del popolo palestinese che non s'impegni anche a sostegno del popolo ebraico rischia di essere inutile.
Ogni manifestazione che condanni le stragi commesse da un'organizzazione terrorista e non quelle commesse da uno stato e' peggio che inutile.
Ogni manifestazione che condanni le stragi commesse da uno stato e non quelle commesse da un'organizzazione terrorista e' peggio che inutile.
*
Sia il popolo palestinese che il popolo ebraico sono realmente minacciati di genocidio.
E' compito dell'umanita' intera impedire questi genocidi, tutti i genocidi.
Per impedire il genocidio del popolo ebraico e' indispensabile l'esistenza dello stato di Israele.
Per immpedire il genocidio del popolo palestinese e' indispensabile l'esistenza dello stato di Palestina.
*
Allo stato di Israele chiediamo:
1. di cessare la guerra a Gaza e il sostegno alle violenze dei coloni in Cisgiordania.
2. di cessare di occupare i territori palestinesi e di riconoscere l'esistenza dello stato di Palestina nei territori della Cisgiordania e di Gaza devolvendo immediatamente tutte le funzioni giurisdizionali ed amministrative e le risorse relative all'Autorita' Nazionale Palestinese - intesa come governo provvisorio dello stato di Palestina fino alle elezioni democratiche -.
3. di sgomberare immediatamente le illegali colonie nei territori occupati, restituendo quelle aree al popolo palestinese.
4. di concordare con l'Autorita' Nazionale Palestinese l'avvio di tutti i negoziati necessari per risolvere le molte questioni da affrontare come due stati sovrani in condizioni di parita'.
5. di essere una piena democrazia abrogando ogni misura legislativa ed amministrativa di discriminazione razzista.
*
All'Autorita' Nazionale Palestinese chiediamo:
1. di assumere immediatamente il governo della Striscia di Gaza.
2. di adoperarsi ivi per l'immediata liberazione di tutte le persone rapite da Hamas.
3. di organizzare lo stato di Palestina indipendente e democratico.
4. di concordare con lo stato di Israele l'avvio di tutti i negoziati necessari per risolvere le molte questioni da affrontare come due stati sovrani in condizioni di parita'.
5. di adoperarsi affinche' nessuno stato arabo o musulmano possa piu' proseguire in una politica antisraeliana ed antiebraica prendendo abusivamente a pretesto la causa palestinese.
*
All'Onu chiediamo:
1. un piano straordinario di aiuti per la Palestina.
2. una deliberazione dell'Assemblea Generale che riconoscendo i due stati di Israele e di Palestina vincoli tutti gli stati membri delle Nazioni Unite a cessare ogni politica di negazione dello stato di Israele, ogni politica di persecuzione antiebraica.
*
Agli stati ed agli organismi politici sovranazionali d'Europa (l'Europa che e' il continente in cui si sono realizzati la bimillenaria persecuzione antiebraica e l'orrore assoluto della Shoah; l'Europa che e' il continente i cui principali stati hanno oppresso i popoli del resto del mondo con il razzismo, il colonialismo, l'imperialismo fin genocida) chiediamo:
1. di risarcire adeguatamente sia lo stato di Israele che lo stato di Palestina per le sofferenze inflitte ai loro popoli sia direttamente che indirettamente.
2. di contrastare il fascismo e il razzismo, l'antisemitismo e l'islamofobia, tutte le ideologie di odio e le organizzazioni che le praticano e le diffondono, e tutti i crimini conseguenti.
*
Fermare la guerra.
Fermare le stragi.
Restituire la liberta' a tutte le persone che ne sono state private.
Riconoscere e proteggere tutti i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Salvare le vite e' il primo dovere.
11. REPETITA IUVANT. COSA POSSIAMO (E DOBBIAMO) REALMENTE FARE CONTRO LA GUERRA IN CORSO IN EUROPA? (APRILE 2023)
Certo, continuare a soccorrere, accogliere, assistere tutte le vittime.
Certo, continuare a recare aiuti umanitari a tutte le vittime.
Certo, continuare a denunciare la criminale follia di chi la guerra ha scatenato.
Certo, continuare a denunciare la criminale follia dei governi che, invece di adoperarsi per far cessare la guerra e le stragi di cui essa consiste, alimentano l'una e quindi le altre.
Certo, continuare a denunciare il pericolo estremo e immediato che la guerra divenga mondiale e nucleare e distrugga l'intera umana famiglia riducendo a un deserto l'intero mondo vivente.
Certo, continuare a denunciare che la guerra sempre e solo uccide gli esseri umani, sempre e solo uccide gli esseri umani, sempre e solo uccide gli esseri umani.
Certo, continuare ad esortare chi nella guerra e' attivamente coinvolto a cessare di uccidere, a deporre le armi, a disertare gli eserciti, a obiettare a comandi scellerati, a rifiutarsi di diventare un assassino.
Certo, continuare a ricordare che salvare le vite e' il primo dovere di tutti gli esseri umani e di tutti gli umani istituti.
*
Tutto cio' e' buono e giusto, ma non basta.
Occorre fare anche altre cose che solo noi qui in Europa occidentale possiamo e dobbiamo fare.
E le cose che possiamo e dobbiamo fare sono queste:
1. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale contrastare anche qui la macchina bellica, l'industria armiera, i mercanti di morte, la follia militarista, i governanti stragisti: paralizzare i poteri assassini occorre.
2. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di mettere il veto ad ogni iniziativa della Nato, l'organizzazione terrorista e stragista di cui i nostri paesi tragicamente fanno parte: paralizzare immediatamente i criminali della Nato occorre, e successivamente procedere allo scioglimento della scellerata organizzazione.
3. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di cessare di armare ed alimentare la guerra e sostenere invece l'impegno per l'immediato cessate il fuoco ed immediate trattative di pace.
4. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di restituire all'Onu la funzione e il potere di abolire il flagello della guerra.
5. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei la pace, il disarmo, la smilitarizzazione.
6. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei una politica della sicurezza comune dell'umanita' intera fondata sulla Difesa popolare nonviolenta, sui Corpi civili di pace, sulle concrete pratiche che inverino l'affermazione del diritto alla vita, alla dignita' e alla solidarieta' di tutti i popoli e di tutte le persone.
7. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei una politica comune di attiva difesa dell'intero mondo vivente prima che la catastrofe ambientale in corso sia irreversibile.
*
E' questa la nostra opinione fin dall'inizio della tragedia in corso.
Ci sembra che senza queste azioni nonviolente la guerra, le stragi e le devastazioni non saranno fermate.
Troppi esseri umani sono gia' stati uccisi per la criminale follia dei governanti.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi per la salvezza comune dell'umanita' intera.
Sia massima universalmente condivisa la regola aurea che afferma: agisci nei confronti delle altre persone cosi' come vorresti che le altre persone agissero verso di te.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
12. SEGNALAZIONI LIBRARIE
Riletture
- Bertrand Russell, L'autobiografia, Longanesi, Milano 1969-1970, 1971, 3 voll. per pp. 416 + 512 + 448.
13. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.
14. PER SAPERNE DI PIU'
Indichiamo i siti del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org e www.azionenonviolenta.it ; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 5164 dell'8 aprile 2024
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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