[Nonviolenza] Telegrammi. 5011



TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 5011 del 7 novembre 2023
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXIV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Sommario di questo numero:
1. Severino Vardacampi: A costo di sembrare il solito grillo parlante...
2. Una proposta alla Sindaca del Comune di Viterbo e al Presidente della Provincia di Viterbo
3. Tavolo per la Pace di Viterbo: Per la sua proposta di cittadinanza ai minori nati nella Tuscia il Tavolo per la pace di Viterbo ricomincia da tre. Un convegno e una cena multietnica a Viterbo
4. Televideo Rai: Iran, attivista Premio Nobel in sciopero della fame
5. Sosteniamo Narges Mohammadi e la lotta delle donne in Iran
6. Come si e' arrivati al golpe. E cosa occorre fare per respingerlo
7. Presentato a Viterbo l'appello "Portiamo a compimento l'iniziativa di David Sassoli per la liberazione di Leonard Peltier"
8. Esposto alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma
9. Omero Dellistorti: Il lettore di bignami
10. Segnalazioni librarie
11. La "Carta" del Movimento Nonviolento
12. Per saperne di piu'

1. L'ORA. SEVERINO VARDACAMPI: A COSTO DI SEMBRARE IL SOLITO GRILLO PARLANTE...

Ci sono alcune cose che vanno pur dette, e allora diciamole.
*
Ogni manifestazione a favore dell'esistenza dello stato di Israele che non s'impegni anche per la nascita dello stato di Palestina rischia di essere inutile.
Ogni manifestazione a sostegno del popolo palestinese che non s'impegni anche a sostegno del popolo ebraico rischia di essere inutile.
Ogni manifestazione che condanni le stragi commesse da un'organizzazione terrorista e non quelle commesse da uno stato e' peggio che inutile.
Ogni manifestazione che condanni le stragi commesse da uno stato e non quelle commesse da un'organizzazione terrorista e' peggio che inutile.
*
Sia il popolo palestinese che il popolo ebraico sono realmente minacciati di genocidio.
E' compito dell'umanita' intera impedire questi genocidi, tutti i genocidi.
Per impedire il genocidio del popolo ebraico e' indispensabile l'esistenza dello stato di Israele.
Per immpedire il genocidio del popolo palestinese e' indispensabile l'esistenza dello stato di Palestina.
*
Allo stato di Israele chiediamo:
1. di cessare la guerra a Gaza e il sostegno alle violenze dei coloni in Cisgiordania.
2. di cessare di occupare i territori palestinesi e di riconoscere l'esistenza dello stato di Palestina nei territori della Cisgiordania e di Gaza devolvendo immediatamente tutte le funzioni giurisdizionali ed amministrative e le risorse relative all'Autorita' Nazionale Palestinese - intesa come governo provvisorio dello stato di Palestina fino alle elezioni democratiche -.
3. di sgomberare immediatamente le illegali colonie nei territori occupati, restituendo quelle aree al popolo palestinese.
4. di concordare con l'Autorita' Nazionale Palestinese l'avvio di tutti i negoziati necessari per risolvere le molte questioni da affrontare come due stati sovrani in condizioni di parita'.
5. di essere una piena democrazia abrogando ogni misura legislativa ed amministrativa di discriminazione razzista.
*
All'Autorita' Nazionale Palestinese chiediamo:
1. di assumere immediatamente il governo della Striscia di Gaza.
2. di adoperarsi ivi per l'immediata liberazione di tutte le persone rapite da Hamas.
3. di organizzare lo stato di Palestina indipendente e democratico.
4. di concordare con lo stato di Israele l'avvio di tutti i negoziati necessari per risolvere le molte questioni da affrontare come due stati sovrani in condizioni di parita'.
5. di adoperarsi affinche' nessuno stato arabo o musulmano possa piu' proseguire in una politica antisraeliana ed antiebraica prendendo abusivamente a pretesto la causa palestinese.
*
All'Onu chiediamo:
1. un piano straordinario di aiuti per la Palestina.
2. una deliberazione dell'Assemblea Generale che riconoscendo i due stati di Israele e di Palestina vincoli tutti gli stati membri delle Nazioni Unite a cessare ogni politica di negazione dello stato di Israele, ogni politica di persecuzione antiebraica.
*
Agli stati ed agli organismi politici sovranazionali d'Europa (l'Europa che e' il continente in cui si sono realizzati la bimillenaria persecuzione antiebraica e l'orrore assoluto della Shoah; l'Europa che e' il continente i cui principali stati hanno oppresso i popoli del resto del mondo con il razzismo, il colonialismo, l'imperialismo fin genocida) chiediamo:
1. di risarcire adeguatamente sia lo stato di Israele che lo stato di Palestina per le sofferenze inflitte ai loro popoli sia direttamente che indirettamente.
2. di contrastare il fascismo e il razzismo, l'antisemitismo e l'islamofobia, tutte le ideologie di odio e le organizzazioni che le praticano e le diffondono, e tutti i crimini conseguenti.
*
Fermare la guerra.
Fermare le stragi.
Restituire la liberta' a tutte le persone che ne sono state private.
Riconoscere e proteggere tutti i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Salvare le vite e' il primo dovere.

2. LETTERE. UNA PROPOSTA ALLA SINDACA DEL COMUNE DI VITERBO E AL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI VITERBO

Alla Sindaca del Comune di Viterbo
al Presidente della Provincia di Viterbo
Oggetto: proposta di un'iniziativa del Comune e della Provincia di Viterbo in ricordo del professor Osvaldo Ercoli, di cui il 18 novembre ricorre l'anniversario della scomparsa.
Egregia Sindaca,
Egregio Presidente,
ricorre tra pochi giorni, il 18 novembre, l'anniversario della scomparsa del professor Osvaldo Ercoli, una delle figure piu' luminose dell'impegno educativo, intellettuale, morale e civile a Viterbo.
Il professor Ercoli, come certamente ricorderete, e' stato anche a suo tempo un apprezzatissimo consigliere comunale e provinciale, sempre sollecito del pubblico bene, sempre coraggiosamente e generosamente impegnato in difesa della pace e della civile convivenza, dei diritti umani di tutti gli esseri umani, dell'intero mondo vivente.
*
Il 2 ottobre 2014, in occasione della Giornata internazionale della nonviolenza, la Citta' di Viterbo, nella solenne cornice della Sala Regia di Palazzo dei Priori, lo insigni' di un attestato di riconoscenza in segno della gratitudine dell'intera popolazione viterbese per il suo magistero di uomo di pace; di quel riconoscimento riproduco qui di seguito integralmente il testo della motivazione:
"Al professor Osvaldo Ercoli, gia' professore amatissimo da generazioni di allievi, gia' pubblico amministratore di adamantino rigore morale e di strenua dedizione al bene comune, impegnato nel volontariato e nella difesa dell'ambiente e dei diritti di tutti gli esseri umani, animatore di molteplici iniziative di pace e di solidarieta', generoso educatore attraverso la parola e l'esempio al ragionamento logico come al dovere morale e all'impegno civile, di saggezza e mitezza maestro, testimone fedele dell'amore per il vero ed il giusto, amico della nonviolenza, sollecito sempre nel recare aiuto a chiunque ne avesse bisogno come nel contrastare menzogne e violenze, sempre avendo a cuore la dignita' umana di tutti e di ognuno, la civilta' come legame comune e comune impegno dell'intero genere umano, la biosfera casa comune dell'umanita' intera, la citta' di Viterbo grata per il suo impegno di pace".
*
Con questa lettera vorrei quindi proporre alle istituzioni da voi presiedute di realizzare, nelle forme che riterrete opportune, un'adeguata, doverosa, sentita commemorazione del professor Ercoli.
Ringraziandovi fin d'ora per l'attenzione e per quanto riterrete opportuno fare,
Peppe Sini, cittadino viterbese
Viterbo, 6 novembre 2023

3. INCONTRI. TAVOLO PER LA PACE DI VITERBO: PER LA SUA PROPOSTA DI CITTADINANZA AI MINORI NATI NELLA TUSCIA IL TAVOLO PER LA PACE DI VITERBO RICOMINCIA DA TRE. UN CONVEGNO E UNA CENA MULTIETNICA A VITERBO
[Riceviamo e diffondiamo]

"Non c'e' pace senza giustizia": e' comprensibile a tutti. Ma quando si tratta di passare ai fatti non c'e' piu' nulla di meno facile. Da oltre sei anni il Tavolo per la Pace di Viterbo (di cui fanno parte  13 associazioni e singoli/e cittadini/e) propone alle istituzioni locali, al Comune capoluogo e alla Provincia, di riconoscere la cittadinanza alle bambine e ai bambini nati nel nostro territorio da genitori stranieri in regola con le (sempre piu' restrittive) norme nazionali in fatto di immigrazione. Un conferimento "onorario", certo -  perche' non esiste (ancora!) una legge nazionale basata su principi piu' equi quali lo jus soli, lo jus culturae o lo jus scholae, dopo anni di rimpalli fra maggioranze e minoranze parlamentari -  ma di grande valenza simbolica e di concreta solidarieta' giuridica per chi viene a lavorare, a studiare, a cercare una vita decente nel nostro Paese.
In tutti questi anni, nel viterbese,  ne' centro-sx ne' centro-dx hanno trovato il coraggio e la lungimiranza necessari per un atto di elementare civilta'. Non e' cosi' per almeno 600 altri comuni italiani, tra cui quello di Formigine (MO), come ha testimoniato Simona Sarracino, sua vice-sindaca, intervenendo il 4 novembre al convegno CondiVivere la citta',  promosso dal Tavolo presso la sala Brutti della parrocchia Sacra Famiglia.
La sala era gremita, a creare una giornata di partecipazione intensa - fatta di approfondimenti su dati reali - aperta dai saluti dell'ospite don Luca Scuderi e introdotta da Alyce Lukusa e Ada Tomasello; cui e' seguita una documentata relazione del dott. Luca Di Sciullo, presidente del Centro Studi IDOS, che ha presentato il Dossier Statistico Immigrazione 2023, distribuito ai presenti. A seguire sono intervenuti: Mauro Sarnari dell'UNICEF, Rita Squarcetta di AUSER, Sonny Olumati dell'associazione Italiani Senza Cittadinanza  -  che non ha mancato di ricordare il generoso impegno di Omar Neffati, operatore di ISC nel Viterbese -, Saliha Hdjali, madre algerina di due figli nati in Italia, la presidente dell'ARCI Cipriana Contu, Piero Arcangeli di Rifondazione comunista. E, soprattutto, i tre amministratori che hanno accolto l'invito del Tavolo: Ruggero Grassotti sindaco di Vitorchiano, Sabrina Sciarrini vice-sindaca di Vignanello e Ugo Pierallini vice-sindaco di Bassano Romano: e' da loro, che ben conoscono la realta' del territorio - e dai consiglieri di opposizione di Civita Castellana - che ripartira' l'iniziativa a tutto campo del Tavolo.
"Certo, l'obiettivo della cittadinanza onoraria e' solo un momento di un lungo percorso, ma e' un passo di rilevanza primaria, perche' e' nell'eta' infantile e adolescenziale che si creano le relazioni decisive e durature per il superamento di stereotipi di etnia, di cultura, di genere; e' solo dalle nuove generazioni, che crescono nella ricchezza delle differenze e praticano quotidianamente lo scambio culturale, che possono nascere una societa' e una storia diverse, da cui siano espulse la guerra e la violenza, in particolare quella che stanno subendo oggi migliaia e migliaia di bambini palestinesi, contro ogni diritto internazionale e umana pieta'"  ha concluso Mario Di Marco, rappresentante di Caritas diocesana e portavoce del Tavolo. E' seguita una squisita "multi-cena", preparata da signore senegalesi, nigeriane, maliane, siriane e afghane, un momento di "buona" ed attiva convivialita'.
Il Tavolo per la Pace di Viterbo
Per contatti: Mario Di Marco, tel. 345-6155230.

4. L'ORA. TELEVIDEO RAI: IRAN, ATTIVISTA PREMIO NOBEL IN SCIOPERO DELLA FAME
[Riprendiamo e diffondiamo]

La premio Nobel per la Pace, l'iraniana Narges Mohammadi, ha cominciato uno sciopero della fame nel carcere di Teheran, dove e' detenuta.
Lo sciopero ha l'obiettivo di protestare contro i limiti alle cure mediche per lei e per altri detenuti e contro l'obbligo di indossare l'hijab in Iran.
L'attivista 50enne e' stata insignita quest'anno del Nobel per la sua lotta contro l'oppressione delle donne in Iran e per la promozione dei diritti umani.

5. L'ORA. SOSTENIAMO NARGES MOHAMMADI E LA LOTTA DELLE DONNE IN IRAN

Donna, vita, liberta'.
Sosteniamo Narges Mohammadi, Premio Nobel per la pace, detenuta in Iran per la sua lotta nonviolenta in difesa dei diritti umani, in sciopero della fame per i diritti di tutte e tutti.
Sosteniamo la lotta nonviolenta delle donne in Iran per la dignita' umana di tutti gli esseri umani.
Donna, vita, liberta'.
Sia liberata Narges Mohammadi e tutte le prigioniere e tutti i prigionieri di coscienza, tutte le detenute e tutti i detenuti politici, tutte le persone innocenti perseguitate e sequestrate, in Iran come ovunque.
Cessi l'oppressione delle donne in Iran come ovunque nel mondo, siano rispettati i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Donna, vita, liberta'.

6. CRONACHE DI NUSMUNDIA. COME SI E' ARRIVATI AL GOLPE. E COSA OCCORRE FARE PER RESPINGERLO

In questo paese c'e' un governo che e' al potere grazie ad una maggioranza parlamentare ottenuta con circa un quarto dei voti dell'elettorato (ovvero grazie all'astensione di circa meta' degli elettori) e complice una legge elettorale che definirla truffaldina e' dir poco.
Da un anno questo governo, espressione di una coalizione neofascista che il 75% delle elettrici e degli elettori non ha votato, impone decisioni scellerate condite da una retorica tanto fraudolenta quanto grottesca nella sua crassa ignoranza, nelle sue sistematiche menzogne e nella sua losca protervia.
Ora si e' giunti a un salto di qualita'. Al tentativo esplicito di fare a pezzi la Costituzione, di cancellare la democrazia parlamentare, di imporre un regime. Un regime fascista.
Come si e' arrivati a questo infame scempio, a questa oscena minaccia? Passo dopo passo. Con l'attiva complicita' di molti, con la stoltissima ignavia dei piu'.
*
Ora occorre resistere: in difesa della Costituzione repubblicana, in difesa della separazione dei poteri, in difesa dello stato di diritto, in difesa della democrazia.
Occorre la resistenza nonviolenta dell'intero popolo italiano per respingere questo ennesimo tentativo di imporre di nuovo, passo dopo passo, un regime fascista nel nostro paese.

7. INCONTRI. PRESENTATO A VITERBO L'APPELLO "PORTIAMO A COMPIMENTO L'INIZIATIVA DI DAVID SASSOLI PER LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER"

La mattina di venerdi' 3 novembre 2023 a Viterbo, presso il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera", e' stato presentato l'appello "Portiamo a compimento l'iniziativa di David Sassoli per la liberazione di Leonard Peltier".
Nel corso dell'incontro il responsabile della storica struttura nonviolenta viterbese, Peppe Sini, ha presentato l'appello ed ha ancora una volta ricostruito sia la figura e la vicenda di Leonard Peltier sia alcuni passaggi particolarmente significativi della campagna internazionale per la sua liberazione.
*
Il testo dell'appello "Portiamo a compimento l'iniziativa di David Sassoli per la liberazione di Leonard Peltier"
Il 23 agosto 2021 David Sassoli, l'indimenticato Presidente del Parlamento Europeo che sarebbe deceduto pochi mesi dopo nel gennaio 2022, tenne una conferenza stampa in cui annuncio' il suo personale impegno per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da quasi mezzo secolo prigioniero innocente.
L'iniziativa di David Sassoli si ricollegava idealmente a due precedenti importanti pronunciamenti del Parlamento Europeo, del 1994 e del 1999.
E si collegava anche al movimento che in Italia in quel momento riproponeva con forza l'esigenza e l'urgenza che Leonard Peltier venisse finalmente liberato.
In un suo tweet che accompagnava e sintetizzava la conferenza stampa del 23 agosto 2021 David Sassoli dichiarava, in italiano e in inglese:
"Inviero' una lettera alle autorita' statunitensi chiedendo clemenza per Leonard Peltier, attivista per i diritti umani dell'American Indian Movement, in carcere da 45 anni.
Spero che le autorita' accolgano il mio invito. I diritti umani vanno difesi sempre, ovunque".
"I will send a letter to the US authorities asking for clemency for Leonard Peltier. A human rights activist of the American Indian Movement, he has been imprisoned for 45 years.
I hope the authorities will take up my invitation. Human rights must be defended always, everywhere".
Lanciamo un appello a riprendere e portare a compimento quell'iniziativa di David Sassoli per la liberazione di Leonard Peltier.
Chiediamo a chi legge questo appello:
a) di aderirvi, inviandone notizia agli indirizzi e-mail: freepeltierviterbo at tiscali.it e centropacevt at gmail.com
b) di diffonderlo ulteriormente;
c) di scrivere direttamente al Presidente degli Stati Uniti d'America per chiedere la grazia presidenziale che restituisca la liberta' a Leonard Peltier: le lettere (il cui testo puo' anche essere semplicemente "Free Leonard Peltier") possono essere inviate attraverso la pagina web dedicata del sito della Presidenza degli Stati Uniti d'America: www.whitehouse.gov/contact/
d) di promuovere ove possibile iniziative di informazione, coscientizzazione, mobilitazione democratica e nonviolenta per la liberazione di Leonard Peltier che lo scorso 12 settembre ha compiuto 79 anni di cui 47 trascorsi in prigione da vittima innocente di una scellerata persecuzione.
Per un'informazione essenziale:
- Edda Scozza, Il coraggio d'essere indiano. Leonard Peltier prigioniero degli Stati Uniti, Erre Emme, Pomezia (Roma) 1996 (ora Roberto Massari Editore, Bolsena Vt).
- Peter Matthiessen, In the Spirit of Crazy Horse, 1980, Penguin Books, New York 1992 e successive ristampe; in edizione italiana: Peter Matthiessen, Nello spirito di Cavallo Pazzo, Frassinelli, Milano 1994.
- Leonard Peltier (con la collaborazione di Harvey Arden), Prison writings. My life is my sun dance, St. Martin's Griffin, New York 1999; in edizione italiana: Leonard Peltier, La mia danza del sole. Scritti dalla prigione, Fazi, Roma 2005.
- Jim Messerschmidt, The Trial of Leonard Peltier, South End Press, Cambridge, MA, 1983, 1989, 2002.
- Bruce E. Johansen, Encyclopedia of the American Indian Movement, Greenwood, Santa Barbara - Denver - Oxford, 2013 e piu' volte ristampata.
Nella rete telematica e' disponibile una notizia sintetica in italiano dal titolo "Alcune parole per Leonard Peltier".
Sempre nella rete telematica e' disponibile anche una piu' ampia ed approfondita bibliografia ragionata dal titolo "Dieci libri piu' uno che sarebbe bene aver letto per conoscere la vicenda di Leonard Peltier (e qualche altro minimo suggerimento bibliografico)".
Ulteriori materiali di documentazione possono essere richiesti scrivendo ai nostri indirizzi di posta elettronica: freepeltierviterbo at tiscali.it e centropacevt at gmail.com
*
Un recente appello di membri del Congresso degli Stati Uniti d'America sia democratici che repubblicani
Nel corso dell'incontro sono stati segnalati e riassunti molti importanti documenti, del parlamento Europeo, dell'Onu, di Amnesty International, di altri soggetti sia istituzionali che della societa' civile, ed in particolare il recentissimo appello al Presidnete Biden da parte di membri del Congresso degli Stati Uniti d'America sia democratici che repubblicani che di seguito si riproduce integralmente:
October 6, 2023
President Joseph Biden
The White House
1600 Pennsylvania Ave, NW
Washington, DC 20500
Dear President Biden:
We are writing to you regarding the nearly five-decade imprisonment of Leonard Peltier. Now, more than ever, bedrock principles of justice warrant your consideration of a grant of executive clemency or support of compassionate release at the Federal Bureau of Prisons.
Leonard Peltier, a Native American activist and citizen of the Turtle Mountain Band of Chippewa Indians (ND), is now in his 48th year of incarceration. He is 79 years old and in failing health. Mr. Peltier is serving two life sentences in a maximum-security federal prison for aiding and abetting in a case where his co-defendants were found not guilty on the grounds of self-defense.
Over the course of his incarceration, particularly in recent years, key figures involved in Mr. Peltier's prosecution have stepped forward to underscore the constitutional violations and prosecutorial misconduct that took place during the investigation and trial that led to his conviction. Gerald Heaney, the judge who presided over Mr. Peltier's 1986 appeal in the Eighth Circuit, called for his release in 1991 and again in 2000 (1), and former United States AttorneyJames Reynolds, whose office handled the prosecution and appeal of Peltier's case, has called for a commute of the remainder of his sentence and observed that "his conviction and continued incarceration is a testament to a time and a system of justice that no longer has a place in our society." (2) In addition, the United Nations Working Group on Arbitrary Detention specifically noted the anti-Indigenous bias surrounding Peltier's detention, stating simply that he "continues to be detained because he is Native American." (3)
Retired FBI Special Agent Coleen Rowley, in her letter addressed to you on December 3, 2022, raised how the "long-standing horribly wrongful oppressive treatment of Indians in the U.S." played into Peltier's case and, critically, the "FBI Family vendetta" behind the agency's opposition to clemency. (4) We recognize the grief and loss that took place in both the FBI and Tribal community on that day but also recognize this opportunity for all to move forward.
As Members of Congress, we sign this letter with a deep commitment to the crucial role we play in upholding justice for all Americans - and to also hold our government accountable when we see a case of injustice, as demonstrated by the long incarceration of Leonard Peltier. We stand with the Tribal Nations of the United States, Indigenous voices worldwide, and leading voices on human rights and criminal justice around the globe in support of Mr. Peltier's release. We applaud your commitment to criminal justice reform and your administration's work to address inequities in the criminal justice system and rectify the past wrongs of our government's treatment of Native Americans. We urge you to take the next step by granting  Mr. Peltier executive clemency or compassionate release.
Sincerely,
Seguono le firme di 33 membri del Congresso degli Stati Uniti d'America
Note
1. Gerald H. Heaney, U.S. Senior Cir. Judge, 8th Cir., Letter to Senator Daniel K. Inouye, Chairman, U.S. Senate Select Comm. on Indian Affairs (Apr. 18, 1991), http://www.whoisleonardpeltier.info/download/Heaney.pdf
2. James Reynolds, Former U.S. Attorney, Letter to President Joseph R. Biden (Jul. 9, 2021), https://www.amnestyusa.org/wp-content/uploads/2023/03/From-US-Attorney-James-Reynolds.pdf.
3. United Nations Working Group on Arbitrary Detention, Opinion No. 7/2022 concerning Leonard Peltier (United States of America) (Jun. 7, 2022), https://www.ohchr.org/sites/default/files/2022-06/A-HRC-WGAD-7-2022-USA-AEV.pdf
4. Coleen Rowley, Retired FBI Special Agent, Letter to President Joseph R. Biden (Dec. 3, 2022), https://www.amnestyusa.org/wp-content/uploads/2023/04/From-Retired-FBI-Special-Agent-Coleen-Rowley.pdf
*
Giustizia e liberta' per Leonard Peltier.
Giustizia e liberta' per l'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Free Leonard Peltier.
Mitakuye Oyasin.

8. REPETITA IUVANT. ESPOSTO ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI ROMA

Alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma
e per opportuna conoscenza:
al Presidente della Repubblica
ai Presidenti della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica
alla Presidente del Consiglio dei Ministri
a tutte le ministre e i ministri, a tutti i senatori e le senatrici, a tutte le deputate e i deputati, agli ed alle europarlamentari elette ed eletti in Italia
a numerosi pubblici ufficiali cui incombe, ricevendo tale notitia criminis, di promuovere l'azione giudiziaria
ai mezzi d'informazione
a numerose persone di volonta' buona, associazioni democratiche, istituzioni fedeli alla legalita' costituzionale
*
Oggetto: esposto relativo alla violazione dell'articolo 11 della Costituzione della Repubblica italiana da parte del governo italiano.
Egregi signori,
*
l'articolo 11 della Costituzione della Repubblica italiana e' inequivocabile. Esso recita: "L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla liberta' degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parita' con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranita' necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo".
*
Il governo italiano ha violato l'articolo 11 della Costituzione in quanto:
a) fa partecipare l'Italia alla guerra in corso in Ucraina attraverso la fornitura di armi che la guerra alimentano;
b) fa partecipare l'Italia alla guerra in corso in Ucraina attraverso la propria aviazione militare che raccoglie informazioni e le invia all'esercito ucraino sul campo di battaglia (cfr. il servizio giornalistico apparso sul sito dell'autorevole agenzia giornalistica Ansa col titolo "La guerra dei top gun italiani", che fin dall'incipit esplicitamente afferma che "i nostri piloti, tra loro anche una donna, a bordo dei caccia catturano dati importanti che in poco tempo finiscono sui cellulari dei soldati ucraini sul campo di battaglia");
c) ostacola effettualmente ogni realistica ipotesi di "cessate il fuoco" ed ogni concreto impegno di pace sostenendo esplicitamente la tesi che la guerra deve concludersi non con un negoziato ma con la "vittoria" di una delle parti in conflitto (cfr. la dichiarazione della Presidente del Consiglio dei Ministri "scommettiamo sulla vittoria ucraina" riportata da numerosi mezzi d'informazione);
d) sostiene l'azione provocatrice ed eversiva della Nato che da decenni opera nell'Europa dell'est per destabilizzare gli equilibri regionali e suscitare conflitti (azione divenuta finanche esplicitamente terrorista e stragista durante la guerra di distruzione della Jugoslavia nel 1999).
*
In flagrante violazione dell'articolo 11 della Costituzione, il governo italiano arma e quindi alimenta la guerra, partecipa alla guerra e quindi alle stragi di cui ogni guerra sempre e solo consiste, e con cio' espone altresi' anche il nostro paese a subire le conseguenze della guerra, e - last, but not least - contribuisce all'escalation verso una guerra mondiale e nucleare che puo' metter fine all'intera civilta' umana.
*
Egregi signori,
con il presente esposto si richiede il piu' tempestivo intervento per far cessare l'azione incostituzionale, folle e criminale del governo italiano.
Distinti saluti,
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, primo agosto 2023

9. NELLA CITTA' DOLENTE. OMERO DELLISTORTI: IL LETTORE DI BIGNAMI

- Cosa sta leggendo di bello?
- Niente, un bignami.
- Un che?
- Un bignami, un libro che riassume in breve un'intera materia di studio.
- Ah.
- Eh.
- Certo che per essere piccolo e' piccolo, eh?
- Eh.
- E di che parla?
- Questo?
- Quello, si'.
- E' una grammatica greca.
- Ah, le piace la Grecia, eh?
- No, non particolarmente.
- Pero' c'e' stato.
- No.
- Ah, ecco, pensa di andarci in vacanza, eh? Non dica di no, glielo leggo negli occhi.
- No, sinceramente.
- No?
- No.
- Verita'?
- Si'.
- E allora perche' legge 'sto libro?
- E' una grammatica del greco antico.
- Cioe'?
- Il greco dei tempi antichi, il greco classico.
- Ah.
- Eh.
- Che oggi magari neppure lo parlano piu', eh?
. In effetti, la lingua e' cambiata, il greco di oggi lo chiamano neogreco.
- Neo per dire che e' nuovo, dico bene?
- Si'.
- Non per dire che e' difettoso.
- E perche' dovrebbe essere difettoso?
- Come perche'? Un neo e' un neo, no?
- Ah, era una battuta.
- Certo. Non le e' piaciuta?
- Come no.
- Cosi' lei si legge il greco antico.
- No, sto solo leggendo questa grammatica.
- E perche' la legge?
- Non lo so, ce l'avevo a casa, e siccome e' piccola ed entra bene in tutte le tasche, visto che devo aspettare il treno...
- Magari potrebbe leggersi un bel giallo, no?
- Si', potrei.
- Pero' preferisce la grammatica del greco antico.
- No, non e' che ho scelto, mi e' capitata tra le mani uscendo di casa...
- Lei e' un tipo strano, sa?
- Lei dice?
- L'ho appena detto.
- Se lo dice lei...
- Non e' che lo dico io, lo direbbe chiunque.
- Chiunque?
- Provi a chiedere.
- A chi?
- Adesso non c'e' nessuno, ma se arriva qualcuno glielo chieda.
- Cosa dovrei chiedere?
- Se non e' strano che uno si legge una grammatica di greco antico quando il greco antico non lo parla piu' nessuno.
- Non lo parla piu' nessuno, ma ci sono molte opere scritte che si possono leggere.
- E non le hanno tradotte nelle lingue moderne?
- Si', e' naturale.
- E allora perche' uno dovrebbe imparare la grammatica antica quando puo' leggerle nelle traduzioni moderne?
- Non e' la stessa cosa.
- Che poi, mi scusi sa, che poi, dico, lei che ne sa che quelle parole antiche significano proprio quelle cose che dice quel libro li'?
- Cioe'?
- Come sarebbe a dire cioe'? Se non c'e' nessuno che la parla quella lingua lei che ne sa che le cose che legge sul suo libro sono vere?
- E' solo una grammatica.
- Si', pero' e' anche un libro.
- E' evidente.
- E allora chi lo ha scritto c'era quando parlavano quella lingua li'?
- No, e' un libro scritto, non so, forse cinquanta o cento anni fa, forse anche meno.
- E 'sti greci antichi quando vivevano?
- Suppergiu' duemila, duemilacinquecento anni fa, anche piu'.
- Volevo ben dire.
- Cosa?
- Volevo ben dire che chi ha scritto questo libro non ne sa proprio un cavolo di niente, e truffa i lettori fessi come lei.
- In che senso?
- Nel senso che scrive un libro su una cosa che non la sa nessuno.
- Ma no, guardi...
- E che c'e' da guardare?
- No, dicevo guardi per dire mi scusi.
- Guardi non significa mi scusi.
- E' un modo di dire, una formula di cortesia.
- Lo dicevo che lei e' un  tipo strano. Qui da noi guardare significa una cosa, scusarsi significa tutta un'altra cosa.
- Lo so, lo so.
- E allora se lo sa perche' dice certe scemenze?
- Non sono scemenze, sono formule colloquiali.
- Enno', enno' bello mio. Le scemenze sono scemenze e basta.
- Senta, non e' il caso di trascendere...
- Trascendere?
- Offendere.
- Offendere?
- Intendo dire che forse e' meglio che questa conversazione si concluda qui, vorrei continuare a leggere il mio libro. Con permesso.
- Il suo libro di panzane.
- Dica un po' quello che vuole...
- Perche', devo chiedere il permesso a te?
- Ci mancherebbe...
- E allora che c'e' che non va?
- Niente.
-Ecco, bravo, abbassa la cresta, che gia' ci fai la figura dello stupidotto cosi', a leggere un libro che e' una fregatura che se ne accorgerebbe pure il piu' tonto dei tonti del paese dei tonti.
- Guardi, non le rispondo piu'.
- Perche', vorresti anche rispondere?
- No di certo. E adesso, col suo permesso, vorrei continuare a leggere.
- Leggere, leggere, secondo me fai pure finta. Ti piace darti delle arie, eh?
- Guardi...
- E basta con questo guardi che non sai neppure che vuol dire, pezzo d'asino.
- Adesso basta, per favore.
- Quale favore?
- Niente, niente.
- Ecco, stattene zitto che fai meglio.
- Non mi costringa...
- A fare che, eh? Forza, coniglio, che vorresti fare?
- Per quieto vivere adesso esco da questa sala d'aspetto e me ne vado su una panchina di fuori. Buona sera.
- Enno', enno', tu non vai da nessuna parte.
- Come dice?
- Hai sentito, hai sentito. Tu adesso resti qui e chiedi scusa.
- Chiedo scusa?
- Sicuro come una messa.
- Scusa di cosa?
- Di quanto sei ridicolo, di quanto sei scemo, buffone, tu e il tuo libro di scemenze.
- Quando e' troppo e' troppo. Con permesso...
- Enno', di qui non passi, troppo facile filarsela come un sorcio. Prima chiedi perdono.
- Mi lasci passare, non faccia il bambino.
- Allora vuoi proprio che ti do' una lezione, eh?
- Si tolga.
- Guarda un po' qua che ci ho: hai visto che lama?
- La faccia finita.
- E se adesso ti faccio la festa, eh?
- Senta...
- Senti tu come puncica. Aho', e che e' quella?
- E' una rivoltella, si vede bene.
- E che ci vorresti fare?
- Ora lo vedi, anzi, lo senti. Lo senti? Lo senti? Lo senti? Non respira piu'. Serviva che gli spappolassi la zucca per farlo stare zitto. Un imbecille di meno. Ah, che mondo, mai che si possa stare in pace.

10. SEGNALAZIONI LIBRARIE

Letture
- Francesco Donnici, Rinascita Scott. Il maxiprocesso alla 'ndrangheta, Rcs, Milano 2023, pp. 160, euro 5,99.
- Paolo Morando, Le bombe in Alto Adige, Rcs, Milano 2023, pp. 158, euro 5,99.
- Lorenzo Venuti, La rivoluzione d'Ungheria, Rcs, Milano 2023, pp. 160, euro 5,99.
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Riletture
- Michela Murgia, L'incontro, Einaudi, Torino 2012, 2014, Mondadori, Milano 2023, pp. 96, euro 8,90 (in supplemento a vari periodici).
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Gialli
- Sarah Savioli, Il testimone chiave, Feltrinelli, Milano, Gedi, Torino 2023, pp. 348, euro 8,90 (in supplemento al quotidiano "La Repubblica").
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Classici
- Grazia Deledda, Canne al vento, Rcs, Milano 2008, 2013, pp. 240.

11. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

12. PER SAPERNE DI PIU'

Indichiamo i siti del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org e www.azionenonviolenta.it ; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 5011 del 7 novembre 2023
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXIV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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Alla luce delle nuove normative europee in materia di trattamento di elaborazione dei  dati personali e' nostro desiderio informare tutti i lettori del notiziario "La nonviolenza e' in cammino" che e' possibile consultare la nuova informativa sulla privacy: https://www.peacelink.it/peacelink/informativa-privacy-nonviolenza
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