[Nonviolenza] Telegrammi. 4318



TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 4318 del 14 dicembre 2021
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXII)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Sommario di questo numero:
0. Comunicazione di servizio
1. Una commemorazione a Vetralla nell'anniversario della strage di piazza Fontana (e ancora un appello per la liberazione di Leonard Peltier)
2. Jennifer Bendery e Naila Clerici: Leonard Peltier e' in prigione da 44 anni. Perche' e' ancora li'?
3. Paolo Montalbano presenta "Thunderheart / Cuore di Tuono"
4. Contrastare la pandemia
5. Tre tesi
6. Ripetiamo ancora una volta...
7. Segnalazioni librarie
8. La "Carta" del Movimento Nonviolento
9. Per saperne di piu'

0. COMUNICAZIONE DI SERVIZIO

Ancora per qualche giorno il notiziario esce in forma ridotta per problemi tecnici.
Ci scusiamo con chi ci legge.

1. MEMORIA. UNA COMMEMORAZIONE A VETRALLA NELL'ANNIVERSARIO DELLA STRAGE DI PIAZZA FONTANA (E ANCORA UN APPELLO PER LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER)

Domenica 12 dicembre 2021, a Vetralla (Vt), nella ricorrenza dell'anniversario della strage fascista di piazza Fontana a Milano nel 1969, il responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo ha tenuto una commemorazione delle vittime di quella strage e della "strategia della tensione" che insanguino' l'Italia per lunghi anni con la scellerata complicita' di rilevanti settori golpisti dei ceti dominanti e di figure ai vertici di apparati dello stato che agivano contro la Costituzione repubblicana, contro la democrazia, contro le comuni liberta' e contro la stessa dignita' umana per imporre un regime autoritario modellato sul totalitarismo fascista.
Il ricordo delle vittime ci illumini sui nostri odierni doveri e nell'adempimento di essi. E il primo dovere e' far cessare le orribili stragi e le violenze abissali che ancor oggi flagellano l'umanita'.
Le stragi delle guerre, delle dittature, dei razzismo, del colonialismo e dell'imperialismo, della fame, dei disastri ambientali locali e globali, della schiavitu', della rapina e della devastazione del mondo vivente da parte dei poteri dominanti che stanno trascinando l'umanita' verso la catastrofe.
Le stragi del sistema di potere maschilista, militarista, imperialista, onniconsumista ed onnidivoratore che domina sul mondo provocando innumerevoli morti, sofferenze indicibili, distruzioni irrimediabili, disumanizzazione e desertificazione.
Tutte le vittime di tutte le stragi, di tutte le uccisioni, di tutte le violenze, ci convocano a un impegno corale per far cessare questo orrore.
Ci convocano all'insurrezione nonviolenta per salvare tutte le vite, per rivendicare e difendere il diritto di ogni essere umano alla vita, alla dignita', alla solidarieta', alla condivisione di tutto il bene e di tutti i beni.
Le vittime delle stragi ci convocano ad adempiere questo primo dovere: di salvare tutte le vite, di far cessare ogni oppressione, di realizzare una societa' mondiale di persone libere, responsabili, solidali ed eguali in diritti, una societa' mondiale che comprenda l'umanita' intera, una societa' mondiale in cui da ciascuna persona sia dato secondo le sue capacita' ed a ciascuna persona sia dato secondo i suoi bisogni.
Ci chiamano ad abolire le guerre, le armi e tutte le organizzazioni armate.
Ci chiamano a prenderci cura di quest'unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
Ci chiamano ad adoperarci per la vita dell'umanita', degli altri esseri viventi, della biosfera nella sua interezza.
Le vittime della strage fascista di piazza Fontana ci chiamano all'antifascismo e quindi ci chiamano alla nonviolenza: che e' l'antifascismo nella sua essenza piu' profonda, piu' nitida, piu' autentica, piu' liberatrice.
Nel ricordo delle vittime di questa strage e di tutte le stragi noi ci incontriamo, ci riconosciamo e solidarizziamo con le nostre sorelle ed i nostri fratelli in lotta per la liberazione comune, per la comune salvezza, per la protezione accudente e la responsabile condivisione dei beni comuni, per la difesa della Madre Terra.
Nel ricordo delle vittime di questa strage e di tutte le stragi noi ci opponiamo alla violenza razzista, schiavista e stragista che i governi europei esercitano sui migranti in fuga da guerre e rapine, da fame e disastri.
Nel ricordo delle vittime di questa strage e di tutte le stragi noi ci opponiamo ai poteri dittatoriali - politici, economici, militari, ideologici - regionali e globali che costringono la stragrande maggioranza dell'umanita' a una vita di sofferenze e paura, di stenti e violenze, alla mancanza delle piu' fondamentali liberta', alla privazione della felicita' cui ogni essere umano ha diritto, e sovente a tragiche morti che potevano e dovevano essere evitate.
Nel ricordo delle vittime di questa strage e di tutte le stragi noi solidarizziamo con tutti i popoli, le classi sociali oppresse, i gruppi umani e le persone che subiscono sfruttamento e rapine, abusi e deprivazioni, violenze e persecuzioni. Una e' l'umanita', ogni essere umano ha diritto alla solidarieta', ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla liberta'.
*
Per tutto cio' anche in questa giornata di memoria addolorata, di ricordo delle vittime della strage fascista di piazza Fontana e di tutte le vittime di tutte le stragi, ancora una volta noi torniamo a chiedere la liberazione di Leonard Peltier, del nostro fratello Leonard Peltier, del nostro compagno di lotte per i diritti umani, per i diritti dei popoli, per la difesa dell'intero mondo vivente Leonard Peltier.
E poiche' la liberazione di Leonard Peltier e' possibile soltanto attraverso al concessione della grazia da parte del Presidente degli Stati Uniti d'America, noi chiediamo che quella grazia sia concessa: come atto di verita' e di giustizia, come atto di umanita', di dignita' e di speranza per l'intera umanita'. E chiamiamo ogni persona di volonta' buona, ogni associazione ed ogni istituzione democratica a premere nonviolentemente affinche' il presidente statunitense si determini infine ad ascoltare la voce dell'umanita' ed a concedere la grazia a Leonard Peltier.
Poiche' Leonard Peltier rappresenta non solo la resistenza dei popoli nativi americani contro un plurisecolare genocidio, rappresenta anche la resistenza dell'umanita' intera contro tutti i fascismi, contro tutte le stragi, contro tutti gli orrori.
Leonard Peltier rappresenta la lotta di ogni persona decente in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani, rappresenta la lotta di ogni persona decente in difesa di quest'unico mondo vivente di cui siamo insieme parte e custodi, quest'unico mondo vivente che e' l'unica casa comune dell'intera famiglia umana.
Sosteniamo quindi l'iniziativa del Presidente del Parlamento Europeo che ponendosi alla sequela di personalita' luminose e benemerite dell'intera umanita' come Nelson Mandela e Madre Teresa di Calcutta, ha chiesto al Presidente statunitense - che e' l'unica autorita' istituzionale a disporre del concreto potere di farlo - che Leonard Peltier sia finalmente liberato.
Ricordiamo ancora una volta come il Presidente del Parlamento Europeo, l'on. David Sassoli, il 23 agosto 2021 abbia annunciato pubblicamente - con una conferenza stampa, un video e un tweet - la richiesta al Presidente degli Stati Uniti d'America di concedere la grazia presidenziale che restituisca finalmente la liberta' a Leonard Peltier.
Nel suo tweet del 23 agosto 2021 il Presidente del Parlamento Europeo ha scritto, in italiano e in inglese:
"Inviero' una lettera alle autorita' statunitensi chiedendo clemenza per Leonard Peltier, attivista per i diritti umani dell'American Indian Movement, in carcere da 45 anni.
Spero che le autorita' accolgano il mio invito. I diritti umani vanno difesi sempre, ovunque".
"I will send a letter to the US authorities asking for clemency for Leonard Peltier. A human rights activist of the American Indian Movement, he has been imprisoned for 45 years.
I hope the authorities will take up my invitation. Human rights must be defended always, everywhere".
A sostegno dell'iniziativa del Presidente del Parlamento Europeo si sono espresse innumerevoli personalita', associazioni, istituzioni. Tra esse prestigiosissime personalita' dell'impegno religioso ed istituzionale, morale e civile, culturale ed artistico, come Alessandra Algostino, Laura Boella, don Luigi Ciotti, Giancarla Codrignani, Marinella Correggia, Nando dalla Chiesa, Gregorio de Falco, Paolo Ferrero, Francuccio Gesualdi, Raniero La Valle, Gad Lerner, Sara Michieletto, Luisa Morgantini, Riccardo Orioles, Moni Ovadia, Daniela Padoan, Bianca Pitzorno, Graziella Proto, Anna Puglisi, Annamaria Rivera, Antonia Sani, Mao Valpiana, Guido Viale, padre Alex Zanotelli, e le Sindache ed i Sindaci di vari Comuni d'Italia come Abbadia San Salvatore, Aosta, Baveno, Bologna, Carrara, Chieri, Cuneo, Gorizia, Livorno, Monte San Pietro, Palermo, Pesaro, Pienza, Reggio Calabria, Soriano nel Cimino, Verbania, Vitorchiano.
Sosteniamo questa iniziativa.
Contro tutti i genocidi.
Contro tutti i fascismi.
Contro tutte le stragi.
Per i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Per la salvaguardia dell'intero mondo vivente.
Sosteniamo la lotta nonviolenta dei nativi americani e di tutti i popoli oppressi.
Sosteniamo la lotta nonviolenta di tutte le donne e tutti gli uomini che difendono i diritti umani e la Madre Terra.
Liberta' per Leonard Peltier.
* * *
Allegato: Scriviamo al Ministro degli Esteri, chiediamogli di adoperarsi per la liberazione di Leonard Peltier
Proponiamo a chi ci legge di inviare al Ministro degli Affari Esteri la seguente lettera (o un testo analogo):
Al Ministro degli Affari Esteri della Repubblica Italiana
e per opportuna conoscenza:
al Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana
al Presidente del Parlamento Europeo
"Tutti facciamo parte dell'unica famiglia dell'umanita'.
Noi condividiamo la responsabilita' per la nostra Madre Terra
e per tutti quelli che ci vivono e respirano.
Credo che il nostro compito non sara' terminato
fin quando anche un solo essere umano sara' affamato o maltrattato,
una sola persona sara' costretta a morire in guerra,
un solo innocente languira' in prigione
e un solo individuo sara' perseguitato per le sue opinioni.
Credo nel bene dell'umanita'.
Credo che il bene possa prevalere, ma soltanto se vi sara' un grande impegno.
Impegno da parte nostra, di ognuno di noi, tuo e mio"
(Leonard Peltier)
Oggetto: Proposta di un passo del governo italiano per la concessione della grazia a Leonard Peltier
*
Egregio Ministro degli Affari Esteri,
sara' forse gia' al corrente della recente, rilevante iniziativa del Presidente del Parlamento Europeo che alcuni mesi fa ha annunciato pubblicamente - con una conferenza stampa, un video e un tweet - la richiesta al Presidente degli Stati Uniti d'America di concedere la grazia presidenziale che restituisca finalmente la liberta' a Leonard Peltier, l'illustre attivista per i diritti umani e la difesa della Madre Terra nativo americano da 45 anni detenuto innocente, condannato per crimini che non ha mai commesso.
Nel suo tweet del 23 agosto 2021 il Presidente del Parlamento Europeo ha scritto, in italiano e in inglese:
"Inviero' una lettera alle autorita' statunitensi chiedendo clemenza per Leonard Peltier, attivista per i diritti umani dell'American Indian Movement, in carcere da 45 anni.
Spero che le autorita' accolgano il mio invito. I diritti umani vanno difesi sempre, ovunque".
"I will send a letter to the US authorities asking for clemency for Leonard Peltier. A human rights activist of the American Indian Movement, he has been imprisoned for 45 years.
I hope the authorities will take up my invitation. Human rights must be defended always, everywhere".
A sostegno dell'iniziativa del Presidente del Parlamento Europeo si sono espresse innumerevoli personalita', associazioni, istituzioni. Tra esse prestigiosissime personalita' dell'impegno religioso ed istituzionale, morale e civile, culturale ed artistico, come Alessandra Algostino, Laura Boella, don Luigi Ciotti, Giancarla Codrignani, Marinella Correggia, Nando dalla Chiesa, Gregorio de Falco, Paolo Ferrero, Francuccio Gesualdi, Raniero La Valle, Gad Lerner, Sara Michieletto, Luisa Morgantini, Riccardo Orioles, Moni Ovadia, Daniela Padoan, Bianca Pitzorno, Graziella Proto, Anna Puglisi, Annamaria Rivera, Antonia Sani, Mao Valpiana, Guido Viale, padre Alex Zanotelli, e le Sindache ed i Sindaci di vari Comuni d'Italia come Abbadia San Salvatore, Aosta, Baveno, Bologna, Carrara, Chieri, Cuneo, Gorizia, Livorno, Monte San Pietro, Palermo, Pesaro, Pienza, Reggio Calabria, Soriano nel Cimino, Verbania, Vitorchiano.
Egregio Ministro degli Affari Esteri,
forse ricordera' che la liberazione di Leonard Peltier e' stata richiesta piu' volte gia' nel corso degli scorsi decenni non solo da prestigiose organizzazioni umanitarie come Amnesty International e Human Rights Watch, ma anche da autorevolissume personalita' - benemerite dell'umanita' intera - come Nelson Mandela, madre Teresa di Calcutta, Shirin Ebadi, Rigoberta Menchu', Desmond Tutu, ed altri illustri Premi Nobel per la Pace.
Un appello di Nelson Mandela, un appello di madre Teresa di Calcutta, dovrebbe essere ascoltato da ogni persona di volonta' buona come da ogni istituzione preposta al bene comune.
Egregio Ministro degli Affari Esteri,
forse sapra' anche che la medesima richiesta di liberazione di Leonard Peltier e' stata espressa gia' da decenni dal Parlamento Europeo con due risoluzioni del 1994 e del 1999.
Trascriviamo qui di seguito integralmente la Risoluzione del Parlamento Europeo dell'11 febbraio 1999 (pubblicata sulla Gazzetta ufficiale n. C 150 del 28/05/1999 pag. 0384, B4-0169, 0175, 0179 e 0199/99):
"Risoluzione sul caso di Leonard Peltier
Il Parlamento europeo,
- vista la sua risoluzione del 15 dicembre 1994 sulla grazia per Leonard Peltier (GU C 18 del 23.1.1995, pag. 183),
A. considerando il ruolo svolto da Leonard Peltier nella difesa dei diritti dei popoli indigeni,
B. considerando che Leonard Peltier e' stato condannato nel 1977 a due ergastoli dopo essere stato estradato dal Canada, benche' non vi fosse alcuna prova della sua colpevolezza,
C. considerando che Amnesty International ha ripetutamente espresso le proprie preoccupazioni circa l'equita' del processo che ha condotto alla condanna di Leonard Peltier,
D. considerando che il governo degli Stati Uniti ha ormai ammesso che gli affidavit utilizzati per arrestare e estradare Leonard Peltier dal Canada erano falsi e che il Pubblico ministero statunitense Lynn Crooks ha affermato che il governo degli Stati Uniti non aveva alcuna prova di chi aveva ucciso gli agenti,
E. considerando che dopo 23 anni trascorsi nei penitenziari federali, le condizioni di salute di Leonard Peltier si sono seriamente aggravate e che secondo il giudizio di specialisti la sua vita potrebbe essere in pericolo se non ricevera' adeguate cure mediche,
F. considerando che le autorita' penitenziarie continuano a negargli adeguate cure mediche in violazione del diritto umanitario internazionale e i suoi diritti costituzionali,
G. rilevando che Leonard Peltier ha esaurito tutte le possibilita' di appello concessegli dal diritto statunitense,
1. insiste ancora una volta affinche' venga concessa a Leonard Peltier la grazia presidenziale;
2. insiste affinche' Leonard Peltier sia trasferito in una clinica dove possa ricevere le cure mediche del caso;
3. ribadisce la sua richiesta di un'indagine sulle irregolarita' giudiziarie che hanno portato alla reclusione di Leonard Peltier;
4. incarica la sua delegazione per le relazioni con gli Stati Uniti di sollevare il caso di Leonard Peltier iscrivendolo all'ordine del giorno del prossimo incontro con i parlamentari americani;
5. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, al Congresso statunitense e al Presidente degli Stati Uniti d'America".
Egregio Ministro degli Affari Esteri,
sapra' forse anche che in occasione del recente incontro del G20 a Roma alcuni movimenti democratici, e con essi molte cittadine e molti cittadini, hanno sollecitato il Presidente del Consiglio dei Ministri del nostro paese a rappresentare personalmente al Presidente statunitense l'opportunita' di concedere la grazia a Leonard Peltier.
Ignoriamo ovviamente se nei colloqui riservati intercorsi tra il capo di governo italiano ed il presidente americano tale tema sia stato posto, ma ragione e sentimento ci inducono a ritenere che cosi' possa essere stato e che comunque nella sua pur breve permanenza in Italia il Presidente Biden sia stato informato dalla stessa rappresentanza diplomatica del suo paese del vasto e crescente movimento di solidarieta' che nel nostro paese si e' espresso per la concessione della grazia a Leonard Peltier.
Egregio Ministro degli Affari Esteri,
la vicenda di Leonard Peltier puo' essere riassunta brevemente: nato a Grand Forks, nel North Dakota, il 12 settembre 1944, attivista dell'American Indian Movement per i diritti umani dei nativi americani e in difesa della Madre Terra, nel 1977 fu condannato a due ergastoli in un processo-farsa sulla base di presunte prove e presunte testimonianze dimostratesi false; da allora e' ancora detenuto, sebbene la sua innocenza sia ormai universalmente riconosciuta (gli stessi suoi accusatori e giudici responsabili della sua scandalosa ed assurda condanna hanno in prosieguo di tempo ammesso che le cosiddette "prove" e le cosiddette "testimonianze" erano false). Anche dal carcere ha continuato ad impegnarsi per i diritti umani di tutti gli esseri umani e in difesa della Madre Terra, sostenendo e promuovendo molte iniziative educative ed umanitarie, a cui ha affiancato un'apprezzata attivita' di pittore, poeta, scrittore.
Per ulteriori informazioni si veda di Leonard Peltier, Prison writings. My life is my sun dance, St. Martin's Griffin, New York 1999 (in edizione italiana: Leonard Peltier, La mia danza del sole. Scritti dalla prigione, Fazi, Roma 2005); e tra le opere su Leonard Peltier: Peter Matthiessen, Nello spirito di Cavallo Pazzo, Frassinelli, Milano 1994; Edda Scozza, Il coraggio d'essere indiano, Erre Emme, Pomezia 1996; Michael Koch, Michael Schiffmann, Ein leben fur Freiheit. Leonard Peltier und der indianische Widerstand, TraumFaenger Verlag, Hohenthann 2016.
Si puo' utilmente consultare anche il sito dell'"International Leonard Peltier Defense Committee": www.whoisleonardpeltier.info
Egregio Ministro degli Affari Esteri,
il dettato della Costituzione della Repubblica Italiana, corroborato dagli impegni assunti con la partecipazione all'Organizzazione delle Nazioni Unite (Onu) e all'Unione Europea (Ue), impegna il nostro paese alla difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani: orbene, non vi e' dubbio che una detenzione di 45 anni imposta a un uomo innocente, a un difensore dei diritti umani e del mondo vivente, sia una flagrante violazione dei diritti umani.
Ergo: la stessa legge fondamentale del nostro paese ci chiede di adoperarci per la sua liberazione, cosi' come per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.
Egregio Ministro degli Affari Esteri,
vorremmo pertanto sollecitare una sua iniziativa, un passo del governo italiano per la concessione della grazia a Leonard Peltier.
Come ha scritto il Presidente del Parlamento Europeo, "Human rights must be defended always, everywhere", "I diritti umani vanno difesi sempre, ovunque".
Confidando nella sua attenzione e nel suo impegno, augurandole ogni bene,
firma, luogo e data
Recapiti postale, telefonico ed email del mittente
*
Gli indirizzi cui inviare la lettera sono i seguenti:
- al Ministro degli Esteri: gabinetto at esteri.it, sg.segreteria at esteri.it, SGUDC at esteri.it,
- al Presidente del Consiglio dei Ministri: presidente at pec.governo.it, segrcd at governo.it, chigicomunicazione at governo.it, uscm at palazzochigi.it, segrgen at governo.it,
- al Presidente del Parlamento Europeo: president at ep.europa.eu, lorenzo.mannelli at ep.europa.eu, armelle.douaud at ep.europa.eu, barbara.assi at ep.europa.eu, helene.aubeneau at ep.europa.eu, marco.canaparo at ep.europa.eu, fabrizia.panzetti at ep.europa.eu, michael.weiss at ep.europa.eu, luca.nitiffi at ep.europa.eu, matea.juretic at ep.europa.eu, francesco.miatto at ep.europa.eu, barbara.hostens at ep.europa.eu, monica.rawlinson at ep.europa.eu, beate.rambow at ep.europa.eu, laetitia.paquet at ep.europa.eu, nicola.censini at ep.europa.eu, arnaud.rehm at europarl.europa.eu, julien.rohaert at europarl.europa.eu, jose.roza at ep.europa.eu, roberto.cuillo at ep.europa.eu, silvia.cagnazzo at ep.europa.eu, eulalia.martinezdealosmoner at ep.europa.eu, iva.palmieri at europarl.europa.eu, tim.allan at ep.europa.eu, andrea.maceirascastro at ep.europa.eu, angelika.pentsi at ep.europa.eu,
- per conoscenza al Comitato internazionale di difesa di Leonard Peltier: contact at whoisleonardpeltier.info,
- per conoscenza alle associazioni democratiche promotrici di questa iniziativa: bigoni.gastone at gmail.com, nepi1.anpi at gmail.com, centropacevt at gmail.com

2. DOCUMENTAZIONE. JENNIFER BENDERY E NAILA CLERICI: LEONARD PELTIER E' IN PRIGIONE DA 44 ANNI. PERCHE' E' ANCORA LI'?
[Da Naila Clerici, illustre studiosa e cattedratica, da decenni animatrice infaticabile degli studi e della solidarieta' con i nativi americani, riceviamo e diffondiamo il seguente articolo dal titolo originale "Leonard Peltier e' in prigione da 44 anni. Perche' e' ancora li'? Leggiamo l'Huffpost" estratto da "Tepee" n. 60 del 2021; "Tepee" e' la prestigiosa e benemerita rivista dell'associazione Soconas-Incomindios (si può richiederne copia a redazione at soconasincomindios.it). L'articolo di Jennifer Bendery, tradotto e adattato per il pubblico italiano da Naila Clerici, e' originariamente apparso il 12 novembre 2021 nell'edizione americana dell'"Huffington Post" ed il testo originale inglese e' disponibile nel sito della testata alla pagina web: www.huffpost.com/entry/leonard-peltier-prison-clemency-biden_n_618049f3e4b059d0bfc19e5c
Jennifer Bendery e' una giornalista americana che scrive di temi politici, legislativi e sociali; segue i lavori del Congresso e si e' occupata in particolare della produzione legislativa per i diritti delle donne.
Naila Clerici e' docente emerita di Storia delle Popolazioni Indigene d'America presso l'Universita' di Genova. "Dopo la laurea in lingue all'Universita' di Genova ha studiato alla University of Oklahoma. Ha condotto numerose ricerche relative ai nativi americani, sia degli Stati Uniti che del Canada, legati in particolare alle tematiche dell'integrazione culturale e dell'educazione. Ha curato allestimenti di mostre di carattere etnografico. Dal 1984 dirige la rivista "Tepee", interamente dedicata agli Indiani d'America, e cura le attivita' culturali dell'Associazione Soconas Incomindios"]

L'attivista nativo americano Leonard Peltier (1944-), Ojibwa, e' in carcere dal 1977 per un crimine che afferma di non aver commesso. Le azioni legali terminarono nel 1987 con un rifiuto di prendere in considerazione il caso da parte della Corte Suprema Federale. L'unica possibilita' rimasta e' ottenere la grazia.
Il suo processo e' stato costellato da vizi di forma che oggi non reggerebbero in un tribunale degli Stati Uniti. I pubblici ministeri nascosero le prove chiave. L'FBI minaccio' e costrinse i testimoni a mentire. Un giurato ammise che aveva pregiudizi contro i nativi il secondo giorno del processo, ma gli fu permesso di restare comunque nella giuria. Non sono mai state esibite prove certe sul fatto che abbia ucciso due agenti dell'FBI durante una sparatoria con membri dell'AIM che avvenne nel 1975 nella riserva di Pine Ridge nel South Dakota.
L'FBI aveva bisogno di un capro espiatorio. L'agenzia aveva appena perso due agenti e i coimputati di Peltier – Bob Robideau e Dino Butler – furono assolti per legittima difesa in un diverso processo. Cio' accadeva mentre l'FBI stava alimentando le tensioni nella riserva per sopprimere le attivita' dell'American Indian Movement / AIM, un gruppo di attivisti che si batteva per attirare l'attenzione sulle violazioni dei diritti dei trattati federali, sulla discriminazione e sulla brutalita' della polizia nei riguardi dei nativi.
Peltier, un membro dell'AIM, era presente durante la sparatoria quel giorno e un Ufficio del Procuratore, palesemente schierato a favore del governo e dell'FBI, lo accuso' di omicidio.
Sembra sia proprio l'FBI a volere che Peltier muoia in prigione mentre sconta due ergastoli.
Ma Peltier e' ancora vivo, ha 77 anni e soffre in un penitenziario della Florida. E' forse il prigioniero politico piu' longevo d'America, un residuo di un'altra era di giustizia.
Siamo nel 2021 e la sua storia spinge ancora centinaia di migliaia di persone a firmare petizioni a sostegno della sua liberazione. In Italia chi lo desidera puo' aderire all'appello promosso nel 2021 dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo.
Un numero sorprendente di leader per i diritti umani ha sollecitato il suo rilascio nel corso degli anni, citiamo Papa Francesco, il Dalai Lama, Madre Teresa, Nelson Mandela e Coretta Scott King; artisti di spicco tra cui Willie Nelson, Bonnie Raitt, Jackson Browne e Rage Against The Machine hanno tenuto concerti in suo nome; i capi tribali delle Nazioni Indiane e il National Congress of American Indians hanno approvato risoluzioni che sollecitano la clemenza. E ora, con Joe Biden alla Casa Bianca, i suoi sostenitori sperano nuovamente che Peltier possa, finalmente, avere la possibilita' di vivere i suoi ultimi anni da uomo libero.
Biden ha dimostrato la volonta' di non ignorare le ingiustizie del passato contro i nativi americani; ha considerato prioritario esaminare la brutta storia dei collegi indiani, proteggere i siti sacri e le risorse culturali e affrontare il problema delle donne indigene scomparse e uccise; ha cancellato il progetto dell'oleodotto Keystone XL, una grande vittoria per le tribu' e gli ambientalisti nativi americani; ha anche scelto Deb Haaland, Laguna Pueblo, per guidare il Dipartimento degli Interni: la prima segretaria di gabinetto indigena della nazione. Haaland aveva gia' sostenuto il rilascio di Peltier dal carcere nel suo precedente ruolo di membro del Congresso.
James Reynolds era un avvocato dell'accusa che contribui' a mettere in prigione Peltier nel 1977. In una lettera del luglio 2021 a Biden, Reynolds afferma di essersi reso conto nel corso degli anni di quanto fosse ingiusto il processo di Peltier e che sarebbe stato un servizio alla giustizia lasciarlo tornare a casa. Reynolds ha supplicato Biden di concedere clemenza a Peltier come un passo per sanare la "relazione spezzata" tra i nativi americani e il governo degli Stati Uniti.
Anche altri membri del Congresso sperano che Biden liberi Peltier. Il repubblicano Raul Grijalva (Arizona) con 10 Democratici della Camera, in una lettera al presidente e al procuratore generale Merrick Garland, ha sollecitato un rilascio accelerato per Peltier, che ha seri problemi di salute (il diabete e un aneurisma all'aorta addominale): "il Sig. Peltier deve ancora ricevere un processo equo e privo di violazioni costituzionali...". Grijalva ha detto all'HuffPost che Peltier e' stato punito per essersi dichiarato innocente. Ha avuto una possibilita' di essere rilasciato nel 2009, quando era in attesa di liberta' vigilata, ma avrebbe dovuto ammettere di aver ucciso i due agenti dell'FBI. Non lo ha fatto.
I fatti potrebbero essere dalla parte di Peltier. Ma dalle alte sfere nessun commento: ne' dalla casa Bianca, ne' dall'FBI, ne' dal Dipartimento di Giustizia.
La domanda piu' ovvia rimane quella piu' semplice: perche' Leonard Peltier e' ancora in carcere?
"Non riesco a dare una risposta", ha detto Kevin Sharp, che e' l'avvocato pro bono di Peltier.
"Questo caso e' cosi' pieno di vizi... tutto cio' non potrebbe accadere mai oggi: hanno nascosto prove balistiche che dimostravano che non era stata l'arma di Leonard a uccidere i due agenti. Per lo meno, ci vorrebbe un altro processo... Non avrebbero nemmeno ottenuto un'incriminazione perche' non avevano prove, tranne che per tre ragazzini che furono spinti a testimoniare di averlo visto e che poi ritrattarono dicendo che erano stati minacciati".
C'era anche un altro elemento: tra i documenti ricevuti da Sharp – e che lo convinsero a difendere Peltier – c'era un memorandum interno dell'FBI, ottenuto tramite una richiesta del Freedom of Information Act, che suggeriva agli avvocati del governo di impiegare tutte le loro risorse per condannare Peltier. Tutti i coimputati erano stati assolti – in un processo diverso – e l'FBI aveva bisogno di un colpevole e Peltier era l'unico rimasto da perseguire.
Un altro memorandum dell'FBI esponeva con maggiori dettagli la strategia dell'FBI per sopprimere l'AIM, e cio' determino' anche la sparatoria.
Ecco in breve che cosa accadde. In un boschetto della proprieta' di Jumping Bull era stato eretto un piccolo accampamento dove si erano rifugiati alcuni anziani timorosi delle azioni di violenza che avvenivano nella riserva di Pine Ridge; alcuni membri dell'AIM erano presenti per proteggerli. Gli agenti entrarono nella proprieta' privata e cominciarono a sparare verso la casa, alcuni membri dell'AIM intervennero e risposero al fuoco: i due agenti e un indiano rimasero uccisi, ma nessuno ricerco' l'uccisore di quest'ultimo.
Il piano dell'agenzia era di "provocare continuamente, arrestare e accusare i membri dell'AIM per tenerli sempre sotto accusa in modo che non potessero protestare contro il loro trattamento".
L'FBI appoggiava il presidente del Consiglio Tribale Dick Wilson e la sua polizia privata, i Guardian of the Oglala Nation. Wilson era favorevole allo sfruttamento minerario anche per interessi personali: i casi di violenza e intimidazione erano all'ordine del giorno. Era in corso una vera e propria guerra civile mai dichiarata tra il governo federale e l'AIM.
"Era una vera politica di sterminio; prendere la terra, i minerali e sbarazzarsi dei nativi... questo e' cio' che il controspionaggio stava facendo".
Il caso di Peltier accadeva pochi anni dopo il "regno" di J. Edgar Hoover all'FBI, un'era segnata dai suoi segreti abusi di potere e dalle tattiche volte a vessare gli attivisti politici nel tentativo di accumulare informazioni sui leader politici (it.wikipedia.org/wiki/J._Edgar_Hoover).
Collegando tutti questi punti, Sharp decise che doveva accettare il caso di Peltier: "Si', lo aiutero'. Lo faro' pro bono... Tutto cio' e' troppo importante. Non si tratta piu' di un indiano. Si tratta della Costituzione".
"Di nuovo: allora perche' Peltier e' ancora in prigione, nonostante tutte le prove schiaccianti riguardo la sua ingiusta condanna?". "Politica", ha detto Sharp. "Per ottenere clemenza, devi coinvolgere l'FBI. Hanno un conflitto intrinseco. Devi coinvolgere l'Ufficio del procuratore degli Stati Uniti. Hanno mentito per farlo finire in prigione. Non diranno: 'Oops, scusa'".
Sharp ha presentato la richiesta di clemenza per Peltier all'amministrazione Biden a luglio.
Non ha ricevuto alcuna risposta.
Jennifer Bendery
Traduzione e adattamento di Naila Clerici
Tratto da: huffpost.com/entry/leonard-peltier-prison-clemency-biden_n_618049f3e4b059d0bfc19e5c, 12-11-2021, con aggiunte ulteriori informazioni.
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Per maggiori informazioni:
- amnestyusa.org/cases/leonard-peltier/. Amnesty International USA ha dedicato un'intera campagna alla liberazione di Peltier. "Non ha piu' possibilita' di ricorrere in appelli", ha detto Justin Mazzola, vicedirettore per la ricerca di Amnesty International USA.
- Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera, Viterbo, 0761353532, centropacevt at gmail.com
- Musso Michela, "Eroe per caso", Tepee 22, 1998, per una storia completa della vicenda; i numeri 8, 12, 15, 19-20, 21, 53, contengono appelli e sue lettere.
- nupge.ca/content/amnesty-calls-obama-grant-leonard-peltier-clemency. Mazzola ha affermato che lui e i suoi colleghi sono rimastati "sorpresi e delusi" quando Obama ha rifiutato di concedere la grazia a Peltier alla fine della sua presidenza.
- Peltier Leonard, La mia danza del sole. Scritti dalla prigione, Fazi, 2005.
- Matthiessen Peter, Nello spirito di Cavallo Pazzo, Frassinelli, 1994.
- Scozza Edda, Il coraggio d'essere indiano, Erre Emme, 1996.
- whoisleonardpeltier.info, sito dell'International Leonard Peltier Defense Committee coordinato da Carol Gokee: contact at whoisleonardpeltier.info

3. DOCUMENTAZIONE. PAOLO MONTALBANO PRESENTA "THUNDERHEART / CUORE DI TUONO"
[Da Naila Clerici, illustre studiosa e cattedratica, da decenni animatrice infaticabile degli studi e della solidarieta' con i nativi americani, riceviamo e diffondiamo la seguente scheda estratta da "Tepee" n. 60 del 2021; "Tepee" e' la prestigiosa e benemerita rivista dell'associazione Soconas-Incomindios (si può richiederne copia a redazione at soconasincomindios.it).
In una commossa nota di ricordo dell'autore, Naila Clerici scrive: "Paolo Montalbano era un gran appassionato di cinema (e di viaggi, di arte, di fotografia...). Ha condiviso con noi di Soconas-Incomindios molti film del suo archivio e foto dei nativi. Ci manca l'amico e l'esperto"]

Thunderheart / Cuore di Tuono
Cuore di Tuono si ispira, neppure troppo velatamente, a una storia vera di lotta armata svoltasi negli anni 1970 nella riserva di Pine Ridge, South Dakota (chiamata Bear Creek nella finzione). E' per questo che lo citiamo qui, perche' ci puo' aiutare a capire meglio in quale contesto si svolsero i fatti in cui fu coinvolto Leonard.
Regia: Micheal Apted
Interpreti:: Val Kilmer, Sam Shepard, Graham Greene (Balla coi Lupi, Gufo Grigio), Fred Ward, Fred Dalton Thompson, Sheila Tousey, Sarah Brave, John Trudell, Julius Drum.
Durata: 118 minuti.
Soggetto e sceneggiatura: John Fusco.
Anno: 1992.
Nazione: USA.
Produzione: Robert De Niro, Jane Rosenthal, John Fusco per Tribeca Productions, Waterhorse Productions,Tristars Pictures.
Distribuzione: Columbia Tristar Films Italia.
Genere: Poliziesco, drammatico.
Ambientazione: Parco Nazionale delle Badlands, South Dakota, USA - Riserva indiana di Pine Ridge, South Dakota, USA - South Dakota, USA - Washington, Distretto di Columbia, USA - cimitero di Wounded Knee, Wounded Knee, South Dakota, USA.
Fotografia: Roger Deakins.
Musiche. James Horner. 
Montaggio: Ian Crafford.
Premi: Expose' ("Rivelazioni": assegnato a un film che porta alla luce verita' precedentemente nascoste) e Diritti umani nei PFS (Political Film Society) Awards.
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Il film fa riferimento a fatti realmente accaduti negli anni 1960-'70.
All'agente dell'FBI Ray Levol viene affidata l'indagine sul misterioso omicidio di un indiano Oglala, Leo Alce Veloce, avvenuto in una riserva indiana nelle Badlands, Sud Dakota. Levoi, un nativo adottato da una famiglia bianca, si trova proiettato in un mondo a lui nuovo. Nelle indagini e' affiancato da un poliziotto tribale, Walter Crow Horse, e la giovane maestra e attivista Maggie Eagle Bear. I sospetti convergono su un attivista, Jimmy Looks Twice, che cerca di tutelare la sua gente. Durante le indagini si rafforza in Ray Levoi la presa di coscienza della propria cultura, e si convince, nel contempo, dell'innocenza dell'uomo che deve catturare.
E' un film teso, con un ritmo sostenuto che affronta con realismo il problema delle riserve, in particolare quelle dei Lakota, dove ancora i nativi vivono in condizioni di estremo disagio.
Cuore Di Tuono e' interpretato con convinzione ed e' ben diretto da Micheal Apted. Gia' regista di Gorilla nella nebbia, Nell, e Amazing Grace, nel 1991 aveva diretto il coraggioso documentario Incident at Oglala, facendosi testimone della battaglia combattuta dall'American Indian Movement per i diritti e l'indipendenza dei nativi.
Un film serrato e asciutto, complesso nel gioco di disvelamento della realta' che allontana i sospetti dal primo accusato – attivista dell'American Indian Movement, interpretato dal famoso John Trudell – relativamente all'omicidio di un indiano ritenuto collaborazionista. Il protagonista Ray LeVoi (Val Kilmer), agente dell'FBI di discendenza Sioux, si discosta inizialmente con riluttanza dalle tecniche d'indagine del collega piu' anziano, che desidera solamente operare una mossa di copertura al fine di nascondere il coinvolgimento del governo, e scende a patti con il proprio passato, aiutato da un poliziotto locale (Graham Green) e dallo sciamano Ted Thin Elk.
Il film propone uno scenario inquietante e lontano dai sentimentalismi spesso presenti nelle pellicole sugli indiani, dipingendo la situazione reale di una riserva, pregna di lotte intestine, con una descrizione lontana dai cliche' cinematografici.

4. REPETITA IUVANT. CONTRASTARE LA PANDEMIA

Vaccinazione obbligatoria e gratuita per l'umanita' intera.
Troppi esseri umani sono gia' morti.
Salvare le vite e' il primo dovere.

5. REPETITA IUVANT. TRE TESI

La guerra e il fascismo sono la stessa cosa. Solo la lotta di liberazione delle donne puo' difendere e liberare l'umanita'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.

6. REPETITA IUVANT. RIPETIAMO ANCORA UNA VOLTA...

... ripetiamo ancora una volta che occorre un'insurrezione nonviolenta delle coscienze e delle intelligenze per contrastare gli orrori piu' atroci ed infami che abbiamo di fronte, per affermare la legalita' che salva le vite, per richiamare ogni persona ed ogni umano istituto ai doveri inerenti all'umanita'.
Occorre opporsi al maschilismo, e nulla e' piu' importante, piu' necessario, piu' urgente che opporsi al maschilismo - all'ideologia, alle prassi, al sistema di potere, alla violenza strutturale e dispiegata del maschilismo: poiche' la prima radice di ogni altra violenza e oppressione e' la dominazione maschilista e patriarcale che spezza l'umanita' in due e nega piena dignita' e uguaglianza di diritti a meta' del genere umano e cosi' disumanizza l'umanita' intera; e solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale si puo' sconfiggere la violenza che opprime, dilania, denega l'umanita'; solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale l'umanita' puo' essere libera e solidale.
Occorre opporsi al razzismo, alla schiavitu', all'apartheid. Occorre far cessare la strage degli innocenti nel Mediterraneo ed annientare le mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani; semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani in fuga da fame e guerre, da devastazioni e dittature, il diritto di giungere in salvo nel nostro paese e nel nostro continente in modo legale e sicuro. Occorre abolire la schiavitu' in Italia semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani che in Italia si trovano tutti i diritti sociali, civili e politici, compreso il diritto di voto: la democrazia si regge sul principio "una persona, un voto"; un paese in cui un decimo degli effettivi abitanti e' privato di fondamentali diritti non e' piu' una democrazia. Occorre abrogare tutte le disposizioni razziste ed incostituzionali che scellerati e dementi governi razzisti hanno nel corso degli anni imposto nel nostro paese: si torni al rispetto della legalita' costituzionale, si torni al rispetto del diritto internazionale, si torni al rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani. Occorre formare tutti i pubblici ufficiali e in modo particolare tutti gli appartenenti alle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza: poiche' compito delle forze dell'ordine e' proteggere la vita e i diritti di tutti gli esseri umani, la conoscenza della nonviolenza e' la piu' importante risorsa di cui hanno bisogno.
Occorre opporsi a tutte le uccisioni, a tutte le stragi, a tutte le guerre. Occorre cessare di produrre e vendere armi a tutti i regimi e i poteri assassini; abolire la produzione, il commercio, la disponibilita' di armi e' il primo necessario passo per salvare le vite e per costruire la pace, la giustizia, la civile convivenza, la salvezza comune dell'umanita' intera. Occorre abolire tutte le organizzazioni armate il cui fine e' uccidere. Occorre cessare immediatamente di dissipare scelleratamente ingentissime risorse pubbliche a fini di morte, ed utilizzarle invece per proteggere e promuovere la vita e il benessere dell'umanita' e dell'intero mondo vivente.
Occorre opporsi alla distruzione di quest'unico mondo vivente che e' la sola casa comune dell'umanita' intera, di cui siamo insieme parte e custodi. Non potremo salvare noi stessi se non rispetteremo e proteggeremo anche tutti gli altri esseri viventi, se non rispetteremo e proteggeremo ogni singolo ecosistema e l'intera biosfera.
Opporsi al male facendo il bene.
Opporsi alla violenza con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella lotta per la comune liberazione e la salvezza del'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.

7. SEGNALAZIONI LIBRARIE

Letture
- "MicroMega", n. 5, 2021, pp. 208, euro 15.
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Riedizioni
- Alfonso Marini, Francesco d'Assisi, il mercante del regno, Carocci, Roma 2015, Societa' Europea di Edizioni, Milano 2021, pp. 274, euro 9.
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Classici
- Benedetto Croce, Teoria e storia della storiografia, Laterza, Bari 1917, Adelphi, Milano 1989, 2001, pp. 438.
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Strumenti
- "The Economist", Il mondo in cifre 2022, Internazionale, Roma 2021, pp. 256, euro 7.

8. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

9. PER SAPERNE DI PIU'

Indichiamo i siti del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org e www.azionenonviolenta.it ; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 4318 del 14 dicembre 2021
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXII)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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