[Nonviolenza] La biblioteca di Zorobabele. 36



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LA BIBLIOTECA DI ZOROBABELE
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Segnalazioni librarie e letture nonviolente
a cura del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Supplemento a "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXII)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 36 del 30 marzo 2021
 
In questo numero:
Umberto Santino: Il banditismo in Sicilia nel secondo dopoguerra (parte seconda e conclusiva)
 
STUDI. UMBERTO SANTINO: IL BANDITISMO IN SICILIA NEL SECONDO DOPOGUERRA (PARTE SECONDA E CONCLUSIVA)
[Dal sito del "Centro Impastato" di Palermo (www.centroimpastato.com) riprendiamo questo studio.
Umberto Santino e' con Anna Puglisi il fondamentale animatore del "Centro Impastato" di Palermo, che come tutti sanno e' la testa pensante e il cuore pulsante del movimento antimafia. Tra le opere di Umberto Santino: (a cura di), L'antimafia difficile, Centro siciliano di documentazione "Giuseppe Impastato", Palermo 1989; Giorgio Chinnici, Umberto Santino, La violenza programmata. Omicidi e guerre di mafia a Palermo dagli anni '60 ad oggi, Franco Angeli, Milano 1989; Umberto Santino, Giovanni La Fiura, L'impresa mafiosa. Dall'Italia agli Stati Uniti, Franco Angeli, Milano 1990; Giorgio Chinnici, Umberto Santino, Giovanni La Fiura, Ugo Adragna, Gabbie vuote. Processi per omicidio a Palermo dal 1983 al maxiprocesso, Franco Angeli, Milano 1992 (seconda edizione); Umberto Santino e Giovanni La Fiura, Dietro la droga. Economie di sopravvivenza, imprese criminali, azioni di guerra, progetti di sviluppo, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1993; La borghesia mafiosa, Centro siciliano di documentazione "Giuseppe Impastato", Palermo 1994; La mafia come soggetto politico, Centro siciliano di documentazione "Giuseppe Impastato", Palermo 1994; Casa Europa. Contro le mafie, per l'ambiente, per lo sviluppo, Centro siciliano di documentazione "Giuseppe Impastato", Palermo 1994; La mafia interpretata. Dilemmi, stereotipi, paradigmi, Rubbettino Editore, Soveria Mannelli 1995; Sicilia 102. Caduti nella lotta contro la mafia e per la democrazia dal 1893 al 1994, Centro siciliano di documentazione "Giuseppe Impastato", Palermo 1995; La democrazia bloccata. La strage di Portella della Ginestra e l'emarginazione delle sinistre, Rubbettino Editore, Soveria Mannelli 1997; Oltre la legalita'. Appunti per un programma di lavoro in terra di mafie, Centro siciliano di documentazione "Giuseppe Impastato", Palermo 1997; L'alleanza e il compromesso. Mafia e politica dai tempi di Lima e Andreotti ai giorni nostri, Rubbettino Editore, Soveria Mannelli 1997; Storia del movimento antimafia, Editori Riuniti, Roma 2000, 2010; La cosa e il nome. Materiali per lo studio dei fenomeni premafiosi, Rubbettino, Soveria Mannelli 2000; Dalla mafia alle mafie, Rubbettino, Soveria Mannelli 2006; Mafie e globalizzazione, Di Girolamo Editore, Trapani 2007; (a cura di), Chi ha ucciso Peppino Impastato, Centro siciliano di documentazione "Giuseppe Impastato", Palermo 2008; Breve storia della mafia e dell'antimafia, Di Girolamo Editore, Trapani 2008; Le colombe sulla rocca, Di Girolamo Editore, Trapani 2010; L'altra Sicilia, Di Girolamo Editore, Trapani 2010; Don Vito a Gomorra, Editori Riuniti, Roma 2011; La mafia come soggetto politico, Di Girolamo Editore, Trapani 2013; Dalla parte di Pollicino, Di Girolamo Editore, Trapani 2015. Su Umberto Santino cfr. la bibliografia ragionata "Contro la mafia. Una breve rassegna di alcuni lavori di Umberto Santino" apparsa su "La nonviolenza e' in cammino", da ultimo nel supplemento "Coi piedi per terra" nei nn. 421-425 del novembre 2010. Il sito del Centro Impastato e' www.centroimpastato.com]
 
I delitti della banda Giuliano
Omicidi: 306, di cui 98 appartenenti alle forze dell'ordine
Tentati omicidi: 178
Stragi: 11
Sequestri di persona: 37
Estorsioni e rapine: 37
Conflitti a fuoco: 86
Banditi arrestati e condannati: 60
Favoreggiatori arrestati: 300
Processi: 690
Fonte: Giovanni Lo Bianco, Il carabiniere e il bandito, Resoconto inedito della fine di Salvatore Giuliano, Mursia, Milano 1999, p. 285.
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Bibliografia (in ordine cronologico)
Lucio Tasca, Elogio del latifondo siciliano, Ires, Palermo 1941.
Vito Sansone – Gastone Ingrasci', 6 anni di banditismo in Sicilia, Le edizioni sociali, Milano 1950.
Franco Grasso, A Montelepre hanno piantato una croce. Danilo Dolci missionario civile nella zona della mafia e del banditismo, Edizioni Avanti!, Milano-Roma 1956.
Gavin Maxwell, God protect me from my Friends, Readers Union, Longmans, Green, London 1957; trad. it. Dagli amici mi guardi Iddio. Vita e morte di Salvatore Giuliano, Feltrinelli, Milano 1957.
Tommaso Besozzi, La vera storia del bandito Giuliano, Vitagliano, Milano 1959; Milieu edizioni, Milano 2017.
Tullio Kezich (a cura di), Salvatore Giuliano, edizioni FM, Roma 1961 (sul film di Rosi).
Filippo Gaia, L'esercito della lupara, Area, Milano 1962, Maquis, Milano 1990.
Giuseppe Berto, L'uomo e la sua morte (Salvatore Giuliano), Morcelliana, Brescia 1964.
Andrea Finocchiaro Aprile, Il Movimento Indipendentista Siciliano, a cura di Massimo Ganci, Edizioni Libri siciliani, Palermo 1966.
Salvo Di Matteo, Anni roventi. La Sicilia dal 1943 al 1947, Denaro editore, Palermo 1967.
Francesco Barone, Una vita per Giuliano, Immordino Editore, Genova 1968.
Giuseppe Calandra, Memoriale, inedito, senza data, presumibilmente anni '60-'70.
Giuseppe Carlo Marino, L'ideologia sicilianista, Flaccovio, Palermo 1971.
Salvatore Nicolosi, L'impero del mitra. I briganti siciliani del dopoguerra, Bonanno editore, Catania 1972, Longanesi, Milano 1975-1978, Tringale, Catania 1984.
Testo integrale della relazione della Commissione parlamentare d'inchiesta sul fenomeno della mafia, vol. II, Cooperativa Scrittori, Roma 1973, Relazione sui rapporti tra mafia e banditismo in Sicilia, pp. 9-57, 983-1031.
Salvo Barbagallo, Una rivoluzione mancata, Bonanno, Catania 1974.
Pasquale Sciortino, Zagara arance e limoni, Vallecchi, Firenze 1974.
Salvatore Nicolosi, Di professione brigante. Le bande siciliane del dopoguerra, Longanesi, Milano 1976.
Francesco Renda, Il movimento contadino in Sicilia, De Donato, Bari 1976.
Francesco Paterno' Castello, Il Movimenti per l'indipendenza della Sicilia. Memorie del duca di Carcaci, Flaccovio, Palermo 1977.
Salvatore Nicolosi, Il bandito Giuliano, Longanesi, Milano 1977.
Umberto Santino, Fine dell'unita' antifascista e ricomposizione del blocco dominante in Sicilia, in Autori vari, Ricomposizione del blocco dominante, lotte contadine e politica delle sinistre in Sicilia (1943-1947), Materiali del Centro siciliano di documentazione, Cooperativa editoriale Cento fiori, Palermo 1977, pp. 1-32.
Aristide Spano', Faccia a faccia con la mafia, Mondadori, Milano 1978.
Giuseppe Carlo Marino, Storia del separatismo siciliano. 1943-1947, Editori Riuniti, Roma 1979.
Turiddu Bella, Turi Giuliano re di li briganti, Brancato, Catania 1980.
Salvatore Nicolosi, Sicilia contro Italia (Il separatismo siciliano), Tringale editore, Catania 1981.
Sandro Attanasio, Gli anni della rabbia. Sicilia 1943-1947, Mursia, Milano, 1984.
Mario Puzo, Il siciliano, Dall'Oglio, Milano 1984.
Walter Addaura, Salvatore Giuliano. Materiali per una ricerca sul mito del buon brigante, Le edizioni de "il foglio", Palermo 1985.
Sandro Attanasio – Pasquale Sciortino, Storia di Salvatore Giuliano di Montelepre, Edi-Kronos, Palermo 1985.
Enzo Magri', Salvatore Giuliano, Mondadori, Milano 1987.
Mariannina Giuliano, Giuseppe Sciortino Giuliano, Mio fratello Salvatore Giuliano, Casa editrice "La rivalsa", Montelepre 1987.
Giuseppe Montalbano, Giuliano e la strage di Portella della Ginestra, Edizioni Krinon, Caltanissetta 1988.
Marcello Cimino, Un'inchiesta sul separatismo siciliano, Istituto Gramsci Siciliano, Palermo 1988.
Pasquale Sciortino, Salvatore Giuliano uomo vero tra uomini veri, Editrice Unione siciliani nel mondo, Koeniz 1988.
Carlo Ruta, Il binomio Giuliano-Scelba. Un mistero della Repubblica?, Rubbettino, Soveria Mannelli 1995.
Giuseppe Mazzola, Banditismo, mafia e politica, Edizione Mons Celeber, Montelepre 1996.
Ignazio Buttitta, La vera storia di Salvatore Giuliano, Sellerio, Palermo 1997.
Giuseppe Casarrubea, Portella della Ginestra. Microstria di una strage di Stato, Franco Angeli, Milano 1997.
Umberto Santino, La democrazia bloccata. La stage di Portella della Ginestra e l'emarginazione delle sinistre, Rubbettino, Soveria Mannelli 1997.
Barrese Orazio – D'Agostino Giacinta, La guerra dei sette anni. Dossier sul bandito Giuliano, Rubbettino, Soveria Mannelli 1997.
Di Lello Giuseppe, La vicenda di Salvatore Giuliano, in Storia d'Italia, Annali, vol. XII, Einaudi, Torino 1997, pp. 567-589.
Rossella Soresi, Sulle tracce di Giuliano cinquant'anni dopo, Testimonianze inedite, Ila Palma, Palermo 1997.
Giuseppe Casarrubea, "Fra' Diavolo" e il governo nero. "Doppio Stato" e stragi nella Sicilia del dopoguerra, F. Angeli, Milano 1998.
Giovanni Lo Bianco, Il carabiniere e il bandito, Resoconto inedito della fine di Salvatore Giuliano, Mursia, Milano 1999.
Giuseppe Casarrubea, Salvatore Giuliano. Morte di un capobanda e dei suoi luogotenenti, F. Angeli, Milano 2001.
Francesco Renda, Salvatore Giuliano. Una biografia storica, Sellerio, Palermo 2002.
Vincenzo Vasile, Salvatore Giuliano. Bandito a stelle e strisce, Baldini e Castoldi, Milano 2004.
Vincenzo Vasile, Turiddu Giuliano. Il bandito che sapeva troppo, con un saggio di Aldo Giannuli, Nuova Iniziativa Editoriale, l'Unita', Roma 2005.
Beatrice Monroy, Portella della Ginestra. Indice dei nomi proibiti, Ediesse, Roma 2005.
Carlo Maria Lomartire, Il bandito Giuliano. La prima storia di criminalita', politica e terrorismo nell'Italia del dopoguerra, Mondadori, Milano 2007.
Girolamo Li Causi, Terra di frontiera. Una stagione politica in Sicilia 1944-1960, a cura di Davide Romano, La Zisa, Palermo 2008.
Giuseppe Casarrubea – Mario J. Cereghino, Lupara nera. La guerra segreta alla democrazia in Italia 1943-1947, Bompiani, Milano 2009.
Francesco Petrotta, La strage e i depistaggi. Il castello d'ombre su Portella della Ginestra, Ediesse, Roma 2009.
Salvatore Badalamenti, Montelepre, il dopoguerra e i misteri di Giuliano, La Zisa, Palermo 2009.
Enzo Catania, Salvatore Giuliano, Capostipite dei misteri d'Italia, Aliberti, Roma 2011.
Autori Vari, Portella della Ginestra e il processo di Viterbo. Politica, memoria e uso pubblico della storia (1947-2012), Fondazione Giuseppe Di Vittorio, Ediesse, Roma 2014.
Loriano Macchiavelli, Noi che gridammo al vento, Einaudi, Torino 2015.
Pietro Orsatti, Il bandito della guerra fredda. Dagli archivi ritrovati, la ricostruzione della storia di Salvatore Giuliano e di Portella della Ginestra. Il peccato originale della Repubblica, Imprimatur, Reggio Emilia 2017.
Francesco Petrotta, Salvatore Giuliano uomo d'onore. Nuove ipotesi sulla strage di Portella della Ginestra, La Zisa, Palermo 2018.
Emanuele Macaluso, Portella della Ginestra. Strage di Stato? Castelvecchi, Roma 2018.
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Filmografia
Francesco Rosi, Salvatore Giuliano, 1961.
Eriprando Visconti, Il caso Pisciotta, 1972.
Michael Cimino, Il siciliano, 1987 (apologetico).
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Cronologia 1943-1950
1943
14-26 gennaio. Durante la conferenza di Casablanca Churchill e Roosevelt decidono lo sbarco in Sicilia, che sara' denominato "Operazione Husky". Sarebbero stati inviati in Sicilia agenti segreti inglesi e americani, che cominciano ad operare servendosi anche della collaborazione di mafiosi. Altri agenti segreti verrebbero inviati nel mese di giugno.
2 febbraio. Resa tedesca a Stalingrado.
Marzo. Scioperi operai nell'Italia settentrionale.
14 aprile. Rivolta nel ghetto di Varsavia.
13 maggio. L'esercito italiano abbandona la Tunisia.
10 giugno. Scioglimento del Komintern, l'organizzazione internazionale dei partiti comunisti.
10-12 giugno. Gli alleati occupano le isole di Pantelleria, Lampedusa e Linosa.
24 giugno. Mussolini pronuncia il "discorso del bagnasciuga": i nemici appena sbarcati saranno ricacciati indietro.
9 luglio. Sbarco della 5a armata americana e dell'8a armata inglese in Sicilia sulla costa meridionale, nei pressi di Licata.
10 luglio. Le truppe inglesi entrano a Siracusa.
13 luglio. Gli americani entrano a Ragusa.
14 luglio. A Biscari (oggi Acate) e a Piano Stella (in provincia di Ragusa) due militari americani uccidono prigionieri italiani. L'ordine del generale Patton era di uccidere: "kill, kill and kill some more". I militari furono processati per crimini di guerra, ma uno fu condannato ma scarcerato e l'altro assolto per "avere eseguito ordini superiori".
17 luglio. Gli americani occupano Agrigento.
22 luglio. Gli americani entrano a Palermo. Si insedia il colonnello dell'OSS (Office of Strategic Services) Charles Poletti. I separatisti chiedono l'indipendenza della Sicilia e la formazione di un governo provvisorio.
25 luglio. Caduta del fascismo. La notizia viene data dalla radio alle 22,45. Arresto di Mussolini. Il re Vittorio Emanuele III assume il comando delle Forze armate e il generale Badoglio viene nominato capo del governo.
26 luglio. Le truppe tedesche iniziano l'occupazione dell'Italia.
3 agosto. A Mascalucia e a Pedara (Catania) la popolazione insorge contro i tedeschi.
5 agosto. Gli inglesi entrano a Catania.
12 agosto. I tedeschi compiono un eccidio a Castiglione di Sicilia (Catania), uccidendo 16 civili.
15 agosto. Scioperi operai a Milano e Torino.
17 agosto. Gli alleati entrano a Messina e finisce la guerra in Sicilia. Nei combattimenti sono caduti 4.276 italiani, 4.325 tedeschi e 5.187 delle forze alleate. Durante il mese di agosto l'AMGOT (Allied Military Government of Occupied Territories) nomina i sindaci al posto dei podesta' fascisti: molti di essi sono separatisti, come l'agrario Lucio Tasca, nominato sindaco di Palermo, e ci sono anche dei capimafia, come Calogero Vizzini, nominato sindaco di Villalba. Il capomafia Vito Genovese, rientrato dagli Stati Uniti, dove aveva sostenuto il fascismo ed avrebbe ucciso il sindacalista Carlo Tresca, collabora con Poletti e si incontrera' successivamente con il bandito Giuliano.
2 settembre. Nei pressi di Montelepre (Palermo) il giovane Salvatore Giuliano per impedire il sequestro di un sacco di frumento di contrabbando uccide il carabiniere Antonio Mancino e si da' alla latitanza.
3 settembre. A Cassibile (in provincia di Siracusa) viene firmato l'armistizio fra l'Italia e gli alleati.
8 settembre. Badoglio annuncia la firma dell'armistizio. Il re e il governo si trasferiscono a Brindisi.
9 settembre. Le truppe tedesche occupano l'Italia settentrionale e centrale. Gli americani sbarcano a Salerno e gli inglesi a Taranto.
23 settembre. Mussolini, liberato dai nazisti, costituisce con i suoi fedelissimi la Repubblica di Salo'.
13 ottobre. Il governo italiano dichiara guerra alla Germania.
6 dicembre. A Palermo incontro segreto di capi separatisti. Vi partecipa il capomafia Calogero Vizzini. Antonino Varvaro, rappresentante dell'ala "sinistra" del MIS (Movimento per l'Indipendenza della Sicilia), osserva che Vizzini non figura tra gli iscritti. Vizzini risponde: "Vossia non si preoccupi degli iscritti di oggi. Perche' non pensa a quelli di domani? In qualunque momento, se sara' necessario, io faccio un cenno, e un'ora dopo tutte le camere del lavoro della provincia sono bruciate. Queste sono le tessere che porto io".
16 dicembre. Esponenti della Democrazia cristiana si incontrano a Caltanissetta.
18 dicembre. Passa da Palermo il ministro degli Esteri sovietico Vishinsky. Lo incontra, in segreto, il comunista Giuseppe Montalbano.
Dicembre. Giuliano uccide il tenente dei carabinieri Aristide Gualtieri, a suo avviso responsabile di aver infierito sul padre per costringerlo a rivelare il suo nascondiglio.
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1944
10 gennaio. In Sicilia il governo militare alleato consente la ricostituzione dei partiti politici.
30-31 gennaio. Nella notte parenti e amici di Giuliano, arrestati per aver favorito la sua latitanza, riescono ad evadere dal carcere di Monreale. E' il primo nucleo della banda che presto diventera' famosa. Giuliano viene considerato il classico bandito che toglie ai ricchi per dare ai poveri.
14 febbraio. Gli alleati consegnano la Sicilia all'amministrazione italiana.
3-9 marzo. Sciopero generale nell'Italia occupata.
14 marzo. L'Unione Sovietica riconosce ufficialmente il governo Badoglio.
28 marzo. Arriva a Napoli dall'Unione Sovietica Palmiro Togliatti. Viene annunciata la politica del PCI di collaborazione con le altre forze antifasciste ("svolta di Salerno").
29 marzo. A Partinico (Palermo), durante una dimostrazione contro il carovita, rimane ucciso per un colpo d'arma da fuoco il ragazzo Lorenzo Pupillo. Il maresciallo Benedetto Scaglione, ritenuto responsabile della morte del ragazzo, viene ferito da una bomba e muore dissanguato.
30 marzo. Francesco Musotto, filoseparatista, viene nominato Alto Commissario per la Sicilia.
22 aprile. Secondo governo Badoglio. Il democristiano Salvatore Aldisio viene nominato ministro degli Interni, il comunista Fausto Gullo ministro dell'Agricoltura.
27 maggio. A Regalbuto (Enna), durante un raduno separatista, viene ucciso il segretario della federazione provinciale comunista Santi Milisenna. L'omicidio e' rimasto impunito.
28 maggio. A Licata (Agrigento), nel corso di una manifestazione di protesta contro l'ufficio di collocamento, in cui era ritornato il collocatore fascista, agenti e carabinieri sparano sulla folla: 3 morti e una ventina di feriti. Successivamente alcuni manifestanti saranno condannati per "insurrezione armata contro i poteri dello Stato".
4 giugno. Le truppe americane entrano a Roma.
5 giugno. Il re Vittorio Emanuele III si ritira a vita privata. Il figlio Umberto II e' "luogotenente del regno".
6 giugno. Sbarco degli alleati in Normandia.
16 giugno. Le truppe tedesche indietreggiano e si attestano sulla "linea gotica", a nord di Firenze.
18 giugno. Il democristiano Salvatore Aldisio viene nominato Alto Commissario per la Sicilia in sostituzione di Francesco Musotto.
15 luglio. "La Voce Comunista" annuncia che la direzione del Partito Comunista ha deciso di inviare Girolamo Li Causi in Sicilia.
6 agosto. A Casteldaccia (Palermo) omicidio di Andrea Raia, organizzatore comunista e membro del comitato di controllo dei granai del popolo. Secondo "La Voce Comunista" del 12 agosto: "I mandanti sono da ricercare nei grossi proprietari fascisti e separatisti di Casteldaccia". L'omicidio rimane impunito.
16 settembre. A Villalba (Caltanissetta) roccaforte della mafia, attentato al segretario regionale del Partito comunista Girolamo Li Causi, ad opera di Calogero Vizzini e altri mafiosi. Vizzini si da' alla latitanza ma svolge un'intensa attivita' politica a favore contemporaneamente del separatismo e della Democrazia Cristiana. Sara' condannato nel 1949 a 5 anni di carcere, assieme al nipote Beniamino Farina, subentratogli nella carica di sindaco.
16 settembre. Nel corso di uno scontro a fuoco con dei militari, Giuliano uccide il tenente Felice Testa.
19 ottobre. A Palermo, durante una manifestazione contro il carovita davanti alla Prefettura, in via Maqueda, l'esercito spara sulla folla. Secondo le dichiarazioni ufficiali i morti furono 19 e 108 i feriti. Secondo il Comitato di Liberazione i morti furono 30 e i feriti 150. Tra le vittime molti ragazzi. Il processo contro i militari ritenuti responsabili del massacro si svolgera' a Taranto e si concludera' nel febbraio del 1947 con la concessione dell'amnistia.
19 ottobre. Il ministro dell'Agricoltura Fausto Gullo emette i decreti per la concessione delle terre incolte e malcoltivate ai contadini e per la modifica dei patti agrari: il 60 per cento del prodotto ai coltivatori, il 40 per cento ai proprietari. In Sicilia sorgono problemi sull'applicazione del decreto.
14 dicembre. A Catania, durante una manifestazione di protesta contro la chiamata alle armi, un giovane viene ucciso da colpi di moschetto sparati dai soldati.
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1945
Gennaio. Moti di protesta contro la chiamata alle armi, soprattutto nel ragusano. A Comiso, dove viene proclamata una repubblica autonoma, gli scontri piu' gravi: 19 morti tra i rivoltosi e 15 fra i militari. I moti antileva avevano una base popolare, ci fu la strumentalizzazione dei separatisti ma agivano anche componenti democratiche.
Febbraio. Conferenza di Yalta, in Crimea, fra i vincitori della Seconda guerra mondiale. Il mondo viene diviso in due grandi aree di influenza sotto il controllo delle superpotenze occidentali e dell'Unione Sovietica.
12 aprile. In seguito alla morte di Roosevelt diviene presidente degli Stati Uniti Harry Truman. Il suo programma ha come punto centrale il contenimento dell'influenza sovietica.
17 aprile. Gli alleati sfondano la linea gotica e si dirigono verso Bologna.
24 aprile. Nel campo di concentramento di Mauthausen viene ucciso nelle camere a gas Carmelo Salanitro, docente in un liceo di Catania ed ex militante del Partito popolare. I partigiani siciliani impegnati nella lotta antifascista furono 4.600, 605 i caduti di cui almeno 500 periti nei campi di sterminio in Germania.
25 aprile. I partigiani occupano Milano.
Maggio. Si forma il primo nucleo dell'EVIS (Esercito Volontario per l'Indipendenza della Sicilia) sotto il comando di Antonio Canepa, figura-simbolo del "separatismo rivoluzionario". I capi separatisti prendono contatti con il bandito Giuliano.
11 maggio. Con il crollo del Terzo Reich finisce la guerra in Europa.
2 giugno. Colpi di arma da fuoco contro il segretario dalla Camera del lavoro di Vicari (Palermo), Antonino Innati.
17 giugno. In provincia di Catania, in un conflitto a fuoco con i carabinieri, cadono Antonio Canepa e gli studenti Giuseppe Lo Giudice e Carmelo Rosano.
20 giugno. A San Giuseppe Jato (Palermo) la banda Giuliano uccide il maresciallo Scimone.
21 giugno. Si forma il governo Parri. Ministro della Giustizia e' Palmiro Togliatti, segretario del Partito comunista.
Luglio. Nel corso del raccolto in vari feudi della provincia di Palermo uomini armati intervengono per impedire ai contadini di dividere il prodotto a 60 e 40 come vuole il decreto Gullo. Carabinieri e polizia intervengono a favore dei proprietari.
6 e 9 agosto. Bombardamenti atomici a Hiroshima e Nagasaki. Il 14 agosto si arrende il Giappone e finisce la seconda guerra mondiale.
Agosto-settembre. Si forma un raggruppamento armato separatista con volontari e banditi di Niscemi, sotto il comando di Concetto Gallo. I capi separatisti approvano l'alleanza con i banditi e nominano il bandito Giuliano colonnello dell'EVIS.
18 settembre. A Palma di Montechiaro (Agrigento) in un conflitto a fuoco con dei banditi rimangono uccisi 2 carabinieri.
3 ottobre. Arresto dei capi separatisti Finocchiaro Aprile e Varvaro, che vengono confinati nell'isola di Ponza.
16 ottobre. Nei pressi di Niscemi in un conflitto a fuoco con dei banditi cadono 3 carabinieri.
19 ottobre. Viene istituito l'Ispettorato generale di pubblica sicurezza per il coordinamento delle operazioni della polizia e dei carabinieri in Sicilia, diretto dall'ispettore Ettore Messana, funzionario di polizia che nel 1919 a Riesi (Caltanissetta) aveva ordinato il fuoco contro i contadini in lotta per la riforma agraria e l'espropriazione dei latifondi, provocando la morte di 11 dimostranti. Successivamente era stato considerato criminale di guerra per gli eccidi di cittadini sloveni.
25 novembre. A Cattolica Eraclea (Agrigento) viene ucciso il segretario della Camera del lavoro Giuseppe Scalia. Omicidio impunito.
4 dicembre. A Ventimiglia (Palermo) uccisione del segretario della sezione del Partito Comunista Giuseppe Puntarello. Omicidio impunito.
10 dicembre. Primo governo De Gasperi, con 8 ministri socialisti e comunisti.
26 dicembre. La banda Giuliano attacca la caserma dei carabinieri di Bellolampo, nei pressi di Palermo.
29 dicembre. Nei pressi di Caltagirone (Catania) in uno scontro tra carabinieri e separatisti cadono 3 carabinieri, 2 soldati e un civile. Ferito e catturato Concetto Gallo.
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1946
18 gennaio. Nei pressi di Montelepre in un'imboscata della banda Giuliano cadono 4 militari. Nel corso dell'anno la banda Giuliano uccidera' decine tra carabinieri e soldati, altri cadranno in conflitti a fuoco con altre bande. Un rapporto ufficiale fornisce i seguenti dati: 56 carabinieri uccisi in conflitti con malfattori, 45 in altre operazioni di servizio, 169 feriti in conflitti a fuoco, 588 in altre operazioni.
28 gennaio. Al feudo Nobile, in territorio di Gela, 8 carabinieri, sequestrati il 10 gennaio, vengono uccisi dai separatisti e dai banditi niscemesi.
3 marzo. Vengono rilasciati Finocchiaro Aprile e Varvaro, accolti trionfalmente a Palermo.
7 marzo. A Burgio (Agrigento) attentato al segretario della Camera del lavoro Antonino Guarisco, che rimane ferito. Viene colpita a morte la passante Masina Perricone Spinelli.
10 marzo. Iniziano le elezioni amministrative in Sicilia che si protrarranno fino al 7 aprile. In 59 comuni vince la Democrazia cristiana da sola e in altri 26 alleata con altri partiti; i socialisti e i comunisti da soli vincono in 37 comuni, con altri partiti in 26 comuni.
12 marzo. A Palermo, durante uno sciopero di protesta contro la mancanza di generi alimentari, agenti e carabinieri usano le armi. Rimangono uccisi un commissario di PS (forse per i colpi sparati da un carabiniere) e un operaio del Cantiere navale.
19 aprile. A seguito delle dimissioni presentate da Aldisio per la sua candidatura all'Assemblea Costituente, viene nominato Alto Commissario per la Sicilia Iginio Coffari. Restera' in carica fino al 3 agosto.
26 aprile. A San Cipirello (Palermo) la banda Giuliano uccide due fratelli perche' avevano abbandonato la banda e collaboravano con i carabinieri.
15 maggio. Viene promulgato lo Statuto della Regione siciliana, che fara' parte della Costituzione della Repubblica italiana.
16 maggio. A Favara (Agrigento) viene ucciso il sindaco socialista Gaetano Guarino. Delitto impunito.
28 maggio. Il luogotenente del regno Umberto II giunge a Palermo, accolto da calorose manifestazioni. Al suo fianco, in diverse manifestazioni, il cardinale Ruffini.
1 giugno. A Trabia (Palermo) uccisione del sindacalista Nunzio Passafiume.
2 giugno. Al referendum istituzionale vince la Repubblica con 12.718.641 voti (54,3 per cento) mentre la Monarchia ha 10.718.502 voti (45,7 per cento). In Sicilia la Monarchia ha 1.303.560 voti (64,7 per cento), la Repubblica 709.735 voti (35,3 per cento). Votano Monarchia soprattutto le citta'.
Alle elezioni per l'Assemblea Costituente la DC ha in tutt'Italia il 35,2 per cento, i socialisti il 20,7 per cento, i comunisti il 19 per cento.
Nel corso del mese di giugno il ministro per la Giustizia Togliatti vara il provvedimento di amnistia per i delitti politici. Buona parte dei corpi istituzionali rimarra' formato dai vecchi dirigenti.
18 giugno. A Palermo la banda Giuliano tenta di sequestrare il dott. Fausto Orestano, direttore della clinica che porta il suo nome. Successivamente nel corso di un altro tentativo di sequestro verra' ucciso il figlio Luigi. Nel corso dell'anno e successivamente si succedono vari sequestri di persona a scopo estorsivo.
28 giugno. Uccisione del sindaco socialista di Naro (Agrigento) Pino Camilleri. Omicidio impunito.
12 luglio. Secondo governo De Gasperi. Gullo lascia il ministero dell'Agricoltura al democristiano Segni e passa al ministero della Giustizia.
5 agosto. A Caccamo (Palermo), per questioni connesse con l'ammasso del grano, inizia uno scontro che si protrae per tre giorni fra contadini, carabinieri e agenti di pubblica sicurezza: 20 morti e 60 feriti tra i rivoltosi, 4 morti e 21 feriti tra le forze dell'ordine.
22 settembre. Ad Alia (Palermo) una bomba nella casa del segretario della locale Camera del lavoro provoca la morte dei contadini Giovanni Castiglione e Girolamo Scaccia e 13 feriti. Delitto impunito.
14 ottobre. Il Consiglio dei ministri nomina nuovo Alto Commissario per la Sicilia l'avv. Giovanni Selvaggi, che avra' come vice il prefetto Paolo D'Antoni.
22 ottobre. A Santa Ninfa (Trapani) viene ucciso il mezzadro della Federterra Giuseppe Biondo. Omicidio impunito.
2 novembre. A Belmonte Mezzagno (Palermo) vengono uccisi tre fratelli contadini. Delitto impunito.
28 novembre. A Comitini (Agrigento) uccisione del contadino comunista Paolo Forno. Omicidio impunito.
21 dicembre. A Baucina (Palermo) viene assassinato il segretario della Camera del lavoro Nicolo' Azoti. Omicidio impunito.
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1947
4 gennaio. A Sciacca (Agrigento) uccisione del segretario della Camera del lavoro e dirigente del Partito comunista Accursio Miraglia. La Questura di Agrigento indica i nomi degli uccisori (mandante il proprietario terriero Enrico Rossi, esecutori Calogero Curreri, Carmelo Di Stefano, Pellegrino Marciante) ma la Corte d'appello di Palermo avoca a se' le indagini e assolve in istruttoria gli esecutori, rei confessi, che avevano ritrattato la confessione adducendo di essere stati torturati. Si aprira' un'inchiesta sugli ufficiali di polizia, accusati di sevizie, che saranno assolti per non aver commesso il fatto, ma l'inchiesta contro gli uccisori di Miraglia non sara' riaperta.
17 gennaio. A Ficarazzi (Palermo) uccisione del comunista Pietro Macchiarella. Lo stesso giorno al Cantiere navale di Palermo alcuni mafiosi, capeggiati dal boss dell'Acquasanta Nicola D'Alessandro, feriscono due operai.
Nel corso del mese di gennaio avviene la scissione socialista: con il sostegno degli americani i socialdemocratici guidati da Giuseppe Saragat abbandonano il PSIUP e fondano il PSLI, successivamente PSDI. Nello stesso mese De Gasperi si reca negli Stati Uniti.
2 febbraio. Terzo governo De Gasperi. I ministri socialisti e comunisti scendono da 8 a 6. Mario Scelba diventa ministro degli Interni.
Febbraio. Firma del Trattato di pace tra le grandi potenze vincitrici della guerra e l'Italia.
5 marzo. Il premier inglese Winston Churchill pronuncia negli Stati Uniti il discorso della "cortina di ferro" che avvia la "guerra fredda". Il 12 il presidente degli Stati Uniti Truman enuncia la sua "dottrina": gli USA interverranno dappertutto per "fermare il comunismo".
7 marzo. A Messina, durante una manifestazione contro il carovita, i carabinieri al grido "Avanti Savoia!" sparano sulla folla: 2 morti e 15 feriti.
20 aprile. Alle elezioni regionali vincono le forze di sinistra raccolte nel Blocco del popolo.
27 aprile. Il cognato di Giuliano Pasquale Sciortino consegna al capobanda una lettera. Dopo averla letta Giuliano dice ad alcuni membri della banda: "E' giunta l'ora della nostra liberazione". La lettera viene bruciata.
Primo maggio. Strage di Portella della Ginestra: 12 morti e 33 feriti. Prima della strage viene sequestrato e ucciso il campiere Emanuele Busellini. Due giorni dopo un incidente automobilistico coinvolge agenti alla ricerca dei responsabili: 2 morti e 26 feriti. Il comandante del gruppo dei carabine di Palermo telegrafa: "Vuolsi trattarsi organizzazione mandanti appoggiati mafia at sfondo politico". Vengono arrestati alcuni capimafia ma sono rilasciati e si indicano come responsabili della strage i banditi della banda Giuliano. Il ministro Scelba dichiara all'Assemblea costituente: "non c'e' un movente politico". Girolamo Li Causi dichiara: "il banditismo politico e' diretto dall'Ispettore Messana". Poco prima o dopo la strage il bandito Giuliano incontra il giornalista americano, legato ai servizi segreti, Michael Stern. Gli consegna una lettera per il Presidente americano Truman, in cui chiede di annettere la Sicilia agli Stati Uniti. La cancelleria della Casa Bianca cestina la lettera, con una nota: "E' un criminale che si atteggia a moderno Robin Hood".
13 maggio. Apertura della crisi politica con le dimissioni del governo De Gasperi. Il presidente della Repubblica De Nicola affida l'incarico di formare il nuovo governo prima a Francesco Saverio Nitti, poi a Vittorio Emanuele Orlando, infine a De Gasperi.
25 maggio. Si insedia l'Assemblea regionale siciliana. Il 28 viene eletto presidente il qualunquista Ettore Cipolla, accusato per apologia del fascismo.
30 maggio. Si forma il primo governo regionale siciliano: un monocolore democristiano, appoggiato dalle forze di centro-destra, presieduto da Giuseppe Alessi.
31 maggio. Nuovo governo De Gasperi, un monocolore democristiano con l'appoggio di liberali e qualunquisti. I socialisti e i comunisti da ora in poi saranno all'opposizione.
22 giugno. In provincia di Palermo attacchi alle sezioni del Partito comunista di Partinico, Borgetto e Cinisi, alle sedi della Camera del lavoro di Carini e San Giuseppe Jato e alla sezione del Partito socialista di Monreale. A Partinico muoiono Giuseppe Casarrubea e Vincenzo Lo Jacono. Esecutori degli attacchi a Partinico e Borgetto furono i banditi della banda Giuliano, altrove i mafiosi locali. A Partinico un manifesto, a firma Giuliano ma evidentemente non di suo pugno, incita i siciliani a lottare contro la "canea rossa" e annuncia la costituzione di un quartier generale di lotta antibolscevica, promettendo sussidi alle famiglie di quanti si sarebbero presentati al feudo Sagana, nelle vicinanze di Partinico.
26-27 giugno. Uccisione del bandito Salvatore Ferreri, detto Fra' Diavolo. Aveva dichiarato di essere confidente dell'ispettore Messana.
15 luglio. L'ispettore Messana e' sollevato dall'incarico. Al suo posto vanno Francesco Spano', collaboratore del prefetto Cesare Mori nelle operazioni antimafia durante il fascismo, successivamente Domenico Coglitore, questore di Napoli e Ciro Verdiani, ex ispettore dell'Ovra, la polizia segreta del regime fascista, che intratterra' rapporti con capimafia e con il bandito Giuliano.
21 settembre. La "Voce della Sicilia", quotidiano del Partito comunista, pubblica una lettera del bandito Giuliano, in cui sostiene di non essere responsabile della strage di Portella della Ginestra. Girolamo Li Causi risponde invitando il bandito a dire tutto quello che sa.
7 ottobre. Si costituisce il Cominform, l'ufficio di informazione dei partiti comunisti sovietico, jugoslavo, bulgaro, rumeno, cecoslovacco, ungherese, francese e italiano. La sua costituzione era stata deliberata nel corso della conferenza dei partiti comunisti svoltasi a Varsavia dal 22 al 27 settembre ed e' la risposta alla politica anticomunista del governo americano e dei suoi alleati.
22 ottobre. A Terrasini (Palermo) uccisione di Giuseppe Maniace, segretario della Confederterra e membro del PCI. Omicidio impunito.
Novembre-dicembre. Si svolgono incontri e iniziative varie che portano alla costituzione del Fronte democratico popolare che si presentera' con una lista unitaria alle prossime elezioni politiche, estendendo a livello nazionale l'esperienza del Blocco del popolo alle elezioni regionali siciliane e alle elezioni amministrative a Roma.
8 novembre. A Marsala (Trapani) uccisione di Vito Pipitone, segretario della Confederterra. Omicidio impunito.
21 novembre. A Partinico i banditi feriscono a morte il tenente colonnello Luigi Geronazzo.
21 dicembre. A Canicatti' (Agrigento) durante uno sciopero le forze dell'ordine usano le armi: rimangono uccisi 3 manifestanti.
31 dicembre. In un rapporto dell'Ispettorato generale di Pubblica Sicurezza per la Sicilia si da' notizia di un tentativo di attentato della banda Giuliano a Girolamo Li Causi.
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1948
2 marzo. A Petralia Soprana (Palermo) viene ucciso il socialista Epifanio Li Puma. Omicidio impunito.
10 marzo. A Corleone scompare il segretario della Camera del lavoro Placido Rizzotto. Il bambino Giuseppe Letizia, in stato di shock per avere assistito all'uccisione di Rizzotto, morira' in seguito alle "cure" prestate dal medico capomafia Michele Navarra e dal dottor Ignazio Dell'Aira. Verra' processato il giovane Luciano Liggio, assolto per insufficienza di prove.
20 marzo. Il segretario di Stato americano Marshall minaccia la sospensione degli aiuti all'Italia (Piano Marshall), in caso di vittoria del Fronte popolare alle elezioni di aprile.
30 marzo. A Pantelleria, durante una manifestazione contro le tasse, i carabinieri usano le armi contro i manifestanti: 3 morti e 14 feriti.
2 aprile. A Camporeale (Palermo) assassinio del segretario della Confederterra ed esponente socialista Calogero Cangelosi. Viene indicato come mandante il capomafia Vanni Sacco, ma l'omicidio rimane impunito.
17 aprile. La banda Giuliano uccide il capomafia Santo Fleres e altri mafiosi di Partinico.
18 aprile. Alle elezioni politiche la DC ottiene il 48,5 per cento dei voti, le sinistre il 31 per cento. In Sicilia la DC ha il 47 per cento. Il giorno delle elezioni, decisive nella storia della nuova Repubblica, a Barrafranca (Enna) alcuni mafiosi aggrediscono il segretario provinciale della Federterra Pino Vicari, ferendolo seriamente. I carabinieri presenti non arrestano gli aggressori.
11 giugno. A Partinico i banditi uccidono il possidente Marcantonio Giacalone, con il figlio Antonio, perche' si era rifiutato di sborsare una somma di denaro.
14 luglio. Attentato a Palmiro Togliatti. L'attentatore e' un giovane anticomunista. Sciopero generale, manifestazioni di protesta e scontri con la polizia con 40 morti e centinaia di feriti. Il segretario del Partito comunista invita alla calma. Segue la scissione sindacale, con la formazione della Cisl, legata alla Democrazia cristiana, e successivamente della Uil, legata ai socialdemocratici; la Cgil, che prima era il sindacato unitario, ora e' legata al Partito comunista e al Partito socialista.
3 settembre. A Partinico la banda Giuliano uccide il capitano dei carabinieri Antonino Di Salvo, il maresciallo Nicola Messina e il commissario di PS Celestino Zapponi.
2 ottobre. Viene spedita al direttore del quotidiano "l'Unita'" una lettera dattiloscritta firmata Giuliano, in cui si parla di una lettera di un amico intimo di Scelba diretta al bandito, prima della strage di Portella, lettera che Giuliano dichiara di aver distrutto.
26 novembre. La banda Giuliano uccide 3 agenti.
16 dicembre. La banda Giuliano uccide un brigadiere di PS e ferisce 3 agenti.
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1949
4 gennaio. La banda Giuliano uccide il confidente Carlo Gulino e il nipotino Francesco, di tre anni.
Primo maggio. A Portella della Ginestra Girolamo Li Causi rivolge alcune domande al bandito Giuliano: "Quali sono gli uomini della Democrazia cristiana, del Partito monarchico e del Partito liberale che ti hanno spinto al delitto? Da chi ti fu inviata la lettera che ti spinse a compiere la strage?".
15 maggio. Viene abolito l'Ispettorato di polizia e creato il CFRB (Corpo Forze Repressione Banditismo), al comando del colonnello dei carabinieri Ugo Luca.
9 giugno. Al Senato rappresentanti dei partiti di sinistra presentano una mozione per aprire un dibattito sul banditismo in Sicilia e chiedono l'istituzione di una commissione parlamentare d'inchiesta. I senatori di sinistra attaccano il ministro Scelba, il Presidente del Consiglio De Gasperi replica affermando che la politica del ministro degli Interni e' condivisa da tutto il governo. La richiesta di istituire una commissione parlamentare d'inchiesta viene respinta.
2 luglio. A Portella della Paglia, nei pressi di Piana dei Greci (degli Albanesi), la banda Giuliano uccide 5 agenti.
8 luglio. Tra Alcamo e Partinico, la banda Giuliano uccide il dirigente democristiano Leonardo Renda. Alle elezioni del 18 aprile '48 la banda aveva appoggiato la Democrazia cristiana. Renda avrebbe invitato il bandito Giuliano a un banchetto, informandone i carabinieri.
19 agosto. A Bellolampo, nei pressi di Palermo, la banda Giuliano fa saltare un automezzo militare: 7 carabinieri morti e 11 feriti.
25 agosto. A San Cipirello la banda Giuliano uccide 2 carabinieri.
29 ottobre. Strage di Melissa, in Calabria. La polizia spara sui contadini che occupano le terre: 3 morti e 16 feriti.
Negli ultimi mesi del 1949 si reca da lui la giornalista svedese Maria Cyliakus e a dicembre il giornalista Jacopo Rizza con un fotografo e un cineoperatore. I servizi giornalistici diffondono ulteriormente la fama del bandito.
24 dicembre. La notte di Natale l'ispettore di polizia Ciro Verdiani incontra segretamente il bandito Giuliano a Giacalone, nei pressi di Monreale.
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1950
9 gennaio. A Modena la polizia spara durante una manifestazione operaia: 6 morti.
Durante il mese di gennaio il colonnello Luca, tramite la mafia di Monreale, contatta Gaspare Pisciotta.
4 aprile. Giuliano invia a Verdiani e alla magistratura un memoriale in cui dice di essere l'unico responsabile della strage di Portella della Ginestra.
30 aprile. Lettera di Giuliano pubblicata dal giornale "l'Unita'". Il bandito scrive: "Scelba vuol farmi uccidere perché io lo tengo nell'incubo per fargli gravare grandi responsabilita' che possono distruggere tutta la sua carriera politica e financo la vita".
Primo maggio. Girolamo Li Causi, parlando a Portella della Ginestra, richiama le domande rivolte al bandito Giuliano l'anno precedente e rivela le risposte del bandito: "Ho aiutato la Democrazia cristiana perche' la riconoscevo come la democrazia delle altre nazioni, i monarchici li ho aiutati per obblighi personali". Ma "l'ora della verita' sulla strage non e' ancora venuta", ma "tutto verra' alla luce".
12 giugno. Presso la Corte d'assise di Viterbo comincia il processo per la strage di Portella della Ginestra, che si concludera' il 3 maggio 1952, con la condanna dei banditi, escludendo il coinvolgimento degli agrari, dei politici e della mafia. I difensori degli imputati sostengono che la banda Giuliano ha agito come un "plotone di polizia" contro il comunismo, che sarebbe stato favorito dalla politica del governo di coalizione antifascista, a favore dei contadini. I mandanti (sono stati indicati alcuni esponenti del Partito monarchico e della Democrazia cristiana) non vengono incriminati. Il bandito Gaspare Pisciotta annuncia clamorose rivelazioni e afferma "Siamo un corpo solo: banditi, polizia e mafia, come il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo". Accusa il ministro dell'Interno Scelba, che gli avrebbe rilasciato un attestato di benemerenza. L'attestato, con la firma di Scelba, e' un falso ma il ministro non poteva non sapere che il colonnello Luca stava tendendo la trappola a Pisciotta, per indurlo a tradire Giuliano. La sentenza di Viterbo venne appellata, il processo di secondo grado si svolse presso la Corte d'assise d'appello di Roma che emise la sentenza il 10 agosto 1956, che confermava molte delle condanne di primo grado. Con sentenza del 4 maggio 1960 la Corte di Cassazione dichiarava inammissibile il ricorso del Pubblico ministero e la sentenza d'appello diventava definitiva.
5 luglio. Uccisione del bandito Giuliano. Secondo la versione piu' accreditata lo avrebbe ucciso nel sonno il bandito Gaspare Pisciotta, ma con una messinscena, successivamente smascherata, le forze dell'ordine presentano l'uccisione come se fosse avvenuta in un conflitto a fuoco. Sara' il giornalista Tommas Besozz, sul settimanale "L'Europeo" a svelare la messinscena.
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Gaspare Pisciotta e' stato avvelenato nel carcere dell'Ucciardone di Palermo il 9 febbraio del 1954. Il 20 settembre del 1960 a San Giuseppe Jato viene ucciso il capomafia Benedetto Minasola, che aveva consegnato alla polizia alcuni banditi e preparato con Pisciotta il tradimento di Giuliano. Il 29 luglio del 1961 sara' ucciso a Palermo il capomafia di Piana dei Greci Filippo Riolo, incriminato per la morte di Pisciotta e prosciolto.
Nel marzo del 1970 il parlamentare comunista Giuseppe Montalbano presentava alla Commissione parlamentare antimafia un Memoriale dell'onorevole Antonio Ramirea, a lui affidato, in cui si diceva che il monarchico Tommaso Leone Marchesano aveva dato il mandato a Giuliano di sparare a Portella, ma solo a scopo intimidatorio; che lo stesso Marchesano, Gianfranco Alliata e Cusumamo Geloso, anche loro monarchici, erano in contatto con Giuliano; che quello che aveva dichiarato Pisciotta su Leone Marchesano, Alliata e Mattarella era vero; che era stata assicurata l'amnistia a Giuliano se lottava contro i comunisti.
Il 10 febbraio del 1972 la Commissione antimafia approvava una relazione sul banditismo secondo cui le personalita' monarchiche e democristiane accusate come mandanti della strage di Portella erano "estranee ai fatti".
Negli ultimi anni si e' sostenuta la tesi che Giuliano fosse legato ai servizi segreti americani e che si fosse rifugiato negli Stati Uniti. Nella tomba ci sarebbe un sosia. Il 2 novembre 2010 si e' aperta la tomba nel cimitero di Montelepre e si sono avviate le ricerche sul Dna dei resti comparandoli con quelli di un familiare. I risultati confermerebbero che i resti sepolti nel cimitero di Montelepre sono quelli del bandito. Un'altra tesi vuole che Giuliano fosse affiliato alla mafia, ma la sua carriera rimane quella di un bandito, non di un capomafia.
Sulla strage di Portella si sono sostenute varie tesi: nel gruppo di fuoco ci sarebbero stati anche mafiosi e fascisti e scopo della strage sarebbe stato quello di provocare la reazione dei socialcomunisti e fare un colpo di Stato. In realta', con l'archiviazione del governo di coalizione antifascista, nel corso del mese di maggio del 1947, e l'alleanza della Democrazia cristiana con i partiti conservatori, indicati come mandanti della strage, lo scopo di emarginare le sinistre e' stato raggiunto. E le elezioni del 18 aprile 1948 sanciranno il potere della Democrazia cristiana.
(Parte seconda - fine)
 
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Segnalazioni librarie e letture nonviolente
a cura del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Supplemento a "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXII)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 36 del 30 marzo 2021
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