[Nonviolenza] Adesione al digiuno del 28 agosto 2020 promosso dall'appello "E se fossimo noi ad affogare? Adesso basta!"



ADESIONE AL DIGIUNO DEL 28 AGOSTO 2020 PROMOSSO DALL'APPELLO "E SE FOSSIMO NOI AD AFFOGARE? ADESSO BASTA!"

Il 28 agosto prendero' parte al digiuno contro la strage degli innocenti nel Mediterraneo.
Aderisco infatti all'appello "E se fossimo noi ad affogare? Adesso basta!" promosso da numerosi movimenti ed esperienze di solidarieta', appello che allego in calce a questa dichiarazione.
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Ed insieme credo che sia necessario riproporre quattro cose che e' indispensabile fare, per ottenere le quali occorre adesso una vera e propria insurrezione nonviolenta di ogni persona di volonta' buona, di tutte le istituzioni democratiche, dell'intera Italia civile impegnata per la legalita' che salva le vite, impegnata per i diritti umani di tutti gli esseri umani:
1. riconoscere a tutti gli esseri umani in fuga da fame e guerre, da devastazioni e dittature, il diritto di giungere in salvo nel nostro paese e nel nostro continente in modo legale e sicuro, ove necessario mettendo a disposizione adeguati mezzi di trasporto pubblici e gratuiti; e' l'unico modo per far cessare la strage degli innocenti nel Mediterraneo ed annientare le mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani;
2. abolire la schiavitu' e l'apartheid in Italia; riconoscendo a tutti gli esseri umani che in Italia si trovano tutti i diritti sociali, civili e politici, compreso il diritto di voto: la democrazia si regge sul principio "una persona, un voto": un paese in cui un decimo degli effettivi abitanti e' privato di fondamentali diritti non e' piu' una democrazia;
3. abrogare tutte le disposizioni razziste ed incostituzionali che scellerati e dementi governi razzisti hanno nel corso degli anni imposto nel nostro paese; si torni al rispetto della legalita' costituzionale, si torni al rispetto del diritto internazionale, si torni al rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani;
4. formare tutti gli appartenenti alle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza; poiche' compito delle forze dell'ordine e' proteggere la vita e i diritti di tutti gli esseri umani, la conoscenza della nonviolenza e' la piu' importante risorsa di cui hanno bisogno.
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L'Italia torni alla legalita', alla civilta', all'umanita'.
L'Italia torni al rispetto della vita umana, al rispetto della Costituzione, al rispetto del diritto internazionale, al rispetto della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani.
Cessi la strage degli innocenti nel Mediterraneo.
Cessino il razzismo, la schiavitu' e l'apartheid nel nostro paese.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Siamo una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Salvare le vite e' il primo dovere.

Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo

Viterbo, 27 agosto 2020

Mittente: "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com
Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e' una struttura nonviolenta attiva dagli anni '70 del secolo scorso che ha sostenuto, promosso e coordinato varie campagne per il bene comune, locali, nazionali ed internazionali. E' la struttura nonviolenta che oltre trent'anni fa ha coordinato per l'Italia la piu' ampia campagna di solidarieta' con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Nel 1987 ha promosso il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi. Dal 2000 pubblica il notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino" che e' possibile ricevere gratuitamente abbonandosi attraverso il sito www.peacelink.it

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Allegato: Il testo integrale dell'appello: "E se fossimo noi ad affogare? Adesso basta!"
Gridare tutta la nostra indignazione, metterci il nostro corpo e non solo la faccia, esigere un cambio di rotta dell'Italia e dell'Europa, complici delle stragi dei migranti, di fronte agli ennesimi crimini di omissione di soccorso! Non ci resta che questo, dopo le ultime tragedie del Mare Nostrum.
Secondo quanto ricostruito da Alarm Phone, il servizio telefonico di Watch The Med dedicato ai migranti in difficolta', la notte tra il 14 e il 15 agosto e' partito dalla Libia un gommone con a bordo 81 persone (inizialmente la notizia parlava di 65). Stando alle telefonate ricevute dai volontari, l'imbarcazione avrebbe cominciato ad avere dei problemi da subito tanto da chiamare in maniera concitata per avere soccorso.
"Eravamo alla deriva quando siamo stati raggiunti da una motovedetta libica con cinque uomini armati a bordo. I miliziani ci hanno detto che ci avrebbero salvati e riportati in Libia se gli davamo i cellulari e i soldi, ma noi non avevamo soldi. E' cominciata una discussione e alla fine loro hanno sparato sul gommone, hanno colpito il motore e alcune taniche di benzina. Ci siamo gettati in acqua, ma molti di noi sono morti".
Nel naufragio, hanno dichiarato alcuni dei 36 superstiti, sono morte 45 persone tra cui cinque bambini, secondo quanto ricostruito dall'Organizzazione internazionale per le migrazione. Ai morti si aggiunge la sorte dei sopravvissuti che, recuperati da un peschereccio, una volta portati sulla terraferma, sono stati trasferiti in un centro di detenzione libico, uno di quelli gestiti dal governo di Tripoli. Si tratterebbe, secondo le prime informazioni, di cittadini provenienti da Senegal, Mali, Ciad e Ghana.
Subito dopo quella strage, in meno di una settimana, ne sono avvenute altre tre: il bilancio totale e' di 100 morti e altre 160 persone sparite dopo aver preso il largo! Non posiamo restare a guardare e a contare senza muoverci!
E' gravissimo che sia proprio l'Italia a finanziare la guardia costiera libica. Il governo italiano continua nei fatti le politiche di respingimento dei migranti violando il diritto internazionale che prevede l'obbligo di accoglienza dei profughi che scappano da guerre e da violazioni di diritti umani. Inoltre l'Italia tiene ancora bloccate nei porti ben quattro navi che potrebbero salvare altri migranti. "Le vostre mani grondano sangue" tuonava il profeta Isaia ai capi responsabili dei crimini contro i piu' indifesi (Is 1,15).
Noi diciamo basta! Con papa Francesco, che domenica scorsa nell'Angelus ha detto con emozione che "Dio ci chiedera' conto di tutte le vittime dei viaggi della speranza", abbiamo a cuore la vita di questi fratelli e sorelle in pericolo e sentiamo piu' che mai il dovere di muoverci per evitare la prossima strage! "I ritardi registrati nei mesi recenti e l'omissione di assistenza, sono inaccettabili e mettono vite umane in situazioni di rischio evitabili" hanno dichiarato giovedi' scorso Unhcr (Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Migranti) e l'Oim. Se continua cosi' tra diversi allarmi inascoltati e mancati interventi delle avremo presto altri morti.
Dobbiamo muoverci anche e soprattutto se e' ancora per molti tempo di vacanza. Anche e soprattutto perche', mentre come ogni agosto, si riaffollano le spiagge italiane (e il Covid ne approfitta), la notizia di questa strage e di questa ennesima detenzione sta passando tranquilla senza clamori. Ne' da parte della politica ne' da parte della Conferenza Episcopale italiana. E siamo molto indignati riguardo le esternazioni del governatore Musumeci che usa i migranti per scopi elettorali.
In tempi difficili per ritrovarci fisicamente proponiamo, a tutti e tutte coloro che hanno a cuore questa causa:
- un digiuno il giorno venerdi' 28 agosto, come segno di protesta contro l'indifferenza e di solidarieta' con i migranti, secondo le modalita' possibili ad ognuno/a.
- una foto da inviare sui social venerdi' 28 agosto con il proprio volto e un cartello con scritto #esefossimonoiadaffogare?Adessobasta!
Nella speranza di poter presto tornare a ritrovarci dal vivo per dire basta a questi crimini con molti altri gesti, restiamo umani, vigilanti e appassionati della giustizia e della dignita' di ogni vita umana.
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I primi firmatari: Associazione Casa Amadou, Associazione Laudato si' – Un'alleanza per il clima, la Terra e la giustizia sociale, Centro Astalli, Ciac (Centro Immigrazione Asilo e Cooperazione), Cimi (Conferenza degli Istituti Missionari italiani), Comitato 3 ottobre, Commissione Giustizia e Pace dei Missionari Comboniani, Comunita' comboniana di Castelvolturno (Ce), Emmaus Italia, Fondazione Casa della carita' (Angelo Abriani), Gim (Giovani Impegno Missionario), Gruppo Abele, Libera, Nigrizia, ResQ - People Saving People, Suam (Segretariato unitario animazione missionaria degli Istituti missionari)
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Per adesioni (personali e di gruppi, associazioni, etc.) scrivere a: redazione at nigrizia.it

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