[Nonviolenza] Telegrammi. 3549



TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 3549 del 26 ottobre 2019
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XX)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Sommario di questo numero:
1. 4 novembre 2019: non festa ma lutto. Ogni vittima ha il volto di Abele
2. Due provvedimenti indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia
3. L'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari
4. Per sostenere il centro antiviolenza "Erinna"
5. Sostenere la Casa internazionale delle donne di Roma
6. Ancora dalla terra desolata
7. Cantata per il 4 novembre
8. Un altro quattro novembre
9. I cadaveri recuperati in mare
10. Di questo consiste la guerra
11. Il quattro novembre dinanzi alla stele
12. Del non uccidere argomento primo
13. Per il 4 novembre giorno di lutto
14. Poiche' le armi
15. Segnalazioni librarie
16. La "Carta" del Movimento Nonviolento
17. Per saperne di piu'

1. APPELLI. 4 NOVEMBRE 2019: NON FESTA MA LUTTO. OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE

Proponiamo che il 4 novembre si realizzino in tutte le città d'Italia commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre, commemorazioni che siano anche solenne impegno contro tutte le guerre e le violenze.
Affinché il 4 novembre, anniversario della fine dell'"inutile strage" della prima guerra mondiale, cessi di essere il giorno in cui i poteri assassini irridono gli assassinati, e diventi invece il giorno in cui nel ricordo degli esseri umani defunti vittime delle guerre gli esseri umani viventi esprimono, rinnovano, inverano l'impegno affinché non ci siano mai più guerre, mai più uccisioni, mai più persecuzioni.
Queste iniziative di commemorazione e di impegno morale e civile devono essere rigorosamente nonviolente. Non devono dar adito ad equivoci o confusioni di sorta; non devono essere in alcun modo ambigue o subalterne; non devono prestare il fianco a fraintendimenti o mistificazioni. Queste iniziative di addolorato omaggio alle vittime della guerra e di azione concreta per promuovere la pace e difendere le vite, devono essere rigorosamente nonviolente.
Occorre quindi che si svolgano in orari distanti e assolutamente distinti dalle ipocrite celebrazioni dei poteri armati, quei poteri che quelle vittime fecero morire.
Ed occorre che si svolgano nel modo più austero, severo, solenne: depositando omaggi floreali dinanzi alle lapidi ed ai sacelli delle vittime delle guerre, ed osservando in quel frangente un rigoroso silenzio.
Ovviamente prima e dopo e' possibile ed opportuno effettuare letture e proporre meditazioni adeguate, argomentando ampiamente e rigorosamente perché le persone amiche della nonviolenza rendono omaggio alle vittime della guerra e perché convocano ogni persona di retto sentire e di volontà buona all'impegno contro tutte le guerre, e come questo impegno morale e civile possa concretamente limpidamente darsi. Dimostrando che solo opponendosi a tutte le guerre si onora la memoria delle persone che dalle guerre sono state uccise. Affermando il diritto e il dovere di ogni essere umano e la cogente obbligazione di ogni ordinamento giuridico democratico di adoperarsi per salvare le vite, rispettare la dignità e difendere i diritti di tutti gli esseri umani.
A tutte le persone amiche della nonviolenza chiediamo di diffondere questa proposta e contribuire a questa iniziativa.
Contro tutte le guerre, contro tutte le uccisioni, contro tutte le persecuzioni.
Per la vita, la dignità e i diritti di tutti gli esseri umani.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanità.
Per questo sosteniamo la richiesta che l'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari del 7 luglio 2017.
Per questo chiediamo una drastica riduzione delle spese militari che gravano sul bilancio dello stato italiano per l'enorme importo di decine e decine di milioni di euro al giorno.
Per questo chiediamo che i fondi pubblici oggi destinati a strutture e strumenti di morte siano invece utilizzati in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani e del mondo vivente.
Per questo chiediamo un impegno particolare a contrastare la violenza maschilista, prima radice e primo paradigma di ogni violenza.
Per questo ci opponiamo al razzismo, crimine contro l'umanità, e chiediamo che siano immediatamente revocate tutte le sciagurate decisioni governative che configurano omissione di soccorso, pratiche segregative e persecutorie, flagranti violazioni dei diritti umani e della stessa Costituzione della Repubblica italiana.
Per questo chiediamo una politica di disarmo, poiché le armi sempre e solo uccidono gli esseri umani.
Anche in questo periodo l'umanità intera è messa in pericolo da guerre e nuove escalation belliche. E ancora una volta il Medio Oriente in fiamme è simbolo di questo baratro. Mentre la guerra in Siria prosegue senza alcuna speranza, così come in Yemen ormai non si contano più le atrocità dei bombardamenti sauditi, l'attacco turco contro i curdi aumenta ancor di più il livello del conflitto, la barbarie, le sofferenze, i lutti. E, ancora una volta, Stati Uniti d'America e Unione Europea - Italia compresa - mentre emettono balbettii diplomatici o roboanti proclami, di fatto rimangono a guardare, o peggio: sostengono l'industria bellica, e quindi le stragi che le armi provocano.
Chiediamo in nome dell'umanità l'immediata sospensione di produzione ed esportazioni di armi verso la Turchia, l'Arabia Saudita, tutti i paesi belligeranti e tutti i regimi che violano i diritti umani. Così come chiediamo che vengano immediatamente ritirati i soldati italiani impegnati nell'ambito della Nato sul confine turco.
A oltre cento anni dalla fine della prima guerra mondiale, a 20 anni dai bombardamenti su Belgrado che prolungarono la guerra nei Balcani e diedero avvio alla stagione delle guerre travestite da ingannevoli alti proclami ("umanitaria", "per la democrazia" e simili), a 18 anni dall'inizio della "guerra al terrore" che ha distrutto l'Afghanistan e l'Iraq e reso il mondo molto più insicuro e disumano: basta guerre, basta armi, basta sofferenze e lutti.
E' l'ora di una svolta, in nome dell'umanità e della pace. Nonostante il silenzio delle istituzioni, nonostante si continui ad ignorare la richiesta di centinaia di migliaia di italiani, la campagna "Un'altra difesa è possibile" può ancora rappresentare questa svolta. Chiediamo che il Parlamento approvi finalmente la proposta di legge d'iniziativa popolare per l'istituzione e il finanziamento del Dipartimento per la difesa civile, non armata e nonviolenta.
Pace, disarmo, smilitarizzazione. Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Solo la pace salva le vite. Salvare le vite è il primo dovere.
*
Movimento Nonviolento
per contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. e fax 0458009803, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org e www.azionenonviolenta.it
PeaceLink
per contatti: e-mail: info at peacelink.it, sito: www.peacelink.it
"Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
per contatti: e-mail: centropacevt at gmail.com, web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

2. REPETITA IUVANT. DUE PROVVEDIMENTI INDISPENSABILI PER FAR CESSARE LE STRAGI NEL MEDITERRANEO E LA SCHIAVITU' IN ITALIA

Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.
Riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese.

3. REPETITA IUVANT. L'ITALIA SOTTOSCRIVA E RATIFICHI IL TRATTATO ONU PER LA PROIBIZIONE DELLE ARMI NUCLEARI

L'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari del 7 luglio 2017.
Salvare le vite e' il primo dovere.

4. REPETITA IUVANT. PER SOSTENERE IL CENTRO ANTIVIOLENZA "ERINNA"
[L'associazione e centro antiviolenza "Erinna" e' un luogo di comunicazione, solidarieta' e iniziativa tra donne per far emergere, conoscere, combattere, prevenire e superare la violenza fisica e psichica e lo stupro, reati specifici contro la persona perche' ledono l'inviolabilita' del corpo femminile (art. 1 dello Statuto). Fa progettazione e realizzazione di percorsi formativi ed informativi delle operatrici e di quanti/e, per ruolo professionale e/o istituzionale, vengono a contatto con il fenomeno della violenza. E' un luogo di elaborazione culturale sul genere femminile, di organizzazione di seminari, gruppi di studio, eventi e di interventi nelle scuole. Offre una struttura di riferimento alle donne in stato di disagio per cause di violenze e/o maltrattamenti in famiglia. Erinna e' un'associazione di donne contro la violenza alle donne. Ha come scopo principale la lotta alla violenza di genere per costruire cultura e spazi di liberta' per le donne. Il centro mette a disposizione: segreteria attiva 24 ore su 24; colloqui; consulenza legale e possibilita' di assistenza legale in gratuito patrocinio; attivita' culturali, formazione e percorsi di autodeterminazione. La violenza contro le donne e' ancora oggi un problema sociale di proporzioni mondiali e le donne che si impegnano perche' in Italia e in ogni Paese la violenza venga sconfitta lo fanno nella convinzione che le donne rappresentano una grande risorsa sociale allorquando vengono rispettati i loro diritti e la loro dignita': solo i Paesi che combattono la violenza contro le donne figurano di diritto tra le societa' piu' avanzate. L'intento e' di fare di ogni donna una persona valorizzata, autorevole, economicamente indipendente, ricca di dignita' e saggezza. Una donna che conosca il valore della differenza di genere e operi in solidarieta' con altre donne. La solidarieta' fra donne e' fondamentale per contrastare la violenza]

Per sostenere il centro antiviolenza delle donne di Viterbo "Erinna" i contributi possono essere inviati attraverso bonifico bancario intestato ad Associazione Erinna, Banca Etica, codice IBAN: IT60D0501803200000000287042.
O anche attraverso vaglia postale a "Associazione Erinna - Centro antiviolenza", via del Bottalone 9, 01100 Viterbo.
Per contattare direttamente il Centro antiviolenza "Erinna": tel. 0761342056, e-mail: e.rinna at yahoo.it, onebillionrisingviterbo at gmail.com, facebook: associazioneerinna1998
Per destinare al Centro antiviolenza "Erinna" il 5 per mille inserire nell'apposito riquadro del modello per la dichiarazione dei redditi il seguente codice fiscale: 90058120560.

5. APPELLI. SOSTENERE LA CASA INTERNAZIONALE DELLE DONNE DI ROMA

L'esperienza della "Casa internazionale delle donne" di Roma e' da decenni di importanza fondamentale per tutte le donne e gli uomini di volonta' buona.
In questo momento la "Casa internazionale delle donne" ha urgente bisogno di un particolare sostegno.
Per informazioni e contatti: siti: www.lacasasiamotutte.it, www.casainternazionaledelledonne.org, e-mail: info at casainternazionaledelledonne.org

6. REPETITA IUVANT. ANCORA DALLA TERRA DESOLATA

La scossa ha rimesso in moto il pendolo
fermo da anni dietro la catasta
dei libri, il ticchettio
da insetto vorace, da bomba innescata
e il rintocco bronzeo dell'ora
che passa e non torna.

Crollano case e chiese, massicciate
e crepe si aprono nei muri
siamo cosi' minuscoli e indifesi
siamo cosi' pestiferi e vani.

Uno slittare di sassi sotterra distrugge in un soffio
in una lieve nuvola di polvere
interi popoli, intere civilta'
e noi continuiamo a farci guerra
le nostre infami oscene ridicole guerre
con ridicoli osceni infami pretesti
per strapparci l'un l'altro a graffi e morsi
i denari, le vesti, le budella
il possesso di fango e pietrisco
la vita, quest'unica vita
di carne che soffre e parole pensate
a brano a brano
con la lama del coltello da cucina
con le bombe dagli aerei altorombanti
a scorpioni e frustate
siamo cosi' minuscoli e indifesi
siamo cosi' pestiferi e vani.

Ha il volto di Abele ogni vittima.
Abolire le guerre, gli eserciti, le armi.
Soccorrere, accogliere, assistere
ogni persona bisognosa di aiuto.

Una sola umanita'
un'unica casa comune.
Sii tu l'umanita' come dovrebbe essere.

Cessare di uccidere
salvare le vite
il primo dovere.

7. REPETITA IUVANT. CANTATA PER IL 4 NOVEMBRE

"E tra di noi divideremo - lavoro, amore, liberta'.
E insieme ci riprenderemo - la parola e la verita'"
(Franco Fortini, Sull'aria dell'Internazionale)

I. Alla festa del 4 novembre

Ogni strage e' un'inutile strage
ogni guerra e' una stupida guerra
ogni morte e' una morte e' una morte
e tu non sai piu' dire scibbolet.

Il lepisma che osa traversare
l'infinito pavimento della stanza
e di colpo una luce e una scarpa
spegne il mondo per sempre e per sempre.

Alla festa del 4 novembre
esibiscono collane di denti e diamanti i padroni
si gloriano di aver fatto morire
tanti innocenti, cantano meccaniche
le salmodie dell'odio e dell'abuso,
della menzogna assassina ripetono il rito.

Alla festa del 4 novembre
si banchetta con cartocci di carne
umana, si bevono colmi
boccali di sangue, si ride, si scherza.

Alla festa del 4 novembre
il fascismo risorge e rivomita
le parole che uccidono, le lingue
rigide come coltelli segano gole.

Il pifferaio guida allo strapiombo
e tu non sai piu' dire scibbolet.

*

II. Cantata per Hannah

Invece della spada il flauto
invece delle catene la gerla
un lento ascoltare con l'occhio del cuore
l'umanita' come dovrebbe essere.

Con volto, con voce di donna
opporsi al fascismo, spezzare
le sbarre e i fucili, liberare
tutte le persone schiave.

Con volto, con voce di donna
il socialismo libertario
la nonviolenza in cammino.

*

III. El otro, el mismo

Un cosi' immane cumulo di uccisi
ne vedo lividi disfatti i visi
ne sento il peso, il peso insostenibile
e la parola muta ormai per sempre
che ancora brucia e brucia in un roveto.

So cosa dice quello sguardo, quel silenzio
so che risposta ancora e ancora attende:
che noi si ponga fine finalmente
a tutte, a tutte, a tutte le uccisioni.
E questo e' l'altro, e questo e' il nostro giorno.

Quest'altro 4 novembre
di lutto e non di festa
di memoria addolorata
di resistenza che continua.

Quest'altro 4 novembre
dalla parte delle vittime
all'ascolto delle vittime
alla scuola delle vittime
che vuole salvare tutte le vite.

Soccorrere, accogliere, assistere
ogni persona bisognosa di aiuto.

A tutte le guerre e a tutte le uccisioni opporsi.
Pace, disarmo, smilitarizzazione.
Una sola umanita'.

Avendo udito e non avendo piu' scordato
la voce delle vittime che chiama
alla lotta per l'umanita':
la Rosa rossa spartachista
la Rosa bianca antinazista
la nonviolenza in cammino.

Ogni vittima ha il volto di Abele.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi,
unitevi.

8. REPETITA IUVANT. UN ALTRO QUATTRO NOVEMBRE

Sfilano sciabole, moschetti, mitra
ed attaccati ad essi
come cani al guinzaglio esseri umani
ridotti a pezzi della macchina che uccide.

Un prominente dice buono e giusto
che tante vite siano state estinte
perche' lui abbia il comodo suo scranno
al desco ove si mesce sangue e oro.
Mai non si estingue la sete di sangue
e di rapina dei potenti e mai la sete
dell'ossequio da parte degli schiavi
al tritacarne destinati a maggior gloria
di chi sta in alto e succhia loro il sangue.

Questa e' la Festa delle Forze Armate
tra inchini solenni e urla sguaiate
tra squilli di tromba e conati di vomito
degli ingozzati della carne dei morti.

Questa e' la Festa del Potere che Uccide
che neppure dinanzi alle tombe delle vittime
ha ritegno ad esibire la sua tronfia
proterva violenza di lenone e di iena
che ride e pasteggia il 4 novembre.

*

Ma un altro e' gia' nato quattro novembre
non festa ma lutto
che sa che ogni vittima
ha il volto di Abele
e che questo orrore
occorre far cessare.

E tu fallo cessare
con la tua azione nonviolenta
e tu entra nella lotta
contro tutte le uccisioni
nel nome delle vittime
all'ascolto delle vittime
dalla parte delle vittime
per salvare tutte le vite
per soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto
per abolire le guerre, gli eserciti, le armi
per abolire tutti i poteri assassini
affinche' sotto il cielo stellato finalmente risplenda
la legge morale.

La nonviolenza e' in cammino.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi
unitevi nella lotta per la comune liberazione.
Una sola umanita' di persone libere ed eguali
in un solo mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.

9. REPETITA IUVANT. I CADAVERI RECUPERATI IN MARE

"Dalla zattera della Medusa uno straccio rosso sventolava
ancora in piedi un superstite, da lungi
lo vedemmo e sentimmo che cantava
un canto che chiamava all'ideale
dell'internazionale futura umanita'"
(Roderigo Uscheri, Memorie dell'anno 1816)

I cadaveri recuperati in mare
ci parlano delle nostre guerre
delle nostre armi, dei nostri affari
che ancora tengono in schiavitu'
popoli interi, persone innumerevoli.

I cadaveri recuperati in mare
ci parlano della nostra rapina delle loro risorse
del nostro razzismo, del nostro regime
di apartheid planetario.

I cadaveri recuperati in mare
ci parlano dell'ora presente dell'umanita'
di come il potere imperiale col suo raffio
tutti ci tragga all'abisso.

I cadaveri recuperati in mare
ci chiamano alla lotta
per la comune liberazione
per la salvezza di tutte le vite.

Alla scuola del dolore abbiamo appreso
che il primo dovere e' salvare le vite.
Alla scuola del pianto abbiamo pianto
e quelle lacrime piantato come semi
perche' ne nasca la solidarieta'
che unisca e liberi l'umanita' intera.

Abolire la guerra, gli eserciti, le armi.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Abbattere finalmente il fascismo.
E' in cammino la nonviolenza.
Costruire finalmente la societa' della condivisione
del pane dell'amore della liberta'.
E' in cammino la nonviolenza.
Unitevi oppresse ed oppressi di tutti i paesi
solo le catene avete da perdere
ed un mondo da guadagnare.
E' in cammino la nonviolenza.

10. REPETITA IUVANT. DI QUESTO CONSISTE LA GUERRA

Di questo consiste la guerra:
dell'uccisione di esseri umani.
Ed all'uccisione di esseri umani
ogni essere umano ha da opporsi.

Di questo consiste la guerra:
immani devastazioni.
Ed e' compito di ogni essere umano
difendere la casa di tutti.

Di questo consiste la guerra:
sperpero immenso di risorse sottratte
al bene comune. Ed e' ufficio
di ogni essere umano che la rapina cessi.

Di questo consiste la guerra:
semina e bufera di sangue e di odio.
Ed e' dovere di ogni essere umano
resistere al male, recare soccorso, salvare le vite.

Di questo consiste la guerra:
morti e feriti, lutto e distruzioni, barbarie.
Ed e' compito dell'umanita' intera
che tutto questo orrore cessi.

Di questo consiste la guerra
nemica dell'umanita'.
Deve dunque l'umanita' abolire
la guerra sua prima nemica.

Abolire la guerra
abolire gli eserciti
abolire le armi
ogni vittima ha il volto di Abele.

Vi e' una sola umanita'
resti umano ogni essere umano.
Ogni essere umano ripudi
la guerra, gli eserciti, le armi.

11. REPETITA IUVANT. IL QUATTRO NOVEMBRE DINANZI ALLA STELE

Tutti gli uccisi hanno il volto di Abele
opporsi alla guerra si deve e si puo'.

Il quattro novembre dinanzi alla stele
dei poveri morti che guerra ammazzo'
al giuro solenne tu resta fedele:
ad ogni uccisione io mi opporro'.

Il quattro novembre nel pianto e nel fiele
a chi dalla guerra mai piu' ritorno'
prometti che al gioco vigliacco e crudele
tu saprai dire sempre di no.

Il quattro novembre con fiori e candele
ricorda di vite l'osceno falo'
e lotta a che cessino tali sequele:
gia' troppo la guerra alle genti costo'.

Tutti gli uccisi hanno il volto di Abele
salvare le vite si deve e si puo'.

12. REPETITA IUVANT. DEL NON UCCIDERE ARGOMENTO PRIMO

Si assomigliano come due fratelli
Abele e Caino, nessuno dei due
sa chi sara' la vittima, chi l'assassino.

Non c'e' netto un confine
tra bene e male
e l'occhio non distingue
zucchero e sale.

In questo laborioso labirinto
che non ha uscita
non esser tu del novero di quelli
che ad altri strappano la breve vita.

Mantieni l'unica vera sapienza:
come vorresti esser trattato tu
le altre persone tratta.
Da te l'umanita' non sia disfatta.

Sull'orlo dell'abisso scegli sempre
di non uccidere, di opporti a ogni uccisione,
ad ogni guerra, ogni arma, ogni divisa:
ogni plotone e' di esecuzione.

Non c'e' netto un confine
tra bene e male
e l'occhio non distingue
zucchero e sale.

Si assomigliano come due fratelli
Abele e Caino, nessuno dei due
sa chi sara' la vittima, chi l'assassino.

13. REPETITA IUVANT. PER IL 4 NOVEMBRE GIORNO DI LUTTO

Fini' quell'inutile strage
giurarono i superstiti: mai piu'.

Altre ne vennero poi
ed oggi ancora.

Non vi sara' salvezza per l'umanita'
se non si aboliscono le armi
se non si aboliscono gli eserciti
se non si ripudia per sempre la guerra.

14. REPETITA IUVANT. POICHE' LE ARMI

Poiche' le armi servono a uccidere
tu a tutte le armi opponiti sempre.

Poiche' gli eserciti servono a uccidere
tu a tutti gli eserciti opponiti sempre.

A tutte le guerre, a tutte le stragi
tu opponiti sempre. Opponiti sempre.

15. SEGNALAZIONI LIBRARIE

Letture
- Lilli Gruber, Basta! Il potere delle donne contro la politica del testosterone, Rcs, Milano 2019, pp. 208, euro 11,90 (in supplemento al "Corriere della sera").
*
Riedizioni
- Antonella Mascali (a cura di), Vi aspettavo. Le ultime parole di chi ha sacrificato la propria vita per tutti noi, Chiarelettere, Milano 2014, Rcs, Milano 2019, pp. XX + 396, euro 8,90 (in supplemento al "Corriere della sera").

16. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

17. PER SAPERNE DI PIU'

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 3549 del 26 ottobre 2019
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Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
*
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Alla luce delle nuove normative europee in materia di trattamento di elaborazione dei  dati personali e' nostro desiderio informare tutti i lettori del notiziario "La nonviolenza e' in cammino" che e' possibile consultare la nuova informativa sulla privacy: https://www.peacelink.it/peacelink/informativa-privacy-nonviolenza
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