[Nonviolenza] Telegrammi. 3271



TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 3271 del 16 gennaio 2019
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XX)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Sommario di questo numero:
1. Benito D'Ippolito: Il povero cristo morto di freddo
2. E' il governo che viola la legge, mentre i sindaci difendono legalita' e umanita'
3. La nostra gratitudine a Leoluca Orlando per l'impegno contro un decreto mostruoso e incostituzionale, razzista e disumano, criminale e criminogeno
4. Quid agendum
5. Manifesta illegittimita' costituzionale di vari articoli del Decreto-Legge 4 ottobre 2018, n. 113 (il cosiddetto "decreto sicurezza")
6. Assemblea della Casa delle donne di Napoli: Contro il "decreto sicurezza" che viola anche la Convenzione di Istanbul
7. Due provvedimenti indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia
8. Che il 27 gennaio...
9. Testo della Legge 20 luglio 2000, n. 211: "Istituzione del Giorno della Memoria in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti"
10. Severino Vardacampi: L'ergastolo e' un crimine contro l'umanita'
11. Peppe Sini: Interrompendo un digiuno
12. L'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari
13. Manlio Dinucci: Italia e Unione Europea votano per i missili Usa in Europa
14. "Humanitas". Un incontro di studio e di riflessione a Viterbo
15. Segnalazioni librarie
16. La "Carta" del Movimento Nonviolento
17. Per saperne di piu'

1. L'ORA. BENITO D'IPPOLITO: IL POVERO CRISTO MORTO DI FREDDO

Il povero cristo morto di freddo
nel Parco della Resistenza

La bambina di quattro anni morta annegata nel mar Egeo
a quattro bracciate dalla costa

L'orrore del razzismo al governo nel nostro paese
l'orrore delle discriminazioni e delle persecuzioni
l'orrore dell'omissione di soccorso che uccide innocenti
l'orrore della complicita' italiana con i lager libici
l'orrore del silenzio di troppi nativi frutto
non del terrore ma d'introiettata barbarie

L'urgenza di insorgere
con la forza della verita' con la scelta della nonviolenza
di insorgere adesso
in difesa della legalita' che salva le vite
di insorgere adesso
per opporsi al regime razzista e golpista
di insorgere adesso
per soccorrere accogliere assistere chi di aiuto ha bisogno
di insorgere adesso
in difesa dei diritti umani di ogni essere umano
di insorgere adesso
contro tutte le uccisioni contro tutte le violenze
di insorgere adesso
per salvare tutte le vite in pericolo
di insorgere adesso
per restare umani

2. REPETITA IUVANT. E' IL GOVERNO CHE VIOLA LA LEGGE, MENTRE I SINDACI DIFENDONO LEGALITA' E UMANITA'

Gli apologeti del razzismo dicono molte scellerate menzogne in questi giorni.
Occorre una volta di piu' replicare con la forza della verita', praticando l'antica virtu' civile della parresia, opponendoci nonviolentemente alla menzogna, alla violenza, alla barbarie.
*
Ripristiniamo la verita'.
1. E' il governo che viola la legge commettendo il reato di omissione di soccorso dei naufraghi negando loro salvezza in un porto sicuro.
2. E' il governo che viola la legge pretendendo di negare diritti costituzionalmente garantiti a tutte le persone che si trovano in Italia.
3. E' il governo che viola la legge con atti e proclami che configurano il reato di istigazione all'odio razziale.
4. E' il governo che viola la legge violando la Costituzione della Repubblica Italiana cui ha giurato fedelta'.
*
Ripristiniamo la verita'.
5. I sindaci che rispettano la Costituzione cui hanno giurato fedelta' stanno compiendo il loro dovere, stanno difendendo e applicando la legge a fondamento dell'ordinamento giuridico italiano.
6. I sindaci che nell'applicare per quanto di competenza le leggi ordinarie lo fanno interpretandole alla luce della Costituzione stanno semplicemente compiendo il loro dovere.
7. I sindaci che denunciano la disumanita' di misure disumane e rifiutano di essere complici di crimini, stanno compiendo il loro dovere di cittadini, di pubblici amministratori, di rappresentanti della popolazione.
8. I sindaci e i presidenti delle Regioni che denunciano alla magistratura l'incostituzionalita' del cosiddetto "decreto sicurezza" stanno compiendo il loro dovere di pubblici ufficiali.
*
Ripristiniamo la verita'.
9. Per sapere che un crimine e' un crimine - ad esempio un omicidio, ad esempio omettere di soccorrere un naufrago in pericolo di morte, ad esempio spogliare un innocente dei suoi diritti umani fondamentali, ad esempio istigare a commettere persecuzioni razziste - non c'e' bisogno di attendere che si pronunci ogni volta la magistratura: ogni persona pensante, ogni persona civile, ogni persona onesta lo sa.
10. Per sapere che e' un delitto negare i diritti umani fondamentali a degli esseri umani che non hanno compiuto nulla di male, per sapere che e' un delitto gettare delle persone innocenti nella miseria e in un baratro di disperazione e negli artigli dell'economia schiavista e della criminalita' organizzata, non c'e' bisogno del latinorum di Azzeccagarbugli: ogni persona pensante, ogni persona civile, ogni persona onesta lo sa.
11. E' dovere di ogni persona, ed a maggior ragione di ogni pubblico ufficiale, rispettare la legge ed agire per salvare le vite: per rispettare la legge fondamentale del nostro paese, la Costituzione della Repubblica Italiana, e per salvare le vite innocenti che il governo italiano sta esponendo alla morte e alle persecuzioni, occorre che tutte le misure razziste volute dal governo siano revocate; occorre che il governo razzista traditore della Costituzione si dimetta; occorre che i ministri responsabili di gravissimi crimini siano processati e condannati.
12. La legalita' salva le vite. Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'. L'Italia e' una repubblica democratica, uno stato di diritto, un paese civile. Un governo razzista che viola la Costituzione e i diritti umani non e' ne' democratico ne' legittimo: e' un'associazione a delinquere.
*
Ripristiniamo la verita'.
13. E' dovere di ogni persona difendere l'umanita' e opporsi alla barbarie.
14. Bene fanno i sindaci e i presidenti delle Regioni ad avviare le procedure affinche' la Corte Costituzionale si pronunci sulla flagrante incostituzionalita' delle scandalose misure razziste contenute nel cosiddetto "decreto sicurezza".
15. Si adoperi subito e senza esitazioni ogni persona di buona volonta', ogni associazione democratica, ogni istituzione fedele alla Costituzione della Repubblica Italiana, per far cessare i disumani crimini razzisti che il governo pretende di realizzare e imporre nel nostro paese.
16. Salvare le vite e' il primo dovere.

3. L'ORA. LA NOSTRA GRATITUDINE A LEOLUCA ORLANDO PER L'IMPEGNO CONTRO UN DECRETO MOSTRUOSO E INCOSTITUZIONALE, RAZZISTA E DISUMANO, CRIMINALE E CRIMINOGENO

Siamo grati a Leoluca Orlando, ai tanti sindaci ed ai presidenti delle Regioni che come lui si stanno impegnando contro il famigerato "decreto sicurezza", un decreto mostruoso e incostituzionale, razzista e disumano, criminale e criminogeno.
Siamo grati a Leoluca Orlando, ai tanti sindaci ed ai presidenti delle Regioni che come lui si stanno impegnando in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani.
Siamo grati a Leoluca Orlando, ai tanti sindaci ed ai presidenti delle Regioni che come lui si stanno impegnando in difesa della Costituzione della Repubblica Italiana.

4. REPETITA IUVANT. QUID AGENDUM

1. Il governo della disumanita' da mesi sta attuando una politica di omissione di soccorso nei confronti di naufraghi in pericolo di morte, e di sabotaggio dei soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo, negando loro approdo in porti sicuri in Italia;
2. esponenti di primario rilievo del governo della disumanita' da anni conducono una forsennata propaganda xenofoba e di istigazione al razzismo;
3. il recente decreto-legge n. 113 del 4 ottobre 2018 del governo della disumanita' (il cosiddetto "decreto sicurezza") mira a introdurre nell'ordinamento italiano misure di discriminazione razzista - che sono state autorevolmente definite "apartheid giuridico" - palesemente incompatibili con la Costituzione della Repubblica Italiana, con la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea, con la Dichiarazione universale dei diritti umani, con lo stato di diritto, con la civilta' giuridica e il diritto internazionale.
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4. Occorre che ogni persona decente si impegni per ottenere l'immediata cessazione di ogni atto criminale, persecutorio, razzista ed incostituzionale da parte del governo della disumanita';
5. occorre che ogni persona decente si impegni per ottenere le dimissioni del governo della disumanita';
6. occorre che ogni persona decente si impegni per ottenere che i ministri del governo della disumanita' responsabili di crimini abominevoli siano processati e condannati secondo le leggi vigenti.
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7. Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta';
8. vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera;
9. salvare le vite e' il primo dovere.
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10. Agisci nei confronti delle altre persone come vorresti che esse agissero verso di te;
11. l'altro dell'altro sei tu;
12. sii tu l'umanita' come dovrebbe essere.

5. MATERIALI. MANIFESTA ILLEGITTIMITA' COSTITUZIONALE DI VARI ARTICOLI DEL DECRETO-LEGGE 4 OTTOBRE 2018, N. 113 (IL COSIDDETTO "DECRETO SICUREZZA")

Sintetizziamo qui l'elenco degli articoli che presentano profili di manifesta illegittimita' costituzionale riscontrati dall'"Associazione per gli Studi Giuridici sull'Immigrazione" (Asgi) nelle nuove norme concernenti permessi di soggiorno per esigenze umanitarie, protezione internazionale, immigrazione e cittadinanza previste nel Decreto-Legge 4 ottobre 2018, n. 113.
Il testo integrale del documento dell'Asgi - 28 pagine dense di dottrina giuridica e puntuali riscontri - puo' essere letto nel sempre utilissimo sito dell'Asgi (www.asgi.it).
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Nel documento si evidenzia preliminarmente che non sussistono i casi di straordinaria necessita' e urgenza prescritti dall'art. 77 Cost. per l'adozione del decreto-legge, e che "la mancanza dei requisiti costituzionali del decreto-legge e' oggi ritenuto dalla Corte costituzionale come vizio di legittimita' costituzionale dell'intero decreto-legge, non sanato neppure dall'approvazione della legge di conversione in legge".
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1. Profili di manifesta illegittimita' costituzionale dell'art. 1 (Abrogazione del permesso di soggiorno per motivi umanitari e disciplina di casi speciali di permessi di soggiorno temporanei per esigenze di carattere umanitario).
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2. Profili di manifesta illegittimita' costituzionale dell'art. 3 (trattenimento per la determinazione o la verifica dell'identita' e della cittadinanza dei richiedenti asilo).
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3. Profili di manifesta illegittimita' costituzionale dell'art. 4 (Disposizioni in materia di modalita' di esecuzione dell'espulsione).
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4. Profili di manifesta illegittimita' costituzionale dell'art. 9 (Disposizioni in materia di domanda reiterata e di domanda presentata alla frontiera).
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5. Profili di manifesta illegittimita' costituzionale dell'art. 10 (Procedimento immediato innanzi alla Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale).
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6. Profili di manifesta illegittimita' costituzionale dell'art. 12 (Disposizioni in materia di accoglienza dei richiedenti asilo).
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7. Profili di manifesta illegittimita' costituzionale dell'art. 13 (Disposizioni in materia di iscrizione anagrafica).
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8. Profili di manifesta illegittimita' costituzionale dell'art. 14 (disposizioni in materia di acquisizione e revoca della cittadinanza).
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9. L'irragionevole previsione dell'inclusione del reato di blocco stradale quale causa ostativa all'ingresso e soggiorno regolari.

6. APPELLI. ASSEMBLEA DELLA CASA DELLE DONNE DI NAPOLI: CONTRO Il "DECRETO SICUREZZA" CHE VIOLA ANCHE LA CONVENZIONE DI ISTANBUL
[Riceviamo e diffondiamo]

Care tutte,
il decreto sicurezza, che ha sollevato proteste anche nelle amministrazioni locali, viola esplicitamente la Convenzione di Istanbul, privando le donne e i loro bambini (la ritorsione sulla prole e' parte del ricatto personale e istituzionale cui le donne migranti sono sottoposte per indurle a una condizione di schiavitu') delle protezioni che la legge prevede.
La Convenzione di Istanbul, in gran parte disapplicata pur essendo legge dello Stato, prescrive agli Stati che l'hanno ratificata (tra cui l'Italia) speciali protezioni per le donne che subiscono violenza, indipendentemente dalla loro condizione o provenienza.
Dalla strage avvenuta a bordo dell'imbarcazione, poi approdata nel porto di Salerno nel 2017, nella quale sono morte ventisei ragazze sottoposte ad ogni tipo di violenza durante il viaggio, l'evidenza dell'impossibilita' di ricondurre ad una condizione unica e indifferenziata "i migranti" non ha influito sulla qualita' dell'accoglienza offerta dal nostro paese.
La chiusura dei porti, la restrizione drastica della concessione dei permessi, nonche' la diffusione di un pensiero punitivo verso gli stranieri, se possibile, rendono le migranti ancora piu' invisibili e le consegnano a una condizione di protezione criminale "obbligata".
Crediamo che questo sia l'argomento dal quale la politica degli uomini si tiene lontano, anche in chi solleva giuste obiezioni all'applicazione del decreto sicurezza. Neanche in un momento nel quale vengono alla ribalta fatti di cronaca come le indagini svolte a Castel Volturno, che hanno rilevato l'esistenza di una rete criminale che prostituisce le migranti, i loro bambini e commercia organi di provenienza umana "da vivi", vediamo segni di ripensamento, o un cambio nel tenore delle dichiarazioni pubbliche.
Alla Casa delle donne di Napoli/bene comune, Rampe San Giovanni Maggiore Pignatelli, 12, giovedi' 17 gennaio alle 17, discuteremo insieme per concordare un'iniziativa politica per ottenere l'applicazione concreta della Convenzione di Istanbul.
Napoli, 12 gennaio 2019

7. REPETITA IUVANT. DUE PROVVEDIMENTI INDISPENSABILI PER FAR CESSARE LE STRAGI NEL MEDITERRANEO E LA SCHIAVITU' IN ITALIA

Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.
Riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese.

8. REPETITA IUVANT. CHE IL 27 GENNAIO...

Che il 27 gennaio, Giorno della Memoria, sia ovunque un giorno di impegno contro il razzismo, contro il fascismo, contro la violenza.
Che il 27 gennaio, Giorno della Memoria, sia ovunque un giorno di impegno in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani.
Che il 27 gennaio, Giorno della Memoria, sia ovunque un giorno di impegno per salvare ogni vita minacciata, per contrastare ogni abuso ed ogni oppressione.
Che il 27 gennaio, Giorno della Memoria, sia ovunque un giorno di impegno per soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto, per opporsi a tutte le oppressioni, le segregazioni, le persecuzioni.

9. DOCUMENTI. TESTO DELLA LEGGE 20 LUGLIO 2000, N. 211: "ISTITUZIONE DEL GIORNO DELLA MEMORIA IN RICORDO DELLO STERMINIO E DELLE PERSECUZIONI DEL POPOLO EBRAICO E DEI DEPORTATI MILITARI E POLITICI ITALIANI NEI CAMPI NAZISTI"

Legge 20 luglio 2000, n. 211: Istituzione del Giorno della Memoria in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti (pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 177, 31 luglio 2000).
Art. 1.
La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte, nonche' coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.
Art. 2.
In occasione del "Giorno della Memoria" di cui all'articolo 1, sono organizzati cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione, in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, su quanto e' accaduto al popolo ebraico e ai deportati militari e politici italiani nei campi nazisti in modo da conservare nel futuro dell'Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e affinche' simili eventi non possano mai piu' accadere.

10. RIFLESSIONE. SEVERINO VARDACAMPI: L'ERGASTOLO E' UN CRIMINE CONTRO L'UMANITA'

Cosi' come la pena di morte, l'ergastolo e' un crimine contro l'umanita'.
Esso infatti condanna una persona alla segregazione a vita in attesa della morte: e' quindi una incessante tortura, e per cosi' dire una pena di morte differita nel tempo ma sempre incombente senza scampo.
La pena dell'ergastolo implica la disumanizzazione di una persona, essendo ad ogni persona costitutivamente inerente la speranza di liberta', la possibilita' di modificare la propria condizione, l'aspirazione a un futuro degno di essere vissuto, il progetto e la prospettiva dell'incontro col volto altrui e di una felicita' condivisa.
L'ergastolo e' un crimine contro l'umanita'.
Abolire l'ergastolo e' il passo necessariamente conseguente all'abolizione della pena di morte e della tortura.
Abolire l'ergastolo e' l'impegno cui e' chiamata ogni persona che pensa che ogni essere umano abbia diritto alla vita.
Abolire l'ergastolo e' l'impegno cui e' chiamata ogni persona che pensa che occorre opporsi a tutte le uccisioni.
Abolire l'ergastolo e' l'impegno cui e' chiamata ogni persona che pensa che salvare le vite sia il primo dovere.
Chi condivide queste opinioni faccia circolare questo appello.
Abolire l'ergastolo. Adesso.

11. HIC ET NUNC. PEPPE SINI: INTERROMPENDO UN DIGIUNO

Interrompo oggi un digiuno.
Per invigilare me stesso, per leggere meglio nell'animo mio, ho digiunato alcuni giorni, e con fatica superiore a precedenti esperienze.
Il digiuno che oggi interrompo l'avevo cominciato il 7 gennaio, accompagnandolo con le righe che di seguito ripropongo.
"Dinanzi all'orrore e all'infamia dei governanti di un intero continente che rifiutano di soccorrere una cinquantina di naufraghi nel Mediterraneo, uomini, donne e bambini innocenti sopravvissuti alle violenze dei lager libici, vorrei associarmi alla preghiera del papa e di innumerevoli altre persone di volonta' buona: siano salvate queste vite innocenti, si aprano i porti, siano accolte queste persone, esseri umani come noi.
Provo orrore del governo italiano che da mesi commette il reato di omissione di soccorso.
Provo orrore del governo italiano che da anni come altri governi europei nega di fatto a chi e' in fuga da guerre e fame di poter giungere in salvo in modo legale e sicuro, e cosi' getta tanti inermi fuggiaschi tra gli artigli delle scellerate mafie schiaviste dei trafficanti.
Provo orrore del governo italiano che per bocca del suo vero dominus reitera impunemente il reato di istigazione all'odio razziale, come il partito razzista di cui e' a capo fa da decenni.
Provo orrore del governo italiano che con una delirante e disumana antilegge razzista pretende imporre in Italia un regime di apartheid, una delirante e disumana antilegge razzista che intende perseguitare migliaia e migliaia di vittime innocenti, una delirante e disumana antilegge razzista che viola la Costituzione della Repubblica Italiana.
Provo orrore del governo italiano che tradisce e infrange la Costituzione cui ha giurato fedelta' all'atto del suo insediamento: violare la Costituzione per imporre un regime razzista e' un crimine che costituisce altresi' un tentativo di colpo di stato.
Provo orrore di tanta violenza; e come tante persone di volonta' buona ho cercato e cerco di oppormi ad essa, con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza.
Per questo sto digiunando.
Un gesto minimo (che so essere miserrima cosa dinanzi all'orrore) per testimoniare il dolore che provo di fronte alla barbara violenza razzista commessa dal governo italiano che non soccorre i naufraghi e che perseguita tanti esseri umani innocenti.
Un gesto minimo che vuole valere altresi' come invito a me stesso e ad ogni persona senziente e pensante ad agire in difesa della legalita' che salva le vite, in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani.
Occorre infatti agire, come vuole la legalita', come vuole la democrazia, come vuole la morale, come vuole la civilta', affinche' le persone vittime di orrende violenze in Libia e di naufragio in mare siano finalmente salvate e accolte in Italia come vuole la legge e la morale.
Occorre infatti agire, come vuole la legalita', come vuole la democrazia, come vuole la morale, come vuole la civilta', affinche' siano revocate tutte le misure razziste, criminali e criminogene imposte dal governo della disumanita'.
Occorre infatti agire, come vuole la legalita', come vuole la democrazia, come vuole la morale, come vuole la civilta', affinche' il governo della disumanita' si dimetta ed i ministri responsabili di crimini abominevoli ne rispondano nelle aule di giustizia secondo la legge.
L'Italia e' una repubblica democratica, uno stato di diritto, un paese civile.
Salvare le vite e' il primo dovere".
*
Interrompo oggi il digiuno.
E ringrazio tutte le persone amiche che mi hanno aiutato a veder chiaro in me stesso e che mi hanno espresso un affetto che mi colma il cuore.
E in particolare ringrazio chi (primo fra tutti Enrico Peyretti, il maestro e l'amico di sempre, la persona che tutti vorremmo avere al nostro fianco nell'ora della prova) ha voluto anche riproporre l'idea buona di un digiuno collettivo a staffetta, come gia' ne abbiamo fatti in passato, a testimoniare ancora il nostro comune sentire, il dolore dinanzi alla violenza, l'opposizione nonviolenta al male, la solidarieta' con le vittime innocenti abbandonate alla violenza e alla morte, e peggio: nelle fauci della violenza e della morte gettate con piena consapevolezza e lucido disegno dagli scellerati poteri dominanti.
Le vittime innocenti: umiliate, terrorizzate, segregate, schiavizzate, perseguitate e assassinate da poteri criminali barbari e disumani; le vittime innocenti: che ci convocano a soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto; che ci convocano a restare umani, che ci convocano al bene, al bene comune, al solo bene che esista al mondo: il bene condiviso, il bene di tutti.
Si', invitiamo ogni persona di volonta' buona ad unirsi a un corale digiuno, e prepariamo questa azione nonviolenta nel modo migliore, chiarificando e coinvolgendo, estendendo ovunque l'iniziativa. Nulla e' piu' forte del bene quando l'umanita' lo riconosce e riconosce se stessa.
*
Di tutte le forme di azione della nonviolenza il digiuno e' quella che sempre piu' mi ha interrogato.
Esso puo' essere il culmine nella progressione delle tecniche di lotta contro l'ingiustizia, e cosi' lo pratico' Gandhi piu' volte.
Ma puo' essere anche il momento di riflessione e chiarificazione - e per cosi' dire di redde rationem interiore - che precede e da' avvio a una lotta impegnativa, e cosi' lo praticarono Danilo Dolci e i suoi compagni col digiuno preparandosi - ovvero dando inizio - a indimenticabili azioni nonviolente.
*
Vorrei credere che esco oggi da questi giorni di digiuno come preparazione all'avvio di un rinnovato e piu' adeguato e spero efficace impegno per contrastare il razzismo del governo che sta riducendo il nostro paese a un regime di apartheid, a un luogo in cui regna l'anomia e l'immoralita', a un luogo malvagio in cui esseri umani innocenti vengono perseguitati fino all'annichilimento.
Le cose che credo sia necessario fare le ripeto praticamente ogni giorno: agire sul piano culturale, sociale, morale per contrastare la barbarie; agire sul piano politico per denunciare e contrastare le scellerate misure governative ed ottenerne la revoca; agire sul piano giudiziario perche' le iniziative criminali del governo vanno anche denunciate come tali affinche' le competenti magistrature intervengano.
E ovunque possibile, in tutti i modi possibili, aiutare le vittime.
Si tratta di mettere in campo tutte le risorse disponibili: personali, associative, istituzionali; si tratta di non commettere di nuovo l'errore di sottovalutazione che l'umanita' commise quando s'imposero i regimi fascisti.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Per contrastare il razzismo, nulla di onesto, di degno, di buono sia lasciato intentato.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Salvare le vite e' il primo dovere.

12. REPETITA IUVANT. L'ITALIA SOTTOSCRIVA E RATIFICHI IL TRATTATO ONU PER LA PROIBIZIONE DELLE ARMI NUCLEARI

L'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari del 7 luglio 2017.
Salvare le vite e' il primo dovere.

13. L'ORA. MANLIO DINUCCI: ITALIA E UNIONE EUROPEA VOTANO PER I MISSILI USA IN EUROPA
[Dal quotidiano "Il manifesto" dell'8 gennaio 2018]

Presso il Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite, a New York, c'e' una scultura metallica intitolata "Il Bene sconfigge il Male", raffigurante San Giorgio che trafigge un drago con la sua lancia.
Fu donata dall'Urss nel 1990 per celebrare il Trattato Inf stipulato con gli Usa nel 1987, che eliminava i missili nucleari a gittata corta e intermedia (tra 500 e 5500 km) con base a terra. Il corpo del drago e' infatti realizzato, simbolicamente, con pezzi di missili balistici statunitensi Pershing-2 (prima schierati in Germania Occidentale) e SS-20 sovietici (prima schierati in Urss).
Ora pero' il drago nucleare, che nella scultura e' raffigurato agonizzante, sta tornando in vita. Grazie anche all'Italia e agli altri paesi dell'Unione europea che, all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, hanno votato contro la risoluzione presentata dalla Russia sulla "Preservazione e osservanza del Trattato Inf", respinta con 46 voti contro 43 e 78 astensioni.
L'Unione europea - di cui 21 dei 27 membri fanno parte della Nato (come ne fa parte la Gran Bretagna in uscita dalla Ue) - si e' cosi' totalmente uniformata alla posizione della Nato, che a sua volta si e' totalmente uniformata a quella degli Stati Uniti.
Prima l'amministrazione Obama, quindi l'amministrazione Trump hanno accusato la Russia, senza alcuna prova, di aver sperimentato un missile della categoria proibita e hanno annunciato l'intenzione di ritirarsi dal Trattato Inf.
Hanno contemporaneamente avviato un programma mirante a installare di nuovo in Europa contro la Russia missili nucleari, che sarebbero schierati anche nella regione Asia-Pacifico contro la Cina.
Il rappresentante russo all'Onu ha avvertito che "cio' costituisce l'inizio di una corsa agli armamenti a tutti gli effetti". In altre parole ha avvertito che, se gli Usa installassero di nuovo in Europa missili nucleari puntati sulla Russia (come erano anche i Cruise schierati a Comiso negli anni Ottanta), la Russia installerebbe di nuovo sul proprio territorio missili analoghi puntati su obiettivi in Europa (ma non in grado di raggiungere gli Stati Uniti).
Ignorando tutto questo, il rappresentante Ue all'Onu ha accusato la Russia di minare il Trattato Inf e ha annunciato il voto contrario di tutti i paesi dell'Unione perche' "la risoluzione presentata dalla Russia devia dalla questione che si sta discutendo". Nella sostanza, quindi, l'Unione europea ha dato luce verde alla possibile installazione di nuovi missili nucleari Usa in Europa, Italia compresa.
Su una questione di tale importanza, il governo Conte, rinunciando come i precedenti a esercitare la sovranita' nazionale, si e' accodato alla Ue che a sua volta si e' accodata alla Nato sotto comando Usa.
E dall'intero arco politico non si e' levata una voce per richiedere che fosse il Parlamento a decidere come votare all'Onu. Ne' in Parlamento si leva alcuna voce per richiedere che l'Italia osservi il Trattato di non-proliferazione, imponendo agli Usa di rimuovere dal nostro territorio nazionale le bombe nucleari B61 e di non installarvi, a partire dalla prima meta' del 2020, le nuove e ancora piu' pericolose B61-12.
Viene cosi' di nuovo violato il fondamentale principio costituzionale che "la sovranita' appartiene al popolo". E poiche' l'apparato politico-mediatico tiene gli italiani volutamente all'oscuro su tali questioni di vitale importanza, viene violato il diritto all'informazione, nel senso non solo di liberta' di informare ma di diritto ad essere informati.
O si fa ora o domani non ci sara' tempo per decidere: un missile balistico a raggio intermedio, per raggiungere e distruggere l'obiettivo con la sua testata nucleare, impiega 6-11 minuti.

14. INCONTRI. "HUMANITAS". UN INCONTRO DI STUDIO E DI RIFLESSIONE A VITERBO

Si e' svolto la sera di martedi' 15 gennaio 2019 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di studio e di riflessione sul tema: "Humanitas. Dallo studio dei classici le ragioni e gli strumenti del riconoscimento dell'umanita' di tutti gli esseri umani, l'appello ad opporsi al razzismo, la scelta della lotta nonviolenta in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani". All'incontro ha preso parte Paolo Arena.
Nel corso dell'incontro si e' fatto riferimento ad opere cruciali dei grandi autori greci e latini, ed alle opere e all'azione di grandi pensatrici e testimoni contemporanee, da Rosa Luxemburg ad Hannah Arendt.
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I partecipanti all'incontro hanno espresso pieno sostegno ai sindaci ed ai presidenti delle Regioni che hanno denunciato l'incostituzionalita' delle scellerate misure razziste imposte dal governo della disumanita'.
I partecipanti all'incontro hanno riaffermato il dovere di opporsi al razzismo e a tutte le persecuzioni; il dovere di impegnarsi in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani.
Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.
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Una breve notizia su Paolo Arena
Paolo Arena, critico e saggista, studioso di cinema, arti visive, weltliteratur, sistemi di pensiero, processi culturali, comunicazioni di massa e nuovi media, e' uno dei principali collaboratori del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo e fa parte della redazione di "Viterbo oltre il muro. Spazio di informazione nonviolenta", un'esperienza nata dagli incontri di formazione nonviolenta che per anni si sono svolti con cadenza settimanale a Viterbo; nel 2010 insieme a Marco Ambrosini e Marco Graziotti ha condotto un'ampia inchiesta sul tema "La nonviolenza oggi in Italia" con centinaia di interviste a molte delle piu' rappresentative figure dell'impegno nonviolento nel nostro paese. Ha tenuto apprezzate conferenze sul cinema di Tarkovskij all'Universita' di Roma "La Sapienza" e presso biblioteche pubbliche. Negli scorsi anni ha animato cicli di incontri di studio su Dante e su Seneca. Negli ultimi anni ha animato cicli di incontri di studio di storia della sociologia, di teoria del diritto, di elementi di economia politica, di storia linguistica dell'Italia contemporanea. Fa parte di un comitato che promuove il diritto allo studio con iniziative di solidarieta' concreta. Cura il sito www.letterestrane.it

15. SEGNALAZIONI LIBRARIE

Riletture
- Noam Chomsky, La democrazia del grande fratello, Piemme, Casale Monferrato (Al) 2005, pp. 256.
- Noam Chomsky, Edward S. Herman, La fabbrica del consenso, Marco Tropea Editore, Milano 1998, pp. 508.
- Noam Chomsky, La quinta liberta', Eleuthera, Milano 1987, pp. 456.
- Noam Chomsky, Heinz Dieterich, La societa' globale, La Piccola Editrice, Celleno (Vt) 1997, pp. 160.
- Noam Chomsky, Sulla nostra pelle, Marco Tropea Editore, Milano 1999, pp. 232.
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Riedizioni
- Jose' Luis Peixoto, Libro, Einaudi, Torino 2013, Gedi, Roma 2019, pp. 240, euro 9,90 (in supplemento al quotidiano "La Repubblica" e al settimanale "L'Espresso").
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Classici
- Judith Butler, Questione di genere, Laterza, Roma-Bari 2013, 2017, pp. XXXIV + 222.

16. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

17. PER SAPERNE DI PIU'

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 3271 del 16 gennaio 2019
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XX)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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Nuova informativa sulla privacy
Alla luce delle nuove normative europee in materia di trattamento di elaborazione dei  dati personali e' nostro desiderio informare tutti i lettori del notiziario "La nonviolenza e' in cammino" che e' possibile consultare la nuova informativa sulla privacy: https://www.peacelink.it/peacelink/informativa-privacy-nonviolenza
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