[Nonviolenza] Telegrammi. 3035



TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 3035 del 14 aprile 2018
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XIX)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com

Sommario di questo numero:
1. Rete della pace: Cessate il fuoco! Fermiamo le guerre in Medio Oriente
2. Due provvedimenti indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia
3. L'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari
4. Alcuni fogli volanti del 2009 e del 2010
5. Poiche'
6. Mille cadaveri e di mosche un pugno
7. Ed i massacri della guerra afgana?
8. Parole
9. Eis eauton
10. Una tenzone
11. In lode di Maria G. Di Rienzo
12. Consunte sono tutte le parole
13. A Osvaldo Ercoli, in occasione del suo genetliaco
14. Il superstite
15. Lungo il cammino
16. Righe in omaggio al professor Pontara per la sua antologia gandhiana del '73
17. Cantata dell'Internazionale dei morti di fame
18. Di cedimento in cedimento
19. Superstite un distico
20. La stagione
21. Il partito dello stupro. Un oratorio
22. Al telefono. Una palinodia
23. Da un frammento apocrifo di Autottico Autontimorumeno, scoliasta bizantino. Un volgarizzamento, ovvero una versione
24. La bambina
25. Coccodrilli di lacrima
26. Una cartolina da Zimmerwald
27. Dopo la promulgazione delle leggi razziali, ritrovandoci a Madonna del Colletto
28. L'attento osservatore, il fosco speglio
29. Ballata del sentiero del male
30. Ogni volta
31. Dello studio della nonviolenza
32. Il silenzio degli affogati
33. Alla sagra dell'ipocrisia
34. Tacciano adesso
35. Marek Edelman
36. Di tutte le risorse la piu' scarsa
37. E poi
38. Poiche' vi e' una sola umanita'
39. La rivolta degli schiavi
40. Come
41. Per il nostro maestro Albert Camus
42. Durante la costruzione della torre di Babele
43. Questo cammino della nonviolenza
44. Chi pensa che sacrificare vite
45. Breve litania della nonviolenza
46. La notte
47. La guerra e il colpo di stato razzista
48. Segnalazioni librarie
49. La "Carta" del Movimento Nonviolento
50. Per saperne di piu'

1. APPELLI. RETE DELLA PACE: CESSATE IL FUOCO! FERMIAMO LE GUERRE IN MEDIO ORIENTE
[Riceviamo e diffondiamo]

Da troppo tempo si muore in Siria, in Palestina, in Libia, in Egitto, in Iraq, nello Yemen, nella regione a maggioranza curda... il Medio Oriente ed il Mediterraneo si stanno trasformando in un immenso campo di battaglia. Ora il rischio della deflagrazione di un conflitto che coinvolga le superpotenze mondiali e' reale. Le conseguenze possono essere tragiche ed inimmaginabili.
Milioni di persone, in tutto il mondo, di tutte le culture e religioni, stanno dicendo: "Basta guerre, basta morti, basta sofferenze". E noi con loro.
Guerre producono guerre, le cui vittime sono le popolazioni civili, oppresse e private dei propri diritti fondamentali, primo fra tutti il diritto alla vita.
Vanno fermate le armi, bloccate le vendite a chi e' in guerra. Ora, subito. Va fatto rispettare il diritto internazionale: e' la sola condizione per proteggere la popolazione civile, fermare l'oppressione e l'occupazione, attivare la mediazione tra le parti in conflitto.
Non si puo' piu' attendere e rinviare decisioni e responsabilita'. Il limite e' superato da tempo. Ora, subito, bisogna aiutare le vittime, curare i feriti, soccorrere chi fugge dall'orrore. Poi bisognerà punire i responsabili, riconoscere alle popolazioni i loro diritti e sostenerle nel percorso democratico, civile, di liberazione.
Noi ci rivolgiamo all'Unione Europea che deve prendere un'azione politica forte di pacificazione coerente con principi e valori fissati nel Trattato, nella Carta Europea dei Diritti Umani, negli Accordi e nelle Convenzioni internazionali. L'Unione Europea faccia da mediazione e riporti al dialogo gli Stati Uniti e la Russia.
Chiediamo al nostro paese di essere protagonista di pace, di mettere in atto il "ripudio della guerra" non concedendo le basi per operazioni militari e di avviare una politica di pace nel Mediterraneo.
Nessuno deve sentirsi impotente. Questo e' il momento per tutti di agire per la riconciliazione.
Noi faremo la nostra parte, con le campagne per il disarmo, con gli interventi civili di pace, con la diplomazia dal basso, con il sostegno a chi opera per la pace anche dentro ai conflitti, per dare voce a chi crede ancora nella fratellanza e nella nonviolenza.
Ora, subito.
La Rete della Pace invita:
- le associazioni, le organizzazioni, i gruppi locali, a convocare, da domani e nei prossimi giorni, mobilitazioni per la pace, laiche o religiose, in ogni citta', in ogni municipio, in ogni parrocchia.
- ogni singola persona a "fare qualcosa contro la guerra", un gesto simbolico ma concreto: esporre al balcone la bandiera della pace, accendere alla finestra una candela di speranza, mettere sulla giacca una stoffa bianca di disarmo.
Acli, Agesci, Accademia apuana della pace, Ambasciata democrazia locale, Amici della mezza luna rossa palestinese, Ansps, Aoi - associazione di cooperazione e di solidarieta' internazionale, Ara pacis iniziative, Archivio disarmo, Arci, Arci Bassa Val di Cecina, Arci Verona, Arcs, Arci servizio civile, Associazione Perugia Palestina, Associazione per la pace, Associazione per la pace di Modena, AssopacePalestina, Auser, Cgil, Cgil Verona, Cnca, Cta - centro turistico acli Perugia, Comunita' araba siriana in Umbria, Coordinamento comunita' palestinesi, Coordinamento comasco per la pace, Coordinamento pace in comune Milano, Encuentrarte, Fiom Cgil, Focsiv, Fondazione Angelo Frammartino, Fondazione culturale responsabilita' etica,  Ipri  rete Ccp, Ipsia, Lega per i diritti dei popoli, Legambiente, Link2007 cooperazione in rete, Link - coordinamento universitario, Lunaria, Mir, Movimento europeo, Movimento Nonviolento, Nexus Emilia Romagna, Per il mondo, Peacewaves, Piattaforma ong MO, Restiamo umani con Vik Venezia, Rete degli studenti medi, Rete della conoscenza, Rete della pace umbra, Tavola della pace valle Brembana, Tavola pace val di Cecina, Tavola sarda della pace, Tavola della pace di Bergamo, U.S. Acli, Uds, Udu, Uisp, Un ponte per..., Ventiquattro marzo

2. REPETITA IUVANT. DUE PROVVEDIMENTI INDISPENSABILI PER FAR CESSARE LE STRAGI NEL MEDITERRANEO E LA SCHIAVITU' IN ITALIA

Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.
Riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese.

3. REPETITA IUVANT. L'ITALIA SOTTOSCRIVA E RATIFICHI IL TRATTATO ONU PER LA PROIBIZIONE DELLE ARMI NUCLEARI

L'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari del 7 luglio 2017.
Salvare le vite e' il primo dovere.

4. MATERIALI. ALCUNI FOGLI VOLANTI DEL 2009 E DEL 2010

Riproponiamo qui alcuni fogli volanti apparsi nel nostro notiziario nel 2009 e nel 2010.

5. POICHE'

Poiche' i razzi e le bombe non crescono sugli alberi
qualcuno li produce e li fornisce
a chi li usa.

Poiche' aggiustare una macchina e' facile
ma riportare in vita gli ammazzati invece no
dovrebbe esser chiaro cio' che ne consegue.

Poiche' ogni persona a non essere uccisa ha diritto
ne deriva un reciproco dovere
e chiunque sa quale sia.

Nel frigorifero i teschi surgelati
dalla lattina aperta spuma sangue
e dalla televisione sempre e solo
parlano gli assassini.

Non affondarla tu la lama nella gola.
Non spingerlo tu il bottone del telecomando
che toglie il respiro.
Non dargli fuoco tu alla carne viva.

Tu opponiti a tutte le guerre
a tutti gli eserciti opponiti
tu opponiti a tutte le armi.

Vi e' una sola umanita'. E solo
la nonviolenza puo' tutti salvarci.

6. MILLE CADAVERI E DI MOSCHE UN PUGNO

Un sangue nero fumigante scola
un volto nero e' come legno attorto
non esce dalla gola una parola
il vivo e' arrovesciato e fatto morto.

Qui mira la scintilla e qui la mola,
come dal cielo piovve giu' sull'orto
di bronzo e fiamma l'orrida carola,
qual bastimento giunse infine in porto.

Dall'alto della rocca catafratto
chi tesse questa trama si protende
a contemplar che resta di tal bugno

e calcolare il prezzo del misfatto
e compitar quali frutto' prebende:
mille cadaveri e di mosche un pugno.

7. ED I MASSACRI DELLA GUERRA AFGANA?

Ed i massacri della guerra afgana?
su quelli ancora l'omerta' prevale
giacche' l'Italia in quella si' lontana
terra e' tra quanti seminano il male

e fan raccolto della disumana
messe di sangue e d'odio, un infernale
rosario di delitti che si sgrana
e che s'irradia e il mondo inonda e assale.

Non e' anche quella una guerra stragista?
Non sono le sue vittime persone?
Non alimenta l'orgia terrorista?

Non muovono quei morti a compassione
l'illustre movimento pacifista?
Nessuno a questo crimine si oppone?

8. PAROLE

Le stragi "difensive", l'ammazzare
"umanitario", il massacrare masse
"collaterale effetto", le piu' basse
imprese sa la lingua mascherare.

Se solo per un'ora si lasciasse
la finta lingua che non fa pensare
altre sarebbero da pronunciare
parole amare in gravi e tristi lasse.

Questa menzogna che corrompe tutto
questa ferocia che tutto devasta
quest'empia pira d'infinito lutto

e questo fumo che tutto sovrasta
di carni umane che la fiamma ha strutto:
cos'altro ancora occorre per dir basta?

9. EIS EAUTON

Non frutta gran raccolto dell'ascolto
la pallida virtu', ne' il ben assolto
dovere frutta molto, e piu' lo stolto
gode la vita di chi mesto volto

tiene per abito da poi che ha colto
che niun di duolo ne' d'affanno e' sciolto
e che se bene v'e', cosi' e' sepolto
che saria meglio che gli fosse tolto

ogni desire ed ogni speme ed ogni
miraggio di belta' e di nobil sogni
sicche' del nudo vero e dei bisogni

inesauribili non si vergogni
e resti forte e giammai s'incarogni
ma solo di esser giusto per se' agogni.

10. UNA TENZONE

I. A parla a B
Sempre credetti soltanto nelle spade
e nelle candele.
Le spade che rossa traggono dalle carni acqua
le candele che piangono e fanno luce
divorate dal fuoco.
Sempre credetti solo nella morte.

II. B risponde ad A
Come la notte volli esser tutto orecchio.
Solo silenzio, solo respiro.
Solo la voce del mare e delle foglie.
Solo il ritorno del giorno e delle tenebre.
E la vita, la vita infinita.

III. Questo specchio
Questo vetro e' un cavallo di pietra.
Questo vetro non sa benedizioni.
Uno solo sono i due volti
i due lati sono un lato solo.

IV. A Gaza
Era tuo figlio che bruciava il tuo fuoco.
Era tua madre che si scioglieva in sangue.
La tua arma squartava le tue carni.
Finche' non cessi di uccidere uccidi
te stesso. Amico mio assassino,
unico nostro volto.

11. IN LODE DI MARIA G. DI RIENZO

Sa tutto questa donna, e le parole
conosce che rivelano gli arcani.
Mille dispone l'oppressor tagliole
e lei le smonta con le proprie mani.

E smaschera gli inganni nelle fole
dell'ipnotizzatore, e rende vani
i trucchi di chi rapinare vuole
i sogni, le anime, le stelle, i pani.

Sa contrastare il male, e modulare
il luminoso canto che guarisce
le egre cure del profondo mare

nero del cuore, e la danza tornisce
che reca le soavi gioie e rare
in questa vita che presto finisce.

12. CONSUNTE SONO TUTTE LE PAROLE

Consunte sono tutte le parole
a dire l'eruzione di quel male
e come ancora l'anima ti assale
e come ancora morda nelle gole

e laceri le carni. E ancora duole
come piaga frugata dal pugnale
inestinguibile che nulla vale
a risanare. E ne' luna ne' sole

possono illuminare questa greve
tenebra sempiterna, e questa brace
fermenta ancora, e non vi sono leve

che rompano si' crudo carapace
e possano un soccorso recar lieve
alla memoria che non trova pace.

13. A OSVALDO ERCOLI, IN OCCASIONE DEL SUO GENETLIACO

Qui vedi un uomo buono, il cui rigore
morale e logico con gran vigore
si oppone ad ogni errore ed ogni orrore
e dona a tutti verita' ed amore.

Di matematiche buon professore
e di onesta' maestro ancor migliore
contrasta ogni torpore e ogni timore
recando aiuto ovunque sia dolore.

In questa breve vita la cui danza
sovente pare folle, e d'incostanza
e d'ignoranza e tracotanza e' stanza,

di Osvaldo Ercoli la vicinanza,
la vigilanza, la testimonianza
e' fonte di conforto e di speranza.

14. IL SUPERSTITE

Immedicabile e' questo dolore
insuperabile questa stanchezza
e non c'e' cuore, non c'e' fiore o amore
che possa dar sollievo, ne' allegrezza.

Passano gli anni come fosser ore
e ti ritrovi qui, in questa vecchiezza
con il medesimo colore e odore
con la medesima bruna grevezza.

Ogni parola ancora ti ferisce
ogni silenzio ancora ti e' di scherno
non vi son cose per te lievi e lisce

ma tutte ti riportano all'inferno
ove nulla di umano piu' schiarisce
questo infinito nudo vuoto inverno.

15. LUNGO IL CAMMINO

Nel candido silenzio della luna
lenta, gravata di un dolore cupo
in lunga fila va una schiera bruna
in questa landa del drago e del lupo.

Ovunque e' notte e non s'adocchia cruna
per aguzzar di ciglia, ed un dirupo
ed un deserto e' qui ove si rauna
fiaccata la teoria del crudo strupo.

E in questo andare unico barlume
di speme e' la carezza che conforta
chi e' insieme tratto in questo triste fiume

e il vivo volto che alla cosa morta
sa fare fronte e reca il buon costume
della pieta' che lotta e che sopporta.

16. RIGHE IN OMAGGIO AL PROFESSOR PONTARA PER LA SUA ANTOLOGIA GANDHIANA DEL '73

Non giunsi a scegliere la nonviolenza
seguendo Gandhi o King o Capitini
ma Leopardi e Marx, tra mezzi e fini
stringendo il nesso, all'intima esigenza

di agire e di pensare in coerenza
dando sviluppo, e cercando cammini
che contrastasser tutti i belluini
errori e orrori in scienza ed in coscienza.

L'antologia gandhiana di Pontara
fu a molti e a me strumento e specchio e pietra
d'inciampo e paragone, e non avara

limpida fonte e di dardi faretra
colma - all'arciere zen visione chiara -
per contrastar violenza cieca e tetra.

17. CANTATA DELL'INTERNAZIONALE DEI MORTI DI FAME

Non le catene, ma il fiore vivo.
Non la barbarie: la civilta'.

Abbiamo scritto sulla nostra rossa
bandiera le parole pane e rose.

Siam la sinistra degli sfruttati
che sa che la vita non e' la morte
sa che la forza di tutte piu' forte
e' sempre e solo la verita'.

Abbiamo scritto sulla nostra rossa
bandiera: giustizia e misericordia.

Siam la sinistra degli storpiati
che sa che la vita e' una lotta infinita
e questa lotta e' la gioia stupita
cui diamo nome di fraternita'.

Abbamo scritto sulla nostra rossa
bandiera: uguaglianza di diritti.

Siam la sinistra dei carcerati
che sa che la morte e' comune nemica
e contrastarla e' suprema fatica
ma e' la nostra unica liberta'.

Abbiamo scritto sulla nostra rossa
bandiera: a ciascun secondo i suoi bisogni.

Siam la sinistra dei fucilati
che sa che resistere occorre al male
ed aiutare il piu' debole e frale
e' la speranza della pieta'.

Abbiamo scritto sulla nostra rossa
bandiera: salvare le vite.

Non le catene, ma il fiore vivo.
Non la barbarie: la civilta'.

18. DI CEDIMENTO IN CEDIMENTO

Di cedimento in cedimento
senza un sussulto, senza un lamento
i nonviolenti di complemento
hanno accettato la guerra e il tormento,
il povero ucciso, il debole spento,
dell'armamento il potenziamento
e delle stragi ingente l'aumento
all'ingrosso e al minuto, con cuore contento.

A produrre un mutamento
tanto spinto e si' spietato
certamente avra' aiutato
qualche buon finanziamento.

19. SUPERSTITE UN DISTICO

Sempre bizzarra mi parve la pieta'
per gli uccisori e mai per gli uccisi.

20. LA STAGIONE

Cominciarono erigendo nuovi campi.
Consegnando il fuggiasco all'aguzzino
tra le risa. Anni passarono.

Poi l'ingresso nel paese al fischio del padrone
la schiavitu' sui bordi delle strade
le salme in pasto ai pesci
le mazzate dei caporali
il sangue che si mischia ai pomodori
gli asfissiati scaricati dai Tir tra le immondizie.

Infine
Il dottore con le manette
la tassa sulla persecuzione
la colpa di non avere un tetto
le squadre hitleriane ridipinte.

Deve morire il povero cristo
e' aperta la stagione di caccia.

21. IL PARTITO DELLO STUPRO. UN ORATORIO

Siamo maschi, facciamo cosi'.

Lo facciamo nelle nostre calde case
a sangue freddo o urlando come aquile.

Nelle auto, di giorno e di notte
comprando carne nella macelleria
che e' sempre aperta sui cigli delle strade.

Lo facciamo risparmiando i soldi
se troviamo una squinzia da sola
in un luogo abbastanza appartato.

Siamo maschi, facciamo cosi'.

Non e' per il sesso, e' per il potere
di torturare, devastare per sempre,
sentire il gusto di esercitare la forza
che sbrana e che annienta.

Siamo maschi, facciamo cosi'.
Ci piace l'ordine e la disciplina.

22. AL TELEFONO. UNA PALINODIA

Sempre con questo muso lungo una quaresima
mi dicono gli amici di non poterne piu'.

Ma si', facciamoci due risate
davanti alla televisione.

Mentre i ragazzi sistemano i terroni
con un po' di benzina alla stazione.

Mentre le ronde dei casalesi
fanno un salto in tintoria.

Mentre ogni uomo che e' uomo fa sentire
alla sua donna i pugni quanto pesano.

Mentre il dottore pugnala il suo paziente
e il vigile tortura il senzatetto.

Mentre portiamo ai pecorai afgani
la civilta' squarciandogli le carni.

Mentre il governo ci offre altri spettacoli
migliori assai di quelli di Nerone.

Ma si', facciamocele due risate
davanti alla televisione.

Ora vi lascio, che bussano alla porta
con tanto impeto che quasi me la sfondano.
Arrivo, arrivo.

23. DA UN FRAMMENTO APOCRIFO DI AUTOTTICO AUTONTIMORUMENO, SCOLIASTA BIZANTINO. UN VOLGARIZZAMENTO, OVVERO UNA VERSIONE

Tutti i maschi nascono fascisti.
Rovesciando se stessi i migliori
uomini diventano.

Una dura fatica e' contrastare
il fascista che rechi nel pozzo del cuore
una dura fatica sapere
che ogni giorno e ogni notte hai da lottare
con quella belva.

E una dura fatica e' anche mettersi
alla scuola delle donne sapienti
che hanno l'arte di mettere al mondo
arte ai maschi per sempre preclusa.

Una dura fatica sapersi
mutilati del segreto della nascita
e dovere elaborare il crudo lutto
contendendo alla rabbia onnicida
contrastando la schiuma del nulla.
Una dura fatica riuscire
a difendere la propria umanita'.
Una dura fatica e una lotta
che e' il cammino di tutta la vita
che e' la sola severa dignita'.

Chiamiamo civilta'
la lotta contro il fascismo.
Chiamiamo civilta'
lo sbocciare dell'umanita'.

24. LA BAMBINA

La bambina
che in Afghanistan
la nostra guerra, i nostri soldati
hanno ucciso.

La bambina
che in Afghanistan
la nostra Costituzione, la nostra nonviolenza
non ha salvato.

La bambina
che in Afghanistan
mi guarda ancora negli occhi stupefatta
mi chiede perche' l'ho lasciata ammazzare.

25. COCCODRILLI DI LACRIMA

Prendete una guerra, poniamo quella afgana.
Dite per anni che non e' una guerra, e chi lo afferma mente per la gola.
Frattanto stragi e stragi.

Poi viene il giorno che vi commuovete
al pensiero di una bambina
di quella bambina
che voi avete ucciso.

Lacrime immense uova trasparenti
scoppiavano infine
famelici ne uscivano i coccodrilli.

Il vostro riso e il vostro pianto uguali
ogni vostra parola uno di noi muore.

26. UNA CARTOLINA DA ZIMMERWALD

Noi non votammo i crediti di guerra.
Noi non votammo perche' fossero uccisi
i poveri straccioni da poveri
in divisa.

Noi non votammo lo stupro della Costituzione.
Noi non votammo per il ritorno del fascismo
che infatti e' tornato
ed ha gia' cominciato i nuovi pogrom.

Quando tutta la ex-sinistra si arrese alla guerra
la guerra che porta il fascismo
noi non ci arrendemmo
in questa nera gelida notte
rosse di fuoco che illumina e scalda
le nostre bandiere sono ancora
e non del sangue dagli assassini sparso.

Solo la pace salva le vite
non vi e' altra sinistra che quella nonviolenta.
Sfruttate e sfruttati, oppresse ed oppressi
di tutti i paesi, unitevi.

27. DOPO LA PROMULGAZIONE DELLE LEGGI RAZZIALI, RITROVANDOCI A MADONNA DEL COLLETTO

"E se non piangi, di che pianger suoli?"
(Inf., XXXIII, 42)

Le vittime non sono piu' persone
ma ombra, fumo, nulla. Il paradosso
rovescia la decenza e la ragione:
e' colpa essere umile e percosso.

A questo tristo e turpe paragone
venimmo infine, ed ogni cuore e' scosso
da si' vigliacca e si' greve offensione
che un crimine non v'e' piu' infame e grosso.

Pretende farsi legge la violenza
divoratrice d'anime e di vite.
Dall'aule dei potenti una semenza

di peste viene sparsa, e sono ordite
trame di morte e ogni mala sentenza.
"S'appressa la citta' c'ha nome Dite".

28. L'ATTENTO OSSERVATORE, IL FOSCO SPEGLIO

Quando rifiutarono il diritto di voto
solo perche' era nato lontano
a chi vive qui e paga le tasse e lavora duramente
dissero i prominenti: bazzecole.

Quando riaprirono i campi di concentramento
con la legge Turco-Napolitano
dissero i prominenti: quisquilie.
In quei campi gia' troppi sono morti.

Poi con la legge Bossi-Fini
fu stabilito che gli esseri umani
potessero muoversi solo se un padrone
fischiava loro come fossero cani.

Poi si passo' alle deportazioni.
Alle deportazioni si passo'.
Chi era sfuggito alle stragi e agli aguzzini
nelle mani degli aguzzini di nuovo era gettato.

Infine l'apartheid, la caccia all'uomo.
E le squadre fasciste per mantenere l'ordine
costituito delle camicie brune.
E tu guardavi e stavi sempre zitto?

29. BALLATA DEL SENTIERO DEL MALE

Lungo il sentiero del male
solo persone allegre incontri
e in lontananza i vagoni piombati.

Lungo il sentiero del male
negozi ricolmi di merci
ogni volto smarrito scomparso.

Lungo il sentiero del male
e' sempre vacanza e' sempre pizza e sole
e nessun venditore ambulante.

Lungo il sentiero del male
le schiave nere e slave sui bordi delle strade
perche' ogni uomo ariano vuole carne fresca.

Lungo il sentiero del male
tanti concorsi a premi, carriere promettenti
e lo spazio vitale marcato dal passo dell'oca.

Lungo il sentiero del male
l'omino di burro guida la carrozza
e alla stazione i vagoni piombati.

30. OGNI VOLTA

Ogni volta che cedi al male
hai ceduto al male per sempre.

31. DELLO STUDIO DELLA NONVIOLENZA

Lo studio della nonviolenza
non e' la nonviolenza.

La chiacchiera sulla nonviolenza
non e' la nonviolenza.

La nonviolenza e' solo
la lotta nonviolenta.

La lotta nonviolenta
che ad ogni oppressione e ad ogni menzogna si oppone.

La lotta nonviolenta
per un'umanita' di persone libere ed eguali in diritti
per un'umanita' solidale e responsabile.

La lotta nonviolenta
per la difesa della biosfera
che e' l'unica casa di tutti.

Per la verita' che libera e che salva.

32. IL SILENZIO DEGLI AFFOGATI

Questa cenere nera nel vento
questa puzza di carni bruciate.

Queste ossa spolpate dai pesci
nelle reti restate impigliate.

Queste leggi assassine che negano
ogni scampo ai figli dell'uomo.

Nessuna voce rispondeva al telefono
sullo schermo ronzava solo nebbia.

Il dottor Goebbels guidava il pulmino
il dottor Goebbels organizzava i festini
il dottor Goebbels da Palazzo Chigi.

33. ALLA SAGRA DELL'IPOCRISIA

Alla sagra dell'ipocrisia
ieri comprai zoppo un cammello.

Alla sagra dell'ipocrisia
zuppa di pallottole, rognoni di cervello.

Alla sagra dell'ipocrisia
la lagrimuccia a nessuno negata.

Alla sagra dell'ipocrisia
ogni assassino fa la serenata.

34. TACCIANO ADESSO

Tacciano adesso coloro che hanno mandato quei giovani a morire.
Tacciano coloro che ne sono stati complici.
Tacciano gli assassini.
Tacciano.

E chi alla guerra non si e' mai arreso
si adoperi ancor piu' perche' la guerra cessi.
Cessi.

Solo la pace salva le vite.
Solo la pace.

35. MAREK EDELMAN

Ora e' scomparso anche il compagno Edelman.

Di cio' che recava nel suo zaino compagni
ogni persona buona prenda la sua parte.
Che nulla vada perduto
dell'eredita' del nostro comandante.

Altre lotte s'avranno da affrontare.

E altri Marek sorgere dovranno.

36. DI TUTTE LE RISORSE LA PIU' SCARSA

Di tutte le risorse la piu' scarsa
e' la pieta'.

L'orrore lo si maschera da farsa
il boia tesse elogi alla bonta'.

Un abbrutito gregge ascolta e tace
e piu' sente cantar lodi alla pace
piu' gode della disumanita'.

La nonviolenza
non e' la mera buona educazione
il garbo, il galateo, l'assuefazione
ai riti cortigiani, l'obbedienza
all'etichetta ed alla convenienza.

La nonviolenza e' quella compassione
che sempre lotta contro la violenza.

37. E POI

E poi c'e' quello che solerte invita
a rendersi collaborazionisti
e del colpo di stato dei razzisti
e della guerra che strozza ogni vita.

E quello che con voce assai stizzita
invoca la tortura e il repulisti
di tutti quanti quei poveri cristi
disturbator di sua sazia dormita.

E chi la dignita' ha prostituita
e ancor fingendosi dei pacifisti
nel novero, e degli antirazzisti,
adesso dei nazisti e' un parassita.

L'enfiata labbia che dalla tivu'
al soldo del governo che assassina
copre i massacri con la parlantina:
contrastala adesso, contrastala tu.

La gente empia che la schiavitu'
elogia, e che con mille e una moina
zelante avalla ogni carneficina:
contrastala adesso, contrastala tu.

La cricca che travolto ogni tabu'
governa con la frusta e con la mina
con la lupara e con la ghigliottina:
contrastala adesso, contrastala tu.

38. POICHE' VI E' UNA SOLA UMANITA'

Poiche' vi e' una sola umanita'
noi dichiariamo che ogni essere umano
abbia rispetto e solidarieta'
da chiunque altro sia essere umano.

Nessun confine puo' la dignita'
diminuire umana, o il volto umano
sfregiare, o denegar la qualita'
umana propria di ogni essere umano.

Se l'edificio della civilta'
umana ha un senso, ed esso non e' vano,
nessuno allora osi levar la mano
contro chi chiede ospitalita'.

Se la giustizia e se la liberta'
non ciancia, bensi' pane quotidiano
hanno da essere, cosi' il lontano
come il vicino merita pieta'.

Nel condividere e' la verita'
ogni volto rispecchia il volto umano
nel mutuo aiuto e' la felicita'
ogni diritto e' un diritto umano.

Se vero e' che tutto finira'
non prevarra' la morte sull'umano
soltanto se la generosita'
sara' la legge di ogni essere umano.

La nonviolenza e' questa gaia scienza
che lotta per salvar tutte le vite
la nonviolenza e' questa lotta mite
e intransigente contro ogni violenza.

39. LA RIVOLTA DEGLI SCHIAVI

Poi viene il giorno che un uomo che e' un uomo
non ne puo' piu' di esser tenuto schiavo,
non ne puo' piu' di subire ogni violenza.

Organizza la sua lotta
contro la mafia e contro il razzismo
per la casa, il lavoro, i diritti, la dignita',
per il reciproco rispetto, la civile
convivenza.

Percosso ed umiliato, mozzatagli la lingua
gettato tra i rifiuti, braccato come preda
sfruttato e denegato nella sua umanita'
null'altro avendo che la sua disperazione
della sua disperazione si fa forza
cessa di essere invisibile rompendo
gli specchi del consumo che lo esclude,
i segni del dominio che lo opprime,
le merci che gli strappano la vita,
dell'estremo sfruttamento le catene.
Cerca l'umana solidarieta'.
Il riconoscimento. La riconoscenza.

La sua voce va ascoltata, la sua ribellione
e' giusta.
Solo occorre
che trovi quella lotta la sua via,
e quella sola via e' la nonviolenza.

Ed occorre
che la democrazia lo riconosca
essere umano, portatore di diritti,
persona.
Occorre che la democrazia
si faccia azione e si faccia coscienza.

Al governo razzista e assassino
al potere mafioso e nazista
tutti dobbiamo opporre resistenza.

Vi e' una sola umanita'. Una sola.
Tutti o nessuno ne facciamo parte.
Solo la nonviolenza puo' salvarci tutti.
Pane e giustizia: non se ne puo' far senza.

40. COME

Come puo' dire di esser per la pace
chi non si oppone alla guerra?

Come puo' dire di essere umano
chi non si oppone alle persecuzioni?

41. PER IL NOSTRO MAESTRO ALBERT CAMUS

Che le parole vincano sulle pallottole.
Che ogni persona sappia che ogni volta
che qualcuno nel mondo e' incatenato
lo siamo tutti.
Che ti indigni ogni menzogna, ogni violenza.
Che ogni ingiustizia ti sia intollerabile.
Che tu possa donare il tuo respiro al mondo.
Che nella felicita' di tutti sia la tua.
Sii buon discepolo del buon maestro Alberto.

42. DURANTE LA COSTRUZIONE DELLA TORRE DI BABELE

Questo enorme cantiere non potra' reggere oltre.
Mentre che tiro su' i secchi di calce
sento gia' tutto come vibra e scricchiola.

Gia' non capisco piu' che dice Eugenio
da qualche parte gia' le impalcature
scrosciano giu' verso un suolo invisibile
tanto e' lontano. Ingegneri e capomastri
bestemmiano, hanno estratto gia' i coltelli.

In cielo mi pare di vedere
una freccia che sta prendendo fuoco.
Erminia ha chiuso gli occhi, dei compagni
le strida soffoca un rombo di tempesta
che viene da sotto, che viene da dentro.

43. QUESTO CAMMINO DELLA NONVIOLENZA

Questo cammino della nonviolenza
e' il femminismo che me l'ha insegnato.
Ne provo immensa una riconoscenza:
la vita penso che mi abbia salvato.

Dal femminismo ebbi l'intelligenza
del nesso che e' tra pubblico e privato,
e il partir da se', l'autocoscienza,
l'orrore per machismo e patriarcato.

Mi rivelo' che lotta e avere cura
sono una stessa azione, e tutto il mondo
va messo al mondo incessantemente

mi fece luce in questa selva oscura
mi chiese di esser piu' chiaro e profondo
e contrastare con l'amore il niente.

44. CHI PENSA CHE SACRIFICARE VITE

Chi pensa che sacrificare vite
sia cosa buona, e' gia' nostro nemico.
Chi ignora che tra loro sono unite
tutte le braccia, e che non vi e' mendico

che insieme non sia re, che ogni lite
penduli frutti reca al tristo fico,
come potra' trovare mai uscite
da questo immenso sanguinoso intrico?

La nonviolenza e' questo sobrio agire
che a tutte le violenze e le menzogne
oppone un'assoluta resistenza.

E' la misericordia fatta scienza
e gesto e volo alto di cicogne
ed il chinarsi sopra ogni soffrire.

45. BREVE LITANIA DELLA NONVIOLENZA

La nonviolenza non e' la luna nel pozzo.
La nonviolenza non e' la pappa nel piatto.
La nonviolenza non e' il galateo del pappagallo.
La nonviolenza e' la lotta contro la violenza.

La nonviolenza non e' la ciancia dei rassegnati.
La nonviolenza non e' il bignami degli ignoranti.
La nonviolenza non e' il giocattolo degli intellettuali.
La nonviolenza e' la lotta contro la violenza.

La nonviolenza non e' il cappotto di Gogol.
La nonviolenza non e' il cavallo a dondolo dei generali falliti.
La nonviolenza non e' la Danimarca senza il marcio.
La nonviolenza e' la lotta contro la violenza.

La nonviolenza non e' l'ascensore senza bottoni.
La nonviolenza non e' il colpo di carambola.
La nonviolenza non e' l'applauso alla fine dell'atto terzo.
La nonviolenza e' la lotta contro la violenza.

La nonviolenza non e' il museo dell'esotismo.
La nonviolenza non e' il salotto dei perdigiorno.
La nonviolenza non e' il barbiere di Siviglia.
La nonviolenza e' la lotta contro la violenza.

La nonviolenza non e' la spiritosaggine degli impotenti.
La nonviolenza non e' la sala dei professori.
La nonviolenza non e' il capello senza diavoli.
La nonviolenza e' la lotta contro la violenza.

La nonviolenza non e' il ricettario di Mamma Oca.
La nonviolenza non e' l'albero senza serpente.
La nonviolenza non e' il piagnisteo di chi si e' arreso.
La nonviolenza e' la lotta contro la violenza.

La nonviolenza non e' la quiete dopo la tempesta.
La nonviolenza non e' il bicchiere della staffa.
La nonviolenza non e' il vestito di gala.
La nonviolenza e' la lotta contro la violenza.

La nonviolenza non e' il sapone con gli gnocchi.
La nonviolenza non e' il film al rallentatore.
La nonviolenza non e' il semaforo sempre verde.
La nonviolenza e' la lotta contro la violenza.

La nonviolenza non e' il jolly pescato nel mazzo.
La nonviolenza non e' il buco senza la rete.
La nonviolenza non e' il fiume dove ti bagni due volte.
La nonviolenza e' la lotta contro la violenza.

La nonviolenza non e' l'abracadabra degli stenterelli.
La nonviolenza non e' il cilindro estratto dal coniglio.
La nonviolenza non e' il coro delle mummie del gabinetto.
La nonviolenza e' la lotta contro la violenza.

La nonviolenza non e' niente che si veda in televisione.
La nonviolenza non e' niente che si insegni dalle cattedre.
La nonviolenza non e' niente che si serva al bar.
La nonviolenza e' solo la lotta contro la violenza.

46. LA NOTTE

Nella campagna alle porte di Viterbo
nel suo rifugio di cartone e compensato
iernotte hanno trovato i carabinieri
morto di freddo un uomo
immigrato dalla Romania, mio coetaneo.
Non e' una notizia
non e' niente
e' solo l'orrore
quotidiano.

L'orrore quotidiano
di un paese razzista che sperpera
miliardi di euro per comprare
cacciabombardieri
ad armamento anche nucleare
e lascia morire di freddo i poveri cristi.

47. LA GUERRA E IL COLPO DI STATO RAZZISTA

La guerra e il colpo
di stato razzista.
La gente che muore e che muore.
Il governo assassino e assassino.
Di massa la complicita'.

La gente che muore ammazzata
ne' valse la legge a riparo.
La gente che muore ammazzata
e chi la guarda morire.

Opporsi alla guerra assassina
opporsi alla guerra illegale:
e' compito dunque di chi?

Opporsi al razzismo di stato
opporsi al razzismo assassino:
e' compito insomma di chi?

Sii tu, pio lettore, ad opporti
sii tu, pio lettore, a volere
salvare le vite, sii tu
a contrastare il governo della morte
a lottare per la vita di tutti
della Repubblica a inverare la Costituzione
della Resistenza a seguire il cammino
per un'umanita' giusta e solidale
della virtu' della misericordia memore.

48. SEGNALAZIONI LIBRARIE

Letture
- Eraclito, Pagine scelte e commentate, Rcs, Milano 2017, pp. 192, euro 6,90. A cura di Roberto Radice.
*
Riletture
- Annie Cohen-Solal, Sartre, Il Saggiatore, Milano 1986, pp. XII + 676.
- Olivier Todd, Albert Camus. Una vita, Bompiani, Milano 1997, pp. 862.

49. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

50. PER SAPERNE DI PIU'

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 3035 del 14 aprile 2018
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XIX)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su:
nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe

Per non riceverlo piu':
nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe

In alternativa e' possibile andare sulla pagina web
http://web.peacelink.it/mailing_admin.html
quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione).

L'informativa ai sensi del Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 ("Codice in materia di protezione dei dati personali") relativa alla mailing list che diffonde questo notiziario e' disponibile nella rete telematica alla pagina web:
http://italy.peacelink.org/peacelink/indices/index_2074.html

Gli unici indirizzi di posta elettronica utilizzabili per contattare la redazione sono: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com