[Nonviolenza] Telegrammi. 3006



TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 3006 del 16 marzo 2018
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XIX)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com

Sommario di questo numero:
1. Marielle Franco
2. Peter Kammerer ricorda Ekkehart Krippendorff
3. Due provvedimenti indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia
4. L'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari
5. Giovanni Cesareo
6. Cesare Segre
7. Gino Girolomoni
8. Francisco Olaya Morales
9. Silvia Montefoschi
10. Giovanni Ruggeri
11. Rachel Corrie
12. Carmelo Bene
13. Giovanni Testori
14. Rosario Romeo
15. Ettore Lo Gatto
16. Nicola Giacumbi
17. Jean Monnet
18. Giuseppe Berti
19. Juan Rodolfo Wilcock
20. Raffaele Iozzino
21. Oreste Leonardi
22. Domenico Ricci
23. Giulio Rivera
24. Francesco Zizzi
25. Giuseppe Bifolchi
26. Enrico Falqui
27. Giovanni Arenella
28. William Beveridge
29. Emanuele Stablum
30. Grigorij Maksimov
31. Maurice Halbwachs
32. Sauro Babini
33. Selma Lagerloef
34. Marguerite Durand
35. Aaron Nimzowitsch
36. Segnalazioni librarie
37. La "Carta" del Movimento Nonviolento
38. Per saperne di piu'

1. LUTTI. MARIELLE FRANCO

A Rio de Janeiro il 14 marzo e' stata assassinata Marielle Franco, sorella e compagna di lotta di tutte le oppresse e gli oppressi.
Anche nel suo ricordo la lotta continua.

2. MAESTRI E COMPAGNI. PETER KAMMERER RICORDA EKKEHART KRIPPENDORFF
[Dalla newsletter di "Sbilanciamoci.info" riprendiamo e diffondiamo il seguente intervento dal titolo originale "Krippendorff, l'arte di non essere governati"]

Ricordiamo Ekkehart Krippendorff, scomparso a Berlino, intellettuale cosmopolita, internazionalista che ha intercettato il '68 dalla contestazione della guerra in Vietnam nelle aule di Yale e della Columbia a quelle di Urbino e al movimento per la pace in Italia.
Il 27 febbraio e' morto a Berlino Ekkehart Krippendorff. La sua vita e' veramente "una vita tedesca", trasformata in una vita cosmopolita, internazionalista.
Nato nel marzo 1934 a Eisenach, ai piedi della Wartburg dove Lutero fuggiasco tradusse la Bibbia, da bambino subisce la retorica militarista e nazista, per diventare poi, due decenni dopo, un pioniere degli studi sulla pace (la Friedensforschung), una disciplina diventata in Germania, soprattutto per merito suo, anche insegnamento accademico. Ancora negli ultimi mesi di vita il suo interesse si concentrava sull'infanzia sotto il nazismo e sulla domanda: come fa un bambino o un giovane ad uscire dal condizionamento di una propaganda travolgente? Sapeva che si vive anche oggi sotto il tallone di un'ideologia dolce e terribile che ci toglie la forza di resistere, preparandoci a nuove guerre. La sua autobiografia "Lebensfaeden" (2012) resta uno dei documenti piu' straordinari di questa ricerca, rifiutata da tutte le grandi case editrici che prima avevano pubblicato i suoi libri (tradotti anche in italiano) sulla politica internazionale, su Goethe e su Shakespeare.
Nei primi anni sessanta molti giovani tedeschi (occidentali) diventano "radicalmente democratici" grazie alle loro esperienze negli Stati Uniti scossi dalle lotte civili. Anche Krippendorff torna entusiasta da studi a Harvard, Yale, Columbia University, scrive nel 1963 una critica della guerra in Vietnam (cosa piu' unica che rara nella Germania occidentale) e porta alla Freie Universitaet di Berlino un nuovo coraggio civile e nuovi metodi di lotta. Il '68 tedesco inizia nel 1965 con il "caso Krippendorff" licenziato come assistente perche' "disobbediente" e non rispettoso delle regole gerarchiche. Presso l'universita' "libera" esisteva una lista di persone "indesiderate" perche' critici delle tendenze verso la restaurazione in atto nella Bundesrepublik. Il caso esplode quando Krippendorff rende pubblica questa prassi, viene licenziato e gli studenti si ribellano chiedendo: "vogliamo discutere con qualsiasi persona su qualsiasi tema in qualsiasi momento".
Negli Usa Krippendorff ha conosciuto Eve Slatner che da bambina e' stata salvata a Praga grazie a uno degli ultimi "trasporti di bambini ebrei". Eve diventa sua moglie e nasceranno, ormai in Italia, i due figli Filippo e Davide.
In Germania la carriera universitaria per Krippendorff e' bloccata dal veto dei ministri competenti. Una specie di Berufsverbot. Tra il 1970 e il 1979 Ekkehart insegna quindi alla John Hopkins di Bologna e all'Universita' di Urbino. Inutile dire che partecipa attivamente ai movimenti politici e collabora con "Il Manifesto". Riesce a tornare in Germania, a Berlino, solo nel 1978 e lascia l'universita' nel 1999. Continua a scrivere e a fare politica. Sua e' una delle poche analisi sul carattere intrinsecamente antidemocratico della politica estera, del rapporto tra stato e guerra, sua e' alla fine degli anni '90 la scoperta di un Francesco d'Assisi "nostro contemporaneo per un nuovo modo di fare politica".
Il filo rosso che attraversa tutte le sue ricerche e' il rapporto tra etica e politica, analizzato nel libro "L'arte di non essere governati" (2000). Assiste al declino degli studi accademici sulla pace in una Germania che non considera piu' la pace come parte delle scienze umane, affidando la sua "politica di pace" a interventi militari sempre piu' numerosi. Quando si svolge nel 2008 un convegno a Lipsia per festeggiare i 40 anni della Friedensforschung i partecipanti vengono a sapere che proprio l'aeroporto di Lipsia viene usato dagli Usa nella loro "guerra al terrorismo" per inviare i prigionieri da torturare verso altre destinazioni (Egitto, Polonia, etc.). Il convegno si mostra impressionato, ma Krippendorff rimane isolato con la sua proposta di un'azione pubblica all'aeroporto. Come svolgere attivita' politica quando i presupposti dell'azione comune e lo spazio stesso della politica vengono meno? La risposta di Ekkehart e' stato un dialogo sempre piu' approfondito con Shakespeare e Goethe: eros, estetica, politica. Ha voluto cambiare la Germania e il mondo, e ha dato a questo obiettivo un contributo straordinario.

3. REPETITA IUVANT. DUE PROVVEDIMENTI INDISPENSABILI PER FAR CESSARE LE STRAGI NEL MEDITERRANEO E LA SCHIAVITU' IN ITALIA

Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.
Riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese.

4. REPETITA IUVANT. L'ITALIA SOTTOSCRIVA E RATIFICHI IL TRATTATO ONU PER LA PROIBIZIONE DELLE ARMI NUCLEARI

L'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari del 7 luglio 2017.
Salvare le vite e' il primo dovere.

5. MEMORIA. GIOVANNI CESAREO

Il 16 marzo 2015 moriva Giovanni Cesareo, giornalista, saggista, studioso della comunicazione.

6. MEMORIA. CESARE SEGRE

Il 16 marzo 2014 moriva Cesare Segre, filologo, uomo sapiente e saggio.

7. MEMORIA. GINO GIROLOMONI

Il 16 marzo 2012 moriva Gino Girolomoni, pensatore e realizzatore, promotore dell'agricoltura biologica.

8. MEMORIA. FRANCISCO OLAYA MORALES

Il 16 marzo 2011 moriva Francisco Olaya Morales, militante anarchico, dirigente della Cnt in esilio, storico.

8. MEMORIA. SILVIA MONTEFOSCHI

Il 16 marzo 2011 moriva Silvia Montefoschi, psicoanalista e saggista.

10. MEMORIA. GIOVANNI RUGGERI

Il 16 marzo 2006 moriva Giovanni Ruggeri, giornalista e saggista.

11. MEMORIA. RACHEL CORRIE

Il 16 marzo 2003 moriva uccisa Rachel Corrie, amica della nonviolenza, voce e volto della solidarieta'.

12. MEMORIA. CARMELO BENE

Il 16 marzo 2002 moriva Carmelo Bene, uomo di teatro, di pensiero e d'altro ancora.

13. MEMORIA. GIOVANNI TESTORI

Il 16 marzo 1993 moriva Giovanni Testori, scrittore.

14. MEMORIA. ROSARIO ROMEO

Il 16 marzo 1987 moriva Rosario Romeo, storico illustre.

15. MEMORIA. ETTORE LO GATTO

Il 16 marzo 1983 moriva Ettore Lo Gatto, slavista e di tutti noi maestro.

16. MEMORIA. NICOLA GIACUMBI

Il 16 marzo 1980 moriva assassinato Nicola Giacumbi, magistrato. Aveva rifiutato la scorta per non esporre altre persone alla morte.

17. MEMORIA. JEAN MONNET

Il 16 marzo 1979 moriva Jean Monnet, che lotto' contro il fascismo e per unire l'umanita'.

18. MEMORIA. GIUSEPPE BERTI

Il 16 marzo 1979 moriva Giuseppe Berti, antifascista, militante e studioso del movimento operaio.

19. MEMORIA. JUAN RODOLFO WILCOCK

Il 16 marzo 1978 moriva Juan Rodolfo Wilcock, scrittore.

20. MEMORIA. RAFFAELE IOZZINO

Il 16 marzo 1978 moriva assassinato in via Fani a Roma Raffaele Iozzino, vittima innocente di criminale follia.

21. MEMORIA. ORESTE LEONARDI

Il 16 marzo 1978 moriva assassinato in via Fani a Roma Oreste Leonardi, vittima innocente di criminale follia.

22. MEMORIA. DOMENICO RICCI

Il 16 marzo 1978 moriva assassinato in via Fani a Roma Domenico Ricci, vittima innocente di criminale follia.

23. MEMORIA. GIULIO RIVERA

Il 16 marzo 1978 moriva assassinato in via Fani a Roma Giulio Rivera, vittima innocente di criminale follia.

24. MEMORIA. FRANCESCO ZIZZI

Il 16 marzo 1978 moriva assassinato in via Fani a Roma Francesco Zizzi, vittima innocente di criminale follia.

25. MEMORIA. GIUSEPPE BIFOLCHI

Il 16 marzo 1978 moriva Giuseppe Bifolchi, militate anarchico e combattente antifascista.

26. MEMORIA. ENRICO FALQUI

Il 16 marzo 1974 moriva Enrico Falqui, uomo di lettere.

27. MEMORIA. GIOVANNI ARENELLA

Il 16 marzo 1965 moriva Giovani Arenella, militante comunista e partigiano.

28. MEMORIA. WILLIAM BEVERIDGE

Il 16 marzo 1963 moriva William Beveridge, promotore del welfare state.

29. MEMORIA. EMANUELE STABLUM

Il 16 marzo 1950 moriva Emanuele Stablum, medico, Giusto tra le nazioni.

30. MEMORIA. GRIGORIJ MAKSIMOV

Il 16 marzo 1950 moriva Grigorij Maksimov, militante anarchico russo, perseguitato ed esule.

31. MEMORIA. MAURICE HALBWACHS

Il 16 marzo 1945 moriva nel lager di Buchenwald Maurice Halbwachs, illustre sociologo.

32. MEMORIA. SAURO BABINI

Il 16 marzo 1944 combattendo contro i nazisti moriva Sauro Babini, partigiano.

33. MEMORIA. SELMA LAGERLOEF

Il 16 marzo 1940 moriva Selma Lagerloef, scrittrice, premio Nobel per la letteratura.

34. MEMORIA. MARGUERITE DURAND

Il 16 marzo 1936 moriva Marguerite Durand, giornalista e militante femminista.

35. MEMORIA. AARON NIMZOWITSCH

Il 16 marzo 1935 moriva Aaron Nimzowitsch, scacchista, autore del "Mein System", un libro su cui tutti abbiamo studiato.

36. SEGNALAZIONI LIBRARIE

Riletture
- Andre' Gorz, Capitalismo, socialismo, ecologia, Manifestolibri, Roma 1992, pp. 186.
- Andre' Gorz, Ecologia e politica, Cappelli, Bologna 1978, pp. 176.
- Andre' Gorz, Il traditore, Il Saggiatore, Milano 1966, pp. 304.
- Andre' Gorz, Lettera a D. Storia di un amore, Sellerio, Palermo 2008, 2009, pp. 100.
- Andre' Gorz, Metamorfosi del lavoro. Critica della ragione economica, Bollati Boringhieri, Torino 1992, pp. 272.

37. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

38. PER SAPERNE DI PIU'

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
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