[Nonviolenza] Telegrammi. 2993



TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 2993 del 3 marzo 2018
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XIX)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com

Sommario di questo numero:
1. Gillo Dorfles
2. Anna Bravo: Auguri a Mao Valpiana
3. Mao Valpiana: Rebus: alleati e avversari
4. Due provvedimenti indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia
5. L'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari
6. "Non una di meno": L'8 marzo la marea femminista torna nelle strade: noi scioperiamo!
7. Ermanno Natieri e Spartaco Misoni: Una dichiarazione di voto
8. Augusto Masetti
9. Giordano Pratolongo
10. Ercole Chiolerio
11. Bernardo Castagneri
12. Giacomo Buranello
13. Teresa Gullace
14. Segnalazioni librarie
15. La "Carta" del Movimento Nonviolento
16. Per saperne di piu'

1. LUTTI. GILLO DORFLES

E' deceduto Gillo Dorfles, che ci insegno' a vedere.

2. EDITORIALE. ANNA BRAVO: AUGURI A MAO VALPIANA
[Anna Bravo, storica e docente universitaria, vive e lavora a Torino, dove ha insegnato Storia sociale. Si occupa di storia delle donne, di deportazione e genocidio, resistenza armata e resistenza civile, cultura dei gruppi non omogenei, storia orale; su questi temi ha anche partecipato a convegni nazionali e internazionali. Ha fatto parte del comitato scientifico che ha diretto la raccolta delle storie di vita promossa dall'Aned (Associazione nazionale ex-deportati) del Piemonte; fa parte della Societa' italiana delle storiche, e dei comitati scientifici dell'Istituto storico della Resistenza in Piemonte, della Fondazione Alexander Langer e di altre istituzioni culturali. Luminosa figura della nonviolenza in cammino, della forza della verita'. Tra le opere di Anna Bravo: (con Daniele Jalla), La vita offesa, Angeli, Milano 1986; Donne e uomini nelle guerre mondiali, Laterza, Roma-Bari 1991; (con Daniele Jalla), Una misura onesta. Gli scritti di memoria della deportazione dall'Italia,  Angeli, Milano 1994; (con Anna Maria Bruzzone), In guerra senza armi. Storie di donne 1940-1945, Laterza, Roma-Bari 1995, 2000; (con Lucetta Scaraffia), Donne del novecento, Liberal Libri, 1999; (con Anna Foa e Lucetta Scaraffia), I fili della memoria. Uomini e donne nella storia, Laterza, Roma-Bari 2000; (con Margherita Pelaja, Alessandra Pescarolo, Lucetta Scaraffia), Storia sociale delle donne nell'Italia contemporanea, Laterza, Roma-Bari 2001; Il fotoromanzo, Il Mulino, Bologna 2003; A colpi di cuore, Laterza, Roma-Bari 2008; (con Federico Cereja), Intervista a Primo Levi, ex deportato, Einaudi, Torino 2011; La conta dei salvati, Laterza, Roma-Bari 2013; Raccontare per la storia, Einaudi, Torino 2014]

Vorrei fare pubblicamente tanti auguri a Mao Valpiana.
Sono molto contenta della sua candidatura.
Sara' preziosa sia per i temi della pace, della tutela dell'ambiente, della nonviolenza, sia per una politica capace di non demonizzare l'avversario, di dare valore ai piccoli passi e all'arte della mediazione.
Spero che tu sia eletto, Mao, e che possa lavorare per noi e per tante altre e tanti altri.
Con speranza,
Anna Bravo

3. RIFLESSIONE. MAO VALPIANA: REBUS: ALLEATI E AVVERSARI
[Ringraziamo di cuore Mao Valpiana per questo intervento.
Mao (Massimo) Valpiana e' nato nel 1955 a Verona dove vive ed opera come giornalista. E' presidente nazionale del Movimento Nonviolento, responsabile della Casa per la nonviolenza di Verona e direttore della rivista mensile "Azione nonviolenta", fondata nel 1964 da Aldo Capitini. Obiettore di coscienza al servizio e alle spese militari ha partecipato nel 1972 alla campagna per il riconoscimento dell'obiezione di coscienza e alla fondazione della Lega obiettori di coscienza (Loc), di cui e' stato segretario nazionale; durante la prima guerra del Golfo ha partecipato ad un'azione diretta nonviolenta per fermare un treno carico di armi (processato per "blocco ferroviario", e' stato assolto); e' inoltre membro del comitato scientifico della Fondazione Alexander Langer, ha fatto parte del Consiglio della War Resisters International di Londra e dell'Ufficio Europeo dell'Obiezione di Coscienza di Bruxelles. E' stato Consigliere regionale del Veneto e consigliere comunale di Verona. Nel 2014 e' stato tra i promotori dell'evento nazionale "Arena di pace e disarmo" che ha riunito 15.000 persone nell'anfiteatro veronese. Oltre ad innumerevoli scritti, pubblicati negli anni in molte riviste e in vari libri, ha curato due volumi dedicati ad Alexander Langer: "Fare la pace" (Cierre Edizioni, 2005, riedizione aggiornata nel 2017), e "Una buona politica per riparare il mondo" (Edizioni Legambiente, Biblioteca del Cigno, 2016). E' attualmente candidato dei Verdi nella lista "Insieme" per il Senato. Cura un blog personale: https://maovalpiana.wordpress.com/ e un blog su Huffington Post: http://www.huffingtonpost.it/author/mao-valpiana/ , per contatti:  Movimento Nonviolento, via Spagna  8, 37123 Verona, tel. 0458009803]

Grande e' la distanza che mi divide da tante politiche dei governi dell'ultima legislatura: l'aumento delle spese e dell'export militare, lo "sblocca Italia", la "buona scuola", l'accordo con la Libia, la missione militare in Niger, lo scellerato referendum costituzionale, ecc.
Ma so anche vedere la differenza dai governi delle precedenti legislature, quelli berlusconiani. E so anche vedere le diverse sfumature di un governo a guida Renzi da un governo a guida Gentiloni. Poca roba, diranno i miei 25 lettori, ma questo e' quello che passa il convento, e con questo abbiamo a che fare.
Tuttavia le elezioni del 4 marzo ci presentano una prospettiva drammatica: la possibilita' reale di un governo dichiaratamente di destra, con Salvini ministro (o, non oso nemmeno pensarlo, Presidente), con il beneplacito di Casapound, il ritorno dell'economia da bancarotta di Brunetta, e le politiche autoritarie di Gasparri, La Russa, Meloni, ecc. Un film horror già visto, con la regia di Berlusconi! L'altra alternativa è un salto nel vuoto dell'incompetenza, dei dilettanti allo sbaraglio, un governo della retorica demagogica del "nuovismo", salvo poi affidarsi a politiche giustizialiste, antieuropee, di chiusura.
Il proverbio popolare dice "cadere dalla padella alla brace".
Non si tratta di rifugiarsi "nel meno peggio", ma di valutare attentamente le proprie scelte e sapere bene chi sono gli avversari e quali possono essere gli alleati per contrastarli insieme con piu' forza. Oggi i miei avversari sono il centrodestra a guida Berlusconi e il movimento pentastellato a guida Di Maio. Presentano due strade diverse, ma ugualmente avventurose per il futuro dell'Italia. Il rischio che entrambe finiscano con un baratro è elevatissimo.
Vi sono poi altre due scelte rispettabilissime, quelle di LeU e PaP, ma in questa fase le considero isolazioniste, identitarie, nobili ma ininfluenti sul futuro del governo del paese.
Preferisco quindi la difficolta' di stare con gli alleati del centrosinistra, dai quali tante cose mi dividono, ma ce ne sono altrettante su cui si possono trovare convergenze e buoni compromessi. Oggi la priorita' e' fermare le destre, fare da argine democratico, attuare la "riduzione del danno".
Dal 5 marzo preferisco continuare ad avere a che fare con il governo del mite Gentiloni piuttosto che con quello del blasfemo Salvini. Allearsi oggi con gli avversari di domani, per contrastare insieme un avversario peggiore, e' una strategia compatibile con la nonviolenza. Basta farlo alla luce del sole.
Quindi oggi sono in coalizione con il Pd per poterlo avere domani come governo da avversare. Insieme al Pd oggi avverso Salvini per poterlo vedere domani all'opposizione in minoranza.
Paradosso (apparente contraddizione con i principi elementari della logica, ma che all'esame critico si dimostra valida) di una politica realista.
Il mio voto alla lista "Insieme", nella coalizione di centrosinistra, e' dunque convinto e spero anche convincente. E mi auguro che chi fara' scelte diverse, il 5 marzo non debba pentirsi del proprio voto.

4. REPETITA IUVANT. DUE PROVVEDIMENTI INDISPENSABILI PER FAR CESSARE LE STRAGI NEL MEDITERRANEO E LA SCHIAVITU' IN ITALIA

Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.
Riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese.

5. REPETITA IUVANT. L'ITALIA SOTTOSCRIVA E RATIFICHI IL TRATTATO ONU PER LA PROIBIZIONE DELLE ARMI NUCLEARI

L'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari del 7 luglio 2017.
Salvare le vite e' il primo dovere.

6. APPELLI. "NON UNA DI MENO": L'8 MARZO LA MAREA FEMMINISTA TORNA NELLE STRADE: NOI SCIOPERIAMO!
[Dal sito di "Non una di meno" (https://nonunadimeno.wordpress.com) riprendiamo e diffondiamo il seguente intervento]

Il prossimo 8 marzo la marea femminista tornera' nelle strade di tutto il mondo con lo sciopero globale delle donne.
Il rifiuto della violenza maschile in tutte le sue forme e la rabbia di chi non vuole esserne vittima si trasformeranno in un grido comune: da #metoo a #wetoogether.
Sara' sciopero femminista perche' pretendiamo una trasformazione radicale della societa': scioperiamo contro la violenza economica, la precarieta' e le discriminazioni. Sovvertiamo le gerarchie sessuali, le norme di genere, i ruoli sociali imposti, i rapporti di potere che generano molestie e violenze. Rivendichiamo un reddito di autodeterminazione, un salario minimo europeo e un welfare universale, garantito e accessibile. Vogliamo autonomia e liberta' di scelta sui nostri corpi e sulle nostre vite, vogliamo essere libere di muoverci e di restare contro la violenza del razzismo istituzionale e dei confini.
Sappiamo che scioperare e' sempre una grandissima sfida, perche' ci scontriamo con il ricatto di un lavoro precario o di un permesso di soggiorno. Sappiamo quanto e' difficile interrompere il lavoro informale, invisibile e non pagato che svolgiamo ogni giorno nel chiuso delle case, nei servizi pubblici e privati, per le strade. Sappiamo che scioperare puo' sembrare impossibile quando siamo isolate e divise. Sappiamo che il diritto di sciopero subisce quotidiane restrizioni.
Lo sciopero dell'8 marzo in Italia dovra' affrontare anche le limitazioni imposte dalle franchigie elettorali, che impediscono ad alcune categorie di incrociare le braccia nei 5 giorni che seguono il voto del 4 marzo.
Sappiamo anche, pero', che lo scorso anno siamo riuscite a vincere questa sfida, dando vita a un imponente sciopero sociale, sostenuto da alcuni sindacati e agito con forme e pratiche molteplici che ne hanno esteso i confini.
Quest'anno, alcuni sindacati hanno gia' dichiarato lo sciopero. Molti mancano ancora all'appello. Di fronte alla piu' grande insorgenza globale delle donne contro la violenza patriarcale e neoliberista, noi crediamo che i sindacati debbano cogliere quest'occasione unica, prendendo parte a un processo che combatte la violenza maschile e di genere come condizione fondamentale della precarizzazione del lavoro.
Lo sciopero femminista coinvolgera' il lavoro produttivo e riproduttivo, andra' oltre il corporativismo delle categorie e i confini nazionali, unira' le molteplici figure del mondo del lavoro e del non lavoro.
In questi mesi di campagna elettorale, non c'e' lista o partito che non citi nel suo programma la violenza contro le donne senza pero' riconoscere il carattere sistemico della violenza e senza mai porre realmente in questione i rapporti di potere vigenti. Contro ogni strumentalizzazione, contro il razzismo fascista e quello istituzionale, che usano i nostri corpi per giustificare la violenza piu' brutale contro le migranti e i migranti e ulteriori restrizioni alla loro liberta' di movimento, rivendichiamo la nostra autonomia e ribadiamo la necessita'/volonta' di autodeterminarci. Il piano su cui ci interessa esprimerci e' il Piano Femminista contro la violenza maschile e di genere, il nostro terreno di lotta e rivendicazione comune, scritto da migliaia di mani in un anno di lotte.
Grideremo a tutto il mondo che non siamo il campo di battaglia ne' il programma elettorale di nessuno. Abbiamo il Piano femminista per riprenderci cio' che vogliamo. Occuperemo lo spazio pubblico per riaffermare la nostra autonomia e forza politica.
Il nostro movimento eccede l'esistente, attraversa frontiere, lingue, identita' e scale sociali per costruire nuove geografie.
Al grido di #WeToogether il prossimo 8 marzo questo movimento mostrera' ancora una volta la sua forza globale.
Noi scioperiamo!

7. L'ORA. ERMANNO NATIERI E SPARTACO MISONI: UNA DICHIARAZIONE DI VOTO
[Riceviamo e diffondiamo]

Si conclude una campagna elettorale orribile.
Segnata da violenze infami e da menzogne disgustose.
E' evidente il pericolo che le elezioni siano vinte dalle forze politiche razziste e schiaviste, guerrafondaie e maschiliste, dissolutrici della civile convivenza e devastatrici del mondo vivente.
E' evidente il dovere di adoperarsi perche' cio' non accada.
Dalla legge elettorale vigente, la pessima legge elettorale vigente, le destre sono fortemente avvantaggiate.
Occorreva che tutte le forze democratiche ed antifasciste si coalizzassero in un unico fronte. Invece alcuni segmenti hanno preferito isolarsi, incuranti del fatto che questa loro scelta inevitabilmente favoreggia la destra golpista.
Per chi come noi ritiene che il primo dovere sia salvare le vite, per chi come noi ritiene che solo la nonviolenza puo' sconfiggere la violenza, la scelta di voto del 4 marzo non puo' che essere quella di sostenere la coalizione democratica ed antifascista.

8. MEMORIA. AUGUSTO MASETTI

Il 3 marzo 1966 moriva Augusto Masetti, anarchico, antimilitarista, perseguitato.

9. MEMORIA. GIORDANO PRATOLONGO

Il 3 marzo 1953 moriva Giordano Pratolongo, militante comunista, partigiano, costituente.

10. MEMORIA. ERCOLE CHIOLERIO

Il 3 marzo 1945 combattendo contro i nazifascisti moriva Ercole Chiolerio, partigiano.

11. MEMORIA. BERNARDO CASTAGNERI

Il 3 marzo 1945 combattendo contro i nazifascisti moriva Bernardo Castagneri, partigiano.

12. MEMORIA. GIACOMO BURANELLO

Il 3 marzo 1944 moriva Giacomo Buranello, militante comunista, partigiano, catturato dai fascisti resistette alla tortura e fu ucciso.

13. MEMORIA. TERESA GULLACE

Il 3 marzo 1944 moriva Teresa Gullace, assassinata dai nazisti. E' ispirato a lei il personaggio interpretato da Anna Magnani in "Roma citta' aperta".

14. SEGNALAZIONI LIBRARIE

Riletture
- Luciano Gallino, Dizionario di sociologia, Utet, Torino 1978, 1993, Tea, Milano 1993, pp. XVIII + 774.

15. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

16. PER SAPERNE DI PIU'

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
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