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[Nonviolenza] Nonviolenza. Femminile plurale. n. 657
- Subject: [Nonviolenza] Nonviolenza. Femminile plurale. n. 657
- From: Giacomo Alessandroni <g.alessandroni at peacelink.it>
- Date: Wed, 13 Dec 2017 14:20:24 +0100
- Sender: g.alessandroni at gmail.com
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NONVIOLENZA. FEMMINILE PLURALE
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Supplemento del notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVIII)
Numero 657 del 13 dicembre 2017
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Supplemento del notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVIII)
Numero 657 del 13 dicembre 2017
In questo numero:
1. Ricordando tutte le vittime dei disastri nucleari. Un incontro a Viterbo
2. Camilla Sguazzi e Jeff Hoffman: La partenza della Carovana delle donne per il disarmo nucleare il 19 novembre a Livorno
3. La conferenza conclusiva della Carovana delle donne per il disarmo nucleare l'11 dicembre a Roma
4. Ican: Dichiarazione alla notizia dell'attribuzione del Premio Nobel per la Pace 2017
5. La Casa siamo tutte. Un appello
1. Ricordando tutte le vittime dei disastri nucleari. Un incontro a Viterbo
2. Camilla Sguazzi e Jeff Hoffman: La partenza della Carovana delle donne per il disarmo nucleare il 19 novembre a Livorno
3. La conferenza conclusiva della Carovana delle donne per il disarmo nucleare l'11 dicembre a Roma
4. Ican: Dichiarazione alla notizia dell'attribuzione del Premio Nobel per la Pace 2017
5. La Casa siamo tutte. Un appello
1. INCONTRI. RICORDANDO TUTTE LE VITTIME DEI DISASTRI NUCLEARI. UN INCONTRO A VITERBO
La mattina di mercoledi' 13 dicembre 2017, come prosecuzione dell'iniziativa territoriale suscitata dalla Carovana delle donne per il disarmo nucleare che ha attraversato l'Italia tra il 20 novembre e il 10 dicembre, si e' svolto a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di commemorazione di tutte le vittime dei disastri nucleari.
*
Le persone partecipanti all'incontro, oltre ad esprimere il loro sostegno all'appello affinche' l'Italia ratifichi al piu' presto il trattato Onu di proibizione delle armi nucleari del 7 luglio 2017, hanno espresso altresi' ancora una volta il loro sostegno anche all'appello "Una persona, un voto" per il riconoscimento del diritto di voto a tutte le persone residenti in Italia, all'appello affinche' sia riconosciuto a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro, ed all'appello affinche' il Senato deliberi in via definitiva la legge sullo "ius soli / ius culturae".
Hanno espresso altresi' il loro sostegno all'iniziativa per l'abrogazione dell'ergastolo; e la loro solidarieta' alla "Casa internazionale delle donne" di Roma.
*
Allegato: Una breve notizia sulla Carovana delle donne per il disarmo nucleare
Si e' svolta tra il 20 novembre e il 10 dicembre 2017 la Carovana delle donne per il disarmo nucleare che ha attraversato l'Italia per chiedere che anche il nostro paese ratifichi il Trattato di proibizione delle armi nucleari (Tpnw) adottato il 7 luglio 2017 dall'Onu.
Molte le iniziative realizzate in varie citta' d'Italia: la Carovana, promossa dalla "Lega internazionale delle donne per la pace e la liberta'" (Wilpf), la piu' antica e prestigiosa associazione pacifista internazionale, ha infatti saputo suscitare l'adesione e l'impegno del vasto e variegato arcipelago del "popolo della pace", associazioni, movimenti, istituzioni e persone impegnate in difesa dell'umanita' e della biosfera, per la pace e il disarmo, contro tutte le violenze, per la liberazione comune e per la vita, la dignita' e i diritti di ogni essere umano e dell'intero mondo vivente.
La carovana ha preso avvio il 20 novembre, "Giornata internazionale dei diritti dell'infanzia", e si e' conclusa il 10 dicembre, "Giornata internazionale dei diritti umani"; al suo centro, cuore pulsante, il 25 novembre, "Giornata internazionale contro la violenza sulle donne", con la partecipazione alla manifestazione nazionale promossa dal movimento "Non una di meno" a Roma.
Invitiamo tutte le persone di volonta' buona, tutte le associazioni impegnate per la pace, i diritti umani, la difesa della natura e della civilta' umana, tutte le istituzioni democratiche, a sostenere le ulteriori iniziative della Wilpf.
Per contattare le donne della "Lega internazionale delle donne per la pace e la liberta'" (Wilpf-Italia): Antonia Sani: cell. 3497865685, e-mail: antonia.sani.baraldi at gmail.come Giovanna Pagani: cell. 3201883333, e-mail: gioxblu24 at gmail.com
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Le persone partecipanti all'incontro, oltre ad esprimere il loro sostegno all'appello affinche' l'Italia ratifichi al piu' presto il trattato Onu di proibizione delle armi nucleari del 7 luglio 2017, hanno espresso altresi' ancora una volta il loro sostegno anche all'appello "Una persona, un voto" per il riconoscimento del diritto di voto a tutte le persone residenti in Italia, all'appello affinche' sia riconosciuto a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro, ed all'appello affinche' il Senato deliberi in via definitiva la legge sullo "ius soli / ius culturae".
Hanno espresso altresi' il loro sostegno all'iniziativa per l'abrogazione dell'ergastolo; e la loro solidarieta' alla "Casa internazionale delle donne" di Roma.
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Allegato: Una breve notizia sulla Carovana delle donne per il disarmo nucleare
Si e' svolta tra il 20 novembre e il 10 dicembre 2017 la Carovana delle donne per il disarmo nucleare che ha attraversato l'Italia per chiedere che anche il nostro paese ratifichi il Trattato di proibizione delle armi nucleari (Tpnw) adottato il 7 luglio 2017 dall'Onu.
Molte le iniziative realizzate in varie citta' d'Italia: la Carovana, promossa dalla "Lega internazionale delle donne per la pace e la liberta'" (Wilpf), la piu' antica e prestigiosa associazione pacifista internazionale, ha infatti saputo suscitare l'adesione e l'impegno del vasto e variegato arcipelago del "popolo della pace", associazioni, movimenti, istituzioni e persone impegnate in difesa dell'umanita' e della biosfera, per la pace e il disarmo, contro tutte le violenze, per la liberazione comune e per la vita, la dignita' e i diritti di ogni essere umano e dell'intero mondo vivente.
La carovana ha preso avvio il 20 novembre, "Giornata internazionale dei diritti dell'infanzia", e si e' conclusa il 10 dicembre, "Giornata internazionale dei diritti umani"; al suo centro, cuore pulsante, il 25 novembre, "Giornata internazionale contro la violenza sulle donne", con la partecipazione alla manifestazione nazionale promossa dal movimento "Non una di meno" a Roma.
Invitiamo tutte le persone di volonta' buona, tutte le associazioni impegnate per la pace, i diritti umani, la difesa della natura e della civilta' umana, tutte le istituzioni democratiche, a sostenere le ulteriori iniziative della Wilpf.
Per contattare le donne della "Lega internazionale delle donne per la pace e la liberta'" (Wilpf-Italia): Antonia Sani: cell. 3497865685, e-mail: antonia.sani.baraldi at gmail.come Giovanna Pagani: cell. 3201883333, e-mail: gioxblu24 at gmail.com
2. CRONACHE DELLA CAROVANA. CAMILLA SGUAZZI E JEFF HOFFMAN: LA PARTENZA DELLA CAROVANA DELLE DONNE PER IL DISARMO NUCLEARE IL 19 NOVEMBRE A LIVORNO
[Dal sito del Tavolo per la Pace della Val di Cecina (www.tavoloperlapace.blogspot.it )]
[Dal sito del Tavolo per la Pace della Val di Cecina (www.tavoloperlapace.blogspot.
Il Tavolo per la Pace della Val di Cecina ha partecipato il 19 novembre a Livorno alla partenza della carovana delle donne per il disarmo nucleare. Erano presenti anche i delegati istituzionali del comune di Guardistallo e Castellina Marittima, e tante associazioni.
La Carovana ha attraversato la citta' partendo da piazza Repubblica fino alla terrazza Mascagni facendo pausa al monumento delle 140 vittime della Moby Prince al porto di Livorno. Il 20 novembre ed i giorni successivi la Carovana attraversera' molte citta' italiane per concludersi il 10 dicembre in occasione della giornata dei diritti umani. Prima d'allora Il 9 dicembre l'appuntamento e' davanti a Camp Darby.
Scopo primario della carovana e' quello di promuovere il nuovo trattato dell'Onu sulla proibizione delle armi nucleari e per richiedere al nostro paese di ratificare il trattato che prevede fra l'altro la rimozione immediata dai confini italiani delle 70 bombe atomiche depositate a Ghedi e ad Aviano per conto dell'esercito Usa.
Nell'intera Europa il pentagono ha depositato 180 bombe atomiche, 70 delle quali in Italia. Il motivo per cui l'associazione Wilpf appena insignita del Premio Nobel per la pace insieme ad altre associazioni della campagna Ican - International Campaign to Abolish Nuclear Weapons (campagna internazionale per l'abolizione delle armi nucleari) ha deciso di far partire da Livorno la carovana per il disarmo e' la presenza di Camp Darby sul territorio, combinata con la presenza del porto nucleare che mettono a rischio la popolazione senza mai esserne stata informata.
Il Tavolo per la Pace proseguira' l'opera di sensibilizzazione e mobilitazione per la promozione del trattato Onu in stretta collaborazione con l'Anpi di Cecina e Rosignano sia all'interno delle scuole sia in iniziative pubbliche con il supporto dell'Uspid (Unione scienziati per il disarmo), la facolta' di Scienze per la Pace di Pisa e il coordinamento nazionale "No guerra No Nato".
Una mozione sul nucleare inviata dal Tavolo per la Pace a tutti i Comuni aderenti e' in discussione e votazione nel comune di Cecina, di Castellina Marittima e di Guardistallo. Sollecitiamo gli altri Comuni a fare altrettanto per tenere alta l'attenzione su questo tema in quanto il disarmo nucleare e' una questione trasversale che riguarda tutti a prescindere dalla fede politica, religiosa, origini etniche e genere. Ci interessa a tutti in quanto esseri umani.
La Carovana ha attraversato la citta' partendo da piazza Repubblica fino alla terrazza Mascagni facendo pausa al monumento delle 140 vittime della Moby Prince al porto di Livorno. Il 20 novembre ed i giorni successivi la Carovana attraversera' molte citta' italiane per concludersi il 10 dicembre in occasione della giornata dei diritti umani. Prima d'allora Il 9 dicembre l'appuntamento e' davanti a Camp Darby.
Scopo primario della carovana e' quello di promuovere il nuovo trattato dell'Onu sulla proibizione delle armi nucleari e per richiedere al nostro paese di ratificare il trattato che prevede fra l'altro la rimozione immediata dai confini italiani delle 70 bombe atomiche depositate a Ghedi e ad Aviano per conto dell'esercito Usa.
Nell'intera Europa il pentagono ha depositato 180 bombe atomiche, 70 delle quali in Italia. Il motivo per cui l'associazione Wilpf appena insignita del Premio Nobel per la pace insieme ad altre associazioni della campagna Ican - International Campaign to Abolish Nuclear Weapons (campagna internazionale per l'abolizione delle armi nucleari) ha deciso di far partire da Livorno la carovana per il disarmo e' la presenza di Camp Darby sul territorio, combinata con la presenza del porto nucleare che mettono a rischio la popolazione senza mai esserne stata informata.
Il Tavolo per la Pace proseguira' l'opera di sensibilizzazione e mobilitazione per la promozione del trattato Onu in stretta collaborazione con l'Anpi di Cecina e Rosignano sia all'interno delle scuole sia in iniziative pubbliche con il supporto dell'Uspid (Unione scienziati per il disarmo), la facolta' di Scienze per la Pace di Pisa e il coordinamento nazionale "No guerra No Nato".
Una mozione sul nucleare inviata dal Tavolo per la Pace a tutti i Comuni aderenti e' in discussione e votazione nel comune di Cecina, di Castellina Marittima e di Guardistallo. Sollecitiamo gli altri Comuni a fare altrettanto per tenere alta l'attenzione su questo tema in quanto il disarmo nucleare e' una questione trasversale che riguarda tutti a prescindere dalla fede politica, religiosa, origini etniche e genere. Ci interessa a tutti in quanto esseri umani.
3. CRONACHE DELLA CAROVANA. LA CONFERENZA CONCLUSIVA DELLA CAROVANA DELLE DONNE PER IL DISARMO NUCLEARE L'11 DICEMBRE A ROMA
[Dal sito di "Pressenza" (www.pressenza.com)]
[Dal sito di "Pressenza" (www.pressenza.com)]
Si e' svolta l'11 dicembre 2017, dalle ore 12 alle ore 13, presso la Sala Nassirya del Senato (Palazzo Madama), la conferenza stampa di una coalizione di organizzazioni che costituiscono in Italia una parte attiva della rete intenzionale Ican (International Campaign to Abolish Nuclear Weapons). Viene lanciata in Italia l'iniziativa: "Siamo tutti Premi Nobel" nel momento in cui, a Oslo, si svolge la quattro giorni in occasione della cerimonia di conferimento del Premio Nobel per la Pace 2017 alla Campagna. L'obiettivo e' allargare le adesioni alla rete internazionale, attualmente formata da oltre 450 organizzazioni in 101 Paesi, ricordando che tutti i gruppi possono aderire all'Ican - ed invitiamo caldamente a farlo - compilando il seguente form: www.icanw.org/become-partner/
Il Nobel e' stato assegnato in riconoscimento del lavoro che ha portato, il 7 luglio 2017, alla Conferenza Onu di New York che ha adottato il Trattato di proibizione della armi nucleari (Tpan). 122 si', 1 no (Olanda), 1 astenuto ma Italia assente, con tutti i Paesi Nato (eccezion fatta, appunto, per l'Olanda).
Nella quattro giorni di celebrazione - dal 9 al 12 dicembre - che fanno da cornice alla Consegna del Nobel sono previste diverse importanti iniziative, organizzate dall'Ican: ricordiamo, tra le altre, l'assemblea di tutti gli attivisti internazionali (sabato 9 dicembre); una fiaccolata celebrativa con interventi degli attivisti internazionali dell'Ican (pomeriggio di domenica 10 dicembre); un seminario che focalizza l'impatto negativo delle armi nucleari sui diritti umani presso la sede della Croce Rossa norvegese (lunedi' 11 dicembre) e l'inaugurazione della mostra dedicata all'Ican e al disarmo nucleare presso il Centro Nobel (dalle 12 di martedi' 12 dicembre).
Antonia Sani Baraldi, presentando la conferenza, ha ricordato il "parlamentarian pledge" sottoscritto da oltre 240 deputati e senatori italiani: i legislatori di tutto il mondo si impegnano a rilanciare i contenuti del Tpan. L'auspicio e' che, su sollecitazione dei deputati e dei senatori sensibilizzati, rifiutando i diktat del Consiglio Atlantico del 20 settembre scorso, anche il Governo italiano prenda in seria considerazione la possibilita' di firmare e ratificare quanto prima il Tpan.
Per firmare on line la petizione sulla ratifica da parte dell'Italia: www.petizioni24.com/italiaripensacisulbandodellearminucleari
Alfonso Navarra, portavoce dei Disarmisti Esigenti, ha partecipato direttamente alla Conferenza di New York e nella sua relazione ha sottolineato la centralita' del concetto di neutralizzare il "rischio nucleare", da far prevalere sulle considerazioni geopolitiche ma anche su quelle formali del lacunoso diritto internazionale vigente. "Siamo convinti - ha affermato Navarra - che il disarmo nucleare generale sia una assoluta necessita', un diritto dell'umanita' da esigere (Stephane Hessel), perche' consapevoli della verita' della formula di Einstein: "O l'umanita' distruggera' gli armamenti, o gli armamenti distruggeranno l'umanita'", sintetizzata dallo scrittore antimilitarista Carlo Cassola, di cui ricorre il centenario della nascita, con: "Rischio nucleare = fine del mondo". Su questa problematica del rischio esistenziale assoluto, costituito dal nucleare, abbiamo deciso di organizzare un incontro internazionale il 19 maggio 2018 a Milano, primo anniversario della scomparsa di Stanislav Petrov. L'eroe sovietico non va dimenticato: nel 1983 salvo' il mondo dall'apocalisse atomica sventando le conseguenze di un falso allarme - un attacco missilistico contro Mosca! - dovuto ad un errore dei computer di avvistamento".
Giovanna Pagani, anche essa presente a New York e di ritorno dalla Cop 23 di Bonn, e' la coordinatrice della Carovana delle donne per il disarmo nucleare, dedicata a Rosa Genoni ed Alberto L'Abate: "L'iniziativa ha avuto un successo di mobilitazioni diffuse anche tra i giovani e chiede, nella sua conclusione, di incontrare il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Intendiamo prospettargli come il nuovo quadro giuridico internazionale che si va profilando con il Tpan (si stimano ancora due anni per la sua entrata in vigore alla cinquantesima ratifica) sia piu' omogeneo con lo spirito pacifista della Costituzione italiana. Essa, Costituzione, nella sua applicazione coerente, rifiuterebbe di poter ospitare, come oggi succede, testate nucleari sul territorio nazionale. Di qui il nostro impegno a coordinare l'impegno civile nonviolento in tutti i siti nucleari - le basi di Ghedi ed Aviano, i depositi come Longare, gli 11 porti in cui attracca la VI Flotta Usa, Cameri in cui si assemblano gli F-35 - per promuovere azioni di resistenza popolare comune".
La conferenza stampa si e' conclusa con gli interventi delle organizzazioni che sono membri italiani dell'Ican.
Fabrizio Truini (Pax Christi) ha invitato a scrivere una lettera di protesta alla Rai per la "censura" alla notizia della consegna ad Oslo del Premio Nobel per la pace all'Ican (ed il generale silenzio su tutta la problematica del rischio nucleare).
Sono intervenuti anche Manlio Giacanelli (Associazione Medicina per la prevenzione della guerra nucleare), e Patrick Boylan (Peacelink).
Ha concluso Ennio La Malfa, di Accademia Kronos, con la proposta di coinvolgere nell'impegno per il disarmo nucleare tutte le associazioni che costituiscono la coalizione per la giustizia climatica.
E' stato infine diffuso, da parte di Giuseppe Padovano (No Guerra No Nato), un comunicato comune con i Disarmisti esigenti e Wilpf Italia che costituira' anche la base per una richiesta di impegno coerente per i candidati nelle forze politiche che si presentano alle prossime elezioni politiche del 2018. L'impegno richiesto specifica che l'impegno a promuovere la firma e la ratifica, da parte del Governo italiano, del Tpan comporta, per conseguenza logica, politica ed etica, la rimozione di tutto il dispositivo del nucleare militare dal territorio italiano e la fuoriuscita dalla condivisione nucleare Nato: www.petizioni24.com/impegnodisarmistaparlamentari
Il Nobel e' stato assegnato in riconoscimento del lavoro che ha portato, il 7 luglio 2017, alla Conferenza Onu di New York che ha adottato il Trattato di proibizione della armi nucleari (Tpan). 122 si', 1 no (Olanda), 1 astenuto ma Italia assente, con tutti i Paesi Nato (eccezion fatta, appunto, per l'Olanda).
Nella quattro giorni di celebrazione - dal 9 al 12 dicembre - che fanno da cornice alla Consegna del Nobel sono previste diverse importanti iniziative, organizzate dall'Ican: ricordiamo, tra le altre, l'assemblea di tutti gli attivisti internazionali (sabato 9 dicembre); una fiaccolata celebrativa con interventi degli attivisti internazionali dell'Ican (pomeriggio di domenica 10 dicembre); un seminario che focalizza l'impatto negativo delle armi nucleari sui diritti umani presso la sede della Croce Rossa norvegese (lunedi' 11 dicembre) e l'inaugurazione della mostra dedicata all'Ican e al disarmo nucleare presso il Centro Nobel (dalle 12 di martedi' 12 dicembre).
Antonia Sani Baraldi, presentando la conferenza, ha ricordato il "parlamentarian pledge" sottoscritto da oltre 240 deputati e senatori italiani: i legislatori di tutto il mondo si impegnano a rilanciare i contenuti del Tpan. L'auspicio e' che, su sollecitazione dei deputati e dei senatori sensibilizzati, rifiutando i diktat del Consiglio Atlantico del 20 settembre scorso, anche il Governo italiano prenda in seria considerazione la possibilita' di firmare e ratificare quanto prima il Tpan.
Per firmare on line la petizione sulla ratifica da parte dell'Italia: www.petizioni24.com/
Alfonso Navarra, portavoce dei Disarmisti Esigenti, ha partecipato direttamente alla Conferenza di New York e nella sua relazione ha sottolineato la centralita' del concetto di neutralizzare il "rischio nucleare", da far prevalere sulle considerazioni geopolitiche ma anche su quelle formali del lacunoso diritto internazionale vigente. "Siamo convinti - ha affermato Navarra - che il disarmo nucleare generale sia una assoluta necessita', un diritto dell'umanita' da esigere (Stephane Hessel), perche' consapevoli della verita' della formula di Einstein: "O l'umanita' distruggera' gli armamenti, o gli armamenti distruggeranno l'umanita'", sintetizzata dallo scrittore antimilitarista Carlo Cassola, di cui ricorre il centenario della nascita, con: "Rischio nucleare = fine del mondo". Su questa problematica del rischio esistenziale assoluto, costituito dal nucleare, abbiamo deciso di organizzare un incontro internazionale il 19 maggio 2018 a Milano, primo anniversario della scomparsa di Stanislav Petrov. L'eroe sovietico non va dimenticato: nel 1983 salvo' il mondo dall'apocalisse atomica sventando le conseguenze di un falso allarme - un attacco missilistico contro Mosca! - dovuto ad un errore dei computer di avvistamento".
Giovanna Pagani, anche essa presente a New York e di ritorno dalla Cop 23 di Bonn, e' la coordinatrice della Carovana delle donne per il disarmo nucleare, dedicata a Rosa Genoni ed Alberto L'Abate: "L'iniziativa ha avuto un successo di mobilitazioni diffuse anche tra i giovani e chiede, nella sua conclusione, di incontrare il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Intendiamo prospettargli come il nuovo quadro giuridico internazionale che si va profilando con il Tpan (si stimano ancora due anni per la sua entrata in vigore alla cinquantesima ratifica) sia piu' omogeneo con lo spirito pacifista della Costituzione italiana. Essa, Costituzione, nella sua applicazione coerente, rifiuterebbe di poter ospitare, come oggi succede, testate nucleari sul territorio nazionale. Di qui il nostro impegno a coordinare l'impegno civile nonviolento in tutti i siti nucleari - le basi di Ghedi ed Aviano, i depositi come Longare, gli 11 porti in cui attracca la VI Flotta Usa, Cameri in cui si assemblano gli F-35 - per promuovere azioni di resistenza popolare comune".
La conferenza stampa si e' conclusa con gli interventi delle organizzazioni che sono membri italiani dell'Ican.
Fabrizio Truini (Pax Christi) ha invitato a scrivere una lettera di protesta alla Rai per la "censura" alla notizia della consegna ad Oslo del Premio Nobel per la pace all'Ican (ed il generale silenzio su tutta la problematica del rischio nucleare).
Sono intervenuti anche Manlio Giacanelli (Associazione Medicina per la prevenzione della guerra nucleare), e Patrick Boylan (Peacelink).
Ha concluso Ennio La Malfa, di Accademia Kronos, con la proposta di coinvolgere nell'impegno per il disarmo nucleare tutte le associazioni che costituiscono la coalizione per la giustizia climatica.
E' stato infine diffuso, da parte di Giuseppe Padovano (No Guerra No Nato), un comunicato comune con i Disarmisti esigenti e Wilpf Italia che costituira' anche la base per una richiesta di impegno coerente per i candidati nelle forze politiche che si presentano alle prossime elezioni politiche del 2018. L'impegno richiesto specifica che l'impegno a promuovere la firma e la ratifica, da parte del Governo italiano, del Tpan comporta, per conseguenza logica, politica ed etica, la rimozione di tutto il dispositivo del nucleare militare dal territorio italiano e la fuoriuscita dalla condivisione nucleare Nato: www.petizioni24.com/
4. DOCUMENTAZIONE. ICAN: DICHIARAZIONE ALLA NOTIZIA DELL'ATTRIBUZIONE DEL PREMIO NOBEL PERR LA PACE 2017
[Dal sito della "Rete italiana per il disarmo" (www.disarmo.org)]
[Dal sito della "Rete italiana per il disarmo" (www.disarmo.org)]
E' un grande onore essere insigniti del Premio Nobel per la Pace 2017 come riconoscimento per il nostro ruolo nell'approvazione del Trattato sulla Proibizione delle Armi Nucleari. Questo storico trattato, adottato il 7 luglio con il voto favorevole di 122 Stati, offre all'umanita' uno strumento alternativo, assolutamente necessario, in questo nostro mondo dove prevalgono e proliferano invece le minacce di azioni di distruzione di massa.
La Campagna Internazionale per l'Abolizione delle Armi Nucleari (Ican) e' una coalizione di organizzazioni non-governative di 100 paesi. Grazie al potere delle mobilitazioni popolari abbiamo lavorato per scrivere la parola fine alla storia dell'arma piu' distruttiva che l'uomo abbia mai inventato, l'unica arma che minaccia l'esistenza stessa dell'umanita'.
Questo premio rende omaggio agli sforzi di milioni di attivisti e cittadini in tutto il mondo che, fin dai primi anni dell'era atomica, hanno alzato la voce contro le armi nucleari, hanno protestato, dicendo con forza che quelle armi non servono ad alcuno scopo legittimo e devono essere messe al bando, smantellate ed eliminate.
Rende omaggio anche ai sopravvissuti dei bombardamenti atomici su Hiroshima e Nagasaki - gli Hibakusha - nonche' alle vittime delle sperimentazioni nucleari in tutto il mondo, le cui strazianti testimonianze e il cui impegno senza sosta hanno svolto un ruolo importantissimo nel percorso che ha portato all'adozione di questo storico trattato.
Il trattato vieta categoricamente le peggiori armi di distruzione di massa e traccia un percorso chiaro verso la loro eliminazione totale. Si tratta della risposta alle preoccupazioni crescenti della Comunita' internazionale che riconosce che un qualsiasi uso di armi nucleari infliggerebbe danni catastrofici e permanenti agli esseri umani e al nostro pianeta vivente.
Siamo orgogliosi di aver svolto un ruolo di primo piano nell'elaborazione del trattato, attraverso l'impegno e la partecipazione a conferenze diplomatiche; continueremo a lavorare alacremente negli anni a venire per garantire che possa entrare in vigore ed essere pienamente attuato. Ogni nazione che vuole davvero impegnarsi per un mondo piu' pacifico, libero dalla minaccia nucleare, dovra' firmare e ratificare questo trattato di importanza vitale, senza ulteriori indugi.
Alcuni governi ritengono che le armi nucleari rappresentano uno strumento legittimo ed essenziale di sicurezza: sono idee non solo sbagliate ma pericolose, poiche' incitano alla proliferazione e impediscono il disarmo. Tutte le nazioni hanno il dovere di rifiutare queste armi totalmente, prima che vengano usate di nuovo.
Siamo in un'epoca di forti tensioni globali, in cui la retorica bellicosa rischia di portarci inesorabilmente verso l'orrore inenarrabile. Lo spettro della guerra nucleare ci minaccia nuovamente. Se mai e' esistito il momento storico giusto, in cui gli Stati hanno l'obbligo morale di dichiararsi contrari alle armi nucleari, quel momento e' adesso.
Ci rivolgiamo con gratitudine a quegli Stati che hanno gia' firmato e ratificato il Trattato sulla Proibizione delle Armi Nucleari e incoraggiamo tutti gli altri a seguire il loro esempio. Questa e' la strada da perseguire in questo momento di grande crisi. Il disarmo non e' un pio desiderio, e' una impellente necessita' umana.
Con umilta' desideriamo ringraziare il Comitato norvegese per il Nobel. Questo premio illuminera' la strada che il Trattato sulla Proibizione ci ha aperto, strada che conduce a un mondo libero da armi nucleari. Prima che sia troppo tardi, dobbiamo imboccare quella strada.
La Campagna Internazionale per l'Abolizione delle Armi Nucleari (Ican) e' una coalizione di organizzazioni non-governative di 100 paesi. Grazie al potere delle mobilitazioni popolari abbiamo lavorato per scrivere la parola fine alla storia dell'arma piu' distruttiva che l'uomo abbia mai inventato, l'unica arma che minaccia l'esistenza stessa dell'umanita'.
Questo premio rende omaggio agli sforzi di milioni di attivisti e cittadini in tutto il mondo che, fin dai primi anni dell'era atomica, hanno alzato la voce contro le armi nucleari, hanno protestato, dicendo con forza che quelle armi non servono ad alcuno scopo legittimo e devono essere messe al bando, smantellate ed eliminate.
Rende omaggio anche ai sopravvissuti dei bombardamenti atomici su Hiroshima e Nagasaki - gli Hibakusha - nonche' alle vittime delle sperimentazioni nucleari in tutto il mondo, le cui strazianti testimonianze e il cui impegno senza sosta hanno svolto un ruolo importantissimo nel percorso che ha portato all'adozione di questo storico trattato.
Il trattato vieta categoricamente le peggiori armi di distruzione di massa e traccia un percorso chiaro verso la loro eliminazione totale. Si tratta della risposta alle preoccupazioni crescenti della Comunita' internazionale che riconosce che un qualsiasi uso di armi nucleari infliggerebbe danni catastrofici e permanenti agli esseri umani e al nostro pianeta vivente.
Siamo orgogliosi di aver svolto un ruolo di primo piano nell'elaborazione del trattato, attraverso l'impegno e la partecipazione a conferenze diplomatiche; continueremo a lavorare alacremente negli anni a venire per garantire che possa entrare in vigore ed essere pienamente attuato. Ogni nazione che vuole davvero impegnarsi per un mondo piu' pacifico, libero dalla minaccia nucleare, dovra' firmare e ratificare questo trattato di importanza vitale, senza ulteriori indugi.
Alcuni governi ritengono che le armi nucleari rappresentano uno strumento legittimo ed essenziale di sicurezza: sono idee non solo sbagliate ma pericolose, poiche' incitano alla proliferazione e impediscono il disarmo. Tutte le nazioni hanno il dovere di rifiutare queste armi totalmente, prima che vengano usate di nuovo.
Siamo in un'epoca di forti tensioni globali, in cui la retorica bellicosa rischia di portarci inesorabilmente verso l'orrore inenarrabile. Lo spettro della guerra nucleare ci minaccia nuovamente. Se mai e' esistito il momento storico giusto, in cui gli Stati hanno l'obbligo morale di dichiararsi contrari alle armi nucleari, quel momento e' adesso.
Ci rivolgiamo con gratitudine a quegli Stati che hanno gia' firmato e ratificato il Trattato sulla Proibizione delle Armi Nucleari e incoraggiamo tutti gli altri a seguire il loro esempio. Questa e' la strada da perseguire in questo momento di grande crisi. Il disarmo non e' un pio desiderio, e' una impellente necessita' umana.
Con umilta' desideriamo ringraziare il Comitato norvegese per il Nobel. Questo premio illuminera' la strada che il Trattato sulla Proibizione ci ha aperto, strada che conduce a un mondo libero da armi nucleari. Prima che sia troppo tardi, dobbiamo imboccare quella strada.
5. SOLIDARIETA'. LA CASA SIAMO TUTTE. UN APPELLO
[Dalla Casa Internazionale delle Donne riceviamo e diffondiamo]
[Dalla Casa Internazionale delle Donne riceviamo e diffondiamo]
Sostegno alla Casa
lacasasiamotutte (lacasasiamotutte at gmail.com)
#lacasasiamotutte
A tutte le amiche e gli amici,
come avrai saputo dalla stampa o dalla televisione, la Casa Internazionale delle Donne ha bisogno di aiuto.
Abbiamo ricevuto moltissime dimostrazioni di affetto e vicinanza che ci hanno molto commosso, e ve ne siamo grate, ma anche siamo state sollecitate a richiedere un aiuto economico a quante, come te, ci conosce, ha lavorato nella Casa e con la Casa.
Essere luogo di riflessione politica delle donne, ospitare in modo sostenibile tante associazioni e tante attivita', costruire, produrre attivita' culturali, tenere aperto il piu' grande archivio della storia e della produzione femminista, mantenere decorosamente un edificio storico, farlo restare aperto, fruibile a disposizione delle donne e di tutta la citta', fornire servizi di assistenza, consulenza, sostegno al lavoro e alla vita delle donne e dei bambini, promuovere formazione, costa e costa molto.
Per questo ti chiediamo di contribuire alla sopravvivenza della Casa, per farla essere sempre di piu' e sempre meglio quel luogo unico a Roma, in Italia, in Europa che e' la nostra Casa Internazionale delle donne.
Ringraziandoti fin d'ora e ricordandoti che la Casa si sostiene solo con l'autofinanziamento, ti chiediamo anche di far partecipare le persone a te vicine al sostegno della Casa.
Per la donazione:
http://www.casainternazionaledelledonne.org/index.php/it/sostienici-support-us
IBAN IT38H0103003273000001384280
causale: "Donazione per la Casa Internazionale delle Donne"
lacasasiamotutte (lacasasiamotutte at gmail.com)
#lacasasiamotutte
A tutte le amiche e gli amici,
come avrai saputo dalla stampa o dalla televisione, la Casa Internazionale delle Donne ha bisogno di aiuto.
Abbiamo ricevuto moltissime dimostrazioni di affetto e vicinanza che ci hanno molto commosso, e ve ne siamo grate, ma anche siamo state sollecitate a richiedere un aiuto economico a quante, come te, ci conosce, ha lavorato nella Casa e con la Casa.
Essere luogo di riflessione politica delle donne, ospitare in modo sostenibile tante associazioni e tante attivita', costruire, produrre attivita' culturali, tenere aperto il piu' grande archivio della storia e della produzione femminista, mantenere decorosamente un edificio storico, farlo restare aperto, fruibile a disposizione delle donne e di tutta la citta', fornire servizi di assistenza, consulenza, sostegno al lavoro e alla vita delle donne e dei bambini, promuovere formazione, costa e costa molto.
Per questo ti chiediamo di contribuire alla sopravvivenza della Casa, per farla essere sempre di piu' e sempre meglio quel luogo unico a Roma, in Italia, in Europa che e' la nostra Casa Internazionale delle donne.
Ringraziandoti fin d'ora e ricordandoti che la Casa si sostiene solo con l'autofinanziamento, ti chiediamo anche di far partecipare le persone a te vicine al sostegno della Casa.
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NONVIOLENZA. FEMMINILE PLURALE
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Supplemento del notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVIII)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it
Numero 657 del 13 dicembre 2017
NONVIOLENZA. FEMMINILE PLURALE
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