[Nonviolenza] Archivi. 286



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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVIII)
Numero 286 del 13 dicembre 2017

In questo numero:
1. Alcuni testi del mese di novembre 2017 (parte terza e conclusiva)
2. Alessandro Leogrande
3. Mentre continua l'ecatombe nel Mediterraneo. Una lettera a tutte e tutti i parlamentari
4. O l'atomica o l'umanita'

1. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI NOVEMBRE 2017 (PARTE TERZA E CONCLUSIVA)

Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di novembre 2017.

2. ALESSANDRO LEOGRANDE

E' deceduto Alessandro Leogrande, giornalista e scrittore, impegnato nella solidarieta' con tutti gli oppressi contro ogni oppressione.
Con gratitudine lo ricordiamo.

3. MENTRE CONTINUA L'ECATOMBE NEL MEDITERRANEO. UNA LETTERA A TUTTE E TUTTI I PARLAMENTARI

Gentilissime e gentilissimi parlamentari,
mentre continua l'ecatombe nel Mediterraneo e nessuno puo' piu' chiudere gli occhi sulle atrocita' che avvengono in Libia, vorremmo pregarvi ancora una volta di voler considerare due fatti e due proposte.
*
L'umanita' e' ormai unificata: dalla sviluppo impetuoso dei mezzi di comunicazione - ma anche di dominazione e di distruzione - e da un'economia globalizzata che ha portato a compimento quel processo che due giovani filosofi descrivevano nel 1847 nella parte iniziale del loro Manifesto.
Chi ancora pensasse - singoli, comunita', stati - di potersi chiudere in una torre d'avorio o in una roccaforte, isolato da tutto e tutti, sarebbe soltanto grottesco nella sua pretesa di negare la realta' effettuale.
Tutti sappiamo che l'orizzonte della nostra responsabilita' ormai abbraccia il mondo intero.
Che milioni di esseri umani in fuga da rapporti di produzione e di proprieta' onnisfruttatori, onnirapinatori ed onnidevastatori, dalle dittature e dalle guerre, dalle catastrofi ambientali e dalla fame, non trovino alternativa al gettarsi da se' tra gli artigli delle mafie schiaviste e assassine, rivela quanto tragico sia questo momento dell'umanita'.
Possiamo e dobbiamo far cessare questo orrore, questa ecatombe.
E' compito dell'Onu, e' compito dell'Unione Europea, e' compito degli Stati democratici, ma e' anche compito di ogni comunita' civile e di ogni persona di retto sentire e di volonta' buona.
Occorre decidersi una buona volta a prender sul serio il concetto di umanita'. E riconoscere ad ogni essere umano il diritto alla vita. E quindi rendere possibile, a chi non puo' vivere una vita degna nel luogo in cui e' venuto al mondo, di recarsi dove vivere una vita degna puo'. E quindi garantire a tutti gli esseri umani il diritto di muoversi in modo legale e sicuro su quest'unico mondo vivente casa comune dell'umanita'.
E sia l'Italia a decidersi per prima a salvare le vite di tante persone innocenti riconoscendo loro il diritto a giungere nel nostro paese e nel nostro continente in modo legale e sicuro.
Non ci si tacci d'ingenuita': e' dereistico piuttosto continuare a credere che si possa isolare l'Europa dal mondo; e' dereistico continuare a fingere che la sorte di quelle vittime che potevamo e dovevamo salvare non ci riguardi; e' dereistico continuare a sostenere che di questo immane crimine - di cui l'Unione Europea e l'Italia sono pienamente corresponsabili come reali complici delle mafie schiaviste e assassine giacche' omettono quel doveroso soccorso, giacche' omettono di garantire a tutti il diritto di mettere in salvo la propria vita giungendo in modo legale e sicuro nel nostro privilegiato continente - non saremo un giorno chiamati a rendere conto, se non nei tribunali, dinanzi alla nostra coscienza, dinanzi all'umanita' intera.
Ed e' solo se sentiremo e faremo nostro il dramma di milioni e milioni di innocenti, e' solo se qui ed ora accoglieremo come esseri umani tra esseri umani gli innocenti in fuga dall'orrore, e' solo allora che le istituzioni statali ed internazionali democratiche avvieranno finalmente anche azioni nonviolente concrete e coerenti di autentica cooperazione e di reale ed efficace aiuto umanitario per contribuire a liberare non episodicamente ma strutturalmente dall'orrore della fame e della guerra e delle dittature le aree del mondo in cui oggi anche per loro responsabilita' la disumanita' prevale e costringe a inaudite sofferenze o a una fuga disperata le innumerevoli sue vittime. Oggi, purtroppo, la verita' e' che l'Europa e l'Italia in quelle aree del mondo sono sovente piuttosto complici dei poteri dominanti che impongono il regime della violenza, l'economia politica degli scorpioni e delle frustate.
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Ma non solo nelle aree del mondo dell'abissale disperazione, ma anche in Italia e in Europa cresce la violenza e la disumanita', e giungono sovente al potere i fautori delle dittature e delle guerre, rinasce il razzismo e il nazismo.
C'e' un solo modo per contrastare questa violenza: con la democrazia.
E il fondamento della democrazia e' il principio "una persona, un voto".
Cosa attendiamo ancora, qui in Italia, a riconoscere il diritto di voto ad oltre cinque milioni di persone che vivono nel nostro paese ed alle quali il diritto di voto e' tuttora assurdamente negato? Non ci si rende conto che in Italia si rischia l'instaurazione di un regime di apartheid? Non ci si avvede che negando la democrazia si apre la via al fascismo?
*
Vi saremmo assai grati se consideraste quindi l'opportunita' di legiferare, in questo scorcio di legislatura, due provvedimenti indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia:
1. riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro;
2. riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese.
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Augurandovi ogni bene,
il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo
Viterbo, 29 novembre 2017

4. O L'ATOMICA O L'UMANITA'

Chiunque lo vede: le armi nucleari mettono in pericolo l'esistenza stessa dell'intera umanita'.
Abolirle e' compito urgente dell'umanita' intera.
L'Italia ratifichi al piu' presto il trattato Onu di interdizione delle armi nucleari del 7 luglio 2017.
Sosteniamo la la Carovana delle donne per il disarmo nucleare che fino a domenica 10 dicembre attraversera' l'Italia. Ovunque possibile siano promosse iniziative.
Per contattare le donne della "Lega internazionale delle donne per la pace e la liberta'" (Wilpf-Italia) che ha promosso la carovana: Antonia Sani: cell. 3497865685, e-mail: antonia.baraldi.sani at gmail.com e Giovanna Pagani: cell. 3201883333, e-mail: gioxblu24 at gmail.com
O l'atomica o l'umanita'.

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Numero 286 del 13 dicembre 2017

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