[Nonviolenza] Archivi. 220



 

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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVII)

Numero 220 del 24 novembre 2016

 

In questo numero:

1. Alcuni testi del mese di maggio 2015 (parte seconda)

2. Per Joyce Lussu

3. Una firma adesso

4. In memoria di Pierre Broue'

5. Il ministero delle stragi, il ministero della schiavitu'

6. Omissione di soccorso

7. In memoria di Peppino Impastato

8. La via maestra

9. In memoria di Eugenio Garin

10. Se fosse facile far finta di niente

11. Il bambino nella valigia

12. "Opporsi al razzismo". Un incontro di riflessione e di testimonianza a Viterbo

13. Sulla zattera della Medusa

14. Senza girarci intorno

15. In memoria di Ludovico Geymonat

16. Dopo la battaglia delle Arginuse

17. Opporsi alla guerra, opporsi alle uccisioni

18. In memoria di Robert Jungk

19. Fino a quando

20. Vittime

21. Antigone, naturalmente

22. Primo

23. Se vuoi la pace, scegli la nonviolenza

24. Oggi

25. In memoria di Emma Goldman

26. Soccorrere tutti

27. Una firma

28. In memoria di Emily Dickinson

29. Per fare la pace

30. Per Gloria Anzaldua

31. Parole al vento, cadaveri in mare

32. La violenza, la nonviolenza

33. Ricordando Adrienne Rich

34. Questo so

35. Un incontro di studio in memoria di Franco Venturi

36. In memoria di Mary Douglas nell'ottavo anniversario della scomparsa

37. Sul fondo del Mediterraneo

38. La ricetta

39. In memoria di Giulio Carlo Argan

40. Ancora la solita ecolalia (e minimo un dialoghetto in coda)

41. Carogno Mozzarecchi: Degli inconvenienti della lettura

42. Questi fantasmi

 

1. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI MAGGIO 2015 (PARTE SECONDA)

 

Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di maggio 2015.

 

2. PER JOYCE LUSSU

 

L'8 maggio ricorre l'anniversario della nascita di Joyce Lussu (Firenze, 8 maggio 1912 - Roma, 4 novembre 1998), intellettuale e militante, indimenticabile lottatrice per la liberazione dell'umanita'.

Il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" la ricorda con gratitudine

*

Joyce Lussu, nata da una famiglia di intellettuali antifascisti, esule fin dall'adolescenza, compagna di Emilio Lussu, impegnata nella lotta contro il fascismo, per i diritti dei popoli, nel movimento femminista ed in quello ambientalista. Scrittrice, traduttrice. Una straordinaria figura di militante e di intellettuale. E' scomparsa nel 1998. Opere di Joyce Lussu: segnaliamo particolarmente Fronti e Frontiere, Laterza, Bari 1967. Opere su Joyce Lussu: Silvia Ballestra, Joyce L., Baldini & Castoldi, Milano 1996. Dal sito www.joycelussu.org riprendiamo la seguente notizia biografica: "Joyce Lussu nasce come Gioconda Salvadori a Firenze, l'8 maggio 1912, da genitori marchigiani, entrambi con ascendenze inglesi. Il padre, Guglielmo Salvadori, docente universitario e primo traduttore del filosofo Herbert Spencer, malmenato e piu' volte minacciato dalle camicie nere, fu costretto all'esilio in Svizzera nel 1924, e con lui la moglie Giacinta, i due figli maggiori Max e Gladys, e la piccola Joyce. Joyce vivra' cosi' all'estero gli anni dell'adolescenza, in collegi ed ambienti cosmopoliti, maturando un'educazione non formale, ispirata agli interessi della famiglia per la cultura, l'impegno politico e la propensione alla curiosita', al dialogo, ai rapporti sociali. Con i fratelli, comunque, ufficializzera' questo originale percorso conoscitivo, ottenendo la licenza di liceo classico con esami da privatista nelle Marche, tra Macerata e Fermo. Ad Heidelberg, mentre segue le lezioni del filosofo Karl Jaspers, vede nascere, con allarmata e critica vigilanza, i primi sintomi del nazismo. Si sposta, quindi, in Francia e in Portogallo, e si licenzia in Lettere alla Sorbona di Parigi e in Filologia a Lisbona. Tra il 1933 e il 1938 e' in piu' zone dell'Africa; l'interesse partecipe per la natura e per lo sfruttamento colonialistico di genti e paesi, resteranno, da adesso in avanti, motivazioni fortemente legate alla sua scrittura ed alla sua vita in genere. I primi testi poetici significativi si possono collocare in questo periodo, e di Liriche (1939 ed. R. Ricciardi) sara' curatore eccellente Benedetto Croce, affascinato anche dalla carica vitale della giovanissima scrittrice. In una sua recensione su "La Critica" (fasc. II, 1939), ne evidenziera' la laica capacita' di rapportarsi con coraggio al dolore del vivere, e la forza dei paesaggi e delle scene che "si sono fatte interne, si sono fuse con la sua anima". Intanto il tempo della Storia incalza. Insieme al fratello Max, Joyce entra a far parte del movimento "Giustizia e Liberta'" e nel 1938 incontra Emilio Lussu - mister Mill, per gli organizzatori della Resistenza in esilio, compagno e marito da ora in poi fino alla sua morte - e con lui vive la drammatica e spericolata vicenda della clandestinita', nella lotta antifascista. La Francia occupata dai nazisti, la Spagna, il Portogallo, la Svizzera, l'Inghilterra, saranno il teatro di rischiose missioni, passaggi oltre confine, falsificazioni di documenti, corsi di guerriglia... Raggiunto, in questa militanza nelle formazioni di G. L., il grado di capitano, nel dopoguerra verra' decorata di medaglia d'argento al valor militare. In Fronti e Frontiere - 1946 - lei stessa raccontera', in forma autobiografica, le dure e al tempo stesso avventurose esperienze di questo periodo: sara' un libro di grande successo. A liberazione avvenuta, vive da protagonista i primi passi della Repubblica Italiana ed il percorso del Partito d'Azione, fino al suo scioglimento. Promotrice dellÌ'Unione Donne Italiane, milita per qualche tempo nel Psi e nel 1948 fa parte della direzione nazionale del partito; preferira', tuttavia, tornare ad occuparsi di attivita' culturali e politiche autonome, insofferente di vincoli e condizionamenti d'apparato. Dal 1958 al 1960, continuando a battersi nel segno del rinnovamento dei valori libertari dell'antifascismo, spostera' il suo orizzonte di riferimento nella direzione delle lotte contro l'imperialismo. Sono gli anni dei viaggi con organizzazioni internazionali della pace, con movimenti di liberazione anticolonialistici; e per conoscere le situazioni storico-culturali del "diverso", si occupera' della poesia lontana ed, in un certo senso, estranea all'antica cultura dell'Occidente, quella degli "altri", dalla quale era fortemente attratta perche' la sentiva strumento unico, rapido ed efficace di conoscenza. Traduce, quindi, da poeti viventi, alternativi, non letterati, spesso provenienti dalla cultura orale: albanesi, curdi, vietnamiti, dell'Angola, del Mozambico, afroamericani, eschimesi, aborigeni australiani... Fu una splendida avventura, umana e letteraria, in cui la comunicazione derivo' non dalla conoscenza filologica di grammatiche e sintassi, quasi sempre inesistenti, ma dal rapporto diretto poeta con poeta, dalle lingue di mediazione, dai gesti, dai suoni, dal dolore cupo di sofferenze antiche ed ingiuste. La sua traduzione delle poesie del turco Nazim Hikmet - a tutt'oggi tra le piu' lette in Italia - e' un esempio eccellente per tutte. Fu cosi' naturale partecipare attivamente alle mobilitazioni in favore di perseguitati politici, quali l'angolano Agostinho Neto ed Hikmet, appunto, tanto per fare alcuni nomi. Proprio attraverso quest'ultimo verra' a conoscenza del problema curdo, "un popolo costretto a vivere da straniero nel suo territorio", come scrivera' in Portrait (1988, Transeuropa). E in un viaggio epico, dopo essere passata spavaldamente indenne attraverso le pastoie della burocrazia irachena, ed aver ottenuto dal Presidente, generale Aref in persona, un lasciapassare, raggiunse il Kurdistan e conobbe il valoroso popolo che lo abitava e i suoi eroi di allora: Jalal Talabani con i mitici guerrieri peshmarga', ed il "Mollah Rosso" Mustafa' Barzani. Era la meta' degli anni Sessanta e da allora la causa del popolo curdo divenne la causa di Joyce, che la porto' nel mondo e, soprattutto, nelle scuole. Dall'esperienza terzomondista derivo', cosi', dagli anni Settanta in poi, l'impegno alla riscoperta e valorizzazione dell'"altra storia": quella delle sibille e delle streghe, dei movimenti pacifisti, delle tradizioni locali devastate dalla globalizzazione, dando vita a molti progetti frutto della sua visione critica del divenire e delle sue intuizioni profetiche, che il tempo e gli studi avrebbero verificato esatte ed eccezionalmente attuali. Dedichera' una parte fondamentale della sua straordinaria carica vitale al rapporto con i giovani, nell'ipotesi di un futuro di pace, da costruire con impegno sistematico e conoscenze adeguate del passato, degli errori, delle violenze e delle ingiustizie che non dovevano ripetersi. Se conservera', allora, una certa diffidenza nei confronti delle istituzioni e delle persone che le rappresentano, riporra' pero' massima fiducia ed apertura verso le nuove generazioni; per questo fino alla primavera del 1998 ha occupato una parte notevole del suo tempo in scuole di ogni ordine e grado, animando incontri che incrociavano percorsi di storia, poesia, autobiografia, progettualita' sociale. E' morta a Roma il 4 novembre 1998, all'eta' di 86 anni". Cfr. anche la voce nei "Telegrammi della nonviolenza in cammino" n. 513.

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Nel ricordo di Joyce Lussu proseguiamo nell'azione nonviolenta per la pace e i diritti umani; per il disarmo e la smilitarizzazione; contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Oppresse e oppressi di tutti i paesi unitevi nella lotta per la comune liberazione.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

3. UNA FIRMA ADESSO

 

In questi pochi giorni che mancano alla conclusione della raccolta delle firme, anche noi invitiamo ogni persona di volonta' buona a firmare per consentire la presentazione della proposta di legge d'iniziativa popolare per promuovere la Difesa civile non armata e nonviolenta.

Diciamolo una volta ancora: i limiti dell'iniziativa sono cosi' ovvi ed evidenti che non mette conto discuterne qui; ma e' anche chiaro che essa va nella giusta direzione: del disarmo, della smilitarizzazione, della nonviolenza. Merita dunque di essere sostenuta.

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Delle reti promotrici fanno parte varie associazioni che hanno un'articolazione su tutto il territorio nazionale: invitiamo chi ci legge a contattarne le sedi locali.

A livello nazionale l'iniziativa e' stata promossa in particolare dalle seguenti reti di associazioni pacifiste, solidali, nonviolente:

- Rete della pace: Acli, Adl, Agesci, Ansps, Associazione di Cooperazione e di Solidarieta' Internazionale Aoi, Archivio Disarmo, Arci, Arci Bassa Val di Cecina, Arci Verona, Arcs, Asc, Associazione Perugia Palestina, Associazione per la Pace di Modena, Associazione per la Pace Nazionale, AssoPacePalestina, Auser Nazionale, Cgil Nazionale, Cgil Verona, Cnca, Comunita' araba siriana in Umbria, Comunita' Palestinese, Coordinamento Comasco per la Pace, Coordinamento per la Pace in Comune Milano, Encuentrarte, Fiom Cgil, Focsiv, Fondazione Angelo Frammartino Onlus, Fondazione culturale responsabilita' etica, Ipri - Rete Ccp, Ipsia, Lega per i Diritti dei Popoli, Legambiente, Link2007 Cooperazione in Rete, Link - Coordinamento Universitario, Lunaria, Mezza Luna Rossa palestinese, Mir, Movimento europeo, Nexus Emilia Romagna, Per il mondo onlus, Peacewaves, Piattaforma ong MO, Rete degli Studenti Medi, Rete della Conoscenza, Rete della pace umbra, Tavola della Pace Valle Brembana, Tavola pace val di Cecina, Tavola Sarda della Pace, Tavola della Pace di Bergamo, U.S. Acli, Uds, Udu, Uisp, Un ponte per..., Ventiquattro marzo Onlus.

- Rete italiana per il Disarmo: Acli, Archivio Disarmo, Arci, Arci Servizio Civile, Associazione Obiettori Nonviolenti, Associazione Comunita' Papa Giovanni XXIII, Associazione per la Pace, Assopace Palestina, Beati i costruttori di Pace, Campagna Italiana contro le Mine, Centro Studi Difesa Civile, Conferenza degli Istituti Missionari in Italia, Coordinamento Comasco per la Pace, Fim Cisl, Fiom Cgil, Fondazione Culturale Responsabilita' Etica, Gruppo Abele, Libera, Movimento Internazionale della Riconciliazione, Movimento Nonviolento, Opal, Oscar, Ires Toscana, Pax Christi, PeaceLink, Un ponte per...

- Sbilanciamoci!: ActionAid, Adi - Associazione dottorandi e dottori italiani, Agices, Altreconomia, Antigone, Arci, Arci Servizio Civile, Associazione Obiettori Nonviolenti, Associazione per la Pace, Beati i Costruttori di Pace, Cipsi, Cittadinanzattiva, Cnca, Comitato italiano contratto mondiale sull'acqua, Comunita' di Capodarco, Conferenza Nazionale Volontariato e Giustizia, Ctm Altromercato, Crocevia, Donne in Nero, Emergency, Emmaus Italia, FairWatch, Federazione degli Studenti, Fish, Fondazione Culturale Responsabilita' Etica, Icea, Gli Asini, Legambiente, Link, Lila, Lunaria, Mani Tese, Medicina Democratica, Movimento Consumatori, Nigrizia, Pax Christi, Re:Common, Reorient Onlus, Rete Universitaria Nazionale, Rete degli Studenti, Rete della Conoscenza, Terre des Hommes, Uisp, Unione degli Studenti, Unione degli Universitari, Un Ponte per..., Wwf.

- Tavolo degli Interventi civili di pace: Archivio Disarmo, Arci, Arcs, Ass. Papa Giovanni XXIII - Operazione Colomba, Associazione per la pace, Berretti Bianchi, Casa per la Pace Milano, Centro Gandhi Edizioni, Centro Studi Difesa Civile, Centro Studi Sereno Regis, Conferenza Nazionale Volontariato e Giustizia, Ipri - Rete Corpi Civili di Pace, Libera, Mondo Senza Guerre e Senza Violenza, Movimento Internazionale di Riconciliazione - Italia, Movimento Nonviolento, Operatori di Pace Campania, Pax Christi - Italia, Peace Brigades International - Italia, Reorient Onlus, Rete Artisti contro le Guerre, Servizio Civile Internazionale - Italia, Tavola della Pace Friuli Venezia Giulia, Un Ponte per...

- Cnesc - Conferenza Nazionale Enti di Servizio Civile: Acli, Aism, Anpas, Anspi, Arci Servizio Civile, Associazione Comunita' Papa Giovanni XXIII, Avis nazionale, Caritas Italiana, Cesc, Cnca, Commissione sinodale per la diaconia (Csd), Confederazione Nazionale Misericordie d'Italia, Cong. P.S.D.P. Ist. don Calabria, Federazione Scs/Cnos Salesiani per il sociale, Federsolidarieta'/Cci, Focsiv, Legacoop, Unpli, Uildm.

- Forum Nazionale per il Servizio Civile: Adacs (Associazione per la Diffusione dell'Arte della Cultura e dello Sport), Adoc, Agci (Associazione Generale Cooperative Italiane), Aimac (Associazione Italiana Malati di Cancro), Amesci, Animalisti Italiani, Associazione Nazionale Vigili del Fuoco in Congedo, Aon (Associazione Obiettori Nonviolenti), Codacons, Confederazione degli Studenti, Cnupi (Confederazione Nazionale delle Universita' Popolari Italiane), Cusi (Centro Universitario Sportivo Italiano), Expoitaly, Favo (Federazione delle Associazioni di Volontariato Oncologico), Fish (Federazione Italiana Superamento Handicap), Giosef, Giovani Democratici, Giovane Italia, Gus Onlus (Gruppo Umana Solidarieta' - Guido Puletti), Modavi, Onmic, Opes, Unec.

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Laddove non si individuassero riferimenti locali si contatti la segreteria nazionale della campagna: tel. e fax: 0458009804, e-mail: info at difesacivilenonviolenta.org, sito: www.difesacivilenonviolenta.org

La nonviolenza e' in cammino.

 

4. IN MEMORIA DI PIERRE BROUE'

 

Ricorre l'8 maggio l'anniversario della nascita di Pierre Broue', illustre storico e militante del movimento per la liberazione dell'umanita'.

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Nato nel 1926, deceduto nel 2005, storico illustre, presidente e direttore scientifico dell'Institut Leon Trotsky di Parigi, curatore dell'edizione delle opere di Trotsky e direttore dei "Cahiers Leon Trotsky". Opere di Pierre Broue': tra le sue molte opere segnaliamo particolarmente: Rivoluzione in Germania 1917-1923, Einaudi, Torino 1977; La rivoluzione e la guerra di Spagna, Mondadori, Milano 1980 (con Emile Temime); La rivoluzione perduta, Vita di Trotsky 1879-1940, Bollati Boringhieri, Torino 1991.

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Anche nel ricordo di Pierre Broue' proseguiamo nell'azione nonviolenta per la pace e i diritti umani; per il disarmo e la smilitarizzazione; contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Oppresse e oppressi di tutti i paesi unitevi nella lotta per la comune liberazione.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

5. IL MINISTERO DELLE STRAGI, IL MINISTERO DELLA SCHIAVITU'

 

Mancava qualcosa all'orrore e all'infamia?

Ed allora un eccellentissimo uomo di stato propose che i sopravvissuti alla strage nel Mediterraneo fossero ridotti in schiavitu'.

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Diciamolo una volta ancora: il primo dovere e' salvare le vite.

Il primo dovere e' soccorrere, accogliere, assistere gli esseri umani in pericolo.

Il primo dovere morale, il primo dovere giuridico, il primo dovere politico.

Diciamolo una volta ancora: vi e' un modo semplice e adeguato per salvare le vite di tutti gli innocenti che oggi muoiono nella traversata del Mediterraneo in fuga dalla fame e dalle guerre, dai disastri e dagli orrori: e il modo per salvare tutte le vite e' riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto - il diritto umano - di giungere in modo legale e sicuro nel nostro paese, nel nostro continente.

Uccidere e' un crimine. Ed e' un crimine l'omissione di soccorso.

Ridurre in schiavitu' e' un crimine.

Ed e' un crimine fare la guerra, e produrre e vendere armi assassine.

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Questo occorre: pace, disarmo, smilitarizzazione dei conflitti.

Questo occorre: soccorrere, accogliere, assistere tutte le vittime.

Questo occorre: la solidarieta' che ogni essere umano riconosca e raggiunga.

Questo occorre: la nonviolenza che sola puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.

 

6. OMISSIONE DI SOCCORSO

 

All'articolo 593 del Codice Penale e' previsto il reato di omissione di soccorso.

Dovrebbero ricordarsene quei signori amministratori di Regioni e Comuni d'Italia che rifiutano di accogliere persone innocenti costrette a lasciare le loro case, i loro paesi, dalla fame e dalla guerra, dalle devastazioni e dalle persecuzioni, dall'orrore e dalla morte, e che per giungere qui sperando di trovare salvezza (quella salvezza e quell'asilo che garantisce loro la legge fondamentale della Repubblica Italiana) hanno intrapreso un viaggio in cui mille volte le loro vite sono state in estremo pericolo.

Dovrebbero ricordarsene quei signori amministratori di Regioni e Comuni d'Italia che sembrano ignorare che la civilta' umana comincia con questo atto: salvare le vite, soccorrere l'afflitto, dare ospitalita' allo straniero, condividere il bene, riconoscere che una e' l'umanita'.

E dovrebbero ricordarsene anche quei governi europei che negando a quegli innocenti il diritto di giungere in modo legale e sicuro nel nostro continente sono corresponsabili della loro strage tra le sabbie dei deserti, tra i flutti del mare. Quei governi europei il cui agire configura non solo il gia' grave reato dell'omissione di soccorso, ma assai piu' gravi delitti.

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Ogni vittima ha il volto di Abele.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Il primo dovere e' salvare le vite.

Vi e' una sola umanita' in un unico pianeta vivente casa comune dell'umanita' intera.

 

7. IN MEMORIA DI PEPPINO IMPASTATO

 

Ricorre il 9 maggio l'anniversario dell'uccisione di Peppino Impastato.

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Giuseppe Impastato, nato nel 1948, militante della nuova sinistra di Cinisi (Pa), straordinaria figura della lotta contro la mafia, di quel nitido e rigoroso impegno antimafia che Umberto Santino defini' "l'antimafia difficile"; fu assassinato dalla mafia il 9 maggio 1978. Tra le raccolte di scritti di Peppino Impastato: Lunga e' la notte. Poesie, scritti, documenti, Centro siciliano di documentazione Giuseppe Impastato, Palermo 2002, 2008. Tra le opere su Peppino Impastato: Umberto Santino (a cura di), L'assassinio e il depistaggio, Centro Impastato, Palermo 1998; Salvo Vitale, Nel cuore dei coralli, Rubbettino, Soveria Mannelli 1995; Felicia Bartolotta Impastato, La mafia in casa mia, La Luna, Palermo 1986; Claudio Fava, Cinque delitti imperfetti, Mondadori, Milano 1994; AA. VV., Peppino Impastato: anatomia di un depistaggio, Editori Riuniti, Roma 2001, 2006 (pubblicazione della relazione della commissione parlamentare antimafia presentata da Giovanni Russo Spena; con contributi di Giuseppe Lumia, Nichi Vendola, Michele Figurelli, Gianfranco Donadio, Enzo Ciconte, Antonio Maruccia, Umberto Santino); Marco Tullio Giordana, Claudio Fava, Monica Zapelli, I cento passi, Feltrinelli, Milano 2001 (sceneggiatura del film omonimo); Umberto Santino (a cura di), Chi ha ucciso Peppino Impastato. Le sentenze di condanna dei mandanti del delitto Vito Palazzolo e Gaetano Badalamenti, Centro siciliano di documentazione Giuseppe Impastato, Palermo 2008; Giovanni Impastato e Franco Vassia, Resistere a mafiopoli. La storia di mio fratello Peppino Impastato, Stampa Alternativa, Viterbo 2009.

Naturalmente sono fondamentali le molte altre ottime pubblicazioni del Centro siciliano di documentazione "Giuseppe Impastato"; per contatti: Centro siciliano di documentazione "Giuseppe Impastato", via Villa Sperlinga 15, 90144 Palermo, e-mail: csdgi at tin.it, sito: www.centroimpastato.it

Ugualmente fondamentale l'attivita' dell'"Associazione casa memoria Felicia e Peppino Impastato"; per contatti: corso Umberto I 220, 90045 Cinisi (Pa), e-mail: info at casamemoria.it, sito: www.peppinoimpastato.com

Si vedano anche almeno i libri dedicati a Felicia Bartolotta Impastato, la madre di Giuseppe Impastato che lo ha sostenuto nella sua lotta, lotta che ha proseguito dopo l'uccisione del figlio; e' deceduta nel dicembre 2004. Opere di Felicia Bartolotta Impastato: La mafia in casa mia, intervista di Anna Puglisi e Umberto Santino, La Luna, Palermo 1987. Tra le opere su Felicia Bartolotta Impastato: Anna Puglisi e Umberto Santino (a cura di), Cara Felicia. A Felicia Bartolotta Impastato, Centro siciliano di documentazione Giuseppe Impastato, Palermo 2005; Cfr. anche il profilo scritto da Anna Puglisi per l'Enciclopedia delle donne e ripubblicato anche in "Nonviolenza. Femminile plurale" n. 311.

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Anche nel ricordo di Peppino Impastato proseguiamo nell'azione nonviolenta per la pace e i diritti umani; per il disarmo e la smilitarizzazione; contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Oppresse e oppressi di tutti i paesi unitevi nella lotta per la comune liberazione.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

8. LA VIA MAESTRA

 

La via maestra per la pace e' il disarmo.

La via maestra per la pace e' la smilitarizzazione.

La via maestra per la pace e' la nonviolenza.

 

9. IN MEMORIA DI EUGENIO GARIN

 

Ricorre il 9 maggio l'anniversario della nascita di Eugenio Garin (Rieti, 9 maggio 1909 - Firenze, 29 dicembre 2004).

Come fu detto in una commemorazione dello scorso anno, fu "illustre storico e filosofo, maestro di rigore morale e intellettuale, persona di forte e luminoso impegno culturale e civile per la pace e la democrazia, per la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani, per la liberazione dell'umanita' intera da tutte le menzogne, le oppressioni, le iniquita', le violenze. Autore di opere su cui generazioni di studiosi sono cresciute, su cui generazioni di persone impegnate per la verita' e la giustizia si sono formate, opere che sono monumenti di scienza e sapienza, di metodo e di testimonianza, opere che sono strumenti di rischiaramento delle intelligenze e delle coscienze, chiavi di accesso al sapere - al conoscere, al comprendere, al sentire - che libera e responsabilizza, che predispone all'azione meditata e buona, alla vita consapevole e degna, che umanizza e rende migliori. Quale grande dono e' stato il suo magistero. Lo ricordiamo con gratitudine che non si estingue".

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Anche nel ricordo di Eugenio Garin proseguiamo nell'azione nonviolenta per la pace e i diritti umani; per il disarmo e la smilitarizzazione; contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Oppresse e oppressi di tutti i paesi unitevi nella lotta per la comune liberazione.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

10. SE FOSSE FACILE FAR FINTA DI NIENTE

 

Potessi non sapere che i morti nel Mediterraneo siamo noi che li facciamo morire.

Potessi non sapere che le armi italiane fanno strage nel mondo.

Potessi non sapere che nel nostro paese esseri umani sono ridotti in schiavitu'.

Potessi non sapere, potessi respirare.

 

11. IL BAMBINO NELLA VALIGIA

 

Siano abolite le scellerate misure razziste dei governi europei che violano i piu' fondamentali diritti umani.

Sia riconosciuto ad ogni essere umano il diritto di entrare in modo legale e sicuro nel continente europeo.

Sia riconosciuto a tutti gli esseri umani il diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

 

12. "OPPORSI AL RAZZISMO". UN INCONTRO DI RIFLESSIONE E DI TESTIMONIANZA A VITERBO

 

Si e' svolto nel pomeriggio di sabato 9 maggio 2015 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di riflessione e di testimonianza sul tema: "Opporsi al razzismo: ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'".

L'incontro si e' aperto con un minuto di silenzio per le vittime delle stragi nel Mediterraneo.

Nel corso dell'incontro sono stati letti e commentati estratti da fondamentali testi giuridici, documenti, saggi e testimonianze; particolare attenzione e' stata dedicata alla "Carta di Lampedusa".

Ancora una volta e' stato evidenziato che vi e' un modo semplice per far cessare immediatamente le stragi nel Mediterraneo: consentire a tutti gli esseri umani l'ingresso legale e sicuro nel continente europeo.

Ancora una volta e' stato evidenziato che il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.

Ancora una volta e' stato evidenziato che il primo dovere di ogni essere umano e di ogni ordinamento civile e' salvare le vite.

L'incontro si e' concluso con la riaffermazione dell'impegno a proseguire nell'azione nonviolenta per la pace e i diritti umani; per il disarmo e la smilitarizzazione; contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.

Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

La nonviolenza e' in cammino.

 

13. SULLA ZATTERA DELLA MEDUSA

 

Subito una legge che riconosca a tutti gli esseri umani il diritto di giungere in modo legale e sicuro nel nostro continente, nel nostro paese.

Facciamo cessare immediatamente e del tutto la strage nel Mediterraneo provocata dalle scellerate misure hitleriane dei governi europei.

Subito una legge che riconosca a tutti gli esseri umani il diritto di giungere in modo legale e sicuro nel nostro continente, nel nostro paese.

Siamo una sola umanita'.

Subito una legge che riconosca a tutti gli esseri umani il diritto di giungere in modo legale e sicuro nel nostro continente, nel nostro paese.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Subito una legge che riconosca a tutti gli esseri umani il diritto di giungere in modo legale e sicuro nel nostro continente, nel nostro paese.

 

14. SENZA GIRARCI INTORNO

 

O ci si impegna per la pace e la giustizia, o si e' complici della guerra.

O ci si impegna per il disarmo e la smilitarizzazione, o si e' complici della guerra.

O ci si impegna per salvare le vite e difendere i diritti di tutti gli esseri umani, o si e' complici della guerra.

O ci si impegna per la solidarieta' che tutti gli esseri umani riconosce e raggiunge e protegge e conforta, o si e' complici della guerra.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

15. IN MEMORIA DI LUDOVICO GEYMONAT

 

Ricorre l'11 maggio l'anniversario della nascita di Ludovico Geymonat (Torino, 11 maggio 1908 - Rho, 29 novembre 1991), combattente antifascista ed illustre pensatore.

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Ludovico Geymonat (1908-1991) antifascista, partigiano, docente, intellettuale di forte impegno civile, e' stato uno dei maggiori filosofi italiani del Novecento; filosofo della scienza, studioso di logica matematica, storico del pensiero scientifico e filosofico; si laureo' all'Universita' di Torino in filosofia (1930) e in matematica (1932); fu avversario precoce del fascismo: avendo rifiutato di iscriversi al partito fascista, gli fu preclusa ogni possibilita' di carriera accademica, fu costretto quindi ad insegnare nelle scuole private; prese parte alla Resistenza e fu partigiano in Piemonte; dal 1956 al 1978 insegno' all'Universita' di Milano nella prima cattedra italiana di filosofia della scienza; partecipo' alla fondazione del Centro di studi metodologici di Torino, diresse importanti collezioni di testi scientifici per vari editori; e' l'autore della monumentale Storia del pensiero filosofico e scientifico (Garzanti 1970-1976), autentica pietra miliare nella storiografia filosofica italiana. Fra le opere di Ludovico Geymonat: Il problema della conoscenza nel positivismo, Bocca, Torino 1931; La nuova filosofia della natura in Germania, Bocca, Torino 1934; Studi per un nuovo razionalismo, Chiantore, Torino 1945; Saggi di filosofia neorazionalistica, Einaudi, Torino 1953; Il pensiero scientifico, Garzanti, Milano 1954; Storia del pensiero filosofico, Garzanti, Milano, 1955-1956 (tre voll.); Storia della filosofia, Garzanti, Milano 1956-1957 (tre voll.); Galileo Galilei, Einaudi, Torino 1956, 198O; Logica matematica e algebra moderna, Zanichelli, Bologna 1958; Filosofia e filosofia della scienza, Feltrinelli, Milano 1960, 1975; (con renato Tisato), Filosofia e pedagogia nella storia della civilta', Garzanti, Milano 1961-1962 (tre voll.); Storia del pensiero filosofico e scientifico, Garzanti, Milano 1970-1976; (con Enrico Bellone, Giulio Giorello, Silvano Tagliagambe), Attualita' del materialismo dialettico, Editori Riuniti, Roma 1974; Scienza e realismo, Feltrinelli, Milano 1977; Contro il moderatismo, Feltrinelli, Milano 1978; (a cura di Giulio Giorello e Marco Mondadori), Paradossi e rivoluzioni, Il Saggiatore, Milano 1979; Filosofia e filosofia della scienza, Feltrinelli, Milano 1980; Per Galileo. Attualita' del razionalismo, Bertani, Verona 1981; Riflessioni critiche su Kuhn e Popper, Dedalo, Bari 1983; Lineamenti di filosofia della scienza, Mondadori, Milano 1986, Utet, Torino 2006; (con Giulio Giorello), Le ragioni della scienza, Laterza, Roma-Bari 1986; La liberta', Rusconi, Milano 1988, 1994; La societa' come milizia, Marcos y Marcos, Milano 1989; I sentimenti, Rusconi, Milano 1989; (con Evandro Agazzi, Fabio Minazzi), Filosofia, scienza e verita', Rusconi, Milano 1989; La Vienna dei paradossi. Controversie filosofiche e scientifiche nel Wiener Kreis, Il Poligrafo, 1991; (con Fabio Minazzi), Dialoghi sulla pace e la liberta', Cuen, Napoli 1992; La ragione, Piemme, 1994; Lezioni su Galileo, Barbieri, 2004. Opere su Ludovico Geymonat: Corrado Mangione (a cura di), Scienza e filosofia. Saggi in onore di Ludovico Geymonat, Garzanti, Milano 1985; Fabio Minazzi, Filosofia, scienza e vita civile nel pensiero di Ludovico Geymonat, La Citta' del Sole, Napoli 2003; Fabio Minazzi, Contestare e creare. La lezione epistemologico-civile di Ludovico Geymonat, La Citta' del Sole, Napoli 2004.

*

Anche nel ricordo di Ludovico Geymonat proseguiamo nell'azione nonviolenta per la pace e i diritti umani; per il disarmo e la smilitarizzazione; contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Oppresse e oppressi di tutti i paesi unitevi nella lotta per la comune liberazione.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

16. DOPO LA BATTAGLIA DELLE ARGINUSE

 

Cessare di uccidere.

Cessare di lasciar morire per omissione di soccorso.

Scegliere la nonviolenza.

Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Consentire a tutti gli esseri umani il diritto di giungere in modo legale e sicuro in Europa.

Scegliere la nonviolenza.

Cessare di fare le guerre.

Cessare di armare gli assassini.

Scegliere la nonviolenza.

 

17. OPPORSI ALLA GUERRA, OPPORSI ALLE UCCISIONI

 

E per opporsi alla guerra, per opporsi alle uccisioni, innanzitutto questo occorre: il disarmo, la smilitarizzazione, la nonviolenza, la solidarieta' che ogni essere umano riconosca e raggiunga e sostenga, la solidarieta' che salva le vite.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

 

18. IN MEMORIA DI ROBERT JUNGK

 

Ricorre l'11 maggio l'anniversario della nascita di Robert Jungk (Berlino, 11 maggio 1913 - Salisburgo, 14 luglio 1994), giornalista e saggista strenuamente impegnato nella denuncia del pericolo atomico e del riarmo, approntatore di fondamentali materiali di informazione, documentazione e coscientizzazione che sono tuttora utili strumenti di lavoro dei movimenti ecologisti, pacifisti e nonviolenti.

Lo ricordiamo con viva gratitudine.

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Nel ricordo di Robert Jungk proseguiamo nell'azione nonviolenta per la pace e i diritti umani; per il disarmo e la smilitarizzazione; contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Oppresse e oppressi di tutti i paesi unitevi nella lotta per la comune liberazione.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

19. FINO A QUANDO

 

Le stragi nel Mediterraneo continueranno fino a quando i governi europei non riconosceranno a tutti gli esseri umani il diritto di muoversi liberamente sull'unico pianeta casa comune dell'umanita' intera.

Le stragi nel Mediterraneo cesseranno solo quando i governi europei decideranno di rispettare finalmente la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.

E' dovere dei popoli europei imporre ai propri governi il rispetto del diritto di ogni essere umano a non essere ucciso.

E' dovere dei popoli europei imporre ai propri governi l'abrogazione di tutte le infami, scellerate misure hitleriane attualmente vigenti.

E' dovere dei popoli europei imporre ai propri governi il riconoscimento del diritto di ogni essere umano a giungere in Europa in modo legale e sicuro.

E' dovere dei popoli europei imporre ai propri governi il rispetto delle leggi che salvano le vite.

Vi e' una sola umanita'.

 

20. VITTIME

 

Le vittime della guerra.

Le vittime dei naufragi.

Le vittime delle catastrofi naturali.

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E molto si potrebbe fare per prevenire e per limitare i danni delle catastrofi naturali.

E moltissimo si potrebbe fare per evitare i naufragi.

E le guerre si potrebbe semplicemente cessare di farle.

*

E' nel pieno potere dell'umanita' far cessare le guerre. Facciamole cessare, dunque.

Cessando di produrre le armi, abolendo gli eserciti, scegliendo la nonviolenza.

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E' nel pieno potere dei governi dell'Unione Europea far cessare i naufragi dei barconi dei migranti nel Mediterraneo.

Facciamoli cessare, dunque.

Semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani il diritto di giungere in Europa in modo legale e sicuro.

*

Molto si puo' fare per prevenire le catastrofi naturali.

E moltissimo si puo' fare per limitare i danni, per salvare le vite delle vittime.

Facciamolo, dunque.

*

Una sola umanita', in un unico pianeta vivente.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

 

21. ANTIGONE, NATURALMENTE

 

Quello che e' abituale, e quello che e' giusto.

Sappi scegliere.

*

E quello che e' abituale e' questo infinito massacro.

E quello che e' giusto e' porvi fine.

*

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

*

Una sola umanita', in un unico mondo vivente.

Salvare le vite, il primo dovere.

 

22. PRIMO

 

Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di entrare in Europa in modo legale e sicuro.

Questo e solo questo puo' far cessare immediatamente la strage dei migranti.

Questo e solo questo puo' salvare subito innumerevoli vite.

Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di entrare in Europa in modo legale e sicuro.

 

23. SE VUOI LA PACE, SCEGLI LA NONVIOLENZA

 

Cessare di fare la guerra, cessare di uccidere occorre.

Per questo occorre il disarmo, per questo occorre la smilitarizzazione, per questo occorre la solidarieta' nei confronti di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, per questo occorre la nonviolenza.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Salvare le vite e' il primo dovere.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

24. OGGI

 

Si conclude oggi la raccolta delle firme per la presentazione della proposta di legge di iniziativa popolare per la "Istituzione e modalita' di funzionamento del Dipartimento della Difesa Civile non armata e nonviolenta".

La campagna "Un'altra Difesa e' possibile" - di cui la proposta di legge e' il cuore - fu avviata con l'"Arena di pace e disarmo" a Verona il 25 aprile 2014, e dopo una lunga preparazione inizio' la raccolta delle firme che ora giunge al termine.

Le firme raccolte, che devono essere inviate al piu' presto al centro di raccolta nazionale a Brescia, verranno consegnate alla Camera dei Deputati tra una settimana.

Mentre scriviamo non sappiamo se siano state raggiunte le 50.000 sottoscrizioni necessarie per la presentazione formale della proposta di legge, ma in ogni caso la campagna ha perlomeno coinvolto molte associazioni nell'impegno per una legge per la Difesa nonviolenta e svolto in qualche modo e misura una comunque meritoria opera di informazione, coscientizzazione e mobilitazione sulla necessita' di opporsi alla guerra e alle uccisioni, al militarismo e al riarmo.

Non e' questo il momento per esprimere valutazioni; questo e' il momento di un ultimo sforzo.

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Chi legge questo foglio sa quali siano le opinioni di chi lo redige: crediamo che il disarmo e la smilitarizzazione siano condizioni necessarie per impedire la catastrofe della civilta' umana e della biosfera; crediamo che la scelta nitida e intransigente della nonviolenza sia l'unica politica realistica, l'unica politica ragionevole.

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Salvare le vite e' il primo dovere.

Opporsi alla guerra e a tutte le uccisioni e' il primo dovere.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

 

25. IN MEMORIA DI EMMA GOLDMAN

 

Ricorre il 14 maggio l'anniversario della scomparsa di Emma Goldman, la grande militante anarchica nata a Kaunas il 27 giugno 1869 e deceduta a Toronto il 14 maggio 1940.

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Anche nel ricordo di Emma Goldman proseguiamo nell'azione nonviolenta per la pace e i diritti umani; per il disarmo e la smilitarizzazione; contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Oppresse e oppressi di tutti i paesi unitevi nella lotta per la comune liberazione.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

26. SOCCORRERE TUTTI

 

Gli esseri umani in fuga dalla fame e dalla guerra, dalle devastazioni e dall'orrore: soccorrerli tutti occorre.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

A tutti gli esseri umani deve essere consentito di entrare in modo legale e sicuro in Italia e in Europa.

A tutti gli esseri umani deve essere data accoglienza e assistenza.

Il primo dovere e' salvare le vite.

Vi e' una sola umanita'.

 

27. UNA FIRMA

 

Una firma.

Per una buona causa.

L'alternativa alla guerra, agli eserciti, alle armi.

L'abolizione della guerra, degli eserciti, delle armi.

La Difesa popolare nonviolenta.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

Ogni essere umano ha diritto a non essere ucciso.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Salvare le vite e' il primo dovere.

 

28. IN MEMORIA DI EMILY DICKINSON

 

Ricorre oggi, 15 maggio, l'anniversario della scomparsa di Emily Dickinson.

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Emily Dickinson - poetessa imprescindibile - visse ad Amherst, Massachusetts, tra il 1830 e il 1886; molte le edizioni delle sue poesie disponibili in italiano con testo originale a fronte (tra cui quella integrale, a cura di Marisa Bulgheroni: Emily Dickinson, Tutte le poesie, Mondadori, Milano 1997, 2005; ma vorremmo segnalare anche almeno la fondamentale antologia curata da Guido Errante: Emily Dickinson, Poesie, Mondadori, Milano 1956, poi Guanda, Parma 1975, e Bompiani, Milano 1978; e la vasta silloge dei versi e dell'epistolario curata da Margherita Guidacci: Emily Dickinson, Poesie e lettere, Sansoni, Firenze 1961, Bompiani, Milano 1993, 2000); per un accostamento alla sua figura e alla sua opera: Barbara Lanati, Vita di Emily Dickinson. L'alfabeto dell'estasi, Feltrinelli, Milano 1998, 2000; Marisa Bulgheroni, Nei sobborghi di un segreto. Vita di Emily Dickinson, Mondadori, Milano 2002. Ebbe a scrivere della sua opera Luciano Bonfrate: "Mi capita di usare dei suoi versi / come fosser sentenze di sibilla / della mia vita specchio, e vi scintilla / cio' che trovai, che non trovai, che persi".

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Anche nel ricordo di Emily Dickinson proseguiamo nell'azione nonviolenta per la pace e i diritti umani; per il disarmo e la smilitarizzazione; contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Oppresse e oppressi di tutti i paesi unitevi nella lotta per la comune liberazione.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

29. PER FARE LA PACE

 

Per fare la pace bisogna abolire la guerra.

Per fare la pace bisogna abolire gli eserciti.

Per fare la pace bisogna abolire le armi.

Per fare la pace bisogna scegliere la nonviolenza.

 

30. PER GLORIA ANZALDUA

 

Ricorreva il 15 maggio l'anniversario della scomparsa di Gloria Anzaldua (Valle del Rio Grande, 26 settembre 1942 - Santa Cruz, 15 maggio 2004), la grande poetessa, scrittrice, docente universitaria, pensatrice ed attivista per i diritti umani di tutti gli esseri umani.

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Anche nel ricordo di Gloria Anzaldua proseguiamo nell'azione nonviolenta per la pace e i diritti umani; per il disarmo e la smilitarizzazione; contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Oppresse e oppressi di tutti i paesi unitevi nella lotta per la comune liberazione.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

31. PAROLE AL VENTO, CADAVERI IN MARE

 

Non dimentichiamo le persone che vengono fatte morire nel Mediterraneo.

Non dimentichiamo che tutte potrebbero essere salvate se i governi europei riconoscessero a tutti gli esseri umani il diritto di giungere in Europa in modo legale e sicuro.

Di seguito ripubblichiamo alcuni testi gia' apparsi su questo foglio tra il primo maggio e ieri.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

 

32. LA VIOLENZA, LA NONVIOLENZA

 

C'e' un solo modo per opporsi alla guerra: la pace.

C'e' un solo modo per opporsi alle uccisioni: salvare le vite.

C'e' un solo modo per opporsi alla violenza: la nonviolenza.

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Abolire gli eserciti.

Abolire le armi.

Abolire l'ingiustizia.

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Ogni vittima, Abele.

Ogni persona, un buon samaritano.

Sii tu il cambiamento che vorresti vedere nel mondo.

 

33. RICORDANDO ADRIENNE RICH

 

Ricorre il 16 maggio l'anniversario della nascita di Adrienne Rich, poetessa, saggista, intellettuale e militante femminista, pacifista, ecologista, nonviolenta.

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Adrienne Rich (Baltimora, 16 maggio 1929 - Santa Cruz, 27 marzo 2012) e' stata una grandissima poetessa e saggista femminista americana di straordinaria intensita' e profondita', di forte impegno civile, militante per la pace e la dignita' umana. Presentando alcuni suoi versi anni fa scrivevamo che "Adrienne Rich e' l'autrice di Nato di donna, un libro la cui lettura e' ineludibile. Ma e' anche una poetessa che ha scritto versi che ti tolgono il respiro, ovvero te lo restituiscono. Ed una militante per la pace e i diritti umani di grande rigore e nitore". Dal sito www.crocettieditore.com riprendiamo la seguente scheda di alcuni anni fa: "Adrienne Rich e' nata il 16 maggio 1929 a Baltimora. Poetessa, saggista e militante femminista, a ventun anni ha vinto il Premio Yale per giovani poeti con A change of world (1951, Un mutamento di mondo). Ha, inoltre, pubblicato le raccolte poetiche Gli intagliatori di diamanti (1955, The diamond cutters), Necessita' del vivere (1966, Necessities of life), Esplorando il relitto (1973, Diving into the wreck), Il sogno di una lingua comune (1978, The dream of a common language), Atlante del mondo difficile (1991, Atlas of the difficult world); e i saggi Nato di donna (1976, Born of woman), Segreti silenzi bugie (1966-78, On lies, secrets and silence), Sangue, pane e poesia (1986, Blood, bread and poetry); e la raccolta Oscuri campi della repubblica (1991-95, Dark fields of the republic), che comprende anche numerose sequenze narrative". Tra le opere di Adrienne Rich in traduzione italiana: Nato di donna, Garzanti, Milano 1977, 2000; Esplorando il relitto, Savelli, Milano 1979; Segreti silenzi bugie, La Tartaruga, Milano 1982; Lo spacco alla radice, Estro, Firenze 1985; Come la tela del ragno, La Goliardica, Roma 1985; Cartografie del silenzio, Crocetti, Milano 2000.

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Nel ricordo di Adrienne Rich proseguiamo nell'azione nonviolenta per la pace e i diritti umani; per il disarmo e la smilitarizzazione; contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Vi e' una sola umanita', in un unico mondo casa comune dell'umanita' intera.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

34. QUESTO SO

 

Questo so: che sono le politiche razziste dei governi europei a far morire i migranti nel Mediterraneo.

Questo so: che basterebbe che i governi europei riconoscessero a tutti gli esseri umani il diritto di entrare in Europa in modo legale e sicuro per far cessare immediatamente la strage.

Questo so: che ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Questo so: che il primo dovere e' salvare le vite.

 

35. UN INCONTRO DI STUDIO IN MEMORIA DI FRANCO VENTURI

 

Si e' svolto la mattina di sabato 16 maggio 2015 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di studio in memoria di Franco Venturi, nell'anniversario della nascita avvenuta a Roma il 16 maggio 1914.

Nel corso dell'incontro sono stati letti e commentati alcuni scritti dell'illustre storico e combattente antifascista.

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Franco Venturi, nato a Roma nel 1914, figlio dello storico dell'arte Lionello Venturi (uno dei pochissimi docenti universitari che rifiutarono il giuramento di fedelta' al fascismo), esule, giovanissimo collaboratore di Rosselli ed autorevole esponente di "Giustizia e Liberta'", prigioniero nelle carceri di Franco e di Mussolini, combattente antifascista, dirigente della Resistenza. Docente e storico illustre. E' deceduto a Torino nel 1994.

Tra le opere di Franco Venturi: Giovinezza di Diderot, Sellerio, Palermo; Il populismo russo, Le origini dell'Enciclopedia, Utopia e riforma nell'Illuminismo, il monumentale Settecento riformatore, tutti presso Einaudi, Torino. Sempre Einaudi ha pubblicato nel 1996 una raccolta di scritti politici di Venturi, La lotta per la liberta'.

Tra le opere su Franco Venturi: chi studia il Settecento europeo o il populismo russo non puo' non far riferimento alle ricerche di Venturi. Due saggi-testimonianza di Vittorio Foa ed Alessandro Galante Garrone, ed una nota introduttiva e biografica di Leonardo Casalino, aprono il sopra citato volume La lotta per la liberta'. A Venturi e' dedicato il fascicolo dell'agosto 1996 (a. CVIII, fasc. II-III) della "Rivista storica italiana", di cui era stato direttore. Cfr. inoltre: AA. VV., Il coraggio della ragione. Franco Venturi intellettuale e storico cosmopolita, Fondazione Luigi Einaudi, Torino 1998; AA. VV., Il repubblicanesimo moderno. L'idea di repubblica nella riflessione storica di Franco Venturi, Bibliopolis, Napoli 2006; Leonardo Casalino, Influire in un mondo ostile. Biografia politica di Franco Venturi (1931-1956), Stylos, Aosta 2008.

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Ancora una volta - come gia' in precedenti incontri commemorativi - e' stato evidenziato come "la lezione intellettuale, morale e politica di Franco Venturi e' una delle radici piu' profonde, una delle fonti d'ispirazione piu' limpide, una delle 'cassette degli attrezzi' piu' necessarie della nonviolenza in cammino. Dall'esempio e dalle opere di Franco Venturi il movimento di rischiaramento e di liberazione dell'umanita', la lotta per la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani, ricevono un'eredita' preziosa, ed un orientamento indispensabile: la scelta della comprensione, della responsabilita', della solidarieta' con l'umanita' intera. Ricordare Franco Venturi e proseguirne la lotta sono un'unica cosa, tanto e' persuasiva la sua condotta, tanto e' illuminante la sua opera. La nonviolenza, che e' forza della verita' e lotta contro tutte le violenze, che e' antibarbarie ovvero antifascismo in azione, e' in cammino forte della memoria di tutti gli esseri umani che per la verita' ed il bene comune lottarono, forte della certezza del valore del bene, forte della speranza che se tu fai l'azione giusta anche altri la faranno, e questa azione giusta reca il sentimento e costituisce il progredire della civilta' umana, salva l'umanita', schiude un futuro di giustizia e liberta'".

 

36. IN MEMORIA DI MARY DOUGLAS NELL'OTTAVO ANNIVERSARIO DELLA SCOMPARSA

 

Ricorreva ieri, 16 maggio 2015, l'ottavo anniversario della scomparsa dell'illustre antropologa Mary Douglas (Sanremo, 25 marzo 1921 - Londra, 16 maggio 2007).

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Anche nel ricordo di Mary Douglas proseguiamo nell'azione nonviolenta per la pace e i diritti umani; per il disarmo e la smilitarizzazione; contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

37. SUL FONDO DEL MEDITERRANEO

 

Sul fondo del Mediterraneo gli esiti delle politiche razziste e assassine dei governi dell'Unione Europea.

Poiche' basterebbe che un solo governo dell'Unione Europea, quello italiano ad esempio, decidesse di prendere sul serio le giuste leggi e la vera morale, e tutte le vite dei migranti sarebbero salvate; basterebbe che un solo governo dell'Unione Europea, quello italiano ad esempio, decidesse di riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere in modo legale e sicuro nel nostro paese, nel nostro continente, ed innumerevoli vite sarebbero salve.

Questo basterebbe, questo occorre fare.

Non fare questo, significa continuare a far morire innumerevoli innocenti.

Sul fondo del Mediterraneo gli esiti delle politiche razziste e assassine dei governi dell'Unione Europea.

 

38. LA RICETTA

 

Per far cessare le guerre e le stragi di cui consistono: occorre abolire le organizzazioni armate.

Per abolire le organizzazioni armate: occorre smantellare gli arsenali esistenti e cessare di produrre le armi.

Solo la smilitarizzazione e il disarmo salvano le vite.

Solo la nonviolenza si oppone alla violenza.

Ogni essere umano ha diritto a non essere ucciso.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

 

39. IN MEMORIA DI GIULIO CARLO ARGAN

 

Ricorreva il 17 maggio l'anniversario della nascita di Giulio Carlo Argan (Torino, 17 maggio 1909 - Roma, 12 novembre 1992), l'illustre critico e storico dell'arte che fu anche apprezzato sindaco di Roma e senatore impegnato nella difesa dei beni culturali e ambientali. La sua Storia dell'arte italiana ha educato generazioni di studenti alla comprensione dell'arte, della cultura, del valore morale, dell'impegno civile, dell'esistenza degna, della bellezza della vita e del mondo, della solidarieta' che l'intero genere umano unisce in un'unica vicenda ed impresa e speranza: la storia come pensiero e azione; come riconoscimento e riconoscenza; come  inveramento, condivisione e concreazione del bene comune; la storia come comune responsabilita', la storia della giustizia, la storia della liberta'.

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Anche nel ricordo di Giulio Carlo Argan proseguiamo nell'azione nonviolenta per la pace e i diritti umani; per il disarmo e la smilitarizzazione; contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

40. ANCORA LA SOLITA ECOLALIA (E MINIMO UN DIALOGHETTO IN CODA)

 

Ripetiamolo ancora.

Sono le politiche razziste dei governi europei a far morire i migranti nel Mediterraneo.

Per far cessare immediatamente la strage basterebbe che i governi europei riconoscessero a tutti gli esseri umani il diritto di entrare in Europa in modo legale e sicuro.

Ripetiamolo ancora.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

E il primo dovere di ogni persona, ed a maggior ragione di ogni ordinamento giuridico, e' salvare le vite.

Ripetiamolo ancora.

Ripetiamolo fino a quando i governi europei si decideranno a rispettare le leggi cui pure hanno giurato obbedienza, leggi che impongono loro di salvare le vite, di garantire asilo, di rispettare i diritti umani.

Ripetiamolo fino a quando i governi europei riconosceranno che ogni essere umano in pericolo ha diritto di essere soccorso, accolto e assistito.

Ripetiamolo ancora.

E battiamoci per imporre ai governi europei di far cessare la strage.

Battiamoci per imporre ai governi europei di salvare le vite.

Battiamoci per imporre ai governi europei di riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di entrare in Europa in modo legale e sicuro.

Ripetiamolo ancora.

Sono le politiche razziste dei governi europei a far morire i migranti nel Mediterraneo.

Per far cessare immediatamente la strage basterebbe che i governi europei riconoscessero a tutti gli esseri umani il diritto di entrare in Europa in modo legale e sicuro.

Ripetiamolo ancora.

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- Caro signore, permetta una parola: lei ripete tutti i santi giorni questa sua idea fissa, sempre la stessa tiritera, sempre le medesime frasi fatte, sempre e sempre la monotona sua filastrocca che proprio non se ne puo' piu'; ma non si accorge di essere noioso?

- E lei, caro signore, non prova vergogna di assistere inerte alla strage di tanti innocenti?

 

41. CAROGNO MOZZARECCHI: DEGLI INCONVENIENTI DELLA LETTURA

 

Non si dovrebbe leggere i giornali.

Un prestigioso quotidiano britannico pubblica un documento - come si dice: riservato - che spiega cosa intende fare l'Unione Europea per impedire che i migranti muoiano nel Mediterraneo: il piano e' farli morire in Africa.

 

42. QUESTI FANTASMI

 

- E lei chi e'?

- Non lo vede? Direi il fantasma di uno che e' morto annegato.

- Nel Mediterraneo?

- Nel Mediterraneo, certo.

- E cosa vuole da me?

- Niente.

- E allora perche' non scompare?

- Non dipende da me, e' lei che mi sogna.

- Ma io non ho nessuna intenzione di sognarla, caro signore. Nulla ho a che vedere con lei. Se ne torni da dove e' venuto, in fondo al mare colore del vino.

- Lo dica al suo inconscio, io sono solo un fantasma, una visione.

- Poffarbacco, lei sosterrebbe dunque...

- E' lei che lo sostiene, egregio signore.

- E quale mai motivo avrei di agitare i miei sonni con la visione orrenda del suo corpo straziato, imputridito e - mi perdoni - finanche sbocconcellato da non so quali immondi marini animali...

- Cosa vuole che le dica? Ricordera' pure qualche riga del dottor Freud, o almeno di Dostoevskij, di Shakespeare...

- Eh no, eh no. Questo non glielo consento proprio. Le mie mani sono pulite, e poi non sono certo io il fesso che ha deciso di gettarsi nelle grinfie dei trafficanti...

- Ma se sono qui, nel suo sogno, un motivo dovra' pur esserci.

- E ci deve essere un errore, ci deve essere. Avro' mangiato troppa fonduta come quel meraviglioso ragazzo, o visto qualcosa di splatter in televisione; figurarsi: io neppure vado al mare, non so neanche nuotare.

- Eppure...

- Che eppure e eppure. Svanisca dal mio sonno e mi lasci in pace.

- In pace? Ha detto in pace?

- In pace ho detto, ho detto in pace. Sono uomo di pace.

- E duelli non fa se non a mensa, suppongo.

- E suppone bene. E adesso sparisca, coraggio.

- Se cosi' vuole, signor ministro...

- Questi dannati clandestini, pure nei sogni della gente perbene adesso si ficcano. Dove andremo a finire...

 

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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVII)

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Numero 220 del 24 novembre 2016

 

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