[Nonviolenza] Archivi. 208



 

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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVII)

Numero 208 del 12 novembre 2016

 

In questo numero:

1. Alcuni testi del mese di giugno 2014 (parte sesta)

2. L'associazione "Respirare" invita tutti i parlamentari ad impegnarsi per una legge che preveda la formazione di tutti gli operatori delle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza

3. Una bozza di lettera al governo

4. Una bozza di lettera ai parlamentari

5. Una bozza di lettera ai Comuni

6. La stessa lotta, una sola umanita'

7. In memoria di Piero Gobetti nell'anniversario della nascita

8. Sosteniamo l'azione nonviolenta in Albania per far cessare le "vendette di sangue"

9. Per la giornata mondiale del rifugiato

10. In memoria di Jean-Paul Sartre. Un incontro a Viterbo

11. Alle amiche ed agli amici che oggi iniziano la marcia nonviolenta in Albania per far cessare le vendette di sangue

12. Un incontro di studio a Viterbo sulla ragionevole proposta di una legge per la formazione degli operatori di polizia alla nonviolenza

13. Contro il femminicidio, contro la violenza maschilista e patriarcale

 

1. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI GIUGNO 2014 (PARTE SESTA)

 

Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di giugno 2014.

 

2. L'ASSOCIAZIONE "RESPIRARE" INVITA TUTTI I PARLAMENTARI AD IMPEGNARSI PER UNA LEGGE CHE PREVEDA LA FORMAZIONE DI TUTTI GLI OPERATORI DELLE FORZE DELL'ORDINE ALLA CONOSCENZA E ALL'USO DELLE RISORSE DELLA NONVIOLENZA

 

L'associazione "Respirare" invita tutti i parlamentari ad impegnarsi per una legge che disponga la formazione di tutti gli operatori delle forze dell'ordine alla conoscenza e all'addestramento all'uso delle risorse teoriche e pratiche della nonviolenza.

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In allegato alcune bozze di mozione e di disegno di legge:

Allegato 1. Una bozza di raccomandazione del Parlamento al Governo (presentabile in forma di mozione, risoluzione o ordine del giorno);

Allegato 2. Una bozza di disegno di legge recante complessive "Norme di principio e di indirizzo per l'istruzione, la formazione e l'aggiornamento del personale delle forze di polizia" con relativo impegno di spesa (bozza che riproduce con un solo minimo adeguamento il disegno di legge gia' presentato nel 2001 ma allora non calendarizzato nei lavori parlamentari);

Allegato 3. Una bozza di disegno di legge recante "Norme per l'inclusione della conoscenza e dell'addestramento all'uso delle risorse della nonviolenza nell'ambito dei percorsi didattici per l'istruzione, la formazione e l'aggiornamento del personale delle forze di polizia", bozza che non prevede alcun aggravio di spesa ma solo l'inclusione - nelle attuali attivita' formative e di aggiornamento - della formazione alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza (bozza che riproduce con i necessari minimi adeguamenti il disegno di legge presentato nel 2001).

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Sempre in allegato una documentazione essenziale sulla proposta di legge gia' presentata nel 2001, primo firmatario Achille Occhetto, sottoscritta da decine di parlamentari di tutti gli schieramenti politici; proposta che purtroppo all'epoca non fu poi esaminata dal parlamento.

Allegato 4. Un elenco dei primi parlamentari che nel 2001 espressero attenzione e sostegno all'iniziativa;

Allegato 5. Il resoconto di una conferenza stampa svoltasi al Senato nel 2001, che riassume anche alcuni termini essenziali della proposta.

L'associazione "Respirare"

Viterbo, 17 giugno 2014

L'associazione "Respirare" e' stata promossa a Viterbo da associazioni e movimenti ecopacifisti e nonviolenti, per il diritto alla salute e la difesa dell'ambiente.

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Allegato 1. Bozza di raccomandazione del Parlamento al Governo (presentabile in forma di mozione, risoluzione o ordine del giorno)

Premesso che

l'attivita' delle forze di polizia (Arma dei Carabinieri, Corpo Forestale dello Stato, Guardia di Finanza, Polizia di Stato, Polizia Penitenziaria; Corpo dei Vigili del Fuoco, Corpo delle capitanerie di porto - Guardia costiera; Corpi di Polizia Locali) richiede che tutti gli operatori siano adeguatamente formati per affrontare anche situazioni altamente critiche;

nella formazione e nell'addestramento a tal fine sono di grande utilita' le risorse approntate dalla ricerca scientifica ed accademica, dalle esperienze storiche e dalla tradizione formativa in ambito sociale, organizzativo e psicoterapeutico della nonviolenza;

si propone che

il Governo disponga attraverso adeguati strumenti normativi l'inclusione nei percorsi formativi di tutto il personale di polizia della conoscenza e dell'uso delle risorse della nonviolenza.

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Allegato 2. Bozza di disegno di legge con relativo impegno di spesa recante complessive "Norme di principio e di indirizzo per l'istruzione, la formazione e l'aggiornamento del personale delle forze di polizia"

Articolo 1 (Norme di principio)

1. L'istruzione, la formazione e l'aggiornamento professionale del personale delle forze di polizia indicate all'articolo 16 della legge 1 aprile 1981, n. 121 e successive modificazioni e integrazioni, sono svolte mediante programmi ed attivita' didattiche coerentemente ispirati ai valori della Costituzione della Repubblica con particolare riferimento agli articoli 2 e 27 e ai principi contenuti nella "Carta dei Diritti fondamentali" dell'Unione Europea.

Articolo 2 (Direttive del Ministro dell'Interno)

1. Il Ministro dell'Interno, nelle sue attribuzioni di responsabile della tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica e di autorita' nazionale di pubblica sicurezza,

- impartisce annualmente le direttive generali per l'attivita' d'istruzione, formazione e aggiornamento svolte dal sistema degli Istituti e delle Accademie delle forze di polizia introducendo le metodologie didattiche piu' idonee ad elevare la conoscenza e l'uso dei valori, delle tecniche, delle modalita' di servizio e delle strategie della nonviolenza;

- fissa gli obiettivi generali da raggiungere sia annualmente e sia nell'intero ciclo d'istruzione;

- vigila sugli indirizzi didattici e verifica la qualita' degli interventi formativi realizzati, relativamente alla promozione della coscienza civica e al rigoroso apprendimento di una deontologia professionale che sia conforme alle funzioni difensive e nonviolente delle forze dell'ordine;

- fissa la durata inderogabile dei corsi di istruzione per le varie qualifiche del personale di nuova assunzione in servizio;

- si avvale della consulenza di docenti e ricercatori esperti in materia di formazione alla nonviolenza e dei responsabili delle strutture formative e addestrative attualmente operanti nelle forze dell'ordine sia per l'approntamento della specifica normativa che per la qualificazione dei docenti.

Articolo 3 (Relazione annuale sull'attivita' d'istruzione, formazione e aggiornamento)

1. Il Ministro dell'Interno inoltra annualmente alle Camere, prima della scadenza dei termini di presentazione della Legge Finanziaria e della Legge di Bilancio, una particolareggiata relazione sull'attivita' svolta dal sistema degli istituti d'istruzione delle forze di polizia, nella quale siano esposti:

- gli obiettivi didattici formulati all'inizio dell'anno di gestione;

- gli indirizzi seguiti per il miglioramento continuo della preparazione professionale, nei profili deontologico-valoriale, tecnico operativo e gestionale;

- i modelli di valutazione adottati sia per la programmazione scientifico-didattica e sia per la verifica dei risultati;

- i risultati raggiunti in termini di preparazione del personale delle forze di polizia di ogni ordine e grado ed in termini di miglioramento qualitativo delle metodologie e delle tecniche di insegnamento, ivi comprese metodologie di servizio nonviolento;

- gli obiettivi didattici per l'anno successivo e i programmi di studio e di ricerca previsti a supporto dell'attivita' degli istituti e del miglioramento continuo della qualita' dei curricula formativi.

2. La relazione, trasmessa ai Presidenti della Camera e del Senato, e' inoltrata al Comitato di cui al successivo articolo 4 della presente legge.

Articolo 4 (Comitato parlamentare per l'istruzione, la formazione e l'aggiornamento professionale del personale delle forze di polizia)

1. Ai fini della promozione degli indirizzi formativi ispirati al miglioramento continuo della qualita' delle forze di polizia, e' istituito il Comitato parlamentare per l'istruzione, la formazione e l'aggiornamento professionale del personale delle forze di polizia.

2. Il Comitato e' composto da cinque deputati e da cinque senatori, nominati dai Presidenti della Camera e del Senato, sentiti i Presidenti dei Gruppi Parlamentari.

3. Il Comitato

- elegge al suo interno il Presidente e resta in carica per tutta la legislatura;

- svolge approfondimenti conoscitivi, mediante audizioni e sopralluoghi;

- discute e valuta la relazione annuale del Ministro dell'Interno, di cui all'articolo 3 della presente legge;

- trasmette semestralmente una nota e annualmente una relazione su quanto emerso dai relativi lavori alle Commissioni Affari Costituzionali della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica.

4. Il Comitato, ogni qualvolta si renda opportuno acquisire elementi e valutazioni, delibera di audire il Ministro dell'Interno, o il Sottosegretario di Stato delegato, i responsabili delle forze di polizia e chiunque altri ricopra un incarico istituzionale nel campo dell'istruzione del personale delle forze di polizia.

Articolo 5 (Copertura finanziaria)

1. Agli oneri derivanti dall'attuazione della presente legge valutati complessivamente in venti milioni di euro si provvede mediante l'utilizzo del fondo di riserva per le spese impreviste per l'anno 2014.

Articolo 6 (Entrata in vigore)

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana.

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Allegato 3. Bozza di disegno di legge recante "Norme per l'inclusione della conoscenza e dell'addestramento all'uso delle risorse della nonviolenza nell'ambito dei percorsi didattici per l'istruzione, la formazione e l'aggiornamento del personale delle forze di polizia", bozza che non prevede alcun aggravio di spesa ma solo l'inclusione - nelle attuali attivita' formative e di aggiornamento - della formazione alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza

Articolo 1 (Norme di principio)

1. Nell'ambito dell'istruzione, la formazione e l'aggiornamento professionale del personale delle forze di polizia indicate all'articolo 16 della legge 1 aprile 1981, n. 121 e successive modificazioni e integrazioni, svolte mediante programmi ed attivita' didattiche coerentemente ispirati ai valori della Costituzione della Repubblica con particolare riferimento agli articoli 2 e 27 e ai principi contenuti nella "Carta dei Diritti fondamentali" dell'Unione Europea, si includono anche attivita' didattiche volte alla conoscenza e all'addestramento all'uso delle risorse della nonviolenza.

Articolo 2 (Direttive del Ministro dell'Interno)

1. Il Ministro dell'Interno, nelle sue attribuzioni di responsabile della tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica e di autorita' nazionale di pubblica sicurezza,

- impartisce annualmente le direttive generali per l'attivita' d'istruzione, formazione e aggiornamento svolte dal sistema degli Istituti e delle Accademie delle forze di polizia introducendo le metodologie didattiche piu' idonee ad elevare la conoscenza e l'uso dei valori, delle tecniche, delle modalita' di servizio e delle strategie della nonviolenza;

- fissa gli obiettivi generali da raggiungere sia annualmente e sia nell'intero ciclo d'istruzione;

- vigila sugli indirizzi didattici e verifica la qualita' degli interventi formativi realizzati, relativamente alla promozione della coscienza civica e al rigoroso apprendimento di una deontologia professionale che sia conforme alle funzioni difensive e nonviolente delle forze dell'ordine;

- fissa la durata inderogabile dei corsi di istruzione per le varie qualifiche del personale di nuova assunzione in servizio;

- si avvale della consulenza di docenti e ricercatori esperti in materia di formazione alla nonviolenza e dei responsabili delle strutture formative e addestrative attualmente operanti nelle forze dell'ordine sia per l'approntamento della specifica normativa che per la qualificazione dei docenti.

Articolo 3 (Relazione annuale sull'attivita' d'istruzione, formazione e aggiornamento)

1. Il Ministro dell'Interno inoltra annualmente alle Camere una particolareggiata relazione sull'attivita' svolta dal sistema degli istituti d'istruzione delle forze di polizia, nella quale siano esposti:

- gli obiettivi didattici formulati all'inizio dell'anno di gestione;

- gli indirizzi seguiti per il miglioramento continuo della preparazione professionale, nei profili deontologico-valoriale, tecnico operativo e gestionale;

- i modelli di valutazione adottati sia per la programmazione scientifico-didattica e sia per la verifica dei risultati;

- i risultati raggiunti in termini di preparazione del personale delle forze di polizia di ogni ordine e grado ed in termini di miglioramento qualitativo delle metodologie e delle tecniche di insegnamento, ivi comprese metodologie di servizio nonviolento;

- gli obiettivi didattici per l'anno successivo e i programmi di studio e di ricerca previsti a supporto dell'attivita' degli istituti e del miglioramento continuo della qualita' dei curricula formativi.

2. La relazione e' trasmessa ai Presidenti della Camera e del Senato.

Articolo 4 (Copertura finanziaria)

1. Consistendo la presente legge unicamente nella mera inclusione nei programmi e nelle attivita' gia' previsti di una materia di apprendimento ed addestramento - le risorse teoriche e pratiche della nonviolenza -, essa non comporta alcun ulteriore aggravio di spesa.

Articolo 5 (Entrata in vigore)

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana.

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Allegato 4. Elenco dei primi parlamentari che nel 2001 espressero attenzione e sostegno all'iniziativa

Tra i membri del Senato della Repubblica nel 2001 hanno espresso attenzione e sostegno tra i primi: Occhetto, Acciarini, Baratella, Battafarano, Battaglia, Bonfietti, Boco, Calvi, Chiusoli, Cortiana, Coviello, Crema, Dalla Chiesa, D'Ambrosio, Dato, De Paoli, De Petris, De Zulueta, Donati, Falomi, Fassone, Filippini, Formisano, Liguori, Longhi, Malabarba, Marini, Martone, Murineddu, Pascarella, Petruccioli, Ripamonti, Salvi, Tessitore, Turroni, Veraldi, Vicini, Viserta, Zancan.

Tra i membri della Camera dei Deputati nel 2001 hanno espresso attenzione e sostegno tra i primi: Fulvia Bandoli, Franca Bimbi, Marida Bolognesi, Paolo Cento, Laura Cima, Elettra Deiana, Titti De Simone, Alfiero Grandi, Franco Grillini, Mimmo Luca', Marcella Lucidi, Giorgio Panattoni, Alfonso Pecoraro Scanio, Roberta Pinotti, Giuliano Pisapia, Aldo Preda, Ermete Realacci, Carlo Rognoni, Giovanni Russo Spena, Piero Ruzzante, Vincenzo Siniscalchi, Francesco Tolotti, Tiziana Valpiana, Luciano Violante.

Tra i membri del Parlamento Europeo nel 2001 hanno espresso attenzione e sostegno tra i primi: il vicepresidente del Parlamento Europeo Renzo Imbeni, ed i parlamentari europei Giuseppe Di Lello, Claudio Fava, Luisa Morgantini, Giovanni Pittella.

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Allegato 5. Resoconto della conferenza stampa tenuta al Senato il 6 dicembre 2001

- Si e' svolta oggi la conferenza stampa di presentazione della proposta di legge per la formazione delle forze dell'ordine alla nonviolenza

Si e' svolta oggi, giovedi' 6 dicembre 2001, presso la Sala Rossa del Senato della Repubblica a Roma, la conferenza stampa di presentazione pubblica della proposta di legge recante "Norme di principio e di indirizzo per l'istruzione, la formazione e l'aggiornamento delle forze di polizia" che ha come primo firmatario il senatore Achille Occhetto ed e' stata sottoscritta da vari parlamentari di diverse forze politiche; e' la proposta di legge che prevede la formazione e l'addestramento delle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso dei valori, delle tecniche e delle strategie della nonviolenza.

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Resoconto della conferenza stampa

- La conferenza stampa e' stata presieduta dal senatore Cesare Salvi, vicepresidente del Senato della Repubblica.

Il senatore Achille Occhetto ha illustrato la proposta di legge, ricostruendone le motivazioni ed analizzando il contesto attuale.

Il senatore Guido Calvi ha definito la proposta di legge come un atto di civilta' ed ha evidenziato come essa affermi il principio della legalita'.

Il regista Citto Maselli e' intervenuto anche a nome degli altri registi cinematografici presenti (tra cui alcuni veri e propri monumenti viventi della cultura italiana come Mario Monicelli e Gillo Pontecorvo).

Il responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo Peppe Sini ha ricostruito la genesi della proposta, il coinvolgimento nella elaborazione e discussione preliminare di tante associazioni (in primo luogo numerose associazioni sindacali e culturali delle forze di polizia), istituzioni, movimenti nonviolenti, e di illustri studiosi di fama internazionale. Una proposta di legge "per" e non "contro"; una proposta di legge utile alle forze dell'ordine, utile alla legalita', utile alla sicurezza pubblica ed al rispetto e alla promozione dei diritti umani.

Il senatore Francesco Martone ha inquadrato l'iniziativa nell'ambito di un piu' ampio impegno per la democrazia e la legalita'.

Il senatore Luigi Malabarba ha analizzato l'importanza dell'iniziativa anche in relazione a rilevanti vicende politiche, sociali e culturali odierne.

Il senatore Vittorio Parola, una figura tra le piu' qualificate dell'impegno democratico e della societa' civile, ha sottolineato l'importanza della scelta della nonviolenza come risorsa per la societa'.

La conferenza stampa e' stata un'occasione di riflessione particolarmente rilevante; la partecipazione e' stata ampia ed assai qualificata.

Tra i presenti alla conferenza segnaliamo anche la senatrice Tana De Zulueta ed altri parlamentari; una figura storica del movimento sindacale di polizia come il dottor Delfino Santaniello; l'onorevole Franco Grillini, una delle figure piu' rilevanti della societa' civile; il sociologo Maurizio Fiasco, profondo studioso dei temi della sicurezza pubblica; personalita' della cultura come i registi cinematografici Mario Monicelli, Gillo Pontecorvo, Daniele Segre.

Alla conferenza sono pervenuti messaggi di saluto da parte di illustri studiosi e rappresentanti della cultura e dell'impegno nonviolento, come il professor Alberto L'Abate, il peace-researcher Giovanni Scotto, il direttore di "Azione Nonviolenta" Mao Valpiana.

- Una riflessione del responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo

Il responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo (la struttura pacifista nonviolenta che da oltre un anno ha promosso l'iniziativa), commentando la presentazione della proposta di legge, ha sottolineato che la nonviolenza e' una grande risorsa per la democrazia, la legalita', i diritti umani; ed oggi piu' che mai vi e' bisogno dell'impegno di tutti in difesa ed a promozione della legalita', della democrazia, dei diritti umani.

Sini ha inoltre evidenziato come la proposta di legge vuole mettere a disposizione di tutto il personale delle forze dell'ordine i valori e gli strumenti teorici e pratici della nonviolenza; proprio perche' le forze dell'ordine svolgono una funzione decisiva di difesa della sicurezza pubblica, di tutela della legalita', di garanzia del rispetto dei diritti di tutte le persone, cosi' come prevede l'ordinamento vigente, e' utile e necessario che possano disporre di una formazione che permetta di avvalersi delle grandi risorse della nonviolenza sul piano formativo, comunicativo, relazionale ed operativo.

Il responsabile della struttura pacifista promotrice dell'iniziativa auspica che alla proposta di legge si associno tutti i parlamentari di qualunque schieramento politico che vogliano essere fedeli al dettato costituzionale, ed impegnarsi per la legalita', la democrazia e la difesa e promozione della sicurezza pubblica e dei diritti umani.

Peppe Sini segnala altresi' come gia' alcune istituzioni abbiano iniziato con i propri corpi di polizia locale la sperimentazione della formazione alla nonviolenza: ad esempio il Comune di Milano, che prevede la formazione alla nonviolenza dei vigili urbani, con la supervisione della professoressa Marianella Sclavi.

Il "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo ha promosso anche un appello a tutti gli enti locali affinche' sostengano la proposta di legge e realizzino la formazione alla nonviolenza dei corpi di polizia locale (ad esempio i corpi di polizia municipale).

 

3. UNA BOZZA DI LETTERA AL GOVERNO

 

Al/alla Ministro/a ...

Oggetto: proposta di un impegno suo personale, ovvero collegiale nell'ambito del Consiglio dei Ministri di cui fa parte, per la promozione e l'adozione di un atto normativo che disponga la formazione di tutti gli appartenenti alle forze dell'ordine alla conoscenza e all'addestramento all'uso delle risorse teoriche e pratiche della nonviolenza

Gentile ministro/a ...,

le scrivo per formularle la richiesta di un atto legislativo ovvero regolamentare che disponga la formazione di tutti gli appartenenti alle forze dell'ordine alla conoscenza e all'addestramento all'uso delle risorse teoriche e pratiche della nonviolenza.

Non vi e' bisogno di sottolineare la grande utilita' di tale formazione e addestramento, dovendo le forze dell'ordine intervenire anche in situazioni assai critiche, in cui le risorse della nonviolenza possono essere di insostituibile utilita'.

Distinti saluti,

FIRMA

LUOGO, DATA

Post scriptum: segnalo che una minima documentazione essenziale e' disponibile nella rete telematica, ad esempio nel fascicolo n. 1627 del 4 maggio 2014 dei "Telegrammi della nonviolenza in cammino", url: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/2014/05/msg00003.html

INDIRIZZO COMPLETO DEL MITTENTE

 

4. UNA BOZZA DI LETTERA AI PARLAMENTARI

 

Al/alla senatore/senatrice/onorevole ...

Oggetto: proposta di presentazione di un disegno di legge affinche' tutti gli appartenenti alle forze di polizia statali e locali siano formati alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza

Gentile parlamentare,

le scrivo per formularle una proposta: di voler presentare un disegno di legge affinche' tutti gli appartenenti alle forze di polizia siano formati alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza.

Lei gia' sapra' che un analogo disegno di legge fu gia' presentato nel 2001, dopo la tragedia di Genova, sottoscritto da parlamentari di tutti gli schieramenti politici, ma allora non fu poi "calendarizzato" nei lavori parlamentari e quindi non giunse a buon fine.

Non vi e' bisogno di sottolineare la grande utilita' di tale formazione e addestramento, dovendo le forze dell'ordine intervenire anche in situazioni assai critiche, in cui le risorse della nonviolenza possono essere di insostituibile utilita'.

Distinti saluti,

FIRMA

LUOGO, DATA

Post scriptum: segnalo che una minima documentazione essenziale e' disponibile nella rete telematica, ad esempio nel fascicolo n. 1627 del 4 maggio 2014 dei "Telegrammi della nonviolenza in cammino", url: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/2014/05/msg00003.html

INDIRIZZO COMPLETO DEL MITTENTE

 

5. UNA BOZZA DI LETTERA AI COMUNI

 

Al Sindaco del Comune di ...

e per opportuna conoscenza:

a tutti gli assessori della Giunta Comunale

a tutti i consiglieri del Consiglio Comunale

alla Segretaria generale del Comune

Oggetto: Proposta che il Comune di ... realizzi un corso di formazione alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza per tutti gli operatori del Corpo di Polizia Locale.

Gentile sindaco,

forse sapra' gia' che in varie realta' territoriali, da Milano a Palermo, da diversi anni si svolgono attivita' di formazione alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza per gli operatori dei vari Corpi di Polizia.

La nonviolenza appronta infatti strumenti di grande utilita', anche dal punto di vista comunicativo e relazionale, per gli operatori pubblici che nello svolgimento delle loro delicate funzioni possono trovarsi a dover fronteggiare situazioni complesse e critiche.

Con la presente lettera si avanza la proposta che il Comune di ... realizzi un corso di formazione alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza per tutti gli operatori del Corpo di Polizia Locale.

Distinti saluti

FIRMA

LUOGO, DATA

Post scriptum: segnalo che una minima documentazione essenziale e' disponibile nella rete telematica, ad esempio nel fascicolo n. 1627 del 4 maggio 2014 dei "Telegrammi della nonviolenza in cammino", url: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/2014/05/msg00003.html

INDIRIZZO COMPLETO DEL MITTENTE

 

6. LA STESSA LOTTA, UNA SOLA UMANITA'

 

Ovunque occorre opporsi alla guerra e alle uccisioni.

Ed ovunque ti opponi alle uccisioni, ti opponi alla guerra.

Ed ovunque ti opponi alla guerra, ti opponi alle uccisioni.

Ed ovunque ti opponi alla guerra e alle uccisioni, tu lotti per la giustizia e per la solidarieta' ovunque.

Vi e' una sola umanita'.

Vi e' un unico pianeta casa comune dell'umanita' intera.

Tutto si tiene.

E' la stessa lotta, quella contro la mafia e quella contro il razzismo.

E' la stessa lotta, quella contro la violenza maschilista e patriarcale e quella contro la violenza militarista e riarmista.

E' la stessa lotta, quella contro lo sfruttamento degli esseri umani e quella contro lo sfruttamento della natura.

Ovunque tu ti opponi alla guerra e alle uccisioni, tu ti opponi a tutte le uccisioni ed a tutte le guerre.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

7. IN MEMORIA DI PIERO GOBETTI NELL'ANNIVERSARIO DELLA NASCITA

 

Si e' svolto nel pomeriggio di giovedi' 19 giugno 2014 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro in memoria di Piero Gobetti, nell'anniversario della nascita avvenuta a Torino il 19 giugno 1901.

Nel corso dell'incontro sono stati lette e commentate alcune indimenticabili pagine dalle opere del grande intellettuale antifascista.

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Piero Gobetti, nato a Torino nel 1901 e deceduto in esilio a Parigi nel 1926, editore, scrittore, organizzatore, e' stato una delle coscienze piu' lucide ed alte dell'antifascismo. Opere di Piero Gobetti: le Opere complete sono edite da Einaudi (Scritti politici, Einaudi, Torino 1960; Scritti storici, letterari e filosofici, Einaudi, Torino 1969; Scritti di critica teatrale, Einaudi, Torino 1974); l'edizione anastatica de "La Rivoluzione Liberale" e' stata pubblicata da Guanda, Parma 1967; la ristampa anastatica de "Il Baretti" dalla Bottega d'Erasmo, Torino 1977; una edizione economica e commentata del fondamentale saggio gobettiano La rivoluzione liberale e' stata pubblicata dalla Newton Compton, Roma 1998. Opere su Piero Gobetti: si vedano almeno - tra molti altri - i volumi di Paolo Bagnoli, Norberto Bobbio, Saverio Festa, Umberto Morra di Lavriano, Claudio Pogliano, Paolo Spriano, e naturalmente di Ada Gobetti. Di fondamentale utilita' il sito del Centro studi Piero Gobetti: www.centrogobetti.it

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Concludendo la commemorazione il responsabile della struttura nonviolenta viterbese, Peppe Sini, ha evidenziato come il ricordo del martire antifascista sia di esempio e di sprone a continuarne la lotta contro tutte le dittature, contro tutte le uccisioni, contro tutte le persecuzioni, contro tutte le ingiustizie, contro tutte le violenze.

Nel ricordo di Piero Gobetti continui la lotta per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani; continui la lotta per la democrazia pienamente dispiegata, per la giustizia e la liberta' contro ogni oppressione, per la responsabilita' e la solidarieta' che ogni essere umano riconosce, raggiunge e sostiene.

Nella generosa resistenza di Gobetti all'inumano, nell'incessante lotta di Gobetti contro ogni menzogna ed ogni vilta', nel rigore intellettuale, morale e politico di Gobetti, nella rivoluzione liberale di Gobetti, nell'umanesimo integrale di Gobetti, nella democrazia progressiva di Gobetti, nell'illuminismo in azione di Gobetti, la nonviolenza e' in cammino.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

8. SOSTENIAMO L'AZIONE NONVIOLENTA IN ALBANIA PER FAR CESSARE LE "VENDETTE DI SANGUE"

 

Cosi' come la guerra e' la massima violazione dei diritti umani, consistendo nella commissione di omicidi che il fondamentale dei diritti umani negano, il diritto a non essere uccisi, senza del quale tutti gli altri diritti sono annientati; cosi' laddove i diritti umani - e massime il primo e fondamentale di essi - sono negati, cola' non vi e' pace ma un'oppressione che e' gia' guerra.

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Il tremendo fenomeno delle "vendette di sangue", ovvero l'arcaica consuetudine che nell'interazione sociale negando l'autonoma responsabilita' morale e giuridica personale, e tutto riconducendo ai vincoli della famiglia e del clan, coinvolge tutti i familiari nel crimine di una persona e tutti i familiari obbliga a vendicare il crimine da una persona subito, in un'escalation che Gandhi descrisse con l'ineludibile considerazione "Occhio per occhio rende tutti ciechi", ebbene, questo fenomeno va contrastato sul piano culturale, morale, sociale, giuridico, con adeguate prassi di riparazione e riconciliazione che pongano al centro il valore della vita umana, il riconoscimento della responsabilita' personale, il definitivo superamento di arcaici codici di condotta che producono un'illimitata espansione della violenza; con la scelta, in fine e in somma, della nonviolenza come modalita' adeguata di protezione ed inveramento dei diritti di tutti gli esseri umani, di convivenza civile e solidale, di autentica politica del bene comune.

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La pratica delle "vendette di sangue" e' infatti una guerra che un passato violento muove contro le generazioni presenti e venture. A questa guerra, per farla cessare e mai piu' risorgere, occorre opporre la pace che salva le vite, la solidarieta' che comprende e risana, la giustizia che non annienta ma preserva e ricompone ed ha come suo cuore il rispetto per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.

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L'iniziativa promossa dall'"Operazione Colomba" (il corpo nonviolento di pace dell'associazione Papa Giovanni XXIII) denominata "marcia internazionale per la pace in Albania" che si svolgera' tra il 22 giugno ed il primo luglio attraversando le zone del paese dove piu' virulento e' il manifestarsi delle "vendette di sangue" fino a giungere alla capitale Tirana, e' un'azione nonviolenta - e un momento di verita' - di grande valore, che merita il piu' ampio e persuaso sostegno di ogni persona di volonta' buona, di tutte le associazioni, le organizzazioni ed i movimenti impegnati per la pace e i diritti umani, di tutte le istituzioni democratiche, dell'opinione pubblica internazionale: ovvero dell'umanita' intera sollecita della vita di ogni essere umano, giacche' consapevole di essere un'unica umanita' in un unico mondo casa comune, un'unica umanita' che effettualmente e solamente si realizza attraverso (ovvero si incarna in, e si compone di) tutti gli esseri umani - passati, presenti e venturi, cosicche' la vita di ogni essere umano chiama in causa e coinvolge l'umanita' intera. Per questo il primo principio di tutte le grandi ed autentiche tradizioni morali e giuridiche dell'umanita' e' nell'assioma "Tu non uccidere", ovvero "Tu tratta le altre persone come vorresti che le altre persone trattassero te; rispetta la loro vita, la loro dignita' ed i loro diritti cosi' come vorresti che le altre persone rispettassero la tua vita, la tua dignita', i tuoi diritti": neminem laedere.

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Nel riaffermare il nostro apprezzamento ed il nostro sostegno per l'azione nonviolenta dell'Operazione Colomba invitiamo ancora una volta tutti gli interlocutori ad esprimere a loro volta sostegno e adesione alla "marcia internazionale per la pace in Albania".

Per informazioni e contatti: Operazione Colomba, tel. 054129005, cell. 3285857263 (chiedere di Agnese o Mingo), e-mail: albania at operazionecolomba.it, operazione.colomba at apg23.org, web: www.operazionecolomba.it, www.operazionecolomba.com, www.operazionecolomba.it/marciapaceinalbania

 

9. PER LA GIORNATA MONDIALE DEL RIFUGIATO

 

Non solo un giorno all'anno ci dobbiamo ricordare delle sorelle e dei fratelli costretti alla fuga dal loro paese natale per salvare le proprie vite e quelle dei loro familiari; ma tutti i giorni.

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E cosi' come tutti i giorni occorre esercitare il dovere della solidarieta', ovvero il riconoscimento dell'umanita' propria ed altrui, e quindi la riconoscenza di essa e per essa cosi' come si incarna in ciascuna persona, e pertanto occorre accogliere ed assistere chi di accoglienza ed assistenza ha bisogno poiche' tutte e tutti siamo stati, siamo e saremo bisognosi dell'aiuto altrui nel nostro esistere; ugualmente dobbiamo con impegno diuturno lottare contro tutte le guerre, contro tutte le dittature, contro tutte le oppressioni e le persecuzioni, le schiavitu', le depredazioni e le devastazioni: difendendo i diritti umani di tutti gli esseri umani e difendendo la civilta' e la biosfera qui come altrove, altrove come qui, ovunque: poiche' vi e' una sola umanita' in un unico mondo casa comune dell'umanita' intera.

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Accogliere ed assistere qui ed ora tutte le donne e tutti gli uomini in fuga dalla fame e dalla paura, dalla violenza e dalla morte; e lottare ora ed ovunque per far cessare tutte le persecuzioni e le sopraffazioni, tutti i conflitti bellici, tutte le crisi umanitarie, tutti i regimi violenti: intervenendo con la nonviolenza per inverare quanto sancito dalla Dichiarazione universale dei diritti umani; intervenendo con la nonviolenza per difendere la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.

 

10. IN MEMORIA DI JEAN-PAUL SARTRE. UN INCONTRO A VITERBO

 

Si e' svolto nel pomeriggio di sabato 21 giugno 2014 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro in memoria di Jean-Paul Sartre, nell'anniversario della nascita del filosofo avvenuta a Parigi il 21 giugno 1905.

Nel corso dell'incontro sono stati letti e commentati alcuni brani dalle principali opere filosofiche, saggistiche, letterarie, drammaturgiche e d'intervento militante del grande intellettuale impegnato.

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Nato a Parigi nel 1905, scomparso nel 1980, filosofo, scrittore, simbolo dell'intellettuale impegnato. Nel 1964 rifiuto' il Nobel per la letteratura. Tra le opere di Jean-Paul Sartre: dal punto di vita che qui piu' ci interessa segnaliamo almeno: tra i testi filosofici L'essere e il nulla, L'esistenzialismo e' un umanismo, Critica della ragion dialettica; tra i testi narrativi: La nausea, Il muro, L'eta' della ragione, Il rinvio, La morte nell'anima; tra i testi drammaturgici: Le mosche, Porta chiusa, Morti senza tomba, La sgualdrina timorata, Le mani sporche, Il diavolo e il buon Dio, Nekrassov; tra i testi critici e politici: L'antisemitismo, Che cos'e' la letteratura, Difesa dell'intellettuale; tra i testi autobiografici: Le parole. Tra le opere su Jean-Paul Sartre: per la biografia cfr. Annie Cohen-Solal, Sartre, Il Saggiatore, Milano 1986; ovviamente si veda anche la vasta opera memorialistica di Simone de Beauvoir; per un'introduzione al pensiero filosofico cfr. Sergio Moravia, Introduzione a Sartre, Laterza, Bari 1973; cfr. anche Ornella Pompeo Faracovi, Sartre. Una battaglia politica; Sansoni, Firenze 1974.

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Concludendo la commemorazione il responsabile della struttura nonviolenta viterbese, Peppe Sini, ha rievocato come per la formazione morale e politica della sua generazione la lezione di Sartre (e di Camus) fu decisiva: l'esistenzialismo e l'engagement furono infatti due acquisizioni cruciali sul piano della coscienza e della prassi, della ragione e della volonta': della consapevolezza del dolore e dell'assurdita' dell'esistenza, e del dovere di lottare per la liberazione dell'umanita' in un impegno solidale. Vi furono naturalmente altre autrici ed altri autori, altre esperienze intellettuali ed empiriche, di non minore ed anzi talora maggiore importanza; ma La nausea e Lo straniero, L'essere e il nulla e La peste, Le mani sporche e Caligola, L'esistenzialismo e' un umanismo e L'uomo in rivolta, furono ineludibili occasioni di meditazione senza maschere e senza illusioni, ed appelli alla lotta contro tutte le violenze e le menzogne.

Oggi che Sartre, e Simone de Beauvoir, e Camus, e Merleau-Ponty, ed anche Aron, e tanti altri compagni di quella temperie sovente in fecondo conflitto tra loro, coi loro limiti ed errori ma anche e ancor piu' coi loro meriti e le loro virtu', sono forse dimenticati (iniquamente, scandalosamente dimenticati) dall'attuale riflessione filosofica e politica, sia questa una buona occasione per farne memoria e per dire una volta ancora la gratitudine nostra a questi maestri d'impegno morale e politico, a questi combattenti antifascisti, a questi lottatori per la liberazione dell'umanita', per la solidarieta' che ogni essere umano riconosce e raggiunge e sostiene.

La nonviolenza e' in cammino.

 

11. ALLE AMICHE ED AGLI AMICI CHE OGGI INIZIANO LA MARCIA NONVIOLENTA IN ALBANIA PER FAR CESSARE LE VENDETTE DI SANGUE

 

Carissime e carissimi,

vorrei dirvi la gratitudine e la solidarieta' mia e del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo per la vostra luminosa azione nonviolenta.

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Conosciamo bene in Italia la fiera violenza e la crudele pressione che antiche e sanguinose consuetudini comunitarie esercitano sulle persone. Ne e' traccia in un luogo della nostra piu' importante opera letteraria, la Divina Commedia, nell'episodio di Geri del Bello nel canto XXIX dell'Inferno in cui e' fatto riferimento esplicito alla cruenta norma consuetudinaria di quei violenti tempi che imponeva agli altri membri della famiglia di vendicare nel sangue la morte di un parente. Ed e' a tutti noto che nel nostro paese le faide familiari e municipali, le vendette di consorteria e di fazione, i cosiddetti "delitti d'onore", hanno provocato una lunga teoria di uccisioni che proseguono atrocemente ancora in recenti efferati episodi di stragi familiari in cui persone obnubilate prigioniere di feroci, arcaici, nichilistici codici di condotta ed ideologie maschiliste, patriarcali e proprietarie abissalmente disumanizzanti riproducono una violenza insensata con esiti mostruosi.

La vostra azione nonviolenta quindi convoca e riguarda noi tutti, convoca e riguarda l'intera umanita': e ci indica un'urgenza e una via; la via della nonviolenza, la via della riconciliazione, la via della convivenza, la via dell'umanita' responsabile, cosciente, solidale. Ve ne sono, ve ne siamo grati.

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La vostra azione nonviolenta per far cessare le vendette di sangue si colloca sulla frontiera piu' avanzata e nel cuore vivo e palpitante dello svolgimento della civilta' giuridica nell'ambito specifico del diritto penale: che nel corso della storia e' passato dalla faida familiare, di clan, cittadina, alla rinuncia alla vendetta privata delegando i pubblici poteri; e dall'occhio per occhio e' passato alla sostituzione delle punizioni corporali con la detenzione del reo; e dall'eliminazione fisica del colpevole alla sua rieducazione, al suo recupero ed al suo reinserimento sociale; e' passato dall'inflizione della tortura, della mutilazione, della morte, al rispetto dell'integrita' e della dignita' della persona umana, all'impegno a far prevalere la comune umanita'.

Ora l'umanita' e' chiamata a compiere il passo successivo, quello che costituisce un decisivo progresso per l'umanita' intera: la giustizia riparativa nonviolenta.

Lo abbiamo sperimentato con risultati sublimi in Sud Africa con la Commissione per la verita' e la riconciliazione: questa e' la via. Ed e' la via che indica anche la vostra iniziativa.

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Pertanto la vostra azione nonviolenta e' doppiamente importante per l'umanita' intera: in primo luogo perche' si propone di salvare delle vite e di ricostruire i tessuti della civile convivenza liberi dalla paura oggi e domani nei luoghi in cui state camminando insieme, insieme ascoltandovi e riconoscendovi umani tra umani; ed in secondo luogo perche' con essa indicate la via all'intera umanita': la via della riconciliazione, la via della convivenza, la via della riparazione, la via del pentirsi, del redimersi con opere adeguate e del perdonare, la via della nonviolenza che salva le vite, guarisce le ferite, riconosce che siamo un'unica umanita' di persone tutte bisognose dell'aiuto altrui.

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Qui in Italia lungo questo corso di pensiero e di azione hanno avuto svolgimento fecondo negli ultimi decenni esperienze di grande valore: come i movimenti antimafia, come il movimento della psichiatria democratica che ha guidato la lotta per abolire le istituzioni totali, come le esperienze di alternativa alla detenzione fino all'elaborazione del programma di "liberarsi dalla necessita' del carcere" promosso da donne e uomini protagonisti di queste esperienze di liberazione, di solidarieta' e condivisione, di impegno dalla parte delle vittime, di tutte le vittime.

Ed in molte altre parti del mondo esperienze analoghe si sono date e sono in corso: le conoscete bene, di alcune di esse tra voi marciano oggi alcuni dei protagonisti.

Per tutto questo la vostra marcia, questa azione nonviolenta che costituisce autentico un kairos, un prezioso e ineludibile momento di verita', e che di qui al primo luglio convochera' idealmente l'umanita' intera, mi sembra che costituisca un bene comune e segni la via che tutte e tutti percorrere dobbiamo.

Dal profondo del cuore ve ne sono grato, e credo che come me ve ne siano grate tutte le persone di volonta' buona che idealmente oggi si mettono in marcia insieme con voi.

Vale anche per questa azione nonviolenta, per questa marcia internazionale per la pace in Albania per far cessare le vendette di sangue, l'indimenticabile motto di Zola: La verita' e' in marcia, e niente potra' fermarla.

 

12. UN INCONTRO DI STUDIO A VITERBO SULLA RAGIONEVOLE PROPOSTA DI UNA LEGGE PER LA FORMAZIONE DEGLI OPERATORI DI POLIZIA ALLA NONVIOLENZA

 

Si e' svolto nel pomeriggio di domenica 22 giugno 2014 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di studio sulla ragionevole proposta di una legge per la formazione degli operatori di polizia alla nonviolenza.

Riprendendo il disegno di legge che fu presentato gia' nel 2001 sottoscritto da decine di parlamentari di tutti gli schieramenti politici, e chiedendo agli attuali Governo e Parlamento un impegno per giungere finalmente all'approvazione di una legge che potrebbe contribuire a salvare delle vite, la struttura nonviolenta viterbese sta sollecitando altresi' l'impegno di associazioni, movimenti ed istituzioni affinche' al piu' presto in tutta Italia si includa la nonviolenza nei curricula formativi e addestrativi e nelle attivita' di aggiornamento di tutti gli operatori delle cinque polizie statali e di tutte le polizie locali (in primo luogo quelle comunali), cosi' da mettere a disposizione dei pubblici dipendenti che svolgono un lavoro delicatissimo, e che possono sovente trovarsi in situazioni critiche e conflittuali, le straordinarie risorse ermeneutiche, comunicative e relazionali, metodologiche, deliberative ed operative, che la nonviolenza offre.

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Nel corso dell'incontro sono state illustrate alcune esperienze di formazione delle forze dell'ordine alla nonviolenza gia' realizzate in varie citta' d'Italia, da Milano a Palermo, ed e' stata esaminata la documentazione dell'iniziativa condotta nel 2001 dopo la tragedia di Genova che mise capo alla presentazione, da parte del senatore Achille Occhetto e di decine di parlamentari di tutte le forze politiche, della prima proposta di legge in tal senso.

Nel corso dell'incontro sono state anche illustrate le proposte odierne, ed in particolare e' stato sottolineato come una delle proposte attuali prevede la realizzazione della formazione alla nonviolenza a costo finanziario zero, ovvero senza nessun aggravio per il bilancio dello Stato, semplicemente includendola nelle attivita' curriculari di formazione ed aggiornamento gia' in essere.

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Concludendo l'incontro, il responsabile della struttura nonviolenta viterbese, Peppe Sini, ha espresso la speranza che cresca la coscientizzazione, che si estenda la sperimentazione e che il Parlamento voglia al piu' presto recepire l'indicazione che e' ormai nelle cose stesse: formare le forze dell'ordine alla nonviolenza e' cosa giusta ed opportuna, necessaria e urgente.

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Alcuni utili materiali di documentazione sono disponibili on line alle seguenti pagine web:

- http://lists.peacelink.it/nonviolenza/2014/06/msg00015.html

- http://lists.peacelink.it/nonviolenza/2014/06/msg00024.html

- http://lists.peacelink.it/nonviolenza/2014/06/msg00033.html

- http://lists.peacelink.it/nonviolenza/2014/06/msg00036.html

 

13. CONTRO IL FEMMINICIDIO, CONTRO LA VIOLENZA MASCHILISTA E PATRIARCALE

 

Si e' svolto nel pomeriggio di lunedi' 23 giugno 2014 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di riflessione e di impegno contro il femminicidio e contro la violenza maschilista e patriarcale.

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Nel corso dell'incontro sono stati letti e commentati alcuni brevi testi estratti da opere di Hannah Arendt, Franca Ongaro Basaglia, Simone de Beauvoir, Anna Bravo, Joanna Bourke, Eve Ensler, Luce Irigaray, Robin Morgan, Adrienne Rich, Vandana Shiva, Silvia Vegetti Finzi, Simone Weil, Virginia Woolf.

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L'incontro e' stato concluso con la riproposizione di un composito testo di sintesi, "Tre meditazioni ed una conclusione", gia' utilizzato in precedenti incontri di riflessione e di mobilitazione: testo che di seguito si riporta.

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1. La prima radice (una meditazione del 2014)

La prima radice di ogni altra violenza e oppressione e' la dominazione maschilista e patriarcale che spezza l'umanita' in due e nega piena dignita' e uguaglianza di diritti a meta' del genere umano e cosi' disumanizza l'umanita' intera.

Solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale si puo' sconfiggere la violenza che opprime, dilania, denega l'umanita'.

Solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale l'umanita' puo' essere libera e solidale.

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2. Non solo l'8 marzo e' l'8 marzo (una meditazione del 2013)

Non solo l'8 marzo, ma tutti i giorni dell'anno occorre lottare contro il femminicidio e la violenza sessuale.

Non solo l'8 marzo, ma tutti i giorni dell'anno occorre lottare contro il maschilismo e il patriarcato.

Non solo l'8 marzo, ma tutti i giorni dell'anno occorre lottare in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani.

Non solo l'8 marzo, ma tutti i giorni dell'anno occorre lottare contro tutte le violenze e tutte le complicita' con la violenza e tutte le ideologie della violenza.

Non solo l'8 marzo, ma tutti i giorni dell'anno occorre che siano l'8 marzo.

Vi e' questa ineludibile evidenza: che la violenza maschile contro le donne e' la prima radice di ogni altra violenza.

Vi e' questa ineludibile evidenza: che la violenza maschile contro le donne e' il primo nemico dell'umanita'.

Vi e' questa ineludibile evidenza: ne discende il tuo primo dovere.

La lotta delle donne per la liberazione dell'umanita' e' la corrente calda della nonviolenza in cammino. Questo significa l'8 marzo.

Sostenere la lotta delle donne per la liberazione dell'umanita' e' il primo dovere di ogni persona decente. Questo significa l'8 marzo.

Ogni volta che fai la cosa giusta per contrastare la violenza maschilista, quel giorno e' l'8 marzo.

Non solo l'8 marzo, ma tutti i giorni dell'anno occorre che siano l'8 marzo.

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3. Dal femminismo molti doni (una meditazione del 2011)

Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che vi e' una sola umanita', composta di persone tutte differenti le une dalle altre e tutte eguali in diritti.

Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che sfera personale e sfera politica non sono separate da un abisso: sempre siamo esseri umani.

Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza del partire da se'.

Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza dell'incontro con l'altro.

Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che e' la nascita, l'esperienza e la categoria che fonda l'umana convivenza, l'umano sapere.

Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che la pluralita', e quindi la relazione, e' la modalita' di esistenza propria dell'umanita'.

Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che i corpi contano, che noi siamo i nostro corpi.

Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che ogni forma di autoritarismo, ogni forma di militarismo, ogni forma di dogmatismo reca gia' la negazione dei diritti umani di tutti gli esseri umani.

Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che la prima radice dell'organizzazione sociale e della trama relazionale violenta e' nel maschilismo e nel patriarcato.

Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che solo la nonviolenza contrasta la violenza, che solo il bene vince il male, che solo l'amore si oppone alla morte, che solo l'ascolto consente la parola.

Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che compito comune e' generare e proteggere la vita, prendersi cura delle persone e del mondo per amore delle persone e del mondo.

Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che compito comune e' opporsi ad ogni oppressione, ad ogni sfruttamento, ad ogni ingiustizia, ad ogni umiliazione, ad ogni denegazione di umanita', ad ogni devastazione della biosfera.

Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che solo l'arte della compassione fonda la lotta di liberazione.

Il femminismo che e' il massimo inveramento storico della nonviolenza.

Il femminismo che e' la corrente calda della nonviolenza.

Il femminismo che e' il cuore pulsante del movimento di autocoscienza e di liberazione dell'umanita'.

E diciamo femminismo e sappiamo che dovremmo dire femminismi, che dovremmo dire pensiero delle donne e movimenti delle donne.

Ma diciamo femminismo e pensiamo a una tradizione che lega infinite donne che hanno praticato l'etica della responsabilita' e della liberazione, da Saffo a Vandana Shiva, da Simone Weil a Virginia Woolf, da Edith Stein a Milena Jesenska, da Etty Hillesum a Ginetta Sagan, da Rosa Luxemburg ad Hannah Arendt, da Germaine Tillion ad Anna Politkovskaja, da Simone de Beauvoir a Franca Ongaro Basaglia, da Olympe de Gouges a Luce Fabbri.

Dal femminismo molti doni tutte e tutti abbiamo ricevuto.

In questo otto marzo di ascolto, di memoria, di lotta, diciamo anche la nostra gratitudine.

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4. E quindi (una conclusione che ripetiamo oggi)

Occorre opporsi al maschilismo e al patriarcato, ed opponendosi al maschilismo e al patriarcato ci si oppone anche al razzismo, alla guerra, alla devastazione dell'ecosistema, a tutti i poteri criminali, a tutte le forme di sfruttamento ed oppressione.

Occorre riconoscere, difendere e promuovere i diritti umani di tutti gli esseri umani.

E quindi: occorre sostenere i centri antiviolenza e le case delle donne.

E quindi: occorre la parita' di rappresentanza di genere ovunque si decide cio' che tutte e tutti riguarda.

E quindi: occorre applicare subito pienamente la Convenzione di Istanbul sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica.

Vi e' una sola umanita'.

 

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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVII)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Numero 208 del 12 novembre 2016

 

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