[Nonviolenza] Ogni vittima ha il volto di Abele. 169



 

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OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVII)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100

Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it, centropacevt at gmail.com, web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Numero 169 del 17 settembre 2016

 

In questo numero:

1. Un incontro in preparazione della Giornata internazionale della nonviolenza

2. Preparare la Giornata internazionale della nonviolenza e la marcia Perugia-Assisi

3. Un sito utile per informarsi sulla marcia Perugia-Assisi del 9 ottobre

4. Per sostenere il centro antiviolenza "Erinna"

5. Due provvedimenti indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia

6. Rete Disarmo e Rete della Pace: Libia, sbagliato il ricorso allo strumento militare

7. Un appello per il 4 novembre: "Ogni vittima ha il volto di Abele"

8. Un parlamento eletto dal popolo, uno stato di diritto, una democrazia costituzionale. Al referendum votiamo No al golpe

9. Anpi: Perche' votiamo No nel referendum sulla riforma costituzionale

10. Una bozza di lettera da inviare ai parlamentari

 

1. INCONTRI. UN INCONTRO IN PREPARAZIONE DELLA GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA NONVIOLENZA

 

Sabato 17 settembre si e' svolto a Viterbo un incontro di studio in preparazione della Giornata internazionale della nonviolenza che per iniziativa dall'Onu si svolge come ogni anno il 2 ottobre, nell'anniversario della nascita di Gandhi.

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Nel corso dell'incontro sono stati letti e commentati alcuni testi di Mohandas K. Gandhi, di Aldo Capitini, di Hannah Arendt, di Vandana Shiva.

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Il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo invita a promuovere ovunque il 2 ottobre iniziative di riflessione e di azione concreta per la pace, la solidarieta', i diritti umani, la difesa della biosfera.

Che domenica 2 ottobre sia una giornata di impegno comune per il bene comune, e che sia altresi' a sua volta preparazione alla partecipazione alla marcia Perugia-Assisi che si svolgera' esattamente una settimana dopo, domenica 9 ottobre 2016.

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Opporsi alla guerra e a tutte le uccisioni, al razzismo e a tutte le persecuzioni, al maschilismo e a tutte le oppressioni.

Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.

Pace, disarmo, smilitarizzazione.

Difendere la vita, la dignita' e i diritti di ogni persona; difendere l'intera biosfera casa comune dell'umanita'.

Il primo dovere e' salvare le vite.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.

 

2. REPETITA IUVANT. PREPARARE LA GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA NONVIOLENZA E LA MARCIA PERUGIA-ASSISI

 

Come ogni anno ricorre il 2 ottobre la Giornata internazionale della nonviolenza, indetta dall'Onu nell'anniversario della nascita di Gandhi.

E quest'anno il 9 ottobre si svolgera' la marcia della pace Perugia-Assisi, la piu' importante iniziativa di pace nel nostro paese ideata da Aldo Capitini, l'apostolo della nonviolenza in Italia.

Occorre che le istituzioni, le associazioni, i movimenti, le persone che vogliono contribuire a fermare l'orrore della "terza guerra mondiale a pezzi" in corso, che vogliono salvare le vite, che vogliono costruire la pace, si adoperino fin d'ora a preparare la partecipazione piu' ampia e piu' consapevole possibile a queste due iniziative.

Il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo rinnova l'invito a tutte le persone di volonta' buona, a tutti i movimenti democratici, a tutte le istituzioni fedeli alla Costituzione repubblicana che ripudia la guerra, ad un impegno immediato e comune contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.

Facciamo del 2 e del 9 ottobre occasioni corali e persuase d'impegno comune per la salvezza dell'umanita'.

E fin d'ora adoperiamoci ovunque, con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza, per la pace, il disarmo, la smilitarizzazione; per soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.

Vi e' una sola umanita'.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Sii tu il cambiamento che vorresti vedere nel mondo.

 

3. RIFERIMENTI. UN SITO UTILI PER INFORMARSI SULLA MARCIA PERUGIA-ASSISI DEL 9 OTTOBRE 2016

 

E' il sito dedicato: www.perugiassisi.org

 

4. REPETITA IUVANT. PER SOSTENERE IL CENTRO ANTIVIOLENZA "ERINNA"

[L'associazione e centro antiviolenza "Erinna" e' un luogo di comunicazione, solidarieta' e iniziativa tra donne per far emergere, conoscere, combattere, prevenire e superare la violenza fisica e psichica e lo stupro, reati specifici contro la persona perche' ledono l'inviolabilita' del corpo femminile (art. 1 dello Statuto). Fa progettazione e realizzazione di percorsi formativi ed informativi delle operatrici e di quanti/e, per ruolo professionale e/o istituzionale, vengono a contatto con il fenomeno della violenza. E' un luogo di elaborazione culturale sul genere femminile, di organizzazione di seminari, gruppi di studio, eventi e di interventi nelle scuole. Offre una struttura di riferimento alle donne in stato di disagio per cause di violenze e/o maltrattamenti in famiglia. Erinna e' un'associazione di donne contro la violenza alle donne. Ha come scopo principale la lotta alla violenza di genere per costruire cultura e spazi di liberta' per le donne. Il centro mette a disposizione: segreteria attiva 24 ore su 24; colloqui; consulenza legale e possibilita' di assistenza legale in gratuito patrocinio; attivita' culturali, formazione e percorsi di autodeterminazione. La violenza contro le donne e' ancora oggi un problema sociale di proporzioni mondiali e le donne che si impegnano perche' in Italia e in ogni Paese la violenza venga sconfitta lo fanno nella convinzione che le donne rappresentano una grande risorsa sociale allorquando vengono rispettati i loro diritti e la loro dignita': solo i Paesi che combattono la violenza contro le donne figurano di diritto tra le societa' piu' avanzate. L'intento e' di fare di ogni donna una persona valorizzata, autorevole, economicamente indipendente, ricca di dignita' e saggezza. Una donna che conosca il valore della differenza di genere e operi in solidarieta' con altre donne. La solidarieta' fra donne e' fondamentale per contrastare la violenza]

 

Per sostenere il centro antiviolenza delle donne di Viterbo "Erinna" i contributi possono essere inviati attraverso bonifico bancario intestato ad Associazione Erinna, Banca Etica, codice IBAN: IT60D0501803200000000287042.

O anche attraverso vaglia postale a "Associazione Erinna - Centro antiviolenza", via del Bottalone 9, 01100 Viterbo.

Per contattare direttamente il Centro antiviolenza "Erinna": tel. 0761342056, e-mail: e.rinna at yahoo.it, onebillionrisingviterbo at gmail.com, sito: http://erinna.it, facebook: associazioneerinna1998

Per destinare al Centro antiviolenza "Erinna" il 5 per mille inserire nell'apposito riquadro del modello per la dichiarazione dei redditi il seguente codice fiscale: 90058120560.

 

5. REPETITA IUVANT. DUE PROVVEDIMENTI INDISPENSABILI PER FAR CESSARE LE STRAGI NEL MEDITERRANEO E LA SCHIAVITU' IN ITALIA

 

Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.

Riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese.

 

6. DOCUMENTAZIONE. RETE DISARMO E RETE DELLA PACE: LIBIA, SBAGLIATO IL RICORSO ALLO STRUMENTO MILITARE

[Dal sito della Rete della Pace (per contatti: e.mail: segreteria at retedellapace.it, sito: www.retedellapace.it) riprendiamo il seguente documento]

 

La Rete Italiana per il Disarmo e la Rete della Pace esprimono forte preoccupazione sulla decisione da parte del Governo Italiano di procedere ad un intervento di natura militare in Libia, e ribadiscono la propria contrarieta' a qualsiasi tipo di intervento armato.

La soluzione per la grave situazione conflittuale in corso da anni in Libia potra' derivare solo da una visione politica ampia che metta al primo posto la ricostruzione di un tessuto democratico a partire dal rafforzamento della societa' civile, cosa impossibile da effettuarsi con le armi. A maggior ragione nel momento in cui all'imminente sconfitta di Daesh in Libia rischia di riaccendersi una guerra civile tra Tripoli e Tobruk come gia' evidente negli ultimi recentissimi sviluppi relativi alla avanzata delle milizie del generale Heftar, nella  cosiddetta Mezzaluna petrolifera.

La Rete Disarmo e La Rete per la Pace considerano inoltre fuorviante e problematico definire l'intervento di circa 300 effettivi dell'Esercito italiano, di cui solo una minima parte sara' personale medico, come un'azione di natura "umanitaria".

Gli interventi umanitari seri e lungimiranti si compiono con le strutture ed organizzazioni formate in tal senso, non con unita' militari.

Consideriamo inoltre inaccettabile paragonare il dispiegamento di effettivi armati a Misurata, nel pieno del conflitto interno libico per il possesso delle aree di produzione petrolifere, all'intervento di aiuto alle popolazioni colpite dal terremoto che le nostre Forze Armate hanno condotto nelle regioni centrali dell'Italia.

Riteniamo pertanto ancora una volta sbagliato il ricorso allo strumento militare per cercare di risolvere una situazione che, ricordiamolo, e' degenerata proprio a seguito di decisioni di intervento armato. Questa escalation inoltre finirebbe per pregiudicare ogni sforzo di mediazione del conflitto libico da parte del nostro Paese, al fine di prevenire una nuova guerra civile. In tal senso Rete Disarmo e Rete per la Pace ribadiscono la propria proposta di una Conferenza internazionale con tutti i soggetti politici, sociali e civili della Libia nell'ottica di una strategia di costruzione della Pace "dal basso" che assicuri nel contempo l'incolumita' delle popolazioni civili e la costruzione della stato di diritto.

Chiediamo a tal fine al Governo italiano di farsi portavoce di un impegno attivo per la soluzione negoziale che - per essere efficace e credibile - presuppone una neutralita' tra le parti in causa in Libia e la capacita' di convocare tutti i soggetti politici e sociali in uno sforzo di mediazione e "peacebuilding" volto ad evitare la destabilizzazione della Libia sia ad opera di forze interne che di potenze esterne.

 

7. REPETITA IUVANT. UN APPELLO PER IL 4 NOVEMBRE: "OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE"

 

Intendiamo proporre per il 4 novembre l'iniziativa nonviolenta "Ogni vittima ha il volto di Abele".

Proponiamo che il 4 novembre si realizzino in tutte le citta' d'Italia commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre, commemorazioni che siano anche solenne impegno contro tutte le guerre e le violenze.

Affinche' il 4 novembre, anniversario della fine dell'"inutile strage" della prima guerra mondiale, cessi di essere il giorno in cui i poteri assassini irridono gli assassinati, e diventi invece il giorno in cui nel ricordo degli esseri umani defunti vittime delle guerre gli esseri umani viventi esprimono, rinnovano, inverano l'impegno affinche' non ci siano mai piu' guerre, mai piu' uccisioni, mai piu' persecuzioni.

Queste iniziative di commemorazione e di impegno morale e civile devono essere rigorosamente nonviolente. Non devono dar adito ad equivoci o confusioni di sorta; non devono essere in alcun modo ambigue o subalterne; non devono prestare il fianco a fraintendimenti o mistificazioni. Queste iniziative di addolorato omaggio alle vittime della guerra e di azione concreta per promuovere la pace e difendere le vite, devono essere rigorosamente nonviolente.

Occorre quindi che si svolgano in orari distanti e assolutamente distinti dalle ipocrite celebrazioni dei poteri armati, quei poteri che quelle vittime fecero morire.

Ed occorre che si svolgano nel modo piu' austero, severo, solenne: depositando omaggi floreali dinanzi alle lapidi ed ai sacelli delle vittime delle guerre, ed osservando in quel frangente un rigoroso silenzio.

Ovviamente prima e dopo e' possibile ed opportuno effettuare letture e proporre meditazioni adeguate, argomentando ampiamente e rigorosamente perche' le persone amiche della nonviolenza rendono omaggio alle vittime della guerra e perche' convocano ogni persona di retto sentire e di volonta' buona all'impegno contro tutte le guerre, e come questo impegno morale e civile possa concretamente limpidamente darsi. Dimostrando che solo opponendosi a tutte le guerre si onora la memoria delle persone che dalle guerre sono state uccise. Affermando il diritto e il dovere di ogni essere umano e la cogente obbligazione di ogni ordinamento giuridico democratico di adoperarsi per salvare le vite, rispettare la dignita' e difendere i diritti di tutti gli esseri umani.

A tutte le persone amiche della nonviolenza chiediamo di diffondere questa proposta e contribuire a questa iniziativa.

Contro tutte le guerre, contro tutte le uccisioni, contro tutte le persecuzioni.

Per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

8. REPETITA IUVANT. UN PARLAMENTO ELETTO DAL POPOLO, UNO STATO DI DIRITTO, UNA DEMOCRAZIA COSTITUZIONALE. AL REFERENDUM VOTIAMO NO AL GOLPE

 

Al referendum sulla riforma costituzionale voluta dal governo votiamo No.

No al golpe, no al fascismo, no alla barbarie.

Al referendum sulla riforma costituzionale voluta dal governo votiamo No.

Senza odio, senza violenza, senza paura.

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Il Parlamento, l'istituzione democratica che fa le leggi, deve essere eletto dal popolo, e deve rappresentare tutti i cittadini con criterio proporzionale.

Ma con la sua riforma costituzionale il governo vorrebbe ridurre il senato a una comitiva in gita aziendale, e con la sua legge elettorale (il cosiddetto Italicum) vorrebbe consentire a un solo partito di prendersi la maggioranza assoluta dei membri della camera dei deputati anche se ha il consenso di una risibile minoranza degli elettori, e con il "combinato disposto" della riforma costituzionale e della legge elettorale il governo, che e' gia' detentore del potere esecutivo, vorrebbe appropriarsi di fatto anche del potere legislativo, rompendo cosi' quella separazione e quell'equilibrio dei poteri che e' la base dello stato di diritto.

Se prevalessero le riforme volute dal governo sarebbe massacrata la Costituzione repubblicana nata dalla Resistenza antifascista, sarebbe rovesciata la democrazia, sarebbe negata la separazione dei poteri e quindi lo stato di diritto.

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Al referendum sulla riforma costituzionale voluta dal governo votiamo No.

No al golpe, no al fascismo, no alla barbarie.

Al referendum sulla riforma costituzionale voluta dal governo votiamo No.

Senza odio, senza violenza, senza paura.

 

9. DOCUMENTAZIONE. ANPI: PERCHE' VOTIAMO NO NEL REFERENDUM SULLA RIFORMA COSTITUZIONALE

[Dal sito dell'Associazione nazionale partigiani d'Italia (www.anpi.it) riprendiamo il seguente documento]

 

Questa riforma divide il Paese, appesantisce l'iter legislativo, complica il bicameralismo anziche' correggerlo, rafforza il Governo a danno del Parlamento, svilisce la rappresentanza dei cittadini e la sovranita' popolare. E non fa risparmiare.

1. Contrariamente ad ogni regola o prassi, e' il Governo che ha impostato, voluto e portato avanti, a colpi di fiducia, la riforma costituzionale, riducendo drasticamente le discussioni in Parlamento, perfino sostituendo alcuni membri della Commissione affari costituzionali, perche' non seguivano la linea governativa. Cosi' questo e' inaccettabile.

2. La riforma del Senato, concomitante con la Legge elettorale, fa evolvere il sistema in senso antidemocratico, perche' restringe la rappresentanza, riduce i poteri dei cittadini, incide sull'esercizio della sovranita' popolare (che e' consacrata nella prima parte della Costituzione).

3. E' giusto "fare". Ma bisogna fare bene e non stravolgendo la Costituzione. Il Senato, come esce dalla riforma, e' un mostriciattolo, che non e' ne' carne ne' pesce, non rappresenta i cittadini, ma neppure il sistema delle autonomie; e' composto da "Senatori" a mezzo tempo, che dovrebbero fare leggi anche importanti, mentre svolgono l'onerosa funzione di Sindaco o quella di Consigliere regionale.

4. Il sistema non e' alleggerito, ma anzi complicato; non viene eliminato il bicameralismo perfetto, ma vengono escogitati una serie di sistemi e di rapporti tra le due Camere, che complicheranno tutto e creeranno contrasti e problemi per la Corte Costituzionale che dovra' dirimere potenziali conflitti.

5. Non si riduce il numero dei parlamentari seriamente perche' non lo si fa in modo proporzionale tra Deputati e Senatori; ma si incide solo sul numero del Senato creando disparita' evidenti tra le due Camere e una sorta di "sudditanza" dei Senatori, ridotti a solo 100, a fronte dei 630 della Camera.

6. Non si riducono le spese, perche' resteranno in piedi tutte le strutture organizzative, di personale e di studio del Senato, che sono le piu' rilevanti; e perche' e' certo che poi ci vorranno le diarie e i rimborsi spesa per i Senatori (Sindaci o Consiglieri regionali) per le loro trasferte a Roma.

7. Si rinforza il potere dell'esecutivo, perfino mettendogli in mano l'agenda del Parlamento, che dovra' dare una precedenza vincolante a cio' che il Governo ritiene urgente; e si realizza una concentrazione di potere inaudita, nel rapporto riforma del Senato-legge elettorale, finendo per prospettare, sotto il mito della governabilita', il dominio di un solo partito (o peggio, di un solo uomo).

 

10. REPETITA IUVANT. UNA BOZZA DI LETTERA DA INVIARE AI PARLAMENTARI

 

Al/alla parlamentare ...

Oggetto: proposta di un impegno suo personale affinche' al piu' presto si addivenga alla discussione nelle competenti Commissioni parlamentari dei vari disegni di legge per la formazione alla nonviolenza delle forze dell'ordine

Gentile parlamentare ...,

le scriviamo per formularle la richiesta di un suo personale impegno affinche' al piu' presto si addivenga alla discussione nelle competenti Commissioni parlamentari dei vari disegni di legge per la formazione alla nonviolenza delle forze dell'ordine.

Come gia' sapra', dal 2014 sono state presentati sia al Senato che alla Camera vari disegni di legge che propongono la formazione delle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza. Al Senato il disegno di legge n. 1515 recante "Norme di principio e di indirizzo per l'istruzione, la formazione e l'aggiornamento del personale delle Forze di polizia" presentato in data 10 giugno 2014 ed annunciato nella seduta pomeridiana n. 258 del 10 giugno 2014; il disegno di legge n. 1526 recante "Norme per l'inclusione della conoscenza e dell'addestramento all'uso delle risorse della nonviolenza nell'ambito dei percorsi didattici per l'istruzione, la formazione e l'aggiornamento del personale delle forze di polizia" presentato in data 16 giugno 2014 ed annunciato nella seduta pomeridiana n. 263 del 17 giugno 2014; il disegno di legge n. 1565 recante "Norme per l'inclusione della nonviolenza nei percorsi formativi del personale delle forze di polizia" presentato in data 14 luglio 2014 ed annunciato nella seduta pomeridiana n. 279 del 15 luglio 2014; disegni di legge sottoscritti da numerosi senatori di varie forze politiche: Loredana De Petris, Luigi Manconi, Rita Ghedini, Valeria Fedeli, Paolo Corsini, Silvana Amati, Sergio Lo Giudice, Daniela Valentini, Rosa Maria Di Giorgi, Miguel Gotor, Elena Ferrara, Marco Scibona, Adele Gambaro, Marino Germano Mastrangeli, Daniele Gaetano Borioli, Maria Spilabotte, Erica D'Adda, Monica Cirinna', Manuela Serra, Francesca Puglisi, Pasquale Sollo, Francesco Giacobbe. Ed alla Camera il disegno di legge recante "Norme per l'inclusione della conoscenza e dell'addestramento all'uso delle risorse della nonviolenza nell'ambito dei percorsi didattici per l'istruzione, la formazione e l'aggiornamento del personale delle Forze di polizia" (atto Camera 2698) presentato il 4 novembre 2014; e il disegno di legge recante "Norme di principio e di indirizzo per l'istruzione, la formazione e l'aggiornamento del personale delle Forze di polizia" (atto Camera 2706) presentato il 5 novembre 2014; disegni di legge sottoscritti da deputati di varie forze politiche: Arturo Scotto, Celeste Costantino, Donatella Duranti, Giulio Marcon, Michele Piras, Stefano Quaranta, Massimiliano Bernini.

Ricordera' anche che gia' nel 2001 fu presentato al medesimo fine di istituire la formazione delle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza un disegno di legge sottoscritto da decine di senatori di tutte le forze politiche (ed in particolare i senatori Occhetto, Acciarini, Baratella, Battafarano, Battaglia, Bonfietti, Boco, Calvi, Chiusoli, Cortiana, Coviello, Crema, Dalla Chiesa, D'Ambrosio, Dato, De Paoli, De Petris, De Zulueta, Donati, Falomi, Fassone, Filippini, Formisano, Liguori, Longhi, Malabarba, Marini, Martone, Murineddu, Pascarella, Petruccioli, Ripamonti, Salvi, Tessitore, Turroni, Veraldi, Vicini, Viserta, Zancan), sostenuto anche dall'attenzione e dall'apprezzamento di deputati e parlamentari europei (tra cui i deputati: Bandoli, Bimbi, Bolognesi, Cento, Cima, Deiana, De Simone, Grandi, Grillini, Luca', Lucidi, Panattoni, Pecoraro Scanio, Pinotti, Pisapia, Preda, Realacci, Rognoni, Russo Spena, Ruzzante, Siniscalchi, Tolotti, Valpiana, Violante; tra i parlamentari europei: Imbeni, Di Lello, Fava, Morgantini e Pittella); ma allora quel disegno di legge non giunse ad essere esaminato nelle competenti Commissioni parlamentari.

Le segnaliamo anche che vari altri senatori e deputati hanno espresso il loro sostegno all'iniziativa legislativa per la formazione delle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza; e che, sempre nel 2014, la stessa Presidente della Camera dei Deputati, on. Laura Boldrini, trasmise alla competente Commissione Parlamentare, "affinche' i deputati che ne fanno parte possano prenderne visione", la documentazione a tal fine predisposta dal "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" che dal 2000 ha proposto al Parlamento di legiferare in tal senso.

Non vi e' bisogno di ripetere ancora una volta quanto sia opportuno che nel proprio percorso formativo e conseguentemente nella propria operativita' gli appartenenti alle forze dell'ordine possano disporre anche delle straordinarie risorse che la nonviolenza mette a disposizione di tutti gli attori sociali impegnati in situazione critiche per la sicurezza comune e la difesa dei diritti di tutti.

Con questa lettera vorremmo sollecitare il suo personale impegno affinche' quei disegni di legge giungano al piu' presto all'esame delle competenti Commissioni parlamentari e possano avere esito in un disegno di legge unificato ampiamente meditato e condiviso che possa divenire nel piu' breve tempo possibile legge dello stato.

Distinti saluti,

Firma, luogo e data, recapito del mittente

 

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OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVII)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100

Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it, centropacevt at gmail.com, web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Numero 169 del 17 settembre 2016