[Nonviolenza] Ogni vittima ha il volto di Abele. 163



 

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OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVII)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100

Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it, centropacevt at gmail.com, web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Numero 163 del 3 settembre 2016

 

In questo numero:

1. "No alla riforma costituzionale golpista. Senza odio, senza violenza, senza paura". Una conferenza a Viterbo

2. Due provvedimenti indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia

3. Preparare la Giornata internazionale della nonviolenza e la marcia Perugia-Assisi

4. Un appello per il 4 novembre: "Ogni vittima ha il volto di Abele"

5. Una bozza di lettera da inviare ai parlamentari

6. Lazzaro Casusceri: Il cugino di Mazzini

 

1. INIZIATIVE. "NO ALLA RIFORMA COSTITUZIONALE GOLPISTA. SENZA ODIO, SENZA VIOLENZA, SENZA PAURA". UNA CONFERENZA A VITERBO

 

Si e' svolta la mattina di sabato 3 settembre  2016 a Viterbo, presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani", una conferenza sul tema: "No alla riforma costituzionale golpista. Senza odio, senza violenza, senza paura"; la conferenza faceva seguito all'incontro del 22 agosto in cui fu presentato l'"Appello nonviolento per il No alla riforma costituzionale" promosso dalla storica struttura nonviolenta viterbese.

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La conferenza si e' aperta con una commemorazione delle vittime del terremoto che ha colpito l'Italia centrale e con l'invito a perseverare nel recare aiuto ai superstiti.

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E' poi intervenuto il responsabile della struttura nonviolenta viterbese, Peppe Sini, che ha illustrato le ragioni di una specifica iniziativa delle persone amiche della nonviolenza in difesa della Costituzione repubblicana, ragioni sintetizzate nell'appello nonviolento per il No alla riforma costituzionale: "Un parlamento eletto dal popolo, uno stato di diritto, una democrazia costituzionale. Al referendum votiamo No al golpe. Senza odio, senza violenza, senza paura".

Nella vicenda storica italiana del secondo Novecento e fino ai nostri giorni numerosi sono stati i tentativi delle forze reazionarie e dei poteri occulti e criminali sia di boicottare la Costituzione violandola nei suoi stessi principi fondamentali, sia di imporre svolte autoritarie finanche organizzando azioni golpiste e mettendo in atto strategie stragiste. La Costituzione repubblicana e' stata ed e' presidio delle nostre liberta' e cornice entro cui la democrazia progressiva ha potuto affermare de jure ed estendere de facto diritti prima iniquamente negati, e realizzare una societa' meno ingiusta, meno barbara, piu' civile, piu' solidale. Ma l'assalto reazionario alla Costituzione repubblicana non e' mai cessato, e ancora oggi la sua difesa e' diritto e dovere di ogni persona di retto sentire e di volonta' buona.

Concludendo il suo intervento il responsabile della struttura nonviolenta viterbese ha voluto sottolineare come l'esecutivo in carica sia accecato dinanzi a cio' che ogni persona ragionevole vede: ipnotizzati dalla loro stessa stupidissima retorica ed ebbri del potere che possiedono e da cui sono posseduti i membri del gabinetto in carica sembrano aver dimenticato i concetti basilari della civilta' giuridica e dell'ordinamento democratico, e senza rendersene conto fino in fondo si fanno tragici e grotteschi alfieri, a loro irredimibile ignominia, di un golpe che vanamente tentarono negli scorsi decenni i governi esplicitamente sostenuti da fascisti e mafiosi.

A questo golpe occorre opporsi, con la forza della democrazia, con la forza della legalita', con la forza della verita', senza odio, senza violenza, senza paura, votando No al referendum.

Abbiamo adottato l'espressione "Senza odio, senza violenza senza paura" come motto della nostra iniziativa - ha concluso il responsabile della struttura nonviolenta viterbese -, lo stesso che fu usato dal movimento democratico cileno che nel 1988 sconfisse Pinochet votando No al referendum, e abbatte' la dittatura con la forza del voto, della democrazia, della legalita', della verita', senza odio, senza violenza, senza paura.

Confidiamo che la stragrande maggioranza del popolo italiano al referendum vorra' esprimere il suo No a chi vuole fare a pezzi il parlamento e lo stato di diritto riducendo il Senato a una comitiva in trasferta, facendo della Camera un'accolita di cortigiani e rompendo la separazione dei poteri instaurando di fatto l'autocrazia dell'esecutivo.

Confidiamo che il popolo italiano con il No nel referendum vorra' respingere il golpe degli apprendisti stregoni e dei loro scellerati longevi ispiratori; confidiamo che il popolo italiano vorra' difendere la Costituzione nata dalla Resistenza antifascista; confidiamo che il popolo italiano vorra' difendere la democrazia parlamentare e lo stato di diritto. Senza odio, senza violenza, senza paura.

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Di qui alla data di svolgimento del referendum il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" pubblichera' ogni due giorni un notiziario telematico ad hoc con la testata "Senza odio, senza violenza, senza paura" per diffondere testi particolarmente rilevanti di illustri giuristi e di figure autorevolissime della vita culturale, morale e civile del nostro paese che argomentano le inconfutabili ragioni del No alla riforma costituzionale che fa strame del parlamento e della volonta' popolare e viola la separazione dei poteri cardine dello stato di diritto.

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Di seguito il testo dell'"Appello nonviolento per il No alla riforma costituzionale".

Appello nonviolento per il No alla riforma costituzionale: "Un parlamento eletto dal popolo, uno stato di diritto, una democrazia costituzionale. Al referendum votiamo No al golpe. Senza odio, senza violenza, senza paura"

Al referendum sulla riforma costituzionale voluta dal governo votiamo No.

No al golpe, no al fascismo, no alla barbarie.

Al referendum sulla riforma costituzionale voluta dal governo votiamo No.

Senza odio, senza violenza, senza paura.

Il Parlamento, l'istituzione democratica che fa le leggi, deve essere eletto dal popolo, e deve rappresentare tutti i cittadini con criterio proporzionale.

Ma con la sua riforma costituzionale il governo vorrebbe ridurre il senato a una comitiva in gita aziendale, e con la sua legge elettorale (il cosiddetto Italicum) vorrebbe consentire a un solo partito di prendersi la maggioranza assoluta dei membri della camera dei deputati anche se ha il consenso di una risibile minoranza degli elettori, e con il "combinato disposto" della riforma costituzionale e della legge elettorale il governo, che e' gia' detentore del potere esecutivo, vorrebbe appropriarsi di fatto anche del potere legislativo, rompendo cosi' quella separazione e quell'equilibrio dei poteri che e' la base dello stato di diritto.

Se prevalessero le riforme volute dal governo sarebbe massacrata la Costituzione repubblicana nata dalla Resistenza antifascista, sarebbe rovesciata la democrazia, sarebbe negata la separazione dei poteri e quindi lo stato di diritto.

Al referendum sulla riforma costituzionale voluta dal governo votiamo No.

No al golpe, no al fascismo, no alla barbarie.

Al referendum sulla riforma costituzionale voluta dal governo votiamo No.

Senza odio, senza violenza, senza paura.

 

2. REPETITA IUVANT. DUE PROVVEDIMENTI INDISPENSABILI PER FAR CESSARE LE STRAGI NEL MEDITERRANEO E LA SCHIAVITU' IN ITALIA

 

Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.

Riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese.

 

3. REPETITA IUVANT. PREPARARE LA GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA NONVIOLENZA E LA MARCIA PERUGIA-ASSISI

 

Come ogni anno ricorre il 2 ottobre la Giornata internazionale della nonviolenza, indetta dall'Onu nell'anniversario della nascita di Gandhi.

E quest'anno il 9 ottobre si svolgera' la marcia della pace Perugia-Assisi, la piu' importante iniziativa di pace nel nostro paese ideata da Aldo Capitini, l'apostolo della nonviolenza in Italia.

Occorre che le istituzioni, le associazioni, i movimenti, le persone che vogliono contribuire a fermare l'orrore della "terza guerra mondiale a pezzi" in corso, che vogliono salvare le vite, che vogliono costruire la pace, si adoperino fin d'ora a preparare la partecipazione piu' ampia e piu' consapevole possibile a queste due iniziative.

Il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo rinnova l'invito a tutte le persone di volonta' buona, a tutti i movimenti democratici, a tutte le istituzioni fedeli alla Costituzione repubblicana che ripudia la guerra, ad un impegno immediato e comune contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.

Facciamo del 2 e del 9 ottobre occasioni corali e persuase d'impegno comune per la salvezza dell'umanita'.

E fin d'ora adoperiamoci ovunque, con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza, per la pace, il disarmo, la smilitarizzazione; per soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.

Vi e' una sola umanita'.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Sii tu il cambiamento che vorresti vedere nel mondo.

 

4. REPETITA IUVANT. UN APPELLO PER IL 4 NOVEMBRE: "OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE"

 

Intendiamo proporre per il 4 novembre l'iniziativa nonviolenta "Ogni vittima ha il volto di Abele".

Proponiamo che il 4 novembre si realizzino in tutte le citta' d'Italia commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre, commemorazioni che siano anche solenne impegno contro tutte le guerre e le violenze.

Affinche' il 4 novembre, anniversario della fine dell'"inutile strage" della prima guerra mondiale, cessi di essere il giorno in cui i poteri assassini irridono gli assassinati, e diventi invece il giorno in cui nel ricordo degli esseri umani defunti vittime delle guerre gli esseri umani viventi esprimono, rinnovano, inverano l'impegno affinche' non ci siano mai piu' guerre, mai piu' uccisioni, mai piu' persecuzioni.

Queste iniziative di commemorazione e di impegno morale e civile devono essere rigorosamente nonviolente. Non devono dar adito ad equivoci o confusioni di sorta; non devono essere in alcun modo ambigue o subalterne; non devono prestare il fianco a fraintendimenti o mistificazioni. Queste iniziative di addolorato omaggio alle vittime della guerra e di azione concreta per promuovere la pace e difendere le vite, devono essere rigorosamente nonviolente.

Occorre quindi che si svolgano in orari distanti e assolutamente distinti dalle ipocrite celebrazioni dei poteri armati, quei poteri che quelle vittime fecero morire.

Ed occorre che si svolgano nel modo piu' austero, severo, solenne: depositando omaggi floreali dinanzi alle lapidi ed ai sacelli delle vittime delle guerre, ed osservando in quel frangente un rigoroso silenzio.

Ovviamente prima e dopo e' possibile ed opportuno effettuare letture e proporre meditazioni adeguate, argomentando ampiamente e rigorosamente perche' le persone amiche della nonviolenza rendono omaggio alle vittime della guerra e perche' convocano ogni persona di retto sentire e di volonta' buona all'impegno contro tutte le guerre, e come questo impegno morale e civile possa concretamente limpidamente darsi. Dimostrando che solo opponendosi a tutte le guerre si onora la memoria delle persone che dalle guerre sono state uccise. Affermando il diritto e il dovere di ogni essere umano e la cogente obbligazione di ogni ordinamento giuridico democratico di adoperarsi per salvare le vite, rispettare la dignita' e difendere i diritti di tutti gli esseri umani.

A tutte le persone amiche della nonviolenza chiediamo di diffondere questa proposta e contribuire a questa iniziativa.

Contro tutte le guerre, contro tutte le uccisioni, contro tutte le persecuzioni.

Per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

5. REPETITA IUVANT. UNA BOZZA DI LETTERA DA INVIARE AI PARLAMENTARI

 

Al/alla parlamentare ...

Oggetto: proposta di un impegno suo personale affinche' al piu' presto si addivenga alla discussione nelle competenti Commissioni parlamentari dei vari disegni di legge per la formazione alla nonviolenza delle forze dell'ordine

Gentile parlamentare ...,

le scriviamo per formularle la richiesta di un suo personale impegno affinche' al piu' presto si addivenga alla discussione nelle competenti Commissioni parlamentari dei vari disegni di legge per la formazione alla nonviolenza delle forze dell'ordine.

Come gia' sapra', dal 2014 sono state presentati sia al Senato che alla Camera vari disegni di legge che propongono la formazione delle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza. Al Senato il disegno di legge n. 1515 recante "Norme di principio e di indirizzo per l'istruzione, la formazione e l'aggiornamento del personale delle Forze di polizia" presentato in data 10 giugno 2014 ed annunciato nella seduta pomeridiana n. 258 del 10 giugno 2014; il disegno di legge n. 1526 recante "Norme per l'inclusione della conoscenza e dell'addestramento all'uso delle risorse della nonviolenza nell'ambito dei percorsi didattici per l'istruzione, la formazione e l'aggiornamento del personale delle forze di polizia" presentato in data 16 giugno 2014 ed annunciato nella seduta pomeridiana n. 263 del 17 giugno 2014; il disegno di legge n. 1565 recante "Norme per l'inclusione della nonviolenza nei percorsi formativi del personale delle forze di polizia" presentato in data 14 luglio 2014 ed annunciato nella seduta pomeridiana n. 279 del 15 luglio 2014; disegni di legge sottoscritti da numerosi senatori di varie forze politiche: Loredana De Petris, Luigi Manconi, Rita Ghedini, Valeria Fedeli, Paolo Corsini, Silvana Amati, Sergio Lo Giudice, Daniela Valentini, Rosa Maria Di Giorgi, Miguel Gotor, Elena Ferrara, Marco Scibona, Adele Gambaro, Marino Germano Mastrangeli, Daniele Gaetano Borioli, Maria Spilabotte, Erica D'Adda, Monica Cirinna', Manuela Serra, Francesca Puglisi, Pasquale Sollo, Francesco Giacobbe. Ed alla Camera il disegno di legge recante "Norme per l'inclusione della conoscenza e dell'addestramento all'uso delle risorse della nonviolenza nell'ambito dei percorsi didattici per l'istruzione, la formazione e l'aggiornamento del personale delle Forze di polizia" (atto Camera 2698) presentato il 4 novembre 2014; e il disegno di legge recante "Norme di principio e di indirizzo per l'istruzione, la formazione e l'aggiornamento del personale delle Forze di polizia" (atto Camera 2706) presentato il 5 novembre 2014; disegni di legge sottoscritti da deputati di varie forze politiche: Arturo Scotto, Celeste Costantino, Donatella Duranti, Giulio Marcon, Michele Piras, Stefano Quaranta, Massimiliano Bernini.

Ricordera' anche che gia' nel 2001 fu presentato al medesimo fine di istituire la formazione delle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza un disegno di legge sottoscritto da decine di senatori di tutte le forze politiche (ed in particolare i senatori Occhetto, Acciarini, Baratella, Battafarano, Battaglia, Bonfietti, Boco, Calvi, Chiusoli, Cortiana, Coviello, Crema, Dalla Chiesa, D'Ambrosio, Dato, De Paoli, De Petris, De Zulueta, Donati, Falomi, Fassone, Filippini, Formisano, Liguori, Longhi, Malabarba, Marini, Martone, Murineddu, Pascarella, Petruccioli, Ripamonti, Salvi, Tessitore, Turroni, Veraldi, Vicini, Viserta, Zancan), sostenuto anche dall'attenzione e dall'apprezzamento di deputati e parlamentari europei (tra cui i deputati: Bandoli, Bimbi, Bolognesi, Cento, Cima, Deiana, De Simone, Grandi, Grillini, Luca', Lucidi, Panattoni, Pecoraro Scanio, Pinotti, Pisapia, Preda, Realacci, Rognoni, Russo Spena, Ruzzante, Siniscalchi, Tolotti, Valpiana, Violante; tra i parlamentari europei: Imbeni, Di Lello, Fava, Morgantini e Pittella); ma allora quel disegno di legge non giunse ad essere esaminato nelle competenti Commissioni parlamentari.

Le segnaliamo anche che vari altri senatori e deputati hanno espresso il loro sostegno all'iniziativa legislativa per la formazione delle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza; e che, sempre nel 2014, la stessa Presidente della Camera dei Deputati, on. Laura Boldrini, trasmise alla competente Commissione Parlamentare, "affinche' i deputati che ne fanno parte possano prenderne visione", la documentazione a tal fine predisposta dal "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" che dal 2000 ha proposto al Parlamento di legiferare in tal senso.

Non vi e' bisogno di ripetere ancora una volta quanto sia opportuno che nel proprio percorso formativo e conseguentemente nella propria operativita' gli appartenenti alle forze dell'ordine possano disporre anche delle straordinarie risorse che la nonviolenza mette a disposizione di tutti gli attori sociali impegnati in situazione critiche per la sicurezza comune e la difesa dei diritti di tutti.

Con questa lettera vorremmo sollecitare il suo personale impegno affinche' quei disegni di legge giungano al piu' presto all'esame delle competenti Commissioni parlamentari e possano avere esito in un disegno di legge unificato ampiamente meditato e condiviso che possa divenire nel piu' breve tempo possibile legge dello stato.

Distinti saluti,

Firma, luogo e data, recapito del mittente

 

6. RACCONTI PER L'ESTATE. LAZZARO CASUSCERI: IL CUGINO DI MAZZINI

 

Ma no, nessuna offesa. Guardi, me lo chiedono tutti. Appena mi presento e dico "Piacere, Gilberto Mazzini" tutti mi chiedono se sono parente di Peppe. "E' mio cugino", dico io, e sorrido. "Oh", dicono quasi tutti. Lei non immagina quante sfumature ci possono essere in un monosillabo. Io cerco di non mettere in imbarazzo nessuno, soprattutto se mi trovo in casa di amici o di amici di amici, ma non posso negare che dopo non e' piu' la stessa atmosfera. Tutti cercano di evitarmi per paura che intorno a me ronzino estremisti, agenti provocatori, sbirri o cospiratori di mezza Europa tutti calamitati da quel cognome. Ma, dico io, il congresso di Vienna e l'Internazionale dovrebbero proprio darsi convegno qui nel salotto letterario di madame *** solo perche' ci sono anch'io a recitare due sonetti, io che sono solo il cugino di mio cugino? O accroccare una rissa proprio qui al ballo del visconte *** solo perche' ci sono venuto anch'io per corteggiare madamigella ***? O seguirmi in processione ed indi disfidarsi a questo accademico convivio nel quale non mi perito di confessare di essermi intrufolato trascinato dall'amico Turnascione solo perche' la fame non conosce leggi e si puo' anche resistere a sei, dico sei, prolusioni accademiche pur di poter poi trangugiare il consomme' e azzannare un mezzo cosciotto? Altre volte invece mi invitano apposta, io ormai glielo leggo sulle labbra mentre si sussurrano "Quello, quello, e' il cugino di Mazzini", "Oddio, cosi' alto?", e le donzelle provano un frisson. In altri casi mi sono trovato in situazioni penose, in cui l'unico modo per cavarsela con dignita' e' prender cappello e uscire senza proferir motto. Voi non ve lo immaginate neppure: c'e' quello che vuole costringerti a cantare l'inno reale, quell'altro che comincia a dirne di tutti i colori contro mio cugino nell'intento di costringerti al duello, lo sbirro che ti sussurra insulti e ti molla gomitate, il gentiluomo che se per sbaglio la figliuola t'ha messo nel carnet per un ballo si sente in diritto, anzi in dovere, di schiaffeggiarti: e io che ho fatto? Io che sono stato in un angolo solo solo a sorridere per tutta la serata e quella ragazzina mi aveva chiesto di ballare unicamente per buon cuore? Io non vorrei accettare alcun invito, la vita mondana la detesto. Ma detesto ancor piu' la fame, voi neppure ve lo immaginate che e' la fame.

*

Bravo lei. Sembra facile trovarsi un lavoro quanto ti presenti e dici che ti chiami Gilberto Mazzini. Se sono in un modo, ti cacciano perche' hanno paura che gl'incendi l'azienda, le terre, le case; se sono in un altro, ti cacciano perche' hanno paura delle rappresaglie delle autorita'. Non ti prendono neppure a spazzare le strade, neppure a raccogliere le olive, neppure a lavare i piatti in cucina. Poi e' naturale che una persona si deprime. Ma tutti ti guardano, "quello e' il cugino del mostro" dicono alcuni, "quello e' il cugino dell'apostolo" dicono altri, nessuno ti si avvicina, ma tutti ti spiano e tu non e' che con quel cognome ti puoi mettere a rubare le brioches al bar della stazione, devi portare la tua pena con dignita'. Ma la fame, la fame. Cosi' l'unica e' andare a tutte le inaugurazioni e cercare di imbucarmi a tutte le feste. Qualche amico che mi aiuta c'e', per fortuna. Vecchi compagni del liceo, ubriaconi, maneggioni che ci godono a farsi vedere insieme a me per poi ricamarci sopra e far colpo sulle donne ("un giorno, signora, le narrero' alcune mie avventure, alcuni miei tormenti, eravamo io e il Mazzini... si', il Mazzini, siamo pappa e ciccia") o intimidire gli uscieri e gli scocciatori ("Sono amico di Mazzini, non so se mi spiego").

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Io a Peppe gli ho sempre voluto bene, e anche se mi ha rovinato la vita gli voglio bene lo stesso. Certo che le spara grosse. E se fosse vero un millesimo delle imprese che si attribuisce sarebbe Nembo Kid, e se poi fosse vero un milionesimo di quelle che gli attribuiscono sarebbe Arsenio Lupin e Charlot e Dracula e tutti i lanzichenecchi messi insieme. Che poi da ragazzo era tutto timidino, pulitino, piangeva per un nonnulla e a scuola lo pigliavano in giro ed era il cocco della maestra. Uno si sarebbe aspettato che da grande andava ad aiutare madre Teresa a Calcutta, e invece e' diventato lo spettro che s'aggira per l'Europa. Dico la verita': certe volte mi commuovo a pensare alla vita che fa, sempre in esilio, sempre a correre di qua e di la', sempre a studiare e scrivere, e fondare societa' segrete, organizzare la guerriglia, promuovere collette, fare appelli a questo e quello, aiutare le vecchiette ad attraversare la strada, raccogliere le cartacce dal selciato e metterle nei cestini, aiutare i greci e i polacchi, predicare agli operai, tirare su il reticolato per far passare i clandestini, scrivere sui muri, e sul piu' bello arrivano gli sbirri e via prima che gli mettano il sale sulla coda; e allora mi sembra che io con tutto che non ho un soldo bucato, e la fame mi si mangia lei a me, io faccio una vita da privilegiato, e un po' mi vergogno, e gli voglio piu' bene ancora, con tutto che di essere suo cugino mi ha rovinato la vita. Non era meglio se ero il cugino di Cavour?

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Col passare del tempo mi sono dovuto adeguare al personaggio. Da giovane no, non ne volevo sapere. Ma poi, poi, insomma la vita e' dura. Cosi' mi sono fatto crescere questa barbetta da cretino, che ogni minuto pizzica ma tu stoico non puoi neppure darti una grattatina; mi vesto piu' o meno come lui (che poi si veste piu' o meno come tutti, quando non si ha il becco di un quattrino ci si veste tutti uguale, i vestiti li compriamo tutti dal cinese o li prendiamo usati alla Caritas); ho anche cominciato ad assomigliargli, non so come, una volta ero pingue e florido, adesso sembro anch'io un beccamorto. E non solo, ho cominciato anche a leggere le robe che scrive. E quanto a scrivere non si ferma un minuto Peppe, che io mi chiedo come faccia a trovare il tempo per organizzare gli attentati, gl'incendi e tutto il resto se sta sempre a scrivere messaggi, proclami, statuti, articoli, giornali, numeri unici, opuscoli, volumi, opere scelte, opere complete... E mi e' successa una cosa strana. A forza di leggere quelle strampalaggini, ho cominciato a parlare come lui. Mi viene naturale fare quelle tirate, pensiero e azione, Dio e popolo, giovinitalia, giovineuropa, i doveri dell'uomo, e tutte quelle castronerie li'. Ma conciono solo all'osteria, e per prudenza cambio i nomi (e magari anche questo trucchetto da cospiratore l'avro' imparato leggendo qualcuna delle sue spisciolate): e allora invece di dire "pensiero e azione" dico "dormire e oziare", invece di "giovinitalia" dico "vecchia baldracca", e una volta mi hanno pure portato in guardina che pensavano che esercitassi il lenocinio. Intanto mi sono fatto una fama: "E' il cugino di Mazzini, e' il cugino di Mazzini" ripete la voce del popolo, e l'appigionante e gli altri creditori chiudono un occhio. Insomma, si tira avanti. Voi neppure ve lo immaginate quanto e' dura la vita.

 

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OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVII)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100

Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it, centropacevt at gmail.com, web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Numero 163 del 3 settembre 2016