[Nonviolenza] Nonviolenza. Femminile plurale. 601
- Subject: [Nonviolenza] Nonviolenza. Femminile plurale. 601
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- Date: Sat, 13 Feb 2016 13:34:36 +0100 (CET)
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NONVIOLENZA. FEMMINILE PLURALE
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Supplemento del notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVII)
Numero 601 del 13 febbraio 2016
In questo numero:
1. Le donne insorgono e danzano a Viterbo in piazza San Lorenzo il 14 febbraio alle ore 15
2. Il 14 febbraio la nonviolenza e' in cammino
3. Centro antiviolenza "Erinna": "Agisci, balla, ribellati", One Billion Rising 2016 il 14 febbraio a Viterbo
4. Verso il 14 febbraio: One Billion Rising Revolution 2016
5. Verso il 14 febbraio: come aderire alla campagna One Billion Rising 2016
6. Verso il 14 febbraio: come documentare la vostra rivoluzione
7. Verso il 14 febbraio: abbiamo bisogno del vostro aiuto
8. Verso il 14 febbraio: riferimenti utili
9. Per sostenere il centro antiviolenza "Erinna"
10. Franco Restaino: Il femminismo, avanguardia filosofica di fine secolo. Carla Lonzi (parte seconda e conclusiva)
1. INIZIATIVE. LE DONNE INSORGONO E DANZANO A VITERBO IN PIAZZA SAN LORENZO IL 14 FEBBRAIO ALLE ORE 15
[Dal centro antiviolenza "Erinna" (per contatti: tel. 0761342056, e-mail: e.rinna at yahoo.it, onebillionrisingviterbo at gmail.com, sito: http://erinna.it, facebook: associazioneerinna1998) riceviamo e diffondiamo la seguente locandina]
Agisci, danza, ribellati
14 febbraio 2016
One Billion Rising
Le donne insorgono e danzano a Viterbo in piazza San Lorenzo (piazza del Duomo), davanti al Palazzo dei Papi.
Raggiungeteci alle ore 15.
2. EDITORIALE. IL 14 FEBBRAIO LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO
La redazione de "La nonviolenza e' in cammino" naturalmente sostiene, aderisce e partecipa il 14 febbraio all'"One Billion Rising", la piu' grande e la piu' decisiva azione nonviolenta globale contro la violenza sulle donne.
A Viterbo l'appuntamento, promosso come sempre dal centro antiviolenza "Erinna", e' domenica 14 febbraio in piazza San Lorenzo (piazza del Duomo), davanti al Palazzo dei Papi, con inizio alle ore 15.
La lotta di liberazione delle donne e' la corrente calda e l'esperienza storica decisiva della nonviolenza che a tutte le violenze si oppone.
La violenza maschilista e patriarcale e' infatti la prima radice e il primo modello di tutte le altre violenze.
Dalla liberazione delle donne comincia la liberazione dell'umanita'.
Contro il maschilismo e tutte le oppressioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro la guerra e tutte le uccisioni. Per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani. Per la pace e la difesa della biosfera.
Con voce e con volto di donna, con passo lieve di danza, con cuore pensante, per amore del mondo, la nonviolenza e' in cammino.
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Per informazioni e contatti a livello internazionale:
Sito ufficiale: http://www.onebillionrising.org/
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Per informazioni e contatti a livello nazionale:
Telefono: 3475320420
Skype: ni_nico
E-mail: nico at onebillionrising.org, nicolettabilli at gmail.com
Facebook: https://www.facebook.com/obritalia
Tumblr: http://onebillionrisingitalia.tumblr.com/
Twitter: @OBRItalia
Hashtag: #Rise4Revolution #1billionrising
Sito: http://obritalia.livejournal.com/
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Per informazioni e contatti a livello locale:
Recapito: "Associazione Erinna - Centro antiviolenza", via del Bottalone 9, 01100 Viterbo
Telefono: 0761342056
E-mail: e.rinna at yahoo.it, onebillionrisingviterbo at gmail.com
Sito: http://erinna.it
Facebook: associazioneerinna1998
3. INIZIATIVE. CENTRO ANTIVIOLENZA "ERINNA": "AGISCI, BALLA, RIBELLATI", ONE BILLION RISING 2016 IL 14 FEBBRAIO A VITERBO
[Dal centro antiviolenza "Erinna" (per contatti: tel. 0761342056, e-mail: e.rinna at yahoo.it, onebillionrisingviterbo at gmail.com, sito: http://erinna.it, facebook: associazioneerinna1998) riceviamo e diffondiamo]
Ciao a tutte,
One Billion Rising 2016 sta arrivando.
Ci vediamo a Viterbo in piazza del Duomo, davanti al Palazzo dei Papi, domenica 14 febbraio ale ore 15.
Dress code, come tutti gli anni, rosso e nero, e in piu' portate una sciarpa rossa.
Non piovera', ma portate ombrelli rossi e/o neri.
Coraggiose, piene di grazia, numerose...
vi aspettiamo
Associazione Erinna
http://www.onebillionrising.org/events/one-billion-rising-viterbo
Per favore, diffondete a tutte e tutti i vostri contatti e a mezzo social network...
4. INIZIATIVE. VERSO IL 14 FEBBRAIO: ONE BILLION RISING REVOLUTION 2016
[Da Nicoletta Billi e Nicoletta Corradini del Coordinamento One Bilion Rising Italia (per contatti: nico at onebillionrising.org, nicolettabilli at gmail.com) riceviamo e diffondiamo]
Insieme a 200 nazioni nel mondo, in piu' di 90 citta' e paesi in Italia il 14 febbraio 2016 si ballera' di nuovo per dire basta alla violenza contro le donne e le bambine.
Torna per il quarto anno consecutivo "One Billion Rising", la campagna ideata da Eve Ensler che spinge oltre un miliardo di persone a danzare e manifestare la volonta' di cambiamento, scegliendo l'arte, la musica e la poesia come segno di sfida e di celebrazione.
One Billion Rising Revolution e' un movimento globale, una rivoluzione che comincia dal corpo; e' spontaneita' e rumore, energia, ritmo di tamburi, per trasformare il dolore in potere, per affermare che ogni donna ha il diritto di vivere e decidere del proprio corpo e del proprio destino.
Iniziata nel 2013 e diventata da subito la piu' grande manifestazione di massa della storia dell'umanita', One Billion Rising rinnova alle donne e agli uomini di tutto il mondo l'appuntamento per il 14 febbraio 2016, il giorno di San Valentino: non fiori e cioccolatini, quindi, ma ancora una volta la testimonianza dell'impegno e della volonta' profonda di fermare con ogni mezzo culturale, legale e civile la violenza sulle donne e sulle bambine.
One Billion Rising nasce da un'idea della scrittrice statunitense Eve Ensler, fondatrice del movimento V-Day e autrice de I monologhi della vagina, partendo dalla sconvolgente statistica delle Nazioni Unite che stimano che una donna su tre sul pianeta sara' picchiata o stuprata nel corso della vita.
Questo significa un miliardo di donne e bambine.
Dopo l'exploit del 2013, nel 2014 e nel 2015 One Billion Rising ha continuato la sua battaglia con un'adesione crescente a livello globale, aprendo un nuovo dibattito sui diritti, il razzismo, le disuguaglianze economiche e le guerre dichiarate sui corpi delle donne in tutto il mondo.
Il 14 febbraio 2016 sara' il giorno del quarto appuntamento con One Billion Rising e il tema della Rivoluzione, gia' protagonista nel 2015, continua anche quest'anno. In Italia l'attenzione si concentrera' sulle donne che vivono una condizione di paura ed emarginazione come le donne migranti, che costrette ad abbandonare il loro paese per sfuggire a guerre e condizioni di vita inaccettabili, subiscono violenza fisica e psicologica durante i loro lunghi e dolorosi spostamenti.
Ricco e ampio e' l'elenco degli eventi che animeranno questa giornata di festa e di impegno in tutto il territorio nazionale. Cortei, concerti, flash mob, danze, spettacoli, proiezioni e canti si susseguiranno in tutte le regioni italiane, da Trieste a Palermo, da Trento a Sassari da Galatina a Rimini, idealmente unite in un corpo unico, in un'unica voce potente ma gentile, che il 14 febbraio prendera' vita tra le strade del mondo intero.
"One Billion Rising Italia" vede l'adesione e la partecipazione di Differenza Donna, D.I.Re, Emergency, Cgil, Terre des hommes, ArciLesbica e molte altre associazioni e scuole.
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Video One Billion Rising 14 febbraio 2016:
https://youtu.be/HjA80QcwpxQ
Per scaricarlo:
https://www.dropbox.com/s/ncvx95k7e6k5jrg/OBR%20spot%20italiano%202016_B.mp4.zip?dl=0
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Per maggiori informazioni e per aderire alla campagna:
http://www.onebillionrising.org/
https://www.facebook.com/obritalia
http://onebillionrisingitalia.tumblr.com/
https://twitter.com/OBRItalia
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Nicoletta Billi, Nicoletta Corradini, Coordinamento One Billion Rising Italia
Per contatti:
nico at onebillionrising.org, nicolettabilli at gmail.com
#1billionrising #rise4revolution
tel.: 3475320420
skype ni_nico
5. INIZIATIVE. VERSO IL 14 FEBBRAIO: COME ADERIRE ALLA CAMPAGNA ONE BILLION RISING 2016
[Da Nicoletta Billi e Nicoletta Corradini del Coordinamento One Bilion Rising Italia (per contatti: nico at onebillionrising.org, nicolettabilli at gmail.com) riceviamo e diffondiamo]
La danza di One Billion Rising Italia e' cominciata!
In attesa dell'evento del 14 febbraio 2016 in cui tutti insieme nel mondo diremo il nostro no alla violenza, si mette in moto l'organizzazione vera e propria degli eventi che porteranno alla chiamata globale del 14.
Per questo chiediamo alle associazioni e a tutti coloro che vogliono organizzare un evento di seguire alcune semplici indicazioni, per uniformarci tutti e far si' che l'iniziativa One Billion Rising del 14 febbraio sia veramente un "evento comune":
- Iscriviti al sito (link sotto) per organizzare un evento
http://www.onebillionrising.org/sign-up/thank-you-for-signing-up-with-1-billion-rising/
e inoltra queste informazioni ad associazioni in tema con il nostro, singoli cittadini, amministrazioni, ecc, piu' siamo, meglio e'!
- Diffondi i nostri riferimenti, seguici sui social, condividi i contenuti che troverai e invita i tuoi contatti a fare lo stesso, cosi' da diffondere anche li' il nostro messaggio:
Sito ufficiale: http://www.onebillionrising.org/
Facebook: https://www.facebook.com/obritalia
Tumblr: http://onebillionrisingitalia.tumblr.com/
Twitter: @OBRItalia e usa sempre gli hashtag #Rise4Revolution #1billionrising
- Cambia la tua immagine del profilo e la foto di copertina su Facebook, Twitter, Youtube e utilizza i loghi ufficiali che puoi scaricare cliccando sul link qui sotto
https://www.dropbox.com/s/ghjy8uqaaausctq/OBR_ITA.zip?dl=0
- Crea una pagina o un gruppo facebook One Billion Rising della tua citta' per aggiornare, condividere informazioni e notizie con altri gruppi One Billion Rising e con tutte le persone interessate.
- Organizza un flash mob "Break the Chain" durante l'evento del 14 febbraio, seguendo il tutorial ufficiale http://youtu.be/_U5CZfPydVA o creando una nuova coreografia e ricorda che l'evento One Billion Rising puo' essere caratterizzato da performance artistiche o momenti di lettura. Qualsiasi atto e' rivoluzione!
Per le letture, qui di seguito troverai alcuni suggerimenti:
Alcuni testi della fondatrice di One Billion Rising, Eve Ensler:
"L'Ufficio della schiavitu' sessuale"
https://www.facebook.com/notes/726985350769036/
"L'insurrezione"
https://www.facebook.com/notes/420568794744028/
"La mia rivoluzione"
https://www.facebook.com/notes/614106738723565/
"Preghiera di un uomo"
https://www.facebook.com/notes/one-billion-rising-italia/preghiera-di-un-uomo/420567628077478
"Fino a quando"
https://www.facebook.com/notes/one-billion-rising-italia/un-miliardo-di-persone-si-solleveranno-contro-lingiustizia-_-eve-ensler/420562104744697
"E poi saltavamo"
https://www.facebook.com/notes/one-billion-rising-italia/e-poi-saltavamo/420564564744451
Traduzione di "Break the chain" credits Tena Clar- Musiche Tena Clark/Tim Heintz, di M. G. Di Rienzo
https://www.facebook.com/notes/420570218077219/
Se vuoi qui puoi trovare altre idee:
http://www.onebillionrising.org/resources/toolkit/
Attenzione: Essendo il 14 febbraio una domenica, l'evento si puo' organizzare anche nei giorni precedenti 12-13 febbraio, per esempio il sabato nelle scuole e la domenica nelle piazze cittadine.
Per dichiarare l'adesione o ricevere maggiori informazioni puoi inviare un messaggio al seguente indirizzo: nico at onebillionrising.org
Saremo molto contenti di fornirti tutte le indicazioni necessarie.
Grazie!
Ascolta! Agisci! Partecipa! 14 febbraio 2016
Coordinamento Italia One Billion Rising
Nicoletta Billi, Nicoletta Corradini
#1billionrising #rise4revolution
6. INIZIATIVE. VERSO IL 14 FEBBRAIO: COME DOCUMENTARE LA VOSTRA RIVOLUZIONE
[Da Nicoletta Billi e Nicoletta Corradini del Coordinamento One Bilion Rising Italia (per contatti: nico at onebillionrising.org, nicolettabilli at gmail.com) riceviamo e diffondiamo]
Ogni giorno nuovi gruppi e citta' entrano a far parte della grande famiglia One Billion Rising! Grazie a tutti per l'energia e l'entusiasmo.
Anche quest'anno ci saranno iniziative in ogni paese del mondo, e vorremmo che tutti potessero assistere a questa azione globale straordinaria.
Documentate i vostri eventi e condividete foto e video sui social, qui sotto trovate tutte le indicazioni! #rise4revolution #1billionrising
http://onebillionrisingitalia.tumblr.com/post/138979765321/fate-conoscere-la-vostra-rivoluzione-condividete
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Fate conoscere la vostra rivoluzione
Condividete, documentate, riprendete e trasmettete in streaming i vostri eventi!
Negli ultimi anni sono tante le iniziative che hanno avuto luogo, in centinaia di citta', praticamente in ogni paese del mondo. Abbiamo fatto la storia. Anche quest'anno metteremo in atto la nostra rivoluzione e vogliamo che il mondo possa assistere a questa azione globale straordinaria.
Qui vi diciamo come fare!
Vi preghiamo di documentare il piu' possibile il vostro evento. Siamo soprattutto interessati alle foto e ai video che, il giorno della manifestazione, vi chiediamo di condividere con il pubblico di tutto il mondo!
Prima e durante gli eventi vi chiediamo di postare sui social network che utilizzate (Twitter, Instagram, YouTube, Vine, Facebook, o Soundcloud) utilizzando gli hashtag ufficiali (#rise4revolution #1billionrising) cosi' che potremo individuare i vostri contenuti e mostrarli sulla piattaforma onebillionrising.org, permettendo a tutti di vederli.
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Per quanto riguarda i video, assicuratevi di girarli in versione completa e con una buona risoluzione perche' il nostro obiettivo e' quello di raccoglierli tutti dopo l'evento.
Importante: avrete bisogno di affiggere un avviso pubblico di ripresa video nei luoghi in cui viene organizzata la manifestazione e, se volete intervistare le persone presenti, vi suggeriamo di chiedere loro di firmare una liberatoria cosi' da poter usare le interviste video sui siti web, social e per eventuali montaggi Potete scaricarli al seguente link:
https://www.dropbox.com/s/y66my6e9ueir50b/OBR_autorizzazioni_evento14febbraio.zip?dl=0&preview=OBR_autorizzazioni_evento14febbraio.zip
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Condividete le foto, i video e i file audio con tutto il mondo!
Hashtags & Social Media
L'hashtag ufficiale di quest'anno e' #rise4revolution e come sempre potrete usare anche #1billionrising. Ricordatevi inoltre di taggare tutte le foto, i video, gli aggiornamenti, cosi' possiamo condividerli sugli account social ufficiali. Piu' condividerete, piu' riusciremo a diffondere il nostro messaggio, a diventare trend sui social e a raggiungere ancora piu' persone. Qui trovate gli account ufficiali:
Facebook: /vday
Twitter: @vday
Instagram: @vdayorg
Soundcloud: /vday
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Non dimenticate di utilizzare le grafiche social dell'evento che potete scaricare a questo link: https://www.dropbox.com/s/ghjy8uqaaausctq/OBR_ITA.zip?dl=0
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Trasmetti il tuo evento live
Negli ultimi anni la tecnologia streaming e' diventata piu' accessibile. Utilizzando le applicazioni e le piattaforme sotto indicate potrete trasmettere live l'evento dal telefono, dal tablet, dal pc. Riprendete il flashmob, gli attivisti mentre spiegano la loro volonta' di manifestare o l'intero evento dal telefono.
Cosi' se volete riprendere la rivoluzione in tempo reale, qui trovate alcune opzioni:
Periscope (iPhone & Android), Ustream (iOS & Android, computer), Livestream (iOS & Android, computer), Google Hangouts On Air (Android (sort of), computer), or YouTube Live (computer).
La vostra scelta dipende dal vostro livello di conoscenza della tecnologia e dalle caratteristiche dell'evento. Dovete porvi alcune domande prima di prendere una decisione:
1. La Location e' interna o esterna?
2. C'e' necessita' di muoversi con la telecamera o si puo' rimanere fermi?
3. C'e' una connessione internet?
4. C'e' un budget per questa attivita'?
Ovviamente la cosa piu' importante rimane sempre la vostra energia e non la qualita' del video, quell'energia che ci spingera' a voler condividere quegli eventi con tutto il mondo!
1billionrising rise4revolution
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7. INIZIATIVE. VERSO IL 14 FEBBRAIO: ABBIAMO BISOGNO DEL VOSTRO AIUTO
[Da Nicoletta Billi e Nicoletta Corradini del Coordinamento One Bilion Rising Italia (per contatti: nico at onebillionrising.org, nicolettabilli at gmail.com) riceviamo e diffondiamo]
Carissime e carissimi,
ormai manca poco, in tutte le citta' fervono i preparativi per la giornata One Billion Rising.
Per documentare l'energia, la creativita', l'impegno abbiamo bisogno del vostro aiuto.
Sappiamo che sarete trascinate/i dalla bella atmosfera dell'iniziativa ma, a conclusione della giornata, vi chiediamo di inviarci a nico at onebillionrising.org:
- tre foto significative (il vostro gruppo, la folla in piazza, il ballo) in cui sia evidente che si tratta di un evento One Billion Rising;
- un video dell'evento e/o eventuali interviste con liberatoria per poterle utilizzare;
- una descrizione sintetica dell'evento con l'indicazione di attivita' particolari.
Grazie a tutte/i per quanto state facendo!
V-Day / One Billin Rising Revolution
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8. MATERIALI. VERSO IL 14 FEBBRAIO: RIFERIMENTI UTILI
Per informazioni e contatti a livello internazionale:
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Per informazioni e contatti a livello nazionale:
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Hashtag: #Rise4Revolution #1billionrising
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Per informazioni e contatti a livello locale:
Recapito: "Associazione Erinna - Centro antiviolenza", via del Bottalone 9, 01100 Viterbo
Telefono: 0761342056
E-mail: e.rinna at yahoo.it, onebillionrisingviterbo at gmail.com
Sito: http://erinna.it
Facebook: associazioneerinna1998
9. REPETITA IUVANT. PER SOSTENERE IL CENTRO ANTIVIOLENZA "ERINNA"
Per sostenere il centro antiviolenza delle donne di Viterbo "Erinna" i contributi possono essere inviati attraverso bonifico bancario intestato ad Associazione Erinna, Banca Etica, codice IBAN: IT60D0501803200000000287042.
O anche attraverso vaglia postale a "Associazione Erinna - Centro antiviolenza", via del Bottalone 9, 01100 Viterbo.
Per contattare direttamente il Centro antiviolenza "Erinna": tel. 0761342056, e-mail: e.rinna at yahoo.it, onebillionrisingviterbo at gmail.com, sito: http://erinna.it, facebook: associazioneerinna1998
Per destinare al Centro antiviolenza "Erinna" il 5 per mille inserire nell'apposito riquadro del modello per la dichiarazione dei redditi il seguente codice fiscale: 90058120560.
10. RIFLESSIONE. FRANCO RESTAINO: IL FEMMINISMO, AVANGUARDIA FILOSOFICA DI FINE SECOLO. CARLA LONZI (PARTE SECONDA E CONCLUSIVA)
[Riproponiamo ancora una volta il seguente saggio di Franco Restaino, che riprendiamo dalla rivista telematica "Per amore del mondo", n. 2 (nel sito www.diotimafilosofe.it), precedentemente apparso nel volume Le avanguardie filosofiche in Italia nel XX secolo, a cura di P. Di Giovanni, Franco Angeli, Milano 2002, pp. 269-286]
Con queste ultime tematiche entriamo in quello che costituisce lo sviluppo piu' significativo e innovativo del pensiero di Carla Lonzi, preparato da alcuni brevi scritti e attuato nel saggio piu' lungo e organico dal titolo La donna clitoridea e la donna vaginale, del 1971. In questi ultimi scritti teorici l'autrice prende di petto le questioni centrali relative alla sessualita': dalla maternita' all'aborto, dalla critica dell'eterosessualita' "vaginale" imposta dal dominio patriarcale come unica e "naturale" pratica sessuale alla rivendicazione di una sessualita' libera e polimorfa come pratica di autonomia femminile e di liberazione da quel dominio.
Le tesi di fondo di questo aspetto centrale e radicale del pensiero di Carla Lonzi compaiono in forma piu' breve nello scritto Sessualita' femminile e aborto, e in forma piu' lunga e piu' riccamente argomentata nel saggio La donna clitoridea e la donna vaginale. Entrambi gli scritti sono dell'estate 1971.
Il tema dell'aborto, nel primo dei due saggi, viene affrontato in maniera radicale e originale, nel senso che l'autrice rifiuta la rivendicazione politica, rivolta sostanzialmente ai maschi, di legalizzazione dell'aborto, e perviene a proposte che coinvolgono soltanto il mondo femminile, al quale spetta di mettere in pratica quella liberta' sessuale che renda obsoleto il problema della legalizzazione dell'aborto da parte di un parlamento maschile.
Carla Lonzi va subito al cuore del problema con un interrogativo rivolto alle donne e con una risposta articolata che pone le premesse delle conclusioni originali e atipiche, in quel momento, rispetto alla generale richiesta di legalizzazione dell'aborto da parte del movimento femminista: "Le donne abortiscono perche' restano incinte. Ma perche' restano incinte? E' perche' risponde a una loro specifica necessita' sessuale che effettuano i rapporti col partner in modo tale da sfidare il concepimento? La cultura patriarcale non si pone questa domanda poiche' non ammette dubbi sulle leggi 'naturali'. Evita solo di chiedersi se in questo ambito cio' che e' 'naturale' per l'uomo lo e' altrettanto per la donna. (...) Ma noi sappiamo che quando una donna resta incinta, e non lo voleva, cio' non e' avvenuto perche' lei si e' espressa sessualmente, ma perche' si e' conformata all'atto e al modello sessuale sicuramente prediletti dal maschio patriarcale, anche se questo poteva significare per lei restare incinta e quindi dover ricorrere a una interruzione della gravidanza" (pp. 68-69). Le donne sono quindi costrette all'aborto perche' sono costrette a una pratica sessuale, imposta dal sistema patriarcale come unica "naturale", che porta alla gravidanza.
E perche' il sistema patriarcale ha imposto tale pratica sessuale? Questa e' l'altra domanda chiave la cui risposta porta l'autrice alle tesi piu' radicali sulla sessualita'. Secondo la Lonzi alla base della imposizione patriarcale della eterosessualita' vaginale sta il piacere dell'uomo, ricercato e attuato alle spese di quello della donna, esclusa dal piacere in questa pratica: "Nel mondo patriarcale (...) l'uomo ha imposto il suo piacere. Il piacere imposto dall'uomo alla donna conduce alla procreazione ed e' sulla base della procreazione che la cultura maschile ha segnato il confine tra sessualita' naturale e sessualita' innaturale, proibita o accessoria e preliminare. (...) Noi dobbiamo assolutamente intervenire con la coscienza che la natura ci ha dotate di un organo sessuale distinto dalla procreazione e che e' sulla base di questo che noi troveremo la nostra autonomia dall'uomo come nostro signore e dispensatore delle volutta' alla specie inferiorizzata, e svilupperemo una sessualita' che parta dal nostro fisiologico centro del piacere, la clitoride" (p. 69).
Prima di passare, nel saggio successivo sulle due categorie di donna, alle tesi piu' generali e radicali fondate sulla distinzione tra sessualita' vaginale imposta e sessualita' clitoridea libera, la Lonzi conclude le sue considerazioni su sistema patriarcale, sessualita' vaginale, concepimento e aborto, evidenziando le conseguenze ultime, sulla donna, della sessualita' "naturale" imposta dal piacere maschile: "Il concepimento dunque e' frutto di una violenza della cultura sessuale maschile sulla donna, che viene poi responsabilizzata di una situazione che invece ha subito. Negandole la liberta' di aborto l'uomo trasforma il suo sopruso in una colpa della donna. Concedendole tale liberta' l'uomo la solleva della propria condanna attirandola in una nuova solidarieta'" (p. 70). Queste due ultime frasi indicano una profonda consapevolezza, da parte di una donna "liberata", della complessita' del problema relativo al concepimento, alla gravidanza, all'aborto, e preannunciano la proposta di autonomia "radicale" della donna, e delle sue pratiche sessuali e di piacere, dal dominio patriarcale: dominio che non si limita a "provocare" gravidanze non volute dalla donna, ma giunge alla colpevolizzazione della donna e addirittura alla perpetuazione di quel dominio sia negandole sia concedendole la liberta' di abortire. Sia il concepimento sia l'aborto, nel sistema patriarcale, appaiono "gestiti" dall'uomo: "Sotto questa luce la legalizzazione dell'aborto chiesta al maschio ha un aspetto sinistro poiche' la legalizzazione dell'aborto e anche l'aborto libero serviranno a codificare le volutta' della passivita' come espressione del sesso femminile e a rafforzare cio' che sottintendono e cioe' il mito dell'atto genitale concluso dall'orgasmo dell'uomo nella vagina" (p. 71).
E' a questa situazione, perdurante da migliaia di anni, che la Lonzi si ribella a nome di tutte le donne schiavizzate dal sistema patriarcale; ed e' a questa situazione che essa contrappone una possibile via d'uscita proprio a partire dalla sfera della sessualita', affermando che la donna "gode di una sessualita' esterna alla vagina, dunque tale da poter essere affermata senza rischiare il concepimento" (p. 70). La donna puo' e deve mirare, per liberarsi dal dominio patriarcale che trova il suo fondamento nella sfera della sessualita', a una civilta' in cui si pratichi una libera sessualita' polimorfa; una sessualita' cioe' non vincolata all'eterosessualita' vaginale con finalita' o conseguenze procreative, ma tale per cui "da luogo della violenza e della volutta' [maschile] la vagina diventa, a discrezione, uno dei luoghi per i giochi sessuali. In tale civilta' apparirebbe chiaro che i contraccettivi spettano a chi intendesse usufruire della sessualita' di tipo procreativo, e che l'aborto non e' una soluzione per la donna libera, ma per la donna colonizzata dal sistema patriarcale" (p. 75).
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Dalle premesse poste nel breve saggio su Sessualita' femminile a aborto muove lo sviluppo organico del pensiero di Carla Lonzi realizzato nel piu' noto saggio La donna clitoridea e la donna vaginale. In esso l'autrice perviene a conclusioni radicali, alla esaltazione di un libertarismo sessuale della donna, alquanto "inattuale" nel momento in cui venne proposto, ma in linea con alcune delle posizioni piu' radicali e piu' avanzate che a livello internazionale venivano proposte anche se non largamente condivise (9). Soltanto qualche anno dopo, con l'emergere pubblico del dibattito sull'omosessualita' femminile e con la rivendicazione di questa quale vera pratica di liberazione dal sistema patriarcale, le tesi di Carla Lonzi avrebbero avuto una qualche eco (10).
Il saggio della Lonzi si presenta anche con aspetti "didattici", nel senso che spiega in termini elementarissimi, con estrema chiarezza, la "meccanica" fisiologica della sessualita' femminile, dei suoi organi, dei suoi modi e dei suoi diversi tipi di piacere e di orgasmo, utilizzando anche illustrazioni sui dettagli fisiologici e anatomici, per muovere verso un discorso teorico e di rivendicazione culturale e politica di estrema radicalita'.
Premesso che "il sesso femminile e' la clitoride, il sesso maschile e' il pene"; che "la vagina e' la cavita' del corpo femminile che accoglie lo sperma dell'uomo e lo inoltra nell'utero affinche' avvenga la fecondazione dell'ovulo"; che "il momento in cui il pene dell'uomo emette lo sperma e' il momento del suo orgasmo"; che "nell'uomo dunque il meccanismo del piacere e' strettamente connesso al meccanismo della riproduzione"; la Lonzi individua e indica subito la "differenza" essenziale tra la sessualita' maschile e quella femminile: "Nella donna meccanismo del piacere e meccanismo della riproduzione sono comunicanti [cioe' la clitoride e' vicina ma non identica alla vagina], ma non coincidenti" (p. 77). Ma questa differenza e' stata negata dalla pratica eterosessuale vaginale imposta dal sistema patriarcale, che ha negato autonomia e legittimita' al piacere clitorideo, condannandolo come innaturale o come infantile (Freud) e in alcuni casi negandolo alla radice (la Lonzi aveva fatto riferimento, in pagine precedenti, alle pratiche di clitoridectomia in alcune aree del mondo islamico).
Ora, continua la Lonzi, "la donna si chiede: su quale base si e' postulato che il piacere clitorideo esprime una personalita' femminile infantile e immatura? Forse perche' esso non risponde al modello sessuale procreativo. Ma il modello procreativo non e' quello in cui si e' cristallizzato il rapporto eterosessuale - anche quando il fine procreativo viene accuratamente evitato - secondo la netta preferenza del pene-egemone? Dunque il piacere clitorideo deve il suo discredito al fatto di non essere funzionale al modello genitale maschile" (p. 81). La donna e' stata costretta, nel sistema patriarcale di ultramillenaria durata, ad accettare e a introiettare anche sul piano psichico il primato, anzi il carattere esclusivo, della eterosessualita' vaginale, funzionale al piacere e al dominio maschili. La via della liberazione della donna passa per il rifiuto di questa eredita' codificata da tutte le forme di ideologia e divenuta patrimonio psichico della stessa donna, passa per la "conquista" della sessualita' clitoridea, unanimemente condannata e demonizzata nel sistema patriarcale: "Per godere pienamente dell'orgasmo clitorideo la donna deve trovare un'autonomia psichica dall'uomo. Questa autonomia psichica risulta cosi' inconcepibile per la civilta' maschile da essere interpretata come un rifiuto dell'uomo, come presupposto di una inclinazione verso le donne. Nel mondo patriarcale dunque le viene riservato in piu' l'ostracismo che si ha per tutto cio' che si sospetta un'apertura all'omosessualita'" (p. 83).
A questo punto Carla Lonzi puo' proporre la contrapposizione che da' il titolo al saggio e che costituisce l'alternativa di fronte alla quale le donne devono operare la loro scelta essenziale: per o contro il sistema patriarcale, per o contro la liberta' della donna e la liberazione da quel sistema: "Dal punto di vista patriarcale la donna vaginale e' considerata quella che manifesta una giusta sessualita' mentre la clitoridea rappresenta l'immatura e la mascolinizzata, per la psicoanalisi freudiana addirittura la frigida. Invece il femminismo afferma che la vera valutazione di queste risposte al rapporto col sesso che opprime e' la seguente: la donna vaginale e' quella che, in cattivita', e' stata portata a una misura consenziente per il godimento del patriarca mentre la clitoridea e' una che non ha accondisceso alle suggestioni emotive dell'integrazione con l'altro, che sono quelle che hanno presa sulla donna passiva, e si e' espressa in una sessualita' non coincidente col coito" (pp. 83-84).
Tutto il saggio ruota su questa contrapposizione, affrontata con l'analisi dei suoi aspetti fisiologici, psichici, sociali (l'istituzione matrimonio e la necessita', per la donna liberata, di uscirne). Largo spazio e' dedicato alla critica della psicoanalisi nelle versioni di Freud e di Reich. La Lonzi non accetta l'identificazione di donna clitoridea e di donna omosessuale. Il rifiuto dell'eterosessualita' fondata e codificata sulla penetrazione vaginale non e' il rifiuto dell'eterosessualita'. La Lonzi insiste anzi sul fatto che la vagina, per quanto sia organo erogeno "moderato", costituisce uno dei possibili luoghi di "giochi" erotici e sessuali con l'uomo. L'autrice non rifiuta il rapporto sessuale della donna con l'uomo, ma il carattere "passivo" di tale rapporto, per cui "per provare l'orgasmo durante il coito la donna deve avere dell'uomo un'idea che trascenda l'idea che essa ha di se stessa e convincersi di stare con un uomo all'altezza dell'alta idea che essa ha dell'uomo" (p. 108).
La Lonzi mira a una liberazione della donna che comporti non piu' la passivita' nel rapporto sessuale con l'uomo ma la liberta' di iniziativa, la "rinegoziazione" del rapporto eterosessuale: "Nella seduta amorosa la donna non deve aspettare dall'uomo delle maldestre iniziative sulla clitoride che la disturbano, ma deve mostrare lei stessa quale e' la carezza ritmica preferita che, ininterrotta, la porta al punto del godimento. Il rapporto con una donna che vuole il piacere clitorideo come piacere sessuale in proprio non presuppone una tecnica e gesti erotici inusitati, ma un diverso rapporto tra soggetti che riscoprono le loro fonti del piacere e i gesti ad esse convenienti. L'uomo deve sapere che la vagina e', per la donna, una zona moderatamente esogena e adatta ai giochi sessuali, mentre la clitoride e' l'organo centrale della sua eccitazione e del suo orgasmo" (p. 113).
Va da se' che tutte le forme di erotismo e di autoerotismo devono essere a disposizione della donna liberatasi dal dominio patriarcale. Nello scritto precedente la Lonzi aveva indicato nella libera sessualita' polimorfa l'orizzonte della nuova donna liberata. In questo piu' organico saggio ripropone in forme piu' riccamente sviluppate questo tema, esteso a tutti gli esseri umani, compresi i bambini (nel Manifesto di un anno prima aveva scritto: "Sono un diritto dei bambini e degli adolescenti la curiosita' e i giochi sessuali", p. 16): "Il sesso e' una funzione biologica essenziale dell'essere umano e vive di due momenti: uno personale e privato che e' l'autoerotismo, uno di relazione che e' lo scambio erotico con un partner" (p. 113). Anche l'autoerotismo e' quindi una delle forme "essenziali" di quella funzione biologica che e' il sesso, e anche in questa sfera la donna e' stata "inferiorizzata" dal sistema patriarcale: "L'interdizione all'autoerotismo ha colpito duramente la donna poiche' non solo l'ha privata o l'ha disturbata in questa realizzazione di se', ma anche l'ha consegnata inesperta e colpevolizzata al mito dell'orgasmo vaginale che per lei e' diventato 'il sesso'" (ivi).
Nella parte finale del saggio Carla Lonzi evita di presentare la donna clitoridea, liberata dal sistema patriarcale, come qualcosa di eccezionale, di eroico, da esaltare; anzi ritiene che la donna clitoridea debba essere la donna "normale" in una civilta' nella quale sia stato sconfitto il sistema patriarcale senza per questo mirare a un idealizzato e utopico sistema matriarcale. Una donna normale di fronte a un uomo normale: entrambi esseri sessuati, ma con le loro "differenze" da valorizzare e non da mortificare al servizio dell'uno/a o dell'altro/a: "La donna clitoridea non ha da offrire all'uomo niente di essenziale, e non si aspetta niente di essenziale da lui. Non soffre della dualita' e non vuole diventare uno. Non aspira al matriarcato che e' una mitica epoca di donne vaginali glorificate. La donna non e' la grande-madre, la vagina del mondo, ma la piccola clitoride per la sua liberazione. Essa chiede carezze, non eroismi; vuole dare carezze, non assoluzione e adorazione. La donna e' un essere umano sessuato. (...) Non e' piu' l'eterosessualita' a qualsiasi prezzo, ma l'eterosessualita' se non ha prezzo" (p. 118). E quel che fa la differenza, nei due tipi di sessualita' ed eterosessualita', e' la passivita' o l'assenza di questa: "La passivita' non e' l'essenza della femminilita', ma l'effetto di un'oppressione che la rende inoperante nel mondo. La donna clitoridea rappresenta il tramandarsi di una femminilita' che non si riconosce nell'essenza passiva" (p. 134).
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Qui possiamo dar termine al nostro contributo, che voleva essere prevalentemente informativo e che per tale motivo ha abbondato in riferimenti testuali numerosi e talvolta lunghi. Il pensiero di Carla Lonzi e' legato a un momento iniziale e radicale del femminismo, italiano e internazionale. Esso presenta forti momenti di originalita' e tratta temi che negli anni successivi avrebbero avuto sviluppi teorici riccamente diversificati, sia in Italia sia fuori d'Italia. Non e' un pensiero conosciuto o studiato nella filosofia fatta secondo il genere maschile. Non e' questo, pero', un limite di quel pensiero, ma di quella filosofia, che tarda ancora a prendere atto del fatto che il pensiero delle donne, dopo la Lonzi e grazie anche ad essa, ha raggiunto livelli di approfondimento e di ampiezza tematica, sia sul piano teorico sia su quello storiografico, che potrebbero portare nuova linfa ad una filosofia nel suo complesso vivacchiante da un po' di anni senza dare segni di una qualche originalita' (11).
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Note
9. La tematica relativa alla differenza tra pratiche sessuali centrate sulla vagina e quelle centrate sulla clitoride veniva proposta in un brevissimo scritto di Anne Koedt, circolato in forma di ciclostilato nel 1968 e pubblicato nel 1970 in una dimensione piu' lunga, dal titolo The Myth of the Vaginal Orgasm. Lo si trova nelle pp. 64-66 del volume gia' citato a cura di B. A. Crow, Radical Feminism, oltre che nelle pp. 333-343 del volume curato da M. Schneir, The Vintage Book of Feminism, Vintage, London 1994 (in questo volume lo scritto viene inquadrato nel dibattito aperto nel 1966 dal celebre libro inchiesta di W. H. Masters, V. E. Johnson, Human Sexual Response, nel quale per la prima volta si rendeva noto al grande pubblico che Freud e tutta la tradizione sessuologica avevano sbagliato nell'individuare la fonte del piacere e dell'orgasmo femminili nella vagina anziche' nella clitoride, fonte di piacere, secondo Freud, soltanto per la bambina e l'adolescente, la cui sessualita' avrebbe raggiunto la piena maturita' soltanto con il piacere e l'orgasmo vaginali; Freud concludeva anche che la frigidita' femminile dipendeva dal non voler abbandonare la fase clitoridea e dal rifiutare il rapporto con il maschio nella fase della penetrazione vaginale). Lo scritto di A. Koedt e' rivolto principalmente a confutare le tesi di Freud, e in questo compito e' stato molto efficace e fortunato in ambito femminista.
10. Su questo dibattito e sulla bibliografia relativa mi permetto di rinviare al gia' citato vol. di F. Restaino, A. Cavarero, Le filosofie femministe.
11. Su questa sordita' della filosofia "maschile" rispetto ai contributi teorici provenienti dalla filosofia "femminile" e femminista mi permetto di rinviare al mio articolo Femminismo e filosofia: contro, fuori o dentro?, in "Rivista di storia della filosofia", LVI, 2001, n. 3, pp. 455-472.
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NONVIOLENZA. FEMMINILE PLURALE
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Numero 601 del 13 febbraio 2016
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