[Nonviolenza] Verso il 2 ottobre. 27



 

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VERSO IL 2 OTTOBRE

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Per la Giornata internazionale della nonviolenza

Supplemento del notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVI)

Numero 27 del 2 settembre 2015

 

In questo numero:

1. Peppe Sini: I corpi e le pietre nel sacco

2. Verso la Giornata internazionale della nonviolenza

3. Bozza di lettera agli istituti scolastici

4. Bozza di lettera agli enti locali

5. Bozza di lettera alle associazioni democratiche

6. Bozza di lettera ai mezzi d'informazione

7. Movimento Nonviolento, Peacelink e Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo: Un appello per il 4 novembre: "Ogni vittima ha il volto di Abele"

 

1. EDITORIALE. PEPPE SINI: I CORPI E LE PIETRE NEL SACCO

 

Nel mondo oggi vi sono oltre 60 milioni di esseri umani profughi e sfollati a causa delle guerre e delle persecuzioni.

Nel mondo oggi sono quasi 800 milioni le persone che soffrono la fame.

Tutte queste persone sono vittime innocenti delle guerre, delle persecuzioni e delle rapine eseguite o favoreggiate dai poteri dominanti del mondo, da un ordine economico e politico internazionale fondato sullo sfruttamento, la schiavitu', la devastazione della biosfera.

Le grandi migrazioni di esseri umani costretti alla fuga dalla fame e dalle guerre, dai disastri e dagli orrori, sono la conseguenza della violenza onnicida dei poteri dominanti.

Le migrazioni potranno cessare solo se cesseranno la rapina e le guerre che ne sono la causa.

*

E mentre dobbiamo lottare per far cessare la rapina e le guerre, dobbiamo fare quanto in nostro potere per salvare le vite in questo momento in pericolo.

Dobbiamo soccorrere, accogliere, assistere tutti i profughi e gli affamati in fuga dalla morte.

Dobbiamo riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto alla vita.

E dobbiamo riconoscere a tutti gli esseri umani - a  tutti senza eccezioni - il diritto a giungere in Italia e in Europa in modo legale e sicuro.

*

Cosa stiamo facendo contro la rapina e il terrorismo globali?

Cosa stiamo facendo contro le guerre che sempre e solo consistono nell'uccisione di esseri umani?

Potremmo e dovremmo fare molto.

Ad esempio lottando per il disarmo e la smilitarizzazione: meno armi, meno morti; meno uccisori, meno uccisi.

Ad esempio lottando per l'abbattimento delle folli e scellerate spese militari del nostro stato: l'Italia spende ogni giorno 72 milioni di euro del pubblico erario per le spese militari ed armiere: se questi denari di tutti i cittadini venissero utilizzati a fini di pace e di solidarieta' invece che a fini di guerra e di morte sarebbe possibile salvare innumerevoli vite.

Ad esempio lottando per l'abolizione della Nato, e per processare i suoi vertici per i crimini dalla Nato commessi.

Ad esempio lottando affinche' l'Italia cessi di partecipare alle guerre, di armare assassini, di essere complice di regimi e poteri dittatoriali e stragisti.

Ad esempio lottando per un'autentica cooperazione internazionale, per una politica umanitaria, per politiche di giustizia, di solidarieta', di nonviolenza.

Ad esempio lottando per un'economia fondata non sulla massimizzazione del profitto dei rapinatori, ma sulla condivisione dei beni, l'eguaglianza di diritti, la deliberazione in comune, la responsabilita' per le generazioni future, la difesa della dignita' umana, dei beni comuni, della biosfera.

*

E cosa stiamo facendo per salvare le vite delle vittime in fuga?

Potremmo e dovremmo fare molto.

Ripetiamolo ancora una volta: occorre soccorrere, accogliere, assistere tutti gli esseri umani in fuga dalla fame e dalle guerre; occorre riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere in modo legale e sicuro nel nostro paese ed in tutta l'Europa; occorre andare a soccorrere e prelevare con mezzi di trasporto pubblici e gratuiti tutti i migranti lungo gli itinerari della fuga, sottraendoli agli artigli dei trafficanti; occorre un immediato ponte aereo di soccorso internazionale che prelevi i profughi direttamente nei loro paesi d'origine e nei campi collocati nei paesi limitrofi e li porti in salvo qui in Europa; occorre cessare di fare, fomentare, favoreggiare, finanziare le guerre che sempre e solo consistono nell'uccisione di esseri umani; occorre proibire la produzione e il commercio delle armi; occorre promuovere la pace con mezzi di pace.

*

Ed altro ancora occorre: occorre contrastare il razzismo e la schiavitu' nel nostro paese.

Occorre abolire i campi di concentramento e le deportazioni.

Occorre abrogare le scellerate vigenti antileggi che vessano e umiliano e perseguitano gli immigrati nel nostro paese.

Occorre opporsi al razzismo istituzionale ed al razzismo promosso dalle organizzazioni neonaziste.

Occorre opporsi ai pogrom ed alla propaganda dell'odio razzista.

*

I campi di concentramento sono o no un orrore? Ed allora perche' si consente che in Italia vi siano dei campi di concentramento?

Le deportazioni sono o no un crimine contro l'umanita'? Ed allora perche' si consente che l'Italia effettui delle deportazioni?

Chi qualche anno fa inizio' la sua carriera politica con manifestazioni di straripante volgarita' e violenza in cui istigava all'odio contro gli immigrati rumeni, ed ha poi continuato a dar voce ai fautori dei campi di concentramento e delle deportazioni, a propalare beceri slogan razzisti, contribuisce o no a favoreggiare i pogrom, a scatenare la barbarie?

Quel partito politico, quell'associazione a delinquere, i cui gerarchi ogni giorno fanno pubblica professione di razzismo e sadismo, di indifferenza dinanzi a un massacro in corso, di istigazione ad aggredire i piu' poveri e i piu' indifesi, contribuisce o no a favoreggiare i pogrom, a scatenare la barbarie?

*

Vi e' chi ha lungamente pensato e predicato che chi governa l'Italia e l'Europa non abbia responsabilita' per i morti nel Mediterraneo: in verita' nessuno morirebbe nel Mediterraneo se fosse riconosciuto il diritto di entrare in Italia e in Europa in modo legale e sicuro; nessuno si getterebbe tra gli artigli dei trafficanti mafiosi, schiavisti e assassini se fosse riconosciuto il diritto di entrare in Italia e in Europa in modo legale e sicuro: sono i governi europei i responsabili della strage nel Mediterraneo. Oggi anche gli stessi governanti assassini sono costretti ad ammetterlo.

Vi e' chi ancora pensa che l'attuale propaganda razzista degli epigoni dell'hitlerismo sia un fenomeno folclorico, un pittoresco latrare da avvinazzati, un rusticano e ridanciano spararle grosse - sempre piu' grosse, sempre piu' deliranti - per finire in tv e per carpire qualche voto dagli elettori piu' sprovveduti e smarriti: ma questa propaganda razzista fomenta la violenza razzista, avalla la violenza razzista, organizza la violenza razzista, e' gia' violenza razzista; non sono solo parole: sono parole che producono fatti; sono parole malvagie che costituiscono, provocano ed alimentano atti malvagi.

La Costituzione della Repubblica italiana giustamente vieta la ricostituzione del partito fascista: e cosa sono queste organizzazioni razziste se non partiti fascisti? Cosa e' la loro propaganda se non propaganda fascista? Cosa sono le loro proposte e le loro azioni se non fasciste? Ed allora perche' possono continuare ad agire impunemente mentre palesemente commettono un flagrante reato?

Le leggi della Repubblica puniscono il reato di istigazione all'odio e alla violenza razzista: e cosa fanno queste organizzazioni se non istigare all'odio e alla violenza razzista? Cosa e' la loro propaganda se non propaganda razzista? Cosa sono le loro proposte e le loro azioni se non razziste? Ed allora perche' possono continuare ad agire impunemente mentre palesemente commettono un flagrante reato?

Perche' invece di essere denunciati e processati codesti lugubri perversi messeri possono imperversare vezzeggiati e favoreggiati da mass-media e istituzioni?

*

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Vi e una sola umanita'.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Salvare le vite e' il primo dovere.

Nessuno sia chiuso con le pietre nel sacco.

Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi per la liberazione dell'umanita'.

 

2. INIZIATIVE. VERSO LA GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA NONVIOLENZA

 

Occorre fare del 2 ottobre una manifestazione mondiale contro tutte le guerre e contro tutte le uccisioni.

La Giornata internazionale della nonviolenza, indetta dall'Onu nell'anniversario della nascita di Gandhi, e' infatti la migliore delle occasioni per far emergere nitida e forte la volonta' dell'umanita' cosciente che chiede pace, disarmo, smilitarizzazione, democrazia, giustizia, solidarieta', rispetto della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani, tutela dell'unico mondo vivente casa comune dell'umanita'.

La nonviolenza ci convoca ad assumerci le nostre responsabilita'.

In ogni citta', in ogni paese, in ogni consesso civile, in ogni scuola, il 2 ottobre si celebri la Giornata internazionale della nonviolenza.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

3. MATERIALI. BOZZA DI LETTERA AGLI ISTITUTI SCOLASTICI

 

Egregio dirigente scolastico,

come gia' sapra' il 2 ottobre ricorre la Giornata internazionale della nonviolenza, indetta dall'Onu nell'anniversario della nascita di Mohandas Gandhi.

Con la presente la invitiamo a voler promuovere presso il suo istituto scolastico le iniziative di studio, di riflessione e di testimonianza che riterra' opportune.

Voglia gradire distinti saluti,

Firma

Luogo e data

Mittente, recapito postale, telefonico, e-mail

 

4. MATERIALI. BOZZA DI LETTERA AGLI ENTI LOCALI

 

Egregio Sindaco del Comune / Presidente della Provincia / Presidente della Regione,

come gia' sapra' il 2 ottobre ricorre la Giornata internazionale della nonviolenza, indetta dall'Onu nell'anniversario della nascita di Mohandas Gandhi.

Con la presente la invitiamo a voler promuovere le iniziative che riterra' opportune per celebrare l'evento.

Voglia gradire distinti saluti,

Firma

Luogo e data

Mittente, recapito postale, telefonico, e-mail

 

5. MATERIALI. BOZZA DI LETTERA ALLE ASSOCIAZIONI DEMOCRATICHE

 

Cari amici, egregi signori,

come gia' saprete il 2 ottobre ricorre la Giornata internazionale della nonviolenza, indetta dall'Onu nell'anniversario della nascita di Mohandas Gandhi.

Con la presente vi invitiamo a voler promuovere le iniziative di studio, di riflessione, di testimonianza e/o di mobilitazione che riterrete opportune.

Vogliate gradire distinti saluti,

Firma

Luogo e data

Mittente, recapito postale, telefonico, e-mail

 

6. MATERIALI. BOZZA DI LETTERA AI MEZZI D'INFORMAZIONE

 

Egregi signori,

come gia' saprete il 2 ottobre ricorre la Giornata internazionale della nonviolenza, indetta dall'Onu nell'anniversario della nascita di Mohandas Gandhi.

Con la presente vi invitiamo a darne notizia ed a segnalare le iniziative che istituzioni, scuole, associazioni realizzeranno per l'occasione.

Vogliate gradire distinti saluti,

Firma

Luogo e data

Mittente, recapito postale, telefonico, e-mail

 

7. INIZIATIVE. MOVIMENTO NONVIOLENTO, PEACELINK E CENTRO DI RICERCA PER LA PACE E I DIRITTI UMANI DI VITERBO: UN APPELLO PER IL 4 NOVEMBRE: "OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE"

[Riproponiamo l'appello promosso gia' negli scorsi anni da Movimento Nonviolento, Peacelink e Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo per il 4 novembre: "Ogni vittima ha il volto di Abele"]

 

Intendiamo proporre per il 4 novembre l'iniziativa nonviolenta "Ogni vittima ha il volto di Abele".

Proponiamo che il 4 novembre si realizzino in tutte le citta' d'Italia commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre, commemorazioni che siano anche solenne impegno contro tutte le guerre e le violenze.

Affinche' il 4 novembre, anniversario della fine dell'"inutile strage" della prima guerra mondiale, cessi di essere il giorno in cui i poteri assassini irridono gli assassinati, e diventi invece il giorno in cui nel ricordo degli esseri umani defunti vittime delle guerre gli esseri umani viventi esprimono, rinnovano, inverano l'impegno affinche' non ci siano mai piu' guerre, mai piu' uccisioni, mai piu' persecuzioni.

Queste iniziative di commemorazione e di impegno morale e civile devono essere rigorosamente nonviolente. Non devono dar adito ad equivoci o confusioni di sorta; non devono essere in alcun modo ambigue o subalterne; non devono prestare il fianco a fraintendimenti o mistificazioni. Queste iniziative di addolorato omaggio alle vittime della guerra e di azione concreta per promuovere la pace e difendere le vite, devono essere rigorosamente nonviolente.

Occorre quindi che si svolgano in orari distanti e assolutamente distinti dalle ipocrite celebrazioni dei poteri armati, quei poteri che quelle vittime fecero morire.

Ed occorre che si svolgano nel modo piu' austero, severo, solenne: depositando omaggi floreali dinanzi alle lapidi ed ai sacelli delle vittime delle guerre, ed osservando in quel frangente un rigoroso silenzio.

Ovviamente prima e dopo e' possibile ed opportuno effettuare letture e proporre meditazioni adeguate, argomentando ampiamente e rigorosamente perche' le persone amiche della nonviolenza rendono omaggio alle vittime della guerra e perche' convocano ogni persona di retto sentire e di volonta' buona all'impegno contro tutte le guerre, e come questo impegno morale e civile possa concretamente limpidamente darsi. Dimostrando che solo opponendosi a tutte le guerre si onora la memoria delle persone che dalle guerre sono state uccise. Affermando il diritto e il dovere di ogni essere umano e la cogente obbligazione di ogni ordinamento giuridico democratico di adoperarsi per salvare le vite, rispettare la dignita' e difendere i diritti di tutti gli esseri umani.

A tutte le persone amiche della nonviolenza chiediamo di diffondere questa proposta e contribuire a questa iniziativa.

Contro tutte le guerre, contro tutte le uccisioni, contro tutte le persecuzioni.

Per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

Movimento Nonviolento, per contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803, fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org

Peacelink, per contatti: e-mail: info at peacelink.it, sito: www.peacelink.it

Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo, per contatti: e-mail: nbawac at tin.it e centropacevt at gmail.com, web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

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Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532

Numero 27 del 2 settembre 2015

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