[Nonviolenza] Voci e volti della nonviolenza. 700
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- Date: Sat, 30 May 2015 14:57:28 +0200 (CEST)
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VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVI)
Numero 700 del 30 maggio 2015
In questo numero:
1. Una lettera aperta al Presidente della Repubblica
2. Ritornando sul luogo del delitto
3. Questo so
4. Sul fondo del Mediterraneo
5. Ancora la solita ecolalia (e minimo un dialoghetto in coda)
6. Degli inconvenienti della lettura
7. Questi fantasmi
8. Una lettera aperta all'Alta rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza dell'Unione Europea
9. Due Europe
10. L'avvoltoio gentiluomo
11. "Una sola umanita'". A Viterbo un incontro di testimonianza contro il razzismo
12. "La giusta via per la salvezza comune". Una lettera aperta al Presidente del Consiglio dei Ministri
13. In poche parole, una volta ancora
14. Gutta cavat lapidem
15. Vite umane
16. Opporsi alle uccisioni
17. In uno stato di diritto
18. Due cose da ottenere subito
1. APPELLI. UNA LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Egregio Presidente della Repubblica,
lei sa, come tutti sappiamo, che vi e' un solo modo per far cessare la strage dei migranti nel Mediterraneo: ed e' consentire a tutti gli esseri umani di giungere in Italia e quindi in Europa in modo legale e sicuro.
Questo annienterebbe il business delle mafie dei trafficanti di esseri umani; questo salverebbe innumerevoli vite.
*
Certo, questo implica assumersi una responsabilita' dinanzi all'umanita', la responsabilita' di prendere sul serio gli impegni scritti nella Carta delle Nazioni Unite, nella Dichiarazione universale dei diritti umani, nella Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea, nella Costituzione della Repubblica Italiana, che tutte a questo fine supremo sono ordinate: salvare le vite umane, promuovere la civile convivenza, la solidarieta', la giustizia.
Certo, questo implica una politica internazionale non piu' di guerra, ma di cooperazione; non piu' fondata sullo scellerato principio "mors tua, vita mea" ma sul suo opposto: "non uccidere"; non piu' ispirata allo sciagurato motto "si vis pacem, para bellum" ma sul suo opposto: "ama il prossimo tuo come te stesso"; in breve: una politica internazionale non piu' supina alla violenza, ma che sceglie con piena coscienza la nonviolenza; una politica internazionale finalmente degna dell'umanita'.
Possa l'Italia fare questa scelta: ogni vittima ha il volto di Abele; salvare le vite e' il primo dovere.
*
Egregio Presidente della Repubblica,
voglia ascoltare queste parole.
Voglia impegnarsi a tal fine.
E gradisca distinti saluti,
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani"
Viterbo, 30 maggio 2015
2. RIFLESSIONE. RITORNANDO SUL LUOGO DEL DELITTO
Riproponiamo alcuni interventi apparsi negli scorsi giorni sul nostro foglio (altri, delle settimane precedenti, abbiamo gia' riproposto nei "Telegrammi" n. 1987 e in "Voci e volti della nonviolenza" n. 691).
Ripetere queste parole valga almeno come testimonianza di una consapevolezza, come denuncia di ogni complicita' con i governi europei primi responsabili della strage in corso nel Mediterraneo, come protesta per tanto orrore, come insistenza nella proposta dell'unica cosa che occorre fare subito: riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di salvare le proprie vite, riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di sfuggire alla fame e alle guerre e all'orrore, riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere in Europa in modo legale e sicuro.
Ancora una volta al governo e al parlamento italiani - almeno a loro - questo chiediamo: si impegni finalmente almeno l'Italia a riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere in Europa in modo legale e sicuro. Salvare le vite oggi annientate nel Mediterraneo e' possibile, salvare le vite e' necessario, salvare le vite e' il primo dovere; non farlo e' il piu' infame dei crimini.
3. REPETITA IUVANT. QUESTO SO
Questo so: che sono le politiche razziste dei governi europei a far morire i migranti nel Mediterraneo.
Questo so: che basterebbe che i governi europei riconoscessero a tutti gli esseri umani il diritto di entrare in Europa in modo legale e sicuro per far cessare immediatamente la strage.
Questo so: che ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Questo so: che il primo dovere e' salvare le vite.
4. REPETITA IUVANT. SUL FONDO DEL MEDITERRANEO
Sul fondo del Mediterraneo gli esiti delle politiche razziste e assassine dei governi dell'Unione Europea.
Poiche' basterebbe che un solo governo dell'Unione Europea, quello italiano ad esempio, decidesse di prendere sul serio le giuste leggi e la vera morale, e tutte le vite dei migranti sarebbero salvate; basterebbe che un solo governo dell'Unione Europea, quello italiano ad esempio, decidesse di riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere in modo legale e sicuro nel nostro paese, nel nostro continente, ed innumerevoli vite sarebbero salve.
Questo basterebbe, questo occorre fare.
Non fare questo, significa continuare a far morire innumerevoli innocenti.
Sul fondo del Mediterraneo gli esiti delle politiche razziste e assassine dei governi dell'Unione Europea.
5. REPETITA IUVANT. ANCORA LA SOLITA ECOLALIA (E MINIMO UN DIALOGHETTO IN CODA)
Ripetiamolo ancora.
Sono le politiche razziste dei governi europei a far morire i migranti nel Mediterraneo.
Per far cessare immediatamente la strage basterebbe che i governi europei riconoscessero a tutti gli esseri umani il diritto di entrare in Europa in modo legale e sicuro.
Ripetiamolo ancora.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
E il primo dovere di ogni persona, ed a maggior ragione di ogni ordinamento giuridico, e' salvare le vite.
Ripetiamolo ancora.
Ripetiamolo fino a quando i governi europei si decideranno a rispettare le leggi cui pure hanno giurato obbedienza, leggi che impongono loro di salvare le vite, di garantire asilo, di rispettare i diritti umani.
Ripetiamolo fino a quando i governi europei riconosceranno che ogni essere umano in pericolo ha diritto di essere soccorso, accolto e assistito.
Ripetiamolo ancora.
E battiamoci per imporre ai governi europei di far cessare la strage.
Battiamoci per imporre ai governi europei di salvare le vite.
Battiamoci per imporre ai governi europei di riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di entrare in Europa in modo legale e sicuro.
Ripetiamolo ancora.
Sono le politiche razziste dei governi europei a far morire i migranti nel Mediterraneo.
Per far cessare immediatamente la strage basterebbe che i governi europei riconoscessero a tutti gli esseri umani il diritto di entrare in Europa in modo legale e sicuro.
Ripetiamolo ancora.
*
- Caro signore, permetta una parola: lei ripete tutti i santi giorni questa sua idea fissa, sempre la stessa tiritera, sempre le medesime frasi fatte, sempre e sempre la monotona sua filastrocca che proprio non se ne puo' piu'; ma non si accorge di essere noioso?
- E lei, caro signore, non prova vergogna di assistere inerte alla strage di tanti innocenti?
6. REPETITA IUVANT. DEGLI INCONVENIENTI DELLA LETTURA
Non si dovrebbe leggere i giornali.
Un prestigioso quotidiano britannico pubblica un documento - come si dice: riservato - che spiega cosa intende fare l'Unione Europea per impedire che i migranti muoiano nel Mediterraneo: il piano e' farli morire in Africa.
7. REPETITA IUVANT. QUESTI FANTASMI
- E lei chi e'?
- Non lo vede? Direi il fantasma di uno che e' morto annegato.
- Nel Mediterraneo?
- Nel Mediterraneo, certo.
- E cosa vuole da me?
- Niente.
- E allora perche' non scompare?
- Non dipende da me, e' lei che mi sogna.
- Ma io non ho nessuna intenzione di sognarla, caro signore. Nulla ho a che vedere con lei. Se ne torni da dove e' venuto, in fondo al mare colore del vino.
- Lo dica al suo inconscio, io sono solo un fantasma, una visione.
- Poffarbacco, lei sosterrebbe dunque...
- E' lei che lo sostiene, egregio signore.
- E quale mai motivo avrei di agitare i miei sonni con la visione orrenda del suo corpo straziato, imputridito e - mi perdoni - finanche sbocconcellato da non so quali immondi marini animali...
- Cosa vuole che le dica? Ricordera' pure qualche riga del dottor Freud, o almeno di Dostoevskij, di Shakespeare...
- Eh no, eh no. Questo non glielo consento proprio. Le mie mani sono pulite, e poi non sono certo io il fesso che ha deciso di gettarsi nelle grinfie dei trafficanti...
- Ma se sono qui, nel suo sogno, un motivo dovra' pur esserci.
- E ci deve essere un errore, ci deve essere. Avro' mangiato troppa fonduta come quel meraviglioso ragazzo, o visto qualcosa di splatter in televisione; figurarsi: io neppure vado al mare, non so neanche nuotare.
- Eppure...
- Che eppure e eppure. Svanisca dal mio sonno e mi lasci in pace.
- In pace? Ha detto in pace?
- In pace ho detto, ho detto in pace. Sono uomo di pace.
- E duelli non fa se non a mensa, suppongo.
- E suppone bene. E adesso sparisca, coraggio.
- Se cosi' vuole, signor ministro...
- Questi dannati clandestini, pure nei sogni della gente perbene adesso si ficcano. Dove andremo a finire...
8. REPETITA IUVANT. UNA LETTERA APERTA ALL'ALTA RAPPRESENTANTE PER GLI AFFARI ESTERI E LA POLITICA DI SICUREZZA DELL'UNIONE EUROPEA
Gentilissima Alta rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza dell'Unione Europea,
da settimane pensavo di scriverle questa lettera, che spero vorrà leggere come un fraterno invito.
*
Credo che lei, come me e come chiunque, si renda perfettamente conto di due cose assolutamente evidenti.
La prima: che l'esistenza di una rete illegale di trafficanti di esseri umani in fuga dalla fame e dalle guerre è diretta conseguenza della politica dei governi europei che impediscono a quelle vittime innocenti di giungere in Europa in modo legale e sicuro.
Per annientare la mafia dei trafficanti basterebbe una semplice decisione dei governi europei: consentire a tutti gli esseri umani di entrare in Europa in modo legale e sicuro. Questo è il provvedimento necessario ed urgente che l'Unione Europea deve indicare a tutti i governi dei Paesi membri.
La seconda: che interventi bellici, comunque mascherati, provocheranno altre morti, altri orrori, ulteriore barbarie. Lei vede bene quali sono gli esiti delle guerre condotte e fomentate negli scorsi anni e tuttora in corso in un crescendo di orrore: certo, in quei paesi dominavano regimi criminali, ma cosa è venuto dopo? Una barbarie di gran lunga peggiore.
E quindi: due cose l'Unione Europea sarebbe bene facesse, nell'interesse proprio e dell'umanità intera: riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere in Europa in modo legale e sicuro; cessare di fare le guerre e di armare gli assassini.
*
So che alcuni governanti obiettano che i loro paesi non hanno le risorse necessarie per accogliere ed assistere le innumerevoli persone in fuga dalla violenza; ma quei governanti destinano ingenti quote dei bilanci dei loro stati alle spese militari e a sostegno dell'industria armiera che rifornisce anche regimi e gruppi criminali: ebbene, convertano quelle risorse - oggi destinate a strutture, strumenti ed azioni atte a procurare la morte - in opere buone; esse basteranno.
So anche che alcuni governanti obiettano che i loro paesi non hanno la "capacità di carico" necessaria per accogliere ed assistere le innumerevoli persone in fuga dalla violenza; ma se attuassero una politica della solidarietà internazionale ed intergenerazionale, dell'autentica promozione globale dei diritti umani e dell'autentica difesa della biosfera, della pace con mezzi di pace, in una parola: della nonviolenza, ebbene, col tempo le condizioni di esistenza migliorerebbero ovunque e nessuno lascerebbe la sua casa e il suo paese se nel luogo in cui è nato potesse vivere una vita degna.
*
Ma finché innumerevoli innocenti nei loro luoghi natali non possono vivere perché vittime delle devastazioni, delle dittature, delle guerre e della fame, le migrazioni continueranno, e quindi occorre predisporre adeguati interventi di soccorso, accoglienza ed assistenza.
Lei sa, tutti sappiamo, che ogni essere umano in quanto tale ha diritto alla vita, alla dignità, alla solidarietà.
Lei sa, tutti sappiamo, che quel diritto si invera soltanto se tutti gli altri esseri umani, le loro aggregazioni, ed a maggior ragione gli ordinamenti giuridici democratici, adempiono al dovere di salvare le vite, di recare aiuto.
*
Questa lettera è già troppo lunga. L'essenziale mi sembra sia detto, lo ripeto un'ultima volta: riconoscano i governi dell'Unione Europea a tutti gli esseri umani il diritto di giungere in Europa in modo legale e sicuro; e cessino i governi dell'Unione Europea di fare le guerre e di armare gli assassini.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Distinti saluti,
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo
Viterbo, 18 maggio 2015
9. REPETITA IUVANT. DUE EUROPE
L'Europa della barbarie dei governi che, non sazi del sangue versato, adesso intendono avviare un'azione militare per far morire in Africa le persone in fuga dall'orrore.
E l'Europa della solidarieta' dei popoli che sanno che e' possibile salvare tutti i migranti semplicemente consentendo loro di giungere in Europa in modo legale e sicuro.
La prima e' l'Europa della violenza.
La seconda e' l'Europa della nonviolenza.
La prima e' l'Europa delle armi, degli eserciti, delle guerre, del militarismo, del colonialismo, dell'imperialismo, del razzismo, del fascismo.
La seconda e' l'Europa dei diritti umani, della civilta' umana, della dignita' umana.
La prima e' l'Europa dei potenti.
La seconda e' l'Europa dei senza potere.
*
E' necessario, e' urgente, che l'Europa dei senza potere, dei diritti umani, della nonviolenza, insorga e prevalga sull'Europa degli assassini, in difesa del diritto alla vita di tutti gli esseri umani.
E' necessario, e' urgente, che l'Europa dei senza potere, dei diritti umani, della nonviolenza, insorga e prevalga sull'Europa degli assassini, per il rispetto delle leggi che affermano il dovere di salvare le vite.
E' necessario, e' urgente, che l'Europa dei senza potere, dei diritti umani, della nonviolenza, insorga e prevalga sull'Europa degli assassini, per affermare la civilta' e la responsabilita', per realizzare la giustizia e la liberazione comune.
*
Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera, un mondo le cui risorse bastano ai bisogni di tutti gli esseri umani e da tutti gli esseri umani devono essere condivise.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
10. REPETITA IUVANT. L'AVVOLTOIO GENTILUOMO
L'Europa non resta insensibile al grido di dolore.
Come il marchese de Sade.
*
Riferiscono le agenzie che la Nato ha gia' dato all'Unione Europea la sua disponibilita' ad intervenire.
E chi ne dubitava.
*
Gli eccellentissimi ministri delle colonie e della guerra si sono riuniti ed hanno deliberato.
Sanno ben loro quel che occorre fare.
*
Per risolvere il dramma dell'immigrazione: affondare i barconi.
Per risolvere il dramma della mafia: bombe atomiche su Milano, Roma, Palermo...
*
Altra versione del motto precedente.
La soluzione per la pediculosi: tagliare le teste.
*
Antropologia in pillole.
Sui barconi i barbari. Sui bombardieri i civilizzatori.
*
Corsi e ricorsi.
Argomenta il colto statista: tra le vittime in fuga si possono infiltrare i terroristi; ergo: sterminateli tutti, Dio riconoscera' i suoi.
*
Elezioni.
Al ballottaggio la Nsdap e il Ku Klux Klan.
*
Ai confini della realta'.
Ricordo una legge in cui era scritto "La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo"; in cui era scritto "Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle liberta' democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica"; in cui era scritto "L'Italia ripudia la guerra". Me la ricordo solo io?
*
Chi e' senza documenti e' un clandestino.
Ogni essere umano che nasce, nasce clandestino.
*
Noi gentiluomini usiamo i guanti.
Meglio non farli vedere gli artigli.
11. REPETITA IUVANT. "UNA SOLA UMANITA'". A VITERBO UN INCONTRO DI TESTIMONIANZA CONTRO IL RAZZISMO
Si e' svolto nel pomeriggio di martedi' 19 maggio 2015 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di testimonianza sul tema: "Una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera".
*
Nel corso dell'incontro sono stati letti e commentati brevi testi di Hannah Arendt, di Shirin Ebadi, di Martin Luther King, di Primo Levi, di Nelson Mandela, di Franca Ongaro Basaglia, di Vandana Shiva, di Virginia Woolf.
*
Al termine dell'incontro e' stato espressa ancora una volta la necessita' di un impegno corale e persuaso di tutti i movimenti democratici per ottenere che i governi europei aboliscano le infami misure razziste ancora in vigore; riconoscano il diritto di ogni essere umano ad entrare in Europa in modo legale e sicuro; rispettino finalmente il diritto di tutti gli esseri umani alla vita, alla dignita', alla solidarieta'; cessino di fare e fomentare guerre e massacri; ed attuino finalmente politiche di pace, smilitarizzazione, disarmo, nonviolenza.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
12. REPETITA IUVANT. "LA GIUSTA VIA PER LA SALVEZZA COMUNE". UNA LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Egregio Presidente del Consiglio dei Ministri,
ovviamente ignoro se il giovane arrestato nel milanese sia responsabile della strage di decine di innocenti che gli viene imputata; sara' la magistratura a stabilirlo.
Ma so che i governi europei sono responsabili della strage di migliaia e migliaia di innocenti morti nel Mediterraneo, e morti perche' i governi europei impediscono loro di giungere in Europa in modo legale e sicuro.
La strage nel Mediterraneo puo' essere fermata: e' sufficiente che i governi europei riconoscano a tutti gli esseri umani il diritto di muoversi liberamente sull'unico pianeta casa comune dell'umanita'; e' sufficiente che i governi europei riconoscano a tutti gli esseri umani - e particolarmente a quelli in fuga dalla fame e dalle guerre, dalle dittature e dal terrorismo, dalla desertificazione e dalle devastazioni - il diritto di giungere in Europa in modo legale e sicuro.
Occorre contrastare tutte le stragi, occorre opporsi a tutte le uccisioni, occorre difendere ogni vita umana.
Cominciamo col far cessare le stragi di cui sono responsabili i governi europei.
L'Italia dia l'esempio necessario: riconosca il diritto di ogni essere umano a salvare la propria vita; riconosca il diritto di ogni essere umano ad entrare in modo legale e sicuro in Italia e in Europa; riconosca il diritto di ogni innocente perseguitato, di ogni innocente in pericolo, a trovare qui accoglienza, assistenza, rispetto e solidarieta'. Facendo questo, l'Italia salvera' innumerevoli vite; facendo questo, l'Italia fara' cessare il massacro nel Mediterraneo; facendo questo, l'Italia indichera' all'umanita' intera la giusta via per la salvezza comune.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Il primo dovere di ogni essere umano - e quindi anche il primo dovere di ogni umano istituto - e' salvare le vite.
Vi e' una sola umanita'.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
Distinti saluti,
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani"
Viterbo, 20 maggio 2015
13. REPETITA IUVANT. IN POCHE PAROLE, UNA VOLTA ANCORA
Far cessare le stragi nel Mediterraneo: e' necessario.
Far cessare le stragi nel Mediterraneo: e' possibile.
Far cessare le stragi nel Mediterraneo: e' semplice.
Il modo, l'unico modo, e' che i governi europei - o almeno il governo italiano - finalmente riconoscano a tutti gli esseri umani il diritto di giungere in Italia e in Europa in modo legale e sicuro.
Questo devono decidere i governi europei - o almeno il governo italiano - per far cessare la strage di cui essi stessi sono i primi responsabili: riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere in Italia e in Europa in modo legale e sicuro.
Questa e' la cosa semplice e giusta, necessaria ed urgente, legittima e doverosa che i governi europei - o almeno il governo italiano - devono fare: riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere in Italia e in Europa in modo legale e sicuro.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Salvare le vite e' il primo dovere.
14. REPETITA IUVANT. GUTTA CAVAT LAPIDEM
Sono i governi europei i primi responsabili delle stragi di migranti nel Mediterraneo.
Salvare tutte le vite dei migranti che oggi muoiono nelle traversate sui barconi e' la cosa piu' facile del mondo: basta riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere in Europa in modo legale e sicuro.
Questo devono fare i governi europei, o almeno quello italiano; questo devono fare i parlamenti dei paesi dell'Unione Europea, o almeno quello italiano: riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere in Europa in modo legale e sicuro.
Facciamo cessare la strage nel Mediterraneo.
Salvare le vite e' il primo dovere.
*
Non scordarti di ripeterlo ogni giorno: le politiche razziste dei governi europei hanno esiti stragisti.
Non scordarti di ripeterlo ogni giorno: e'dovere dei popoli europei imporre ai governi europei di rispettare la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.
Non scordarti di ripeterlo ogni giorno: chi non si oppone a un crimine ne e' complice.
Non scordarti di ripeterlo ogni giorno: occorre riconoscere subito a tutti gli esseri umani il diritto di giungere in Europa in modo legale e sicuro.
Vi e' una sola umanita', in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
15. REPETITA IUVANT. VITE UMANE
E' sufficiente che i governi europei, o almeno quello italiano, riconoscano a tutti gli esseri umani il diritto di giungere in modo legale e sicuro in questo paese, in questo continente, e innumerevoli vite umane sarebbero salvate.
Sono le politiche razziste, imperiali, guerriere dei governi europei, e di quello italiano, le prime responsabili della strage di innumerevoli innocenti nel Mediterraneo.
E' sufficiente che i governi europei, o almeno quello italiano, riconoscano a tutti gli esseri umani il diritto di giungere in modo legale e sicuro in questo paese, in questo continente, e innumerevoli vite umane sarebbero salvate.
16. REPETITA IUVANT. OPPORSI ALLE UCCISIONI
Dovrebbe essere ovvio: nessuno vorrebbe essere ucciso, e perche' questo non accada occorre che tutti ci si impegni a non uccidere, ed anzi a salvare le vite.
Dovrebbe essere ovvio: invece si continua a produrre armi, che servono a uccidere.
Dovrebbe essere ovvio: invece si continua ad organizzare gruppi armati di ogni dimensione, il cui scopo e' sempre uccidere.
Dovrebbe essere ovvio: invece si continua a far morire i migranti nel Mediterraeo, che potrebbero essere tutti salvati semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani il diritto di giungere in Europa in modo legale e sicuro.
Dovrebbe essere ovvio: invece si persevera in un modo di produzione, in un "modello di sviluppo", fondato sulla crescita illimitata e sulla massimizzazione del profitto, ovvero palesemente incompatibile con i limiti della natura e con i diritti umani, ovunque sfruttando ferocemente esseri umani e beni ambientali, ovunque provocando disastri e morti.
Dovrebbe essere ovvio: nessuno vorrebbe essere ucciso, e perche' questo non accada occorre che tutti ci si impegni a non uccidere, ed anzi a salvare le vite.
17. REPETITA IUVANT. IN UNO STATO DI DIRITTO
In uno stato di diritto "La responsabilita' penale e' personale" (art. 27 della Costituzione).
In uno stato di diritto l'omissione di soccorso e' un delitto (previsto e punito dell'art. 592 del Codice Penale).
In uno stato di diritto il razzismo e' un crimine (cfr. la legge 654 del 1975).
In uno stato di diritto ricostituire il partito fascista e' reato (XII disposizione finale della Costituzione della Repubblica Italiana).
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Perche' allora si consente che gli apprendisti stregoni dell'orda hitleriana ogni sera e ogni giorno latrino da tutti i canali televisivi e da tutti i giornali il loro criminale incitamento al pogrom?
Perche' allora si consente che demagoghi senza scrupoli impunemente istighino all'odio razzista ed altrettanto impunemente annuncino l'intenzione di commettere violenze inaudite contro i piu' poveri, contro i piu' deboli, contro i piu' oppressi, contro i piu' bisognosi di aiuto?
Perche' allora si consente ai governi europei di negare soccorso e accoglienza agli innocenti in fuga dalla fame e dalle guerre?
Perche' allora si consente che nel nostro paese tanti esseri umani vengano perseguitati e ridotti in schiavitu'?
Perche' allora si consente che si continuino le guerre in corso e nuove guerre si preparino?
Perche' allora si consente di proseguire nello sperpero immane delle spese militari, nelle politiche di riarmo, nelle politiche omicide e onnicide?
*
In uno stato di diritto ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Perche' l'Italia torni ad essere uno stato di diritto occorre un'insurrezione nonviolenta delle intelligenze e delle coscienze contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni, contro il modo di produzione scellerato e insostenibile che distrugge umanita' e mondo.
Perche' l'Italia torni ad essere uno stato di diritto occorre un'insurrezione nonviolenta delle intelligenze e delle coscienze per la legalita' che salva le vite, per l'umanita', per la biosfera.
E' il compito dell'ora di ogni persona decente.
18. REPETITA IUVANT. DUE COSE DA OTTENERE SUBITO
La prima: il riconoscimento del diritto di voto per le elezioni amministrative per tutti gli stranieri residenti in Italia (milioni di persone che attualmente subiscono nel nostro paese un regime di apartheid).
La seconda: il riconoscimento del diritto di tutti gli esseri umani di giungere in Italia - e quindi in Europa - in modo legale e sicuro (e basterebbe questo a far cessare le stragi nel Mediterraneo).
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VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVI)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it
Numero 700 del 30 maggio 2015
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