[Nonviolenza] Alcune cose che vanno pur dette. Una lettera aperta alla Commissione Europea



 

ALCUNE COSE CHE VANNO PUR DETTE. UNA LETTERA APERTA ALLA COMMISSIONE EUROPEA

 

Egregi Commissari Europei,

piangiamo tutte le vittime del terrorismo. Di tutti gli atti di terrorismo, di tutte le guerre, di tutte le uccisioni.

E adoperiamoci per impedire nuove stragi. Salvare le vite e' il primo dovere.

Ed affermiamo una volta di piu' che solo il bene piu' vincere il male. Solo la nonviolenza puo' sconfiggere la violenza, puo' abolirla nelle relazioni tra gli stati, nelle societa' e nelle culture, puo' sconficcarla dal cuore delle persone. Solo la nonviolenza riconosce, difende e promuove la vita, la dignita' e i diritti di ogni essere umano e dell'umanita' intera.

La nonviolenza e' la grande proposta politica per l'autogoverno dell'umanita' giunta alla piena comprensione della sua unita', della sua responsabilita' per se stessa e per l'intero mondo vivente.

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Per fermare il terrorismo dei singoli e dei gruppi criminali occorre iniziare fermando anche il terrorismo degli stati.

Cessino pertanto le guerre che attualmente anche gli stati europei conducono e fomentano nel mondo.

Finche' anche gli stati europei saranno corresponsabili dei massacri in Medio Oriente come si puo' sperare che quella violenza non ci raggiunga?

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Il terrorismo che oggi colpisce l'Europa e' stato creato, armato, addestrato, finanziato, ed e' tuttora alimentato dai governi occidentali.

Nella convinzione - o con il pretesto - che ogni mezzo fosse lecito per respingere l'invasione sovietica dell'Afghanistan furono creati, armati, addestrati, finanziati coloro che poi imposero un regime totalitario in quel paese e commisero la strage dell'11 settembre 2001.

Nella convinzione - o con il pretesto - che ogni mezzo fosse lecito per abbattere il regime di Milosevic furono armati, finanziati e portati al potere finanche gruppi criminali mafiosi di narcotrafficanti pluriomicidi.

Nella convinzione - o con il pretesto - che ogni mezzo fosse lecito per abbattere la dittatura di Saddam Hussein furono creati, armati, addestrati, finanziati coloro che poi sono divenuti l'organizzazione terroristica dell'Is.

Ugualmente nella convinzione - o con il pretesto - che ogni mezzo fosse lecito per abbattere la dittatura di Muammar Gheddafi.

Ugualmente nella convinzione - o con il pretesto - che ogni mezzo fosse lecito per abbattere la dittatura di Bashar Assad.

E nella convinzione - o con il pretesto - che ogni mezzo sia lecito pur di continuare in una politica neocoloniale di rapina delle risorse altrui, i governi occidentali continuano a sostenere regimi dittatoriali e potentati criminali che tra l'altro sono anche flagranti finanziatori del terrorismo che oggi aggredisce anche l'Europa.

Sono solo alcuni esempi dei crimini contro l'umanita' che i governi occidentali hanno commesso e continuano a commettere, in flagrante violazione delle nostre stesse leggi.

Son cose tristi, ma vanno pur dette.

Per sconfiggere il terrorismo bisogna innanzitutto smettere di praticarlo e di alimentarlo.

Per sconfiggere il terrorismo bisogna contrastare la guerra e tutte le uccisioni.

Per sconfiggere il terrorismo occorre la pace, occorre il disarmo, occorre la smilitarizzazione dei conflitti, dei territori, delle societa', delle culture, delle relazioni interpersonali e dei vissuti infrapsichici.

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Ed occorre anche contrastare il razzismo, hic et nunc: il terrorismo, come tutti i poteri criminali, recluta seguaci prevalentemente nelle aree della sofferenza e della disperazione, del disagio e dell'umiliazione. Le politiche razziste precipitano innumerevoli persone in condizioni di vita disumane. La violenza del terroristi e' un tragico, abominevole portato della sorda e cupa violenza che i poteri dominanti esercitano sulle classi subalterne. Per sconfiggere il terrorismo occorrono politiche che riconoscano, difendano e promuovano i diritti umani, politiche di accoglienza ed assistenza, politiche di welfare, politiche democratiche, politiche che contrastino i poteri mafiosi, l'imprenditoria schiavista, gli abusi di potere su innumerevoli innocenti. Occorre abolire le infami misure razziste che nei nostri stessi paesi negano pienezza di diritti ed accesso ai servizi pubblici fondamentali ad innumerevoli persone oneste e buone. Occorre rispettare e far rispettare le buone leggi neglette ed infrante dal regime della corruzione, dall'economia illegale, dai poteri criminali. Occorre far valere la legalita' che salva le vite, riconosce i diritti, promuove la solidarieta', rende concreta e vitale la democrazia.

In questo ambito vi e' molto, moltissimo da fare: e per cominciare occorre mettere in atto le sagge indicazioni formulate nella "Carta di Lampedusa" del primo febbraio 2014.

Per sconfiggere il terrorismo bisogna contrastare anche il razzismo.

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E vi e' poi la violenza maschilista, che e' la prima radice di ogni altra violenza.

E in questo ambito vi e' molto, moltissimo da fare: e per cominciare occorre dare adempimento a tutti gli impegni previsti dalla Convenzione di Istanbul, la "Convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica" approvata dal Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa il 7 aprile 2011.

Per sconfiggere il terrorismo bisogna necessariamente sconfiggere la violenza maschilista. E' la prima e piu' urgente necessita' dell'umanita' intera. La prima e piu' urgente necessita'.

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Dal profondo del cuore vi chiediamo di impegnarvi in modo concreto e coerente contro il terrorismo, e quindi di adoperarvi affinche':

1. l'Unione Europea e gli stati membri dell'Unione Europea cessino di partecipare alle guerre in corso e di promuoverne e favoreggiarne delle altre, e si impegnino invece per la pace, il disarmo, la smilitarizzazione dei conflitti.

2. l'Unione Europea e gli stati membri dell'Unione Europea rinegozino i rapporti con gli Usa, cessando di seguirli nelle loro politiche imperialiste e stragiste; ed in primo luogo denuncino la Nato e si adoperino per il suo scioglimento (oggi piu' che mai e' evidente che la Nato e' un'organizzazione terrorista e assassina).

3. l'Unione Europea e gli stati membri dell'Unione Europea procedano alla drastica riduzione delle immani ed insensate spese militari, avviino la riconversione dell'industria armiera a produzioni civili, procedano allo smantellamento degli arsenali e alla distruzione delle armi ad ogni livello (meno armi circolano, piu' vite umane si salvano).

4. l'Unione Europea e gli stati membri dell'Unione Europea aboliscano le attuali scellerate misure razziste e adottino invece politiche di accoglienza ed assistenza, cosi' come di intervento autenticamente umanitario, consapevoli che vi e' una sola umanita' in un unico pianeta casa comune dell'umanita' intera.

5. l'Unione Europea e gli stati membri dell'Unione Europea si impegnino nella cooperazione internazionale e nel riequilibrio delle relazioni Nord/Sud (a cominciare dalla cancellazione del debito dei paesi rapinati e impoveriti).

6. l'Unione Europea e gli stati membri dell'Unione Europea si impegnino contro la devastazione dell'ecosistema e si impegnino per la cessazione della plurisecolare rapina commessa nei confronti dei popoli del sud del mondo e per la restituzione dei beni frutto di essa.

7. l'Unione Europea e gli stati membri dell'Unione Europea si impegnino per la pace con mezzi di pace, per l'affermazione dei diritti umani e dei popoli. Solo una politica nonviolenta e' adeguata a tal fine.

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Egregi Commissari Europei,

piangiamo tutte le vittime del terrorismo. Di tutti gli atti di terrorismo, di tutte le guerre, di tutte le uccisioni.

E adoperiamoci per impedire nuove stragi. Salvare le vite e' il primo dovere.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

Distinti saluti,

 

Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo

 

Viterbo, 11 gennaio 2015

 

Mittente: "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it, centropacevt at gmail.com, centropaceviterbo at outlook.it, web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

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Una breve notizia sull'estensore della presente lettera aperta

 

Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo, gia' consigliere comunale e provinciale, e' stato dagli anni '70 uno dei principali animatori del movimento che si oppone alle servitu' energetiche e militari nell'Alto Lazio (ha preso parte al movimento antinucleare fin dalla prima iniziativa a Montalto di Castro); dalla meta' degli anni Settanta e' stato uno dei principali animatori della sinistra antitotalitaria a Viterbo; negli anni '90 ha preso parte all'esperienza del "Movimento per la democrazia - la Rete", rappresentativa del movimento antimafia nelle istituzioni; obiettore di coscienza al servizio militare, dagli anni Settanta e' persona amica della nonviolenza (condividendo la formulazione di Aldo Capitini); nel 1979 ha fondato il "Comitato democratico contro l'emarginazione" che ha condotto rilevanti lotte contro le istituzioni totali e per i diritti umani e rilevanti campagne di solidarieta' concreta; ha promosso e presieduto il primo convegno nazionale di studi sulla figura e l'opera di Primo Levi; nel 1987 ha coordinato per l'Italia la campagna di solidarieta' con Nelson Mandela allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano; nel 1991 e' stato processato ed assolto per la sua azione contro la guerra del Golfo; nel 1999 ha ideato, promosso e realizzato l'esperienza delle "mongolfiere della pace" con cui ostacolare i decolli dei bombardieri che dalla base di Aviano recavano strage in Jugoslavia (anche per questa iniziativa ha subito un processo conclusosi con l'archiviazione delle accuse nei suoi confronti); nel 2001 e' stato l'animatore dell'iniziativa che - dopo la tragedia di Genova - ha portato alla presentazione in parlamento di una proposta di legge per la formazione delle forze dell'ordine alla nonviolenza; e' stato dagli anni '80 il principale animatore dell'attivita' di denuncia e opposizione alla penetrazione dei poteri criminali nell'Alto Lazio - e negli anni '90 ha presieduto la Commissione d'inchiesta ad hoc istituita dal Consiglio Provinciale di Viterbo -; ha ideato e animato due delle piu' importanti e vittoriose campagne ambientaliste nell'Alto Lazio: quella contro la realizzazione della devastante Supercassia negli anni '80-'90, e quella contro la realizzazione del mega-aeroporto a Viterbo (che avrebbe devastato irreversibilmente la preziosa area naturalistica, archeologica e termale del Bullicame) dal 2007; negli anni '80 e '90 e' stato tra i principali redattori del settimanale "Sotto voce" che a Viterbo condusse fondamentali inchieste contro i poteri criminali e il regime della corruzione; dal 2000 e' direttore del notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino", che ogni giorno diffonde materiali di studio e di riflessione e sostiene e promuove iniziative nonviolente per la pace, l'ambiente, i diritti umani di tutti gli esseri umani. Ha ideato e realizzato dal 2002 a Viterbo le commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre il 4 novembre col motto "Ogni vittima ha il volto di Abele" e promosso la campagna a livello nazionale con questa denominazione. Nelle scorse settimane un suo carteggio con il Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi sulle iniziative necessarie per promuovere la pace ha dato avvio a un vivace dibattito.

 

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