[Nonviolenza] Telegrammi. 1864



 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 1864 del 12 gennaio 2015

Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XVI)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com

 

Sommario di questo numero:

1. Alcune cose che vanno pur dette. Una lettera aperta alla Commissione Europea

2. Verso il 27 gennaio, Giorno della memoria

3. Verso il 14 febbraio, One Billion Rising

4. Una scheda di presentazione dell'associazione Erinna - centro antiviolenza di Viterbo

5. Alcune pubblicazioni di Francuccio Gesualdi e del "Centro nuovo modello di sviluppo"

6. Segnalazioni librarie

7. La "Carta" del Movimento Nonviolento

8. Per saperne di piu'

 

1. DOCUMENTAZIONE. ALCUNE COSE CHE VANNO PUR DETTE. UNA LETTERA APERTA ALLA COMMISSIONE EUROPEA

 

Egregi Commissari Europei,

piangiamo tutte le vittime del terrorismo. Di tutti gli atti di terrorismo, di tutte le guerre, di tutte le uccisioni.

E adoperiamoci per impedire nuove stragi. Salvare le vite e' il primo dovere.

Ed affermiamo una volta di piu' che solo il bene piu' vincere il male. Solo la nonviolenza puo' sconfiggere la violenza, puo' abolirla nelle relazioni tra gli stati, nelle societa' e nelle culture, puo' sconficcarla dal cuore delle persone. Solo la nonviolenza riconosce, difende e promuove la vita, la dignita' e i diritti di ogni essere umano e dell'umanita' intera.

La nonviolenza e' la grande proposta politica per l'autogoverno dell'umanita' giunta alla piena comprensione della sua unita', della sua responsabilita' per se stessa e per l'intero mondo vivente.

*

Per fermare il terrorismo dei singoli e dei gruppi criminali occorre iniziare fermando anche il terrorismo degli stati.

Cessino pertanto le guerre che attualmente anche gli stati europei conducono e fomentano nel mondo.

Finche' anche gli stati europei saranno corresponsabili dei massacri in Medio Oriente come si puo' sperare che quella violenza non ci raggiunga?

*

Il terrorismo che oggi colpisce l'Europa e' stato creato, armato, addestrato, finanziato, ed e' tuttora alimentato dai governi occidentali.

Nella convinzione - o con il pretesto - che ogni mezzo fosse lecito per respingere l'invasione sovietica dell'Afghanistan furono creati, armati, addestrati, finanziati coloro che poi imposero un regime totalitario in quel paese e commisero la strage dell'11 settembre 2001.

Nella convinzione - o con il pretesto - che ogni mezzo fosse lecito per abbattere il regime di Milosevic furono armati, finanziati e portati al potere finanche gruppi criminali mafiosi di narcotrafficanti pluriomicidi.

Nella convinzione - o con il pretesto - che ogni mezzo fosse lecito per abbattere la dittatura di Saddam Hussein furono creati, armati, addestrati, finanziati coloro che poi sono divenuti l'organizzazione terroristica dell'Is.

Ugualmente nella convinzione - o con il pretesto - che ogni mezzo fosse lecito per abbattere la dittatura di Muammar Gheddafi.

Ugualmente nella convinzione - o con il pretesto - che ogni mezzo fosse lecito per abbattere la dittatura di Bashar Assad.

E nella convinzione - o con il pretesto - che ogni mezzo sia lecito pur di continuare in una politica neocoloniale di rapina delle risorse altrui, i governi occidentali continuano a sostenere regimi dittatoriali e potentati criminali che tra l'altro sono anche flagranti finanziatori del terrorismo che oggi aggredisce anche l'Europa.

Sono solo alcuni esempi dei crimini contro l'umanita' che i governi occidentali hanno commesso e continuano a commettere, in flagrante violazione delle nostre stesse leggi.

Son cose tristi, ma vanno pur dette.

Per sconfiggere il terrorismo bisogna innanzitutto smettere di praticarlo e di alimentarlo.

Per sconfiggere il terrorismo bisogna contrastare la guerra e tutte le uccisioni.

Per sconfiggere il terrorismo occorre la pace, occorre il disarmo, occorre la smilitarizzazione dei conflitti, dei territori, delle societa', delle culture, delle relazioni interpersonali e dei vissuti infrapsichici.

*

Ed occorre anche contrastare il razzismo, hic et nunc: il terrorismo, come tutti i poteri criminali, recluta seguaci prevalentemente nelle aree della sofferenza e della disperazione, del disagio e dell'umiliazione. Le politiche razziste precipitano innumerevoli persone in condizioni di vita disumane. La violenza del terroristi e' un tragico, abominevole portato della sorda e cupa violenza che i poteri dominanti esercitano sulle classi subalterne. Per sconfiggere il terrorismo occorrono politiche che riconoscano, difendano e promuovano i diritti umani, politiche di accoglienza ed assistenza, politiche di welfare, politiche democratiche, politiche che contrastino i poteri mafiosi, l'imprenditoria schiavista, gli abusi di potere su innumerevoli innocenti. Occorre abolire le infami misure razziste che nei nostri stessi paesi negano pienezza di diritti ed accesso ai servizi pubblici fondamentali ad innumerevoli persone oneste e buone. Occorre rispettare e far rispettare le buone leggi neglette ed infrante dal regime della corruzione, dall'economia illegale, dai poteri criminali. Occorre far valere la legalita' che salva le vite, riconosce i diritti, promuove la solidarieta', rende concreta e vitale la democrazia.

In questo ambito vi e' molto, moltissimo da fare: e per cominciare occorre mettere in atto le sagge indicazioni formulate nella "Carta di Lampedusa" del primo febbraio 2014.

Per sconfiggere il terrorismo bisogna contrastare anche il razzismo.

*

E vi e' poi la violenza maschilista, che e' la prima radice di ogni altra violenza.

E in questo ambito vi e' molto, moltissimo da fare: e per cominciare occorre dare adempimento a tutti gli impegni previsti dalla Convenzione di Istanbul, la "Convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica" approvata dal Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa il 7 aprile 2011.

Per sconfiggere il terrorismo bisogna necessariamente sconfiggere la violenza maschilista. E' la prima e piu' urgente necessita' dell'umanita' intera. La prima e piu' urgente necessita'.

*

Dal profondo del cuore vi chiediamo di impegnarvi in modo concreto e coerente contro il terrorismo, e quindi di adoperarvi affinche':

1. l'Unione Europea e gli stati membri dell'Unione Europea cessino di partecipare alle guerre in corso e di promuoverne e favoreggiarne delle altre, e si impegnino invece per la pace, il disarmo, la smilitarizzazione dei conflitti.

2. l'Unione Europea e gli stati membri dell'Unione Europea rinegozino i rapporti con gli Usa, cessando di seguirli nelle loro politiche imperialiste e stragiste; ed in primo luogo denuncino la Nato e si adoperino per il suo scioglimento (oggi piu' che mai e' evidente che la Nato e' un'organizzazione terrorista e assassina).

3. l'Unione Europea e gli stati membri dell'Unione Europea procedano alla drastica riduzione delle immani ed insensate spese militari, avviino la riconversione dell'industria armiera a produzioni civili, procedano allo smantellamento degli arsenali e alla distruzione delle armi ad ogni livello (meno armi circolano, piu' vite umane si salvano).

4. l'Unione Europea e gli stati membri dell'Unione Europea aboliscano le attuali scellerate misure razziste e adottino invece politiche di accoglienza ed assistenza, cosi' come di intervento autenticamente umanitario, consapevoli che vi e' una sola umanita' in un unico pianeta casa comune dell'umanita' intera.

5. l'Unione Europea e gli stati membri dell'Unione Europea si impegnino nella cooperazione internazionale e nel riequilibrio delle relazioni Nord/Sud (a cominciare dalla cancellazione del debito dei paesi rapinati e impoveriti).

6. l'Unione Europea e gli stati membri dell'Unione Europea si impegnino contro la devastazione dell'ecosistema e si impegnino per la cessazione della plurisecolare rapina commessa nei confronti dei popoli del sud del mondo e per la restituzione dei beni frutto di essa.

7. l'Unione Europea e gli stati membri dell'Unione Europea si impegnino per la pace con mezzi di pace, per l'affermazione dei diritti umani e dei popoli. Solo una politica nonviolenta e' adeguata a tal fine.

*

Egregi Commissari Europei,

piangiamo tutte le vittime del terrorismo. Di tutti gli atti di terrorismo, di tutte le guerre, di tutte le uccisioni.

E adoperiamoci per impedire nuove stragi. Salvare le vite e' il primo dovere.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

Distinti saluti,

Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo

Viterbo, 11 gennaio 2015

*

Una breve notizia sull'estensore della presente lettera aperta

Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo, gia' consigliere comunale e provinciale, e' stato dagli anni '70 uno dei principali animatori del movimento che si oppone alle servitu' energetiche e militari nell'Alto Lazio (ha preso parte al movimento antinucleare fin dalla prima iniziativa a Montalto di Castro); dalla meta' degli anni Settanta e' stato uno dei principali animatori della sinistra antitotalitaria a Viterbo; negli anni '90 ha preso parte all'esperienza del "Movimento per la democrazia - la Rete", rappresentativa del movimento antimafia nelle istituzioni; obiettore di coscienza al servizio militare, dagli anni Settanta e' persona amica della nonviolenza (condividendo la formulazione di Aldo Capitini); nel 1979 ha fondato il "Comitato democratico contro l'emarginazione" che ha condotto rilevanti lotte contro le istituzioni totali e per i diritti umani e rilevanti campagne di solidarieta' concreta; ha promosso e presieduto il primo convegno nazionale di studi sulla figura e l'opera di Primo Levi; nel 1987 ha coordinato per l'Italia la campagna di solidarieta' con Nelson Mandela allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano; nel 1991 e' stato processato ed assolto per la sua azione contro la guerra del Golfo; nel 1999 ha ideato, promosso e realizzato l'esperienza delle "mongolfiere della pace" con cui ostacolare i decolli dei bombardieri che dalla base di Aviano recavano strage in Jugoslavia (anche per questa iniziativa ha subito un processo conclusosi con l'archiviazione delle accuse nei suoi confronti); nel 2001 e' stato l'animatore dell'iniziativa che - dopo la tragedia di Genova - ha portato alla presentazione in parlamento di una proposta di legge per la formazione delle forze dell'ordine alla nonviolenza; e' stato dagli anni '80 il principale animatore dell'attivita' di denuncia e opposizione alla penetrazione dei poteri criminali nell'Alto Lazio - e negli anni '90 ha presieduto la Commissione d'inchiesta ad hoc istituita dal Consiglio Provinciale di Viterbo -; ha ideato e animato due delle piu' importanti e vittoriose campagne ambientaliste nell'Alto Lazio: quella contro la realizzazione della devastante Supercassia negli anni '80-'90, e quella contro la realizzazione del mega-aeroporto a Viterbo (che avrebbe devastato irreversibilmente la preziosa area naturalistica, archeologica e termale del Bullicame) dal 2007; negli anni '80 e '90 e' stato tra i principali redattori del settimanale "Sotto voce" che a Viterbo condusse fondamentali inchieste contro i poteri criminali e il regime della corruzione; dal 2000 e' direttore del notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino", che ogni giorno diffonde materiali di studio e di riflessione e sostiene e promuove iniziative nonviolente per la pace, l'ambiente, i diritti umani di tutti gli esseri umani. Ha ideato e realizzato dal 2002 a Viterbo le commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre il 4 novembre col motto "Ogni vittima ha il volto di Abele" e promosso la campagna a livello nazionale con questa denominazione. Nelle scorse settimane un suo carteggio con il Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi sulle iniziative necessarie per promuovere la pace ha dato avvio a un vivace dibattito.

 

2. ANNIVERSARI. VERSO IL 27 GENNAIO, GIORNO DELLA MEMORIA

 

Prepariamo ovunque iniziative per celebrare il Giorno della Memoria; diffondiamo la Legge 20 luglio 2000, n. 211: Istituzione del Giorno della Memoria in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti; proseguiamo la lotta contro il fascismo, contro il razzismo, contro tutte le uccisioni e le oppressioni; proseguiamo la lotta in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani.

*

Di seguito il testo della legge istitutiva.

Legge 20 luglio 2000, n. 211: Istituzione del Giorno della Memoria in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti (pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 177, 31 luglio 2000).

Art. 1.

La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte, nonche' coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.

Art. 2.

In occasione del "Giorno della Memoria" di cui all'articolo 1, sono organizzati cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione, in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, su quanto e' accaduto al popolo ebraico e ai deportati militari e politici italiani nei campi nazisti in modo da conservare nel futuro dell'Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e affinche' simili eventi non possano mai piu' accadere.

 

3. INIZIATIVE. VERSO IL 14 FEBBRAIO, ONE BILLION RISING

 

Sosteniamo l'iniziativa "One Billion Rising", la piu' grande e partecipata iniziativa nonviolenta nel mondo. Per informazioni e contatti: sito ufficiale: www.onebillionrising.org, sito italiano: http://obritalia.livejournal.com, facebook: https://www.facebook.com/obritalia; a Viterbo: "Associazione onlus Erinna - donne contro la violenza alle donne", tel. 0761342056, e-mail: onebillionrisingviterbo at gmail.com, e.rinna at yahoo.it, sito: http://erinna.it

*

Di seguito una lettera del coordinamento italiano sui modi di aderire alla campagna One Billion Rising 2015.

In attesa di mettersi in moto con l'organizzazione vera e propria degli eventi che porteranno alla chiamata globale del 14 febbraio 2015, chiediamo alle associazioni che vogliono aderire di:

- Invitare i propri associati ad iscriversi al sito http://www.onebillionrising.org/sign-up/

- Inviare la mail ricevuta ad associazioni, singoli cittadini, amministrazioni

- Trovare spazi per la proiezione del video sull'esperienza 2014 che trovate a questo indirizzo: http://youtu.be/6guRQb9Plkk

- Divulgare i riferimenti web:

sito ufficiale: www.onebillionrising.org

sito italiano: http://obritalia.livejournal.com

facebook: https://www.facebook.com/obritalia

twitter: @OBRItalia #Rise4Revolution

- Utilizzare i loghi ufficiali scaricandoli al seguente link:

http://www.onebillionrising.org/resources/toolkit/one-billion-rising-revolution-logos/

- Contribuire alla campagna con la vostra idea "La mia rivoluzione..." in italiano e/o in inglese  ed inviarlo a nico at onebillionrising.org

Saremo comunque grati  di ricevere un vostro contributo in qualsiasi momento.

- Preparare il flash mob "Break the chain"

seguendo il tutorial ufficiale http://youtu.be/_U5CZfPydVA

o quello semplificato http://youtu.be/BnHO6QMuc-w

o crearne uno voi con musiche di tamburi o altro.

Per dichiarare la vostra adesione inviate un messaggio al seguente indirizzo: Nicoletta Corradini: nico at onebillionrising.org

Coordinamento Italia One Billion Rising

Nicoletta Billi, Nicoletta Corradini

 

4. REPETITA IUVANT. UNA SCHEDA DI PRESENTAZIONE DELL'ASSOCIAZIONE "ERINNA" - CENTRO ANTIVIOLENZA DI VITERBO

[Dal sito dell'associazione Erinna (per contatti: "Associazione onlus Erinna - donne contro la violenza alle donne", tel. 0761342056, e-mail: onebillionrisingviterbo at gmail.com, e.rinna at yahoo.it, sito: http://erinna.it) riprendiamo e diffondiamo la seguente breve scheda di autopresentazione]

 

L'associazione "Erinna" e' un luogo di comunicazione, solidarieta' e iniziativa tra donne per far emergere, conoscere, combattere, prevenire e superare la violenza fisica e psichica e lo stupro, reati specifici contro la persona perche' ledono l'inviolabilita' del corpo femminile (art. 1 dello Statuto).

Fa progettazione e realizzazione di percorsi formativi ed informativi delle operatrici e di quanti/e, per ruolo professionale e/o istituzionale, vengono a contatto con il fenomeno della violenza.

E' un luogo di elaborazione culturale sul genere femminile, di organizzazione di seminari, gruppi di studio, eventi e di interventi nelle scuole.

Offre una struttura di riferimento alle donne in stato di disagio per cause di violenze e/o maltrattamenti in famiglia.

Erinna e' un'associazione di donne contro la violenza alle donne.

Ha come scopo principale la lotta alla violenza di genere per costruire cultura e spazi di liberta' per le donne.

Il centro mette a disposizione:

- segreteria attiva 24 ore su 24;

- colloqui;

- consulenza legale e possibilita' di assistenza legale in gratuito patrocinio;

- attivita' culturali, formazione e percorsi di autodeterminazione.

La violenza contro le donne e' ancora oggi un problema sociale di proporzioni mondiali e le donne che si impegnano perche' in Italia e in ogni Paese la violenza venga sconfitta lo fanno nella convinzione che le donne rappresentano una grande risorsa sociale allorquando vengono rispettati i loro diritti e la loro dignita': solo i Paesi che combattono la violenza contro le donne figurano di diritto tra le societa' piu' avanzate.

L'intento e' di fare di ogni donna una persona valorizzata, autorevole, economicamente indipendente, ricca di dignita' e saggezza. Una donna che conosca il valore della differenza di genere e operi in solidarieta' con altre donne. La solidarieta' fra donne e' fondamentale per contrastare la violenza.

 

5. MATERIALI. ALCUNE PUBBLICAZIONI DI FRANCUCCIO GESUALDI E DEL "CENTRO NUOVO MODELLO DI SVILUPPO"

[Riproponiamo ancora una volta]

 

- Franco Gesualdi, Signorno', Guaraldi, Rimini-Firenze 1972.

- Franco Gesualdi, Economia: conoscere per scegliere, Libreria Editrice Fiorentina, Firenze 1982.

- Franco Gesualdi e Pierangelo Tambellini del Centro nuovo modello di sviluppo (Vecchiano - Pi), Energia nucleare. Cos'e' e i rischi a cui ci espone, Movimento Nonviolento, Perugia 1987.

- Centro nuovo modello di sviluppo, Lettera ad un consumatore del Nord, Emi, Bologna 1990, 1994.

- Centro nuovo modello di sviluppo, Boycott! Scelte di consumo scelte di giustizia. Manuale del consumatore etico, Macro/edizioni, San Martino di Sarsina (Fo) 1992.

- Francuccio Gesualdi, Jose' Luis Corzo Toral, Don Milani nella scrittura collettiva, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1992.

- Centro nuovo modello di sviluppo, Sulla pelle dei bambini, Emi, Bologna 1994, 1995.

- Centro nuovo modello di sviluppo, Nord/Sud. Predatori, predati e opportunisti. Guida alla comprensione e al superamento dei meccanismi che impoveriscono il Sud del mondo, Emi, Bologna 1993, 1996.

- Centro nuovo modello di sviluppo, Guida al consumo critico. Informazioni sul comportamento delle imprese per un consumo consapevole, Emi, Bologna 1996.

- Centro nuovo modello di sviluppo, Sud-Nord. Nuove alleanze per la dignita' del lavoro, Emi, Bologna 1996, 1997.

- Centro nuovo modello di sviluppo, Geografia del supermercato mondiale. Produzione e condizioni di lavoro nel mondo delle multinazionali, Emi, Bologna 1996.

- Centro nuovo modello di sviluppo, Ai figli del pianeta. Scelte per un futuro vivibile, Emi, Bologna 1998.

- Francesco Gesualdi del Centro nuovo modello di sviluppo, Manuale per un consumo responsabile. Dal boicottaggio al commercio equo e solidale, Feltrinelli, Milano 1999.

- Francesco Gesualdi, Giamila Gesualdi, Paola Costanzo, Te', infusi e tisane dal mondo, Sonda, Torino-Milano 2001.

- Centro nuovo modello di sviluppo, Guida al risparmio responsabile. Informazioni sui comportamenti delle banche per scelte consapevoli, Emi, Bologna 2002.

- Centro nuovo modello di sviluppo, Guida al telefono critico. Il mondo della telefonia messo a nudo, Terre di mezzo, Milano 2002.

- Willy Mutunga, Francesco Gesualdi, Stephen Ouma, Consumatori del nord lavoratori del sud. Il successo di una campagna della societa' civile contro la Del Monte in Kenya, Emi, Bologna 2003.

- Francesco Gesualdi, Acquisti trasparenti, Emi, Bologna 2005.

- Francesco Gesualdi, Giamila Gesualdi, Tutti i tipi di te', Sonda, Torino-Milano 2005.

- Francesco Gesualdi, John Pilger, Comprare con giustizia, Emi, Bologna 2005.

- Francesco Gesualdi, Centro nuovo modello di sviluppo, Sobrieta'. Dallo spreco di pochi ai diritti per tutti, Feltrinelli, Milano 2005.

- Centro nuovo modello di sviluppo, Ai giovani figli del pianeta. Scegliamo insieme un futuro per tutti, Emi, Bologna 2005.

- Centro nuovo modello di sviluppo, Guida al vestire critico, Emi, Bologna 2006.

- Francesco Gesualdi, Acqua con giustizia e sobrieta', Emi, Bologna 2007.

- Francesco Gesualdi, Il mercante d'acqua, Feltrinelli Milano 2007.

- Francesco Gesualdi, Lorenzo Guadagnucci, Dalla parte sbagliata del mondo. Da Barbiana al consumo critico: storia e opinioni di un militante, Terre di mezzo, Milano 2008.

- Francesco Gesualdi, Vito Sammarco, Consumattori. Per un nuovo stile di vita, La Scuola, Brescia 2009.

- Francesco Gesualdi, L'altra via. Dalla crescita al benvivere, programma per un'economia della sazieta', Terre di Mezzo, Milano 2009.

- Francesco Gesualdi, Dario Bossi, Il prezzo del ferro. Come si arricchisce la piu' grande multinazionale del ferro e come resistono le vittime a livello mondiale, Emi, Bologna 2010.

- Francesco Gesualdi, Cercatori del regno. Cammino missionario verso la Pasqua 2011. Una Quaresima per crescere nella spiritualita' dei nuovi stili di vita, Emi, Bologna 2011.

- Francesco Gesualdi, I fuorilega del nordest, Dissensi, 2011.

- Centro nuovo modello di sviluppo, I mercanti della notizia. Guida al controllo dell'informazione in Italia, Emi, Bologna 2011.

- Francesco Gesualdi, Facciamo da soli. Per uscire dalla crisi, oltre il mito della crescita: ripartiamo dal lavoro e riprendiamoci l'economia, Altreconomia, Milano 2012.

- Francesco Gesualdi, Le catene del debito. E come possiamo spezzarle, Feltrinelli, Milano 2013.

- Francesco Gesualdi, L'economia del bene comune, Feltrinelli, Milano 2013.

- Francesco Gesualdi, Cambiare il sistema. La storia e il pensiero del padre del consumo critico, fondatore del "Centro nuovo modello di sviluppo", Altreconomia, Milano 2014.

*

Ovviamente cfr. inoltre anche almeno:

- Scuola di Barbiana, Lettera a una professoressa, Libreria Editrice Fiorentina, Firenze 1967.

- AA. VV., La Rete di Lilliput. Alleanze, obiettivi, strategie, Emi, Bologna 2001.

 

6. SEGNALAZIONI LIBRARIE

 

Riletture

- Martha C. Nussbaum, Diventare persone, Il Mulino, Bologna 2001, 2011, pp. 372.

- Martha C. Nussbaum, Giustizia e aiuto materiale, Il Mulino, Bologna 2008, pp. 110.

- Martha C. Nussbaum, Giustizia sociale e dignita' umana, Il Mulino, Bologna 2002, 2012, pp. 150.

- Martha C. Nussbaum, La fragilita' del bene, Il Mulino, Bologna 1996, 2004, 2011, pp. VI + 832.

- Martha C. Nussbaum, Non per profitto. Perche' le democrazie hanno bisogno della cultura umanistica, Il Mulino, Bologna 2011, pp. 164.

 

7. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

 

8. PER SAPERNE DI PIU'

 

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 1864 del 12 gennaio 2015

Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XVI)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su:

nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe

 

Per non riceverlo piu':

nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe

 

In alternativa e' possibile andare sulla pagina web

http://web.peacelink.it/mailing_admin.html

quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione).

 

L'informativa ai sensi del Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 ("Codice in materia di protezione dei dati personali") relativa alla mailing list che diffonde questo notiziario e' disponibile nella rete telematica alla pagina web:

http://italy.peacelink.org/peacelink/indices/index_2074.html

 

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

Gli unici indirizzi di posta elettronica utilizzabili per contattare la redazione sono: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com