[Nonviolenza] Telegrammi. 1477



 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 1477 del 5 dicembre 2013

Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com

 

Sommario di questo numero:

1. In ricordo di Guido Calogero

2. Ricordato a Viterbo Duccio Galimberti

3. Per Emilio Lussu nell'anniversario della nascita

4. Un rilevante intervento della dottoressa Antonella Litta alla Conferenza internazionale su ambiente e salute presso il Cnr a Roma

5. Segnalazioni librarie

6. La "Carta" del Movimento Nonviolento

7. Per saperne di piu'

 

1. MEMORIA. IN RICORDO DI GUIDO CALOGERO

 

Il 4 dicembre del 1904 nasceva a Roma Guido Calogero.

Ricorrendo l'anniversario della nascita il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo ricorda con profonda gratitudine l'insigne pensatore, il combattente antifascista, l'amico e collaboratore di Aldo Capitini, il militante per la democrazia e il socialismo, il grande educatore, il filosofo del dialogo.

La nonviolenza e' in cammino.

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Guido Calogero, figura illustre della cultura e della vita civile italiana del Novecento, nato a Roma il 4 dicembre 1904, filosofo, antifascista, organizzatore del movimento liberalsocialista e del Partito d'Azione, e' scomparso a Roma il 17 aprile 1986. Tra le opere di Guido Calogero segnaliamo particolarmente La scuola dell'uomo, Sansoni, Firenze 1939; Lezioni di filosofia, Einaudi, Torino 1946-1948; Filosofia del dialogo, Comunita', Milano 1962, 1977; Le regole della democrazia e le ragioni del socialismo, Edizioni dell'Ateneo, Roma 1968, poi Diabasis, Reggio Emilia 2001. Su Guido Calogero cfr. anche il n. 1329 de "La nonviolenza e' in cammino" e il supplemento "Voci e volti della nonviolenza" n. 26.

 

2. MEMORIA. RICORDATO A VITERBO DUCCIO GALIMBERTI

 

Si e' svolto nel pomeriggio di mercoledi' 4 dicembre 2013 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro commemorativo di Duccio Galimberti nell'anniversario della morte.

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Duccio Galimberti (nato a Cuneo il 30 aprile 1906, ucciso a Centallo (Cuneo) il 4 dicembre 1944) e' uno degli eroi della Resistenza.

Dal sito dell'Anpi (www.anpi.it) riprendiamo la seguente scheda: "Nato a Cuneo il 30 aprile 1906, ucciso a Centallo (Cuneo) il 4 dicembre 1944, avvocato, Medaglia d'oro della Resistenza, proclamato eroe nazionale dal Cln piemontese, Medaglia d'oro al valor militare. Suo padre, Tancredi, era stato ministro delle Poste con Giovanni Giolitti e poi senatore fascista; la madre, l'inglese Alice Schanzer, era una poetessa. A Duccio erano stati imposti i nomi di Tancredi, Achille, Giuseppe, Olimpio, ma per tutta la vita sarebbe stato, appunto, Duccio, il vezzeggiativo familiare che gli e' rimasto pure e, soprattutto, dopo la morte, anche se per un certo periodo nella Resistenza fu conosciuto come professor Garnera. Duccio, considerato un valente penalista gia' in giovane eta', non venne mai, nonostante la posizione del padre, a compromessi con il fascismo. Quando giunse il momento della leva, non pote' fare il corso di allievo ufficiale perche' per frequentarlo avrebbe dovuto iscriversi al fascio; fece cosi' il servizio da soldato semplice. Negli anni tra il 1940 e il 1942 tento' di organizzare a Cuneo, lui mazziniano fervente, gli antifascisti del luogo. E' con la caduta di Mussolini che Duccio viene clamorosamente allo scoperto: il 26 luglio del 1943 arringa la folla dalla finestra del suo studio che dava sulla Piazza Vittorio a Cuneo; nello stesso giorno parla in un comizio a Torino. Riferendosi al proclama del generale Badoglio grida: "Si', la guerra continua fino alla cacciata dell'ultimo tedesco, fino alla scomparsa delle ultime vestigia del regime fascista". Queste parole gli valgono subito un mandato di cattura delle autorita' badogliane, che sara' revocato soltanto tre settimane dopo. L'8 settembre lo Studio Galimberti a Cuneo si trasforma in centro operativo per l'organizzazione della lotta armata popolare, dopo che Duccio non riesce a convincere il Comando militare di Cuneo ad opporsi in armi ai tedeschi. Tre giorni dopo Galimberti, con Dante Livio Bianco ed altri dieci amici e' gia' in Val di Gesso, dove costituisce il primo nucleo della banda "Italia Libera" (analoga banda viene formata in Valle Grana da Giorgio Bocca, Benedetto Dalmastro ed altri amici di Duccio), dalla quale nasceranno le brigate di Giustizia e Liberta'. Nel gennaio del 1944 Duccio, durante un rastrellamento, viene ferito; e' curato sommariamente da una dottoressa, ebrea polacca, sfuggita ai nazisti e riparata tra i partigiani. Ma le ferite sono troppo gravi e Galimberti viene trasportato, su una slitta, sino all'ospedale di Canale. Quando si ristabilisce, viene nominato comandante di tutte le formazioni GL del Piemonte e loro rappresentante nel Comitato militare regionale. In tale veste, il 22 maggio del 1944, conclude a Barcelonette un patto di collaborazione e di amicizia con i "maquisards" francesi. In veste di "diplomatico" tratta pure l'unificazione e il coordinamento delle bande operanti in Val d'Aosta. Si sposta poi a Torino ed e' qui che viene localizzato e bloccato dai repubblichini. E' il 28 novembre del 1944. Inutili i frenetici tentativi delle forze della Resistenza di operare uno scambio con i tedeschi. I repubblichini considerano Duccio una loro preda, tanto che quattro giorni dopo, nel pomeriggio del 2 dicembre, un gruppo di fascisti dell'Ufficio politico di Cuneo arriva a Torino e lo preleva dal carcere. Lo trasportano nella caserma delle brigate nere di Cuneo: qui Galimberti viene interrogato e ridotto in fin di vita dalle sevizie, ma non parla. Il mattino del 4 dicembre, l'eroico comandante di Giustizia e Liberta' viene caricato su un camioncino, trasportato nei pressi di Centallo e abbattuto dai suoi aguzzini con una raffica alla schiena".

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La memoria di Duccio Galimberti, la memoria della Resistenza, alimenta l'impegno per la dignita' e la liberazione dell'umanita'.

Nella memoria di Duccio Galimberti, nella memoria della Resistenza, e' una essenziale radice della nonviolenza in camino.

Nel ricordo di Duccio Galimberti, nel ricordo di tutti i martiri della Resistenza, le persone partecipanti all'incontro hanno espresso pieno sostegno all'appello al parlamento italiano affinche' "faccia cessare le stragi nel Mediterraneo legiferando il diritto per tutti gli esseri umani ad entrare in Italia - ed attraverso l'Italia in Europa - in modo legale e sicuro. Ogni essere umano ha diritto alla vita. Ogni essere umano ha diritto alla libera circolazione sull'unico pianeta casa comune dell'umanita' intera. Vi e' una sola umanita' e tutti gli esseri umani ne fanno parte".

Nel ricordo di Duccio Galimberti, nel ricordo di tutti i martiri della Resistenza, le persone partecipanti all'incontro hanno espresso la piu' nitida ed energica opposizione a tutti i poteri criminali e assassini.

Nel ricordo di Duccio Galimberti, nel ricordo di tutti i martiri della Resistenza, le persone partecipanti all'incontro hanno espresso un rinnovato impegno contro tutte le uccisioni, contro tutte le persecuzioni; per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani; in difesa della biosfera unica casa comune dell'umanita' intera.

La Resistenza continua nella nonviolenza in cammino. Vi e' una sola umanita'. A tutti gli esseri umani siano riconosciuti tutti i diritti umani.

 

3. MEMORIA. PER EMILIO LUSSU NELL'ANNIVERSARIO DELLA NASCITA

 

Molte cose abbiamo appreso da Emilio Lussu.

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Che la guerra e' sempre un orrore, e' sempre un atroce delitto dei ricchi contro i poveri, e' sempre e solo ingiustizia e violenza e follia, e' sempre un crimine contro l'umanita': e quindi alla guerra tu devi opporti.

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Che il fascismo e' un male assoluto che offende, umilia, disumanizza le persone; e' un male che annichilisce la dignita' umana, la convivenza, la civilta'; e' l'orrore che sempre e solo reca persecuzioni e stragi, miseria e sofferenza, iniquita' e morte: e quindi al fascismo tu devi resistere sempre.

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Che tutti gli esseri umani hanno ugualmente diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'; che tutti sono uniti dal dovere della responsabilita', della solidarieta', della condivisione; che tutti ed ognuno sono valore infinito e l'umanita' si incarna ed esiste soltanto in ciascuno di essi e pertanto ogni essere umano e' legato ad ogni altro essere umano da un dovere di fedelta' e di amore, di rispetto e di conforto, di fraternita': e quindi tu sempre devi adeguare il tuo agire alla massima aurea di considerare e trattare le altre persone come vorresti essere considerato e trattato tu, alla massima aurea di difendere ed aiutare le altre persone come la tua stessa persona, alla massima aurea di riconoscere che una e' l'umanita' e proprio tu devi lottare perche' non sia oppressa, violata, annientata.

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Che nessun essere umano e' veramente libero finche' vi sono degli esseri umani oppressi dalla violenza, dall'ingiustizia, dalla miseria; che nessun essere umano puo' essere felice finche' vi sono degli esseri umani oppressi dalla violenza, dall'ingiustizia, dalla miseria; che nessun essere umano puo' trovare quiete finche' vi sono degli esseri umani oppressi dalla violenza, dall'ingiustizia, dalla miseria; e quindi tu lotta e lotta e lotta per liberare l'umanita' dalla violenza, dall'ingiustizia, dalla miseria.

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Emilio Lussu e' stato e resta uno dei grandi testimoni, maestri e compagni della lotta per difendere e promuovere la vita, la dignita' e i diritti di ogni essere umano.

La memoria, la meditazione e l'assunzione di tutta la sua riflessione ed azione e speranza convoca alla scelta della nonviolenza: poiche' la nonviolenza e' la necessaria teoria e prassi concreta e coerente della solidarieta' e della liberazione dell'umanita'.

Vi e' una sola umanita'. La nonviolenza e' in cammino.

 

4. INCONTRI. UN RILEVANTE INTERVENTO DELLA DOTTORESSA ANTONELLA LITTA ALLA CONFERENZA INTERNAZIONALE SU AMBIENTE E SALUTE PRESSO IL CNR A ROMA

[Dall'associazione "Respirare" riceviamo e diffondiamo]

 

Si e' svolta a Roma il 2 e 3 dicembre 2013 presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) una Conferenza internazionale su ambiente e salute.

Alla conferenza hanno preso parte numerosi scienziati di fama internazionale delle principali universita' ed istituzioni scientifiche europee e americane e dell'Organizzazione Mondiale della Sanita' (Oms).

Tutti gli interventi che si sono succeduti nei due giorni del convegno hanno riaffermato la necessita' di ridurre subito l'inquinamento ambientale per poter ridurre le malattie e il rischio di ammalarsi, e come questo obiettivo debba necessariamente realizzarsi attraverso politiche economiche e sociali finalizzate alla drastica riduzione delle fonti di inquinamento e degli inquinanti gia' esistenti.

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Di particolare rilievo l'intervento della dottoressa Antonella Litta, dell'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia), che ha indicato l'assoluta necessita' di azioni urgenti ed efficaci in favore delle popolazioni esposte ad inquinanti e cancerogeni: con interventi per l'immediata riduzione dell'esposizione, e con adeguati studi osservazionali dello stato di salute ed esami per prevenire le patologie correlate alle specifiche croniche esposizioni. La dottoressa Litta ha sottolineato l'importanza di una corretta informazione e formazione scientifica in tema di ambiente e salute da diffondere ad un numero sempre piu' vasto di cittadini, operatori sanitari e responsabili istituzionali; l'urgenza di cambiare l'attuale sistema economico basato sullo sfruttamento delle persone e delle risorse del pianeta; la necessita' di un deciso impegno dell'Unione Europea che ponga sempre il Principio di Precauzione come criterio-guida di leggi, direttive e regolamenti comunitari in difesa di ambiente e salute.

La dottoressa Litta ha inoltre richiamato l'attenzione dell'intera assise sull'emergenza planetaria rappresentata dalla sempre minor disponibilita' e potabilita' delle acque, ed ha quindi ricordato la drammatica vicenda delle popolazioni italiane lungamente esposte all'arsenico, sostanza tossica e cancerogena presente nelle acque erogate ad uso umano.

La dottoressa Litta ha infine rivolto un forte appello al mondo scientifico affinche' oltre all'impegno  professionale di ricercare, studiare e fornire dati e progetti ai decisori politici e ai cittadini, assuma sempre piu' l'impegno etico e civile che quanto studiato, ricercato e dimostrato, sia messo esclusivamente al servizio del diritto alla salute e del rispetto dell'ambiente.

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Una breve notizia sulla dottoressa Antonella Litta

Antonella Litta svolge l'attivita' di medico di medicina generale a Nepi (Vt). E' specialista in Reumatologia ed ha condotto una intensa attivita' di ricerca scientifica presso l'Universita' di Roma "la Sapienza" e contribuito alla realizzazione di uno tra i primi e piu' importanti studi scientifici italiani sull'interazione tra campi elettromagnetici e sistemi viventi, pubblicato sulla prestigiosa rivista "Clinical and Esperimental Rheumatology", n. 11, pp. 41-47, 1993. E' referente locale dell'Associazione italiana medici per l'ambiente (International Society of Doctors for the Environment - Italia) e per questa associazione e' responsabile e coordinatrice nazionale del gruppo di studio su "Trasporto aereo come fattore d'inquinamento ambientale e danno alla salute". E' referente per l'Ordine dei medici di Viterbo per l'iniziativa congiunta Fnomceo-Isde "Tutela del diritto individuale e collettivo alla salute e ad un ambiente salubre". Gia' responsabile dell'associazione Aires-onlus (Associazione internazionale ricerca e salute) e' stata organizzatrice di numerosi convegni medico-scientifici. Presta attivita' di medico volontario nei paesi africani. E' stata consigliera comunale. E' partecipe e sostenitrice di programmi di solidarieta' locali ed internazionali. E' impegnata nell'Associazione nazionale partigiani d'Italia (Anpi) a livello locale e provinciale. Fa parte di un comitato che promuove il diritto allo studio con iniziative di solidarieta' concreta. Presidente del Comitato "Nepi per la pace", e' impegnata in progetti di educazione alla pace, alla legalita', alla nonviolenza e al rispetto dell'ambiente. E' la portavoce del Comitato che si e' opposto vittoriosamente all'insensato ed illegale mega-aeroporto di Viterbo salvando la preziosa area naturalistica, archeologica e termale del Bullicame di dantesca memoria e che s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti. Come rappresentante dell'Associazione italiana medici per l'ambiente (Isde-Italia) ha promosso una rilevante iniziativa per il risanamento delle acque del lago di Vico e in difesa della salute della popolazione dei comuni circumlacuali. E' oggi in Italia figura di riferimento nella denuncia della presenza dell'arsenico nelle acque destinate al consumo umano, e nella proposta di iniziative specifiche e adeguate da parte delle istituzioni per la dearsenificazione delle acque e la difesa della salute della popolazione. Per il suo impegno in difesa di ambiente, salute e diritti alla dottoressa Antonella Litta e' stato attribuito il 6 marzo 2013 a Roma il prestigioso "Premio Donne, Pace e Ambiente Wangari Maathai" con la motivazione: "per l'impegno a tutela della salute dei cittadini e della salubrita' del territorio". Il 18 ottobre 2013 ad Arezzo in occasione delle settime "Giornate italiane mediche per l'ambiente" le e' stato conferito il prestigioso riconoscimento da parte della "International Society of Doctors for the Environment" con la motivazione: "per la convinta testimonianza, il costante impegno, l'attenzione alla formazione e all'informazione sulle principali problematiche nell'ambito dell'ambiente e della salute". Il 25 novembre 2013 a Salerno le e' stato attribuito il prestigioso Premio "Trotula de Ruggiero".

 

5. SEGNALAZIONI LIBRARIE

 

Riletture

- Giovanni De Luna, Storia del Partito d'Azione 1942-1947, Feltrinelli, Milano 1982, Editori Riuniti, Roma 1997, pp. XXVI + 438.

- Michelangelo Bovero, Virgilio Mura, Franco Sbarberi (a cura di), I dilemmi del liberalsocialismo, Nis, Roma 1994, pp. 374.

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Riedizioni

- Eugenio Guccione, Luigi Sturzo, Flaccovio, Palermo, 2010, Il sole 24 ore, Milano 2013, pp. 176, euro 9,90.

 

6. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

 

7. PER SAPERNE DI PIU'

 

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 1477 del 5 dicembre 2013

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