[Nonviolenza] Telegrammi. 1456



 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 1456 del 14 novembre 2013

Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com

 

Sommario di questo numero:

1. Esseri umani

2. Ancora dei frutti della guerra in Afghanistan

3. Il 25 novembre la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne

4. Segnalazioni librarie

5. La "Carta" del Movimento Nonviolento

6. Per saperne di piu'

 

1. EDITORIALE. ESSERI UMANI

 

Il 3 ottobre la strage nel Mediterraneo con centinaia di morti.

Il 12 ottobre una nuova strage con decine di morti.

E per qualche giorno l'Italia pianse e capi': capi' che quei morti noi li avevamo gettati nelle mani delle mafie schiaviste e torturatrici dei trafficanti, noi li avevamo uccisi affogandoli ad uno ad uno in un braccio di mare, noi li avevamo condannati all'orrore e alla morte: con le infami misure razziste e assassine che impediscono loro di giungere in Italia in modo legale e sicuro, che negano loro il diritto di salvare le loro vite - diritto che pure la nostra legge fondamentale, la Costituzione della Repubblica Italiana, esplicitamente e solennemente riconosce loro.

Per qualche giorno l'Italia pianse e capi', e finanche il presidente del Consiglio dei Ministri dichiaro' la sua opposizione alle infami misure razziste e assassine tuttora in vigore.

Per qualche giorno la commozione, i buoni sentimenti, i proclami dolenti e indignati.

Poi il nulla, il nulla che uccide.

A poco piu' di un mese dalle stragi del 3 e del 12 ottobre, le infami misure razziste e assassine non sono state affatto abolite; e ne' governo ne' parlamento sembrano ricordarsi piu' delle solenni promesse e degli stentorei proclami, non sembrano piu' avere la benche' minima intenzione di fare quel che e' assolutamente necessario e urgente per salvare innumerevoli vite innocenti ed inermi; per far cessare stragi, torture, schiavitu'; per riconoscere finalmente a tutti gli esseri umani il diritto alla vita, alla dignita' e alla solidarieta'. E quel che e' assolutamente necessario e urgente fare - chiunque lo sa - e' semplicemente varare una legge che riconosca il diritto per tutti gli esseri umani ad entrare in Italia - ed attraverso l'Italia in Europa - in modo legale e sicuro.

*

Ripetiamolo ancora una volta: il parlamento italiano faccia cessare le stragi nel Mediterraneo legiferando il diritto per tutti gli esseri umani ad entrare in Italia - ed attraverso l'Italia in Europa - in modo legale e sicuro.

Ripetiamolo ancora una volta: ogni essere umano ha diritto alla vita. Ogni essere umano ha diritto alla libera circolazione sull'unico pianeta casa comune dell'umanita' intera. Vi e' una sola umanita' e tutti gli esseri umani ne fanno parte.

 

2. RIFLESSIONE. ANCORA DEI FRUTTI DELLA GUERRA IN AFGHANISTAN

 

L'"Ufficio delle Nazioni Unite contro le droghe e il crimine" (www.unodc.org) dichiara che in Afghanistan la produzione di oppio ha raggiunto un nuovo picco, con un aumento del 49% rispetto allo scorso anno.

Significa che un ulteriore diluvio di eroina si riversera' sul mondo, ad arricchire vieppiu' le mafie, a fare innumerevoli altre vittime.

E' ancora una tragica conferma, l'ennesima, dei disastrosi esiti della scellerata guerra afgana in cui anche l'Italia e' illegalmente ed assurdamente impegnata: un paese devastato, innumerevoli feriti e mutilati, stragi che continuano ed ormai da tempo si sono estese al confinante Pakistan, innumerevoli profughi privati di tutto, uno sperpero immenso di risorse pubbliche internazionali per finanziare la guerra con l'unico risultato di sempre piu' morti e disastri, con i criminali fautori del totalitarismo misogino sempre piu' forti, ed una ulteriore enorme espansione della produzione di papavero da oppio, ovvero un ulteriore immane arricchimento per le mafie assassine, una ulteriore immane crescita di sofferenze e morti in tutto il mondo.

La guerra afgana lungi dall'aver favorito legalita' e rispetto dei diritti umani, lungi dall'aver promosso sicurezza e benessere, ha provocato e continua a provocare catastrofi inenarrabili, sofferenze inaudite, stragi infinite, ed infine ha reso piu' forti e piu' ricchi i poteri mafiosi e le organizzazioni totalitarie.

Cessi la guerra in Afghanistan.

Cessi immediatamente l'illegale e insensata partecipazione italiana alla guerra.

Torni l'Italia al rispetto della sua legge fondamentale, la Costituzione della Repubblica Italiana che "ripudia la guerra".

Si impegni finalmente l'Italia per la pace che salva le vite, per recare aiuti umanitari a tutte le vittime, per sostenere i diritti umani con mezzi adeguati: civili, pacifici e nonviolenti.

Si impegni finalmente l'Italia per la pace, il disarmo, la smilitarizzazione.

Si impegni finalmente l'Italia per il diritto di ogni essere umano e dell'umanita' intera alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

La guerra e' l'orrore assoluto, la guerra disumanizza ed uccide, la guerra e' nemica dell'umanita'.

La guerra solo produce cadaveri e macerie, e sempre rende piu' forti i poteri criminali, e mentre commette massacri nuovi massacri prepara.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Solo  la pace salva le vite.

 

3. INIZIATIVE. IL 25 NOVEMBRE LA GIORNATA INTERNAZIONALE PER L'ELIMINAZIONE DELLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE

 

Ovunque si promuovano iniziative.

Sosteniamo la proposta dello sciopero contro il femminicidio. Per contatti: sito: http://scioperodonne.wordpress.com/, e-mail: organizza.scioperodonne at gmail.com

 

4. SEGNALAZIONI LIBRARIE

 

Riletture

- Remo Bodei, La filosofia nel Novecento, Donzelli, Roma 1997, pp. 192.

- Franca D'Agostini, Analitici e continentali. Guida alla filosofia degli ultimi trent'anni, Raffaello Cortina Editore, Milano 1997, pp. XX + 556.

- Dario Antiseri, Silvano Tagliagambe (a cura di), Filosofi italiani del Novecento, Bompiani-Rcs, Milano 2008, pp. 848.

- Dario Antiseri, Silvano Tagliagambe (a cura di), Filosofi italiani contemporanei, Bompiani-Rcs, Milano 2008, pp. 672.

 

5. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

 

6. PER SAPERNE DI PIU'

 

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

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