[Nonviolenza] Nonviolenza. Femminile plurale. 505
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- Date: Wed, 13 Nov 2013 06:56:24 +0100 (CET)
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NONVIOLENZA. FEMMINILE PLURALE
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Supplemento del notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino" (anno XIV)
Numero 505 del 13 novembre 2013
In questo numero:
1. Sostenere i centri antiviolenza
2. Il 25 novembre la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne
3. Alcuni testi del mese di ottobre 2013 (parte sesta)
4. Nell'anniversario della deportazione degli ebrei romani
5. La cosa piu' ovvia del mondo
6. La redazione di "Coi piedi per terra" si congratula con la dottoressa Antonella Litta
7. Questa parola
8. A quarant'anni dalla scomparsa di Ingeborg Bachmann
9. Prima che cali la mannaia del silenzio
10. Per Antonella Litta, con gratitudine
11. Per Raymond Aron, nel trentesimo anniversario della scomparsa
12. Un crimine non solo contro la persona ma anche contro l'umanita'
13. Liberarsi dalla necessita' del carcere
14. Una lettera alla Ministra italiana degli Affari Esteri affinche' intervenga in favore di Nadeshda Tolokonnikova e Maria Alyokhina
15. Per Andrea Zanzotto, nel secondo anniversario della scomparsa
16. Alla dottoressa Antonella Litta attribuito il prestigioso riconoscimento dell'"International Society of Doctors for the Environment - Italia"
17. Piu' lontane della guerra di Troia
18. Per il centenario della nascita di Vasco Pratolini
19. Nell'anniversario della scomparsa di Aldo Capitini
20. Il 4 novembre contro tutte le guerre e le stragi
1. QUID AGENDUM. SOSTENERE I CENTRI ANTIVIOLENZA
Contro il femminicidio, contro la violenza maschilista e patriarcale, uno degli impegni piu' necessari ed urgenti e' sostenere i centri antiviolenza.
Utili mappe ed elenchi di riferimenti sono reperibili in: www.zeroviolenzadonne.it , www.women.it/centriantiviolenza/centricheaderiscono.htm , www.retedelledonne.org/mappatura/violenza-di-genere/ (e naturalmente anche in molti altri siti della rete telematica).
2. INIZIATIVE. IL 25 NOVEMBRE LA GIORNATA INTERNAZIONALE PER L'ELIMINAZIONE DELLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE
Ovunque si promuovano iniziative.
Sosteniamo la proposta dello sciopero contro il femminicidio. Per contatti: sito: http://scioperodonne.wordpress.com/, e-mail: organizza.scioperodonne at gmail.com
3. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI OTTOBRE 2013 (PARTE SESTA)
Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di ottobre 2013.
4. NELL'ANNIVERSARIO DELLA DEPORTAZIONE DEGLI EBREI ROMANI
Si e' svolto nella mattinata di mercoledi' 16 ottobre 2013 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di commemorazione degli ebrei romani deportati dai nazisti nei campi di sterminio nell'anniversario del rastrellamento del ghetto il 16 ottobre 1943.
La memoria della Shoah sia monito costante per l'umanita' intera.
Dalla memoria della Shoah l'impegno a contrastare sempre ed ovunque il razzismo, il pregiudizio e le persecuzioni, l'odio e la violenza.
Dalla memoria della Shoah l'impegno a difendere sempre ed ovunque i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Vi e' una sola umanita'.
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L'incontro si e' aperto con la lettura del fondamentale saggio-racconto "16 ottobre 1943" di Giacomo Debenedetti (scritto nel 1944 e piu' volte pubblicato).
E' seguito un minuto di silenzio in memoria di tutte le vittime della Shoah.
L'incontro si e' concluso con la lettura del testo di Primo Levi per l'inaugurazione del Memoriale ad Auschwitz in onore degli italiani caduti nei campi di sterminio nazisti (ora in Primo Levi, Opere, Einaudi, Torino 1997, vol. I, pp. 1335-1336).
*
Ha scritto Primo Levi:
"La storia della Deportazione e dei campi di sterminio, la storia di questo luogo, non puo' essere separata dalla storia delle tirannidi fasciste in Europa: dai primi incendi delle Camere del Lavoro nell'Italia del 1921, ai roghi di libri sulle piazze della Germania del 1933, alla fiamma nefanda dei crematori di Birkenau, corre un nesso non interrotto. E' vecchia sapienza, e gia' cosi' aveva ammonito Heine, ebreo e tedesco: chi brucia libri finisce col bruciare uomini, la violenza e' un seme che non si estingue.
E' triste ma doveroso rammentarlo, agli altri ed a noi stessi: il primo esperimento europeo di soffocazione del movimento operaio e di sabotaggio della democrazia e' nato in Italia. E' il fascismo, scatenato dalla crisi del primo dopoguerra, dal mito della "vittoria mutilata", ed alimentato da antiche miserie e colpe; e dal fascismo nasce un delirio che si estendera', il culto dell'uomo provvidenziale, l'entusiasmo organizzato ed imposto, ogni decisione affidata all'arbitrio di un solo.
Ma non tutti gli italiani sono stati fascisti: lo testimoniamo noi, gli italiani che siamo morti qui. Accanto al fascismo, altro filo mai interrotto, e' nato in Italia, prima che altrove, l'antifascismo. Insieme con noi testimoniano tutti coloro che contro il fascismo hanno combattuto e che a causa del fascismo hanno sofferto, i martiri operai di Torino del 1923, i carcerati, i confinati, gli esuli, ed i nostri fratelli di tutte le fedi politiche che sono morti per resistere al fascismo restaurato dall'invasore nazionalsocialista.
E testimoniano insieme a noi altri italiani ancora, quelli che sono caduti su tutti i fronti della II Guerra Mondiale, combattendo malvolentieri e disperatamente contro un nemico che non era il loro nemico, ed accorgendosi troppo tardi dell'inganno. Sono anche loro vittime del fascismo: vittime inconsapevoli.
Noi non siamo stati inconsapevoli. Alcuni fra noi erano partigiani; combattenti politici; sono stati catturati e deportati negli ultimi mesi di guerra, e sono morti qui, mentre il Terzo Reich crollava, straziati dal pensiero della liberazione cosi' vicina.
La maggior parte fra noi erano ebrei: ebrei provenienti da tutte le citta' italiane, ed anche ebrei stranieri, polacchi, ungheresi, jugoslavi, cechi, tedeschi, che nell'Italia fascista, costretta all'antisemitismo dalle leggi di Mussolini, avevano incontrato la benevolenza e la civile ospitalita' del popolo italiano. Erano ricchi e poveri, uomini e donne, sani e malati.
C'erano bambini fra noi, molti, e c'erano vecchi alle soglie della morte, ma tutti siamo stati caricati come merci sui vagoni, e la nostra sorte, la sorte di chi varcava i cancelli di Auschwitz, e' stata la stessa per tutti. Non era mai successo, neppure nei secoli piu' oscuri, che si sterminassero esseri umani a milioni, come insetti dannosi: che si mandassero a morte i bambini e i moribondi. Noi, figli di cristiani ed ebrei (ma non amiamo queste distinzioni) di un paese che e' stato civile, e che civile e' ritornato dopo la notte del fascismo, qui lo testimoniamo.
In questo luogo, dove noi innocenti siamo stati uccisi, si e' toccato il fondo delle barbarie. Visitatore, osserva le vestigia di questo campo e medita: da qualunque paese tu venga, tu non sei un estraneo. Fa che il tuo viaggio non sia stato inutile, che non sia stata inutile la nostra morte. Per te e per i tuoi figli, le ceneri di Auschwitz valgano di ammonimento: fa che il frutto orrendo dell'odio, di cui hai visto qui le tracce, non dia nuovo seme, ne' domani ne' mai".
5. LA COSA PIU' OVVIA DEL MONDO
I migranti che muoiono nel Mediterraneo: occorre ancora una volta dire la cosa piu' ovvia del mondo, ovvero che e' facilissimo salvare le loro vite, e' sufficiente che il parlamento italiano legiferi il diritto per tutti gli esseri umani ad entrare in Italia - ed attraverso l'Italia in Europa - in modo legale e sicuro, riconoscendo ad ogni essere umano il diritto di libera circolazione sull'unico pianeta casa comune dell'umanita' intera.
Salvare le vite: il primo dovere.
6. LA REDAZIONE DI "COI PIEDI PER TERRA" SI CONGRATULA CON LA DOTTORESSA ANTONELLA LITTA
La redazione di "Coi piedi per terra" si congratula con la dottoressa Antonella Litta per il prestigioso riconoscimento che le verra' conferito venerdi' 18 ottobre ad Arezzo in occasione delle settime "Giornate italiane mediche per l'ambiente" per il suo impegno per la salute e l'ambiente. (...)
7. QUESTA PAROLA
Rifletto sovente su questa antica possente parola che sempre m'interpella: "non uccidere".
E so che essa significa che non solo non devo uccidere io, ma che devo battermi con tutte le mie forze affinche' neanche altri uccidano, affinche' nessuno sia ucciso o perseguitato.
Io vedo e so che i morti nel Mediterraneo sono uccisi dalle disumane norme razziste del nostro paese e dell'Unione Europea. So che per salvare quelle vite umane basterebbe riconoscere loro il diritto di giungere in Italia e in Europa in modo legale e sicuro, un diritto - che nella sostanza e' il diritto di scampare alla morte - cosi' evidente che sembra paradossale doverlo ricordare.
Vedo e so. So che il nostro primo dovere e' salvare le vite. So che e' necessaria e urgente una legge semplice e chiara che inveri realmente e pienamente quanto stabilito dalla Costituzione della Repubblica Italiana all'articolo 2 e all'articolo 10, comma terzo. So che e' necessaria ed urgente una legge semplice e chiara che il parlamento italiano ha il dovere di approvare subito. Una legge semplice e chiara che riconosca ed affermi il diritto per tutti gli esseri umani ad entrare in Italia - ed attraverso l'Italia in Europa - in modo legale e sicuro, facendo cosi' cessare in un sol colpo le stragi nel Mediterraneo, il potere delle mafie dei trafficanti, lo schiavismo, la persecuzione razzista e il regime dell'apartheid in Italia e in Europa.
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Rifletto sovente su questa antica possente parola che sempre m'interpella: "non uccidere".
E so che essa significa che non solo non devo uccidere io, ma che devo battermi con tutte le mie forze affinche' neanche altri uccidano, affinche' nessuno sia ucciso o perseguitato.
Vi e' una sola umanita'. E tutti gli esseri umani ne fanno parte, con i medesimi diritti e doveri di solidarieta', di responsabilita'. Ne faccio parte anch'io. Ne fai parte anche tu. Vi e' una sola umanita'. Non uccidere.
8. A QUARANT'ANNI DALLA SCOMPARSA DI INGEBORG BACHMANN
Si e' svolto nella mattinata di giovedi' 17 ottobre 2013 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di commemorazione di Ingeborg Bachmann, la grande scrittrice austriaca deceduta a Roma quarant'anni fa, il 17 ottobre 1973.
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Ingeborg Bachmann, scrittrice e poetessa austriaca (Klagenfurt 1926 - Roma 1973) di straordinaria bellezza e profondita', maestra di pace e di verita'.
Tra le opere di Ingeborg Bachmann: versi: Il tempo dilazionato; Invocazione all'Orsa Maggiore; Poesie. Racconti: Il trentesimo anno; Tre sentieri per il lago. Romanzi: Malina. Saggi: L'elaborazione critica della filosofia esistenzialista in Martin Heidegger; Ludwig Wittgenstein; Cio' che ho visto e udito a Roma; I passeggeri ciechi; Bizzarria della musica; Musica e poesia; La verita' e' accessibile all'uomo; Il luogo delle donne. Radiodrammi: Un affare di sogni; Le cicale; Il buon Dio di Manhattan. Saggi radiofonici: L'uomo senza qualita'; Il dicibile e l'indicibile. La filosofia di Ludwig Wittgenstein; La sventura e l'amore di Dio. Il cammino di Simone Weil; Il mondo di Marcel Proust. Sguardi in un pandemonio. Libretti: L'idiota; Il principe di Homburg; Il giovane Lord. Discorsi: Luogo eventuale; Letteratura come utopia. Prose liriche: Lettere a Felician. Opere complete: Werke, 4 voll., Piper, Muenchen-Zuerich. Interviste e colloqui: Interview und Gespraeche, Piper, Muenchen-Zuerich. In edizione italiana cfr. almeno: Poesie, Guanda, 1987, Tea, Milano 1996; Invocazione all'Orsa Maggiore, SE, Milano 1994, Mondadori, Milano 1999; Il dicibile e l'indicibile. Saggi radiofonici, Adelphi, Milano 1998; Il buon Dio di Manhattan, Adelphi, Milano 1991; Il trentesimo anno, Adelphi, Milano 1985, Feltrinelli, Milano 1999; Tre sentieri per il lago, Adelphi, Milano 1980, Bompiani, Milano 1989; Malina, Adelphi, Milano 1973; Il caso Franza, Adelphi, Milano 1988; La ricezione critica della filosofia di Martin Heidegger, Guida, Napoli 1992; In cerca di frasi vere, Laterza, Roma-Bari 1989; Letteratura come utopia. Lezioni di Francoforte, Adelphi, Milano 1993.
Su Ingeborg Bachmann un'ampia bibliografia di base e' nell'apparato critico dell'edizione italiana di Invocazione all'Orsa Maggiore, cit.
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Nel corso dell'incontro sono stati letti e commentati alcuni suoi testi in prosa e in versi.
Concludendo l'incontro il responsabile della struttura nonviolenta viterbese ha sottolineato la forza ermeneutica dell'opera bachmanniana e come essa costituisca un contributo rilevante all'elaborazione di una cultura della pace, della dignita' umana, della nonviolenza in cammino.
Le persone partecipanti all'incontro hanno espresso piena condivisione sia dell'appello al parlamento italiano affinche' sia riconosciuto il diritto per tutti gli esseri umani ad entrare in Italia - ed attraverso l'Italia in Europa - in modo legale e sicuro, sia dell'appello per l'iniziativa nonviolenza del prossimo 4 novembre "Ogni vittima ha il volto di Abele", sia dell'appello per lo sciopero del 25 novembre contro il femminicidio.
9. PRIMA CHE CALI LA MANNAIA DEL SILENZIO
Prima che la mannaia del silenzio, della distrazione, dell'indifferenza cali sulla tragedia dei morti nel Mediterraneo, dobbiamo premere nonviolentemente ora per ottenere il provvedimento legislativo indispensabile per fermare le stragi: il provvedimento legislativo semplice e necessario che riconosca a tutti gli esseri umani il diritto di giungere in Italia e in Europa in modo legale e sicuro.
Dobbiamo premere nonviolentemente ora, perche' se non si riuscira' ad ottenere che si aprano gli occhi dopo una strage di centinaia di vittime, certo quegli occhi non si apriranno dinanzi allo stillicidio quotidiano, che "non buca" l'epa croia dei mass-media e non tocca la mente e il cuore di un ceto politico cosi' deumanizzato che prima guarda ai sondaggi e poi decide se commuoversi e indignarsi dinanzi ai massacri o sputare sulle tombe delle vittime.
Dobbiamo premere nonviolentemente ora per far cessare il razzismo di stato, per far cessare il regime di apartheid in Italia e in Europa, per far cessare la persecuzione hitleriana dei migranti, per far cessare lo schiavismo, per far cessare il business delle mafie dei trafficanti, per far cessare le stragi nel Mediterraneo.
Dobbiamo premere nonviolentemente ora per far prevalere un principio di civilta': il dovere di soccorrere chi sta rischiando la propria vita.
Dobbiamo premere nonviolentemente ora per far applicare quanto dispone la Costituzione della Repubblica Italiana: che difende i diritti umani e obbliga ad accogliere chi fugge dall'orrore.
Dobbiamo premere nonviolentemente ora per far rispettare la Dichiarazione universale dei diritti umani.
Dobbiamo premere nonviolentemente ora per salvare le vite. Solo chi salva le vite altrui puo' sperare che nell'ora del bisogno altri esseri umani salveranno la sua vita. Vi e' una sola umanita', tutti ne facciamo parte.
Dobbiamo premere nonviolentemente ora perche' il parlamento italiano legiferi il riconoscimento del diritto di tutti gli esseri umani a venire in Italia in modo legale e sicuro, legiferi il diritto di tutti gli esseri umani alla vita, legiferi il diritto alla libera circolazione di tutti gli esseri umani sull'unico pianeta casa comune dell'umanita' intera.
A chi ci legge chiediamo di gridarlo dai tetti, di scriverlo ai parlamentari.
Ogni essere umano ha diritto a vivere.
Il parlamento italiano deliberi una legge semplice e chiara che dica che ogni essere umano ha diritto di ingresso in Italia in modo legale e sicuro.
Vi e' una sola umanita'.
10. PER ANTONELLA LITTA, CON GRATITUDINE
Oggi, 18 ottobre 2013, alla dottoressa Antonella Litta, nostra compagna di lotte, amica e collaboratrice, verra' attribuito un prestigioso riconoscimento dall'"International Society of Doctors for the Environment" per il suo impegno in difesa della salute e dell'ambiente. La cerimonia si svolgera' in serata ad Arezzo nell'ambito delle autorevoli "Giornate italiane mediche per l'ambiente" cui prendono parte illustri medici e scienziati da tutta Italia.
Ne siamo felici.
E vorremmo ricordare anche come Antonella non sia solo un medico di grande valore, una ferma e fiera difenditrice dell'ambiente e del diritto di tutti alla salute, ma anche una persona amica della nonviolenza, da sempre impegnata per la pace, la solidarieta', la giustizia sociale, contro il razzismo e il maschilismo, per i diritti umani di tutti gli esseri umani, per la legalita' e la democrazia, ed in innumerevoli iniziative di solidarieta' concreta con persone sofferenti e bisognose, iniziative che non giungono alla ribalta delle cronache ma che chi conosce Antonella sa bene quanto siano importanti ed impegnative e ne prova per lei una riconoscenza profonda.
Il riconoscimento che le verra' consegnato questa sera ad Arezzo fa seguito a quello che le e' stato attribuito qualche mese fa a Roma, il "Premio Donne, Pace e Ambiente Wangari Maathai", e conferma l'apprezzamento crescente a livello nazionale ed internazionale per l'attivita' che Antonella svolge con coraggio e generosita', con competenza e concretezza, con passione e rigore.
In questa circostanza ci e' grato testimoniarle una volta di piu' la nostra stima e il nostro affetto, la nostra vicinanza e la nostra gratitudine.
11. PER RAYMOND ARON, NEL TRENTESIMO ANNIVERSARIO DELLA SCOMPARSA
Si e' svolto nel pomeriggio di giovedi' 17 ottobre 2013 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di commemorazione di Raymond Aron (Parigi, 1905-1983), il grande sociologo, politologo, pensatore e pubblicista francese che fu impegnato nella Resistenza e fu sempre fiero oppositore del totalitarismo. Di Raymond Aron ricorreva oggi il trentesimo anniversario della scomparsa.
Nel corso dell'incontro sono stati letti e commentati alcuni brani estratti dalle sue opere principali.
Concludendo l'incontro, il responsabile della struttura nonviolenta viterbese ha ribadito che "molte cose abbiamo imparato leggendo Raymond Aron: ed innanzitutto l'amore per la verita' e l'impegno costante e intransigente in difesa dei diritti umani, che e' cio' che piu' conta. I suoi libri sono strumenti di studio e di lavoro sovente imprescindibili. Ed anche quando leggendo i suoi interventi pubblicistici si dissentiva dalle suo opinioni, esse sempre costringevano a pensare, aiutavano a veder chiaro, a sentire la responsabilita'. Questo liberale probo e rigoroso e' anch'egli uno dei maestri della nonviolenza in cammino".
Nel ricordo dell'impegno e dell'insegnamento antitotalitario di Raymond Aron le persone partecipanti all'incontro commemorativo hanno espresso adesione all'appello al parlamento italiano affinche' "faccia cessare le stragi nel Mediterraneo legiferando il diritto per tutti gli esseri umani ad entrare in Italia - ed attraverso l'Italia in Europa - in modo legale e sicuro. Ogni essere umano ha diritto alla vita. Ogni essere umano ha diritto alla libera circolazione sull'unico pianeta casa comune dell'umanita' intera. Vi e' una sola umanita' e tutti gli esseri umani ne fanno parte".
12. UN CRIMINE NON SOLO CONTRO LA PERSONA MA ANCHE CONTRO L'UMANITA'
Le donne assassinate da mariti, compagni, fidanzati o ex-tali: occorre ancora una volta dire la cosa piu' ovvia del mondo, ovvero che il femminicidio e' un crimine non solo contro la persona ma anche contro l'umanita', e che occorre contrastarlo e sconfiggerlo con tutti i mezzi necessari applicando tutte le adeguate provvidenze stabilite dalla Convenzione di Istanbul ratificata anche dal parlamento italiano.
13. LIBERARSI DALLA NECESSITA' DEL CARCERE
Un obiettivo di civilta': liberarsi dalla necessita' del carcere.
E cominciare subito con meno carcere possibile.
Con adeguate alternative alla detenzione.
Con esperienze di giustizia riparativa.
Con la decisiva lotta sul versante economico del crimine.
Con la solidarieta' sociale verso gli impoveriti, gli sfruttati, gli umiliati e offesi.
Con la lotta politica contro la violenza e per la dignita' di tutti gli esseri umani.
Con il sostegno concreto a tutte le vittime.
Con la scelta della nonviolenza.
*
Si' all'indulto.
Si' all'amnistia.
Si' all'abolizione della scellerata antilegge Bossi-Fini.
Si' all'abolizione della scellerata antilegge Fini-Giovanardi.
Si' alla lotta contro il regime della corruzione.
Si' alla lotta contro i poteri criminali.
Si' alla lotta contro il razzismo.
Si' alla lotta contro il femminicidio, il maschilismo, il patriarcato.
Si' alla lotta contro la guerra.
Si' alla lotta per il disarmo a tutti i livelli.
Si' alla lotta per la legalita' che salva le vite.
Si' alla lotta per la giustizia sociale.
Si' alla lotta per la difesa della biosfera.
Si' alla lotta per la liberazione dell'umanita'.
Con la scelta della nonviolenza.
14. UNA LETTERA ALLA MINISTRA ITALIANA DEGLI AFFARI ESTERI AFFINCHE' INTERVENGA IN FAVORE DI NADESHDA TOLOKONNIKOVA E MARIA ALYOKHINA
Gentile Ministra degli Affari Esteri,
leggo oggi sulle agenzie di stampa che l'artista, musicista ed attivista per i diritti umani detenuta in Russia Nadeshda Tolokonnikova ha ripreso il digiuno di protesta contro le condizioni particolarmente oppressive che lei e altre detenute subiscono.
E leggo che Maria Alyokhina, anch'essa artista, musicista ed attivista per i diritti umani detenuta in Russia, per esprimere la sua solidarieta' con Nadeshda Tolokonnikova ha rinunciato a un'udienza in tribunale dalla quale avrebbe potuto ottenere una pena piu' mite.
Vorrei innanzitutto esprimere la mia solidarieta' alle due detenute e unire la mia voce a quella di quanti chiedono la loro scarcerazione.
E vorrei chiedere a lei, gentile Ministra per gli Affari Esteri, di intervenire presso la presidenza e il governo russo per sollecitare adeguati atti istituzionale che portino sia a una rigorosa verifica ed agli eventuali conseguenti provvedimenti affinche' nelle strutture penali russe siano rispettati i fondamentali diritti umani, sia alla scarcerazione delle due artiste, musiciste ed attiviste per i diritti umani che stanno subendo una detenzione assolutamente sproporzionata al fatto per cui sono state condannate, ovvero aver eseguito, o tentato di eseguire, una performance musicale definita "preghiera anti-Putin" nella Cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca.
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Saro' franco: leggendone a suo tempo sulla stampa, non avevo affatto apprezzato quella esibizione; mi sembrava e mi sembra una inammissibile stupidaggine per molti evidenti motivi, e capisco che possa aver ferito profondamente la sensibilita' religiosa e morale altrui.
Ma come ogni persona ragionevole non ho mai dubitato del fatto che due anni di detenzione per quella iniziativa costituiscano una condanna palesemente sproporzionata e configurino un atto semplicemente persecutorio.
Per quel poco che ne so, la successiva condotta delle tre giovani donne accusate e condannate per quell'iniziativa (ad una, Yekaterina Samutsevitch, dopo alcuni mesi di detenzione a quanto leggo e' stata poi restituita la liberta' con sentenza della Corte d'Appello essendo emerso che era stata fermata prima di poter prender parte alla performance) mi ha non solo confermato nella convinzione che la loro detenzione sia del tutto iniqua, ma anche vieppiu' persuaso della sincerita' del loro impegno per i diritti umani.
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Credo che il governo italiano, e per esso il Ministero degli Affari Esteri nella sua persona, nell'ambito dei rapporti bilaterali che tra stati e governi sussistono, possa e debba intervenire in loro favore.
Suppongo che in questo momento il governo italiano sia gia' impegnato per la sorte del giovane attivista italiano di Greenpeace assurdamente accusato di "pirateria" per aver preso parte ad un'azione nonviolenta in difesa della biosfera, al quale va ovviamente la mia solidarieta' come quella di ogni persona ragionevole, ma credo che sia giusto intervenire anche per le due detenute che stanno subendo quella che a me sembra una inammissibile persecuzione.
Scrivo quindi a lei, gentile ministra, che ha dato piu' volte prova di sollecitudine per i diritti umani, per chiederle un intervento.
Voglia gradire distinti saluti,
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani"
Viterbo, 18 ottobre 2013
15. PER ANDREA ZANZOTTO, NEL SECONDO ANNIVERSARIO DELLA SCOMPARSA
Il 18 ottobre di due anni fa scompariva Andrea Zanzotto, uno dei maggiori poeti in lingua italiana del Novecento.
Nel pomeriggio di venerdi' 18 ottobre 2013 il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo gli ha dedicato un incontro di commemorazione nel corso del quale sono state lette e commentate alcune sue poesie.
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Al termine dell'incontro le persone partecipanti hanno espresso unanime adesione all'appello al parlamento italiano affinche' "faccia cessare le stragi nel Mediterraneo legiferando il diritto per tutti gli esseri umani ad entrare in Italia - ed attraverso l'Italia in Europa - in modo legale e sicuro. Ogni essere umano ha diritto alla vita. Ogni essere umano ha diritto alla libera circolazione sull'unico pianeta casa comune dell'umanita' intera. Vi e' una sola umanita' e tutti gli esseri umani ne fanno parte".
16. ALLA DOTTORESSA ANTONELLA LITTA ATTRIBUITO IL PRESTIGIOSO RICONOSCIMENTO DELL'"INTERNATIONAL SOCIETY OF DOCTORS FOR THE ENVIRONMENT - ITALIA"
Con una cerimonia svoltasi nella serata di venerdi' 18 ottobre 2013 ad Arezzo nell'ambito delle autorevoli "Giornata italiane mediche per l'ambiente" cui hanno preso parte illustri medici e scienziati da tutta Italia e' stato consegnato alla dottoressa Antonella Litta il prestigioso riconoscimento della "International Society of Doctors for the Environment" con la motivazione "Ad Antonella Litta per la convinta testimonianza, il costante impegno, l'attenzione alla formazione e all'informazione sulle principali problematiche nell'ambito dell'ambiente e della salute".
La "laudatio" e' stata tenuta dall'illustre scienziato Paolo Tomatis, presidente dell'Eara (European Asbestos Risks Association) e membro della giunta esecutiva dell'Isde, figlio dell'indimenticabile Renzo Tomatis (1929-2007) gia' direttore dell'Agenzia internazionale di ricerca sul cancro (Iarc) di Lione e presidente del comitato scientifico della "International Society of Doctors for the Environment". Paolo Tomatis ha illustrato le molteplici attivita' in difesa di salute, ambiente e diritti umani svolte da Antonella Litta.
La dottoressa Litta ha poi tenuto un discorso di ringraziamento in cui ha anche ricordato con profonda gratitudine e viva commozione alcune figure di riferimento per il suo impegno, come appunto l'indimenticabile Lorenzo Tomatis.
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Vivissime congratulazioni alla dottoressa Litta sono state espresse dai medici e dagli scienziati presenti, ma anche con messaggi scritti da molte altre prestigiose personalita' della professione medica, della comunita' scientifica, dell'ambito accademico, della vita civile e delle istituzioni, come ad esempio l'illustre magistrato Ferdinando Imposimato che ha inviato un suo autorevole messaggio.
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Una breve notizia sulla dottoressa Antonella Litta
Antonella Litta svolge l'attivita' di medico di medicina generale a Nepi (Vt). E' specialista in Reumatologia ed ha condotto una intensa attivita' di ricerca scientifica presso l'Universita' di Roma "la Sapienza" e contribuito alla realizzazione di uno tra i primi e piu' importanti studi scientifici italiani sull'interazione tra campi elettromagnetici e sistemi viventi, pubblicato sulla prestigiosa rivista "Clinical and Esperimental Rheumatology", n. 11, pp. 41-47, 1993. E' referente locale dell'Associazione italiana medici per l'ambiente (International Society of Doctors for the Environment - Italia) e per questa associazione e' responsabile e coordinatrice nazionale del gruppo di studio su "Trasporto aereo come fattore d'inquinamento ambientale e danno alla salute". E' referente per l'Ordine dei medici di Viterbo per l'iniziativa congiunta Fnomceo-Isde "Tutela del diritto individuale e collettivo alla salute e ad un ambiente salubre". Gia' responsabile dell'associazione Aires-onlus (Associazione internazionale ricerca e salute) e' stata organizzatrice di numerosi convegni medico-scientifici. Presta attivita' di medico volontario nei paesi africani. E' stata consigliera comunale. E' partecipe e sostenitrice di programmi di solidarieta' locali ed internazionali. E' impegnata nell'Associazione nazionale partigiani d'Italia (Anpi) a livello locale e provinciale. Fa parte di un comitato che promuove il diritto allo studio con iniziative di solidarieta' concreta. Presidente del Comitato "Nepi per la pace", e' impegnata in progetti di educazione alla pace, alla legalita', alla nonviolenza e al rispetto dell'ambiente. E' la portavoce del Comitato che si e' opposto vittoriosamente all'insensato ed illegale mega-aeroporto di Viterbo salvando la preziosa area naturalistica, archeologica e termale del Bullicame di dantesca memoria e che s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti. Come rappresentante dell'Associazione italiana medici per l'ambiente (Isde-Italia) ha promosso una rilevante iniziativa per il risanamento delle acque del lago di Vico e in difesa della salute della popolazione dei comuni circumlacuali. E' oggi in Italia figura di riferimento nella denuncia della presenza dell'arsenico nelle acque destinate al consumo umano, e nella proposta di iniziative specifiche e adeguate da parte delle istituzioni per la dearsenificazione delle acque e la difesa della salute della popolazione. Per il suo impegno in difesa di ambiente, salute e diritti alla dottoressa Antonella Litta e' stato attribuito il 6 marzo 2013 a Roma il prestigioso "Premio Donne, Pace e Ambiente Wangari Maathai". Il 18 ottobre 2013 le e' stato conferito ad Arezzo il prestigioso riconoscimento da parte della "International Society of Doctors for the Environment" in occasione delle settime "Giornate italiane mediche per l'ambiente".
17. PIU' LONTANE DELLA GUERRA DI TROIA
Dalla strage del 3 ottobre - centinaia le vittime accertate - sono passate due settimane e due giorni; dalla strage del 12 ottobre - ancora decine di vittime accertate - una settimana appena. Eppure sembrano piu' lontane della guerra di Troia. Tutto viene dimenticato in un attimo, in un soffio.
In attesa della prossima strage. E della successiva, e della successiva.
Occorre fermare le stragi. Fermarle subito, adesso.
E per fermare le stragi occorre che il parlamento legiferi il diritto per tutti gli esseri umani ad entrare in Italia - ed attraverso l'Italia in Europa - in modo legale e sicuro, subito, adesso.
Ma perche' il parlamento legiferi occorre l'attenzione, l'impegno, la pressione nonviolenta di un ampio movimento democratico, una insurrezione morale delle coscienze e delle intelligenze contro il male e la morte.
Facciamo sentire la nostra voce: chiediamo al parlamento di far cessare le stragi nel Mediterraneo; chiediamo al parlamento di salvare le vite dei migranti in fuga dalle guerre, dalla fame, dalle dittature; chiediamo al parlamento di riconoscere i diritti umani di tutti gli esseri umani.
18. PER IL CENTENARIO DELLA NASCITA DI VASCO PRATOLINI
Vasco Pratolini e' nato a Firenze il 19 ottobre 1913 ed e' deceduto a Roma il 12 gennaio 1991.
Nel centenario della nascita lo ricordiamo combattente antifascista, militante del movimento operaio, scrittore di forte e sincero impegno civile, narratore delle vicende delle classi oppresse, della loro presa di coscienza e delle loro lotte.
19. NELL'ANNIVERSARIO DELLA SCOMPARSA DI ALDO CAPITINI
Ricorre oggi, sabato 19 ottobre 2013, l'anniversario della scomparsa di Aldo Capitini, avvenuta il 19 ottobre 1968.
Il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" lo ha ricordato nel pomeriggio a Viterbo con un incontro commemorativo nel corso del quale sono stati letti e commentati alcuni testi del principale pensatore e promotore della nonviolenza in Italia.
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Una breve notizia su Aldo Capitini
Aldo Capitini e' nato a Perugia nel 1899, antifascista e perseguitato, docente universitario, infaticabile promotore di iniziative per la nonviolenza e la pace. E' morto a Perugia nel 1968. E' stato il piu' grande pensatore ed operatore della nonviolenza in Italia.
Tra le opere di Aldo Capitini: la miglior antologia degli scritti e' ancora quella a cura di Giovanni Cacioppo e vari collaboratori, Il messaggio di Aldo Capitini, Lacaita, Manduria 1977 (che contiene anche una raccolta di testimonianze ed una pressoche' integrale - ovviamente allo stato delle conoscenze e delle ricerche dell'epoca - bibliografia degli scritti di Capitini); ma notevole ed oggi imprescindibile e' anche la recente antologia degli scritti a cura di Mario Martini, Le ragioni della nonviolenza, Edizioni Ets, Pisa 2004, 2007; delle singole opere capitiniane sono state recentemente ripubblicate: Le tecniche della nonviolenza, Linea d'ombra, Milano 1989, Edizioni dell'asino, Roma 2009; Elementi di un'esperienza religiosa, Cappelli, Bologna 1990; Colloquio corale, L'ancora del Mediterraneo, Napoli 2005; L'atto di educare, Armando Editore, Roma 2010; cfr. inoltre la raccolta di scritti autobiografici Opposizione e liberazione, Linea d'ombra, Milano 1991, L'ancora del Mediterraneo, Napoli 2003; gli scritti sul Liberalsocialismo, Edizioni e/o, Roma 1996; La religione dell'educazione, La Meridiana, Molfetta 2008; segnaliamo anche Nonviolenza dopo la tempesta. Carteggio con Sara Melauri, Edizioni Associate, Roma 1991. Presso la redazione di "Azione nonviolenta" (e-mail: azionenonviolenta at sis.it, sito: www.nonviolenti.org) sono disponibili e possono essere richiesti vari volumi ed opuscoli di Capitini non piu' reperibili in libreria (tra cui Il potere di tutti, 1969). Negli anni '90 e' iniziata la pubblicazione di una edizione di opere scelte: sono fin qui apparsi un volume di Scritti sulla nonviolenza, Protagon, Perugia 1992, e un volume di Scritti filosofici e religiosi, Perugia 1994, seconda edizione ampliata, Fondazione centro studi Aldo Capitini, Perugia 1998. Piu' recente e' la pubblicazione di alcuni carteggi particolarmente rilevanti: Aldo Capitini, Walter Binni, Lettere 1931-1968, Carocci, Roma 2007; Aldo Capitini, Danilo Dolci, Lettere 1952-1968, Carocci, Roma 2008; Aldo Capitini, Guido Calogero, Lettere 1936-1968, Carocci, Roma 2009.
Tra le opere su Aldo Capitini: a) per la bibliografia: Fondazione Centro studi Aldo Capitini, Bibliografia di scritti su Aldo Capitini, a cura di Laura Zazzerini, Volumnia Editrice, Perugia 2007; Caterina Foppa Pedretti, Bibliografia primaria e secondaria di Aldo Capitini, Vita e Pensiero, Milano 2007; segnaliamo anche che la gia' citata bibliografia essenziale degli scritti di Aldo Capitini pubblicati dal 1926 al 1973, a cura di Aldo Stella, pubblicata in Il messaggio di Aldo Capitini, cit., abbiamo recentemente ripubblicato in "Coi piedi per terra" n. 298 del 20 luglio 2010; b) per la critica e la documentazione: oltre alle introduzioni alle singole sezioni del sopra citato Il messaggio di Aldo Capitini, tra le pubblicazioni recenti si veda almeno: Giacomo Zanga, Aldo Capitini, Bresci, Torino 1988; Clara Cutini (a cura di), Uno schedato politico: Aldo Capitini, Editoriale Umbra, Perugia 1988; Fabrizio Truini, Aldo Capitini, Edizioni cultura della pace, S. Domenico di Fiesole (Fi) 1989; Tiziana Pironi, La pedagogia del nuovo di Aldo Capitini. Tra religione ed etica laica, Clueb, Bologna 1991; Fondazione "Centro studi Aldo Capitini", Elementi dell'esperienza religiosa contemporanea, La Nuova Italia, Scandicci (Fi) 1991; Rocco Altieri, La rivoluzione nonviolenta. Per una biografia intellettuale di Aldo Capitini, Biblioteca Franco Serantini, Pisa 1998, 2003; AA. VV., Aldo Capitini, persuasione e nonviolenza, volume monografico de "Il ponte", anno LIV, n. 10, ottobre 1998; Antonio Vigilante, La realta' liberata. Escatologia e nonviolenza in Capitini, Edizioni del Rosone, Foggia 1999; Mario Martini (a cura di), Aldo Capitini libero religioso rivoluzionario nonviolento. Atti del Convegno, Comune di Perugia - Fondazione Aldo Capitini, Perugia 1999; Pietro Polito, L'eresia di Aldo Capitini, Stylos, Aosta 2001; Gian Biagio Furiozzi (a cura di), Aldo Capitini tra socialismo e liberalismo, Franco Angeli, Milano 2001; Federica Curzi, Vivere la nonviolenza. La filosofia di Aldo Capitini, Cittadella, Assisi 2004; Massimo Pomi, Al servizio dell'impossibile. Un profilo pedagogico di Aldo Capitini, Rcs - La Nuova Italia, Milano-Firenze 2005; Andrea Tortoreto, La filosofia di Aldo Capitini, Clinamen, Firenze 2005; Maurizio Cavicchi, Aldo Capitini. Un itinerario di vita e di pensiero, Lacaita, Manduria 2005; Marco Catarci, Il pensiero disarmato. La pedagogia della nonviolenza di Aldo Capitini, Ega, Torino 2007; Alarico Mariani Marini, Eligio Resta, Marciare per la pace. Il mondo nonviolento di Aldo Capitini, Plus, Pisa 2007; Maura Caracciolo, Aldo Capitini e Giorgio La Pira. Profeti di pace sul sentiero di Isaia, Milella, Lecce 2008; Mario Martini, Franca Bolotti (a cura di), Capitini incontra i giovani, Morlacchi, Perugia 2009; Giuseppe Moscati (a cura di), Il pensiero e le opere di Aldo Capitini nella coscienza delle giovani generazioni, Levante, Bari 2010; cfr. anche il capitolo dedicato a Capitini in Angelo d'Orsi, Intellettuali nel Novecento italiano, Einaudi, Torino 2001; e Amoreno Martellini, Fiori nei cannoni. Nonviolenza e antimilitarismo nell'Italia del Novecento, Donzelli, Roma 2006; c) per una bibliografia della critica cfr. per un avvio il libro di Pietro Polito citato ed i volumi bibliografici segnalati sopra; numerosi utilissimi materiali di e su Aldo Capitini sono nel sito dell'Associazione nazionale amici di Aldo Capitini: www.aldocapitini.it; una assai utile mostra e un altrettanto utile dvd su Aldo Capitini possono essere richiesti scrivendo a Luciano Capitini: capitps at libero.it, o anche a Lanfranco Mencaroni: l.mencaroni at libero.it, o anche al Movimento Nonviolento: tel. 0458009803, fax: 0458009212, e-mail: azionenonviolenta at sis.it o anche redazione at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org
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Commemorare Capitini e' proseguirne la lotta
Concludendo l'incontro, il responsabile della struttura nonviolenta viterbese, Peppe Sini, ha evidenziato come nella figura, nel pensiero e nell'opera di Aldo Capitini si incontrano e si fondono in un insieme coeso e coerente molte decisive lezioni: le testimonianze di Francesco d'Assisi e di Giuseppe Mazzini, di Lev Tolstoj e di Mohandas Gandhi, la difesa coraggiosa e intransigente dei diritti umani di tutti gli esseri umani, l'estensione dei diritti agli animali non umani e quindi la scelta vegetariana, l'antifascismo piu' nitido e piu' rigoroso, l'intreccio del meglio della tradizione liberale con il meglio di quella socialista nel liberalsocialismo (termine che proprio Capitini conio'), e molte altre esperienze ancora, il tutto unificato nella scelta teorica e pratica della nonviolenza (e fu proprio Capitini a coniare il termine nonviolenza per tradurre i concetti gandhiani di ahimsa e satyagraha): e della nonviolenza Aldo Capitini, fin dalla sua attivita' durante e contro il fascismo e sin dal suo primo libro Elementi di un'esperienza religiosa (del 1937) e' stato in Italia il piu' rilevante pensatore e promotore. Ed e' a lui che dobbiamo l'ideazione e la realizzazione della marcia Perugia-Assisi, la nascita del Movimento Nonviolento, la fondazione della rivista "Azione nonviolenta" e tante altre esperienze di grande valore come i Centri di orientamento sociale.
Commemorare Capitini nell'anniversario della scomparsa significa accoglierne la lezione e l'appello, significa proseguirne la meditazione e la lotta, significa assumerne l'eredita' di impegno per la pace, la giustizia, la misericordia, la solidarieta' che tutti riconosce e raggiunge, la salvaguardia della biosfera, l'opposizione alla violenza in tutte le sue forme.
Commemorare Capitini, porsi all'ascolto della sua voce, e' gia' un passo nel cammino della nonviolenza.
Nel nome e nel ricordo di Aldo Capitini la nonviolenza e' in cammino nel quotidiano operare che costruisce e protegge il bene comune, si oppone ad ogni menzogna e ad ogni sopraffazione, afferma la responsabilita', invera la dignita' di ciascuno e di tutti, si batte per la comune liberazione e l'armoniosa convivenza, per la condivisione dei beni, del bene, della vita.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
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Un appello al parlamento
Le persone partecipanti all'incontro hanno espresso unanime adesione all'appello al parlamento italiano affinche' "faccia cessare le stragi nel Mediterraneo legiferando il diritto per tutti gli esseri umani ad entrare in Italia - ed attraverso l'Italia in Europa - in modo legale e sicuro. Ogni essere umano ha diritto alla vita. Ogni essere umano ha diritto alla libera circolazione sull'unico pianeta casa comune dell'umanita' intera. Vi e' una sola umanita' e tutti gli esseri umani ne fanno parte".
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Una iniziativa nonviolenta il 4 novembre in tutta Italia
Le persone partecipanti all'incontro hanno altresi' rilanciato l'appello "Ogni vittima ha il volto di Abele" promosso dal Movimento Nonviolento, da Peacelink e dallo stesso Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo affinche' "il 4 novembre si realizzino in tutte le citta' d'Italia commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre, commemorazioni che siano anche solenne impegno contro tutte le guerre e le violenze. Affinche' il 4 novembre, anniversario della fine dell'"inutile strage" della prima guerra mondiale, cessi di essere il giorno in cui i poteri assassini irridono gli assassinati, e diventi invece il giorno in cui nel ricordo degli esseri umani defunti vittime delle guerre gli esseri umani viventi esprimono, rinnovano, inverano l'impegno affinche' non ci siano mai piu' guerre, mai piu' uccisioni, mai piu' persecuzioni".
20. IL 4 NOVEMBRE CONTRO TUTTE LE GUERRE E LE STRAGI
A tutte le persone amiche della nonviolenza chiediamo ancora una volta un impegno: di adoperarsi anche quest'anno per fare del 4 novembre un giorno di lutto e memoria di tutte le vittime di tutte le guerre e le stragi; per fare del 4 novembre un giorno di testimonianza nonviolenta contro la guerra e le uccisioni.
Ancora una volta chiediamo di organizzare in tutte le citta' italiane iniziative nonviolente rispondendo all'appello "Ogni vittima ha il volto di Abele" che di seguito ripubblichiamo.
In questo foglio ripubblichiamo altresi' alcuni ulteriori materiali di riflessione.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
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NONVIOLENZA. FEMMINILE PLURALE
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Supplemento del notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino" (anno XIV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it
Numero 505 del 13 novembre 2013
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