[Nonviolenza] Telegrammi. 1455



 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 1455 del 13 novembre 2013

Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com

 

Sommario di questo numero:

1. Peppe Sini: Per le vittime di Nassiriya, nel decimo anniversario della strage

2. Un incontro di riflessione con Paolo Arena su "Sociologia della cultura e teoria e pratica della nonviolenza liberatrice"

3. Il 25 novembre la Giornata internazionale per l'eliminazione

4. Un appello al parlamento italiano: faccia cessare le stragi nel Mediterraneo

5. Segnalazioni librarie

6. La "Carta" del Movimento Nonviolento

7. Per saperne di piu'

 

1. EDITORIALE. PEPPE SINI: PER LE VITTIME DI NASSIRIYA, NEL DECIMO ANNIVERSARIO DELLA STRAGE

 

La strage di Nassiriya di cui ricorre il decimo anniversario rivela la verita' atroce della guerra: che consiste nella distruzione di vite umane.

In Iraq continuano quotidiane le stragi.

La partecipazione italiana alle due scellerate guerre del Golfo e' stata un atto illegale. Chi quella guerra ha deciso, chi la partecipazione italiana ha deliberato, e' corresponsabile della morte delle vittime di Nassiriya come di tutte le altre vittime della guerra e del terrorismo le cui stragi tuttora continuano, la' ed altrove.

*

Ugualmente e' illegale e criminale la partecipazione italiana alla scellerata guerra afgana tuttora in corso. Ed ugualmente chi questa guerra ha deciso, chi la partecipazione italiana ha deliberato, e' corresponsabile della morte delle vittime che anch'essa continua a mietere.

Cosi' chi produce, autorizza, commercia, detiene ed usa armi omicide, delle vittime delle armi omicide e' corresponsabile.

Cosi' chi arruola, organizza, addestra, manda esseri umani a uccidere e ad essere uccisi, e' corresponsabile delle vittime che quell'attivita' provoca.

*

Tacciano i governanti, i parlamentari italiani che hanno mandato i soldati italiani in Iraq, in Afghanistan: delle morti da quelle guerre provocate sono anch'essi corresponsabili.

Tacciano i governanti, i parlamentari italiani che hanno votato per finanziare le missioni internazionali belliche e il riarmo: delle morti in quelle guerre avvenute, delle morti dalle armi provocate, sono anch'essi corresponsabili.

Tacciano i retori del "dulce et decorum est pro patria mori": chi scrisse quelle parole non esito' a fuggire dal campo di battaglia per salvare la propria vita; chi le ripete cinicamente sacrificando le altrui vite e' sempre in malafede, della violenza che porta alle stragi si fa servitore ed ebbro esaltatore, offende tutti gli uccisi.

Tacciano i retori del "si vis pacem, para bellum": chi prepara la guerra prepara le stragi, la pace e' invece l'impegno a salvare le vite.

Solo le belve si compiacciono del sangue versato.

*

Mente chi dice che la guerra sia pace o pace rechi. La guerra e' guerra, e' strage, e' distruzione. E' il contrario dell'umanita'. E la piu' grande nemica dell'umanita'.

Mente chi dice che le vittime "non sono morte invano". Nulla mai giustifica un omicidio. Nulla mai giustifica una strage. Nulla mai giustifica una guerra. Nessuna morte e' "utile", nessuna morte e' "giusta", nessuna morte e' "necessaria".

Mentono sempre tutti gli assassini.

Mentono sempre tutti i complici degli assassini.

Mentono sempre, ed offendono i morti, ed offendono il dolore dei vivi, ed offendono e mutilano la propria stessa umanita', e nuove stragi favoreggiano, consentono, preparano.

La menzogna e l'uccidere sono premessa e sostanza della guerra.

*

Il ricordo delle vittime di Nassiriya, come di tutte le vittime di tutte le guerre e di tutte le uccisioni, ci convoca all'impegno contro tutte le guerre, contro tutte le uccisioni.

Ci convoca all'impegno per salvare tutte le vite.

Ci convoca all'impegno nitido e intransigente per la pace, per il disarmo, per la smilitarizzazione dei conflitti, dei territori, delle societa', delle culture.

La voce di tutte le vittime ci chiama a cessare di uccidere.

La voce di tutte le vittime ci chiama a impedire di uccidere.

Vi e' una sola umanita'.

Ogni essere umano ha diritto alla vita.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

2. INCONTRI. UN INCONTRO DI RIFLESSIONE CON PAOLO ARENA SU "SOCIOLOGIA DELLA CULTURA E TEORIA E PRATICA DELLA NONVIOLENZA LIBERATRICE"

 

Si e' svolto la sera di martedi' 12 novembre 2013 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di studio con la partecipazione di Paolo Arena su "Sociologia della cultura e teoria e pratica della nonviolenza liberatrice. Elementi di riflessione economica, giuridica e politica per un'alternativa eco-equo-solidale".

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Una breve notizia su Paolo Arena

Paolo Arena, critico e saggista, studioso di cinema, arti visive, weltliteratur, sistemi di pensiero, processi culturali e comunicazioni di massa, e' uno dei principali collaboratori del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo e fa parte della redazione di "Viterbo oltre il muro. Spazio di informazione nonviolenta", un'esperienza nata dagli incontri di formazione nonviolenta che per anni si sono svolti con cadenza settimanale a Viterbo; nel 2010 insieme a Marco Graziotti ha condotto un'ampia inchiesta sul tema "La nonviolenza oggi in Italia" con centinaia di interviste a molte delle piu' rappresentative figure dell'impegno nonviolento nel nostro paese. Ha tenuto apprezzate conferenze sul cinema di Tarkovskij all'Universita' di Roma "La Sapienza" e presso biblioteche pubbliche. Negli ultimi anni ha animato cicli di incontri di studio su Dante e su Seneca. Fa parte di un comitato che promuove il diritto allo studio con iniziative di solidarieta' concreta.

 

3. INIZIATIVE. IL 25 NOVEMBRE LA GIORNATA INTERNAZIONALE PER L'ELIMINAZIONE DELLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE

 

Ovunque si promuovano iniziative.

Sosteniamo la proposta dello sciopero contro il femminicidio. Per contatti: sito: http://scioperodonne.wordpress.com/, e-mail: organizza.scioperodonne at gmail.com

 

4. INIZIATIVE. UN APPELLO AL PARLAMENTO ITALIANO: FACCIA CESSARE LE STRAGI NEL MEDITERRANEO

[Riproponiamo ancora una volta il seguente appello]

 

Rivolgiamo un appello al parlamento italiano: faccia cessare le stragi nel Mediterraneo legiferando il diritto per tutti gli esseri umani ad entrare in Italia - ed attraverso l'Italia in Europa - in modo legale e sicuro.

Ogni essere umano ha diritto alla vita. Ogni essere umano ha diritto alla libera circolazione sull'unico pianeta casa comune dell'umanita' intera. Vi e' una sola umanita' e tutti gli esseri umani ne fanno parte.

 

5. SEGNALAZIONI LIBRARIE

 

Riletture

- Dario Antiseri, Epistemologia e didattica delle scienze, Armando, Roma 1977, 1980, pp. 264.

- Etienne Balibar, Le frontiere della democrazia, Manifestolibri, Roma 1993, pp. 222.

*

Riedizioni

- Carlo Salinari (a cura di), La poesia lirica del Duecento, 1951, 1968, Mondadori, Milano 2013, pp. 628, euro 12,90 (in supplemento a vari periodici Mondadori).

 

6. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

 

7. PER SAPERNE DI PIU'

 

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

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