[Nonviolenza] Telegrammi. 1450
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- Date: Thu, 7 Nov 2013 21:29:40 +0100 (CET)
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TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 1450 dell'8 novembre 2013
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com
Sommario di questo numero:
1. Peppe Sini: Il conte zio
2. Albert Camus, maestro di umanita', maestro di nonviolenza. Una commemorazione a Viterbo
3. Scriviamo a Renato Accorinti per ringraziarlo. Una proposta alle persone impegnate contro la guerra e contro le uccisioni
4. Il 25 novembre la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne
5. Un appello al parlamento italiano: faccia cessare le stragi nel Mediterraneo
6. Un invito ai parlamentari per farla finita col razzismo
7. Una lettera aperta al Presidente del Consiglio dei Ministri per la cessazione della illegale ed insensata partecipazione italiana alla guerra in corso in Afghanistan
8. Un appello agli enti locali affinche' si impegnino per la cessazione della illegale ed insensata partecipazione italiana alla guerra in corso in Afghanistan
9. Un appello ai parlamentari per il disarmo
10. Segnalazioni librarie
11. La "Carta" del Movimento Nonviolento
12. Per saperne di piu'
1. EDITORIALE. PEPPE SINI: IL CONTE ZIO
La strage e la persecuzione dei migranti che continua.
La guerra terrorista e stragista in Afghanistan che continua.
Il riarmo folle e assassino che continua.
E continuano le politiche di rapina, sfruttamento, oppressione, riduzione in miseria e in schiavitu'.
*
Tutto e' cosi' atrocemente evidente: ed il ceto politico, il ceto intellettuale, il ceto pedagogico altro non sembra saper fare che essere complice della violenza, dei crimini, dell'orrore.
Cosa si aspetta a fare una legge che abolisca le infami misure razziste responsabili della persecuzione e della morte dei migranti?
Cosa si aspetta a cessare di partecipare alla carneficina afgana?
Cosa si aspetta a revocare l'acquisto delle nuove abominevoli armi di sterminio e ad iniziare il disarmo?
Cosa si aspetta a cacciare dal governo del paese i manutengoli ed i corresponsabili della corruzione e del latrocinio, della guerra assassina e del razzismo assassino?
Cosa si aspetta ad avviare una politica economica che costringa i ladri e i pescecani, gli sfruttatori e i corrotti a restituire il maltolto ed a sottostare finalmente alla legge uguale per tutti?
Cosa si aspetta ad avviare una politica sociale che inveri quanto stabilito dalla Costituzione in materia di diritti e di solidarieta'?
Cosa si aspetta ad avviare una politica ambientale di effettiva difesa della biosfera e quindi della vita e della salute di tutti?
Tutto e' cosi' atrocemente evidente: ed il ceto politico, il ceto intellettuale, il ceto pedagogico certo deve durare fatica, una grande fatica, per occultare le basse opere ed ime su cui si regge il privilegio degli sfruttatori, il disordine costituito.
*
Nulla e' piu' necessario ed urgente di un'insurrezione nonviolenta delle coscienze e delle intelligenze per la legalita' che salva le vite, per la pace, per i diritti umani di tutti gli esseri umani, per la difesa della biosfera.
Nulla e' piu' necessario ed urgente di un'insurrezione nonviolenta delle coscienze e delle intelligenze per far cessare le guerre e le uccisioni, le persecuzioni, le devastazioni.
Nulla e' piu' necessario ed urgente di un'insurrezione nonviolenta delle coscienze e delle intelligenze per sconfiggere il regime della corruzione, il potere mafioso, i signori della guerra.
2. INCONTRI. ALBERT CAMUS, MAESTRO DI UMANITA', MAESTRO DI NONVIOLENZA
Si e' svolto giovedi' 7 novembre 2013 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro in memoria di Albert Camus nel centenario della nascita del grande combattente per la liberta', la solidarieta' e la dignita' umana.
Nel corso dell'incontro sono stati letti e commentati alcuni brani da varie opere di Camus.
La commemorazione e' stata tenuta dal responsabile della struttura nonviolenta viterbese, Peppe Sini.
*
1. Albert Camus non e' solo un grande scrittore e drammaturgo, non e' solo un grande attivista per i diritti umani: e' uno dei piu' grandi pensatori politici del XX secolo, e lo e' per due motivi.
Il primo: perche' e' uno dei grandi pensatori morali, che mai le scelte morali prostitui' alla contingenza tattica dell'agire politico, ne' al tornaconto personale o del gruppo dei prossimi ai danni di altri esseri umani. Che mai le scelte morali - e quindi altresi' quelle politiche - disgiunse dall'ascolto della voce delle vittime, dalla visione del volto muto e sofferente delle vittime. Che sempre senti' che a quella richiesta di aiuto che i sofferenti e gli estinti lanciano occorre rispondere con la propria responsabilita'. Recare aiuto a chi soffre oppressione, paura, bisogno: e' il primo dovere.
Il secondo: perche' mentre pensava agiva, e cosi' non solo ha protestato, ma ha coerentemente e concretamente combattuto contro il colonialismo, ha combattuto contro il fascismo, ha combattuto contro il totalitarismo, ha combattuto contro le guerre e le dittature, contro le ingiustizie e le violenze. Ha sempre combattuto contro tutte le ideologie e le prassi assassine. Ed ha lottato sempre senza perdere la consapevolezza del rispetto della vita, della dignita' e dei diritti altrui, anche nelle situazioni piu' tragiche.
2. Chi ha letto La peste - a nostro avviso uno dei capolavori di sapienza umana della letteratura universale - sa cosa e' la Resistenza. Chi ha letto La peste sa cosa e' la nonviolenza.
Chi ha letto Lo straniero, Caligola, Il malinteso, La caduta, Il mito di Sisifo, sa cosa e' l'assurdita' della nostra condizione esistenziale e quale sia la radice della rivolta contro ogni egoismo, contro ogni sopraffazione, contro ogni menzogna.
Chi ha letto L'uomo in rivolta - uno dei libri di riflessione morale e politica piu' illuminanti - e gli editoriali di "Combat", sa cosa e' il dovere morale, il dovere politico, vi apprende cosa sia fraternita'.
Ma tutto Camus va letto. Dai Taccuini ad Actuelles, da tutto il teatro a tutta la pubblicistica militante, all'intera opera narrativa, lirica e descrittiva, saggistica. Leggere Camus ti nutre sempre.
3. E' l'artista e il pensatore della bellezza del mondo e del dovere di amare, del senso del limite e della responsabilita', della coscienza della solitudine e del dovere della solidarieta' in inscindibile compresenza, dell'intreccio della giustizia e della liberta', dell'io e del noi, del riconoscimento di umanita' e della riconoscenza per l'umanita', della pieta' che opera contro il male.
Ed e' il lottatore fermo e costante in difesa della civilta' umana che nel dialogo e nella condivisione, nell'ascolto e nell'aiuto reciproco consiste; l'oppositore intransigente che si batte contro tutti i fascismi, contro la guerra, contro la pena di morte, contro ogni persecuzione ed uccisione.
Il filosofo e il militante della nonviolenza in cammino.
A cento anni esatti dalla nascita, ed a cinquantatre dalla scomparsa, lo ricordiamo con gratitudine e lo salutiamo come benefico amico, compagno di lotte, maestro di umanita'.
*
Le persone partecipanti all'incontro nel ricordo e nel nome di Albert Camus hanno riaffermato l'impegno contro tutte le violenze e le menzogne, contro la guerra e l'oppressione, per la giustizia sociale e per i diritti umani di tutti gli esseri umani.
In particolare hanno espresso adesione e sostegno all'appello al parlamento italiano affinche' "faccia cessare le stragi nel Mediterraneo legiferando il diritto per tutti gli esseri umani ad entrare in Italia - ed attraverso l'Italia in Europa - in modo legale e sicuro", ed all'appello per la piu' ampia mobilitazione il 25 novembre, Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne.
*
Una breve notizia su Albert Camus
Albert Camus, nato a Mondovi (Algeria) nel 1913, nel 1940 a Parigi, impegnato nella Resistenza con il movimento "Combat" (dopo la liberazione sara' redattore-capo del quotidiano con lo stesso titolo), premio Nobel per la letteratura nel 1957, muore nel 1960 per un incidente automobilistico. Lo caratterizzo' un costante impegno contro il totalitarismo e per i diritti umani, che espresse sia nell'opera letteraria e saggistica, sia nel giornalismo e nelle lotte civili (oltre che nella partecipazione alla Resistenza). In un articolo a lui dedicato ha scritto Giovanni Macchia (citiamo da "Camus e la letteratura del dissenso", in Giovanni Macchia, Il mito di Parigi, Einaudi): "L'assurdo fu per Camus un punto di partenza... Poiche' non si puo' immaginare una vita senza scelta, e tutto ha un significato nel mondo, anche il silenzio, e vivere 'en quelque maniere' significa pur riconoscere l'impossibilita' della negazione assoluta, la prima cosa che noi non possiamo negare e' la vita degli altri. Nell'interno dell'esperienza assurda nasce come prima evidenza (credere al proprio grido) la rivolta: slancio irragionevole contro una condizione incomprensibile e ingiusta, e che pur rivendica l'ordine nel caos. E ricordo la gioiosa impressione che provoco' la formula cartesiana di Camus, con la sua aria di limpido giuoco, quando la leggemmo la prima volta. Non 'je me revolte, donc je suis': ma 'je me revolte, donc nous sommes'. Risollevare gli uomini dalla loro solitudine, dare una ragione ai loro atti; mettersi non dalla parte degli uomini che fanno la storia ma di coloro che la subiscono... Rivolta come fraternita'". Opere di Albert Camus: tra le opere di Camus particolarmente significative dal nostro punto di vista ci sembrano Il mito di Sisifo, Caligola, La peste, L'uomo in rivolta, tutti piu' volte ristampati da Bompiani. Utile anche la lettura dei Taccuini (sempre presso Bompiani) e delle corrispondenze per "Combat" 1944-1947 raccolte col titolo Questa lotta vi riguarda (ancora Bompiani). Si veda anche (con Arthur Koestler), La pena di morte, Newton Compton, Roma 1981. Opere su Albert Camus: numerose sono le monografie su Camus; si vedano almeno la testimonianza di Jean Grenier, Albert Camus, souvenirs, Gallimard, e per una sommaria introduzione: Pol Gaillard, Camus, Bordas; Roger Grenier, Albert Camus, soleil et ombre, Gallimard; Francois Livi, Camus, La Nuova Italia; una recente vasta biografia e' quella di Olivier Todd, Albert Camus, una vita, Bompiani.
3. REPETITA IUVANT. SCRIVIAMO A RENATO ACCORINTI PER RINGRAZIARLO. UNA PROPOSTA ALLE PERSONE IMPEGNATE CONTRO LA GUERRA E CONTRO LE UCCISIONI
Crediamo che sia una buona cosa scrivere lettere di ringraziamento e sostegno al sindaco di Messina Renato Accorinti per il luminoso intervento svolto il 4 novembre 2013 nel corso della celebrazione istituzionale tenutasi in quella citta', intervento in cui ricordando l'indimenticabile motto di Sandro Pertini ("Si svuotino gli arsenali di guerra, sorgente di morte, si colmino i granai, sorgente di vita per milioni di creature umane che lottano contro la fame") e l'articolo 11 della Costituzione ("L'Italia ripudia la guerra") ha invitato con parole di verita' all'impegno contro tutte le guerre e le uccisioni, per il disarmo, per la pace e la fratellanza fra tutti gli esseri umani. Al discorso il sindaco ha poi accompagnato lo spiegamento della bandiera della pace su cui erano scritte le parole di Pertini e della Costituzione.
Crediamo inoltre che sia una buona cosa inviare copia di queste lettere, o altre del medesimo contenuto, anche ai mass-media locali e nazionali affinche' valorizzino il profetico gesto del primo cittadino di Messina.
E lettere analoghe suggeriamo di inviare a ministri, parlamentari ed amministratori locali di tutta Italia (gli altri sindaci in primo luogo) affinche' dal sindaco messinese prendano esempio e si adoperino anch'essi contro la guerra, per il disarmo, per salvare le vite.
Ringraziare Renato Accorinti ci sembra dovere di ogni persona di retto sentire e di volonta' buona, di ogni associazione e movimento democratici, di ogni istituzione fedele alla Costituzione della Repubblica Italiana.
Indichiamo alcuni indirizzi di posta elettronica utilizzabili per scrivere al sindaco di Messina: renato.accorinti at comune.messina.it; ufficiogabinetto at comune.messina.it; silvana.mondello at comune.messina.it; segreteriasindaco at comune.messina.it; giovanni.bruno at comune.messina.it; urp at comune.messina.it; stampa at cittadimessina.it; vicesegreteriagenerale at comune.messina.it; staff at renatoaccorintisindaco.it
4. INIZIATIVE. IL 25 NOVEMBRE LA GIORNATA INTERNAZIONALE PER L'ELIMINAZIONE DELLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE
Ovunque si promuovano iniziative.
Sosteniamo la proposta dello sciopero contro il femminicidio. Per contatti: sito: http://scioperodonne.wordpress.com/, e-mail: organizza.scioperodonne at gmail.com
5. REPETITA IUVANT. UN APPELLO AL PARLAMENTO ITALIANO: FACCIA CESSARE LE STRAGI NEL MEDITERRANEO
[Riproponiamo ancora una volta il seguente appello]
Rivolgiamo un appello al parlamento italiano: faccia cessare le stragi nel Mediterraneo legiferando il diritto per tutti gli esseri umani ad entrare in Italia - ed attraverso l'Italia in Europa - in modo legale e sicuro.
Ogni essere umano ha diritto alla vita. Ogni essere umano ha diritto alla libera circolazione sull'unico pianeta casa comune dell'umanita' intera. Vi e' una sola umanita' e tutti gli esseri umani ne fanno parte.
6. REPETITA IUVANT. UN INVITO AI PARLAMENTARI PER FARLA FINITA COL RAZZISMO
[Riproponiamo ancora una volta il seguente appello]
Gentili senatrici e gentili senatori,
gentili deputate e gentili deputati,
siano abolite al piu' presto le infami misure razziste imposte da precedenti governi golpisti.
Sia rispettata la Costituzione della Repubblica Italiana che all'articolo 2 afferma che "La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo" e all'articolo 10 afferma che "Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle liberta' democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica".
Cessi la persecuzione dei migranti.
Sia abolito il cosiddetto "reato di clandestinita'".
Siano aboliti i campi di concentramento.
Siano abolite le deportazioni.
Cessi la schiavitu'.
Sia consentita la libera circolazione di tutti gli esseri umani sull'unico pianeta casa comune dell'umanita' intera.
Sia legiferato subito che ogni persona ha diritto a votare nel luogo in cui vive, lavora, paga le tasse, contribuisce al bene comune.
Sia legiferato subito che ogni persona che e' nata in Italia deve avere i diritti di ogni persona che e' nata in Italia.
Cessi la complicita' istituzionale con le mafie schiaviste.
Cessi finalmente anche in Italia il regime dell'apartheid.
Vi e' una sola umanita'.
7. REPETITA IUVANT. UNA LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI PER LA CESSAZIONE DELLA ILLEGALE ED INSENSATA PARTECIPAZIONE ITALIANA ALLA GUERRA IN CORSO IN AFGHANISTAN
[Riproponiamo ancora una volta il seguente appello]
Egregio Presidente del Consiglio dei Ministri,
non passa giorno senza che dall'Afghanistan giunga notizia di massacri.
Innumerevoli esseri umani sono gia' morti e continuano a morire vittime di una guerra scellerata e insensata che nessuno puo' illudersi di vincere.
Una guerra scellerata e insensata cui l'Italia partecipa da oltre dieci anni in flagrante violazione della Costituzione della Repubblica Italiana.
Una guerra illegale in cui sono morti anche decine di italiani.
Una guerra costosissima, in cui per uccidere degli esseri umani si sperperano da decenni immense risorse economiche che dovrebbero essere utilizzate invece in difesa ed a promozione della vita, della dignita' e dei diritti degli esseri umani.
Lei queste cose le sa gia'.
Faccia dunque l'unica cosa legittima e ragionevole, moralmente decente, necessaria ed urgente: decida la cessazione immediata della partecipazione italiana alla guerra; ed impegni concretamente il nostro paese per la fine della guerra, per il disarmo e la smilitarizzazione del conflitto, per salvare le vite anziche' sopprimerle.
Cessi di essere complice della criminale violazione della Costituzione italiana.
Cessi di essere complice dello sperpero di enormi risorse economiche a fini di morte.
Cessi di essere complice di innumerevoli omicidi.
Cessi di essere complice di questo orrore.
In quanto capo del governo lei e' ora il primo responsabile di una decisione ineludibile: facendo proseguire la partecipazione italiana alla guerra afgana lei e' tra i principali colpevoli delle uccisioni; facendo cessare la partecipazione italiana alla guerra afgana lei puo' diventare un esempio di buona politica, di rispetto del diritto, di agire morale.
Se queste parole la raggiungono, vi rifletta.
E sappia decidersi a fare la cosa giusta: solo la pace salva le vite. La guerra e' nemica dell'umanita'.
Faccia cessare il nostro massacro quotidiano.
8. REPETITA IUVANT. UN APPELLO AGLI ENTI LOCALI AFFINCHE' SI IMPEGNINO PER LA CESSAZIONE DELLA ILLEGALE ED INSENSATA PARTECIPAZIONE ITALIANA ALLA GUERRA IN CORSO IN AFGHANISTAN
[Riproponiamo ancora una volta il seguente appello]
Ai sindaci dei Comuni
ai Presidenti delle Province
ai Presidenti delle Regioni
Egregi signori,
come si puo' restare indifferenti dinanzi all'orrore dei quotidiani massacri in Afghanistan?
Come si puo' restare indifferenti dinanzi all'illegale ed insensata partecipazione italiana a quella guerra scellerata?
Troppe persone sono gia' state assurdamente uccise.
La guerra consiste di stragi.
Solo la pace salva le vite.
Si adoperi l'Italia per la pace e i diritti umani.
Il primo diritto di ogni essere umano e' il diritto a non essere ucciso.
Cessi subito la partecipazione italiana alla guerra.
Vi chiediamo di chiedere al governo di far cessare immediatamente l'illegale ed insensata partecipazione italiana alla guerra in corso in Afghanistan.
Vi chiediamo di chiedere al governo di cessare immediatamente di sperperare delittuosamente ingentissime risorse pubbliche per far morire degli esseri umani.
Vi chiediamo di chiedere al governo di utilizzare piuttosto quelle ingentissime risorse pubbliche per salvare la vita delle persone: per educazione, sanita', assistenza, infrastrutture civili, tutela e risanamento ambientale, diritto alla casa e al lavoro.
Vi chiediamo di chiedere al governo di rispettare finalmente la Costituzione della Repubblica Italiana a cui tutti i ministri hanno giurato di essere fedeli; la Costituzione troppo a lungo scandalosamente violata; la Costituzione che dichiara che "L'Italia ripudia la guerra".
9. REPETITA IUVANT. UN APPELLO AI PARLAMENTARI PER IL DISARMO
[Riproponiamo ancora una volta il seguente appello]
Che votino contro la guerra, contro le armi, contro le uccisioni.
Che votino per salvare le vite umane.
Che votino secondo coscienza.
Meno armi, piu' vite umane salvate.
*
Vi e' una sola umanita'; tutti gli esseri umani ne fanno parte.
Vi e' una sola umanita'; non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te stesso.
Vi e' una sola umanita'; la regola che fonda l'umana convivenza e': non uccidere.
Meno armi, piu' vite umane salvate.
10. SEGNALAZIONI LIBRARIE
Riletture
- Leone Ginzburg, Scritti, Einaudi, Torino 1964, 2000, pp. LXXVI + 492.
- Charles P. Snow, Le due culture, Feltrinelli, Milano 1964, 1977, pp. XIV + 106.
- Charles P. Snow, Scienza e governo, Einaudi, Torino 1966, 1972, pp. 158.
11. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.
12. PER SAPERNE DI PIU'
Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 1450 dell'8 novembre 2013
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