[Nonviolenza] Nonviolenza. Femminile plurale. 499



 

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NONVIOLENZA. FEMMINILE PLURALE

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Supplemento del notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino" (anno XIV)

Numero 499 del 7 novembre 2013

 

In questo numero:

1. "Viterbo oltre il muro" esprime gratitudine e solidarieta' al sindaco di Messina

2. Scriviamo a Renato Accorinti per ringraziarlo. Una proposta alle persone impegnate contro la guerra e contro le uccisioni

3. Verso lo sciopero delle donne il 25 novembre

4. Scioperiamo. Per fermare la cultura della violenza

5. Un appello al parlamento italiano: faccia cessare le stragi nel Mediterraneo

 

1. EDITORIALE. "VITERBO OLTRE IL MURO" ESPRIME GRATITUDINE E SOLIDARIETA' AL SINDACO DI MESSINA

 

Il gruppo di formazione e informazione nonviolenta "Viterbo oltre il muro" esprime gratitudine e solidarieta' al sindaco di Messina Renato Accorinti per la degna sua celebrazione del 4 novembre, anniversario della fine della "inutile strage" della prima guerra mondiale, memoria delle vittime di tutte le guerre, monito affinche' l'umanita' si impegni ad abolire la guerra ed a rispettare, proteggere e sostenere la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.

Aver richiamato le parole di Sandro Pertini, aver riaffermato il dovere costituzionale di ripudiare la guerra, aver evidenziato il legame di fratellanza che tutti gli esseri umani unisce, ha costituito ad un tempo l'omaggio piu' sentito alle vittime delle guerre passate ed in corso e la dichiarazione piu' sincera dell'impegno oggi necessario, l'impegno cui le istituzioni democratiche sono tenute tanto quanto le singole persone sollecite del pubblico bene e degli altrui diritti: l'impegno ad agire per la cessazione immediata di tutte le guerre; l'impegno ad agire per la pace, il disarmo, la smilitarizzazione; l'impegno ad agire per la difesa nitida e intransigente dei diritti di tutti gli esseri umani ed in primo luogo il diritto a non essere perseguitati e uccisi; l'impegno a difendere la biosfera e con essa ed in essa la vita di tutti.

Solo la pace salva le vite.

Solo la nonviolenza contrasta la violenza.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

"Viterbo oltre il muro", gruppo di formazione e informazione nonviolenta

Viterbo, 7 novembre 2013

Il gruppo di formazione e informazione nonviolenta "Viterbo oltre il muro" ha realizzato tra il 2009 e il 2011 una intensa attivita' formativa, con una prolungata serie di incontri a cadenza settimanale. Alcuni dei suoi animatori hanno realizzato nel 2010 una rilevante ricerca sulla situazione attuale della nonviolenza in Italia, con centinaia di interviste ai principali studiosi ed attivisti della nonviolenza nel nostro paese. Il gruppo ha sostenuto altre associazioni impegnate in iniziative di difesa dei diritti umani, per la pace, per la difesa della biosfera, sia partecipando ad incontri formativi, di studio e di riflessione, sia contribuendo a mobilitazioni civiche caratterizzate dalla scelta nitida e intransigente della democrazia, della solidarieta', della responsabilita' e della nonviolenza, sia collaborando attivamente col "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo che dagli anni Settanta del secolo scorso e' la memoria storica e il principale punto di riferimento dell'impegno pacifista, antimilitarista, ecologista e nonviolento nell'Alto Lazio e che da quattordici anni pubblica il notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino".

 

2. INIZIATIVE. SCRIVIAMO A RENATO ACCORINTI PER RINGRAZIARLO. UNA PROPOSTA ALLE PERSONE IMPEGNATE CONTRO LA GUERRA E CONTRO LE UCCISIONI

 

Crediamo che sia una buona cosa scrivere lettere di ringraziamento e sostegno al sindaco di Messina Renato Accorinti per il luminoso intervento svolto il 4 novembre 2013 nel corso della celebrazione istituzionale tenutasi in quella citta', intervento in cui ricordando l'indimenticabile motto di Sandro Pertini ("Si svuotino gli arsenali di guerra, sorgente di morte, si colmino i granai, sorgente di vita per milioni di creature umane che lottano contro la fame") e l'articolo 11 della Costituzione ("L'Italia ripudia la guerra") ha invitato con parole di verita' all'impegno contro tutte le guerre e le uccisioni, per il disarmo, per la pace e la fratellanza fra tutti gli esseri umani. Al discorso il sindaco ha poi accompagnato lo spiegamento della bandiera della pace su cui erano scritte le parole di Pertini e della Costituzione.

Crediamo inoltre che sia una buona cosa inviare copia di queste lettere, o altre del medesimo contenuto, anche ai mass-media locali e nazionali affinche' valorizzino il profetico gesto del primo cittadino di Messina.

E lettere analoghe suggeriamo di inviare a ministri, parlamentari ed amministratori locali di tutta Italia (gli altri sindaci in primo luogo) affinche' dal sindaco messinese prendano esempio e si adoperino anch'essi contro la guerra, per il disarmo, per salvare le vite.

Ringraziare Renato Accorinti ci sembra dovere di ogni persona di retto sentire e di volonta' buona, di ogni associazione e movimento democratici, di ogni istituzione fedele alla Costituzione della Repubblica Italiana.

Indichiamo alcuni indirizzi di posta elettronica utilizzabili per scrivere al sindaco di Messina: renato.accorinti at comune.messina.it; ufficiogabinetto at comune.messina.it; silvana.mondello at comune.messina.it; segreteriasindaco at comune.messina.it; giovanni.bruno at comune.messina.it; urp at comune.messina.it; stampa at cittadimessina.it; vicesegreteriagenerale at comune.messina.it; staff at renatoaccorintisindaco.it

 

3. INIZIATIVE. VERSO LO SCIOPERO DELLE DONNE IL 25 NOVEMBRE

[Riproponiamo il seguente intervento delle promotrici della proposta dello sciopero delle donne contro la violenza femminicida, intervento che abbiamo ricevuto alcune settimane fa dal centro interculturale "Trama di Terre" (per contatti: info at tramaditerre.org)]

 

Carissime tutte (carissimi tutti),

dopo la pagina fb ora e' attivo e visibile anche il sito http://scioperodonne.wordpress.com/, sul quale troverete l'appello e la lista delle adesioni, i link ai giornali e ai siti che riferiscono dello Sciopero, ma anche riflessioni e contributi che riteniamo interessanti per tutt@.

Per quanto riguarda l'organizzazione dello Sciopero, abbiamo aperto la pagina "Le iniziative, citta' per citta'", file che aggiorneremo via via che arriveranno le info sulle manifestazioni/iniziative organizzate nei territori. Pensiamo che la pagina sia utile anche per mettere in contatto gruppi e singole persone. A questo proposito, l'indirizzo mail cui scrivere e': organizza.scioperodonne at gmail.com

Diffondete, diffondete e fateci sapere cosa si muove nelle vostre citta'.

Sulla homepage c'e' quello che consideriamo il nostro manifesto, "Le parole che vogliamo", che vi riportiamo anche qui di seguito.

A presto,

Barbara, Adriana e Tiziana

*

Le parole che vogliamo

Una donna uccisa ogni due giorni non e' una questione di ordine pubblico, ma una ferita aperta nella societa' civile. Lucia, Antonella, Maria Grazia, tanto per citare le ultime della lista, sono state ammazzate dall'ex fidanzato, dal marito e dal compagno nei giorni successivi al decreto varato dal governo il 9 agosto scorso. La prova che misure soltanto repressive non sono la soluzione del problema perche' il femminicidio non ha natura emergenziale ma sistemica. Per questo occorrono, e con urgenza, iniziative di sensibilizzazione e prevenzione, finanziamenti ai centri antiviolenza, campagne istituzionali e mediatiche che mettano al bando ogni giustificazione e sottovalutazione del fenomeno. E che, soprattutto, favoriscano la percezione delle donne non come vittime e soggetti deboli bisognosi di tutele, ma persone a tutto tondo da sostenere contro antiche imposizioni patriarcali, in grado di autodeterminarsi e scegliere liberamente il proprio modo di vivere.

Per questo rilanciamo con ancora piu' fermezza l'appello allo Sciopero delle donne per il 25 novembre prossimo, convinte che solo un'azione forte possa indurre il nostro Paese a una riflessione seria sulle relazioni tra i generi, sul potere e le sue dinamiche di sopraffazione.

Uno Sciopero generale e generalizzato contro il femminicidio per ridare peso alla politica delle donne, riprendere in mano le pratiche e i percorsi dei femminismi che in questi anni hanno lavorato sulle molteplici forme della violenza e dare un segnale chiaro e inequivocabile riconoscendo che solo una cultura antirazzista, antifascista e non sessista puo' produrre un nuovo modo di pensare e vivere le relazioni fra i sessi.

Uno Sciopero che afferma un nesso imprescindibile fra lavoro/cura/precarieta'/reddito, rivendica la maternita' come una scelta, rifiuta il ricatto delle dimissioni in bianco e afferma che anche la salute del corpo delle donne e' un diritto che non puo' essere in balia di ideologiche e strumentali obiezioni.

Uno Sciopero che chiede che non venga mai meno il rispetto per le differenze, la laicita' dello Stato e la lotta contro tutti i fondamentalismi etici, religiosi e politici e che chiede piena cittadinanza per le donne migranti che vivono nel nostro Paese in nome di una cultura laica dell'accoglienza, della condivisione e della solidarieta'.

Uno Sciopero che pretende dalle istituzioni, dai mass media e dalla societa' tutta che si facciano carico della quotidiana ed inesorabile furia omicida contro le donne che non accenna neanche per un giorno a fermarsi perche' frutto di una cultura violenta e sessista.

Uno Sciopero, infine, come azione profondamente politica, la sola che puo' restituire il diritto alla felicita' che tutt@ ci meritiamo.

Aderisci allo Sciopero delle donne e degli uomini, per un mondo piu' giusto ed eguale da consegnare alle future generazioni.

Manda mail con nome cognome citta' a scioperodonne2013 at gmail.com

 

4. INIZIATIVE. SCIOPERIAMO. PER FERMARE LA CULTURA DELLA VIOLENZA

[Riproponiamo ancora una volta il seguente appello che abbiamo ricevuto alcuni mesi fa da Barbara Romagnoli (per contatti: duepunti2 at yahoo.it) e dal centro interculturale "Trama di terre" (per contatti: info at tramaditerre.org). Per contattare le promotrici dell'appello e aderire ad esso: scioperodonne2013 at gmail.com]

 

Scioperiamo. Per fermare la cultura della violenza

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Alla presidente della Camera, Laura Boldrini

Alla ministra delle Pari Opportunita', Josefa Idem

Alla segretaria della Confederazione Generale del Lavoro, Susanna Camusso

A tutte le donne delle istituzioni, delle arti e dei mestieri

A tutte noi

*

Pensavamo che l'uccisione di Fabiana, bruciata viva dal fidanzato sedicenne, esprimesse un punto di non ritorno. Invece no. L'insulto che e' stato rivolto alla ministra Cecile Kyenge - da un'altra donna - dice molto piu' di quanto non vogliamo ammettere. E di fronte ad una violenza verbale simile, non ci sono scuse o giustificazioni che tengano. Noi non siamo mai state silenziose, abbiamo sempre denunciato questi fatti, le violenze fisiche e quelle verbali. Ma non basta.

Non basta piu' il lavoro dei centri antiviolenza, fondamentale e prezioso. E non bastano le promesse di leggi che neanche arrivano. La ratifica della convenzione di Istanbul? Un passo importante, ma bisogna aspettare e aspettare. E noi non vogliamo piu' limitarci a lanciare appelli che raccolgono migliaia di firme ma restano solo sulla carta; a proclamarci indignate per una violenza che non accenna a smettere; a fare tavole rotonde, dibattiti politici, incontri. Adesso chiediamo di piu'.

Chiediamo di poter vivere in una societa' che vuole realmente cambiare la cultura che alimenta questa mentalita' maschilista, patriarcale, trasversale, acclarata e spesso occulta, che noi riteniamo totalmente responsabile della mancanza di rispetto per le donne, e che non fa nulla per fermare questo inutile e doloroso femminicidio italiano.

Chiediamo che la parola femminicidio non venga piu' sottovalutata, svilita, criticata. Perche' racconta di un fenomeno che ancora in troppi negano, o che sia qualcosa che non li riguarda. O addirittura che molte delle donne uccise o violate, in fondo in fondo, qualche sbaglio lo avevano fatto. Quanta disumanita' nel non voler vedere il nostro immenso lavoro, quello pagato e quello non pagato, il lavoro di cura e riproduttivo, il genio, la creativita', il ruolo multiforme delle donne.

Chiediamo di fermarci. A tutte: madri, sorelle, figlie, nonne, zie, compagne, amanti, mogli, operaie, commesse, maestre, infermiere, badanti, dirigenti, fornaie, dottoresse, farmaciste, studentesse, professoresse, ministre, contadine, sindacaliste, impiegate, scrittrici, attrici, giornaliste, registe, precarie, artiste, atlete, disoccupate, politiche, funzionarie, fisioterapiste, babysitter, veline, parlamentari, prostitute, autiste, cameriere, avvocate, segretarie.

Fermiamoci per 24 ore da tutto quello che normalmente facciamo. Proclamiamo uno sciopero generale delle donne che blocchi questo maledetto paese. Perche' sia chiaro che senza di noi, noi donne, non si va da nessuna parte. Senza il rispetto per la nostra autodeterminazione e il nostro corpo non c'e' societa' che tenga. Perche' la rabbia e il dolore, lo sconforto e l'indignazione, la denuncia e la consapevolezza, hanno bisogno di un gesto forte.

Scioperiamo per noi e per tutte le donne che ogni giorno rischiano la loro vita. Per le donne che verranno, per gli uomini che staranno loro accanto.

Unisciti a noi, firma e diffondi questo appello. Insieme, poi, decideremo una data.

scioperodonne2013 at gmail.com

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Barbara Romagnoli (giornalista freelance)

Adriana Terzo (giornalista freelance)

Tiziana Dal Pra (presidente del centro interculturale Trama di Terre)

 

5. INIZIATIVE. UN APPELLO AL PARLAMENTO ITALIANO: FACCIA CESSARE LE STRAGI NEL MEDITERRANEO

[Riproponiamo ancora una volta il seguente appello]

 

Rivolgiamo un appello al parlamento italiano: faccia cessare le stragi nel Mediterraneo legiferando il diritto per tutti gli esseri umani ad entrare in Italia - ed attraverso l'Italia in Europa - in modo legale e sicuro.

Ogni essere umano ha diritto alla vita. Ogni essere umano ha diritto alla libera circolazione sull'unico pianeta casa comune dell'umanita' intera. Vi e' una sola umanita' e tutti gli esseri umani ne fanno parte.

 

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NONVIOLENZA. FEMMINILE PLURALE

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Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100

Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Numero 499 del 7 novembre 2013

 

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