[Nonviolenza] Nonviolenza. Femminile plurale. 500



 

==============================

NONVIOLENZA. FEMMINILE PLURALE

==============================

Supplemento del notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino" (anno XIV)

Numero 500 dell'8 novembre 2013

 

In questo numero:

1. Il 25 novembre la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne

2. Un sindaco che fa onore all'Italia

3. Scriviamo a Renato Accorinti per ringraziarlo. Una proposta alle persone impegnate contro la guerra e contro le uccisioni

4. Alcuni testi del mese di ottobre 2013 (parte prima)

5. Breve un ragionamento per il 2 ottobre, Giornata internazionale della nonviolenza

6. In memoria di Barry Commoner, un anno dopo

7. Due ottobre: due anniversari, un compito ineludibile

8. Il nostro due ottobre

9. La frusta

10. Nel primo anniversario della scomparsa di Eric J. Hobsbawm

 

1. INIZIATIVE. IL 25 NOVEMBRE LA GIORNATA INTERNAZIONALE PER L'ELIMINAZIONE DELLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE

 

Ovunque si promuovano iniziative.

Sosteniamo la proposta dello sciopero contro il femminicidio. Per contatti: sito: http://scioperodonne.wordpress.com/, e-mail: organizza.scioperodonne at gmail.com

 

2. RIFLESSIONE. UN SINDACO CHE FA ONORE ALL'ITALIA

 

Il comitato che si e' opposto al mega-aeroporto di Viterbo e che s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti, ringrazia il sindaco di Messina per il suo intervento il 4 novembre alla commemorazione delle vittime della guerra nell'anniversario della fine della "inutile strage" della prima guerra mondiale.

Con il suo intervento il sindaco di Messina ha detto le necessarie parole di verita': che occorre abolire le guerre; che occorre rispettare e soccorrere tutti gli esseri umani, poiche' tutti gli esseri umani sono parte dell'unica famiglia dell'umanita' e sono quindi tra loro fratelli.

*

Poiche' la guerra consiste nell'uccisione di esseri umani, la guerra e' nemica dell'umanita', ed e' il massimo dei crimini: abolire la guerra e' quindi il primo dovere per salvare le vite.

E poiche' le guerre le commettono persone armate organizzate, occorre abolire le organizzazioni armate di ogni sorta.

Rispettare la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani significa infatti innanzitutto cessare di uccidere; e poiche' lo strumento principale per uccidere sono le armi, cessare di uccidere implica cessare di produrre, commerciare, detenere ed usare le armi: per cessare di uccidere occorre il disarmo. Abolendo le armi si aboliscono ipso facto anche le organizzazioni armate e quindi si abolisce ipso facto anche la guerra.

Abolendo le guerre, abolendo le organizzazioni armate, abolendo le armi si salvano innumerevoli vite e si realizza la pace; e solo con la pace e' possibile la giustizia; solo nella pace e' possibile il benessere di tutti, il rispetto e la promozione dei diritti di tutti gli esseri umani, la difesa della biosfera casa comune dell'umanita' intera.

*

Del sindaco di Messina avevamo apprezzato gia' il limpido e tenace impegno in difesa dell'ambiente, in difesa dei popoli oppressi, in difesa delle persone perseguitate, contro la mafia, per la pace e la nonviolenza. Con il suo discorso del 4 novembre ha confermato come questo impegno sia adeguato adempimento del dettato costituzionale, ovvero autentico inveramento della legalita': la legalita' che salva le vite e realizza il bene comune.

Auspichiamo che il prossimo anno in tutta Italia le celebrazioni del 4 novembre siano caratterizzate dai valori e dagli impegni affermati quest'anno dal sindaco di Messina.

Auspichiamo che il 4 novembre sia finalmente ovunque giorno di sincero lutto per le vittime delle guerre passate ed in corso e quindi giorno di autentico impegno contro tutte le guerre e le uccisioni.

Vi e' una sola umanita'.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Ripetiamo anche noi, come ha fatto il sindaco di Messina, l'apertura lapidaria dell'articolo 11 della Costituzione della Repubblica Italiana: "L'Italia ripudia la guerra".

Ripetiamo anche noi, come ha fatto il sindaco di Messina, le indimenticabili parole del primo discorso da Presidente della Repubblica dell'eroico partigiano Sandro Pertini: "Si svuotino gli arsenali di guerra, sorgente di morte, si colmino i granai, sorgente di vita per milioni di creature umane che lottano contro la fame".

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

*

Il comitato che si e' opposto al mega-aeroporto di Viterbo e che s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti

Viterbo, 8 novembre 2013

Il comitato che si e' opposto al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti ha promosso e guidato dal 2007 la vittoriosa mobilitazione popolare che ha difeso la preziosa area naturalistica, archeologica e termale del Bullicame di dantesca memoria dalla minaccia di una illegale ed irreversibile devastazione. Il comitato e' nato da una lettera aperta di Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani", ed e' animato da alcune delle piu' stimate personalita' dell'impegno morale e civile nell'Alto Lazio, come il professor Osvaldo Ercoli ed il professor Alessandro Pizzi; ne e' portavoce la dottoressa Antonella Litta, che e' anche figura di riferimento in Italia dell'impegno per la salubrita' delle acque; tra i suoi fondatori anche il compianto Alfio Pannega (1925-2010), luminoso maestro di dignita', simbolo indimenticabile della Viterbo popolare, antifascista e solidale.

 

3. REPETITA IUVANT. SCRIVIAMO A RENATO ACCORINTI PER RINGRAZIARLO. UNA PROPOSTA ALLE PERSONE IMPEGNATE CONTRO LA GUERRA E CONTRO LE UCCISIONI

 

Crediamo che sia una buona cosa scrivere lettere di ringraziamento e sostegno al sindaco di Messina Renato Accorinti per il luminoso intervento svolto il 4 novembre 2013 nel corso della celebrazione istituzionale tenutasi in quella citta', intervento in cui ricordando l'indimenticabile motto di Sandro Pertini ("Si svuotino gli arsenali di guerra, sorgente di morte, si colmino i granai, sorgente di vita per milioni di creature umane che lottano contro la fame") e l'articolo 11 della Costituzione ("L'Italia ripudia la guerra") ha invitato con parole di verita' all'impegno contro tutte le guerre e le uccisioni, per il disarmo, per la pace e la fratellanza fra tutti gli esseri umani. Al discorso il sindaco ha poi accompagnato lo spiegamento della bandiera della pace su cui erano scritte le parole di Pertini e della Costituzione.

Crediamo inoltre che sia una buona cosa inviare copia di queste lettere, o altre del medesimo contenuto, anche ai mass-media locali e nazionali affinche' valorizzino il profetico gesto del primo cittadino di Messina.

E lettere analoghe suggeriamo di inviare a ministri, parlamentari ed amministratori locali di tutta Italia (gli altri sindaci in primo luogo) affinche' dal sindaco messinese prendano esempio e si adoperino anch'essi contro la guerra, per il disarmo, per salvare le vite.

Ringraziare Renato Accorinti ci sembra dovere di ogni persona di retto sentire e di volonta' buona, di ogni associazione e movimento democratici, di ogni istituzione fedele alla Costituzione della Repubblica Italiana.

Indichiamo alcuni indirizzi di posta elettronica utilizzabili per scrivere al sindaco di Messina: renato.accorinti at comune.messina.it; ufficiogabinetto at comune.messina.it; silvana.mondello at comune.messina.it; segreteriasindaco at comune.messina.it; giovanni.bruno at comune.messina.it; urp at comune.messina.it; stampa at cittadimessina.it; vicesegreteriagenerale at comune.messina.it; staff at renatoaccorintisindaco.it

 

4. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI OTTOBRE 2013 (PARTE PRIMA)

 

Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di ottobre 2013.

 

5. BREVE UN RAGIONAMENTO PER IL 2 OTTOBRE, GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA NONVIOLENZA

 

Quando l'Onu, pochi anni fa, ha istituito la Giornata internazionale della nonviolenza la cui celebrazione cade il 2 ottobre, anniversario della nascita di Gandhi, ha confermato una necessita' di cui e' consapevole ogni persona onesta: la necessita' che la nonviolenza diventi il criterio fondamentale cui adeguare ogni relazione tra gli esseri umani (dalle relazioni interpersonali fino a quelle tra i popoli e tra gli ordinamenti giuridici), tra gli esseri umani e gli altri esseri viventi (animali, vegetali) e tra gli esseri umani e la natura.

Affermare questa necessita' costituisce una scelta impegnativa, eppure indispensabile.

Indispensabile perche' lo sviluppo tecnologico cui la civilta' umana e' giunta ci espone al rischio di distruggere noi stessi, la nostra civilta', la biosfera. E quindi occorre decidere di abolire la violenza come modalita' relazionale tra gli esseri umani e tra gli esseri umani e il mondo vivente.

Impegnativa perche' la scelta della nonviolenza ci costringe ad analizzare e modificare molte condotte che per uso inveterato sembrano quasi essere "naturali" ovvero coessenziali all'essere umano, mentre invece sono anch'esse "storiche" ed in quanto tali modificabili. Ma questa analisi e questa modifica sono tutt'altro che ovvie, tutt'altro che facili, richiedono un di piu' di coscienza, di intelligenza e di volonta'. Richiedono una decisione e una fatica.

Ma questa decisione va presa, questa fatica va sostenuta.

*

Quando gli scienziati all'uopo incaricati dall'Onu ci avvertono che l'attuale modello di sviluppo sta portando il pianeta alla catastrofe, ogni persona si avvede che occorre cambiare modi di produzione e riproduzione sociale, stili di vita, consumi: ed abbracciare un modo di vivere piu' responsabile, piu' sobrio, piu' sostenibile, piu' generoso, piu' accudente, piu' sollecito del bene comune e della vita, della dignita' e dei diritti dell'umanita' presente e di coloro che verranno, le generazioni future.

Quando meditiamo sugli orrori della guerra, ogni persona sente e sa che la guerra e' un crimine contro l'umanita' e che essa va abolita.

Quando ci colpisce il dolore per la persecuzione o l'uccisione di qualcuno, o per la sofferenza o la morte di qualcuno che ci e' caro, ogni persona sa che tutta l'umanita' deve unirsi contro il male e la morte ed agire unanime per recare soccorso e salvare ogni essere umano.

La nonviolenza e' questo: la lotta contro tutte le violenze, la solidarieta' che tutti raggiunge, la responsabilita' di ciascuna persona per l'intera umanita', per l'intero mondo vivente.

*

Certo, non basta un giorno all'anno per ricordarci questa lezione. Certo, gli anniversari hanno in se' qualcosa di ripetitivo e di rituale che non sempre ci attrae. Certo, se la Giornata internazionale della nonviolenza divenisse il trucco che consente di lasciare tutti gli altri giorni dell'anno negli artigli della violenza, sciacquandosi la coscienza a buon mercato semel in anno, ebbene, allora la celebrazione del 2 ottobre sarebbe una beffa e una frode. Ma e' ben possibile che non sia cosi', e dipende solo da noi.

Dipende da noi fare in modo che il 2 ottobre sia non solo il Giorno della nonviolenza, ma l'avvio dell'Anno della nonviolenza, l'avvio della Storia della nonviolenza.

Ad esempio nelle scuole: dal 2 ottobre cominci il lavoro educativo centrato sulla pace, la solidarieta', la difesa dei diritti umani e dell'ambiente, la scelta teorica e pratica della nonviolenza: e prosegua per tutto l'anno scolastico, per tutti gli anni scolastici.

Ad esempio negli enti locali: dal 2 ottobre inizi un percorso di buone pratiche che rigorizzi le condotte amministrative, lumeggi la responsabilita' morale, sproni alla politica - locale e complessiva - della nonviolenza: e prosegua per tutto il mandato amministrativo, per l'intera esperienza di pubblico servizio.

Ad esempio nell'associazionismo democratico, nei movimenti sociali, nelle esperienze collettive tutte.

Il 2 ottobre, Giornata internazionale della nonviolenza, sia non la celebrazione di un'ora ma l'inizio di un percorso di solidarieta', di liberazione, di pace e di responsabilita'.

 

6. IN MEMORIA DI BARRY COMMONER, UN ANNO DOPO

 

Si e' svolto la mattina di lunedi' 30 settembre 2013 a Viterbo per iniziativa del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di commemorazione di Barry Commoner, il grande scienziato ambientalista deceduto un anno fa.

Il responsabile della struttura nonviolenta viterbese, Peppe Sini, ha ripercorso la riflessione e l'azione del grande scienziato pacifista e ambientalista, di cui sono stati letti e commentati alcuni testi. "L'opera e la testimonianza di Barry Commoner costituiscono un fondamentale contributo alla nonviolenza in cammino, ovvero all'azione consapevole dell'umanita' per salvare la propria civilta', la propria esistenza e  la biosfera dalla distruzione che un modello di sviluppo dissennato e la violenza assassina minacciano; solo con la nonviolenza si potra' garantire un futuro alle generazioni che verranno, solo con la nonviolenza e' possibile costruire relazioni di pace e di giustizia, solo con la nonviolenza il rapporto tra umanita' e natura potra' essere armonico, di rispetto e accudimento. Barry Commoner ci lascia una grande eredita' di conoscenza e di consapevolezza, di sapere e di saggezza. A due giorni dalla celebrazione della Giornata internazionale della nonviolenza il suo ricordo ci ammonisce e ci illumina, ci invita a perseverare in cio' che e' buono e giusto".

*

Barry Commoner (New York, 28 maggio 1917 - 30 settembre 2012), biologo, ecologo, e' stato uno degli autori e degli attivisti piu' significativi dell'impegno ecopacifista internazionale. Dal sito dell'Associazione Nazionale Insegnanti Scienze Naturali di Pisa (www.anisn.it/pisa) abbiamo ripreso alcuni anni fa e riproponiamo oggi  la seguente scheda redatta da Brunella Danesi: "Barry Commoner (1917), di formazione fisiologo delle piante, negli anni Cinquanta comincio' ad occuparsi delle fonti di inquinamento dovute ai test nucleari e divenne in breve tempo uno degli esponenti di maggiore spicco del movimento ecologista che fra i primi denuncio' i problemi connessi con uno sviluppo economico irrispettoso delle esigenze ambientali; nel 1958, insieme ad altri scienziati, fondo' infatti il notiziario "Nuclear information", trasformatosi nel 1969 nella rivista "Environment"; fu anche grazie al diretto coinvolgimento dell'opinione pubblica che il movimento ecologista riusci' a suscitare, che nel 1963 Stati Uniti, Urss ed Inghilterra stipularono il trattato che vietava le esplosioni di bombe nucleari nell'atmosfera. Per circa venti anni ha diretto il Centro per la Biologia dei Sistemi Naturali presso il Queens College di New York. Fra i suoi saggi ricordiamo: Science and Survival (1967), The Closing Circle (1971), Energy and Human Welfare (1975), The Poverty of Power (1976), The Politics of Energy (1979), Making Peace with the Planet (1990). In particolare il saggio The closing circle (Il cerchio  da chiudere) del 1972, tradotto in italiano lo stesso anno, divenne subito un testo-base del movimento ecologista anche italiano; il libro era una serrata denuncia dei danni perpetrati nei confronti dell'ambiente da parte di tutta una serie di inquinanti; secondo l'autore il maggior responsabile dell'attuale situazione ambientale e' da ricercarsi nei metodi industriali che utilizzano prevalentemente combustibili fossili che per formarsi hanno avuto bisogno di milioni e milioni di anni e che invece saranno consumati in un periodo di tempo brevissimo dal punto di vista geologico, con gravissime ripercussioni sui delicati equilibri ambientali. Soltanto la logica del profitto guida un tale comportamento, una logica che manca completamente di una dimensione etica. In quel libro venivano fra l'altro sinteticamente enunciate le "quattro leggi dell'ecologia": 1. ogni cosa e' connessa con qualsiasi altra, in cui si denunciano i limiti di un pensiero riduzionista, che pensa di poter isolare i singoli problemi dal loro contesto; 2. ogni cosa deve finire da qualche parte: la legge fisica della conservazione della materia e' stata e continua ad essere troppo spesso dimenticata, anche nelle azioni di tutti i giorni, come quelle legate alla gestione dei rifiuti di casa; le cose utilizzate dall'uomo, come le pile, la plastica, gli oli, non scompaiono per magia una volta portati fuori dalla porta delle abitazioni o delle fabbriche, ma prima o poi ritornano nei suoli, nelle acque, nell'aria; 3. la natura e' l'unica a sapere il fatto suo: non si puo' intervenire a caso nei delicati equilibri ambientali; non e' lecito, pertanto, immettere nell'ambiente sostanze nuove, create nei laboratori dall'uomo, come pesticidi, detersivi, erbicidi; 4. non si distribuiscono pasti gratuiti: l'affermazione, mediata dall'economia, sintetizza le tre leggi precedenti. Secondo l'autore, ci sono alternative possibili all'attuale situazione di degrado ambientale e vanno perseguite, ma cio' e' possibile solo a patto che vi sia una ferma volonta' politica di cambiare le regole del gioco". Tra le opere di Barry Commoner: Il cerchio da chiudere, Garzanti; La tecnologia del profitto, Editori Riuniti; La poverta' del potere, Garzanti; (con Virginio Bettini), Ecologia e lotte sociali, Feltrinelli; La politica dell'energia, Garzanti; Se scoppia la bomba, Editori Riuniti; Far pace col pianeta, Garzanti.

*

Ha scritto nel suo testo fondamentale, Il cerchio da chiudere (Garzanti, Milano 1972, 1977, p.

270): "La lezione della crisi ambientale e', dunque, chiara. Se vogliamo sopravvivere, le considerazioni ecologiche devono guidare quelle economiche e politiche. E se vogliamo imboccare la via della saggezza ecologica, dobbiamo accettare infine la saggezza ancora maggiore di riporre la nostra fiducia non nelle armi che minacciano una catastrofe mondiale ma nel desiderio, ovunque condiviso nel mondo, di essere in armonia con l'ambiente e in pace con la gente che lo abita. Cosi' come l'ecosfera, i popoli del mondo sono legati, attraverso le loro necessita' diverse, ma interconnesse, a un destino comune. Il mondo sopravvivera' alla crisi ambientale nella sua integrita', oppure soccombera' tutto intero".

 

7. DUE OTTOBRE: DUE ANNIVERSARI, UN COMPITO INELUDIBILE

 

Il 2 ottobre sono nati Mohandas Gandhi e Claude Eatherly, l'uno nel 1869, l'altro nel 1918.

Gandhi e' il fondatore della nonviolenza politica dei tempi moderni, ed uno dei piu' grandi benefattori dell'umanita'.

Eatherly e' per antonomasia "il pilota di Hiroshima", che dopo aver partecipato come ufficiale dell'aviazione militare statunitense al bombardamento del 6 agosto 1945 seppe riflettere su cosa era accaduto, ne fu sconvolto fino al crollo psichico, ed attraverso la relazione epistolare e l'amicizia con il filosofo Guenther Anders divenne poi un consapevole testimone dell'orrore della guerra ed un fermo ammonitore dell'umanita' al dovere della pace.

Nelle figure di Gandhi e di Eatherly si compendia la questione decisiva del secolo tragico appena trascorso, e trova concreta espressione l'alternativa abissale che si e' aperta dinanzi all'umanita'.

Il giovane militare rispettoso degli ordini ricevuti Claude Robert Eatherly si trovo' coinvolto in uno dei piu' gravi crimini contro l'umanita', e in un passaggio epocale della storia umana: l'inizio dell'epoca in cui, per dirla con Guenther Anders, "possiamo trasformare in qualunque momento ogni luogo, anzi la terra intera, in un'altra Hiroshima" (sono parole del primo paragrafo di quel testo fondamentale che sono le "Tesi sull'eta' atomica", un breve saggio - disponibile anche nella rete telematica - che ogni persona dovrebbe aver letto).

Mohandas Karamchand Gandhi capi' subito questa novita' epocale, e lo scrisse piu' volte con impareggiabile chiarezza (ad esempio in un suo testo pubblicato su "Harijan" il 7 luglio 1947 - e riprodotto a conclusione di Teoria e pratica della nonviolenza, la fondamentale antologia gandhiana curata da Giuliano Pontara per i lettori italiani - che contiene riflessioni tanto acute quanto capitali).

Gandhi ed Eatherly testimoniano la necessita' e l'urgenza che l'umanita' ripudi per sempre la guerra e le uccisioni, e scelga la nonviolenza.

Sembra impossibile che dopo Auschwitz ed Hiroshima l'umanita' possa aver proseguito sulla via della violenza, quando era ormai a tutti evidente - e lo scrissero di li' a  poco con parole definitive Bertrand Russell ed Albert Einstein nel loro indimenticabile accorato appello - che era ormai in pericolo l'esistenza stessa del genere umano; invece un secolo si e' concluso ed un altro e' cominciato e ci troviamo ancora a questo bivio: se scegliere la nonviolenza e salvare l'umanita' dall'autodistruzione, o proseguire nella violenza a rischio (un rischio che diventa certezza ogni giorno di piu') di distruggere l'umanita' e la biosfera.

Non dovrebbero esservi dubbi su quale sia la scelta giusta. Ma tragicamente i poteri dominanti persistono nella via che porta alla catastrofe.

Il 2 ottobre, che l'Onu ha opportunamente voluto eleggere a Giornata internazionale della nonviolenza, ci convoca ad un impegno persuaso e corale, ineludibile ed urgente: far cessare le guerre; cessare di produrre armi e smantellare gli arsenali esistenti; smilitarizzare i conflitti, i territori, le societa', le culture, i vissuti. Riconoscere che vi e' una sola umanita', in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera; e riconoscere quindi il dovere dell'universale solidarieta', della comune responsabilita' per il bene comune. Scegliere la pace che salva le vite; scegliere la difesa nitida e intransigente dei diritti umani di tutti gli esseri umani e della biosfera; scegliere la nonviolenza che sola puo' salvare l'umanita'.

 

8. IL NOSTRO DUE OTTOBRE

 

Il comitato che si e' opposto al mega-aeroporto di Viterbo e che s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti, celebra il 2 ottobre, Giornata internazionale della nonviolenza, anniversario della nascita di Mohandas K. Gandhi.

*

La nonviolenza, che e' la lotta contro tutte le violenze (in sanscrito: ahimsa), che e' la forza della verita' (in sanscrito: satyagraha), e' stata la scelta fatta dal nostro comitato fin dalla sua nascita.

E' stato con la nonviolenza che abbiamo salvato la preziosa area naturalistica, archeologica e termale del Bulicame, la natura, la storia e la cultura del territorio e della comunita' viterbese, dal tentativo folle e criminale di devastarla irreversibilmente costruendovi un mega-aeroporto nocivo e distruttivo, insensato ed illegale.

E' con la nonviolenza che abbiamo condotto e continuiamo a condurre la lotta per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti.

*

Perche' siamo consapevoli che solo la nonviolenza si oppone a tutte le uccisioni, a tutte le persecuzioni, a tutte le devastazioni.

Solo la nonviolenza difende i diritti umani di tutti gli esseri umani e l'intero mondo vivente.

Solo la nonviolenza e' coerente con il diritto di tutti alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

*

La Giornata internazionale della nonviolenza e' un appello che l'umanita' rivolge a se stessa: ad essere consapevole dell'urgente necessita' di abbandonare la via della violenza e della distruzione e scegliere la via della civilta', della responsabilita', della comprensione e della condivisione; ad agire qui ed ora contro tutte le uccisioni e tutte le persecuzioni, contro tutte le devastazioni e tutte le distruzioni; ad agire qui ed ora per abolire la guerra e la rapina, l'odio e la paura; per affermare invece il riconoscimento, l'armonia, il rispetto e l'aiuto reciproco.

*

Il comitato che si e' opposto al mega-aeroporto di Viterbo e che s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti

Viterbo, primo ottobre 2013

*

Il comitato che si e' opposto al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti ha promosso e guidato dal 2007 la vittoriosa mobilitazione popolare che ha difeso la preziosa area naturalistica, archeologica e termale del Bullicame di dantesca memoria dalla minaccia di una illegale ed irreversibile devastazione. Il comitato e' nato da una lettera aperta di Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani", ed e' animato da alcune delle piu' stimate personalita' dell'impegno morale e civile nell'Alto Lazio, come il professor Osvaldo Ercoli ed il professor Alessandro Pizzi; ne e' portavoce la dottoressa Antonella Litta, che e' anche figura di riferimento in Italia dell'impegno per la salubrita' delle acque; tra i suoi fondatori anche il compianto Alfio Pannega (1925-2010), luminoso maestro di dignita', simbolo indimenticabile della Viterbo popolare, antifascista e solidale.

 

9. LA FRUSTA

 

Lo scafista che a colpi di frusta costringe i migranti a gettarsi in acqua, a trovarvi la morte. Il cordoglio dell'Unione Europea, che s'indigna di tanta ferocia, di siffatta barbarie.

*

Ma e' l'Unione Europea che ha posto la frusta in mano allo scafista; e' l'Unione Europea che impedisce ai migranti di giungere nel nostro continente in condizioni di sicurezza e rispetto della dignita' e dei diritti; e' l'Unione Europea razzista e schiavista, l'Unione Europea fautrice dell'apartheid globalizzato. Lo scafista armato di scudiscio e' dall'Unione Europea che ha ricevuto l'appalto, il mandato, la licenza di torturare e macellare la carne umana.

*

Una cosa occorre fare, e cominci l'Italia: consentire a tutti gli esseri umani di muoversi liberamente sull'unico pianeta casa comune dell'umanita' intera.

Sparirebbero di colpo gli scafisti, finirebbe il business delle mafie trafficanti e schiaviste, cesserebbero le stragi nel Mediterraneo.

 

10. NEL PRIMO ANNIVERSARIO DELLA SCOMPARSA DI ERIC J. HOBSBAWM

 

Si e' svolto la mattina di martedi' primo ottobre 2013 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro commemorativo di Eric J. Hobsbawm, il grande storico ed intellettuale impegnato per la giustizia sociale, la liberazione degli oppressi, la dignita' umana di tutti gli esseri umani.

*

Eric J. Hobsbawm, storico inglese, nato ad Alessandria d'Egitto il 9 giugno 1917, deceduto a Londra il primo ottobre 2012, docente, intellettuale impegnato per la democrazia. Ha dedicato libri fondamentali alla rivoluzione industriale, alle rivoluzioni borghesi, all'eta' dell'imperialismo e del colonialismo, al movimento operaio, alla storia del Novecento.

Tra le opere di Eric J. Hobsbawm: segnaliamo particolarmente le grandi ricostruzioni Le rivoluzioni borghesi. 1789-1848, Il trionfo della borghesia. 1848-1875, L'eta' degli imperi. 1875-1914, edite in italiano da Laterza, Roma-Bari; le tre vivaci raccolte di saggi su I banditi, I ribelli, I rivoluzionari, edite in italiano da Einaudi, Torino; Studi di storia del movimento operaio, Einaudi, Torino 1973; Storia sociale del jazz, Editori Riuniti, Roma 1982; ed i piu' recenti Lavoro, cultura e mentalita' nella societa' industriale, Laterza, Roma-Bari 1986; Echi della Marsigliese, Rizzoli, Milano 1991; Nazioni e nazionalismo, Einaudi, Torino 1992; (con Terence Ranger), L'invenzione della tradizione, Einaudi, Torino 1994; (a cura di), Gramsci in Europa e in America, Laterza, Roma-Bari 1995; Il secolo breve. 1914-1991, Rizzoli, Milano 1997, 2000; De historia, Rizzoli, Milano 1997; Storia economica dell'Inghilterra. La rivoluzione industriale e l'impero, Einaudi, Torino 1997; Intervista sul nuovo secolo, Laterza, Roma-Bari 1999; Gente che lavora. Storie di operai e contadini, Rizzoli, Milano 2001; l'autobiografia Anni interessanti, Rizzoli, Milano 2002, 2004; L'uguaglianza sconfitta. Scritti e interviste, Datanews, Roma 2006;  Gente non comune, Rizzoli, Milano 2007; Imperialismi, Rizzoli, Milano 2007; La fine dello Stato, Rizzoli, Milano 2007.

Su Hobsbawm cfr. almeno l'autobiografia Anni interessanti e l'Intervista sul nuovo secolo; cfr. anche "La domenica della nonviolenza" n. 174 del 27 luglio 2008.

*

Concludendo l'incontro il responsabile della struttura nonviolenta viterbese ha messo in rilievo la straordinaria importanza dell'opera storiografica, della riflessione teorica e dell'impegno politico di Hobsbawm, uno dei maestri del movimento di liberazione delle oppresse e degli oppressi e di ogni persona di retto sentire e di volonta' buona; nel suo rigore intellettuale, morale e politico, nella sua testimonianza costantemente impegnata, nel suo appello all'impegno per la verita' e la giustizia, per la pace, la solidarieta' e la liberazione, Eric J. Hobsbawm e' una figura imprescindibile di quella teoria-prassi che chiamiamo nonviolenza in cammino, che concretamente e coerentemente lotta contro ogni violenza, contro ogni menzogna, contro ogni vilta', per affermare i diritti umani di tutti gli esseri umani e difendere ad un tempo la civilta' umana e la biosfera parimenti minacciate di distruzione dalla rapina, dalla tracotanza e dal delirio degli iniqui poteri dominanti.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

==============================

NONVIOLENZA. FEMMINILE PLURALE

==============================

Supplemento del notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino" (anno XIV)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100

Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Numero 500 dell'8 novembre 2013

 

Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su:

nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe

 

Per non riceverlo piu':

nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe

 

In alternativa e' possibile andare sulla pagina web

http://web.peacelink.it/mailing_admin.html

quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione).

 

L'informativa ai sensi del Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 ("Codice in materia di protezione dei dati personali") relativa alla mailing list che diffonde questo notiziario e' disponibile nella rete telematica alla pagina web:

http://italy.peacelink.org/peacelink/indices/index_2074.html

 

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

Gli unici indirizzi di posta elettronica utilizzabili per contattare la redazione sono: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com