[Nonviolenza] Ogni vittima ha il volto di Abele. 36



 

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OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XIV)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100

Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it, centropacevt at gmail.com, web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Numero 36 dell'8 ottobre 2013

 

In questo numero:

1. Peppe Sini: Dalle memorie di un internazionalista

2. Movimento Nonviolento, Peacelink e Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo: Un appello per il 4 novembre: "Ogni vittima ha il volto di Abele"

 

1. EDITORIALE. PEPPE SINI: DALLE MEMORIE DI UN INTERNAZIONALISTA

 

"Nostra patria e' il mondo intero"

 

Professo queste convinzioni: che tutti gli esseri umani sono eguali in diritti; che vi e' una sola umanita' e tutti gli esseri umani ne sono parimenti parte; che l'umanita' esiste soltanto nel suo concreto darsi nei singoli esseri umani tutti irriducibilmente diversi ed unici nel loro sentire, tutti palesemente simili nei loro bisogni e nelle loro aspirazioni, tutti relazionali e situati; e nondimeno l'umanita' realmente esiste altresi' nel suo statuto di civilta' planetaria come movimento e portato unitario ed unificante della specifica attivita' storicamente data degli esseri umani all'interno della storia naturale del pianeta.

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Questo movimento e portato unitario ed unificante che dai conflitti locali muove e porta a progressive unificazioni ha come fine la repubblica universale, ovvero l'organizzazione cosmopolitica dell'intera umanita' come modo di relativa realizzazione di tutti i diritti e relativa soddisfazione di tutti i bisogni di tutti gli esseri umani per quanto possibile stante la struttura biologica fragile e peritura delle esistenze dei singoli individui e i limiti naturali della biosfera.

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La vicenda storica passata e presente e' vicenda di conflitti tra classi di esseri umani muniti di quote diverse di potere ovvero di liberta'.

Compito di un'umanita' consapevole, e percorso della civilta', e' muovere verso forme sempre piu' adeguate di conoscenza, responsabilita', riconoscimento e riconoscenza; di comprensione e ricomposizione dei conflitti; di gestione nonviolenta dei conflitti e delle relazioni.

Il pianeta abitato dagli esseri umani e' gia' unificato, ma nel segno dello sfruttamento e dell'odio.

Occorre unificarlo nel segno della solidarieta', della cooperazione, dell'umanizzazione: della adeguata benevolente relazione tra esseri umani e tra esseri umani e natura.

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Oltre gli altri evidenti motivi di ordine logico e morale, filosofico e giuridico, vi e' un ulteriore motivo concreto - ovvero di nudo realismo politico - per cui occorre consentire a tutti gli esseri umani la libera circolazione sull'unico pianeta casa comune dell'umanita' intera: e questo motivo e' che solo quando il problema delle persone costrette ad abbandonare il luogo in cui sono nate a causa della guerra o della fame, della violenza dei poteri dominanti o della scarsita' delle risorse ovvero dell'iniqua distribuzione di esse, sara' anche il nostro problema, ovvero di noi che possiamo vivere in condizioni di relativo benessere, e che questo relativo benessere abbiamo anche grazie al secolare sfruttamento dell'altrui forza lavoro ed alla secolare rapina delle risorse altrui -, ebbene, solo allora gli ordinamenti giuridici democratici europei e le stesse popolazioni dell'area dell'Unione Europea, e con essi ed esse le stesse istituzioni economiche che non siano del tutto folli e criminali, riconosceranno la cogente necessita' di sostenere democrazia, diritti umani, difesa dell'ambiente e sviluppo economico e sociale sostenibile ed autocentrato con tecnologie appropriate nei paesi da cui esseri umani migrano in cerca di una vita degna.

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Quando il loro problema sara' il nostro, allora si' che di necessita' ci impegneremo tutti contro la violenza e la rapina del Nord sul Sud del mondo e contro le violenze e le rapine all'interno del Sud subalterno e speculare; allora si' che ci impegneremo tutti contro le dittature e il neocolonialismo, allora si' che ci impegneremo tutti affinche' nell'Europa dell'est, in Africa, in Asia, in America Latina, negli infiniti Sud nel cuore degli stessi Nord del mondo cessi la schiavitu', si affermi la democrazia come metodo e come sistema, siano rispettati i diritti umani, sia difesa la biosfera, si attuino politiche che consentano e promuovano e sostengano e difendano anche cola' una vita degna ed eliminino le oggettive ragioni della fuga da situazioni intollerabili.

Allora si'.

E quell'allora sia adesso.

Vi e' una sola umanita'.

Vi e' un unico pianeta casa comune dell'umanita' intera.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', al rispetto e alla solidarieta', alla soddisfazione dei bisogni, alla felicita' agli esseri umani accessibile.

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Il fenomeno migratorio cui assistiamo in questi decenni ha origine dalle immani ed atroci ingiustizie strutturali, dalla violenza scellerata e furibonda dei poteri dominanti, dalla guerra che ristrette cerchie di privilegiati, ovvero di rapinatori e rentiers degli accumulati bottini di incessanti saccheggi, conducono con ogni mezzo contro la stragrande maggioranza dell'umanita' e contro la stessa natura.

Il fenomeno migratorio e' lo specchio della tragedia presente dell'umanita'.

I migranti sono l'umanita' che cerca pace e giustizia, pane e lavoro, solidarieta' e dignita'.

I migranti sono hic et nunc l'umanita' nella sua autenticita', nella sua nuda verita'.

Accogliere i migranti e' un dovere di verita' e di giustizia, e' l'atto attraverso cui l'umanita' si riconosce tale.

E quindi finisca la strage e finisca la menzogna: su questo pianeta non vi sono esseri umani "clandestini", vi sono esseri umani e basta.

E quindi finisca la strage e finisca la menzogna: si puo' e quindi si deve salvare ogni vita umana.

E quindi finisca la strage e finisca la menzogna: il Parlamento italiano puo' e quindi deve far cessare immediatamente le stragi nel Mediterraneo e lo schiavismo, e puo' farlo con un semplice, nitido atto deliberativo, un semplice, nitido provvedimento legislativo: il riconoscimento immediato del diritto di tutti gli esseri umani alla libera circolazione sull'unico pianeta che e' la casa comune dell'umanita' intera.

Consentiamo subito a tutti i migranti di entrare in Europa attraverso l'Italia in modo legale e sicuro.

Facciamola finita con l'apartheid. Facciamola finita con il razzismo. Facciamola finita con le mafie schiaviste. Facciamola finita con le persecuzioni e gli omicidi. Facciamola finita con le stragi.

Consentiamo subito a tutti i migranti di entrare in Europa attraverso l'Italia in modo legale e sicuro.

il Parlamento italiano legiferi il riconoscimento immediato del diritto di tutti gli esseri umani alla libera circolazione sull'unico pianeta che e' la casa comune dell'umanita' intera, e concretamente consenta cosi' a tutti gli esseri umani di entrare in Europa attraverso l'Italia in modo legale e sicuro.

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Questo andava pur detto, e che sia pur solo io a dirlo.

Anni fa vi era un'altra persona che condivideva con me l'idea che l'Italia dovesse decidersi a questo passo: era un amico prezioso, un coraggioso militante, un uomo gentile e generoso, si chiamava Dino Frisullo. Non l'ho dimenticato.

Ma credo che invero questi pensieri siano propri di ogni essere umano decente, di ogni essere umano che sa che il suo diritto in tanto e' tale in quanto si fonda sulla reciprocita', che il bene in tanto e' tale in quanto e' condiviso, che l'umanita' in tanto e' tale in quanto e' comune: non fare alle altre persone quello che non vorresti fosse fatto a te; reca aiuto alle altre persone come vuoi che sia recato a te; sii operatore di pace e di giustizia poiche' vuoi essere beneficiario di pace e di giustizia.

E so che questi pensieri sono la corrente calda di tutti i movimenti di lotta delle oppresse e degli oppressi che liberando se stessi affermano il diritto alla liberazione per l'umanita' intera.

Ascolti il Parlamento italiano la voce dell'umanita': deliberi il riconoscimento immediato del diritto di tutti gli esseri umani alla libera circolazione sull'unico pianeta che e' la casa comune dell'umanita' intera, e concretamente consenta cosi' a tutti gli esseri umani di entrare in Europa attraverso l'Italia in modo legale e sicuro. E cosi' faccia cessare immediatamente le stragi nel Mediterraneo, ed avvii ed indichi all'Europa e al mondo la politica necessaria: la politica dell'universale solidarieta', la politica del riconoscimento che vi e' una sola umanita', che tutti gli esseri umani ne fanno parte con gli stessi diritti, che il primo diritto di ogni essere umano e' il diritto alla vita.

 

2. INIZIATIVE. MOVIMENTO NONVIOLENTO, PEACELINK E CENTRO DI RICERCA PER LA PACE E I DIRITTI UMANI DI VITERBO: UN APPELLO PER IL 4 NOVEMBRE: "OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE"

[Riproponiamo l'appello promosso gia' negli scorsi anni da Movimento Nonviolento, Peacelink e Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo per il 4 novembre: "Ogni vittima ha il volto di Abele"]

 

Intendiamo proporre per il 4 novembre l'iniziativa nonviolenta "Ogni vittima ha il volto di Abele".

Proponiamo che il 4 novembre si realizzino in tutte le citta' d'Italia commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre, commemorazioni che siano anche solenne impegno contro tutte le guerre e le violenze.

Affinche' il 4 novembre, anniversario della fine dell'"inutile strage" della prima guerra mondiale, cessi di essere il giorno in cui i poteri assassini irridono gli assassinati, e diventi invece il giorno in cui nel ricordo degli esseri umani defunti vittime delle guerre gli esseri umani viventi esprimono, rinnovano, inverano l'impegno affinche' non ci siano mai piu' guerre, mai piu' uccisioni, mai piu' persecuzioni.

Queste iniziative di commemorazione e di impegno morale e civile devono essere rigorosamente nonviolente. Non devono dar adito ad equivoci o confusioni di sorta; non devono essere in alcun modo ambigue o subalterne; non devono prestare il fianco a fraintendimenti o mistificazioni. Queste iniziative di addolorato omaggio alle vittime della guerra e di azione concreta per promuovere la pace e difendere le vite, devono essere rigorosamente nonviolente.

Occorre quindi che si svolgano in orari distanti e assolutamente distinti dalle ipocrite celebrazioni dei poteri armati, quei poteri che quelle vittime fecero morire.

Ed occorre che si svolgano nel modo piu' austero, severo, solenne: depositando omaggi floreali dinanzi alle lapidi ed ai sacelli delle vittime delle guerre, ed osservando in quel frangente un rigoroso silenzio.

Ovviamente prima e dopo e' possibile ed opportuno effettuare letture e proporre meditazioni adeguate, argomentando ampiamente e rigorosamente perche' le persone amiche della nonviolenza rendono omaggio alle vittime della guerra e perche' convocano ogni persona di retto sentire e di volonta' buona all'impegno contro tutte le guerre, e come questo impegno morale e civile possa concretamente limpidamente darsi. Dimostrando che solo opponendosi a tutte le guerre si onora la memoria delle persone che dalle guerre sono state uccise. Affermando il diritto e il dovere di ogni essere umano e la cogente obbligazione di ogni ordinamento giuridico democratico di adoperarsi per salvare le vite, rispettare la dignita' e difendere i diritti di tutti gli esseri umani.

A tutte le persone amiche della nonviolenza chiediamo di diffondere questa proposta e contribuire a questa iniziativa.

Contro tutte le guerre, contro tutte le uccisioni, contro tutte le persecuzioni.

Per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

Movimento Nonviolento, per contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803, fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org

Peacelink, per contatti: e-mail: info at peacelink.it, sito: www.peacelink.it

Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo, per contatti: e-mail: nbawac at tin.it e centropacevt at gmail.com, web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

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OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE

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Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it, centropacevt at gmail.com, web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Numero 36 dell'8 ottobre 2013