[Nonviolenza] Nonviolenza. Femminile plurale. 485



 

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NONVIOLENZA. FEMMINILE PLURALE

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Supplemento del notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino" (anno XIV)

Numero 485 del 4 ottobre 2013

 

In questo numero:

1. 4 novembre, "Ogni vittima ha il volto di Abele"

2. Verso lo sciopero delle donne il 25 novembre

3. Scioperiamo. Per fermare la cultura della violenza

4. Alcuni testi del mese di settembre 2013 (parte prima)

5. No a tutte le guerre

6. Nel primo anniversario della scomparsa di Carlo Maria Martini

7. Il padrone del mondo

8. La catena

9. Alcune cose che dovrebbe fare un governo italiano fedele all'articolo 11 della Costituzione

10. Il tribolo tribale

11. Un incontro in memoria di Carlo Cafiero

12. Un ricordo di Luigi Cortesi

13. "Viterbo oltre il muro": con l'umanita', contro la guerra

14. Contro la guerra. Un incontro a Viterbo

15. "L'error de' ciechi che si fanno duci"

16. Un incontro di studio su Ivan Illich nell'anniversario della nascita

17. In digiuno contro la guerra

18. La mafia e il cavaliere

19. Nel novantesimo anniversario della nascita di Sebastiano Timpanaro

20. No alla guerra

21. Il gruppo di lavoro su "La nonviolenza in Italia oggi": Contro la guerra, con la forza della verita'

 

1. INIZIATIVE. 4 NOVEMBRE, "OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE"

 

E' bene preparare per tempo ovunque possibile, in tutte le citta', in tutti i paesi, le iniziative nonviolente per il 4 novembre "non festa ma lutto", contro tutte le guerre, in ricordo di tutte le vittime, perche' "ogni vittima ha il volto di Abele".

 

2. INIZIATIVE. VERSO LO SCIOPERO DELLE DONNE IL 25 NOVEMBRE

[Riproponiamo il seguente intervento delle promotrici della proposta dllo sciopero delle donne contro la violenza femminicida, intervento che abbiamo ricevuto alcuni giorni fa dal centro interculturale "Trama di Terre" (per contatti: info at tramaditerre.org)]

 

Carissime tutte (carissimi tutti),

dopo la pagina fb ora e' attivo e visibile anche il sito http://scioperodonne.wordpress.com/, sul quale troverete l'appello e la lista delle adesioni, i link ai giornali e ai siti che riferiscono dello Sciopero, ma anche riflessioni e contributi che riteniamo interessanti per tutt@.

Per quanto riguarda l'organizzazione dello Sciopero, abbiamo aperto la pagina "Le iniziative, citta' per citta'", file che aggiorneremo via via che arriveranno le info sulle manifestazioni/iniziative organizzate nei territori. Pensiamo che la pagina sia utile anche per mettere in contatto gruppi e singole persone. A questo proposito, l'indirizzo mail cui scrivere e': organizza.scioperodonne at gmail.com

Diffondete, diffondete e fateci sapere cosa si muove nelle vostre citta'.

Sulla homepage c'e' quello che consideriamo il nostro manifesto, "Le parole che vogliamo", che vi riportiamo anche qui di seguito.

A presto,

Barbara, Adriana e Tiziana

*

Le parole che vogliamo

Una donna uccisa ogni due giorni non e' una questione di ordine pubblico, ma una ferita aperta nella societa' civile. Lucia, Antonella, Maria Grazia, tanto per citare le ultime della lista, sono state ammazzate dall'ex fidanzato, dal marito e dal compagno nei giorni successivi al decreto varato dal governo il 9 agosto scorso. La prova che misure soltanto repressive non sono la soluzione del problema perche' il femminicidio non ha natura emergenziale ma sistemica. Per questo occorrono, e con urgenza, iniziative di sensibilizzazione e prevenzione, finanziamenti ai centri antiviolenza, campagne istituzionali e mediatiche che mettano al bando ogni giustificazione e sottovalutazione del fenomeno. E che, soprattutto, favoriscano la percezione delle donne non come vittime e soggetti deboli bisognosi di tutele, ma persone a tutto tondo da sostenere contro antiche imposizioni patriarcali, in grado di autodeterminarsi e scegliere liberamente il proprio modo di vivere.

Per questo rilanciamo con ancora piu' fermezza l'appello allo Sciopero delle donne per il 25 novembre prossimo, convinte che solo un'azione forte possa indurre il nostro Paese a una riflessione seria sulle relazioni tra i generi, sul potere e le sue dinamiche di sopraffazione.

Uno Sciopero generale e generalizzato contro il femminicidio per ridare peso alla politica delle donne, riprendere in mano le pratiche e i percorsi dei femminismi che in questi anni hanno lavorato sulle molteplici forme della violenza e dare un segnale chiaro e inequivocabile riconoscendo che solo una cultura antirazzista, antifascista e non sessista puo' produrre un nuovo modo di pensare e vivere le relazioni fra i sessi.

Uno Sciopero che afferma un nesso imprescindibile fra lavoro/cura/precarieta'/reddito, rivendica la maternita' come una scelta, rifiuta il ricatto delle dimissioni in bianco e afferma che anche la salute del corpo delle donne e' un diritto che non puo' essere in balia di ideologiche e strumentali obiezioni.

Uno Sciopero che chiede che non venga mai meno il rispetto per le differenze, la laicita' dello Stato e la lotta contro tutti i fondamentalismi etici, religiosi e politici e che chiede piena cittadinanza per le donne migranti che vivono nel nostro Paese in nome di una cultura laica dell'accoglienza, della condivisione e della solidarieta'.

Uno Sciopero che pretende dalle istituzioni, dai mass media e dalla societa' tutta che si facciano carico della quotidiana ed inesorabile furia omicida contro le donne che non accenna neanche per un giorno a fermarsi perche' frutto di una cultura violenta e sessista.

Uno Sciopero, infine, come azione profondamente politica, la sola che puo' restituire il diritto alla felicita' che tutt@ ci meritiamo.

Aderisci allo Sciopero delle donne e degli uomini, per un mondo piu' giusto ed eguale da consegnare alle future generazioni.

Manda mail con nome cognome citta' a scioperodonne2013 at gmail.com

 

3. INIZIATIVE. SCIOPERIAMO. PER FERMARE LA CULTURA DELLA VIOLENZA

[Riproponiamo ancora una volta il seguente appello che abbiamo ricevuto alcuni mesi fa da Barbara Romagnoli (per contatti: duepunti2 at yahoo.it) e dal centro interculturale "Trama di terre" (per contatti: info at tramaditerre.org). Per contattare le promotrici dell'appello e aderire ad esso: scioperodonne2013 at gmail.com]

 

Scioperiamo. Per fermare la cultura della violenza

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Alla presidente della Camera, Laura Boldrini

Alla ministra delle Pari Opportunita', Josefa Idem

Alla segretaria della Confederazione Generale del Lavoro, Susanna Camusso

A tutte le donne delle istituzioni, delle arti e dei mestieri

A tutte noi

*

Pensavamo che l'uccisione di Fabiana, bruciata viva dal fidanzato sedicenne, esprimesse un punto di non ritorno. Invece no. L'insulto che e' stato rivolto alla ministra Cecile Kyenge - da un'altra donna - dice molto piu' di quanto non vogliamo ammettere. E di fronte ad una violenza verbale simile, non ci sono scuse o giustificazioni che tengano. Noi non siamo mai state silenziose, abbiamo sempre denunciato questi fatti, le violenze fisiche e quelle verbali. Ma non basta.

Non basta piu' il lavoro dei centri antiviolenza, fondamentale e prezioso. E non bastano le promesse di leggi che neanche arrivano. La ratifica della convenzione di Istanbul? Un passo importante, ma bisogna aspettare e aspettare. E noi non vogliamo piu' limitarci a lanciare appelli che raccolgono migliaia di firme ma restano solo sulla carta; a proclamarci indignate per una violenza che non accenna a smettere; a fare tavole rotonde, dibattiti politici, incontri. Adesso chiediamo di piu'.

Chiediamo di poter vivere in una societa' che vuole realmente cambiare la cultura che alimenta questa mentalita' maschilista, patriarcale, trasversale, acclarata e spesso occulta, che noi riteniamo totalmente responsabile della mancanza di rispetto per le donne, e che non fa nulla per fermare questo inutile e doloroso femminicidio italiano.

Chiediamo che la parola femminicidio non venga piu' sottovalutata, svilita, criticata. Perche' racconta di un fenomeno che ancora in troppi negano, o che sia qualcosa che non li riguarda. O addirittura che molte delle donne uccise o violate, in fondo in fondo, qualche sbaglio lo avevano fatto. Quanta disumanita' nel non voler vedere il nostro immenso lavoro, quello pagato e quello non pagato, il lavoro di cura e riproduttivo, il genio, la creativita', il ruolo multiforme delle donne.

Chiediamo di fermarci. A tutte: madri, sorelle, figlie, nonne, zie, compagne, amanti, mogli, operaie, commesse, maestre, infermiere, badanti, dirigenti, fornaie, dottoresse, farmaciste, studentesse, professoresse, ministre, contadine, sindacaliste, impiegate, scrittrici, attrici, giornaliste, registe, precarie, artiste, atlete, disoccupate, politiche, funzionarie, fisioterapiste, babysitter, veline, parlamentari, prostitute, autiste, cameriere, avvocate, segretarie.

Fermiamoci per 24 ore da tutto quello che normalmente facciamo. Proclamiamo uno sciopero generale delle donne che blocchi questo maledetto paese. Perche' sia chiaro che senza di noi, noi donne, non si va da nessuna parte. Senza il rispetto per la nostra autodeterminazione e il nostro corpo non c'e' societa' che tenga. Perche' la rabbia e il dolore, lo sconforto e l'indignazione, la denuncia e la consapevolezza, hanno bisogno di un gesto forte.

Scioperiamo per noi e per tutte le donne che ogni giorno rischiano la loro vita. Per le donne che verranno, per gli uomini che staranno loro accanto.

Unisciti a noi, firma e diffondi questo appello. Insieme, poi, decideremo una data.

scioperodonne2013 at gmail.com

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Barbara Romagnoli (giornalista freelance)

Adriana Terzo (giornalista freelance)

Tiziana Dal Pra (presidente del centro interculturale Trama di Terre)

 

4. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI SETTEMBRE 2013 (PARTE PRIMA)

 

Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di settembre 2013.

 

5. NO A TUTTE LE GUERRE

 

Il comitato che si e' opposto al mega-aeroporto di Viterbo e che s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti esprime ancora una volta la sua netta opposizione a tutte le guerre.

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Il comitato chiede al governo e al parlamento italiano di adoperarsi contro la guerra, cosi' come vuole la Costituzione della Repubblica Italiana che all'articolo 11 recita: "L'Italia ripudia la guerra".

Chiede quindi al governo e al parlamento italiano:

- che cessi immediatamente la criminale ed insensata partecipazione italiana alla guerra terrorista e stragista in corso in Afghanistan;

- che l'Italia si opponga all'estensione del conflitto siriano e che si adoperi affinche' la comunita' internazionale si impegni per la pace e i diritti umani in Siria come ovunque, con interventi di pace con mezzi di pace, ovvero di autentico aiuto umanitario, interventi rigorosamente non armati e non violenti;

- che l'Italia avvii una persuasa e rigorosa politica di disarmo, poiche' solo il disarmo favorisce e consolida la pace; a cominciare dalla rinuncia ai famigerati cacciabombardieri F-35 l'Italia avvii finalmente una politica di pace con mezzi di pace, di disarmo e di smilitarizzazione.

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Il comitato esprime solidarieta' a tutte le vittime dei conflitti armati in corso; e chiede a tutte le parti in lotta di cessare di uccidere e di avviare dialoghi: solo con il disarmo e la smilitarizzazione, solo con il riconoscimento del diritto dell'altro - di ogni altro - alla vita e alla dignita', solo con la comprensione reciproca e la comune solidarieta', solo con la scelta della nonviolenza l'umanita' puo' salvarsi dalla catastrofe e costruire una societa' giusta, libera, responsabile, in cui siano rispettati i diritti di tutti gli esseri umani, in cui sia rispettato l'intero mondo vivente che e' casa comune dell'umanita' e di cui la stessa umanita' e' parte.

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Il comitato invita alla scelta della nonviolenza: solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

Come e' scritto nella carta programmatica del Movimento Nonviolento occorre impegnarsi secondo le seguenti fondamentali direttrici d'azione:

- "l'opposizione integrale alla guerra;

- la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

- lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

- la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo".

E sempre come e' scritto nella carta programmatica del Movimento Nonviolento, occorre operare "con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica".

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No a tutte le guerre.

No a tutte le uccisioni.

Si' al disarmo.

Si' alla smilitarizzazione.

Vi e' una sola umanita', in unico mondo vivente, unita in un destino comune.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

*

Il comitato che si e' opposto al mega-aeroporto di Viterbo ed ha salvato il Bulicame, e che s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti

Viterbo, 31 agosto 2013

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Il comitato che si e' opposto al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti ha promosso e guidato dal 2007 la vittoriosa mobilitazione popolare che ha difeso la preziosa area naturalistica, archeologica e termale del Bullicame di dantesca memoria dalla minaccia di una illegale ed irreversibile devastazione. Il comitato e' nato da una lettera aperta di Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani", ed e' animato da alcune delle piu' stimate personalita' dell'impegno morale e civile nell'Alto Lazio, come il professor Osvaldo Ercoli ed il professor Alessandro Pizzi; ne e' portavoce la dottoressa Antonella Litta, che e' anche figura di riferimento in Italia dell'impegno per la salubrita' delle acque; tra i suoi fondatori anche il compianto Alfio Pannega (1925-2010), luminoso maestro di dignita', simbolo indimenticabile della Viterbo popolare, antifascista e solidale.

 

6. NEL PRIMO ANNIVERSARIO DELLA SCOMPARSA DI CARLO MARIA MARTINI

 

Nel primo anniversario della scomparsa di Carlo Maria Martini il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo ricorda il grande costruttore di pace, di dialogo, di solidarieta', il persuaso difensore dei diritti di tutti gli esseri umani e della biosfera, lo studioso insigne in sollecito ascolto dell'altro, l'amico della nonviolenza, l'uomo buono.

La nonviolenza e' in cammino.

 

7. IL PADRONE DEL MONDO

 

Deve esserci qualcosa di tossico nell'aria che si respira a Washington.

Poiche' non riesco a trovare altra eziologia alla insensata convinzione dei presidenti che li' risiedono di essere i padroni del mondo e di avere diritto di vita e di morte su tutti gli esseri umani che evidentemente considerano loro sudditi, schiavi, bestiame, possedimenti.

Una tale follia, tragicamente, dispone di ogni sorta di armamenti e non esita a farne uso: da quel 6 agosto 1945 della bomba di Hiroshima fino ad oggi, ben pochi altri poteri criminali, e forse nessuno, hanno commesso tante stragi quante ne hanno fatte commettere gli inquilini della Casa Bianca.

Sarebbe bene che l'umanita' ne prendesse atto e vi ponesse rimedio.

La via e' semplice: si chiama nonviolenza.

 

8. LA CATENA

 

L'annuncio del presidente statunitense Obama di voler fare altre stragi in Siria, dove di tutto c'e' bisogno fuorche' di stragi, suscita molte gravi considerazioni.

La prima di esse e' che fare nuove stragi in risposta a precedenti stragi ha una conseguenza evidente: che nuove stragi veranno commesse ancora e ancora in una catena incessante.

Occorre rompere la catena delle uccisioni, delle stragi, delle guerra: occorre scegliere la via della pace, del disarmo, della smilitarizzazione dei conflitti, del dialogo tra le parti, del rispetto per la vita, della civile convivenza, dell'integrale riconoscimento dei diritti umani di tutti gli esseri umani: ed il primo di tutti i diritti e' il diritto a non essere uccisi.

Occorre la scelta della nonviolenza.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

9. ALCUNE COSE CHE DOVREBBE FARE UN GOVERNO ITALIANO FEDELE ALL'ARTICOLO 11 DELLA COSTITUZIONE

 

Primo: far cessare immediatamente la criminale ed insensata partecipazione italiana alla guerra terrorista e stragista in corso in Afghanistan.

Secondo: opporsi all'estensione del conflitto siriano e adoperarsi affinche' la comunita' internazionale si impegni per la pace e i diritti umani in Siria come ovunque, con interventi di pace con mezzi di pace, ovvero di autentico aiuto umanitario, interventi rigorosamente non armati e non violenti.

Terzo: avviare una persuasa e rigorosa politica di disarmo, poiche' solo il disarmo favorisce e consolida la pace; a cominciare dalla rinuncia ai famigerati cacciabombardieri F-35 si avvii finalmente una politica di pace con mezzi di pace, di disarmo e di smilitarizzazione.

 

10. IL TRIBOLO TRIBALE

 

"Garantire i diritti del signor Berlusconi", solfeggiano i messeri suoi luogotenenti e i gentiluomini manutengoli suoi ed anche qualche buon uomo di spirito semplice.

E puntano gli acuminati indici contro noialtri popolaccio di famelici straccioni, per l'occasione insigniti del titolo di "tribali" (qualunque cosa con cio' si voglia dire).

E noi gente dappoco, di panni ruvidi e ruvide maniere, oltretutto ancora innamorati della bandiera rossa (ridiventata straccio, e dal piu' povero sventolata), cosa mai potremmo replicare a cotanti lorsignori?

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Ci pare che il signor B. abbia avuto tre gradi di giudizio, e una condanna definitiva per frode fiscale.

E se non e' poco elegante rammemorarlo, in un altro processo tuttora in corso anche una condanna in primo grado per prostituzione minorile e concussione; e si e' in attesa dell'appello.

Non sono proprio bruscolini; sono condanne per gravi reati.

Condanne emesse da tribunali della Repubblica, in processi nei quali il signor B. ha goduto di ogni guarentigia.

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Forse sarebbe il caso di cominciare a garantire i diritti della tanta povera gente che non ha mai commesso reati ed e' stata e continua ad essere massacrata in mille modi dalle politiche berlusconiane e dei complici suoi.

Forse sarebbe il caso di cacciare dal governo i complici e i caudatari del signor B.

Forse sarebbe il caso di sbrigarsi a cacciare dal parlamento - come vuole la legge - il capo, padrone e demiurgo della destra golpista e criminale.

Forse sarebbe il caso di decidersi ad abrogare le tante scellerate ed infami misure fasciste e razziste, criminogene e criminali, che i governi berlusconiani hanno imposto in questo paese provocando tante tragedie.

*

E adesso torniamo ai nostri riti tribali. La cui chiave, come e' noto, e' nei ritmi ossessivi (che invero poco si confanno a gente lenta, taoista ed internazionalista proletaria come noi).

 

11. UN INCONTRO IN MEMORIA DI CARLO CAFIERO

 

Si e' svolto la mattina di domenica primo settembre 2013 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro in memoria di Carlo Cafiero, il pensatore e militante anarchico nato a Barletta il primo settembre 1846 e deceduto a Nocera Inferiore il 17 luglio 1892.

Nel corso dell'incontro, nell'anniversario della nascita, e' stata ricordata la figura del generoso rivoluzionario ottocentesco e sono stati letti e commentati alcuni suoi scritti.

Concludendo l'incontro il responsabile della struttura nonviolenta viterbese ha evidenziato come la nonviolenza erediti e si nutra delle esperienze e delle aspirazioni di tutte le persone di volonta' buona che hanno lottato per la liberazione dell'umanita', per una societa' solidale, per la pace, l'uguaglianza di diritti, la condivisione dei beni e la comune responsabilita', la fraternita' universale. In questo orizzonte, in questa genealogia, la memoria di Carlo Cafiero, delle sue vicende e delle sue meditazioni, delle sue scelte generose e della sua azione costantemente volta al bene dell'umanita', ed anche dei suoi limiti ed errori e delle sue sofferenze, e' un patrimonio prezioso per l'umanita', ed una fonte di ispirazione per la nonviolenza in cammino.

*

Un profilo di Carlo Cafiero

Dal Dizionario biografico degli italiani, volume 16 (1973), disponibile in rete nel sito www.treccani.it, riprendiamo il seguente profilo scritto da Pier Carlo Masini. (...)

 

12. UN RICORDO DI LUIGI CORTESI

 

Sono passati quattro anni dalla morte di Luigi Cortesi, avvenuta a Roma il 2 settembre 2009.

Era nato a Bergamo il 31 gennaio 1929, giovanissimo prese parte alla Resistenza; militante e studioso del movimento operaio, illustre storico, docente universitario, persona di tenace concetto, mai subalterno ad alcuna ortodossia ("comunista eretico", se questa antica formula puo' ancora essere usata). Dagli anni '80 il suo impegno di studioso e militante si concentro' nella lotta per la pace, nella difesa dell'ambiente, cosi' ulteriormente approfondendo l'opposizione alla violenza del capitalismo e dell'imperialismo; cogliendo e denunciando il nesso e per cosi' dire la consustanzialita' tra sfruttamento dell'umanita' ridotta a mera forza-lavoro, devastazione della natura e guerra, cosi' come le novita' epocali costituite sia dal salto di livello nella produzione di armamenti e nella crescente disponibilita' dei poteri dominanti ad un loro uso dalle conseguenze apocalittiche, sia dalla sempre piu' accelerata crisi dell'ecosistema, esito di politiche industrialiste, sviluppiste e consumiste onnidivoratrici. In questo impegno collegandosi altresi', oltre che al concreto operare dei movimenti di liberazione delle classi sfruttate e dei soggetti oppressi, dei movimenti pacifisti, ecologisti e di solidarieta' internazionale con i popoli in lotta contro l'imperialismo, anche alle lezioni cruciali di alcune delle esperienze di pensiero, e di resistenza contro l'inumano, piu' vive del Novecento: da Guenther Anders ad Hans Jonas.

Anche dal suo lavoro la nonviolenza in cammino eredita preziosi strumenti, preziosi materiali, un prezioso rigore intellettuale e morale, una preziosa disposizione alla lotta per la verita' e per il bene comune, per la solidarieta' che tutti raggiunge, per la comune responsabilita' e l'universale condivisione: nomi diversi che designano una medesima virtu', una stessa necessita'.

Luigi Cortesi e' stato un buon maestro, e valoroso un combattente per la buona causa, la causa dell'umanita'. Luminoso ne rechiamo il ricordo ancor oggi e per sempre.

 

13. "VITERBO OLTRE IL MURO": CON L'UMANITA', CONTRO LA GUERRA

 

Il gruppo di formazione e informazione nonviolenta "Viterbo oltre il muro" unisce la sua voce a quella delle tante persone, dei tanti movimenti, delle tante istituzioni che in tutto il mondo chiedono la pace e il disarmo,  la fine delle guerre e delle stragi.

1. Con particolar riferimento al rischio che il governo statunitense muova guerra alla Siria, attacco che puo' estendere il gia' tragico conflitto siriano a tutto il Medio Oriente - ove peraltro gia' altri sanguinosi conflitti sono in corso -, e forse addirittura scatenare una guerra di dimensioni planetarie, ci associamo all'appello di autorevolissime personalita'  affinche' il presidente degli Stati Uniti d'America receda dall'annunciata sciagurata intenzione, ed affinche' invece la comunita' internazionale intervenga con mezzi di pace per la cessazione immediata della guerra civile in corso, per l'avvio di negoziati tra le parti, per recare i necessari soccorsi umanitari a tutte le vittime del conflitto.

2. In riferimento alla persistente partecipazione italiana alla pluridecennale guerra afgana rinnoviamo la denuncia dell'illegalita' e dell'atrocita' di quella guerra e quindi della partecipazione italiana ad essa, partecipazione che viola in modo flagrante la Costituzione della Repubblica Italiana oltre che il diritto internazionale e che ha contribuito a provocare molte morti. Rinnoviamo quindi anche la richiesta che l'Italia cessi immediatamente di partecipare alla guerra e si adoperi piuttosto per il disarmo, la smilitarizzazione e la cessazione del conflitto, per il dialogo tra le parti, per aiuti umanitari e cooperazione internazionale al di fuori di ogni logica militare, di occupazione, di colonialismo; per la pace con mezzi di pace, per la difesa e la promozione dei diritti umani di tutti gli esseri umani.

3. In relazione alla questione cruciale della presenza nel mondo di arsenali che potrebbero distruggere l'intera civilta' umana e devastare irreversibilmente la biosfera, ed essendo evidente che solo grazie ad un'incessante scellerata produzione di armi e' possibile a poteri criminali continuare a scatenare guerre, imporre dittature e provocare stragi, rinnoviamo la richiesta di un urgente impegno per il disarmo: chiediamo che l'Italia cominci subito una persuasa politica di disarmo - a cominciare dalla rinuncia ai famigerati cacciabombardieri F-35 -, e forte di questa scelta si adoperi in tutti i consessi internazionali affinche' cessi la produzione, il commercio e l'uso delle armi omicide, di tutte le armi omicide.

In questa drammatica ora, sappia l'umanita' fare la scelta indispensabile per contrastare la logica assurda e scellerata dello sterminio: la scelta della nonviolenza. Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

"Viterbo oltre il muro", gruppo di formazione e informazione nonviolenta

Viterbo, 3 settembre 2013

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Il gruppo di formazione e informazione nonviolenta "Viterbo oltre il muro" ha realizzato tra il 2009 e il 2011 una intensa attivita' formativa, con una prolungata serie di incontri a cadenza settimanale. Alcuni dei suoi animatori hanno realizzato nel 2010 una rilevante ricerca sulla situazione attuale della nonviolenza in Italia, con centinaia di interviste ai principali studiosi ed attivisti della nonviolenza nel nostro paese. Il gruppo ha sostenuto altre associazioni impegnate in iniziative di difesa dei diritti umani, per la pace, per la difesa della biosfera, sia partecipando ad incontri formativi, di studio e di riflessione, sia contribuendo a mobilitazioni civiche caratterizzate dalla scelta nitida e intransigente della democrazia, della solidarieta', della responsabilita' e della nonviolenza, sia collaborando attivamente col "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo che dagli anni Settanta del secolo scorso e' la memoria storica e il principale punto di riferimento dell'impegno pacifista, antimilitarista, ecologista e nonviolento nell'Alto Lazio e che da quattordici anni pubblica il notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino".

 

14. CONTRO LA GUERRA. UN INCONTRO A VITERBO

 

Si e' svolto nel pomeriggio di martedi' 3 settembre 2013 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di testimonianza e di riflessione contro la guerra.

E' stata evidenziata l'urgente necessita' del piu' ampio ed intenso impegno contro tutte le guerre e tutte le dittature, contro tutte le uccisioni e tutte le persecuzioni, per la difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani. Ogni essere umano ha diritto a vivere, e solo la pace salva le vite.

Occorre pertanto agire per la pace con mezzi di pace, per il disarmo integrale, per la smilitarizzazione dei conflitti come dei territori come delle societa', per il dialogo, la comprensione e la cooperazione tra i popoli, per la democrazia, la condivisione responsabile e solidale delle risorse, il rispetto della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani e la difesa della biosfera.

L'incontro si e' concluso con l'impegno a promuovere ed a sostenere altre iniziative per la pace che siano rigorosamente caratterizzate dalla scelta nitida e intransigente della nonviolenza. Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'. La nonviolenza e' la politica necessaria in questa tragica situazione dell'umanita'.

 

15. "L'ERROR DE' CIECHI CHE SI FANNO DUCI"

 

Il presidente degli Stati Uniti d'America (ovvero le lobbies criminali che lo manovrano, giacche' si puo' essere l'uomo piu' potente del mondo e nondimeno agire da marionetta) ha deciso di muovere guerra alla Siria, facendo strame una volta ancora del diritto internazionale.

Se lo scellerato attacco ci sara' (ed occorre che l'intera umanita' cosciente si mobiliti per impedirlo), alle stragi si aggiungeranno altre stragi, e nella meno grave delle ipotesi si estendera' ancor piu' la destabilizzazione del Medio Oriente che e' gia' in fiamme, nella peggiore si inneschera' una nuova guerra mondiale che puo' portare alla catastrofe della civilta' umana.

*

In Siria e' in corso una terribile guerra: e dopo due anni di eccidi sarebbe ora di interrogarsi seriamente su chi rifornisce di armi e munizioni le parti belligeranti impegnate nei massacri: poiche' senza armi non ci sarebbero massacri.

E se ci si pone questa domanda appare chiaro che vi e' una sola via per costruire la pace, promuovere la democrazia ed instaurare il rispetto dei diritti umani, in Siria come ovunque: il disarmo e la smilitarizzazione dei conflitti, l'aiuto umanitario a tutte le persone nel bisogno, la liberta' di parola e il dialogo, la scelta della nonviolenza.

*

"L'error de' ciechi che si fanno duci" (Dante, Purg., XVIII, 18) e' credere che uccidere possa essere un bene e che la guerra possa essere una risorsa, quando invece e' solo il piu' grande dei crimini e la morte di tutti.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

16. UN INCONTRO DI STUDIO SU IVAN ILLICH NELL'ANNIVERSARIO DELLA NASCITA

 

Si e' svolto la mattina di mercoledi' 4 settembre 2013 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di studio su Ivan Illich, uno dei maggiori pensatori del Novecento e una delle figure piu' grandi della nonviolenza, nell'anniversario della nascita (nacque il 4 settembre 1926, e' deceduto il 2 dicembre 2002).

Nel corso dell'incontro sono stati letti e commentati vari suoi testi. (...)

 

17. IN DIGIUNO CONTRO LA GUERRA

 

Il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo aderisce alla giornata di digiuno contro la guerra del 7 settembre 2013.

Possa l'impegno dell'umanita' cosciente dissuadere gli assassini dal perpetrare ulteriori crimini.

Ogni essere umano ha diritto a non essere ucciso.

Vi e' una sola umanita', e tutti gli esseri umani ne fanno parte.

La guerra e' nemica dell'umanita'.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

*

L'appello rivolto dal papa il primo settembre a tutte le persone di volonta' buona enuncia fondamentali verita' che ogni essere umano comprende e condivide, ed invita a un impegno comune per salvare le vite minacciate dalla guerra, per far cessare ogni guerra ed ogni uccisione. Sia ascoltato quell'appello. La nonviolenza e' in cammino.

*

Il discorso tenuto da Jorge Bergoglio, papa Francesco, all'Angelus del primo settembre 2013 (...)

 

18. LA MAFIA E IL CAVALIERE

 

Sono state depositate le motivazioni della sentenza con cui la corte d'appello di Palermo ha condannato l'ex senatore del Pdl Marcello Dell'Utri a 7 anni di reclusione per concorso in associazione mafiosa per essere stato lungo un ventennio l'intermediario tra la mafia e Berlusconi. Fin dal maggio 1974, quando Stefano Bontade ed altri capi mafiosi si incontrarono con Silvio Berlusconi e strinsero un patto: "L'incontro ha costituito la genesi del rapporto che ha legato l'imprenditore e la mafia con la mediazione di Dell'Utri", "patto che leghera' Berlusconi, Dell'Utri e Cosa nostra fino al 1992".

 

19. NEL NOVANTESIMO ANNIVERSARIO DELLA NASCITA DI SEBASTIANO TIMPANARO

 

Si e' svolto la mattina di giovedi' 5 settembre 2013 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di studio in memoria di Sebastiano Timpanaro, nel novantesimo anniversario della nascita (5 settembre 1923).

Nel corso dell'incontro sono stati letti e commentati alcuni scritti del grande intellettuale marxista, ed il responsabile della struttura nonviolenta viterbese ha presentato la figura e l'opera di Timpanaro, di cui ha messo in evidenza la grande importanza per l'elaborazione di una cultura e una prassi di liberazione dell'umanita' e di difesa della biosfera: Sebastiano Timpanaro - come Leopardi, come Marx ed Engels, di cui fu acuto studioso ed interprete - e' uno dei nostri maggiori maestri di rigore intellettuale e morale, di impegno per la verita', di solidarieta' con l'umanita', di lotta contro tutte le menzogne e le oppressioni. La nonviolenza, che e' la forma piu' nitida e piu' intransigente, piu' concreta e piu' coerente, di lotta per i diritti umani di tutti gli esseri umani e per la difesa dell'intero mondo vivente, riconosce nel grande studioso un maestro indimenticabile e un generoso compagno di lotta, ed eredita dalla sua lezione concetti, metodi, proposte e prospettive che pienamente valorizza e dispiega nell'azione diretta nonviolenta, nella prassi politica nonviolenta, nella riflessione teorica e metodologica nonviolenta.

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Sebastiano Timpanaro, nato a Parma nel 1923, studioso di filologia classica, della cultura dell'Ottocento, di questioni inerenti al materialismo e il marxismo, ma anche alla linguistica ed alla psicoanalisi; uno dei piu' acuti interpreti di Leopardi e dei piu' rigorosi intellettuali della sinistra italiana; e' deceduto nel novembre 2000. Tra le opere di Sebastiano Timpanaro segnaliamo almeno La filologia di Giacomo Leopardi, Le Monnier, Firenze 1955, poi Laterza, Roma-Bari 1978, 1997; La genesi del metodo del Lachmann, Le Monnier, Firenze 1963, poi Liviana, Padova 1981; Classicismo e illuminismo nell'Ottocento italiano, Nistri-Lischi, Pisa 1965, 1969, 1988; Sul materialismo, Nistri-Lischi, Pisa 1970, 1975, poi Unicopli, Milano 1997; Antileopardiani e neomoderati nella sinistra italiana, Ets, Pisa 1982; Il lapsus freudiano, La Nuova Italia, Firenze 1974, poi Bollati Boringhieri, Torino 2002; Aspetti e figure della cultura ottocentesca, Nistri-Lischi, Pisa 1980; Il socialismo di Edmondo de Amicis. Lettura del "Primo maggio", Bertani, Verona 1983; Per la storia della filologia virgiliana antica, Salerno, Roma 1986; La "fobia romana" e altri scritti su Freud e Meringer, Ets, Pisa 1992; Nuovi studi sul nostro Ottocento, Nistri-Lischi, Pisa 1995; Il Verde e il Rosso. Scritti militanti 1966-2000, Odradek, Roma 2001; Virgilianisti antichi e tradizione indiretta, Olschki, Firenze 2001; Sulla linguistica dell'Ottocento, Il Mulino, Bologna 2005; segnaliamo anche particolarmente la sua traduzione di Cicerone, Della divinazione, e quella di Holbach, Il buon senso, ambedue presso Garzanti, Milano rispettivamente 1985 e 1988, con vasto ed eccellente suo apparato critico. La rivista "Una citta'", nel n. 92, del febbraio 2001, cosi' lo presentava in apertura di intervista a Luca Baranelli in suo ricordo (intervista riprodotta anche ne "La domenica della nonviolenza", n. 65 del 19 marzo 2006): "Filologo e latinista di fama mondiale, uomo schivo e appartato, insegnante in scuole medie e professionali e poi, per tantissimi anni, 'correttore di bozze' com'egli amava definirsi, marxista e materialista, militante del Psi e poi del Psiup con simpatie per Trotsky, intellettuale attentissimo e appassionato alle vicende politiche e culturali italiane e internazionali, autore di testi sul materialismo, lo strutturalismo, la psicoanalisi, accolti dal silenzio degli specialisti eppur fondamentali, studioso massimo del Leopardi...". Un ricordo di Sebastiano Timpanaro scritto da Luigi Cortesi, apparso sulla rivista "Giano", n. 36 del 2000, e' riprodotto ne "La nonviolenza e' in cammino" n. 1044 del 5 settembre 2005; un ricordo di Sebastiano Timpanaro scritto da Vincenzo Di Benedetto, apparso sulla rivista "Athenet on line. Notizie e approfondimenti dall'Universita' di Pisa", n. 6, maggio 2002, e' riprodotto ne "La nonviolenza e' in cammino" n. 1043 del 4 settembre 2005.

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I partecipanti all'incontro, nel ricordo dell'impegno e della lezione di Sebastiano Timpanaro, hanno espresso la piu' ferma opposizione alle guerre, alle dittature, all'imperialismo, ad ogni forma di sfruttamento, di oppressione, di violenza.

Nel ricordo di Sebastiano Timpanaro prosegua la lotta del movimento delle oppresse e degli oppressi per la liberazione dell'umanita'. La nonviolenza e' in cammino.

 

20. NO ALLA GUERRA

 

Consiste di stragi la guerra, di stragi di esseri umani.

Nessun crimine e' piu' grande della guerra, poiche' essa e' la somma e la fonte di tutti i crimini.

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Dopo Hiroshima tutti sappiamo che la guerra puo' distruggere l'intera civilta' umana, puo' ridurre il pianeta a un deserto.

A questo bivio siamo dunque giunti: che se l'umanita' non abolisce la guerra, la guerra abolira' l'umanita'.

Possa prevalere l'umanita'. Il momento della scelta e' ora.

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Come tante altre persone di volonta' buona anche noi oggi digiuniamo.

Cessino tutte le guerre.

Cessino tutte le uccisioni.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

21. IL GRUPPO DI LAVORO SU "LA NONVIOLENZA IN ITALIA OGGI": CONTRO LA GUERRA, CON LA FORZA DELLA VERITA'

 

La guerra in Siria puo', deve essere fermata. L'escalation verso una guerra mondiale puo', deve essere impedita. Solo la nonviolenza puo' riuscirci. La nonviolenza: che e' il nome dell'umanita' quando agisce per il bene comune.

Sabato 7 settembre in tutto il mondo tante persone di volonta' buona si uniranno in digiuno accogliendo l'appello rivolto a tutti gli esseri umani di ogni sentire ad agire insieme per la pace, per fermare la guerra e le stragi con la forza della verita', opponendo alla violenza la nonviolenza.

Nella progressione dei mezzi di lotta della nonviolenza, il digiuno e' la forma piu' forte: chi digiuna dichiara di assumere la sua responsabilita' dinanzi alla violenza che denuncia; rompe il silenzio, esce dalla subalternita', smaschera la passivita' che e' gia' complicita' con il male; e convoca tutti ad assumere ciascuno piena la responsabilita' dei propri gesti, convoca tutti a meditare sulla nostra comune umanita' e sui doveri che insieme ai diritti compongono la dignita' di ogni essere umano, di tutti gli esseri umani riconosciuti uniti in un'unica famiglia.

Le persone che oggi stanno eseguendo uccisioni, e le persone che meditano di compiere uccisioni domani, si fermino ad ascoltare questa voce che parla alla loro umanita', all'umanita' di tutti gli esseri umani.

Cessino la guerra e le stragi.

Il primo diritto di ogni essere umano e' il diritto a non essere ucciso.

Solo la pace salva le vite.

Vi e' una sola umanita' unita in un destino comune.

La nonviolenza e' in cammino.

Il gruppo di lavoro su "La nonviolenza in Italia oggi"

Viterbo, 6 settembre 2013

*

Il gruppo di lavoro su "La nonviolenza in Italia oggi", composto da ricercatrici e ricercatori indipendenti che collaborano con il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo e che si sono formati nei prolungati cicli di seminari di accostamento alla nonviolenza svoltisi a Viterbo e nel viterbese dagli anni Novanta e che tuttora proseguono, ha condotto tra il 2010 e il 2012 una prolungata ricerca-azione sulla nonviolenza in Italia coinvolgendo a livello nazionale centinaia di studiosi e attivisti amici della nonviolenza; tutti i materiali del lavoro svolto sono stati pubblicati sul notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino" e molti di essi sono presenti su numerosi siti internet al tema dedicati.

 

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NONVIOLENZA. FEMMINILE PLURALE

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Supplemento del notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino" (anno XIV)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100

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Numero 485 del 4 ottobre 2013

 

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