Telegrammi. 1391



 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 1391 dell'8 settembre 2013

Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com

 

Sommario di questo numero:

1. Peppe Sini: Alcune parole in un giorno di digiuno

2. La tomba di Periandro

3. Chiacchiere da caffe'

4. La condanna di Dell'Utri

5. Benito D'Ippolito: Dell'invecchiare malamente

6. La "Carta" del Movimento Nonviolento

7. Per saperne di piu'

 

1. EDITORIALE. PEPPE SINI: ALCUNE PAROLE IN UN GIORNO DI DIGIUNO

 

1. Le guerre non fermano le guerre. La pace ferma le guerre. Le guerre soltanto distruggono e distruggono e distruggono, ed innanzitutto distruggono gli esseri umani. La pace salva le vite. Solo la pace salva le vite.

*

2. Non e' la guerra lo stato naturale dell'essere umano, ma la pace: solo nella pace le vite vengono rispettate, le persone quindi convivono, e la civilta' fiorisce.

*

3. Cosi' come solo con la democrazia si promuove e si difende la democrazia, solo con la pace si realizza e si preserva la pace.

*

4. La guerra non e' uno strumento adeguato a difendere i diritti umani, poiche' dei diritti umani essa e' la violazione piu' flagrante consistendo nel privare degli esseri umani della loro stessa vita, perdendo la quale ogni diritto e' perso. Solo la pace rispetta e promuove i diritti umani.

*

5. La guerra e' sempre stata nemica dell'umanita', consistendo dell'uccisione di esseri umani; ma ora e' un nemico in grado di estinguere l'umanita', di annientarla per sempre. Il primo dovere dell'umanita' e' quindi abolire la guerra.

*

6. Vi e' una sola umanita': ogni mano che si leva a colpire colpisce le sue stesse carni. Vi e' una sola umanita', unita in un solo destino comune. Vi e' una sola umanita', incarnata in innumerevoli esseri umani passati, presenti e venturi, tutti ugualmente dotati di diritti e doveri, tutti ugualmente portatori di dignita' e di responsabilita', tutti congiunti e impegnati dalla regola aurea secondo cui devi agire verso le altre persone come vorresti che le altre persone agissero verso di te. Chi tradisce l'umanita', tradisce la sua stessa umanita', e perde se stesso. Vi e' una sola umanita', ogni persona reca intera la responsabilita' della comune salvezza.

*

7. La guerra distrugge non solo gli esseri umani, ma il mondo vivente. Rispettare l'umanita' e rispettare la biosfera sono un'unica cosa: l'umanita' vive nella natura, e di essa natura e' essa stessa parte. Se anche si ammettesse per assurdo la liceita' agli umani della distruzione dell'umanita', mai si potrebbe ammettere la liceita' agli umani della distruzione della biosfera. E' evidente che la distruzione della natura e' gia' una forma di guerra, verso la biosfera e verso le presenti e future generazioni umani.

*

8. La guerra e' il piu' grande dei crimini e il piu' grande nemico dell'umanita'. Le attivita', gli strumenti e le strutture ad essa ordinate sono anch'essi criminali, anch'essi nemici dell'umanita'. E' necessario ed urgente che l'umanita' abolisca la guerra. Per abolire la guerra e' necessario abolire altresi' le armi e gli eserciti, che non vi siano piu' armigeri.

*

9. In verita' non vi e' altro modo concreto, adeguato e coerente di opporsi alla violenza assassina che la scelta nitida e intransigente della nonviolenza. La nonviolenza e' il cuore della politica necessaria; la nonviolenza e' la via della civile convivenza; la nonviolenza e' la giustizia e la solidarieta' a tutti dovuta, da tutti dovuta. Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

2. SCORCIATOIE. LA TOMBA DI PERIANDRO

 

Fini' cosi': che Usa e Francia bombardarono Damasco per ritorsione; che Iran e Russia bombardarono Washington e Parigi per ritorsione; che Gran Bretagna e Germania bombardarono Teheran e Mosca per ritorsione; eccetera eccetera.

Quanto lavoro per l'edilizia. Peccato che non ci fossero piu' operai, ne' architetti, ne' niente.

 

3. ULTIMORA. CHIACCHIERE DA CAFFE'

 

- A.: E allora che si dovrebbe fare?

- B.: Innanzitutto smetterla di fornire armi agli assassini. E sostenere invece le persone, le esperienze e i movimenti impegnati in pratiche nonviolente di solidarieta' e di riconciliazione. E chiedere a tutte le parti in conflitto di aprire un dialogo e un negoziato. E recare aiuti umanitari a tutte le vittime. Ed iniziare il disarmo ed una politica internazionale fondata sul rispetto della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani.

- A.: Bubbole.

- B.: No, l'unica politica possibile. La guerra non e' una politica, e' la fine dell'umanita'.

- A.: Suvvia, la guerra e' la prosecuzione della politica con altri mezzi...

- B.: No. La massima di Clausewitz e' stata definitivamente confutata da Auschwitz ed Hiroshima. Ha scritto una volta per sempre l'indimenticabile Ernesto Balducci riflettendo sulle "tre verita' di Hiroshima": "La prima verita' contenuta in quel messaggio e' che il genere umano ha un destino unico di vita o di morte... La seconda verita' di Hiroshima e' che ormai l'imperativo morale della pace, ritenuta da sempre come un ideale necessario anche se irrealizzabile, e' arrivato a coincidere con l'istinto di conservazione, il medesimo istinto che veniva indicato come radice inestirpabile dell'aggressivita' distruttiva... La terza verita' di Hiroshima e' che la guerra e' uscita per sempre dalla sfera della razionalita'".

- A.: Lo sapevo che lo avresti detto, te lo sento ripetere da una vita. E adesso continuerai con Guenther Anders, senza dubbio.

- B.: Senza dubbio, se ve ne fosse bisogno.

- A.: Per carita'... beviamoci questo caffe', prima che si freddi.

 

4. TRAFILETTI. LA CONDANNA DI DELL'UTRI

 

La Corte d'Appello di Palermo nuovamente ha condannato l'ex-senatore berlusconiano Dell'Utri per concorso esterno in associazione mafiosa; nelle motivazioni della sentenza si argomenta che il gentiluomo in questione e' stato per vent'anni l'agente di collegamento tra la mafia e Berlusconi, in un rapporto di reciprocita' di prestazioni tra la mafia e Berlusconi con mutuo vantaggio. Per vent'anni.

*

Il Berlusconi di cui qui si parla e' quel signore recentemente condannato in via definitiva per frode fiscale.

Il Berlusconi di cui qui si parla e' quel signore che in un altro processo di cui si e' fin qui concluso solo il primo grado e' stato condannato per prostituzione minorile e concussione.

Il Berlusconi di cui qui si parla e' quel signore che negli ultimi vent'anni ha lungamente governato l'Italia in combutta con corrotti e corruttori, razzisti e fascisti, ed il cui governo ha imposto provvedimenti legislativi scellerati ed infami, tra cui le abominevoli misure razziste della cosiddetta "Bossi-Fini" e del cosiddetto "pacchetto sicurezza", misure incostituzionali, criminali e  criminogene che hanno provocato persecuzioni e morti.

Il Berlusconi di cui qui si parla e' quel signore che non solo e' maestro e donno della destra golpista e criminale, ma e' di essa finanche il demiurgo.

Il Berlusconi di cui qui si parla e' quel signore i cui luogotenenti e manutengoli sono ancora oggi al governo (nonostante abbia perso le elezioni), grazie alla squallida complicita' delle altre forze politiche presenti in parlamento.

Il Berlusconi di cui qui si parla e' quel signore che pretende di sottrarsi alla legge e di continuare a spadroneggiare sulla cosa pubblica.

*

Sara' il caso di fare qualche riflessione.

Sara' il caso di trarne qualche conseguenza.

 

5. IN BREVE. BENITO D'IPPOLITO: DELL'INVECCHIARE MALAMENTE

 

Invecchio in un mondo che invecchia.

 

Le ossa dolorano ormai. La vista

si spegne,

si rompono i denti, camminare

mi costa sempre piu' fatica.

 

Almeno vedessi una nuova

primavera intorno al mio tronco

almeno pensassi

che fosse servito a qualcosa

il tempo gettato nel pozzo.

 

Nel freddo dell'ora che stilla

mi sembra che un mondo infelice

ancor piu' infelice divenga.

 

Silente mi sento che vado

verso l'abisso da cui non si torna.

 

Ed ogni giorno che passa

piu' forte avverto l'urgenza

di agire contro la guerra

contrastare la violenza e la menzogna

lottare contro l'oppressione

combattere ancora la morte.

 

6. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

 

7. PER SAPERNE DI PIU'

 

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 1391 dell'8 settembre 2013

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