Telegrammi. 1389



 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 1389 del 6 settembre 2013

Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com

 

Sommario di questo numero:

1. In digiuno contro la guerra

2. La mafia e il cavaliere

3. Nel novantesimo anniversario della nascita di Sebastiano Timpanaro

4. "Difendere i diritti umani". Un incontro di studio

5. "Una lettura nonviolenta dell'opera di Seneca"

6. La "Carta" del Movimento Nonviolento

7. Per saperne di piu'

 

1. INIZIATIVE. IN DIGIUNO CONTRO LA GUERRA

 

Il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo aderisce alla giornata di digiuno contro la guerra del 7 settembre 2013.

Possa l'impegno dell'umanita' cosciente dissuadere gli assassini dal perpetrare ulteriori crimini.

Ogni essere umano ha diritto a non essere ucciso.

Vi e' una sola umanita', e tutti gli esseri umani ne fanno parte.

La guerra e' nemica dell'umanita'.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

*

L'appello rivolto dal papa il primo settembre a tutte le persone di volonta' buona enuncia fondamentali verita' che ogni essere umano comprende e condivide, ed invita a un impegno comune per salvare le vite minacciate dalla guerra, per far cessare ogni guerra ed ogni uccisione. Sia ascoltato quell'appello. La nonviolenza e' in cammino.

*

Il discorso tenuto da Jorge Bergoglio, papa Francesco, all'Angelus del primo settembre 2013

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

Quest'oggi, cari fratelli e sorelle, vorrei farmi interprete del grido che sale da ogni parte della terra, da ogni popolo, dal cuore di ognuno, dall'unica grande famiglia che e' l'umanita', con angoscia crescente: e' il grido della pace! E' il grido che dice con forza: vogliamo un mondo di pace, vogliamo essere uomini e donne di pace, vogliamo che in questa nostra societa', dilaniata da divisioni e da conflitti, scoppi la pace; mai piu' la guerra! Mai piu' la guerra! La pace e' un dono troppo prezioso, che deve essere promosso e tutelato.

Vivo con particolare sofferenza e preoccupazione le tante situazioni di conflitto che ci sono in questa nostra terra, ma, in questi giorni, il mio cuore e' profondamente ferito da quello che sta accadendo in Siria e angosciato per i drammatici sviluppi che si prospettano.

Rivolgo un forte Appello per la pace, un Appello che nasce dall'intimo di me stesso! Quanta sofferenza, quanta devastazione, quanto dolore ha portato e porta l'uso delle armi in quel martoriato Paese, specialmente tra la popolazione civile e inerme! Pensiamo: quanti bambini non potranno vedere la luce del futuro! Con particolare fermezza condanno l'uso delle armi chimiche! Vi dico che ho ancora fisse nella mente e nel cuore le terribili immagini dei giorni scorsi! C'e' un giudizio di Dio e anche un giudizio della storia sulle nostre azioni a cui non si puo' sfuggire! Non e' mai l'uso della violenza che porta alla pace. Guerra chiama guerra, violenza chiama violenza!

Con tutta la mia forza, chiedo alle parti in conflitto di ascoltare la voce della propria coscienza, di non chiudersi nei propri interessi, ma di guardare all'altro come ad un fratello e di intraprendere con coraggio e con decisione la via dell'incontro e del negoziato, superando la cieca contrapposizione. Con altrettanta forza esorto anche la Comunita' Internazionale a fare ogni sforzo per promuovere, senza ulteriore indugio, iniziative chiare per la pace in quella Nazione, basate sul dialogo e sul negoziato, per il bene dell'intera popolazione siriana.

Non sia risparmiato alcuno sforzo per garantire assistenza umanitaria a chi e' colpito da questo terribile conflitto, in particolare agli sfollati nel Paese e ai numerosi profughi nei Paesi vicini. Agli operatori umanitari, impegnati ad alleviare le sofferenze della popolazione, sia assicurata la possibilita' di prestare il necessario aiuto.

Che cosa possiamo fare noi per la pace nel mondo? Come diceva Papa Giovanni: a tutti spetta il compito di ricomporre i rapporti di convivenza  nella giustizia e nell'amore (cfr Lett. enc. Pacem in terris [11 aprile 1963]).

Una catena di impegno per la pace unisca tutti gli uomini e le donne di buona volonta'! E' un forte e pressante invito che rivolgo all'intera Chiesa Cattolica, ma che estendo a tutti i cristiani di altre Confessioni, agli uomini e donne di ogni Religione e anche a quei fratelli e sorelle che non credono: la pace e' un bene che supera ogni barriera, perche' e' un bene di tutta l'umanita'.

Ripeto a voce alta: non e' la cultura dello scontro, la cultura del conflitto quella che costruisce la convivenza nei popoli e tra i popoli, ma questa: la cultura dell'incontro, la cultura del dialogo; questa e' l'unica strada per la pace.

Il grido della pace si levi alto perche' giunga al cuore di tutti e tutti depongano le armi e si lascino guidare dall'anelito di pace.

Per questo, fratelli e sorelle, ho deciso di indire per tutta la Chiesa, il 7 settembre prossimo, vigilia della ricorrenza della Nativita' di Maria, Regina della Pace, una giornata di digiuno e di preghiera per la pace in Siria, in Medio Oriente, e nel mondo intero, e anche invito ad unirsi a questa iniziativa, nel modo che riterranno piu' opportuno, i fratelli cristiani non cattolici, gli appartenenti alle altre Religioni e gli uomini di buona volonta'.

Il 7 settembre in Piazza San Pietro - qui - dalle ore 19.00 alle ore 24.00, ci riuniremo in preghiera e in spirito di penitenza per invocare da Dio questo grande dono per l'amata Nazione siriana e per tutte le situazioni di conflitto e di violenza nel mondo. L'umanita' ha bisogno di vedere gesti di pace e di sentire parole di speranza e di pace! Chiedo a tutte le Chiese particolari che, oltre a vivere questo giorno di digiuno, organizzino qualche atto liturgico secondo questa intenzione.

A Maria chiediamo di aiutarci a rispondere alla violenza, al conflitto e alla guerra, con la forza del dialogo, della riconciliazione e dell'amore. Lei e' madre: che Lei ci aiuti a trovare la pace; tutti noi siamo i suoi figli! Aiutaci, Maria, a superare questo difficile momento e ad impegnarci a costruire ogni giorno e in ogni ambiente un'autentica cultura dell'incontro e della pace.

 

2. SENTENZE.LA MAFIA E IL CAVALIERE

 

Sono state depositate le motivazioni della sentenza con cui la corte d'appello di Palermo ha condannato l'ex senatore del Pdl Marcello Dell'Utri a 7 anni di reclusione per concorso in associazione mafiosa per essere stato lungo un ventennio l'intermediario tra la mafia e Berlusconi. Fin dal maggio 1974, quando Stefano Bontade ed altri capi mafiosi si incontrarono con Silvio Berlusconi e strinsero un patto: "L'incontro ha costituito la genesi del rapporto che ha legato l'imprenditore e la mafia con la mediazione di Dell'Utri", "patto che leghera' Berlusconi, Dell'Utri e Cosa nostra fino al 1992".

 

3. INCONTRI. NEL NOVANTESIMO ANNIVERSARIO DELLA NASCITA DI SEBASTIANO TIMPANARO

 

Si e' svolto la mattina di giovedi' 5 settembre 2013 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di studio in memoria di Sebastiano Timpanaro, nel novantesimo anniversario della nascita (5 settembre 1923).

Nel corso dell'incontro sono stati letti e commentati alcuni scritti del grande intellettuale marxista, ed il responsabile della struttura nonviolenta viterbese ha presentato la figura e l'opera di Timpanaro, di cui ha messo in evidenza la grande importanza per l'elaborazione di una cultura e una prassi di liberazione dell'umanita' e di difesa della biosfera: Sebastiano Timpanaro - come Leopardi, come Marx ed Engels, di cui fu acuto studioso ed interprete - e' uno dei nostri maggiori maestri di rigore intellettuale e morale, di impegno per la verita', di solidarieta' con l'umanita', di lotta contro tutte le menzogne e le oppressioni. La nonviolenza, che e' la forma piu' nitida e piu' intransigente, piu' concreta e piu' coerente, di lotta per i diritti umani di tutti gli esseri umani e per la difesa dell'intero mondo vivente, riconosce nel grande studioso un maestro indimenticabile e un generoso compagno di lotta, ed eredita dalla sua lezione concetti, metodi, proposte e prospettive che pienamente valorizza e dispiega nell'azione diretta nonviolenta, nella prassi politica nonviolenta, nella riflessione teorica e metodologica nonviolenta.

*

Sebastiano Timpanaro, nato a Parma nel 1923, studioso di filologia classica, della cultura dell'Ottocento, di questioni inerenti al materialismo e il marxismo, ma anche alla linguistica ed alla psicoanalisi; uno dei piu' acuti interpreti di Leopardi e dei piu' rigorosi intellettuali della sinistra italiana; e' deceduto nel novembre 2000. Tra le opere di Sebastiano Timpanaro segnaliamo almeno La filologia di Giacomo Leopardi, Le Monnier, Firenze 1955, poi Laterza, Roma-Bari 1978, 1997; La genesi del metodo del Lachmann, Le Monnier, Firenze 1963, poi Liviana, Padova 1981; Classicismo e illuminismo nell'Ottocento italiano, Nistri-Lischi, Pisa 1965, 1969, 1988; Sul materialismo, Nistri-Lischi, Pisa 1970, 1975, poi Unicopli, Milano 1997; Antileopardiani e neomoderati nella sinistra italiana, Ets, Pisa 1982; Il lapsus freudiano, La Nuova Italia, Firenze 1974, poi Bollati Boringhieri, Torino 2002; Aspetti e figure della cultura ottocentesca, Nistri-Lischi, Pisa 1980; Il socialismo di Edmondo de Amicis. Lettura del "Primo maggio", Bertani, Verona 1983; Per la storia della filologia virgiliana antica, Salerno, Roma 1986; La "fobia romana" e altri scritti su Freud e Meringer, Ets, Pisa 1992; Nuovi studi sul nostro Ottocento, Nistri-Lischi, Pisa 1995; Il Verde e il Rosso. Scritti militanti 1966-2000, Odradek, Roma 2001; Virgilianisti antichi e tradizione indiretta, Olschki, Firenze 2001; Sulla linguistica dell'Ottocento, Il Mulino, Bologna 2005; segnaliamo anche particolarmente la sua traduzione di Cicerone, Della divinazione, e quella di Holbach, Il buon senso, ambedue presso Garzanti, Milano rispettivamente 1985 e 1988, con vasto ed eccellente suo apparato critico. La rivista "Una citta'", nel n. 92, del febbraio 2001, cosi' lo presentava in apertura di intervista a Luca Baranelli in suo ricordo (intervista riprodotta anche ne "La domenica della nonviolenza", n. 65 del 19 marzo 2006): "Filologo e latinista di fama mondiale, uomo schivo e appartato, insegnante in scuole medie e professionali e poi, per tantissimi anni, 'correttore di bozze' com'egli amava definirsi, marxista e materialista, militante del Psi e poi del Psiup con simpatie per Trotsky, intellettuale attentissimo e appassionato alle vicende politiche e culturali italiane e internazionali, autore di testi sul materialismo, lo strutturalismo, la psicoanalisi, accolti dal silenzio degli specialisti eppur fondamentali, studioso massimo del Leopardi...". Un ricordo di Sebastiano Timpanaro scritto da Luigi Cortesi, apparso sulla rivista "Giano", n. 36 del 2000, e' riprodotto ne "La nonviolenza e' in cammino" n. 1044 del 5 settembre 2005; un ricordo di Sebastiano Timpanaro scritto da Vincenzo Di Benedetto, apparso sulla rivista "Athenet on line. Notizie e approfondimenti dall'Universita' di Pisa", n. 6, maggio 2002, e' riprodotto ne "La nonviolenza e' in cammino" n. 1043 del 4 settembre 2005.

*

I partecipanti all'incontro, nel ricordo dell'impegno e della lezione di Sebastiano Timpanaro, hanno espresso la piu' ferma opposizione alle guerre, alle dittature, all'imperialismo, ad ogni forma di sfruttamento, di oppressione, di violenza.

Nel ricordo di Sebastiano Timpanaro prosegua la lotta del movimento delle oppresse e degli oppressi per la liberazione dell'umanita'. La nonviolenza e' in cammino.

 

4. INCONTRI. "DIFENDERE I DIRITTI UMANI": UN INCONTRO DI STUDIO

 

Si e' svolto nel pomeriggio di giovedi' 5 settembre 2013 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di studio su "Difendere i diritti umani dalla violenza delle ideologie e tecnologie del controllo sociale totale. Una riflessione nonviolenta".

 

5. INCONTRI. "UNA LETTURA NONVIOLENTA DELL'OPERA DI SENECA"

 

Si e' svolto la sera di giovedi' 5 settembre 2013 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di studio su "Una lettura nonviolenta dell'opera di Seneca".

L'incontro e' parte di un ciclo che si prolunga da mesi di rilettura dell'opera senecana dal punto di vista della nonviolenza, in dinamica tensione nell'attrito e nel confronto con la cultura e i conflitti della societa' contemporanea e con i compiti dell'ora delle persone di volonta' buona impegnate nel movimento delle oppresse e degli oppressi in lotta per i diritti umani di tutti gli esseri umani.

 

6. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

 

7. PER SAPERNE DI PIU'

 

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

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