Telegrammi. 1386



 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 1386 del 3 settembre 2013

Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com

 

Sommario di questo numero:

1. L'Angelus di papa Francesco del primo settembre 2013

2. Un incontro di studio a Viterbo su "Nuove tecnologie, utopie e distopie"

3. "Il rispetto dei diritti umani nelle strutture sanitarie". Un incontro a Viterbo

4. Un ricordo di Luigi Cortesi

5. Segnalazioni librarie

6. La "Carta" del Movimento Nonviolento

7. Per saperne di piu'

 

1. DOCUMENTI. L'ANGELUS DI PAPA FRANCESCO DEL PRIMO SETTEMBRE 2013

[Da Sergio Paronetto (per contatti: paxchristi_paronetto at yahoo.com) riceviamo e volentieri ridiffondiamo il discorso tenuto da Jorge Bergoglio, papa Francesco, all'Angelus del primo settembre 2013]

 

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

Quest'oggi, cari fratelli e sorelle, vorrei farmi interprete del grido che sale da ogni parte della terra, da ogni popolo, dal cuore di ognuno, dall'unica grande famiglia che e' l'umanita', con angoscia crescente: e' il grido della pace! E' il grido che dice con forza: vogliamo un mondo di pace, vogliamo essere uomini e donne di pace, vogliamo che in questa nostra societa', dilaniata da divisioni e da conflitti, scoppi la pace; mai piu' la guerra! Mai piu' la guerra! La pace e' un dono troppo prezioso, che deve essere promosso e tutelato.

Vivo con particolare sofferenza e preoccupazione le tante situazioni di conflitto che ci sono in questa nostra terra, ma, in questi giorni, il mio cuore e' profondamente ferito da quello che sta accadendo in Siria e angosciato per i drammatici sviluppi che si prospettano.

Rivolgo un forte Appello per la pace, un Appello che nasce dall'intimo di me stesso! Quanta sofferenza, quanta devastazione, quanto dolore ha portato e porta l'uso delle armi in quel martoriato Paese, specialmente tra la popolazione civile e inerme! Pensiamo: quanti bambini non potranno vedere la luce del futuro! Con particolare fermezza condanno l'uso delle armi chimiche! Vi dico che ho ancora fisse nella mente e nel cuore le terribili immagini dei giorni scorsi! C'e' un giudizio di Dio e anche un giudizio della storia sulle nostre azioni a cui non si puo' sfuggire! Non e' mai l'uso della violenza che porta alla pace. Guerra chiama guerra, violenza chiama violenza!

Con tutta la mia forza, chiedo alle parti in conflitto di ascoltare la voce della propria coscienza, di non chiudersi nei propri interessi, ma di guardare all'altro come ad un fratello e di intraprendere con coraggio e con decisione la via dell'incontro e del negoziato, superando la cieca contrapposizione. Con altrettanta forza esorto anche la Comunita' Internazionale a fare ogni sforzo per promuovere, senza ulteriore indugio, iniziative chiare per la pace in quella Nazione, basate sul dialogo e sul negoziato, per il bene dell'intera popolazione siriana.

Non sia risparmiato alcuno sforzo per garantire assistenza umanitaria a chi e' colpito da questo terribile conflitto, in particolare agli sfollati nel Paese e ai numerosi profughi nei Paesi vicini. Agli operatori umanitari, impegnati ad alleviare le sofferenze della popolazione, sia assicurata la possibilita' di prestare il necessario aiuto.

Che cosa possiamo fare noi per la pace nel mondo? Come diceva Papa Giovanni: a tutti spetta il compito di ricomporre i rapporti di convivenza  nella giustizia e nell'amore (cfr Lett. enc. Pacem in terris [11 aprile 1963]: AAS 55 [1963], 301-302).

Una catena di impegno per la pace unisca tutti gli uomini e le donne di buona volonta'! E' un forte e pressante invito che rivolgo all'intera Chiesa Cattolica, ma che estendo a tutti i cristiani di altre Confessioni, agli uomini e donne di ogni Religione e anche a quei fratelli e sorelle che non credono: la pace e' un bene che supera ogni barriera, perche' e' un bene di tutta l'umanita'.

Ripeto a voce alta: non e' la cultura dello scontro, la cultura del conflitto quella che costruisce la convivenza nei popoli e tra i popoli, ma questa: la cultura dell'incontro, la cultura del dialogo; questa e' l'unica strada per la pace.

Il grido della pace si levi alto perche' giunga al cuore di tutti e tutti depongano le armi e si lascino guidare dall'anelito di pace.

Per questo, fratelli e sorelle, ho deciso di indire per tutta la Chiesa, il 7 settembre prossimo, vigilia della ricorrenza della Nativita' di Maria, Regina della Pace, una giornata di digiuno e di preghiera per la pace in Siria, in Medio Oriente, e nel mondo intero, e anche invito ad unirsi a questa iniziativa, nel modo che riterranno piu' opportuno, i fratelli cristiani non cattolici, gli appartenenti alle altre Religioni e gli uomini di buona volonta'.

Il 7 settembre in Piazza San Pietro - qui - dalle ore 19.00 alle ore 24.00, ci riuniremo in preghiera e in spirito di penitenza per invocare da Dio questo grande dono per l'amata Nazione siriana e per tutte le situazioni di conflitto e di violenza nel mondo. L'umanita' ha bisogno di vedere gesti di pace e di sentire parole di speranza e di pace! Chiedo a tutte le Chiese particolari che, oltre a vivere questo giorno di digiuno, organizzino qualche atto liturgico secondo questa intenzione.

A Maria chiediamo di aiutarci a rispondere alla violenza, al conflitto e alla guerra, con la forza del dialogo, della riconciliazione e dell'amore. Lei e' madre: che Lei ci aiuti a trovare la pace; tutti noi siamo i suoi figli! Aiutaci, Maria, a superare questo difficile momento e ad impegnarci a costruire ogni giorno e in ogni ambiente un'autentica cultura dell'incontro e della pace.

[Recita dell'Angelus]

Maria, Regina della Pace, prega per noi! Maria, Regina della Pace, prega per noi!

 

2. INCONTRI. UN INCONTRO DI STUDIO A VITERBO SU "NUOVE TECNOLOGIE, UTOPIE E DISTOPIE"

 

Si e' svolto nel pomeriggio di lunedi' 2 settembre 2013 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di studio su "Nuove tecnologie, utopie e distopie. Una riflessione nonviolenta in difesa dei diritti umani".

 

3. INCONTRI. "Il RISPETTO DEI DIRITTI UMANI NELLE STRUTTURE SANITARIE". UN INCONTRO A VITERBO

 

Si e' svolto la sera di lunedi' 2 settembre 2013 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di riflessione sul tema: "Il rispetto dei diritti umani nelle strutture sanitarie. Una riflessione a partire dagli articoli 13 e 32 della Costituzione della Repubblica Italiana".

 

4. MAESTRI E COMPAGNI. UN RICORDO DI LUIGI CORTESI

 

Sono passati quattro anni dalla morte di Luigi Cortesi, avvenuta a Roma il 2 settembre 2009.

Era nato a Bergamo il 31 gennaio 1929, giovanissimo prese parte alla Resistenza; militante e studioso del movimento operaio, illustre storico, docente universitario, persona di tenace concetto, mai subalterno ad alcuna ortodossia ("comunista eretico", se questa antica formula puo' ancora essere usata). Dagli anni '80 il suo impegno di studioso e militante si concentro' nella lotta per la pace, nella difesa dell'ambiente, cosi' ulteriormente approfondendo l'opposizione alla violenza del capitalismo e dell'imperialismo; cogliendo e denunciando il nesso e per cosi' dire la consustanzialita' tra sfruttamento dell'umanita' ridotta a mera forza-lavoro, devastazione della natura e guerra, cosi' come le novita' epocali costituite sia dal salto di livello nella produzione di armamenti e nella crescente disponibilita' dei poteri dominanti ad un loro uso dalle conseguenze apocalittiche, sia dalla sempre piu' accelerata crisi dell'ecosistema, esito di politiche industrialiste, sviluppiste e consumiste onnidivoratrici. In questo impegno collegandosi altresi', oltre che al concreto operare dei movimenti di liberazione delle classi sfruttate e dei soggetti oppressi, dei movimenti pacifisti, ecologisti e di solidarieta' internazionale con i popoli in lotta contro l'imperialismo, anche alle lezioni cruciali di alcune delle esperienze di pensiero, e di resistenza contro l'inumano, piu' vive del Novecento: da Guenther Anders ad Hans Jonas.

Anche dal suo lavoro la nonviolenza in cammino eredita preziosi strumenti, preziosi materiali, un prezioso rigore intellettuale e morale, una preziosa disposizione alla lotta per la verita' e per il bene comune, per la solidarieta' che tutti raggiunge, per la comune responsabilita' e l'universale condivisione: nomi diversi che designano una medesima virtu', una stessa necessita'.

Luigi Cortesi e' stato un buon maestro, e valoroso un combattente per la buona causa, la causa dell'umanita'. Luminoso ne rechiamo il ricordo ancor oggi e per sempre.

 

5. SEGNALAZIONI LIBRARIE

 

Riletture

- Laura Boella, Hannah Arendt. Agire politicamente. Pensare politicamente, Feltrinelli, Milano 1995, pp. 240.

- Julia Kristeva, Hannah Arendt. La vita, le parole, Donzelli, Roma 2005, pp. VI + 298.

*

Riedizioni

- Stefano Caretti, Maurizio Degl'Innocenti, Sandro Pertini combattente per la liberta', Lacaita, 2006, Il sole 24 ore, Milano 2013, pp. 256, euro 9,90.

- Andrea Riccardi, Franco Cassano, Beati gli operatori di pace, perche' saranno chiamati figli di Dio, Lindau, Torino 2013, Rcs, Milano 2013, pp. 96, euro 5,90 (in supplemento al "Corriere della sera").

 

6. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

 

7. PER SAPERNE DI PIU'

 

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 1386 del 3 settembre 2013

Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza

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