Telegrammi. 1297
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- Date: Wed, 5 Jun 2013 23:06:03 +0200 (CEST)
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 1297 del 6 giugno 2013
Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com
Sommario di questo numero:
1. Ricordato Dino Frisullo a Viterbo
2. Associazione "Respirare": Per la Giornata mondiale per l'ambiente
3. Peppe Sini: Breve una cicalata sui ballottaggi del 9 e 10 giugno, per un voto antifascista
4. La "Carta" del Movimento Nonviolento
5. Per saperne di piu'
1. MEMORIA. RICORDATO DINO FRISULLO A VITERBO
Nel decimo anniversario della scomparsa, il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo ha ricordato Dino Frisullo con un incontro commemorativo tenuto il 5 giugno 2013.
Nel corso dell'incontro sono stati letti alcuni testi dell'indimenticabile attivista antirazzista, pacifista, per i diritti umani e dei popoli.
Il responsabile della struttura nonviolenta viterbese ha rievocato - senza retorica e senza reticenze - la figura di Dino Frisullo sul filo dei ricordi personali, rimembrando episodi che nel ricordo si fanno vieppiu' commoventi, raccontandone tratti di carattere e persuasioni profonde, le iniziative vulcaniche, le scelte fondamentali, la militanza e la generosita' senza limiti.
Anche nel ricordo di Dino Frisullo deve proseguire l'impegno contro il razzismo e contro la guerra, per i diritti umani di tutti gli esseri umani, per la liberazione dell'umanita' intera.
Anche nel ricordo di Dino Frisullo la nonviolenza e' in cammino.
*
Dino Frisullo (1952-2003), impegnato nel movimento antirazzista e per i diritti umani, per la pace e la liberazione dei popoli, fondatore delle associazioni "Senzaconfine" e "Azad", per il suo impegno di solidarieta' con il popolo kurdo e' stato detenuto in Turchia. E' deceduto il 5 giugno 2003 nel giorno del suo cinquantunesimo compleanno. Tra le opere di Dino Frisullo: L'utopia incarcerata, L'altritalia, Roma 1998; Se questa e' Europa, Odradek, Roma 1999; postumo e' apparso Sherildan, La citta' del sole, Napoli 2003. Un suo testo epistolare in versi e' apparso nel n. 27 di "Un uomo, un voto" e poi piu' volte ripubblicato ne "La nonviolenza e' in cammino". Alcune testimonianze in ricordo di Dino Frisullo sono nei nn. 577 e 1008 de "La nonviolenza e' in cammino".
2. I COMPITI DELL'ORA. ASSOCIAZIONE "RESPIRARE": PER LA GIORNATA MONDIALE PER L'AMBIENTE
Brucia la casa comune dell'umanita' intera.
Quella sottile buccia del pianeta - la biosfera - su cui solo vi e' vita, unica sede dell'intera umanita' la quale umanita' di essa biosfera e' essa stessa parte, sta subendo i sempre piu' enormi ed accelerati effetti distruttivi del selvaggio sfruttamento e del dissennato inquinamento prodotto non genericamente dall'attivita' umana, ma dal modello di sviluppo dominante, dal modo di produzione e riproduzione sociale imposto da poteri economici, politici, ideologici e militari ciechi e rapinatori, ciechi e assassini.
Fermare l'incendio della casa di tutti. Difendere la biosfera e con essa la civilta' umana, l'umana esistenza. Su questo si misura innanzitutto la politica oggi necessaria.
E questa politica oggi necessaria e' la nonviolenza.
Solo la scelta della nonviolenza, ovvero del rispetto e della solidarieta' con l'umanita' intera ed il mondo vivente tutto, puo' salvarci dalla catastrofe.
L'associazione "Respirare" di Viterbo
Viterbo, 5 giugno 2013
L'associazione "Respirare" e' stata promossa a Viterbo da associazioni e movimenti ecopacifisti e nonviolenti, per il diritto alla salute e la difesa dell'ambiente.
3. EDITORIALE. PEPPE SINI: BREVE UNA CICALATA SUI BALLOTTAGGI DEL 9 E 10 GIUGNO, PER UN VOTO ANTIFASCISTA
L'essenziale
In varie parti d'Italia il 9 e 10 giugno si vota per il secondo turno delle elezioni comunali, il ballottaggio in cui si fronteggiano solo due candidati a sindaco.
Nella generalita' dei casi uno dei due candidati e' berlusconiano e l'altro no. Ovvero uno e' rappresentativo e complice della destra neofascista, filomafiosa, corrotta e corruttrice, dell'eversione dall'alto berlusconiana; l'altro di solito no.
Di questo occorrera' pur tenere conto. Innanzitutto di questo occorrera' tener conto.
Si prenda l'esempio di Roma: il candidato della coalizione che si oppone al blocco e al progetto eversivo berlusconiano non sara' Giuseppe Garibaldi, non sara' Ernesto Nathan, non sara' Luigi Petroselli, non sara' Rosa Luxemburg, non sara' Virginia Woolf, non sara' Hannah Arendt; ma e' pur sempre il candidato della coalizione che si oppone al blocco e al progetto eversivo berlusconiano, ed una non indegna persona.
Dal modesto punto di vista di chi scrive queste righe l'essenziale e' che ovunque possibile occorre votare contro la destra neofascista, filomafiosa, corrotta e corruttrice, dell'eversione dall'alto berlusconiana.
Ovvero: ovunque possibile occorre votare i candidati che rispettano e si impegnano a difendere la Costituzione, la legalita', la democrazia, e che siano delle persone decenti; non e' molto, ma e' il minimo indispensabile.
Possano queste elezioni amministrative concludersi con una netta sconfitta sia della destra golpista classica che della nuova destra totalitaria; possano gli esiti di queste elezioni amministrative contribuire a contrastare l'involuzione antidemocratica in corso.
Il voto antifascista ai ballottaggi ovviamente non e' una panacea; e tuttavia e' un'azione giusta e necessaria ovunque possibile (ovunque possibile: perche' possono purtroppo darsi anche casi in cui ad esempio il candidato del cosiddetto centrosinistra e' espressione dei vecchi satrapi andreottiani del regime della corruzione e dell'intesa coi poteri criminali, ha infarcito le sue liste di candidati neofascisti, leghisti e berlusconiani, e tra il primo e il secondo turno ha stretto accordi con ulteriori neofascisti e berlusconiani: in questi casi nessuno dei due candidati al ballottaggio puo' essere ragionevolmente votato da una persona decente. E qui chiudiamo questa elefantiaca parentesi).
Il voto antifascista ai ballottaggi - ovunque possibile - e' semplicemente un atto di difesa della legalita' e della democrazia; ovvero, per dirlo in termini concreti ed effettuali: un atto di difesa della vita, della dignita' e dei diritti di coloro che la violenza fascista direttamente quotidianamente colpisce e mutila e schianta.
Questo l'essenziale; il resto e' commento.
*
Il commento
Occorre naturalmente anche fare qualcosa di piu'. E questo qualcosa di piu' proviamo a dirlo in poche parole in forma di tesi.
1. Prendere atto della catastrofe della sinistra in Italia nel corso degli ultimi vent'anni; questa catastrofe e' ormai tragicamente compiuta: il voto delle politiche di febbraio e la gestione golpista di esso da parte di Napolitano in favore di Berlusconi con la complicita' di Grillo e delle sue marionette come della destra incappucciata del Pd (che - per chi non ne fosse informato - non e' il Pds del 1991, ed in cui le residue posizioni di sinistra democratica riformatrice sono ormai esigua minoranza soverchiata dall'immensa palude democristiana o democristianizzata coerede del regime della corruzione e largamente subalterna e talora fin vassalla del berlusconismo) ha confermato quanto a fondo la tabe berlusconiana abbia corroso e corrotto gran parte degli istituti democratici e pressoche' dissolto gran parte dei tessuti e delle risorse civili di questo paese; cosi' come la gestione padronale della crisi economica ha esplicitato con la massima brutalita' la fine del "compromesso socialdemocratico" una volta che le organizzazioni che furono del movimento dei lavoratori hanno progressivamente scelto la via che di cedimento in cedimento porta alla resa senza condizioni.
2. E tuttavia elementi di contraddizione e quindi di resistenza non mancano: paradosso dei paradossi finanche nell'ircocervino governo vi sono almeno alcune ministre ancora nitidamente impegnate in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani, contro il fascismo che torna: e che per questo sono quotidianamente aggredite, e che per questo vanno persuasamente sostenute. E negli enti locali e nella macchina amministrativa, nelle strutture del welfare state, persistono, seppur a macchia di leopardo e fortemente contrastate dalle politiche neoliberiste globali, talune buone pratiche democratiche, che poi altro non sono che il frutto della Liberazione e della scelta repubblicana prima, e delle grandi lotte degli anni Sessanta e Settanta poi, cosi' come depositatesi nel corpus legislativo e nella migliore prassi amministrativa del paese. E sotto l'urto della crisi - economica e sociale, ma anche e soprattutto ecologica e sanitaria - resistono e crescono movimenti che se anche non riescono a trovare rappresentanza adeguata nelle istituzioni e talora cadono in abbagli sesquipedali, tuttavia esprimono un bisogno di democrazia e una spinta alla solidarieta' autentici e potenzialmente fecondi.
3. Su decisive questioni tutto e' da ricostruire, da riconquistare, da realizzare: i diritti sociali (casa, lavoro, sapere, salute, assistenza, partecipazione...), le "quattro liberta'" (di parola, di opinione, dal bisogno e dalla paura), la difesa della biosfera, l'opposizione al maschilismo, l'opposizione al razzismo, l'opposizione alla guerra. I tre immortali principi dell'89: liberta' e responsabilita' per il bene comune, uguaglianza di diritti e rispetto della diversita' di ciascuno, fraternita' e sororita' universali; la parola d'ordine del manifesto del '48: una societa' in cui il libero sviluppo di ciascuno e' condizione del libero sviluppo di tutti. Il programma di Giacomo Leopardi e di Virginia Woolf.
4. E solo nel vivo di queste lotte avverra' la ricostruzione della sinistra socialista e libertaria: ovvero della coscienza di classe e della organizzazione di lotta del movimento delle oppresse e degli oppressi impegnati nella solidarieta' che tutti gli esseri umani raggiunge e l'intero mondo vivente difende, impegnati nella lotta per la liberazione, l'autoriconoscimento e l'autocomprensione dell'umanita' intera.
5. Ma perche' la sinistra possa rinascere occorre che il movimento delle oppresse e degli oppressi adotti senza esitazioni la nonviolenza come cuore pulsante della sua riflessione, della sua organizzazione, della sua azione: la nonviolenza come movimento storico e tradizione esperienziale; come scelta intellettuale, morale e politica; come metodo di analisi, di decisione e di azione; come progetto politico rigorosamente coerente con le grandi tradizioni di liberazione dell'umanita' che hanno raggiunto storicamente una sintesi nella Dichiarazione universale dei diritti umani; la nonviolenza come antibarbarie, anticapitalista ed antitotalitaria, antischiavista ed anticonsumista, come solidarieta' in cammino, come assunzione dell'intero processo della civilta' umana tradotto in universale responsabile accudimento e pienezza di guarentigie estese a tutti gli esseri umani ed a tutto il mondo vivente. In sobria coscienza della comune fragilita' e finitudine.
*
Congedo
L'inizio della lotta che qui ed ora occorre e' contrastare il fascismo vecchio e nuovo, difendere la Costituzione repubblicana nata dalla Resistenza antifascista, opporsi alla guerra e al razzismo, al maschilismo e all'ecocidio, alla violenza onnidevastatrice dei ricchi e dei potenti, degli sfruttatori e dei rapinatori.
E quindi - si parva licet componere magnis, e passando dall'astratto al concreto nella verifica empirica dei compiti dell'ora - ai ballottaggi, ovunque possibile, occorre votare contro la destra neofascista, filomafiosa, corrotta e corruttrice, dell'eversione dall'alto berlusconiana.
Ne' illusioni, ne' rassegnazione. La nonviolenza e' in cammino.
4. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.
5. PER SAPERNE DI PIU'
Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 1297 del 6 giugno 2013
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