Archivi. 198



 

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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XIV)

Numero 198 del 2 giugno 2013

 

In questo numero:

1. Alcuni testi del mese di maggio 2013 (parte prima)

2. Piccola orazione per Alfio Pannega, tre anni dopo

3. Per il primo maggio

4. Per Augusto Boal

5. Quattro parole dette in una piazza di Viterbo il primo maggio del 2013

6. Ricordato Paulo Freire a Viterbo, a sedici anni dalla scomparsa

7. Razzismo, maschilismo, fascismo

8. Quasi un piccolo manifesto di un cittadino viterbese antifascista

9. Guerra, razzismo, femminicidio

10. Ricordato a Viterbo Camillo Berneri

11. Gratitudine e sostegno alla ministra Cecile Kyenge. Un appello

12. Un appello al governo e al parlamento

13. "Viterbo oltre il muro" aderisce all'appello a sostegno delle proposte di legge della ministra Kyenge in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani

14. Commemorato Peppino Impastato a Viterbo

15. Il biglietto da visita dell'assessore per tutte le stagioni (con una postilla di un certo interesse)

 

1. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI MAGGIO 2013 (PARTE PRIMA)

 

Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di maggio 2013.

 

2. PICCOLA ORAZIONE PER ALFIO PANNEGA, TRE ANNI DOPO

 

"Io e ' compagni eravam vecchi e tardi"

(Dante, Inf., XXVI, 106)

 

Questo 30 aprile sono gia' tre anni che Alfio Pannega ci ha lasciato.

E mi chiedo se anche noi che abbiamo avuto alto l'onore e la fortuna grande di essergli stati amici e compagni abbiamo saputo restar fedeli alla sua lezione, portare avanti la sua lotta.

E la sua lezione era l'amore per tutto il mondo vivente, e nel mondo vivente in particolare per l'umanita' tutta, e nell'umanita' tutta in particolare per gli sfruttati e oppressi, gli umiliati e offesi, i deboli e dimenticati.

E la sua lotta era in difesa della biosfera, in cui tutti viviamo e di cui siamo parte, e nella biosfera in particolare per le piante e gli animali di cui sapeva tutti i segreti e tutti i linguaggi tanto li amava, e tra gli animali in particolare quel bizzarro essere che e' l'essere umano, che ha bisogno di una casa per ripararsi, di vestiti per coprirsi, di aria da respirare, di acqua da bere, di pane da mangiare, di luoghi e beni in cui ritrovarsi, riconoscersi e di cui gioire, e soprattutto di relazioni di cui nutrire i suoi affetti e i suoi pensieri, i suoi piu' delicati sentimenti e le sue piu' alte cogitazioni e deliberazioni e imprese, e soprattutto di corale colloquio in cui godere la dolcezza di essere persona tra persone, umano tra umani.

*

Alfio l'antifascista, Alfio il compagno comunista, Alfio l'amico della nonviolenza; Alfio il poeta dalle perfette stanze e dalle parole esatte, di sguardo acuto e chiaroveggente visione; Alfio il proletario consapevole orgoglioso portatore della coscienza di classe degli oppressi in lotta per la liberazione dell'intera umanita'; Alfio dei mille lavori operai e delle mille tecniche artigiane, Alfio il contadino sapiente e l'ecologo ante litteram.

Ma anche Alfio che aveva vissuto una lunga solitudine, e una condizione di sfruttamento estremo, e che aveva resistito: perche' un uomo di valore resiste sempre, poiche' sa che anche dalla sua resistenza e dal suo esempio, dalla sua rettitudine e dalla sua compassione, dipende l'affermazione della dignita' umana nel mondo; Alfio che solo negli ultimi vent'anni di vita aveva ritrovato una famiglia: quella dei compagni - le donne, gli uomini, le bambine e i bambini - del centro sociale occupato autogestito "Valle Faul", che lo hanno amato di un amore viscerale, donandogli infine la gioia piu' grande, riconoscendone infine pienamente le virtu': gli anni dal 1993 al 2010 sono stati per Alfio anche anni di lotte appassionate - contro la guerra e contro il razzismo, per difendere Viterbo dalla speculazione e dal malgoverno, per l'ambiente e per i diritti sociali, primo fra tutti quello alla casa -, ma anche anni di intenso impegno educativo per tramandare ai giovani suoi compagni profonde le sue conoscenze ed appassionati i suoi amori (la natura e il ricordo della madre, Dante e la poesia, la liberta' e la solidarieta', il lavoro ben fatto e la generosita' senza riserve - ed in verita' tutti questi amori erano poi uno stesso amore), e pur tra i malanni dell'eta' fu per lui anche un tempo di iridescente serenita'.

*

La morte lo ha rapito ancora integro, ancora sulla barricata, nel vivo della lotta in difesa del Bulicame, nel vivo della lotta per il diritto alla casa, nel vivo della lotta contro il razzismo, nel vivo della lotta per la pace, nel vivo della lotta contro tutte le ingiustizie, contro tutte le violenze.

Nel ricordarlo ancora ci illumina Alfio Pannega. Ancora ci convoca a realizzare giustizia e liberta', responsabilita' e solidarieta', il bene comune, la dignita' di ognuno e di tutti, splendente la verita'.

 

3. PER IL PRIMO MAGGIO

 

Che i poteri dominanti tentino di appropriarsi anche del primo maggio, giorno di memoria e di lotta delle classi sfruttate ed oppresse, e' l'ennesima infamia che indigna ma non stupisce.

Che anche talune burocrazie che pur furono espressione del movimento di lotta dei lavoratori si prestino ad una gestione alienata, mercificata e consumista del primo maggio come fatua, incongrua e fin assurda kermesse ipnotica e narcotica, ovvero si prestino ad un asservimento del primo maggio alla societa' dello spettacolo di debordiana memoria, e' l'ennesima vilta' che non stupisce ma indigna.

Frattanto i diritti sociali continuano a subire selvagge aggressioni da parte delle classi proprietarie e delle politiche antipopolari di governi sempre piu' ridotti a comitati d'affari e braccio armato del capitale finanziario, delle imprese transnazionali, degli antidemocratici organismi di effettuale governo del mondo ordinati al profitto dei ricchi a scapito della stessa nuda vita della immensa maggioranza dell'umanita'.

Ed anche in Italia mentre ristrette oligarchie rapinatrici (il regime della corruzione, i poteri criminali, l'economia del pizzo, dello strozzinaggio, dello sperpero, della appropriazione privata dei beni comuni fino alla massiccia distruzione ovvero all'irreversibile esaurimento) divengono sempre piu' ricche, di contro e conseguentemente sempre piu' persone subiscono condizioni di impoverimento, di umiliazione, di ricatto, di schiavitu', di miseria; la crescente disoccupazione di massa provoca per innumerevoli persone la perdita di ogni bene e di ogni speranza, e non pochi - privati di reti sociali di solidarieta' e di servizi pubblici di assistenza, precipitati nell'abisso dell'emarginazione e dell'esclusione, e quindi anche nel baratro esistenziale - sono indotti dalla disperazione ad atroci gesti estremi, fino a togliersi la vita.

*

Altro e' il nostro primo maggio.

E' un primo maggio di memoria e di dolore: la memoria delle vittime dei poteri dominanti, delle vittime degli sfruttatori, delle vittime della violenza che esseri umani esercitano su altri esseri umani per ridurli in catene.

E' un primo maggio di lotta: la lotta delle classi sfruttate, di tutte le persone oppresse; la lotta responsabile e solidale per la liberazione dell'umanita', per i diritti umani di tutti gli esseri umani, per la difesa della biosfera casa comune dell'umanita' intera.

E' un primo maggio antifascista ed antimperialista, antirazzista ed anticolonialista, anticapitalista ed antitotalitario, contro la mafia e contro la corruzione, socialista e libertario, femminista ed ecologista, solidale, nonviolento.

Il nostro primo maggio e' contro tutte le guerre e contro tutte le uccisioni, contro tutte le discriminazioni e contro tutte le persecuzioni, contro lo sfruttamento e contro l'asservimento, contro ogni menzogna e contro ogni oppressione. Con la forza della verita'. Con la scelta della nonviolenza.

Vi e' una sola umanita'.

*

Nel ricordo di Alfio Pannega continuiamo la lotta per la liberta', l'uguaglianza e la fraternita' di tutti gli esseri umani; per la comune responsabilita' per l'intero mondo vivente; per una societa' in cui da ciascuno sia dato secondo le sue capacita' ed a ciascuno sia dato secondo i suoi bisogni; per l'internazionale futura umanita'.

Viva il primo maggio.

 

4. PER AUGUSTO BOAL

 

Il 2 maggio del 2009 a Rio de Janeiro, dove era nato nel 1931, e' deceduto Augusto Boal.

Tutte le persone amiche della nonviolenza, e tutte le persone in lotta per la dignita' e la liberazione, gli sono immensamente grate per la sua azione di intellettuale ed attivista per i diritti umani di tutti gli esseri umani, per la sua vasta e preziosa opera teatrale, artistica, educativa, ed in particolare per la geniale pratica del "teatro dell'oppresso", uno strumento formativo ed operativo di enorme utilita' per tutti coloro che lottano contro la menzogna e la violenza.

Nel quarto anniversario della scomparsa lo ricordiamo come un maestro e un compagno.

 

5. QUATTRO PAROLE DETTE IN UNA PIAZZA DI VITERBO IL PRIMO MAGGIO DEL 2013

 

La prima parola e': basta.

Basta con la guerra e con gli strumenti che le guerre consentono: gli eserciti e le armi. Basta con le uccisioni di cui la guerra consiste. Basta con la partecipazione italiana alla guerra afgana in scandalosa violazione della legalita' costituzionale.

Basta con il razzismo e con le sue scellerate pratiche persecutorie, segregative, schiaviste e assassine. Basta con le ignobili criminali misure che negano la vita, la dignita' e i diritti degli esseri umani. Basta con i campi di concentramenti. Basta con i respingimenti verso la fame, la violenza e la morte. Nessun essere umano e' "clandestino" nell'unico pianeta patria di tutti.

Basta con il femminicidio, basta con la violenza maschilista e patriarcale che tutte le altre violenze fonda, che di tutte le altre violenze e' radice e modello.

Basta con la devastazione della biosfera.

Basta con lo sfruttamento e la schiavitu'. Basta con la negazione dei piu' basilari diritti sociali. Basta con la violenza dei ricchi e dei potenti sui rapinati e i debilitati. Basta col regime della corruzione, coi poteri occulti, coi poteri criminali. Basta con tutte le uccisioni, con tutte le persecuzioni, con tutte le sopraffazioni, con tutte le umiliazioni.

Diciamo basta oggi, che e' il primo maggio.

Poiche' il primo maggio e' il giorno di memoria e di lotta in cui le classi sfruttate, le persone oppresse, rivendicano verita' e giustizia; rivendicano liberta', uguaglianza, fraternita'; rivendicano il bene comune e la messa in comune dei beni comuni; rivendicano gli stessi diritti e gli stessi doveri condivisi fra tutti; rivendicano condivisione e responsabilita'; rivendicano che ogni essere umano in considerazione dei suoi bisogni abbia l'aiuto di tutti gli altri esseri umani e che ogni essere umano in ragione delle sue capacita' offra il suo aiuto a tutti gli esseri umani e in difesa del mondo vivente casa comune di tutti.

*

La seconda parola e': qui.

Qui a Viterbo dove l'intreccio di lungo periodo tra modello di sviluppo di servitu', sistema di potere del regime della corruzione, penetrazione dei poteri criminali ed imbarbarimento delle relazioni sociali provoca ogni giorno guasti e tragedie.

Qui in Italia dove la violenza dei padroni e dei potenti, la violenza neofascista, razzista e mafiosa, la violenza del degrado ambientale e civile provocano disperazione e morte.

Qui, in questa ora assurda dell'umanita', su questo crinale apocalittico, in questa unica fragile biosfera, nell'ora in cui occorre un impegno comune dell'umanita' per la comune salvezza.

Qui ogni persona deve ricordarsi della propria umanita', e dei propri doveri.

Lo diciamo qui, in questo giorno che e' il primo maggio.

Poiche' il primo maggio e' il giorno di memoria e di lotta in cui le classi sfruttate, le persone oppresse, rivendicano verita' e giustizia; rivendicano liberta', uguaglianza, fraternita'; rivendicano il bene comune e la messa in comune dei beni comuni; rivendicano gli stessi diritti e gli stessi doveri condivisi fra tutti; rivendicano condivisione e responsabilita'; rivendicano che ogni essere umano in considerazione dei suoi bisogni abbia l'aiuto di tutti gli altri esseri umani e che ogni essere umano in ragione delle sue capacita' offra il suo aiuto a tutti gli esseri umani e in difesa del mondo vivente casa comune di tutti.

*

La terza parola e': memoria.

La memoria delle lotte del movimento dei lavoratori per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.

La memoria delle vittime dello sfruttamento, dell'oppressione, dell'ingiustizia, dell'ignoranza, della violenza.

La memoria dunque anche di tutte le lotte per la vita, la dignita' e i diritti; e quindi la memoria delle lotte contro tutti i poteri criminali, contro tutti i poteri schiavisti, contro tutti i poteri totalitari, contro tutti i poteri corruttori; ed in questo il primo maggio si collega tanto all'8 marzo quanto al 25 aprile: e' la stessa lotta quella contro la violenza maschilista, quella contro il fascismo, quella contro lo sfruttamento e la schiavitu'. E' la stessa lotta quella della Resistenza antifascista e dei movimenti antirazzisti, antimperialisti ed anticoloniali, quella del movimento femminista, quella del movimento contadino, operaio ed ecologista, quella di tutti i movimenti di liberazione dell'umanita'.

La memoria anche, per noi oggi qui, di Alfio Pannega, il nostro compagno che ricordiamo ogni primo maggio da quando nel 2010 ci ha lasciato, ma che vive ancora e sempre nella lotta delle classi sfruttate ed oppresse, contro la guerra e contro il razzismo, per i diritti umani di tutti gli esseri umani; che vive ancora e sempre nella solidarieta' e nella responsabilita' per l'intero mondo vivente; che vive ancora e sempre nell'anima popolare di questa citta', nell'internazionale futura umanita'.

Poiche' oggi e' il giorno della memoria che lotta nel presente e costruisce il futuro, in questo giorno che e' il primo maggio.

Poiche' il primo maggio e' il giorno di memoria e di lotta in cui le classi sfruttate, le persone oppresse, rivendicano verita' e giustizia; rivendicano liberta', uguaglianza, fraternita'; rivendicano il bene comune e la messa in comune dei beni comuni; rivendicano gli stessi diritti e gli stessi doveri condivisi fra tutti; rivendicano condivisione e responsabilita'; rivendicano che ogni essere umano in considerazione dei suoi bisogni abbia l'aiuto di tutti gli altri esseri umani e che ogni essere umano in ragione delle sue capacita' offra il suo aiuto a tutti gli esseri umani e in difesa del mondo vivente casa comune di tutti.

*

La quarta parola e': nonviolenza.

La nonviolenza che e' la lotta contro tutte le violenze; per la comune liberazione; per la solidarieta' che ogni essere umano riconosce, raggiunge e sostiene; per la difesa dell'unica biosfera in cui solo possiamo vivere e di cui tutti siamo parte.

La nonviolenza che e' la lotta contro tutte le menzogne che violano la dignita' umana in cio' che ogni essere umano ha di piu' proprio e piu' caro: la capacita' di capire, l'aspirazione alla verita'.

La nonviolenza che e' da sempre la sola, vera, grande risorsa del movimento delle lavoratrici e dei lavoratori, delle oppresse e degli oppressi in lotta per la liberazione.

La nonviolenza che e' il cuore della civilta' umana.

La nonviolenza che e' il bene comune in azione.

La nonviolenza che oggi deve esplicitamente divenire fondamento della societa', delle istituzioni, delle regole di condotta in ogni ambito delle relazioni umane, della necessaria e urgente riorganizzazione socialista e libertaria, femminista ed ecologista, della societa' umana tutta.

La nonviolenza e' in cammino; non solo: la nonviolenza e' la via. Questo affermiamo in questo giorno che e' il primo maggio.

Poiche' il primo maggio e' il giorno di memoria e di lotta in cui le classi sfruttate, le persone oppresse, rivendicano verita' e giustizia; rivendicano liberta', uguaglianza, fraternita'; rivendicano il bene comune e la messa in comune dei beni comuni; rivendicano gli stessi diritti e gli stessi doveri condivisi fra tutti; rivendicano condivisione e responsabilita'; rivendicano che ogni essere umano in considerazione dei suoi bisogni abbia l'aiuto di tutti gli altri esseri umani e che ogni essere umano in ragione delle sue capacita' offra il suo aiuto a tutti gli esseri umani e in difesa del mondo vivente casa comune di tutti.

 

6. RICORDATO PAULO FREIRE A VITERBO, A SEDICI ANNI DALLA SCOMPARSA

 

Si e' svolto mercoledi' 2 maggio 2013 a Viterbo, presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani", un incontro in ricordo di Paulo Freire, il grande educatore brasiliano, deceduto il 2 maggio del 1997 a Sao Paulo (era nato a Recife nel 1921).

Nel corso della commemorazione sono state lette e commentate alcune pagine dalle sue opere maggiori ed e' stato evidenziato come l'azione pedagogica di Freire abbia fortemente contribuito alla lotta per la liberazione degli oppressi e per la difesa e promozione della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani; la prassi educativa di Paulo Freire e' "pratica di solidarieta' e di liberazione; azione che riconosce, sostiene e libera l'altrui e la propria umanita'; relazione di reciproca fiducia, valorizzazione e degnificazione; impegno di realizzazione della giustizia sociale, dell'eguaglianza di diritti, della convivenza responsabile; amore per la vita e per il mondo casa comune dell'umanita' intera; nonviolenza in cammino"...

 

7. RAZZISMO, MASCHILISMO, FASCISMO

 

Razzismo, maschilismo, fascismo sono una cosa sola.

Adorazione della violenza, odio per l'umanita'.

 

8. QUASI UN PICCOLO MANIFESTO DI UN CITTADINO VITERBESE ANTIFASCISTA

 

"Liberta' e soppressione di liberta' non stanno sullo stesso piano come due cose di vario pregio, di cui l'una possa ragionevolmente preferirsi all'altra; ma la prima vuol dire dignita' umana e civilta'; l'altra, abbassamento dell'uomo a gregge da condurre o a serraglio di belve domate e addestrate"

(Benedetto Croce, Risposta a un questionario della "New Republic", 1937)

 

Alle elezioni comunali di Viterbo si presentano quasi solo liste di estrema destra, quasi tutte esplicitamente neofasciste.

Alcune fin esibizionisticamente richiamantisi alla scellerata barbarie nazifascista.

Alcune espressione dell'eversione dall'alto berlusconiana e del regime della corruzione (ne' manca nella coalizione berlusconiana una lista chiassosamente ed oscenamente leghista e mussoliniana).

Alcune pretendendosi di centrosinistra ma infarcite di personaggi della destra berlusconiana e al seguito di longevi satrapi e complici del regime della corruzione andreottiano.

Alcune variamente camuffate da giovaniliste e qualunquiste, ma al servizio di personaggi della destra estrema: come quella che candida a sindaco un navigato pupillo e raccomandato di Fini (per chi avesse dimenticato: il dirigente di lungo corso del partito neofascista, il coautore della infame antilegge razzista Bossi-Fini, il Fini almirantiano poi berlusconiano poi montiano: scilicet, quasi che a nessuna trista seduzione e bassa opera sapesse sottrarsi) e gia' organizzatore di eventi spettacolari in cui di madama la cultura si faceva riduzione a chiacchiera e narcisismo, fruizione narcotica e consumistica, mercificato spaccio; e come vicesindaco un personaggio (gia' in pectore candidato sindaco per tutto il fronte in camicia nera) che e' stato uno dei sostenitori piu' accaniti della lobby affaristica di estrema destra che voleva devastare irreversibilmente la preziosa area naturalistica, archeologica e termale del Bulicame di dantesca memoria realizzandovi un nocivo, distruttivo, insensato ed illegale mega-aeroporto. O ancora le liste che candidano a sindaco una persona cosi' giovane e gia' cosi' berlusconiana da essere stata dirigente dei rampanti giovinetti del partito del signore di Arcore e finanche fugace assessore nella giunta di estrema destra tuttora al governo della citta'.

*

In una citta' in cui la popolazione viene da anni avvelenata dall'arsenico erogato dai rubinetti delle case, in una citta' dove la poverta' cresce vertiginosamente e sempre piu' famiglie precipitano nella sofferenza e nella disperazione, anche questa sciagura capita: che alle elezioni comunali su ventuno liste e quattordici candidati a sindaco la quasi totalita' e' di complici dell'estrema destra che da decenni qui governa con abominevoli risultati.

E la campagna elettorale, per come si sta sviluppando, e' l'orgia dell'ipocrisia e delle menzogne, dei travestimenti e delle mistificazioni, talche' proprio i responsabili ed i complici del disastro amministrativo e sociale, della corruzione e del malgoverno, degli sperperi e dei latrocini, del degrado morale e civile, pretendono di presentarsi come novatori e portatori di mirabolanti panacee.

Viterbo ha gia' subito fin troppo a lungo la violenza di un ceto politico insipiente, irresponsabile, rapace, corrotto e corruttore.

Ha gia' subito fin troppo a lungo il regime della corruzione, del partito dei forchettoni e degli amici di Salvo Lima prima e dell'orda berlusconiana poi.

Ha gia' subito fin troppo a lungo il neofascismo che si esprime in citta' da un lato con il malgoverno e dall'altro con le notturne scorrerie dei picchiatori al passo dell'oca.

*

Sara' forse opportuno ricordare ancora una volta una semplice, modesta, ma incontestabile verita'.

E la semplice, modesta, ma incontestabile verita' e' che la differenza tra destra e sinistra e' in questo: che la destra sostiene la radicale ineguaglianza tra gli esseri umani e lotta quindi per il mantenimento del sistema dell'ingiustizia, dell'oppressione, dello sfruttamento, della rapina delle risorse, della violenza; la sinistra invece sostiene l'eguaglianza di diritti di tutti gli esseri umani e lotta quindi per la liberazione degli oppressi, la solidarieta' dell'umanita' intera, la responsabilita' per la biosfera, la nonviolenza.

Occorre quindi votare a sinistra.

E' pur vero che sono caduti nel vuoto gli appelli - anche del sottoscritto - a realizzare una presenza elettorale di sinistra articolata ma unitaria su posizioni nitide e intransigenti (e quindi: socialista e libertaria, femminista ed ecologista, antirazzista ed antimafiosa, solidale e nonviolenta), qualificata dalla candidatura di figure che sono state animatrici e portavoci di decisive lotte in difesa di ambiente, salute e diritti sociali. Si e' quindi persa un'opportunita' di fare cio' che piu' serviva alla citta'. Ma votare a sinistra resta necessario: poiche' a ogni persona di volonta' buona resta il dovere di fare quanto possibile affinche' il risultato di queste elezioni comunali non sia ancora una volta il trionfo assoluto e assolutista della destra totalitaria, dell'eversione dall'alto, del regime della corruzione, del trasformismo gattopardesco, della rapina e della narcosi, dell'insipienza e dell'irresponsabilita', e conseguentemente l'ulteriore inabissarsi della societa' nella poverta' e nella disperazione, nella disgregazione e nell'asservimento alla cinica violenza dei potenti e dei loro scherani, nel sonno della ragione che genera mostri.

A Viterbo come ovunque un voto a sinistra e' difesa della democrazia, gesto di resistenza, affermazione di dignita' e seme di speranza.

 

9. GUERRA, RAZZISMO, FEMMINICIDIO

 

Salvare le vite umane e' il primo dovere di ogni persona.

Guerra, razzismo, femminicidio sono crimini contro l'umanita'.

 

10. RICORDATO A  VITERBO CAMILLO BERNERI

 

Si e' svolto nella mattinata di domenica 5 maggio 2013 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro in memoria di Camillo Berneri, nell'anniversario dell'uccisione avvenuta a Barcellona il 5 maggio 1937.

Nel corso dell'incontro sono stati letti e commentati alcuni scritti dell'intellettuale e militante anarchico contro il fascismo.

Camillo Berneri nacque a Lodi nel 1897, pensatore e militante anarchico, oppositore del fascismo, costretto all'esilio, interlocutore di Carlo Rosselli nella riflessione sul socialismo liberale ovvero libertario, accorso in Spagna partecipo' con strenuo impegno alla lotta contro il fascismo; fu sequestrato e assassinato da sicari stalinisti a Barcellona nel 1937.

Al termine della commemorazione il responsabile della struttura nonviolenta viterbese ha evidenziato come dalla figura, dalla riflessione, dalla prassi e dalla vicenda politica, intellettuale, morale ed esistenziale di Camillo Berneri discendano insegnamenti e moniti di fondamentale importanza per l'oggi: l'appello all'opposizione a tutti i totalitarismi, a tutti i fanatismi, a tutte le violenze e le menzogne; il dovere morale e politico di recare aiuto a tutte le persone oppresse e sofferenti; la scelta di dedicare le proprie capacita' intellettuali e pratiche alla lotta solidale per la liberazione dell'umanita' intera e alla responsabile difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani; la consapevolezza che la democrazia si difende effettualmente, adeguatamente e concretamente solo se essa e' estesa al riconoscimento della vita, della dignita' e dei diritti di tutti e quindi che essa deve essere  - per dirla con un termine capitiniano - omnicrazia, ovvero rispetto e potere di tutti; e quindi la societa' da edificare deve essere socialista e libertaria, fondata sull'uguaglianza di diritti di tutti e sul rispetto della diversita' di ognuno. Il lascito morale e politico di Camillo Berneri si lega oggi alle altre consapevolezze che alla scelta socialista e libertaria si collegano naturalmente, necessariamente, effettualmente integrandola e inverandola: la scelta antimilitarista ed antirazzista, la scelta femminista ed ecologista, la scelta, per dir l'insieme in una parola sola, della nonviolenza.

Nel ricordo di Camillo Berneri, nel ricordo degli antifascisti piu' nitidi e intransigenti, piu' rigorosi e coerenti, prosegue oggi la lotta della nonviolenza in cammino: contro lo scellerato sfruttamento delle persone e della natura; contro tutti i poteri criminali e le guerre assassine; contro tutte le oppressioni, le persecuzioni, le uccisioni; per la difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani; per la difesa della biosfera casa comune dell'umanita'.

L'alternativa oggi piu' che mai e' tragicamente semplice: per impedire l'abominevole apocalittico trionfo della barbarie fascista onnidistruttiva cui tendono i poteri dominanti planetari, occorre l'impegno responsabile e solidale socialista libertario femminista ecologista nonviolento che solo puo' salvare la civilta' umana e la biosfera dalla catastrofe.

 

11. GRATITUDINE E SOSTEGNO ALLA MINISTRA CECILE KYENGE. UN APPELLO

 

Finalmente una ministra impegnata per i diritti umani di tutti gli esseri umani.

Finalmente una ministra fedele alla Dichiarazione universale dei diritti umani ed alla Costituzione della Repubblica Italiana.

Finalmente una ministra che dice cose vere e giuste, semplici e chiare, che ogni persona ragionevole e decente condivide.

*

Le giuste proposte

Che ogni persona che e' nata in Italia deve avere i diritti di ogni persona che e' nata in Italia.

Che ogni persona ha diritto a votare nel luogo in cui vive, lavora, paga le tasse, contribuisce al bene comune.

Che una persona puo' essere perseguita penalmente solo se commette un effettivo reato, non per il solo fatto di esistere.

Che i campi di concentramento vanno aboliti.

Che tutti gli esseri umani fanno parte dell'umanita'.

Che vi e' una sola umanita' in un unico mondo casa comune dell'umanita' intera.

*

Gratitudine e sostegno

Tutte le persone di retto sentire e di volonta' buona esprimano gratitudine alla ministra Cecile Kyenge per cio' che ha detto e per le leggi che intende promuovere, leggi necessarie ed urgenti.

Tutte le persone di retto sentire e di volonta' buona sostengano la ministra Cecile Kyenge nelle sue iniziative legislative in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani.

*

Per la dignita' del nostro paese e dell'umanita'

Cessi la persecuzione razzista in Italia.

Torni l'Italia al rispetto della Costituzione della Repubblica Italiana e della Dichiarazione universale dei diritti umani.

*

Un appello

In tutta Italia si esprima il sostegno delle persone civili e delle associazioni democratiche alla ministra Cecile Kyenge e alle leggi che intende realizzare:

- scrivendo al governo e al parlamento affinche' deliberino al piu' presto quelle proposte di legge;

- scrivendo ai mezzi d'informazione per esprimere apprezzamento e sostegno alla ministra e alle sue proposte;

- chiedendo agli enti locali di approvare ordini del giorno a sostegno delle proposte della ministra Kyenge;

- informando e sensibilizzando su queste proposte tutte le persone sollecite del bene comune, della democrazia, dei diritti umani di tutti gli esseri umani.

*

Appello promosso dall'associazione "Respirare" di Viterbo

Viterbo, 6 maggio 2013

L'associazione "Respirare" e' stata promossa a Viterbo da associazioni e movimenti ecopacifisti e nonviolenti, per il diritto alla salute, la difesa dell'ambiente, il rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani.

 

12. UN APPELLO AL GOVERNO E AL PARLAMENTO

 

Al Presidente del Consiglio dei Ministri

al Presidente del Senato della Repubblica

al Presidente della Camera dei Deputati

e per opportuna conoscenza:

al Presidente della Repubblica

ai Ministri

ai Parlamentari

ai mezzi d'informazione

Oggetto: Gratitudine e sostegno alla ministra Cecile Kyenge. Richiesta che siano al piu' presto approvate le leggi da essa proposte

Aderiamo all'appello promosso dall'Associazione "Respirare". E quindi:

1. esprimiamo gratitudine e sostegno alla ministra Cecile Kyenge;

2. chiediamo che siano al piu' presto approvate leggi che riconoscano:

- che ogni persona che e' nata in Italia deve avere i diritti di ogni persona che e' nata in Italia;

- che ogni persona ha diritto a votare nel luogo in cui vive, lavora, paga le tasse, contribuisce al bene comune;

- che una persona puo' essere perseguita penalmente solo se commette un effettivo reato, non per il solo fatto di esistere;

- che i campi di concentramento vanno aboliti;

- che tutti gli esseri umani fanno parte dell'umanita';

- che vi e' una sola umanita' in un unico mondo casa comune dell'umanita' intera;

3. chiediamo che siano al piu' presto abolite tutte le abominevoli misure razziste imposte in anni passati da precedenti governi, che violano la Costituzione della Repubblica Italiana e i diritti umani di tutti gli esseri umani.

L'Italia e' una repubblica democratica.

 

13. "VITERBO OLTRE IL MURO" ADERISCE ALL'APPELLO A SOSTEGNO DELLE PROPOSTE DI LEGGE DELLA MINISTRA KYENGE IN DIFESA DEI DIRITTI UMANI DI TUTTI GLI ESSERI UMANI

 

Il gruppo di formazione e informazione nonviolenta "Viterbo oltre il muro" aderisce all'appello promosso dall'Associazione "Respirare" che esprime gratitudine e sostegno alla ministra Cecile Kyenge, e richiede che siano rapidamente approvate le sue proposte di legge in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani.

In particolare chiediamo che siano al piu' presto approvate leggi che riconoscano:

- che ogni persona che e' nata in Italia deve avere i diritti di ogni persona che e' nata in Italia;

- che ogni persona ha diritto a votare nel luogo in cui vive, lavora, paga le tasse, contribuisce al bene comune;

- che una persona puo' essere perseguita penalmente solo se commette un effettivo reato, non per il solo fatto di esistere;

- che i campi di concentramento vanno aboliti;

- che tutti gli esseri umani fanno parte dell'umanita';

- che vi e' una sola umanita' in un unico mondo casa comune dell'umanita' intera;

E chiediamo quindi anche che siano al piu' presto abolite tutte le abominevoli misure razziste imposte in anni passati da precedenti governi, che violano la Costituzione della Repubblica Italiana e i diritti umani di tutti gli esseri umani.

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"Viterbo oltre il muro", gruppo di formazione e informazione nonviolenta

Viterbo, 8 maggio 2013

Il gruppo di formazione e informazione nonviolenta "Viterbo oltre il muro" ha realizzato tra il 2009 e il 2011 una intensa attivita' formativa, con una prolungata serie di incontri a cadenza settimanale. Alcuni dei suoi animatori hanno realizzato nel 2010 una rilevante ricerca sulla situazione attuale della nonviolenza in Italia, con centinaia di interviste ai principali studiosi ed attivisti della nonviolenza nel nostro paese. Il gruppo ha sostenuto altre associazioni impegnate in iniziative di difesa dei diritti umani, per la pace, per la difesa della biosfera, sia partecipando ad incontri formativi, di studio e di riflessione, sia contribuendo a mobilitazioni civiche caratterizzate dalla scelta nitida e intransigente della democrazia, della solidarieta', della responsabilita' e della nonviolenza.

 

14. COMMEMORATO PEPPINO IMPASTATO A VITERBO

 

Si e' svolto nella mattinata di mercoledi' 8 maggio 2013 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di commemorazione di Peppino Impastato, assassinato dalla mafia nella notte tra l'8 e il 9 maggio 1978.

Nel corso dell'incontro sono stati letti e commentati alcuni testi di analisi politica, di riflessione poetica e di denuncia antimafia scritti da Peppino Impastato.

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Giuseppe Impastato, nato nel 1948, militante della nuova sinistra di Cinisi (Pa), straordinaria figura della lotta contro la mafia, di quel nitido e rigoroso impegno antimafia che Umberto Santino defini' "l'antimafia difficile", fu assassinato dalla mafia il 9 maggio 1978. Tra le raccolte di scritti di Peppino Impastato: Lunga e' la notte. Poesie, scritti, documenti, Centro siciliano di documentazione Giuseppe Impastato, Palermo 2002, 2008. Tra le opere su Peppino Impastato: Umberto Santino (a cura di), L'assassinio e il depistaggio, Centro Impastato, Palermo 1998; Salvo Vitale, Nel cuore dei coralli, Rubbettino, Soveria Mannelli 1995; Felicia Bartolotta Impastato, La mafia in casa mia, La Luna, Palermo 1986; Claudio Fava, Cinque delitti imperfetti, Mondadori, Milano 1994; AA. VV., Peppino Impastato: anatomia di un depistaggio, Editori Riuniti, Roma 2001, 2006 (pubblicazione della relazione della commissione parlamentare antimafia presentata da Giovanni Russo Spena; con contributi di Giuseppe Lumia, Nichi Vendola, Michele Figurelli, Gianfranco Donadio, Enzo Ciconte, Antonio Maruccia, Umberto Santino); Marco Tullio Giordana, Claudio Fava, Monica Zapelli, I cento passi, Feltrinelli, Milano 2001 (sceneggiatura del film omonimo); Umberto Santino (a cura di), Chi ha ucciso Peppino Impastato. Le sentenze di condanna dei mandanti del delitto Vito Palazzolo e Gaetano Badalamenti, Centro siciliano di documentazione Giuseppe Impastato, Palermo 2008; Giovanni Impastato e Franco Vassia, Resistere a mafiopoli. La storia di mio fratello Peppino Impastato, Stampa Alternativa, Viterbo 2009.

Si vedano anche i libri dedicati a Felicia Bartolotta Impastato, la madre di Giuseppe Impastato che lo ha sostenuto nella sua lotta, lotta che ha proseguito dopo l'uccisione del figlio; e' deceduta nel dicembre 2004. Opere di Felicia Bartolotta Impastato: La mafia in casa mia, intervista di Anna Puglisi e Umberto Santino, La Luna, Palermo 1987. Tra le opere su Felicia Bartolotta Impastato: Anna Puglisi e Umberto Santino (a cura di), Cara Felicia. A Felicia Bartolotta Impastato, Centro siciliano di documentazione Giuseppe Impastato, Palermo 2005; Cfr. anche il profilo scritto da Anna Puglisi per l'Enciclopedia delle donne e ripubblicato anche in "Nonviolenza. Femminile plurale" n. 311.

Naturalmente sono fondamentali le molte altre ottime pubblicazioni del Centro siciliano di documentazione "Giuseppe Impastato"; per contatti: Centro siciliano di documentazione "Giuseppe Impastato", via Villa Sperlinga 15, 90144 Palermo, e-mail: csdgi at tin.it, sito: www.centroimpastato.it

Ugualmente fondamentale l'attivita' dell'"Associazione casa memoria Felicia e Peppino Impastato"; per contatti: corso Umberto 220, 90045 Cinisi (Pa), sito: www.peppinoimpastato.com

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Concludendo l'incontro commemorativo il responsabile della struttura nonviolenta viterbese, Peppe Sini, ha espresso, a nome delle persone che a Viterbo da decenni hanno condiviso e condividono tuttora la lotta contro i poteri criminali, la comune profonda gratitudine ai compagni di Peppino che ne tengono viva la memoria e quindi ne portano avanti la lotta, che e' l'unico modo onesto di fare memoria di tutti coloro che hanno lottato per la liberazione dell'umanita', ed in modo particolare delle persone che proprio per questa loro lotta sono state assassinate: vale anche per noi, ancora e sempre, il motto "Con le idee e il coraggio di Peppino noi continuiamo".

 

15. IL BIGLIETTO DA VISITA DELL'ASSESSORE PER TUTTE LE STAGIONI (CON UNA POSTILLA DI UN CERTO INTERESSE)

 

Uno dei candidati a sindaco con una lista ad personam alle elezioni comunali di Viterbo e' l'attuale assessore ai lavori pubblici dell'amministrazione provinciale destrorsa, un non piu' fresco giovinotto rampante gia' democristiano, poi berlusconiano, poi casiniano, e chissa' cos'altro ancora in futuro. Assessore provinciale: e in quanto tale in una certa misura corresponsabile quindi delle piu' gravi, drammatiche emergenze del territorio.

Si candida costui a sindaco con una lista ad personam che si pretende espressione della societa' civile (suvvia: con quel curriculum l'assessore provinciale transitato per tanti incarichi e partitacci e' piuttosto l'esatto contrario della societa' civile di hegeliana memoria).

Ma la sua piu' brillante e rivelatrice impresa di questa campagna elettorale (almeno fin qui, chissa' quali altre mirabilia ci aspettano) e' stata che gli sguinzagliati affissori dei suoi manifesti hanno imbrattato con il suo faccione spazi a loro non concessi, ovvero hanno violato la legge. E una lista elettorale, ovvero un candidato a sindaco, i cui galoppini violano la legge persino in campagna elettorale si presenta davvero con un bel biglietto da visita che la dice lunga sul prevedibile futuro stile di governo della cosa pubblica.

Congratulazioni vivissime.

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Postilla

Dimenticavo: uno degli spazi abusivamente occupati dalla debordante truppa incollatrice dell'assessore, nelle plance site in strada S. Barbara, e' il n. 18 del tabellone B (cosiddetta propaganda elettorale indiretta). Si da' il caso che quello spazio e' stato assegnato dal Comune (comunicazione Prot. 108 del 30/4/2013) al "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di cui ho l'onore di essere il responsabile; struttura nonviolenta che naturalmente sostiene ben altri candidati: persone di sinistra ed oneste, che non commettono reati e non violano i diritti altrui.

Prego le competenti autorita' di provvedere a far rimuovere al piu' presto il manifesto col faccione assessorile dallo spazio illegalmente occupato, e di procedere come prevede la legge contro gli autori della violazione che ho teste' segnalato.

 

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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XIV)

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Numero 198 del 2 giugno 2013

 

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