Coi piedi per terra. 772



 

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COI PIEDI PER TERRA

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"

Numero 772 del 17 maggio 2013

 

In questo numero:

1. Peppe Sini: Finalmente la questione dell'arsenico irrompe nelle elezioni comunali a Viterbo

2. Una conferenza della dottoressa Antonella Litta a Viterbo su "Arsenico nelle acque e negli alimenti: cosa e' bene sapere, ricordare e fare subito"

 

1. EDITORIALE. PEPPE SINI: FINALMENTE LA QUESTIONE DELL'ARSENICO IRROMPE NELLE ELEZIONI COMUNALI A VITERBO

 

Con la conferenza di alto profilo medico-scientifico e di appassionato e rigoroso impegno morale e civile tenuta della dottoressa Antonella Litta presso l'associazione "Solidarieta' cittadina" il 16 maggio 2013 la verita' sulla questione dell'arsenico irrompe nelle elezioni per il Comune di Viterbo, a pochi giorni dal voto.

Con la forza della nuda verita', con la drammatica evidenza dei fatti, e' stato infranto il muro delle menzogne, dell'omerta', delle complicita' che in queste settimane sulla questione dell'avvelenamento dell'acqua erogata nelle case e' stato eretto dalle cricche al potere e dai loro finti avversari ed effettivi imitatori. Sono state nuovamente, limpidamente dette parole oneste e indispensabili sulla piu' grave aggressione alla salute dei viterbesi; che implica la piu' grave responsabilita' degli amministratori locali uscenti: la responsabilita' di aver colpevolmente consentito l'avvelenamento della popolazione.

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Da oltre un decennio i cittadini viterbesi sono costretti a bere acqua avvelenata dall'arsenico in misura assai superiore al limite di legge (che e' di 10 microgrammi per litro, che peraltro e' il doppio del limite massimo indicato dall'Organizzazione Mondiale della Sanita', e del resto chiunque capisce che sarebbe bene che di arsenico nell'acqua da bere non ve ne fosse affatto).

E questa e' senza dubbio la questione amministrativa decisiva in questa citta', quella rispetto a cui tutte le altre sono di minor rilevanza.

La dottoressa Litta, autorevole rappresentante dell'"Associazione italiana medici per l'ambiente", e' la persona che ha il merito di essersi battuta da anni contro l'avvelenamento dell'acqua erogata come potabile, che ha il merito di aver denunciato da anni l'estrema gravita' della situazione e l'enormita' del danno cui la salute delle persone che vivono nell'Alto Lazio e' stata ed e' tuttora sottoposta, mentre politicanti e funzionari delle istituzioni responsabili tacevano o minimizzavano e trascuravano di prendere i provvedimenti necessari.

Sembra incredibile, ma in queste ultime settimane che precedono il voto per il rinnovo del Consiglio Comunale solo l'associazione "Solidarieta' cittadina" ha invitato a Viterbo la dottoressa Antonella Litta a prendere la parola per dire la verita' a una cittadinanza che continua a subire sia l'avvelenamento sia la protervia e le mistificazioni di un ceto politico ed amministrativo insipiente e indecente, cinico e insensato.

Riconosciamo quindi all'associazione "Solidarieta' cittadina" di essere stata l'unica esperienza che in queste settimane ha saputo fare la cosa giusta: porsi all'ascolto della verita' sull'avvelenamento della citta', permettere ai cittadini di conoscere la reale situazione e cosa occorre veramente fare, prendere l'esplicito impegno a battersi per gli interventi realmente necessari e urgenti.

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Le liste e le coalizioni elettorali che in queste settimane hanno preferito l'omerta' complice, le cicalate ebbre, le variopinte pagliacciate sono ora smascherate: distraendo l'opinione pubblica da cio' che piu' conta, mentendo su cio' che piu' conta - il diritto alla vita e alla salute -, i giovin signori del littorio e del vandalismo, i longevi satrapi neofascisti, berlusconiani e andreottiani, e tutti i callidi o ignari caudatari loro, i lurchi quanto gli inetti, si sono rivelati per quello che sono: manutengoli del - ovvero subalterni al - sistema di potere del regime della corruzione che ha avvelenato la popolazione dell'intera citta'.

 

2. INIZIATIVE. UNA CONFERENZA DELLA DOTTORESSA ANTONELLA LITTA A VITERBO SU "ARSENICO NELLE ACQUE E NEGLI ALIMENTI: COSA E' BENE SAPERE, RICORDARE E FARE SUBITO"

[Dall'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment) riceviamo e diffondiamo.

Antonella Litta svolge l'attivita' di medico di medicina generale a Nepi (Vt). E' specialista in Reumatologia ed ha condotto una intensa attivita' di ricerca scientifica presso l'Universita' di Roma "la Sapienza" e contribuito alla realizzazione di uno tra i primi e piu' importanti studi scientifici italiani sull'interazione tra campi elettromagnetici e sistemi viventi, pubblicato sulla prestigiosa rivista "Clinical and Esperimental Rheumatology", n. 11, pp. 41-47, 1993. E' referente locale dell'Associazione italiana medici per l'ambiente (International Society of Doctors for the Environment - Italia) e per questa associazione e' responsabile e coordinatrice nazionale del gruppo di studio su "Trasporto aereo come fattore d'inquinamento ambientale e danno alla salute". E' referente per l'Ordine dei medici di Viterbo per l'iniziativa congiunta Fnomceo-Isde "Tutela del diritto individuale e collettivo alla salute e ad un ambiente salubre". Gia' responsabile dell'associazione Aires-onlus (Associazione internazionale ricerca e salute) e' stata organizzatrice di numerosi convegni medico-scientifici. Presta attivita' di medico volontario nei paesi africani. E' stata consigliera comunale. E' partecipe e sostenitrice di programmi di solidarieta' locali ed internazionali. Presidente del Comitato "Nepi per la pace", e' impegnata in progetti di educazione alla pace, alla legalita', alla nonviolenza e al rispetto dell'ambiente. E' la portavoce del Comitato che si e' opposto al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti. Come rappresentante dell'Associazione italiana medici per l'ambiente (Isde-Italia) ha promosso una rilevante iniziativa per il risanamento delle acque del lago di Vico e in difesa della salute della popolazione dei comuni circumlacuali. E' oggi in Italia figura di riferimento nella denuncia della presenza dell'arsenico nelle acque destinate a consumo umano, e nella proposta di iniziative specifiche e adeguate da parte delle istituzioni per la dearsenificazione delle acque e la difesa della salute della popolazione. Per il suo impegno in difesa di ambiente, salute e diritti alla dottoressa Antonella Litta e' stato recentemente attribuito a Roma il prestigioso "Premio Donne, Pace e Ambiente Wangari Maathai"]

 

Giovedi' 16 maggio 2013 a Viterbo presso la sede dell'associazione "Solidarieta' cittadina" si e' svolto un incontro sul tema: "Arsenico nelle acque e negli alimenti: cosa e' bene sapere, ricordare e fare subito".

E' intervenuta, con una relazione medico-scientifica, la dottoressa Antonella Litta, referente dell'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment).

La  dottoressa Litta ha voluto introdurre la sua relazione medico-scientifica con un tributo alla citta' di Viterbo ricordando quanto scritto da Italo Calvino ne "Le citta' invisibili" e richiamando cosi' la necessita' di conoscere bene ed amare profondamente  la propria citta', la sua storia e le persone che la abitano come premessa indispensabile per ogni sana scelta di  politica amministrativa.

Nell'introduzione anche un forte richiamo all'articolo 32 della Costituzione che afferma: "La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettivita'".

La relatrice ha proseguito sostenendo che: "E' proprio dal mancato rispetto di questo articolo fondamentale della nostra Carta costituzionale che ha origine la grave situazione sanitaria connessa alla presenza di arsenico nelle acque destinate ad uso umano e negli alimenti preparati con le stesse. Una situazione che si protrae da piu' di dieci anni a causa ancora una volta del mancato rispetto di un'altra legge: il  Decreto Legislativo 31/2001. Questo Decreto, approvato in recepimento della Direttiva europea 98/83, fissava gia' nel 2001 il limite massimo di arsenico in 10 microgrammi/litro per le acque destinate ad uso potabile e per il loro utilizzo nelle preparazioni alimentari, e poiche' l'arsenico e' una sostanza tossica e cancerogena l'Organizzazione mondiale della sanita' (Oms) ne raccomanda da decenni valori il piu' possibile prossimi allo zero".

La dottoressa  Litta ha illustrato quindi la drammatica situazione delle popolazioni esposte negli ultimi dieci anni a valori di arsenico fuorilegge, che  hanno raggiunto, in alcuni casi, anche i 50 microgrammi/litro, ovvero cinque volte il limite di legge previsto per questa sostanza tossica e cancerogena per la quale non esiste alcuna soglia accettabile di sicurezza per esposizioni croniche.

La dottoressa Litta ha fatto poi rilevare quanto ormai documentato dalla comunita' scientifica internazionale, ovvero che: "L'arsenico e' classificato dall'Agenzia internazionale di ricerca sul cancro (I.A.R.C.) come elemento cancerogeno certo di classe 1 e posto in diretta correlazione con molte patologie oncologiche e in particolare con il tumore del polmone, della vescica, del rene e della cute; una consistente documentazione scientifica lo correla anche ai tumori del fegato e del colon". E che "l'assunzione cronica di questo elemento e' indicata anche quale responsabile di patologie cardiovascolari; neurologiche; diabete di tipo 2; lesioni cutanee; disturbi respiratori; disturbi della sfera riproduttiva e malattie ematologiche".

La dottoressa Litta ha ribadito la necessita' di agire urgentemente per dare acque dearsenificate e salubri alle popolazioni nel rispetto del diritto alla salute, come sancito dal gia' richiamato articolo della Carta costituzionale e dalle vigenti disposizioni di legge.

Ha quindi chiesto nuovamente che si realizzino subito interventi rapidi e risolutivi per la completa dearsenificazione delle acque ad uso potabile e l'avvio di una informazione corretta e diffusa rivolta a tutti i cittadini delle aree interessate da questa problematica, e in particolare nelle scuole, negli ambulatori medici, nelle strutture militari e carcerarie.

Ha poi sottolineato come sia necessario che nella fase di realizzazione degli impianti - fase che appare ancora  molto lontana e problematica nella maggior parte dei casi - si utilizzino immediatamente forme alternative di approvvigionamento idrico, anche mediante autobotti, per tutta la popolazione e in particolare per  i malati, le donne in gravidanza, i neonati e i bambini  (per i noti effetti dell'arsenico anche sullo sviluppo cerebrale con incremento di disturbi neurocomportamentali e neoplasie). Giudicata invece come tardiva, insufficiente ed indecorosa per l'esiguo numero e per la loro dislocazione, la soluzione delle cosiddette fontanelle di acqua depurata, sparse un po' a macchia di leopardo nei Comuni dell'Alto Lazio; e giudicata altrettanto negativamente la soluzione dei cosiddetti dearsenificatori domestici o ad uso di imprese del settore alimentare.

Illustrate anche le principali problematiche d'inquinamento idrico ed ambientale e i possibili rischi sanitari derivanti dall'utilizzo di  fitofarmaci, in particolare di pesticidi di sintesi chimica, problematiche in parte sovrapponibili a quelle determinate dall'arsenico.

A conclusione dell'incontro la referente dell'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde ha fatto nuovamente appello affinche' si intervenga con la messa in funzione di tecnologie di dearsenificazione che siano garantite almeno per venti anni relativamente alla loro efficacia di abbattimento dell'arsenico e alla loro corretta gestione.

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Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment) di Viterbo

Viterbo, 17 maggio 2013

Per comunicazioni: tel. 3383810091, e-mail: isde.viterbo at gmail.com

 

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Numero 772 del 17 maggio 2013

 

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