Telegrammi. 1277



 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 1277 del 17 maggio 2013

Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com

 

Sommario di questo numero:

1. Peppe Sini: Per la Giornata internazionale contro l'omofobia

2. Un intervento nel giorno del ricordo della Nakba

3. In memoria di Franco Venturi

4. Ricordando Adrienne Rich

5. Dal "De rerum natura" di Lucrezio al "De brevitate vitae" di Seneca

6. La "Carta" del Movimento Nonviolento

7. Per saperne di piu'

 

1. EDITORIALE. PEPPE SINI: PER LA GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO L'OMOFOBIA

 

Ricorre il 17 maggio la Giornata internazionale contro l'omofobia.

Essa interpella l'umanita' intera ad un necessario ed urgente impegno comune per far cessare discriminazioni e persecuzioni nei confronti degli esseri umani in relazione alle loro situazioni e scelte affettive e sessuali.

Cosi' come, anche meditando su tragiche esperienze storiche, l'umanita' ha sentito il dovere di opporsi alle discriminazioni e persecuzioni crudelmente inflitte prendendo a pretesto altri elementi caratterizzanti l'identita' di una persona, occorre che discriminazioni e persecuzioni cessino anche in riferimento all'orientamento sessuale e alle relazioni affettive.

La Costituzione della Repubblica Italiana all'art. 3 afferma limpidamente che "Tutti i cittadini hanno pari dignita' sociale e sono eguali davanti alla legge senza distinzioni di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali". Ed il Parlamento Europeo con la Risoluzione del 26 aprile 2007 sull'omofobia in Europa ha detto una parola definitiva ed enunciato un impegno cogente per far cessare la violenza omofoba, istituendo peraltro anche la Giornata del 17 maggio "quale Giornata internazionale contro l'omofobia" (art. 4).

Nella sfera della sessualita', e' fin banale dirlo un secolo dopo l'opera di Freud, si attua un profondo intreccio tra corporeita' e cultura, dimensione affettiva e pensiero logico e discorsivo, riconoscimento di se' e dell'altro e pratiche comunicative, vissuto esistenziale e trama relazionale, nessi infrapsichici ed interpersonali: forse nulla e' piu' intimamente e problematicamente costitutivo dell'identita' del singolo e nulla e' piu' sociale e culturale di tale sfera.

E non a caso sul legame riduzionista e sulla imposta confusione tra la sfera della sessualita' e quella della riproduzione si e' costituito ed agito per secoli un brutale dispositivo di repressione e controllo sociale su cui il pensiero e la prassi del movimento femminista di liberazione dell'umanita' ha saputo fare piena luce denunciandone la disumana violenza, e studiosi come Michel Foucault hanno condotto ricerche decisive da cui tutti abbiamo molto appreso.

La difesa della dignita' umana di tutti gli esseri umani richiede qui ed ora un impegno corale e persuaso contro la violenza omofoba cosi' come contro la violenza razzista, contro la violenza maschilista, contro la violenza totalitaria, contro la violenza sfruttatrice, mercificante, consumista, alienante, ecocida.

 

2. MEMORIA. UN INTERVENTO NEL GIORNO DEL RICORDO DELLA NAKBA

 

Riportiamo una sintesi dell'intervento del responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo il 15 maggio 2013 in occasione del Giorno del ricordo della Nakba.

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Nel giorno del ricordo della Nakba, la catastrofe dell'espulsione di centinaia di migliaia di palestinesi dalle loro case nel 1948 e negli anni successivi, che viene ricordata il 15 maggio di ogni anno, ogni persona che ha a cuore i diritti umani di tutti gli esseri umani si sente solidale con il popolo palestinese, cosi' come si sente ugualmente solidale con il popolo ebraico vittima di una bimillenaria persecuzione fino all'orrore assoluto della Shoah.

Nel giorno del ricordo della Nakba torniamo a chiedere il riconoscimento del diritto del popolo palestinese ad uno stato sovrano e indipendente, ed insieme torniamo ad affermare il diritto all'esistenza dello stato di Israele.

Crediamo che nella situazione attuale occorra realizzare immediatamente la soluzione di due stati per due popoli, con accordi certo difficili e parziali ma assolutamente necessari su tutte le questioni controverse.

Sappiamo che la soluzione dei due stati puo' non essere ottimale, e sappiamo che gli accordi sulle questioni controverse saranno dolorosi e problematici per entrambe le parti. Ma essa ed essi sono qui ed ora indispensabili passi per un processo di pace che si sviluppera' tanto piu' quanto piu' crescera' il rispetto e la fiducia reciproca, ed ogni passo in questa direzione e' benedetto.

Crediamo che con la forza della verita', con la comprensione reciproca, con la scelta della nonviolenza, con l'impegno dell'umanita' intera, si possa e si debba porre fine alla violenza: deve immediatamente cessare l'inammissibile violenza esercitata dallo stato di Israele ai danni della popolazione palestinese, e deve immediatamente cessare la minaccia all'esistenza stessa di Israele e la minaccia di genocidio della popolazione ebraica da parte dei regimi autocratici e fondamentalisti dell'area mediorientale e delle organizzazioni armate da essi sostenute. Cosi' come devono cessare nel mondo l'antisemitismo, l'islamofobia ed ogni forma di pregiudizio, discriminazione e persecuzione razzista. Tutti i crimini contro l'umanita' vanno perseguiti come tali.

Ricordiamo e sosteniamo l'impegno in difesa della dignita' e dei diritti umani di tanti militanti del campo della pace e della giustizia, del riconoscimento e della solidarieta', sia palestinesi che israeliani.

Le vittime della Nakba, come le vittime della Shoah, interpellano l'umanita' intera: convocano ad una solidarieta' che ogni essere umano riconosca e raggiunga; convocano alla lotta comune contro tutte le violenze; convocano a scelte ed impegni concreti e cogenti di risarcimento delle violenze subite, di sostegno attivo ai processi di pace e di giustizia.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Cessino le uccisioni e le persecuzioni.

Cessino le occupazioni militari e le azioni terroristiche.

Subito uno stato palestinese libero, sicuro e democratico insieme ad uno stato di Israele libero, sicuro e democratico.

Solo la pace costruisce la pace.

Solo la giustizia promuove la giustizia.

Solo la democrazia alimenta la democrazia.

Solo l'umanita' difende l'umanita'.

La nonviolenza e' la via: sempre dalla parte delle vittime, sempre dalla parte della verita', sempre dalla parte della giustizia che sola riconcilia, sempre dalla parte della compassione che l'umanita' intera comprende e affratella.

La nonviolenza e' la via: lotta contro tutte le violenze e le menzogne, lotta contro tutte le vilta' e le rassegnazioni, lotta contro ogni resa e indifferenza.

La nonviolenza e' la via: nel riconoscimento del diritto di ogni essere umano e di ogni popolo alla liberta' e alla legittima difesa, nella consapevolezza che la violenza non garantisce ne' giustizia ne' sicurezza.

La nonviolenza e' la via: essa e' la sola lotta che libera e salva, protegge e risana.

In memoria di Primo Levi.

In memoria di Edward W. Said.

In memoria di tutte le vittime dell'orrore assoluto della Shoah.

In memoria di tutte le vittime della Nakba.

Vi e' una sola umanita'.

 

3. MAESTRI. IN MEMORIA DI FRANCO VENTURI

 

Si e' svolto nella mattinata di giovedi' 16 maggio 2013 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di studio in memoria di Franco Venturi, nell'anniversario della nascita avvenuta a Roma il 16 maggio 1914.

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Franco Venturi, nato a Roma nel 1914, figlio dello storico dell'arte Lionello Venturi (uno dei pochissimi docenti universitari che rifiutarono il giuramento di fedelta' al fascismo), esule, giovanissimo collaboratore di Rosselli ed autorevole esponente di "Giustizia e Liberta'", prigioniero nelle carceri di Franco e di Mussolini, combattente antifascista, dirigente della Resistenza. Docente e storico illustre. E' deceduto a Torino nel 1994.

Tra le opere di Franco Venturi: Giovinezza di Diderot, Sellerio, Palermo; Il populismo russo, Le origini dell'Enciclopedia, Utopia e riforma nell'Illuminismo, il monumentale Settecento riformatore, tutti presso Einaudi, Torino. Sempre Einaudi ha pubblicato nel 1996 una raccolta di scritti politici di Venturi, La lotta per la liberta'.

Tra le opere su Franco Venturi: chi studia il Settecento europeo o il populismo russo non puo' non far riferimento alle ricerche di Venturi. Due saggi-testimonianza di Vittorio Foa ed Alessandro Galante Garrone, ed una nota introduttiva e biografica di Leonardo Casalino, aprono il sopra citato volume La lotta per la liberta'. A Venturi e' dedicato il fascicolo dell'agosto 1996 (a. CVIII, fasc. II-III) della "Rivista storica italiana", di cui era stato direttore. Cfr. inoltre: AA. VV., Il coraggio della ragione. Franco Venturi intellettuale e storico cosmopolita, Fondazione Luigi Einaudi, Torino 1998; AA. VV., Il repubblicanesimo moderno. L'idea di repubblica nella riflessione storica di Franco Venturi, Bibliopolis, Napoli 2006; Leonardo Casalino, Influire in un mondo ostile. Biografia politica di Franco Venturi (1931-1956), Stylos, Aosta 2008.

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Al termine dell'incontro il responsabile della struttura nonviolenta viterbese ha evidenziato come "la lezione intellettuale, morale e politica di Franco Venturi e' una delle radici piu' profonde, una delle fonti d'ispirazione piu' limpide, una delle 'cassette degli attrezzi' piu' necessarie della nonviolenza in cammino. Dall'esempio e dalle opere di Franco Venturi il movimento di rischiaramento e di liberazione dell'umanita', la lotta per la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani, ricevono un'eredita' preziosa, ed un orientamento indispensabile: la scelta della comprensione, della responsabilita', della solidarieta' con l'umanita' intera. Ricordare Franco Venturi e proseguirne la lotta sono un'unica cosa, tanto e' persuasiva la sua condotta, tanto e' illuminante la sua opera. La nonviolenza, che e' forza della verita' e lotta contro tutte le violenze, che e' antibarbarie ovvero antifascismo in azione, e' in cammino forte della memoria di tutti gli esseri umani che per la verita' ed il bene comune lottarono, forte della certezza del valore del bene, forte della speranza che se tu fai l'azione giusta anche altri la faranno, e questa azione giusta reca il sentimento e costituisce il progredire della civilta' umana, salva l'umanita', schiude un futuro di giustizia e liberta'".

 

4. MAESTRE. RICORDANDO ADRIENNE RICH

 

Si e' svolto nel pomeriggio di giovedi' 16 maggio 2013 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di riflessione in ricordo di Adrienne Rich nell'anniversario della nascita.

Nel corso dell'incontro sono stati letti e commentati alcuni suoi testi in versi e in prosa.

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Adrienne Rich (Baltimora, 16 maggio 1929 - Santa Cruz, 27 marzo 2012) e' stata una grandissima poetessa e saggista femminista americana di straordinaria intensita' e profondita', di forte impegno civile, militante per la pace e la dignita' umana. Presentando alcuni suoi versi anni fa scrivevamo che "Adrienne Rich e' l'autrice di Nato di donna, un libro la cui lettura e' ineludibile. Ma e' anche una poetessa che ha scritto versi che ti tolgono il respiro, ovvero te lo restituiscono. Ed una militante per la pace e i diritti umani di grande rigore e nitore". Dal sito www.crocettieditore.com riprendiamo la seguente scheda di alcuni anni fa: "Adrienne Rich e' nata il 16 maggio 1929 a Baltimora. Poetessa, saggista e militante femminista, a ventun anni ha vinto il Premio Yale per giovani poeti con A change of world (1951, Un mutamento di mondo). Ha, inoltre, pubblicato le raccolte poetiche Gli intagliatori di diamanti (1955, The diamond cutters), Necessita' del vivere (1966, Necessities of life), Esplorando il relitto (1973, Diving into the wreck), Il sogno di una lingua comune (1978, The dream of a common language), Atlante del mondo difficile (1991, Atlas of the difficult world); e i saggi Nato di donna (1976, Born of woman), Segreti silenzi bugie (1966-78, On lies, secrets and silence), Sangue, pane e poesia (1986, Blood, bread and poetry); e la raccolta Oscuri campi della repubblica (1991-95, Dark fields of the republic), che comprende anche numerose sequenze narrative". Tra le opere di Adrienne Rich in traduzione italiana: Nato di donna, Garzanti, Milano 1977, 2000; Esplorando il relitto, Savelli, Milano 1979; Segreti silenzi bugie, La Tartaruga, Milano 1982; Lo spacco alla radice, Estro, Firenze 1985; Come la tela del ragno, La Goliardica, Roma 1985; Cartografie del silenzio, Crocetti, Milano 2000.

 

5. INCONTRI. DAL "DE RERUM NATURA" DI LUCREZIO AL "DE BREVITATE VITAE" DI SENECA

 

Si e' svolto la sera di giovedi' 16 maggio 2013 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di studio del ciclo in corso da alcuni mesi sulla letteratura latina.

Oggetto dell'incontro il De rerum natura di Lucrezio ed il De brevitate vitae di Seneca. Del capolavoro di Lucrezio e' stato letto, tradotto e commentato un brano; il dialogo senecano e' stato letto integralmente.

Ma la serata e' stata naturalmente anche occasione di riflessione sulla situazione politica attuale e sul rapporto tra classici e umanita' presente.

 

6. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

 

7. PER SAPERNE DI PIU'

 

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

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