Archivi. 126



 

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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XIV)

Numero 126 del 3 marzo 2013

 

In questo numero:

1. Alcuni testi del mese di febbraio 2003 (parte quarta e conclusiva)

2. Un appello ai sindaci

3. Io credo

4. Il sosia di Ciampi

 

1. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI FEBBRAIO 2003 (PARTE QUARTA E CONCLUSIVA)

 

Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di febbraio 2003.

 

2. UN APPELLO AI SINDACI

[Nel presentare il testo di questa lettera diffusa ieri dal "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo vorremmo rivolgere a tutti i lettori l'invito affinche' prendano analoghe iniziative nei confronti di tutti i Comuni: non lasciamo intentata questa via (come anche l'altra della denuncia all'autorita' giudiziaria): i sindaci hanno il potere di emanare ordinanze che possono efficacemente contrastare l'apparato bellico e il dispiegarsi dei praparativi della guerra illegale e criminale]

 

Ai sindaci nel territorio dei cui Comuni sono dislocati o transitano armamenti destinati ad essere usati a fini terroristici e stragisti nell'imminente guerra illegale e criminale.

e per opportuna conoscenza: al Ministro dell'Interno, al Ministro della Difesa, al Ministro della Giustizia, all'Anci, al Coordinamento degli enti locali per la pace, ai mezzi d'informazione.

Oggetto: richiesta di intervento urgente

*

Egregi signori,

in quanto massima autorita' comunale ed altresi' in quanto massima autorita' sanitaria comunale e' in vostro potere ed e' vostro dovere disporre interventi urgenti e cogenti al fine di far rispettare le leggi dello stato, al fine di tutelare la sicurezza e l'incolumita' dei cittadini, al fine di prevenire e quindi impedire eventi calamitosi.

E' inoltre dovere vostro, come di tutti e di ciascuno, adoperarvi per quanto in vostro potere affinche' non si consumino eccidi; adoperarvi per quanto in vostro potere al fine di salvare vite umane in pericolo.

E' infine obbligo ineludibile per voi rispettare la Costituzione della Repubblica Italiana cui avete giurato fedelta' e obbedienza nell'atto di assumere la carica pubblica che ricoprite.

*

La Costituzione della Repubblica Italiana all'articolo 11 testualmente recita: "L'Italia ripudia la guerra". Cosicche' e' dovere di ogni cittadino italiano non solo non prender parte a guerre, non solo non promuoverle, ma anche e piu' precisamente opporsi ad esse.

Vi e' noto che, in flagrante violazione della Costituzione italiana, una potenza straniera non solo ha dislocato in Italia armi di sterminio, ma in questi giorni sta effettuando in Italia movimenti di armamenti al fine di utilizzarli nella guerra di aggressione all'Iraq che sembra imminente.

L'Italia non puo' accettare di ospitare nel suo territorio armi di sterminio, ed a maggior ragione essendo esse nelle mani di una potenza straniera, e particolarmente di una potenza straniera che gia' in passato ha utilizzato persino l'arma atomica contro inermi popolazioni civili.

L'Italia non puo' accettare che nel suo territorio vi siano armi che mettono in pericolo gia' con la sola loro presenza il nostro popolo e il nostro territorio, le nostre vite, i nostri beni, il nostro ambiente di vita (si pensi al rischio di incidenti, ed anche a quello di attentati terroristici).

L'Italia inoltre non puo' accettare di cooperare a una guerra che per la legge a fondamento del nostro ordinamento giuridico e' illegale e criminale; non puo' accettare di cooperare alla guerra che si va preparando.

*

Come Sindaci avete una grande responsabilita', ed un grande potere.

Avete il potere di emettere ordinanze che proibiscano la dislocazione e il transito nel territorio del vostro Comune di armi sia in quanto esse costituiscono pericolo per la popolazione e l'ambiente hic et nunc, sia in quanto esse sono intese ad essere usate in una guerra che per la nostra legge e' un crimine, ed il piu' orribile dei crimini.

Vi chiediamo di assumervi le vostre responsabilita', di adempiere ai vostri doveri: per proteggere la vostra cittadinanza e il vostro territorio; per rispettare e inverare la legalita' italiana; per difendere ed applicare la Costituzione della Repubblica Italiana; per salvare vite umane innocenti in pericolo; per prevenire e impedire stragi, devastazioni e calamita'.

*

Vi chiediamo pertanto:

1. di emettere un'ordinanza che vieti la dislocazione e il transito nel territorio del vostro Comune di armi di sterminio e di tutte le armi ed i materiali militari di cui e' possibile prevedere che verranno utilizzati nella imminente guerra illegale e criminale;

2. di far intervenire la polizia municipale al fine di imporre il rispetto dell'ordinanza;

3. di chiedere l'intervento dell'autorita' giudiziaria affinche' proceda al sequestro delle armi ed all'azione penale nei confronti dei loro detentori e vettori, degli operatori esecutivi, dei mandanti e dei complici.

*

Auspicando un tempestivo, deciso, decisivo e necessario vostro intervento, e ringraziandovi fin d'ora per l'attenzione che vorrete certo dedicare al presente appello, vogliate gradire distinti saluti ed auguri di buon lavoro.

 

3. IO CREDO

 

Io credo davvero che se migliaia, milioni di persone si stendessero sulle rotaie e fermassero i convogli delle armi, si stendessero dinanzi ai cancelli delle fabbriche di armi e ne fermassero la produzione, si stendessero dinanzi agli ingressi delle sedi militari e ne precludessero l'accesso, la guerra sarebbe impedita. E prima di far la predica agli altri credo di dover cominciare io: la prima e fondamentale risorsa e tecnica della nonviolenza e' l'esempio.

 

4. IL SOSIA DI CIAMPI

 

Come in quella magnifica "sotie" di Gide, qualcuno deve aver fatto prigioniero il capo dello stato e averlo sostituito con un maldestro, perverso simulatore.

Il Carlo Azeglio Ciampi che prese parte alla lotta antifascista non puo' essere il signore che ha rinunciato a difendere la Costituzione frutto di quella lotta e presidio di liberta'; non puo' essere il signore che avalla lo stupro di quella Costituzione; non puo' essere il complice dei golpisti che stanno favoreggiando la guerra invece di ripudiarla come la legge fa loro obbligo, la legge di cui il capo dello Stato e' supremo garante.

Lanciamo un appello: chi sa dove sia imprigionato il vero Ciampi lo dica; si sollevi di nuovo la plebe dei sanculotti a liberarlo; e torni quel Carlo Azeglio Ciampi, e impugni la bandiera della legalita' costituzionale, del vincolo giuridico e morale che ci unisce, della democrazia, della pace, e si metta alla testa del popolo italiano, della repubblica italiana, alla riscossa antifascista: sia lui a lanciare l'antico grido di lotta, "L'Italia ripudia la guerra".

E dia il suo contributo a fermare i nuovi Kesselring, e i nuovi Quisling.

 

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Numero 126 del 3 marzo 2013

 

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