Telegrammi. 1151
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- Date: Thu, 10 Jan 2013 22:57:58 +0100 (CET)
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 1151 dell'11 gennaio 2013
Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com
Sommario di questo numero:
1. Un incontro di riflessione a Viterbo sulle imminenti elezioni
2. La riflessione morale di Agnes Heller. Un incontro di studio a Viterbo
3. Segnalazioni librarie
4. La "Carta" del Movimento Nonviolento
5. Per saperne di piu'
1. INCONTRI. UN INCONTRO DI RIFLESSIONE A VITERBO SULLE IMMINENTI ELEZIONI
Si e' svolto la sera di mercoledi' 9 gennaio 2013 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di riflessione sulle imminenti elezioni politiche e regionali.
2. INCONTRI. LA RIFLESSIONE MORALE DI AGNES HELLER. UN INCONTRO DI STUDIO A VITERBO
Si e' svolto giovedi' 10 gennaio 2013 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di studio sul tema "La riflessione morale di Agnes Heller".
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Un breve profilo di Agnes Heller
Agnes Heller, illustre filosofa ungherese, nata a Budapest nel 1929, sopravvissuta alla Shoah, allieva e collaboratrice di Lukacs, allontanata dall'Ungheria, ha poi insegnato in Australia e in America. In Italia e' particolarmente nota per la "teoria dei bisogni" su cui si ebbe nel nostro paese un notevole dibattito anche con riferimento ai movimenti degli anni '70. Su posizioni democratiche radicali, e' una interlocutrice preziosa anche laddove non se ne condividessero alcuni impianti ed esiti teorici. Dal sito della New school for social research di New York (www.newschool.edu) presso cui attualmente insegna traduciamo questa breve notizia biografica essenziale aggiornata al 2000: "Nata nel 1929 a Budapest. Sopravvissuta alla Shoah, in cui ha perso la maggior parte dei suoi familiari morti in diversi campi di concentramento. Allieva di Gyorgy Lukacs dal 1947 e successivamente professoressa associata nel suo dipartimento. Prima curatrice della 'Rivista ungherese di filosofia' nel dopoguerra (1955-'56). Destituita dai suoi incarichi accademici insieme con Lukacs per motivi politici dopo la rivoluzione ungherese. Trascorse molti anni ad insegnare in scuole secondarie e le fu proibita ogni pubblicazione. Nel 1968 protesto' contro l'invasione sovietica della Cecoslovacchia, e subi' una nuova persecuzione politica e poliziesca. Nel 1973, sulla base di un provvedimento ad personam delle autorita' del partito, perse di nuovo tutti gli incarichi accademici. 'Disoccupata per motivi politici', tra il 1973 e il 1977 lavoro' come traduttrice. Nel 1977 emigro' in Australia. A partire dall'enorme cambiamento del 1989, attualmente trascorre parte dell'anno nella nativa Ungheria dove e' stata designata membro dell'Accademia ungherese delle scienze. Nel 1995 le sono stati conferiti il 'Szechenyi National Prize' in Ungheria e l''Hannah Arendt Prize' a Brema; ha ricevuto la laurea ad honorem dalla 'La Trobe University' di Melbourne nel 1996 e dall'Universita di Buenos Aires nel 1997". Da una scheda apparsa sul quotidiano "Il manifesto" nel 2008 riportiamo i seguenti dati: "Nata a Budapest nel 1929, espulsa una prima volta dal Partito comunista ungherese nel 1949, allieva e poi collaboratrice di Lukacs, dopo il '56 Agnes Heller venne destituita dai suoi incarichi accademici. Tra i principali animatori del gruppo che si raccolse attorno al filosofo ungherese negli ultimi anni della sua vita, dal 1963 al 1973 ha lavorato come ricercatrice presso l'Istituto di Sociologia della capitale ungherese. Nel 1973, colpevole di 'negare la qualita' rivoluzionaria vera e propria delle rivoluzioni socialiste', Agnes Heller perse di nuovo il lavoro e quattro anni dopo decise di trasferirsi in Australia, insegnando sociologia a Melbourne. Nel 1986 arrivo' a New York e oggi ricopre la cattedra intitolata a Hannah Arendt alla New School for Social Research. Dal 1989 insegna sia a New York che a Budapest. Tra i suoi numerosi libri, tradotti in molte lingue: Per una teoria marxista del valore (Editori Riuniti 1974), La Teoria dei bisogni in Marx (Feltrinelli 1974), Sociologia della vita quotidiana (Editori Riuniti 1975), L'uomo del Rinascimento (La Nuova Italia 1977), La filosofia radicale (Il saggiatore 1979). Le sue ultime opere sono dedicate all'estetica: The Concept of the Beautiful (1999); The Time is Out of Joint: Shakespeare as Philosopher of History (2000); Immortal Comedy: The Comic Phenomenon in Art, Literature, and Life (2005)". Dalla Wikipedia riportiamo la seguente bibliografia minima: "L'uomo del rinascimento (1963); Sociologia della vita quotidiana (1970); La teoria marxista della rivoluzione e la rivoluzione della vita quotidiana (1972); La teoria dei bisogni in Marx (1973); Struttura familiare e comunismo (1973); Per una teoria marxista del valore (1974); Il futuro dei rapporti tra i sessi (1974); Movimento radicale e utopia radicale (1974); L'irriducibile antagonismo dei bisogni (1977); Istinto e aggressivita'. Introduzione a un'antropologia sociale marxista (1978); Teoria dei sentimenti (1978); Le forme dell'uguaglianza (1978); L'ideale del lavoro dal punto di vista della vita quotidiana (1978); Morale e rivoluzione (1979); La filosofia radicale (1979); Il simposio di San Silvestro. Il principio d'amore (1981); Teoria della storia (1982); Il potere della vergogna (1983); Le condizioni della morale. La questione fondamentale della filosofia morale (1985); La condizione politica postmoderna (1988); Etica generale (1994); Filosofia morale (1997); Una teoria della modernita' (1999); La bellezza della persona buona (2009)". Piu' in dettaglio tra le opere di Agnes Heller, nella sua vastissima ed articolata produzione, segnaliamo almeno: Per una teoria marxista del valore, Editori Riuniti, Roma 1974; La teoria dei bisogni in Marx, Feltrinelli, Milano 1974, 1978; Sociologia della vita quotidiana, Editori Riuniti, Roma 1975; L'uomo del Rinascimento, La Nuova Italia, Firenze 1977; La teoria, la prassi e i bisogni, Savelli, Roma 1978; Istinto e aggressivita'. Introduzione a un'antropologia sociale marxista, Feltrinelli, Milano 1978; (con Ferenc Feher), Le forme dell'uguaglianza, Edizioni aut aut, Milano 1978; Morale e rivoluzione, Savelli, Roma 1979; La filosofia radicale, il Saggiatore, Milano 1979; Per cambiare la vita, Editori Riuniti, Roma 1980; Teoria dei sentimenti, Editori Riuniti, Roma 1980, 1981; Teoria della storia, Editori Riuniti, Roma 1982; (con F. Feher, G. Markus), La dittatura sui bisogni. Analisi socio-politica della realta' est-europea, SugarCo, Milano 1982; (con Ferenc Feher), Ungheria 1956, Sugarco, Milano 1983; Il potere della vergogna. Saggi sulla razionalita', Editori Riuniti, Roma 1985; Le condizioni della morale, Editori Riuniti, Roma, 1985; (con Ferenc Feher), Apocalisse atomica. Il movimento antinucleare e il destino dell'Occidente, Milano 1985; Oltre la giustizia, Il Mulino, Bologna, 1990; (con Ferenc Feher), La condizione politica postmoderna, Marietti, Genova 1992; Etica generale, Il Mulino, Bologna 1994; Filosofia morale, Il Mulino, Bologna, 1997; Dove siamo a casa. Pisan Lectures 1993-1998, Angeli, Milano 1999. Tra le opere su Agnes Heller: Nino Molinu, Heller e Lukacs. Amicus Plato sed magis amica veritas: topica della moderna utopia, Montagnoli, Roma 1984; Giampiero Stabile, Soggetti e bisogni. Saggi su Agnes Heller e la teoria dei bisogni, La Nuova Italia, Firenze 1979; la rivista filosofica italiana "aut aut" ha spesso ospitato e discusso la riflessione della Heller; cfr. in particolare gli studi di Laura Boella. Un'ampia bibliografia essenziale sulla riflessione politica di Agnes Heller, curata da Brenda Biagiotti, e' in "Nonviolenza. Femminile plurale" n. 58.
3. SEGNALAZIONI LIBRARIE
Riletture
- Seneca, Lettere a Lucilio, Rcs, Milano 1998, 2009, pp. 1090. Introduzione di Luca Canali, traduzione e note di Giuseppe Monti, testo latino a fronte.
4. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.
5. PER SAPERNE DI PIU'
Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 1151 dell'11 gennaio 2013
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