Archivi. 74



 

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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XIV)

Numero 74 del 10 gennaio 2013

 

In questo numero:

1. Alcuni testi del mese di febbraio 2007

2. Dove dico alcune cose

3. Inequivocabilmente

4. Una politica di pace

5. Aldo Visalberghi, un maestro

6. Un dibattito parlamentare

7. Aut aut

8. Sarebbe ora

9. Due banalita' e una grave questione

10. Una storiella vecchia, anzi: una vecchia storia

11. Ingenue le domande di un passante ignaro

12. Taluni

13. Brevissima parabola del bicchiere

14. Un distico superstite

15. Ototototoi

16. Ircocervi vecchi e nuovi

17. Etty Hillesum

18. All'osteria

 

1. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI FEBBRAIO 2007

 

Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di febbraio 2007.

 

2. DOVE DICO ALCUNE COSE

 

"Ma che sia verita' o sogno,

cio' che conta e' fare il bene"

(Pedro Calderon de la Barca, La vita e' sogno, III, IV, vv. 2423-2424)

 

Non la guerra porra' fine alle guerre, ma la pace.

Non le armi porranno fine alle uccisioni, ma il disarmo.

Non gli eserciti, ma la smilitarizzazione delle istituzioni, delle culture, dei territori, delle relazioni, dei saperi e delle pratiche, della vita quotidiana.

Non la violenza, ma l'umana solidarieta' che ogni persona umana raggiunga, riconosca, sostenga, salvi.

Non la paura, ma la civile convivenza nel riconoscimento e nella valorizzazione della differenza di ciascuna persona e nell'inveramento dell'uguaglianza di diritti di tutte le persone, nella comune responsabilita' reciproca e per l'unico mondo che e' di tutte e tutti, di cui tutte e tutti partecipiamo.

Non il potere che offende e sfrutta, ma la capacita' che restituisce e dona, e reca ausilio, e conforto.

Non la menzogna che opprime, ma la verita' che libera.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

3. INEQUIVOCABILMENTE

 

Inequivocabilmente la Costituzione della Repubblica Italiana "ripudia la guerra come strumento di offesa alla liberta' degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali" (art. 11). La partecipazione italiana allo scellerato crimine dell'infinita guerra terrorista e stragista afghana e' uno sciagurato delitto, complice e fomentatore di terrorismi e massacri ulteriori.

Inequivocabilmente la Costituzione della Repubblica Italiana afferma che "lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle liberta' democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica" (art. 10). L'esistenza nel nostro paese di veri e propri campi di concentramento per esseri umani migranti di tutto innocenti, cosi' come la pratica delle espulsioni di persone che in Italia avevano trovato scampo da guerre, dittature, poteri criminali, persecuzioni, fame, morte (espulsioni che quelle persone fuggiasche ricollocano nelle condizioni di pericolo cui erano scampate con la fuga, e che sovente addirittura le riconsegnano negli artigli dei persecutori da cui erano fuggite), costituiscono un crimine, un crimine tremendo ed infame.

Inequivocabilmente la Costituzione della Repubblica Italiana "riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo" (art. 2). Eppure in Italia servizi segreti che agiscono da terroristi (la Cia, per non far nomi) per conto di governi che agiscono da terroristi (quello statunitense, per non far nomi) rapiscono persone che in quanto nel territorio italiano dovrebbero essere protette dal nostro ordinamento giuridico, e le rapiscono per privarle della liberta' e torturarle in violazione di ogni legge positiva e di ogni massima morale, e lo fanno con la complicita' di settori delle istituzioni italiane (settori ancora una volta "deviati" - tristo eufemismo per dire che in quelle istituzioni vi sono personaggi che agiscono in flagrante violazione della legalita' democratica cosi' come stabilita dall'ordinamento giuridico della Repubblica Italiana nata dalla Resistenza contro la disumanita' totalitaria). Ed anche questo e' un delitto scellerato.

Inequivocabilmente l'Italia e' un paese che - con giusto impegno esplicitamente e solennemente assunto nel consesso internazionale - non partecipa dell'onnicida proliferazione delle armi nucleari, e che anzi e' impegnato per il disarmo atomico, consapevole che l'arma atomica e' nemica dell'umanita' intera. L'esistenza in Italia di arsenali atomici di potenze straniere - di cui vi e' ormai purtroppo piena contezza al di la' di ogni ragionevole dubbio sebbene una esplicita e netta conferma ufficiale (che equivarrebbe anche alla confessione di un delitto) ancora non vi sia - e' un crimine di tali proporzioni che ci vorrebbe qui la penna di Guenther Anders per esprimere in modo adeguato l'indignazione che suscita.

*

Inequivocabilmente l'Organizzazione delle Nazioni Unite e tutti gli stati di diritto attestano nei loro piu' impegnativi monumenti e strumenti giuridici che la pace e' una improcrastinabile necessita' per l'intero genere umano. Ed invece continuano le guerre, e la produzione degli strumenti per le guerre e le stragi: continua il riarmo, continua il militarismo.

Inequivocabilmente tutte le grandi tradizioni morali e civili dell'umanita' intera affermano che la civile convivenza si fonda sul principio del non uccidere. Ed ogni giorno assistiamo a nuove stragi di esseri umani.

*

Inequivocabilmente manifestare una volonta' di pace richiede che essa si manifesti con condotte di pace.

Inequivocabilmente opporsi alla guerra, alle armi, al militarismo, richiede comportamenti coerenti, che costruiscano pace, dialogo, solidarieta' fra tutti gli esseri umani; richiede la scelta nitida e forte della nonviolenza.

Inequivocabilmente la pace, la giustizia, la convivenza, il riconoscimento di tutti i diritti umani a tutti gli esseri umani, si costruiscono solo con la nonviolenza.

*

Fermare le guerre e le stragi.

Smilitarizzare e disarmare.

Contrastare tutti i terrorismi, contrastare tutte le logiche e gli strumenti del terrore.

Difendere ogni umana vita, difendere l'unico mondo che abbiamo in comune.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

Inequivocabilmente.

 

4. UNA POLITICA DI PACE

 

Una politica di pace ripudia la guerra.

Una politica di pace pratica il disarmo.

Una politica di pace smilitarizza le relazioni internazionali e i conflitti sociali.

Una politica di pace si oppone a tutte le uccisioni.

Una politica di pace riconosce tutti i diritti umani a tutti gli esseri umani.

Una politica di pace sceglie la nonviolenza.

 

5. ALDO VISALBERGHI, UN MAESTRO

 

E' stato un luminoso maestro, Aldo Visalberghi.

Maestro di vita civile, di rigore morale e intellettuale, di scienze dell'educazione, di cultura della pace.

Resistente contro l'inumano, suscitatore di umanita', educatore alla liberta' e alla responsabilita', una delle grandi voci della nonviolenza in cammino.

 

6. UN DIBATTITO PARLAMENTARE

 

Un parlamento in cui non c'e' un solo partito che si opponga concretamente alla guerra e che difenda la legalita' costituzionale.

Un parlamento in cui non c'e' un solo partito che si opponga concretamente ai campi di concentramento e che difenda i diritti umani di tutti gli esseri umani.

Nella storia dell'Italia repubblicana mai c'era stato un parlamento cosi' totalitariamente imperialista, guerrafondaio, razzista.

Certo, questo e' uno dei frutti del berlusconismo, che in forme meno rozze e sguaiate prosegue su temi fondamentali come la politica internazionale (e i suoi principali riflessi in politica interna) col consenso del ceto politico istituzionale tutto.

Non ci sono al governo e in parlamento una sinistra riformista e una sinistra radicale: semplicemente non c'e' una sinistra.

Ci sara' in questo parlamento almeno qualche parlamentare che sapra' votare contro la guerra, contro il razzismo, contro il militarismo, per i diritti umani di tutti gli esseri umani, per la legalita' costituzionale? Ci sara' in questo parlamento almeno qualche parlamentare che dovendo esprimersi sulla politica internazionale del nostro paese scegliera' la pace, la democrazia, la nonviolenza?

 

7. AUT AUT

 

La guerra, che consiste dell'uccisione di esseri umani.

La guerra, che porta il fascismo.

La guerra, che la Costituzione ripudia.

Solo la nonviolenza e' coerente con la democrazia.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

Solo la nonviolenza.

 

8. SAREBBE ORA

 

Sarebbe ora che una maggioranza parlamentare e un governo eletti con i voti di chi si oppone alla politica golpista e guerrafondaia berlusconiana, la piantassero di fare una politica internazionale berlusconiana, bellicista ed incostituzionale.

Sarebbe ora che una coalizione che ha vinto le elezioni con i voti di tante persone oneste e generose, del popolo della pace, dell'Italia fedele alla Costituzione, si ricordasse del suo dovere di essere fedele alla Costituzione, di impegnarsi per la pace, di fare scelte politiche ispirate ai valori della giustizia, della solidarieta', della liberazione, del rispetto dei diritti e della dignita' umana di tutti gli esseri umani.

Sarebbe ora di accorgersi anche nelle istituzioni che il grande principio ispiratore della politica indispensabile all'umanita' del XXi secolo e' la nonviolenza.

Sarebbe ora.

 

9. DUE BANALITA' E UNA GRAVE QUESTIONE

 

"Andai dal rabbino per farmi consigliare. Disse: 'E' scritto, meglio essere stupidi per tutta la vita che malvagi per un'ora soltanto. Tu non sei uno sciocco. Gli sciocchi sono loro. Poiche' colui che costringe il suo simile a vergognarsi, perde il Paradiso'"

(Isaac Bashevis Singer, Gimpel l'idiota, Mondadori, Milano 1980, p. 31)

 

La prima banalita': mi scrivono alcuni giovani stalinisti per rivolgermi nientepopodimenoche' l'accusa di "aver fatto cadere il governo".

Ohibo', io ho solo votato per la coalizione del cosiddetto centrosinistra alle elezioni politiche dello scorso aprile (e l'ho votata solo perche' era il solo modo adeguato e necessitato in quella specifica circostanza per opporsi all'eversione berlusconiana, e non perche' avessi qualche fiducia o riponessi qualche speranza nel ceto politico di cui la coalizione del cosiddetto centrosinistra si componeva e nelle ideologie e prassi ivi dominanti): nell'impasse attuale governo e maggioranza ci si sono messi da soli con i loro machiavellismi degli stenterelli che hanno sortito il bell'effetto di proseguire nel decisivo ambito internazionale la politica berlusconiana, guerriera e razzista dopo essere stati eletti con i voti di chi si opponeva all'eversione berlusconiana, alla guerra assassina, al razzismo infame.

*

La seconda banalita': e adesso? il governo ha sempre la sua maggioranza parlamentare (risicatissima, certo, al senato); Prodi ha voluto fare lo sciocco ed irragionevole gesto delle dimissioni (e diciamo sciocco e irragionevole per mero eufemismo: a nessuno sfugge che col consenso del premier e dei capibastone della coalizione il Ministro degli Esteri ancora una volta ha tentato di ricattare tutti i senatori della coalizione e di imporre erga omnes la guerra, l'imperialismo e il militarismo come fulcro della politica internazionale del nostro paese, in flagrante violazione della legalita' costituzionale: il personaggio non e' nuovo a simili gesti, chi scrive queste righe non dimentica il contributo del governo D'Alema ai massacri nei Balcani); ebbene, Prodi ottenga il reincarico e torni a governare, e governi sia cercando di riflettere nella misura del possibile le ragioni e le richieste di chi ha votato la sua coalizione, sia finalmente attenendosi rigorosamente al dettato costituzionale che gia' ha reiteratamente palesemente violato sia quando legifero' la riapertura in Italia dei campi di concentramento (con la legge Turco-Napolitano varata dal governo Prodi nove anni fa, su questo specifico punto confermata dalla successiva - ed ancora piu' infame e razzista - legge Bossi-Fini del governo Berlusconi che venne dopo), sia quando sei mesi fa ha deliberato la prosecuzione della partecipazione italiana alla guerra terrorista e stragista in Afghanistan.

Rispettare la legalita' costituzionale; rispettare la volonta' del popolo italiano che chiede pace, sicurezza, legalita', solidarieta', difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani. Non ci sembra chieder troppo.

*

Fin qui le due banalita', la grave questione e' invece la seguente.

Lo stato italiano sta tuttora partecipando alla guerra terrorista e stragista in Afghanistan (guerra: cioe' persone uccise, tante persone uccise - e ferite, mutilate, affamate, terrorizzate, umiliate, denegate nella loro umanita'...); lo stato italiano sta svolgendo una politica internazionale riarmista, militarista, bellicista e razzista; lo stato italiano e' complice di governi che attuano politiche terroristiche (il governo Bush, in primis) ed alimentano il terrorismo e la disperazione nel mondo.

Qualcuno pensa che sia cosa buona questa politica internazionale?

Qualcuno pensa che fare la guerra sia una buona idea, una cosa giusta?

Qualcuno pensa che il riarmo, il militarismo, il bellicismo e il razzismo siano una linea politica adeguata alla presente distretta dell'umanita'?

Qualcuno pensa che sia una geniale trovata essere complici di pratiche terroristiche (le stragi di civili in Afghanistan - in spregio dell'art. 11 della Costituzione -, i rapimenti di persone in Italia da parte della Cia - in spregio dell'art. 2 della Costituzione -, la condizione fatta ai migranti - in spregio dell'art. 10 della Costituzione)?

O per dirla in altri termini: la guerra cessa di essere un delitto a seconda di chi sta al governo? I crimini cessano di essere crimini a seconda di chi sta al governo?

Cio' che stiamo discutendo e' una politica internazionale criminale. Opporsi ad essa e' un diritto e un dovere di ogni essere umano.

Le persone che governano l'Italia anche grazie al nostro voto ci ragionino sopra.

Con la forza della verita'.

La nonviolenza e' la via.

Vi e' una sola umanita'.

 

10. UNA STORIELLA VECCHIA, ANZI: UNA VECCHIA STORIA

 

L'Avversario fece poi questa proposta a quello che nel deserto digiunava ormai da quaranta giorni: Se voti a favore della guerra ammazzero' solo meta' delle persone che ammazzerebbe la coalizione opposta. Diventi complice di una strage, certo, ma di una strage dimezzata rispetto alla strage che farebbero gli altri.

Quel Digiunatore rispose: Di nessuna strage sono disposto a rendermi complice. Ma tutte intendo contrastarle.

E l'Avversario: E se ti nominassi sottosegretario?

Certa gente proprio non sa quando e' il caso di smettere di insistere.

 

11. INGENUE LE DOMANDE DI UN PASSANTE IGNARO

 

Un movimento che si oppone alla guerra e ai suoi strumenti (il riarmo, il militarismo...) avra' o no il diritto e il dovere di esprimere la sua opposizione - democratica, pacifica, nonviolenta - alla guerra e alla politica militarista, riarmista, razzista?

Un movimento che si oppone al terrorismo, sia quando e' terrorismo di singoli, sia quando e' terrorismo di gruppi, sia quando e' terrorismo di stati, avra' o no il diritto e il dovere di esprimere la sua opposizione - democratica, pacifica, nonviolenta - ad ogni terrorismo e ad ogni politica che il terrorismo avalli, sostenga, provochi, alimenti?

Un movimento che crede che la nonviolenza sia l'unica grande idea politica adeguata alla distretta presente dell'umanita', avra' o no il diritto e il dovere di proporre la scelta della nonviolenza come principio d'azione politica, come criterio giuriscostituente, come inveramento della democrazia?

*

O siamo gia' arrivati al punto che chi si oppone alla guerra e alle stragi deve essere ridotto al silenzio?

O siamo gia' arrivati al punto che chi si impegna per il rispetto della legalita' costituzionale deve essere messo a tacere?

La guerra porta il fascismo.

Il militarismo e' incompatibile con la democrazia.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

12. TALUNI

 

Taluni dimenticavano che la guerra uccide, uccide esseri umani.

Taluni pretendevano che degli assassini tutti fossimo complici.

Taluni credevano di poter chiamare pace la guerra, democrazia l'oppressione, liberta' il razzismo, sicurezza il terrore, nonviolenza la violenza.

*

Diciamolo semplicemente: noi ci opponiamo a tutte le uccisioni.

Ci e' cara la vita e la dignita' di ogni essere umano.

Noi ci opponiamo ad ogni potere assassino.

E ci e' grato sapere che la Costituzione della Repubblica Italiana nei suoi principi fondamentali afferma le nostre stesse convinzioni. Forse i signori che siedono in parlamento farebbero bene a rileggerla.

 

13. BREVISSIMA PARABOLA DEL BICCHIERE

 

Il bicchiere mezzo vuoto e mezzo pieno. Di sangue.

 

14. UN DISTICO SUPERSTITE

 

Tu non temere altro male che il male.

Tu non cercare altro bene che il bene.

 

15. OTOTOTOTOI

 

"Socrate: Allora ti dico quello che a cio' fa seguito; anzi, ti faccio questa domanda; se uno ha riconosciuto quali cose siano giuste, deve poi farle o invece eluderle?

Critone: Le deve fare".

(Platone, Critone, 49 e)

 

Chi lo scorso anno si prostitui' alla guerra dicendo che sarebbe stata la prima e l'ultima volta. E invece.

Chi sostiene che la guerra, il riarmo, il militarismo, l'imperialismo e il razzismo diventano buoni se al governo c'e' il cosiddetto centrosinistra.

Chi insensibilmente, di cedimento in cedimento, di astrazione in astrazione, di inganno in inganno, si scopre con orrore esser divenuto complice degli assassini.

Chi aveva iniziato il suo cammino per contribuire alla liberazione dell'umanita' e si ritrova infine a comandare i plotoni d'esecuzione, a finanziare i bombardieri, a mandare persone ad uccidere e morire.

*

La guerra e' un crimine, tu quel crimine non commetterlo.

Uccidere e' il piu' abominevole ed irreversibile dei delitti, tu non uccidere.

Le armi, gli eserciti, la complicita' con gli assassini: tu sai che devi opporti con tutte le tue forze.

Ogni essere umano ha diritto a vivere.

Vi e' una sola umanita'.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

16. IRCOCERVI VECCHI E NUOVI

 

Il parlamentare che fuori del parlamento e' contro la guerra, e in parlamento vota a favore della guerra.

 

17. ETTY HILLESUM

 

Maestra di resistenza all'inumano, maestra di antibarbarie, figura della nonviolenza in cammino. La nonviolenza ha molte voci e molti volti, e il suo appello l'umanita' intera raggiunge; la voce e il volto di Etty, cosi' come tutte le piu' alte esperienze della Resistenza alla barbarie nazista, ci illumina ancora.

 

18. ALL'OSTERIA

 

Dopo migliaia di anni di "Se vuoi la pace, prepara la guerra" (anzi, romanamente: "si vis pacem, para bellum"), dopo infinite guerre, totalitarismi, genocidi, dopo Auschwitz e dopo Hiroshima, c'e' ancora qualcuno che vuol darci a bere che le armi servono a fare la pace, che uccidere e morire fa bene alla salute, che la guerra e' la sola igiene del mondo?

*

Se vuoi la pace, prepara la pace.

Se vuoi la pace opponiti alla guerra, ai suoi strumenti, ai suoi apparati.

Se vuoi la pace opponiti a tutte le uccisioni.

Vi e' una sola umanita'. Tu non uccidere.

 

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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XIV)

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Numero 74 del 10 gennaio 2013

 

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