Archivi. 75



 

==================================

ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

==================================

Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XIV)

Numero 75 dell'11 gennaio 2013

 

In questo numero:

1. Alcuni testi del mese di marzo 2007 (parte prima)

2. Politique d'abord

3. Se giovasse a qualcosa ripetere le cose

4. Una lieve cabaletta

5. Qualche misero ottonario

6. Parole nel vento

7. La beffa dell'assassino, ovvero: il segreto di Kabul

8. Nicola Calipari, due anni dopo

9. Due crimini

10. In poche parole

11. Tre scorciatoie lungo il cammino

12. L'Abbe' Pierre

13. Questo sappiamo, questo diciamo

14. Il primo diritto, il primo dovere

15. Chi vota per la guerra e' un assassino

16. Il sangue, le mani

17. La vita, la liberta'

18. Ci sta a cuore

19. Una lettera del 1914

20. O la guerra o la pace

21. Una sola umanita'

22. Jean-Pierre Vernant, un resistente

23. Una vita, tutte le vite

24. Il pianeta degli ostaggi

25. Ostaggi

26. Nel nome di Achille

27. Preferenze

28. Liberte', egalite', fraternite'

29. A proposito di diritti umani

 

1. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI MARZO 2007 (PARTE PRIMA)

 

Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di marzo 2007.

 

2. POLITIQUE D'ABORD

 

"Facile e' compatire dopo morti

coloro che la tua pieta' da vivi

avrebbe potuto salvare..."

(Emily Dickinson, Tutte le poesie, Mondadori, Milano 1997, 2005, p. 1583)

 

L'unica via alla pace e' la pace.

Smilitarizzazione, disarmo, nonviolenza.

Riconoscere tutti i diritti umani a tutti gli esseri umani.

Vi e' una sola umanita'.

Non vi e' altra politica ragionevole che la scelta della nonviolenza.

La nonviolenza e' la politica del XXI secolo.

 

3. SE GIOVASSE A QUALCOSA RIPETERE LE COSE

 

L'articolo 11 della Costituzione della Repubblica Italiana, ripetiamolo ancora una volta, recita: "L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla liberta' degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parita' con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranita' necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo".

*

Dei "Principi fondamentali" (artt. 1-12) della Costituzione italiana, questo e' l'articolo che definisce i criteri della politica internazionale del nostro paese.

Esso si compone di tre parti: la prima stabilisce il criterio del ripudio della guerra, di ogni guerra che non sia meramente difensiva; la seconda stabilisce la disponibilita' ad accettare limti alla propria sovranita' per assicurare pace e giustizia fra le Nazioni; la terza stabilisce l'impegno a promuovere e favorire le organizzazioni internazionali finalizzate alla pace e alla giustizia.

Chiunque vede che la seconda e la terza parte non contraddicono affatto la prima parte dell'articolo, ma anzi la rafforzano (e del resto non potrebbe essere altrimenti, poiche' sarebbe una ben strana legge quella che in un articolo affermasse qualcosa e il suo contrario).

Chiunque vede che la seconda parte dell'articolo non solo conferma il ripudio della guerra, ma lo sviluppa nell'impegno a rinunciare anche a quote di sovranita' se cio' serve "ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni".

E chiunque vede che la terza ed ultima parte consiste nell'affermazione del sostegno alle organizzazioni internazionali impegnate per la pace e la giustizia.

*

E' evidente che la partecipazione italiana alla sciagurata guerra afgana si trova in flagrante, insanabile contraddizione con l'articolo 11 della Costituzione.

E quindi il governo e il parlamento che hanno reiteratamente deliberato la partecipazione militare italiana alla guerra afgana sono palesemente fuori della legalita' costituzionale.

*

Queste cose vanno dette. Vanno dette senza equivoci.

Certo e' doloroso sapere che nel parlamento italiano non vi e' una sola forza politica fedele alla Costituzione della Repubblica Italiana, e che anzi tutte le forze politiche li' presenti sono oggi coalizzate nel violare la Costituzione e nel mandare soldati italiani ad uccidere e morire in Afghanistan come truppe di occupazione in una guerra terrorista e stragista che viola ogni principio di diritto, ogni criterio di legalita'.

Certo e' doloroso vedere che quei pochissimi parlamentari restati fedeli alla legge fondamentale del nostro ordinamento giuridico vengono ogni giorno offesi e aggrediti per il solo fatto di rispettare la legge mentre un'orda di golpisti spadroneggia totalitariamente al governo e in parlamento.

E' doloroso, ma sarebbe infame chiudere gli occhi mentre questo crimine si consuma. Tacere significherebbe farsi complici dei golpisti, degli assassini. Resistere occorre.

Queste cose vanno dette. Vanno dette senza equivoci.

*

Vanno dette quando al governo ci sono Berlusconi e la sua coalizione eversiva; e vanno dette quando al governo ci sono Prodi e la sua coalizione che ha vinto le elezioni in nome della legalita', della pace, della democrazia e della civilta' fondata sul riconoscimento dei diritti umani, ed invece sta svolgendo una politica internazionale di guerra, di riarmo, di militarismo, di razzismo, che e' in flagrante contraddizione con il riconoscimento dei diritti umani, la democrazia, la pace, la legalita' costituzionale: una politica barbara, una politica criminale.

Queste cose vanno dette. Vanno dette senza equivoci.

*

Difendere la Costituzione.

Denunciare l'eversione dall'alto.

Opporsi alla guerra, al riarmo, al militarismo.

Opporsi a tutti i terrorismi, opporsi a tutte le uccisioni.

Solo la nonviolenza invera la democrazia, solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

4. UNA LIEVE CABALETTA

 

Il parlamento degli assassini

ama i bagliori delle battaglie

purche' distanti, e ridotti a frattaglie

siano i corpi di altri meschini.

 

Il parlamento degli assassini

ama il clamore delle fanfare

purche' a morire, a cadere, a immolare

le loro vite sian altri tapini.

 

Il parlamento degli assassini

vota zelante il riarmo e la guerra

purche' a macchiare di rosso la terra

sia sempre il sangue di altri omarini.

 

Il parlamento degli assassini

lindi, azzimati, sportivi, eleganti,

callidi, pingui, voraci briganti,

dall'altrui morte trae lauti bottini.

 

5. QUALCHE MISERO OTTONARIO

 

Al servizio della guerra

tanti cadono asserviti

ne son ben retribuiti

dai signori della guerra.

 

Nella gora della guerra

tanti cadono stecchiti

fiera offa ai laidi riti

dei signori della guerra.

 

Delle vittime di guerra

menan vanto assai impettiti

sulle salme e sui detriti

i signori della guerra.

 

E dei frutti della guerra

tra i cadaveri anneriti

i profitti son graditi

ai signori della guerra.

 

6. PAROLE NEL VENTO

 

Una politica che uccide non e' una politica, e' barbarie.

Un governo che viola la Costituzione non e' un governo, e' una masnada di fuorilegge.

Un parlamento che avalla il terrorismo, le stragi, le guerre (degli stati, di gruppi, di singoli) ha abdicato al suo ruolo di fare leggi che proteggano le concrete vite degli esseri umani di cui l'umanita' consiste.

*

La guerra e' il primo nemico dell'umanita' intera.

L'unica politica di pace e' scegliere la pace.

La pace si costruisce con la pace: disarmo, smilitarizzazione, aiuti umanitari, difesa intransigente ed alacre promozione di tutti i diritti umani per tutti gli esseri umani, rispetto e cura della biosfera, consapevolezza che vi e' una sola umanita', e che questo e' l'unico mondo che abbiamo.

La nonviolenza e' la via.

 

7. LA BEFFA DELL'ASSASSINO, OVVERO: IL SEGRETO DI KABUL

 

Traduco nella lingua di noi plebei

le lunghe concioni dei prominenti

dinanzi alle gelide tombe degli assassinati:

morire vi abbiamo lasciati morire

a morire e ad uccidere vi abbiamo mandati

noi siamo ancora vivi.

Quanto e' bella la luce del mondo.

 

8. NICOLA CALIPARI, DUE ANNI DOPO

 

Salvare le vite, questa e' una buona idea.

Salvare le vite, questo faceva Nicola Calipari.

Salvare le vite, questo ogni essere umano dovrebbe fare.

 

9. DUE CRIMINI

 

La partecipazione militare italiana alla guerra afgana e' un abominevole crimine. Essa rende il nostro paese complice delle stragi che li' si consumano. Essa viola la Costituzione della Repubblica Italiana.

Cessi la partecipazione italiana alla guerra terrorista e stragista; si persuadano il governo e il parlamento che la pace si costruisce con la pace, la sicurezza comune si edifica con l'umana solidarieta', la democrazia si difende con la democrazia.

*

Ed e' un crimine orribile l'esistenza in Italia di veri e propri campi di concentramento, i cosiddetti "Centri di permanenza temporanea", in cui sono recluse e sottoposte a maltrattamenti persone che non hanno commesso alcun reato, persone innocenti e bisognose di aiuto, persone cui la Costituzione italiana garantisce accoglienza e assistenza. L'esistenza di questi campi rende il nostro paese complice dell'apartheid planetario, complice delle mafie assassine, complice dei persecutori da cui quegli esseri umani fuggono. L'esistenza dei cosiddetti "Centri di permanenza temporanea" viola la Costituzione della Repubblica Italiana.

Cessi questa infame violenza razzista; si persuadano il governo e il parlamento del dovere di riconoscere tutti i diritti umani a tutti gli esseri umani.

 

10. IN POCHE PAROLE

 

La guerra consiste dell'uccisione di esseri umani.

In Afghanistan e' in corso una guerra, una guerra stragista e terrorista che sta contribuendo ad alimentare il terrorismo su scala planetaria.

L'Italia sta partecipando a quella guerra.

La Costituzione della Repubblica Italiana proibisce la partecipazione italiana a quella guerra.

Un governo e un parlamento italiani che deliberano la prosecuzione della partecipazione alla guerra, quindi la continuazione delle stragi, quindi la pratica e la propaganda del terrorismo, violano la legge fondamentale dell'ordinamento giuridico per il quale e al servizio del quale detengono ed esercitano rispettivamente il potere esecutivo e legislativo; violano altresi' quella legge incisa nel cuore di ogni essere umano che afferma: non uccidere; violano il primo e imprescindibile diritto umano che a tutti gli esseri umani pertiene: il diritto a non essere uccisi.

O la Costituzione o la guerra.

O il diritto o la guerra.

O la democrazia o la guerra.

O la civilta' o la guerra.

O la dignita' umana o la guerra.

O l'umanita' o la guerra.

La guerra e' nemica dell'umanita'.

Un governo e un parlamento che deliberano la guerra, la guerra stragista e terrorista, sono fuorilegge.

 

11. TRE SCORCIATOIE LUNGO IL CAMMINO

 

"Tutti questi chiacchieroni,

ti ci metti pure tu?"

(Stratone di Stanzavecchia, Epicedi senza volto)

 

1. Sul governo

Certo che lo scandaloso governo Prodi e' meglio del governo golpista Berlusconi. Certo che la corrotta coalizione cosiddetta di centrosinistra e' meglio della coalizione golpista berlusconiana.

Ma il punto non e' questo. Il punto e' che vi sono fini sovraordinati rispetto agli schieramenti parlamentari, e tra questi fini vi sono dal nostro punto di vista almeno a) la difesa delle vite umane, e quindi il ripudio delle uccisioni; b) la difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani, e quindi il rifiuto del razzismo; c) il rispetto della legalita' costituzionale, e quindi l'opposizione ai crimini e ai poteri criminali.

Che governo e parlamento pressoche' totalitariamente deliberino la guerra, il riarmo, il militarismo, la sudditanza e la complicita' con il terrorismo di stato statunitense, il razzismo nei confronti dei migranti, lla violazione della Costituzione della Repubblica Italiana fin nei suoi principi fondamentali e valori supremi, tutto cio' richiede una opposizione netta, una opposizione in difesa della legalita' e della democrazia, una opposizione in difesa della pace e dei diritti umani, una opposizione coerente, nitida, rigorosa, propositiva, una opposizione nonviolenta.

Una opposizione che voglia, agisca, proponga una politica concreta e limpida per la pace, la giustizia, l'ambiente, i diritti umani di tutti gli esseri umani.

Una proposta nonviolenta, nel metodo come nei contenuti, nei mezzi come nei fini, una nonviolenza politica, una nonviolenza giuriscostituente; nonviolenza: cioe' opposizione alla violenza, forza della verita', programma costruttivo.

Solo la nonviolenza, pare a chi scrive queste righe, oggi e' in grado di inverare una politica adeguata alla presente distretta dell'umanita'.

*

2. Sui movimenti

I movimenti per la pace, la giustizia, l'ambiente, i diritti umani sono soggetti politici.

Non esiste una sfera politica scissa dalle pratiche della societa' civile, cosi' come non esiste una politica nazionale scissa dalla politica internazionale, cosi' come non esiste una alterita' assoluta tra movimento e istituzioni. Tutto e' intrecciato, tutto e' interdipendente.

Ma la politica dominante nei cosiddetti movimenti per la pace in Italia e' stata fino ad oggi quel che si dice un carnevaletto, sovente laido, talora persino lugubre: si e' detto e fatto tutto e il contrario di tutto, fino ad arrivare all'assurdo di complicita' infami con gruppi di squadristi, con ideologie totalitarie, con la propaganda degli assassini; fino ad arrivare all'assurdo di manifestazioni cosiddette per la pace a favore di politiche di guerra, militariste, riarmiste, razziste (assurdo che fa il paio, sul versante delle istituzioni, con quello di ben tre forze politiche presenti in parlamento che pretendono di proclamarsi sostenitrici della nonviolenza e votano scellerati atti di guerra, riarmo, militarismo, razzismo).

La questione delle questioni, per dirla in breve, e' che non si e' un movimento per la pace se non si fa la scelta della nonviolenza. La scelta nitida e intransigente della nonviolenza. La scelta impegnativa, difficile, coraggiosa della nonviolenza.

*

3. Sulla nonviolenza

La nonviolenza e' lotta contro la violenza, o non e' nulla.

La nonviolenza e' costruzione concreta della pace, della giustizia, della dignita' umana riconosciuta a tutti gli esseri umani, o non e' nulla.

La nonviolenza e' la forza della verita', o non e' nulla.

La nonviolenza e' assunzione personale di responsabilita' per l'umanita' intera, o non e' nulla.

 

12. L'ABBE' PIERRE

 

Abolire la miseria contrastandone le cause.

Salvare le vite degli esseri umani.

A tutti gli esseri umani riconoscere diritti e dignita'.

Nella lunga lotta dell'Abbe' Pierre la Resistenza antinazista non cessa mai, si svolge in nonviolenza in cammino, in antibarbarie che l'intera umanita' raggiunge.

Vi e' una sola umanita'. Ogni essere umano, quando si ricorda di esserlo, quando si accorge dell'esistenza degli altri esseri umani, quando pone mano a recare aiuto, e' l'Abbe' Pierre.

La sua lotta continua. E' la nostra lotta, la lotta dell'umanita'.

 

13. QUESTO SAPPIAMO, QUESTO DICIAMO

 

Questo sappiamo: che la guerra uccide.

Ne' v'e' maggior delitto della guerra:

ogni vita e virtu' soffoca e irride

tutto travolge, acceca, spezza, atterra

 

nessuno scampa dalle sue corride

nulla si salva di cio' ch'essa afferra

son le sue imprese sempre fratricide

brucia e devasta sia cielo che terra.

 

Questo diciamo: che nella coscienza

di ogni persona e' incisa quella legge

che afferma "non uccidere". Sapienza

 

che reca vita e ogni speranza regge.

Chiamiamo questa scelta: nonviolenza.

Felice chi a sua massima la elegge.

 

14. IL PRIMO DIRITTO, IL PRIMO DOVERE

[Daniele Mastrogiacomo, giornalista, e' stato rapito alcuni giorni fa in Afghanistan]

 

Coloro che fanno la guerra, coloro che preparano la guerra, coloro che decidono la guerra, coloro che plaudono alla guerra, non piangano ipocriti le vittime della guerra, le vittime del terrorismo: poiche' per causa loro quelle persone muoiono.

Chi vuole salvare le vite si opponga a tutte le uccisioni. Si opponga a tutte le stragi, si opponga a tutti i terrorismi, si opponga a tutte le guerre, si opponga a tuttie le armi, si opponga a tutte - a tutte - le organizzazioni armate.

*

E se potesse la nostra voce raggiungere qualche persona in cui potere e' fare qualcosa di buono e luminoso in tanto dolore, in tanto orrore, questa sola parola oggi diciamo: in nome di cio' che nel vostro cuore vale, lasciate vivere, lasciare libero Daniele Mastrogiacomo, lasciate vivere, lasciate libero il popolo afgano. Cessate di uccidere. Cessate la guerra.

Il primo diritto di ogni essere umano e' il diritto a non essere ucciso.

Il primo dovere di ogni essere umano e' salvare le vite.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

15. CHI VOTA PER LA GUERRA E' UN ASSASSINO

 

"L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla liberta' degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali"

(Costituzione della Repubblica Italiana, articolo 11)

 

Chi vota per la guerra e' un assassino

razzista, imperialista, disumano.

Nessuno spezzi il pane o beva il vino

alla sua mensa, o stringa la sua mano.

 

Il voto per la guerra e' artiglio, uncino

che tutto sgarra, strazia, rende vano

annienta anime e corpi, lana e lino

per sempre macula d'orrore arcano.

 

La guerra dell'umanita' e' nemica

come puo' un parlamento darle il voto?

la legge chiede si spezzi la sica,

 

la legge che contrasta ogni mal coto,

la legge della pace nuova e antica:

le vite salva dall'orrendo vuoto.

 

16. IL SANGUE, LE MANI

 

Senza farla tanto lunga: l'Italia continua a partecipare alla guerra afgana, una guerra terrorista e stragista che sta alimentando e portando il terrorismo e le stragi in tutto il mondo.

Senza farla tanto lunga: ai sensi della Costituzione della Repubblica Italiana questa guerra e' illegale.

Senza farla tanto lunga: la guerra oggi minaccia l'intera civilta' umana, l'intero genere umano. Nessuno puo' fingere di non saperlo.

*

Sostengono autorevoli istituti di statistica che la maggioranza della popolazione italiana e' contraria alla guerra, e' contraria a questa guerra; e' contraria alle stragi, e' contraria a queste stragi; e' contraria al terrorismo, e' contraria a questo terrorismo.

Invece il parlamento e' totalitariamente a favore della guerra.

E la politica del governo attuale, in esplicita continuita' con la politica del governo precedente, e' per la guerra, e' per il riarmo onnicida, fa della violenza militarista ed imperialista la chiave della politica internazionale del nostro paese.

*

Questa politica assassina, questa politica nemica dell'umanita', questa politica che viola la Costituzione, questa politica immorale e criminale, questa politica bellicista, riarmista, militarista, stragista, razzista, imperialista, va contrastata.

Va contrastata con la forza della legalita', della democrazia, del diritto.

Va contrastata con la forza della nonviolenza.

 

17. LA VITA, LA LIBERTA'

 

Sia salva la vita di Daniele Mastrogiacomo. Sia restituito a liberta'.

Cessi la guerra in Afghanistan. Si salvino tutte le vite, a tutti gli esseri umani sia restituita la liberta' negata.

 

18. CI STA A CUORE

 

Ci sta a cuore la vita di Daniele Mastrogiacomo, la vita di ogni essere umano.

*

Uccidere, ordinare di uccidere, comandare ad altre persone di uccidere e farsi uccidere: non esiste crimine piu' atroce e piu' infame che provocare la morte di esseri umani.

*

Che orrore un parlamento in cui le persone che votano contro la guerra (quindi contro tutte le stragi, contro ogni terrorismo, contro tutte le uccisioni) si contano sulle dita di una sola mano.

*

"L'Italia ripudia la guerra" afferma la legge fondamentale del nostro ordinamento giuridico.

Un governo e un parlamento che deliberano la guerra (quindi le stragi, il terrorismo, le uccisioni) sono fuorilegge; l'aula dove si fanno le leggi e' ridotta a bivacco di manipoli.

*

Tu opponiti a tutte le uccisioni. Tu opponiti a tutte le guerre, a tutti i terrorismi, a tutte le stragi. Tu difendi la vita di ogni essere umano.

 

19. UNA LETTERA DEL 1914

 

"Yo os aconsejo, mas bien, una posicion esceptica frente al escepticismo"

(Antonio Machado, Juan de Mairena, XVII)

 

Ricordo ancora, Aristo, quel morale

discorrere tra noi nell'altro inverno:

dicevi che la guerra e' sempre un male

e che le armi recano l'inferno

 

nulla si salva dall'orgia mortale

di guerra, tutto e' rotto in sempiterno

la guerra e' il crimine piu' colossale.

Cosi' dicevi. Ed ora sei al governo

 

e dici che la guerra e' buona e giusta

le nostre armi benedette, i morti

modico prezzo al trionfar del nostro

 

dominio su quei barbari, e la frusta

l'emblema e lo strumento di noi forti.

Specchiati Aristo, il tuo volto ora e' un rostro.

 

20. O LA GUERRA O LA PACE

 

O la guerra o la pace, la pretesa

di uccidere e sanare, di recare

aiuto e insieme morte, e' bieca offesa

a chi gode del ben del ragionare.

 

Chi alle vite vuole offrir difesa

cominci allora con il disarmare,

chi vuole costruir dialogo e intesa

rinunci all'aggressione militare.

 

O il fascismo o la democrazia:

un parlamento che vota la guerra

s'asserve alla barbarie, all'anomia

 

ogni diritto umano vi sotterra

s'arrende del terrore alla follia.

E questo sa ogni mente che non erra.

 

21. UNA SOLA UMANITA'

 

Per Daniele Mastrogiacomo, per tutte le persone rapite, per tutte le persone vittime della guerra, delle dittature, del terrore: chiediamo si salvino le loro vite, chiediamo che siano lasciate libere, chiediamo che siano rispettati i loro diritti, la loro dignita'.

Vi e' una sola umanita'.

La guerra e' nemica dell'umanita' intera.

Pace, disarmo, civile convivenza. Tutti i diritti umani a tutti gli esseri umani.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

22. JEAN-PIERRE VERNANT, UN RESISTENTE

 

La scomparsa di Jean-Pierre Vernant, resistente antifascista, maestro di antichistica, persona buona, e' un dolore profondo. Scompare con lui una figura di militante e di studioso da cui molto abbiamo imparato. A due mesi dal decesso vogliamo qui ricordarlo come compagno di lotte e di ricerca, eroe della comprensione e della solidarieta' che l'umanita' intera raggiunge, custode e maieuta dell'umana dignita' che in ogni singola persona s'incarna.

 

23. UNA VITA, TUTTE LE VITE

 

Cessare la guerra e' salvare le vite.

 

24. IL PIANETA DEGLI OSTAGGI

 

Ci addolora e ci indigna che qualcuno rapisca e minacci di sopprimere una persona. E con tutto il cuore chiediamo: liberate gli ostaggi, tutti gli ostaggi, senza condizioni.

*

E chi rapisce e minaccia e vessa e trucida molte persone?

E chi rapisce e minaccia e vessa e trucida interi popoli?

*

Anche al nostro governo e al nostro parlamento chiediamo: cessate la guerra, cessate la complicita' col terrorismo di stato e imperiale; cessate le detenzioni e deportazioni degli esuli, dei profughi, delle vittime dei conflitti; cessate di uccidere e di essere complici delle uccisioni. Anche al nostro governo chiediamo: liberate gli ostaggi, tutti gli ostaggi, senza condizioni.

*

Vi e' una sola umanita'.

La nonviolenza e' la via.

 

25. OSTAGGI

 

Liberate tutti gli ostaggi.

Salvate tutte le vite.

Distruggete tutte le armi.

Salvate l'umanita' altrui e vostra.

E' la consegna.

 

26. NEL NOME DI ACHILLE

 

"Non c'e' un al di la' dello specchio, l'orribile immagine

del terrorista, che la levigata lastra

fedele ti rimanda, signore, e' la tua immagine"

(Dalle Prediche del pio barbiere al visir eccellentissimo di questa antica citta' di Samarcanda)

 

Col nome di Achille la bestia assassina

chiamano le stragi che vanno menando

in terra afgana i nostri eroi assassini.

 

La guerra assassina pretendono chiamare

pacificazione, "missione di pace".

 

Governi assassini, parlamenti

assassini.

 

Sale dirotto al cielo un pianto infinito.

 

27. PREFERENZE

 

"Non facciamo poesia", disse allora il ministro irritato (e sogghignante: quando lorsignori si irritano sogghignano sempre, chissa' perche').

"Signore, so bene che lei preferisce i bombardamenti", rispose il nostro Annibale Scarpante.

 

28. LIBERTE', EGALITE', FRATERNITE'

 

Liberate Daniele Mastrogiacomo. Non perche' e' un giornalista di un paese ricco: perche' e' un essere umano.

E liberate il popolo afgano.

*

Cessate di fare la guerra.

Cessate di rapinare, reprimere, uccidere i poveri.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

29. A PROPOSITO DI DIRITTI UMANI

 

Quando verranno aboliti i campi di concentramento per gli immigrati in Italia?

Quando cessera' l'Italia di partecipare a guerre terroriste e stragiste?

 

==================================

ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

==================================

Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XIV)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Numero 75 dell'11 gennaio 2013

 

Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su:

nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe

 

Per non riceverlo piu':

nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe

In alternativa e' possibile andare sulla pagina web

http://web.peacelink.it/mailing_admin.html

quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione).

 

L'informativa ai sensi del Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 ("Codice in materia di protezione dei dati personali") relativa alla mailing list che diffonde questo notiziario e' disponibile nella rete telematica alla pagina web:

http://italy.peacelink.org/peacelink/indices/index_2074.html

 

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

L'unico indirizzo di posta elettronica utilizzabile per contattare la redazione e': nbawac at tin.it