Ogni vittima ha il volto di Abele. 3



 

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OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100

Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Numero 3 del 5 ottobre 2011

 

In questo numero:

1. Ogni vittima ha il volto di Abele. Il 4 novembre contro guerra e razzismo

2. Mao Valpiana: Tutte le guerre sono inutili stragi

3. Un quattro novembre dalla parte delle vittime, contro tutte le guerre (2002)

4. Da Viterbo un quattro novembre per la pace e la nonviolenza (2003)

5. 4 novembre giorno di lutto, in memoria delle vittime della guerra, contro la guerra, i suoi strumenti e i suoi apparati (2008)

 

1. L'APPELLO. OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE. IL 4 NOVEMBRE CONTRO GUERRA E RAZZISMO

 

Il 4 novembre realizziamo in tutte le citta' d'Italia commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre.

Il 4 novembre realizziamo in tutte le citta' d'Italia iniziative nonviolente contro tutte le guerre e le violenze, contro tutte le uccisioni e le persecuzioni.

Il 4 novembre cessi di essere il giorno in cui gli assassini irridono gli assassinati, e diventi invece il giorno in cui nel ricordo degli esseri umani defunti vittime delle guerre gli esseri umani viventi esprimono, rinnovano, inverano l'impegno affinche' non ci siano mai piu' guerre, mai piu' uccisioni, mai piu' persecuzioni.

 

2. EDITORIALE. MAO VALPIANA: TUTTE LE GUERRE SONO INUTILI STRAGI

[Ringraziamo Mao Valpiana (per contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803, fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org) per questo intervento.

Mao (Massimo) Valpiana e' una delle figure piu' belle e autorevoli della nonviolenza in Italia; e' nato nel 1955 a Verona dove vive e ha lavorato come assistente sociale e giornalista; fin da giovanissimo si e' impegnato nel Movimento Nonviolento (si e' diplomato con una tesi su "La nonviolenza come metodo innovativo di intervento nel sociale"); attualmente e' presidente del Movimento Nonviolento, responsabile della Casa per la nonviolenza di Verona e direttore della rivista mensile "Azione nonviolenta", fondata nel 1964 da Aldo Capitini. Obiettore di coscienza al servizio e alle spese militari ha partecipato tra l'altro nel 1972 alla campagna per il riconoscimento dell'obiezione di coscienza e alla fondazione della Lega obiettori di coscienza (Loc), di cui e' stato segretario nazionale; durante la prima guerra del Golfo ha partecipato ad un'azione diretta nonviolenta per fermare un treno carico di armi (processato per "blocco ferroviario", e' stato assolto); e' inoltre membro del comitato scientifico e di garanzia della Fondazione Alexander Langer Stiftung; fa parte del Comitato per la difesa civile non armata e nonviolenta istituito presso L'Ufficio nazionale del servizio civile; e' socio onorario del Premio nazionale "Cultura della pace e della nonviolenza" della Citta' di Sansepolcro; ha fatto parte del Consiglio della War Resisters International e del Beoc (Ufficio Europeo dell'Obiezione di Coscienza); e' stato anche tra i promotori del "Verona Forum" (comitato di sostegno alle forze ed iniziative di pace nei Balcani) e della marcia per la pace da Trieste a Belgrado nel 1991; nel giugno 2005 ha promosso il digiuno di solidarieta' con Clementina Cantoni, la volontaria italiana rapita in Afghanistan e poi liberata. Con Michele Boato e Maria G. Di Rienzo ha promosso l'appello "Crisi politica. Cosa possiamo fare come donne e uomini ecologisti e amici della nonviolenza?" da cui e' scaturita l'assemblea di Bologna del 2 marzo 2008 e quindi il manifesto "Una rete di donne e uomini per l'ecologia, il femminismo e la nonviolenza". Un suo profilo autobiografico, scritto con grande gentilezza e generosita' su nostra richiesta, e' nel n. 435 del 4 dicembre 2002 de "La nonviolenza e' in cammino"; una sua ampia intervista e' nelle "Notizie minime della nonviolenza in cammino" n. 255 del 27 ottobre 2007; un'altra recente ampia intervista e' in "Coi piedi per terra" n. 295 del 17 luglio 2010]

 

"Un'inutile strage" defini' il Pontefice la prima guerra mondiale. Ogni guerra e' inutile. Ogni guerra e' una strage. Tutte le guerre sono inutili stragi.

 

3. INIZIATIVE. UN QUATTRO NOVEMBRE DALLA PARTE DELLE VITTIME, CONTRO TUTTE LE GUERRE (2002)

[Riproduciamo ancora una volta un estratto da un comunicato del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo del 2002. E' nostra intenzione riproporre ancora una volta ed estendere l'iniziativa del 4 novembre di pace, in memoria delle vittime, contro le guerre, le armi e gli eserciti; la nostra iniziativa nonviolenta consiste in una cerimonia silenziosa di deposizione di un omaggio floreale ai monumenti che ricordano le vittime della guerra, in orario diverso e distante dai chiassosi ed offensivi "festeggiamenti" delle forze armate]

 

"Ogni vittima ha il volto di Abele" (Heinrich Boell).

Il "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo ha formulato la proposta che il 4 novembre in tutta Italia si realizzino cerimonie di commemorazione per le vittime di tutte le guerre da parte delle istituzioni, delle associazioni e delle persone impegnate per la pace; la legalita', la democrazia e la nonviolenza.

Cerimonie semplici e silenziose, austere e rispettose del sentire di tutti, di rigoroso impegno al rispetto e alla promozione della dignita' umana di tutti gli esseri umani.

Di solidarieta' con l'umanita' intera: contro la violenza e la morte; in applicazione non solo del dettato della coscienza illuminata dalla ragione, ma anche dei principi giuridici e morali espressi nella Carta delle Nazioni Unite, nella Costiuzione della Repubblica Italiana, nella Dichiarazione universale dei diritti umani.

E quindi di opposizione nitida ed intransigente all'uccidere, al terrorismo, alle dittature, alla guerra e ai loro strumenti e apparati.

La proposta ha ottenuto gia' apprezzamenti e sostegni significativi; confidiamo che altri apprezzamenti ed altre adesioni si aggiungano di qui a quel giorno. Poi ogni istituzione, associazione, persona, trovera' secondo la sua sensibilita' e il modo di agire ad essa conforme, come appropriatamente manifestare in modo rigorosamente rispettoso di tutti, sobrio, leale, democratico e nonviolento, il suo cordoglio per le vittime, il suo amore per l'umanita' e il suo impegno contro tutte le violenze.

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Il 4 novembre e' l'anniversario della conclusione per l'Italia della prima guerra mondiale, l'orribile "inutile strage" che fu non solo ecatombe di tanti innocenti, ma altresi' seminagione di nuovo odio e nuove crudelta' che ebbero come esito dittature disumane e una seconda immane conflagrazione mondiale.

Che il 4 novembre nel ricordo di tutte le vittime delle guerre sia anche monito ed impegno contro le guerre presenti e future, contro tutte le violenze e contro tutti gli strumenti e gli apparati di morte.

Questa data non deve piu' essere strumentalizzata dai comandi militari che con il loro festeggiare se stessi e le macchine belliche - potere e apparato inteso ad addestrare a uccidere, a preparare la guerra, ed in guerra ad irrogare la morte ad altri esseri umani - offendono le vittime delle guerre nel modo piu' tragico e osceno.

Questa data deve divenire giornata di lutto e di memoria, e di solenne impegno affinche' mai piu' degli esseri umani perdano la vita a causa di guerre, e quindi affinche' mai piu' si facciano guerre.

Il 4 novembre non si facciano sciocche esibizioni, gesti inappropriati, strumentalizzazioni provocatorie. Da parte di nessuno. Si abbia rispetto per la memoria delle vittime, si abbia rispetto per il lutto.

*

Il 4 novembre, in silenzio e dignita', le istituzioni democratiche, le associazioni e i movimenti umanitari, le persone di volonta' buona, vadano a meditare in silenzio e a deporre un fiore dinanzi alle lapidi che ricordano coloro che furono assassinati, ne rimemorino i nomi e l'umanita', le vite assurdamente orribilmente estinte, e ci si impegni tutti a contrastare le guerre presenti e future.

E sia infine cancellata la vergogna della macabra festa degli apparati di morte; si affermi il diritto alla vita per l'umanita' intera.

"Ogni vittima ha il volto di Abele" (Heinrich Boell).

 

4. INCONTRI. DA VITERBO UN QUATTRO NOVEMBRE PER LA PACE E LA NONVIOLENZA (2003)

[Riproponiamo il seguente articolo estratto da "La nonviolenza e' in cammino" n. 723 del 5 novembre 2003]

 

Come gia' lo scorso anno, il "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo la mattina del 4 novembre alle ore 8 (in orario distinto e distante dalle chiassose esibizioni di chi in questo giorno oscenamente festeggia gli apparati assassini della guerra, nuovamente offendendo fin la memoria delle persone dalla guerra uccise) ha realizzato una essenziale, austera, silenziosa cerimonia che ha recato un omaggio floreale ai monumenti che ricordano le vittime di guerra in piazza del Sacrario a Viterbo.

Con tale iniziativa si e' realizzato un momento di memoria e pieta' verso le vittime di tutte le guerre e di affermazione del dovere di opporsi a tutte le uccisioni e alle guerre tutte, nell'inveramento di quanto sancito dalla Costituzione della Repubblica Italiana all'art. 11, laddove si afferma nitidamente che "L'Italia ripudia la guerra".

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Dopo la conclusione della cerimonia il responsabile del Centro ha dichiarato: "Abbiamo voluto ancora una volta ricordare questa decisiva verita': che 'ogni vittima ha il volto di Abele' (Heinrich Boell), e che un sentimento di solidarieta' unisce tra loro tutti gli esseri umani poiche' tutti fanno parte di una medesima famiglia, condividono una medesima storia, sperimentano una medesima vicenda, e sono tutti ugualmente preziosi. Abbiamo voluto ancora una volta ricordare questa decisiva verita': che tutte le grandi tradizioni di pensiero, come il piu' intimo sentire di ciascuna persona, affermano che ogni essere umano ha diritto di vivere, che nessuno deve essere ucciso.

Ricordare e onorare degnamente le persone uccise dalle guerre esige ed afferma l'impegno ad opporsi a nuove guerre, a salvare altre possibili vittime. Tutti siamo chiamati a impegnarci a costruire la pace, condizione necessaria per la civile convivenza, per il riconoscimento della dignita' umana di tutti gli esseri umani.

La guerra e' nemica dell'umanita', e dopo Auschwitz ed Hiroshima tutti sappiamo che qualunque guerra puo' provocare la distruzione della civilta' umana. E quindi tutti siamo chiamati ad opporci ad ogni omicidio, e a quel cumulo di omicidi di cui la guerra consiste, e agli strumenti di morte e agli apparati assasssini ad essa ordinati.

Mai piu' guerre, mai piu' uccisioni, mai piu' eserciti, mai piu' armi: ogni vittima ha il volto di Abele".

 

5. RIFLESSIONE. 4 NOVEMBRE GIORNO DI LUTTO, IN MEMORIA DELLE VITTIME DELLA GUERRA, CONTRO LA GUERRA, I SUOI STRUMENTI E I SUOI APPARATI (2008)

[Riproponiamo il seguente editoriale estratto da "Notizie minime della nonviolenza in cammino" n. 622 del 28 ottobre 2008]

 

Il 4 novembre, anniversario della fine dell'"inutile strage" della prima guerra mondiale, sia giorno di lutto: in memoria delle vittime della guerra, contro la guerra, i suoi strumenti e i suoi apparati.

Sia giorno di presa di coscienza: la guerra e' nemica dell'umanita', le armi e gli eserciti servono a uccidere esseri umani.

Sia giorno di impegno civile: per far cessare le guerre e le stragi, per costruire la pace con mezzi di pace.

Sia giorno di iniziativa per la legalita': "L'Italia ripudia la guerra" e' scritto nella nostra legge fondamentale; si applichi finalmente questo principio sancito dalla Costituzione della Repubblica Italiana.

*

Cessi immediatamente la partecipazione italiana alla guerra terrorista e stragista in Afghanistan.

Si avvii la Difesa popolare nonviolenta, si avvii il disarmo, si avvii la smilitarizzazione dei conflitti, del territorio, delle istituzioni, della societa', delle relazioni. Vi e' una sola umanita'. Ogni essere umano ha diritto a non essere ucciso.

 

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OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE

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Supplemento domenicale de "La nonviolenza e' in cammino"

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100

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Numero 3 del 5 ottobre 2011

 

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