Ogni vittima ha il volto di Abele. 1
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- Date: Mon, 3 Oct 2011 12:13:58 +0200 (CEST)
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OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it
Numero 1 del 3 ottobre 2011
In questo numero:
1. Mao Valpiana: Il piu' grande crimine contro l'umanita'
2. 4 novembre. Ogni vittima ha il volto di Abele (2002)
3. 4 novembre di lutto. Per tutte le vittime. Contro tutte le guerre (2008)
4. Ogni vittima ha il volto di Abele. Una commemorazione a Viterbo il 4 novembre 2010
1. EDITORIALE. MAO VALPIANA: IL PIU' GRANDE CRIMINE CONTRO L'UMANITA'
[Ringraziamo Mao Valpiana (per contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803, fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org) per questo intervento.
Mao (Massimo) Valpiana e' una delle figure piu' belle e autorevoli della nonviolenza in Italia; e' nato nel 1955 a Verona dove vive e ha lavorato come assistente sociale e giornalista; fin da giovanissimo si e' impegnato nel Movimento Nonviolento (si e' diplomato con una tesi su "La nonviolenza come metodo innovativo di intervento nel sociale"); attualmente e' presidente del Movimento Nonviolento, responsabile della Casa per la nonviolenza di Verona e direttore della rivista mensile "Azione nonviolenta", fondata nel 1964 da Aldo Capitini. Obiettore di coscienza al servizio e alle spese militari ha partecipato tra l'altro nel 1972 alla campagna per il riconoscimento dell'obiezione di coscienza e alla fondazione della Lega obiettori di coscienza (Loc), di cui e' stato segretario nazionale; durante la prima guerra del Golfo ha partecipato ad un'azione diretta nonviolenta per fermare un treno carico di armi (processato per "blocco ferroviario", e' stato assolto); e' inoltre membro del comitato scientifico e di garanzia della Fondazione Alexander Langer Stiftung; fa parte del Comitato per la difesa civile non armata e nonviolenta istituito presso L'Ufficio nazionale del servizio civile; e' socio onorario del Premio nazionale "Cultura della pace e della nonviolenza" della Citta' di Sansepolcro; ha fatto parte del Consiglio della War Resisters International e del Beoc (Ufficio Europeo dell'Obiezione di Coscienza); e' stato anche tra i promotori del "Verona Forum" (comitato di sostegno alle forze ed iniziative di pace nei Balcani) e della marcia per la pace da Trieste a Belgrado nel 1991; nel giugno 2005 ha promosso il digiuno di solidarieta' con Clementina Cantoni, la volontaria italiana rapita in Afghanistan e poi liberata. Con Michele Boato e Maria G. Di Rienzo ha promosso l'appello "Crisi politica. Cosa possiamo fare come donne e uomini ecologisti e amici della nonviolenza?" da cui e' scaturita l'assemblea di Bologna del 2 marzo 2008 e quindi il manifesto "Una rete di donne e uomini per l'ecologia, il femminismo e la nonviolenza". Un suo profilo autobiografico, scritto con grande gentilezza e generosita' su nostra richiesta, e' nel n. 435 del 4 dicembre 2002 de "La nonviolenza e' in cammino"; una sua ampia intervista e' nelle "Notizie minime della nonviolenza in cammino" n. 255 del 27 ottobre 2007; un'altra recente ampia intervista e' in "Coi piedi per terra" n. 295 del 17 luglio 2010]
"La guerra e' il piu' grande crimine contro l'umanita'", cosi' dice la carta costitutiva dell'Internazionale dei nonviolenti (la War Resisters International), e per questo il 4 novembre - anniversario della conclusione del primo conflitto mondiale - vogliamo commemorare tutte le vittime di quel massacro, con un impegno solenne: mai piu' eserciti e guerre.
2. INIZIATIVE. 4 NOVEMBRE. OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE (2002)
[Riproduciamo ancora una volta un estratto da un comunicato del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo del 2002. E' nostra intenzione riproporre ed estendere quest'anno l'iniziativa del 4 novembre di pace, in memoria delle vittime, contro le guerre, le armi e gli eserciti; la nostra proposta nonviolenta consiste in una cerimonia silenziosa di deposizione di un omaggio floreale ai monumenti che ricordano le vittime della guerra, in orario diverso e distante dai chiassosi ed offensivi "festeggiamenti" delle forze armate]
"Ogni vittima ha il volto di Abele" (Heinrich Boell).
1. Il 4 novembre e' un giorno di lutto, e nelle vicende umane anche l'elaborazione del lutto per coloro che non solo piu' conta. E conta altresi' il ricordo di coloro cui e' stata tolta la vita con la violenza. Non ricordarli sarebbe come volerli cancellare, quasi ucciderli una seconda volta.
Chi defini' la prima guerra mondiale con la formula lapidaria "inutile strage" colse un punto decisivo: fu una orribile strage; e - di contro alle retoriche dei potenti che mandarono al macello tanta povera gente - non ebbe alcuna ammissibile utilita', poiche' le stragi non sono mai utili (se non al trionfo del male ed alla sofferenza dell'umanita'), sono stragi e basta, e tutti quelli che pensano che si possa costruire qualcosa dando ad altri la morte commettono uno sciaguratissimo e infame errore di ragionamento, oltre che un abominio morale, che li rende promotori o complici del piu' orrendo dei crimini.
La memoria delle vittime e' uno degli elementi su cui e con cui costruire l'impegno per la difesa e la promozione dei diritti umani di tutti gli esseri umani (sulla memoria delle vittime ed anche sui possibili rischi di un uso distorto e strumentale di essa ha scritto pagine indimenticabili Tzvetan Todorov, ad esempio in Memoria del male, tentazione del bene).
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2. Ebbene, la ricorrenza del 4 novembre, fine della prima guerra modiale (per l'Italia), e' stata fin qui strumentalizzata proprio dai poteri militari, che in questa giornata, loro si', "festeggiano" le forze armate, cioe' scherniscono quei poveri morti che loro stessi comandi militari hanno fatto morire. Lo troviamo ripugnante.
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3. Sic stantibus rebus, non convincono le iniziative subalterne, e non convince il lasciar stare, il far finta di niente. Cosicche' abbiamo pensato (anche sulla base di esperienze del passato) che il 4 novembre non debba essere lasciato come irridente e iniquo monopolio delle gerarchie militari e di quella retorica pseudopatriottica che il dottor Johnson qualche secolo fa definiva "l'ultimo rifugio delle canaglie"; non debba essere lasciato alle loro menzogne ed alla loro propaganda necrofila.
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4. di qui la proposta: in quella data le persone e le istituzioni amanti della pace e fedeli al diritto internazionale e alla legalita' costituzionale non permettano che prevalga la sciagurata finzione che la guerra sia bella e che le vittime debbano essere contente di essere state trucidate, ma oppongano alla menzogna la verita', e all'ipocrisia la pieta'. In quella data si ricordino le vittime per affermare che la guerra, del cui orrore la loro morte testimonia, ebbene, la guerra e' un crimine che mai piu' deve darsi.
"Ogni vittima ha il volto di Abele" (Heinrich Boell).
3. EDITORIALE. 4 NOVEMBRE DI LUTTO. PER TUTTE LE VITTIME. CONTRO TUTTE LE GUERRE (2008)
[Riproduciamo questo editoriale del 2008]
Per il 4 novembre riproponiamo questa iniziativa che gia' realizzammo anni fa.
E la riproponiamo con maggior convinzione ed urgenza.
Proprio perche' l'Italia e' in guerra, occorre riaffermare la legalita' costituzionale che la guerra proibisce.
Proprio perche' le stragi continuano, occorre riaffermare l'opposizione della coscienza umana ad ogni uccisione.
Proprio perche' tanti hanno ceduto alla guerra e al terrore, alla violenza e al razzismo, al riarmo e al militarismo, occorre riaffermare che pace e civilta' coincidono, che nel disarmo e nella smilitarizzazione dei conflitti e' la via per il riconoscimento di tutti i diritti umani a tutti gli esseri umani.
Proprio perche' la situazione e' cosi' grave, occorre opporsi a tutte le guerre, a tutte le armi, a tutti gli eserciti.
Proprio perche' la situazione e' cosi' grave, occorre scegliere la nonviolenza.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
4. INIZIATIVE. OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE. UNA COMMEMORAZIONE A VITERBO IL 4 NOVEMBRE 2010
[Riproponiamo il seguente comunicato del 4 novembre 2010]
Il 4 novembre 2010, nell'anniversario della conclusione della "inutile strage"della prima guerra mondiale, una delegazione del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo ha reso omaggio a tutte le vittime di tutte le guerre.
Con una cerimonia silenziosa e addolorata, senza e contro lo strepito e la retorica di chi inneggia alla guerra che sempre consiste di omicidi di massa; senza e contro l'ipocrisia e la menzogna di chi produce, vende, usa le armi che sono sempre assassine; senza e contro la violenza di chi usa esseri umani perche' uccidano e si lascino uccidere.
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Il responsabile della struttura pacifista viterbese, Peppe Sini, ha dichiarato al termine della cerimonia: "Come ricordava Heinrich Boll, ogni vittima ha il volto di Abele. Vi e' una sola umanita' e nulla e' piu' assurdo ed atroce che l'uccisione di esseri umani da parte di altri esseri umani. La guerra e' un crimine contro l'umanita'. Vi e' un solo modo onesto di commemorare e onorare le vittime di tutte le guerre: opporsi a tutte le guerre, impegnarsi perche' non vi siano piu' uccisioni. Per questo opporsi alla guerra e' dovere morale di ogni essere umano fedele all'umanita', ed e' altresi' dovere civile di ogni cittadino italiano fedele al dettato della Costituzione della Repubblica Italiana che solennemente afferma che l'Italia ripudia la guerra. Per questo hic et nunc occorre impegnarsi perche' cessi immediatamente l'illegale e criminale partecipazione militare italiana alla guerra terrorista e stragista in Afghanistan. Solo la pace salva le vite. La guerra e' sempre nemica dell'umanita'".
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OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE
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Supplemento domenicale de "La nonviolenza e' in cammino"
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Numero 1 del 3 ottobre 2011
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