Voci e volti della nonviolenza. 399



 

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VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"

Numero 399 del 17 agosto 2011

 

In questo numero:

1. Sette domande ad Adel Jabbar

2. Mao Valpiana: Antifascista, dei lavoratori, repubblicana

3. Antonio Bianciardi: La pace

4. Sette domande a Lino Cattabianchi

5. Sette domande a Umberto Cinalli

6. Sette domande a Oliviero Dottorini

7. Sette domande a Carla Ermoli e Leo Piacentini

8. Sette domande ad Anna Pascuzzo

9. Sei domande a Emanuele Petriglia

10. Benito D'Ippolito: Rileggo vecchie pagine ingiallite

11. Osvaldo Caffianchi: Tra allora ed oggi non c'e' differenza

 

1. VERSO LA MARCIA PERUGIA-ASSISI. SETTE DOMANDE AD ADEL JABBAR

[Ringraziamo Adel Jabbar (per contatti: jabbaraa at yahoo.it) per questa intervista.

Ali Adel Jabbar, sociologo, insegna all'Universita' di Venezia; e' ricercatore nell'ambito dei processi migratori e interculturali; nell'area della ricerca, della formazione e della mediazione culturale ha collaborato con vari enti e istituzioni, fra cui Censis, Cnel, Commissione per le politiche di integrazione (Presidenza del Consiglio dei Ministri). E' redattore della rivista "Cem Mondialita'", Brescia; membro del comitato scientifico del progetto "Immigrati e Biblioteche Pubbliche in Toscana", Prato; membro del comitato scientifico del Centro Interculturale del Comune di Torino; membro della Consulta nazionale per l'immigrazione, Roma; ideatore e co-progettista del progetto arte pubblica e spazi urbani "I sogni non hanno confini", Casa delle Culture di Modena; collabora con Il Forum provinciale per la pace e la Scuola di solidarieta' Internazionale, Trento. Alcune sue pubblicazione sul mondo arabo-islamico: "Islam: risveglio tra tradizione e modernita'", in F. Demarchi (a cura di), Nord-Sud: comprensione-incomprensione, Jaca Book, Milano 1987; "Raccontare l'Islam al plurale", in "Confronti", n. 5, maggio 1998; "L'Islam oggi. Jihad, nonviolenza e modernita'", in Claudio Tugnoli (a cura di), Maestri e scolari di nonviolenza. Riflessioni, testimonianze e proposte interattive, Iprase Trentino, Annali 2000, Franco Angeli, Milano 2000; "Pluralismo religioso e scuola", in L. Pedali (a cura di), E' l'ora delle religioni. La scuola e il mosaico delle fedi, Emi, Bologna 2002; "I musulmani di oggi e le sfide globali", in P. Naso, B. Salvarani (a cura di), La rivincita del dialogo. Cristiani e musulmani in Italia dopo l'11 settembre, Emi, Bologna 2002; "La complessita' negata", in A. Rivera (a cura di), L'inquietudine dell'Islam, Dedalo, Bari 2002; "Gesu' profeta del Corano", in "Confronti", n. 9, 2006; Appartenenza e alterita' nell'Islam, in Antonio Genovese (a cura di), Intercultura e nonviolenza, Clueb, Bologna 2008; "Khan, maestro musulmano di nonviolenza", in "Confronti", n. 9, 2009; "La profezia della Nostra Aetate. Un punto di vista musulmano", in Brunetto Salvarani e Marco Ronconi (a cura), La fede degli altri. Introduzione a Nostra Aetate e Unitatis Redintegratio, San Paolo, Milano 2010; "I musulmani: appunti per il dialogo", in "Fenomenologia e Societa'", anno XXXIII, n. 4, Rosenberg & Sellier, Torino 2010;  (a cura di Adel Jabbar e Marco Ferretti), Interculturalmente, educazione, diritti, cittadinanza, numero monografico di "Rassegna", periodico dell'Istituto Pedagogico in lingua italiana della Provincia Autonoma di Bolzano, Anno XVIII, agosto 2010; (a cura di Adel Jabbar), A casa di... Narrazioni migranti e valori familiari, Istituto Pedagogico in lingua italiana della Provincia Autonoma di Bolzano, 2011; "L'Immigrazione nel dibattito pubblico", in "Servizio Migranti", rivista bimestrale, anno XXI, vol. 2, marzo-aprile, 2011. Tra le altre pubblicazioni recenti: Mediazione socioculturale e percorsi di cittadinanza, in "Animazione Sociale", n. 10, ottobre 2000; La mediazione interculturale. Progetti, esperienze e figura del mediatore in alcune amministrazioni del Nord Italia (Rapporto di ricerca a cura di N. Lonardi e A. Jabbar), Commissione per le Politiche di Integrazione, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Roma 2001; Il mediatore, in "Etica per le professioni", Padova, anno IV, 1/2002]

 

- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' stato il significato piu' rilevante della marcia Perugia-Assisi in questi cinquanta anni?

- Adel Jabbar: Da un lato ha fatto si' che il tema della pace rimanesse presente nell'agenda politica e dall'altro ha rappresentato uno stimolo per una ricerca continua sulla tematica della nonviolenza.

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- "La nonviolenza e' in cammino": E cosa caratterizzera' maggiormente la marcia che si terra' il 25 settembre di quest'anno?

- Adel Jabbar: Spero che sara' caratterizzata da una ricerca di nuovi orizzonti culturali al fine di individuare prospettive politiche in questi tempi d'incertezza e violenza economico-finanziaria.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' lo "stato dell'arte" della nonviolenza oggi in Italia?

- Adel Jabbar: Credo che la nonviolenza abbia maturato una lunga e ricca esperienza, tuttavia necessita di una ulteriore elaborazione coinvolgendo nuovi attori.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale ruolo puo' svolgere il Movimento Nonviolento fondato da Aldo Capitini, e gli altri movimenti, associazioni e gruppi nonviolenti presenti in Italia?

- Adel Jabbar: Possono costruire un rinnovato laboratorio plurale e transculturale in cui sarebbe auspicabile esplorare e valorizzare linguaggi e contributi "altri" soprattutto in una fase di radicale trasformazione demografica e socio-culturale.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quali i fatti piu' significativi degli ultimi mesi in Italia e nel mondo dal punto di vista della nonviolenza?

- Adel Jabbar: In Italia l'impegno del movimento No-Tav. Nel mondo, penso alle sollevazioni popolari nell'area araba, in particolare in Tunisia ed Egitto. Questi fatti hanno dimostrato la presenza di interessanti elementi di disobbedienza civile nella societa' arabo-islamica degni di attenzione.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Su quali iniziative concentrare maggiormente l'impegno nei prossimi mesi?

- Adel Jabbar: Sugli effetti delle guerre e della violenza esercitata dal potere economico-finanziario.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Se una persona del tutto ignara le chiedesse "Cosa e' la nonviolenza, e come accostarsi ad essa?", cosa risponderebbe?

- Adel Jabbar: Vivere liberi e uguali senza paura in una situazione di giustizia. L'esercizio di liberazione dal rancore e dal senso di dominio.

 

2. EDITORIALE. MAO VALPIANA: ANTIFASCISTA, DEI LAVORATORI, REPUBBLICANA

[Ringraziamo Mao Valpiana (per contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803, fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org) per questo intervento.

Mao (Massimo) Valpiana e' una delle figure piu' belle e autorevoli della nonviolenza in Italia; e' nato nel 1955 a Verona dove vive e ha lavorato come assistente sociale e giornalista; fin da giovanissimo si e' impegnato nel Movimento Nonviolento (si e' diplomato con una tesi su "La nonviolenza come metodo innovativo di intervento nel sociale"); attualmente e' presidente del Movimento Nonviolento, responsabile della Casa della nonviolenza di Verona e direttore della rivista mensile "Azione Nonviolenta", fondata nel 1964 da Aldo Capitini. Obiettore di coscienza al servizio e alle spese militari ha partecipato tra l'altro nel 1972 alla campagna per il riconoscimento dell'obiezione di coscienza e alla fondazione della Lega obiettori di coscienza (Loc), di cui e' stato segretario nazionale; durante la prima guerra del Golfo ha partecipato ad un'azione diretta nonviolenta per fermare un treno carico di armi (processato per "blocco ferroviario", e' stato assolto); e' inoltre membro del consiglio direttivo della Fondazione Alexander Langer, ha fatto parte del Consiglio della War Resisters International e del Beoc (Ufficio Europeo dell'Obiezione di Coscienza); e' stato anche tra i promotori del "Verona Forum" (comitato di sostegno alle forze ed iniziative di pace nei Balcani) e della marcia per la pace da Trieste a Belgrado nel 1991; nel giugno 2005 ha promosso il digiuno di solidarieta' con Clementina Cantoni, la volontaria italiana rapita in Afghanistan e poi liberata. Con Michele Boato e Maria G. Di Rienzo ha promosso l'appello "Crisi politica. Cosa possiamo fare come donne e uomini ecologisti e amici della nonviolenza?" da cui e' scaturita l'assemblea di Bologna del 2 marzo 2008 e quindi il manifesto "Una rete di donne e uomini per l'ecologia, il femminismo e la nonviolenza". Un suo profilo autobiografico, scritto con grande gentilezza e generosita' su nostra richiesta, e' nel n. 435 del 4 dicembre 2002 de "La nonviolenza e' in cammino"; una sua ampia intervista e' nelle "Minime" n. 255 del 27 ottobre 2007; un'altra recente ampia intervista e' in "Coi piedi per terra" n. 295 del 17 luglio 2010]

 

Tra le dissennate misure cosiddette "anti-crisi" varate dal governo, vi e' la soppressione delle festivita' civili "non concordatarie" e il loro spostamento alla domenica piu' vicina. Cio' significa cancellare le feste del 25 aprile, del primo maggio e del 2 giugno.

La marcia Perugia-Assisi dovra' schierarsi a difesa della memoria e rivendicare le tre feste laiche fondamentali: quella antifascista, quella dei lavoratori e quella repubblicana.

 

3. VERSO LA MARCIA PERUGIA-ASSISI. ANTONIO BIANCIARDI: LA PACE

[Ringraziamo Antonio Bianciardi (per contatti: Antonio.Bianciardi1 at banca.mps.it) per questo sonetto inviatoci in risposta a una richiesta di intervista.

"... ho firmato piu' volte petizioni contro tutte le guerre, degli anni passati e dei nostri giorni. Non sono un militante attivo nonviolento e non ho mai partecipato alla marcia della pace Perugia-Assisi, anche se vedo con simpatia tutti coloro che vi partecipano e che la portano avanti da lungo tempo. Ho un passato da militante del "Manifesto", di cui credo di essere uno dei piu' vecchi abbonati e affezionati lettori, dato che ho partecipato alla sottoscrizione per farlo nascere, nel lontano 1972, e non ne ho perso una copia in tutti questi anni. Lavoro dal 1979 in una banca senese e l'unico impegno "pubblico" che ho da un po' di anni a questa parte e' la partecipazione, con la mia compagna ed altri poeti, al "Laboratorio del Sonetto", dove (con lo pseudonimo di Civettone) scrivo, anche se non troppo assiduamente, versi sull'attualita' politica italiana e, a volte,  anche di quella internazionale, e quindi della violenza e delle guerre"]

 

E' un mondo fatto tutto su misura

di quel Profitto che tutto distrugge,

le persone, l'acqua e la natura,

la sua linfa vitale tutta sugge!

 

Il dominio richiede la Paura,

e al suo controllo ormai nulla piu' sfugge,

la Guerra e' la sua essenza, la piu' pura,

nelle sue vene sol la Morte rugge!

 

La Pace adesso parla sottovoce,

non fa notizia, quasi non si sente,

e con pazienza porta la sua croce,

 

difende con pazienza tanta gente.

Sarebbe invece l'ora che chi tace

alzasse i toni e gridasse "Pace!".

 

4. VERSO LA MARCIA PERUGIA-ASSISI. SETTE DOMANDE A LINO CATTABIANCHI

[Ringraziamo Lino Cattabianchi (per contatti: lino.cattabianchi at alice.it) per questa intervista.

Dall'intervista in "Coi piedi per terra" n. 388 riprendiamo la seguente breve scheda biografica: "Sono nato a Pescantina (Vr) nel 1953, mi sono laureato a Padova in Lettere classiche nel 1977, ho iniziato a insegnare nel '79, prima alle medie e poi dall'88 alle superiori (nei tecnici). Dal 1980 al 1990 mi sono impegnato direttamente in politica e sono stato assessore alla cultura dal 1980 al 1985. Dal 1991 ho cominciato a scrivere per i giornali di Verona ("Verona fedele", "Verona Sette" (che non c'e' piu'), "La Cronaca" (che non c'e' piu'), "L'altro Giornale". Nel 1995 sono approdato all'"Arena", il piu' diffuso quotidiano di Verona. Mi occupo di corrispondenza locale (Pescantina-Bussolengo). Ho scritto innumerevoli articoli, speciali, un libro su una istituzione benefica di inizio secolo, due saggi storici ("Appunti per un bibliografia su Pescantina dal 1965 al 2005" e "Don Luigi Castagna, il fascismo e l'edificazione delle Scuole di Religione a Pescantina 1939-1940" pubblicati nell'Annuario storico della Valpolicella 2004-2005 e 2006-2007 edito dal Centro di Documentazione per la Storia della Valpolicella. Continuo ad insegnare e a scrivere"]

 

- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' stato il significato piu' rilevante della marcia Perugia-Assisi in questi cinquanta anni?

- Lino Cattabianchi: Mantenere alta la tensione verso una realta' possibilmente diversa e praticabile: la rinuncia alla aggressivita' (individuale e sociale) come base della convivenza. Tanti uomini, tanti colori, tante idee. Un solo obiettivo: l'umanita'.

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- "La nonviolenza e' in cammino": E cosa caratterizzera' maggiormente la marcia che si terrà il 25 settembre di quest'anno?

- Lino Cattabianchi: Spero che mantenga questa tensione, con un apporto giovanile sempre vivace e di festa. Perche' si deve trattare di una festa dei popoli.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' lo "stato dell'arte" della nonviolenza oggi in Italia?

- Lino Cattabianchi: Date un'occhiata alla tivu': disegna una realta' in cui queste premesse sembrano non esistere o esistere solo marginalmente. Ma credo che nella vita quotidiana molti attingano forza da queste idee di convivenza, a patto di non voler finire nel ghetto come struttura mentale e geografica.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale ruolo puo' svolgere il Movimento Nonviolento fondato da Aldo Capitini, e gli altri movimenti, associazioni e gruppi nonviolenti presenti in Italia?

- Lino Cattabianchi: Una fiamma che si alimenta con molti legni. Un albero, ma non isolato: dentro un bosco con tanti alberi. Ma anche un tema legato sempre alla coscienza dei diritti individuali in un contesto che tenta quotidianamente di ridurne gli spazi.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quali i fatti piu' significativi degli ultimi mesi in Italia e nel mondo dal punto di vista della nonviolenza?

- Lino Cattabianchi: L'emergere di un vasto movimento di reazione organizzata alla presenza dei poteri legati alle mafie in vari territori. Mi pare il segno piu' bello, oltre alla cooperazione attiva nei confronti dei migranti, nei quali molti vedono ancora uomini che soffrono e non nemici da combattere.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Su quali iniziative concentrare maggiormente l'impegno nei prossimi mesi?

- Lino Cattabianchi: Nel sostegno a questi movimenti: quando don Ciotti ha parlato a Bussolengo (un paese vicino al mio), al termine, ha dato appuntamento a tutti alla Marcia di Assisi. Credo che sia un segnale veramente molto forte.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Se una persona del tutto ignara le chiedesse "Cosa e' la nonviolenza, e come accostarsi ad essa?", cosa risponderebbe?

- Lino Cattabianchi: Vedere nell'altro solo un uomo: la cosa piu' difficile del mondo.

 

5. VERSO LA MARCIA PERUGIA-ASSISI. SETTE DOMANDE A UMBERTO CINALLI

[Ringraziamo Umberto Cinalli (per contatti: ucinalli at libero.it) per questa intervista.

Umberto Cinalli, 42 anni, nato in Abruzzo, vive e lavora a Viterbo. Educatore, formatore e divulgatore sui temi dell'ambiente, dell'intercultura e della pace. Responsabile del settore Educazione allo Sviluppo dell'Associazione Universitaria Cooperazione e Sviluppo di Viterbo, e' membro delle strutture direttive di Legambiente, Libera e di Arci Viterbo. Vicepresidente e promotore dell'Associazione Mani Unite per la promozione del Commercio equo e solidale nella Tuscia, e' coordinatore responsabile dell'Osservatorio provinciale Ambiente e Legalita' "Rosario Livatino" per Legambiente. Ha collaborato e svolto attivita' politica con continuita' sul territorio provinciale, regionale e nazionale, operando con continuita' ed in collaborazione con realta' locali e nazionali sui temi della difesa dell'ambiente, dello sviluppo sostenibile, dell'intercultura]

 

- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' stato il significato piu' rilevante della marcia Perugia-Assisi in questi cinquanta anni?

- Umberto Cinalli: Io credo che sia stato importante mantenere un punto di riferimento per la galassia pacifista e nonviolenta nel nostro paese. Una realta' estremamente frammentata e incoerente, a volte incapace nel suo complesso di rappresentare una ipotesi politica strutturata e alternativa. Eppure in alcuni momenti capace di mobilitazioni di grande rilevanza e valore; a dimostrazione che esiste, latente, una comunita' di intenti capace di affermare il valore e l'importanza delle idee pacifiste e nonviolente. Per questo "popolo" la Marcia ha rappresentato e rappresenta un segno, un momento di incontro per riaffermare consapevolezze ed esistenza; in parte, forse, un modo per sostenere il peso della incapacita' di essere un vero elemento di trasformazione.

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- "La nonviolenza e' in cammino": E cosa caratterizzera' maggiormente la marcia che si terra' il 25 settembre di quest'anno?

- Umberto Cinalli: Spero che sia un momento di riflessione sulle poverta' e sulla necessita' di trovare un cammino di speranza per quanti sono socialmente "tagliati fuori" in Italia come in Nord Africa. Spero sia una occasione per trovare coesione e unita' per una rinnovata proposta politica credibile e coinvolgente.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' lo "stato dell'arte" della nonviolenza oggi in Italia?

- Umberto Cinalli: L'attenzione verso la nonviolenza oggi e' particolarmente scarsa. L'assenza in Parlamento di un confronto, seppure estemporaneo, sulle politiche di risoluzione dei conflitti o sul ruolo degli organismi internazionali ha riscontro con l'assenza - salvo rare eccezioni - sui media. La stessa capacita' dei movimenti di comunicare e' ostacolata, tra le altre cose, da una sensibilita' collettiva orientata verso questioni apparentemente piu' importanti come quelle dell'economia. Le risorse a disposizione per le politiche sul tema della pace sono soggette a tagli drastici da parte degli enti locali. Di fatto la crisi del sistema democratico in Italia ha contribuito a delegittimare e a rendere praticamente nullo il dibattito sul ruolo del nostro paese nell'ambito dei conflitti interni (immigrazione, minoranze etniche) e internazionali.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale ruolo puo' svolgere il Movimento Nonviolento fondato da Aldo Capitini, e gli altri movimenti, associazioni e gruppi nonviolenti presenti in Italia?

- Umberto Cinalli: Un ruolo fondamentale sa sapranno adattarsi alle condizioni contingenti, se riusciranno a trasformare il modo di comunicare e di interagire con il contesto circostante, se riusciranno a non rimanere nel "ghetto", in un ambito sapiente, circoscritto e "inospitale" per quanti che sentono forte la necessita' di trovare risposte e opportunita' per "ribellarsi" alla situazione attuale vorrebbero imparare e muovere i primi passi verso una "rivoluzione nonviolenta" senza arrestarsi al primo ostacolo della propria - e collettiva - incapacita' di ottenere risultati immediati.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quali i fatti piu' significativi degli ultimi mesi in Italia e nel mondo dal punto di vista della nonviolenza?

- Umberto Cinalli: Una informazione meno capziosa e strumentale avrebbe potuto raccontare gli eventi succedutisi nel Nord Africa nell'ultimo anno evidenziando le spinte riformatrici e nonviolente che in larga parte hanno caratterizzato questi fatti. In gran parte giovani e studenti, sulla base di movimenti storici che si confrontano da anni sulla necessita' di riforme democratiche partecipate, sono stati sostanzialmente inglobati nel minestrone mediatico e la sostanza delle loro azione ignorata. Una occasione persa - sostanzialmente e salvo eccezioni localizzate - dai movimenti pacifisti italiani ed europei, che non hanno fatto "sponda" e non hanno saputo valorizzare quelle rivendicazioni e aiutare quelle esperienze.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Su quali iniziative concentrare maggiormente l'impegno nei prossimi mesi?

- Umberto Cinalli: Informazione sulla natura e sulle caratteristiche degli interventi militari italiani all'estero ed in particolare in Afghanistan, proponendo anche un confronto serrato e funzionale con le attivita' svolte dai corpi internazionali di interposizione nonviolenta e dalle realta' (Operazione Colomba, Emergency, Medici senza Frontiere) che operano in aree di conflitto rifiutando la logica della violenza e degli eserciti, ottenendo risultati significativi e concreti.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Se una persona del tutto ignara le chiedesse "Cosa e' la nonviolenza, e come accostarsi ad essa?", cosa risponderebbe?

- Umberto Cinalli: Direi che la nonviolenza e' un approccio alla vita che impegna e rende responsabili nei confronti di quanto accade intorno e lontano da noi. E' una filosofia concreta, che cambia le persone realmente perche' - inizialmente e sostanzialmente - cambia il modo di pensare e di comunicare. Che rende piu' sensibili e piu' forti. Gli direi di ascoltare il discorso a Washington di Martin Luther King, di leggere la Lettera a una professoressa di don Milani, una poesia di don Tonino Bello o la biografia di Alex Langer e poi le riflessioni di Adriana Zarri, Ernesto Balducci, Lidia Menapace, monsignor Luigi Bettazzi; e di leggere contemporaneamente il racconto di una delle situazioni in cui operano ora alcuni operatori, come quelli di Operazione Colomba o di Emergency. Gli direi poi di parlare e di parlarne il piu' possibile, con orgoglio, affetto, fiducia e rispetto.

 

6. VERSO LA MARCIA PERUGIA-ASSISI. SETTE DOMANDE A OLIVIERO DOTTORINI

[Ringraziamo Oliviero Dottorini (per contatti: oliviero at dottorini.com) per questa intervista.

Oliviero Dottorini e' nato a Nemours, in Francia, il 20 agosto 1966. E' sposato, ha un figlio, e vive a Citta' di Castello. Giornalista professionista, ha collaborato con varie riviste ("Espresso", "Sette", "Avvenimenti") ed e' stato portavoce del presidente dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio fino ad aprile del 2005. Lavora a Montecitorio dal 1994. E' stato addetto stampa dei Cristiano-sociali di Pierre Carniti ed Ermanno Gorrieri e ha curato i rapporti con la stampa del sottosegretario all'Universita' Luciano Guerzoni sotto i governi Prodi e D'Alema. Nel 2000 e' stato chiamato da Alfonso Pecoraro Scanio all'incarico di capo ufficio stampa del ministero delle Politiche agricole e portavoce del ministro (governo Amato). In quel periodo ha diretto la rivista "Agricoltura", organo ufficiale del Ministero. Laurea in Lettere, e' obiettore di coscienza e ha svolto il servizio civile presso la Caritas di Citta' di Castello. Nei primi anni Ottanta ha fatto parte del gruppo fondatore del mensile altotiberino "l'Altrapagina" ed e' cofondatore dell'emporio del mercato equo e solidale "la Boteguita", associazione che ha presieduto fino alla decisione di candidarsi. La sua formazione giovanile avviene nell'ambito dell'esperienza del doposcuola di Riosecco, fucina educativa singolare sorta sulle tracce della scuola di Barbiana e guidata da Achille Rossi. Attraverso "l'Altrapagina", il centro per la pace, l'obiezione di coscienza, l'esperienza politica di Assemblea civica giunge all'esperienza professionale vissuta a Roma, prima a Palazzo Madama, poi a Montecitorio. Guida l'ufficio stampa del ministero delle Politiche agricole durante l'emergenza della "mucca pazza" e delle polemiche all'interno del mondo scientifico sugli ogm, seguendo il ministro in tutti i suoi impegni internazionali. Assieme a Luca Telese e' autore del libro "Lula: storia dell'uomo che vuole cambiare il Brasile (e il mondo)" uscito nel 2003 con la prefazione di Claudio Fava. Nel 2005 e' stato eletto nel Consiglio regionale dell'Umbria nella lista dei Verdi per i valori. Lo slogan della sua campagna elettorale e' stato "C'e' un'altra Umbria: libera, concreta, di parola". Da giugno del 2005 e' presidente della commissione Bilancio e Affari istituzionali di Palazzo Cesaroni. Le sue prime battaglie politiche hanno riguardato la difesa dei beni comuni e dell'acqua pubblica, la diffusione delle energie da fonti rinnovabili e la difesa delle prerogative ecologiche dell'Umbria. Il suo impegno si e' caratterizzato sui temi delle infrastrutture utili, della mobilita' sostenibile, dell'agricoltura biologica e di qualita', della gestione integrata dei rifiuti, dell'artigianato e dell'imprenditoria innovativa, della difesa dei consumatori, della trasparenza nell'azione amministrativa, della scuola, del disagio sociale, della solidarieta'. Con quattro leggi approvate e finanziate Oliviero Dottorini e' stato in assoluto il consigliere regionale con piu' risultati all'attivo nella legislatura 2005-2010. La prima legge e' del luglio 2006 e riguarda il pluralismo informatico nella pubblica amministrazione. E' stata la prima del genere in Italia. Grazie agli emendamenti di Dottorini, la legge e' stata finanziata in quattro anni con 707.000 euro, consentendo la copertura di 210 progetti sul software libero. La legge sul commercio equo e solidale e' stata la prima in Italia ad essere stata finanziata. In quattro anni ha potuto godere di 290.000 euro, consentendo la realizzazione della Giornata regionale del commercio equo e progetti in circa 500 classi di tutta la regione. Nel 2008 e' stata approvata anche la legge sugli acquisti verdi nella pubblica amministrazione che impone agli enti pubblici della regione di raggiungere il 30 per cento di acquisti di beni o servizi ecologicamente sostenibili. Pur non prevedendo impegni di spesa, la legge e' stata finanziata sia per il 2009 che per il 2010. Ultima in ordine di tempo, la legge per l'istituzione del marchio per il mobile in stile prodotto in Umbria. La legge e' finalizzata alla qualificazione della produzione artigianale umbra ed e' stata gia' finanziata con 40.000 euro. Nel 2010 e' stato eletto per la seconda volta come consigliere regionale, risultando il piu' votato dei candidati dell'Italia dei Valori del Centro-Nord Italia. Lo slogan della sua campagna elettorale e' stato: "Difenditi - C'e' un'Umbria migliore". Attualmente e' capogruppo dell'Italia dei Valori in Consiglio regionale e presidente della commissione Bilancio e Affari Istituzionali di Palazzo Cesaroni. In questa legislatura sono state approvate due leggi promosse da Dottorini. La prima riguarda il "sostegno dei gruppi d'acquisto solidale e popolare (Gasp) e per la promozione dei prodotti agroalimentari a chilometri zero, da filiera corta e di qualita'". Si tratta della prima legge in Italia sui Gruppi di acquisto solidale ed e' stata finanziata con 120.000 euro per l'anno 2011. La seconda riguarda il dimezzamento delle indennita' per il Comitato regionale per le comunicazioni (Corecom)]

 

- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' stato il significato piu' rilevante della marcia Perugia-Assisi in questi cinquanta anni?

- Oliviero Dottorini: Pur prestando il fianco a critiche piu' che legittime circa l'aspetto "istituzionale" che la Marcia ha assunto almeno nell'ultimo ventennio, rimane indubbio che mobilitare decine di migliaia di cittadini sul tema della pace e dei diritti umani e' nell'attuale panorama politico-culturale un "miracolo" di controinformazione. Certo, mi sarebbe piaciuto partecipare a Marce della pace con "piattaforme" piu' avanzate dal punto di vista della testimonianza e della denuncia, ma non mi sfugge che per tenere insieme istituzioni, sindacati, organizzazioni le più diverse e' necessario un messaggio talvolta un po' generico. Ecco: l'aspetto "istituzionale" e' la sua forza e la sua debolezza.

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- "La nonviolenza e' in cammino": E cosa caratterizzera' maggiormente la marcia che si terra' il 25 settembre di quest'anno?

- Oliviero Dottorini: La Marcia di quest'anno cade nel cinquantesimo anniversario dalla prima storica marcia del 1961. Gli organizzatori oltre a sottolineare questo aspetto puntano ad un forte coinvolgimento giovanile attraverso la presenza nelle scuole con percorsi specifici.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' lo "stato dell'arte" della nonviolenza oggi in Italia?

- Oliviero Dottorini: Qua vorrei parlare con il cuore e dire cosa mi piacerebbe fosse. Ma la realta' e' che il tema della pace e ancor di piu' della nonviolenza e' pressoche' uscito non solo dalle agende dei governi (dove c'e' stata raramente ed in maniera strumentale), ma anche dal normale dibattito nei gruppi, nelle associazioni, nelle scuole. La fine dell'esperienza dell'obiezione di coscienza e vent'anni di berlusconismo hanno dato un duro colpo a questi temi. Come cantava Gaber, siamo al "minimo storico di coscienza". E da quando cantava cosi' le cose non sono certo migliorate...

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale ruolo puo' svolgere il Movimento Nonviolento fondato da Aldo Capitini, e gli altri movimenti, associazioni e gruppi nonviolenti presenti in Italia?

- Oliviero Dottorini: Ritengo fondamentale la funzione di tenere accesa la fiammella. La notte non puo' durare in eterno. Ma mi pare, a essere sincero, che si vedono pochi bagliori all'orizzonte.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quali i fatti piu' significativi degli ultimi mesi in Italia e nel mondo dal punto di vista della nonviolenza?

- Oliviero Dottorini: Penso allo sforzo che alcune associazioni silenziosamente fanno, nuotando contro corrente, impegnandosi nell'accoglienza ai tanti "clandestini" (che parola violenta!), ridando loro dignita' di uomini. Penso allo sforzo di testimonianza eroicamente portato avanti da associazioni come i "Beati i Costruttori di Pace" e da don Albino. Uscendo dall'Italia esperienze come quella egiziana, tunisina e, circondata dal piu' assoluto silenzio, l'esperienza marocchina sono certamente esempi importanti che non hanno ricevuto la necessaria attenzione e supporto.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Su quali iniziative concentrare maggiormente l'impegno nei prossimi mesi?

- Oliviero Dottorini: Ritengo questo governo responsabile della diffusione di una cultura dell'egoismo e della sopraffazione. Dello stravolgimento delle regole democratiche. Lo ritengo responsabile per aver promosso valori che sono all'opposto dei valori della pace e della nonviolenza. La rimozione di questo "vulnus" che sono sicuro i nostri figli studieranno nei libri di storia come un'anomalia, un "inciampo" della democrazia, deve essere il nostro maggiore impegno.

*

- "La nonviolenza e' in cammino": Se una persona del tutto ignara le chiedesse "Cosa e' la nonviolenza, e come accostarsi ad essa?", cosa risponderebbe?

- Oliviero Dottorini: Le regalerei "La mia vita per la liberta'" di Mohandas Karamchand Gandhi e "L'obbedienza non e' piu' una virtu'" di don Lorenzo Milani.

 

7. VERSO LA MARCIA PERUGIA-ASSISI. SETTE DOMANDE A CARLA ERMOLI E LEO PIACENTINI

[Ringraziamo Carla Ermoli e Leo Piacentini (per contatti: carleo1 at alice.it) per questa intervista.

"... Possiamo riferire molto brevemente quel poco che abbiamo fatto nell'ambito dell'educazione alla pace e della solidarieta' verso i migranti negli ultimi anni. Nei primi anni Novanta abbiamo dato vita ad una associazione di volontariato dal nome "Gruppo di educazione alla pace", in collegamento con tanti gruppi che in quegli anni nascevano un po' dappertutto. Abbiamo prima cercato di approfondire la tematica pace-nonviolenza attraverso corsi di formazione, laboratori, dibattiti per poi proporre un analogo percorso agli insegnanti ed agli studenti delle scuole cittadine. Abbiamo realizzato vari corsi di aggiornamento e proposto per due anni consecutivi una mostra sul pregiudizio dal titolo "Gli altri siamo noi". L'associazione e' poi confluita in una nuova realta' associativa dal nome "Sportello per la pace". Dal 1993 collaboravamo ad un corso di italiano per migranti che, appoggiato dal Comune di Livorno, si teneva presso il Centro Donna da ottobre a maggio. Nel 2006 abbiamo costituito una nuova associazione di volontariato dal nome "Ci sia acqua ai due lati" (da un testo di una migrante che annotava: un fiume non ha lo scopo di segnare un confine, ma di permettere che ci sia acqua ai due lati) per dare continuita' ed ufficialita' al nostro impegno. Siamo circa quindici soci, quasi tutti ex insegnanti. Oltre ai corsi di lingua, quasi esclusivamente per principianti, abbiamo effettuato interventi nelle scuole sul tema dello straniero e della diversita'. Siamo riusciti anche a dare alla luce tre piccole pubblicazioni, due con testi delle migranti che frequentavano i nostri corsi ed una contenente la memoria storica degli ultimi sei anni"]

 

- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' stato il significato piu' rilevante della marcia Perugia-Assisi in questi cinquanta anni?

- Carla Ermoli e Leo Piacentini: Tenere viva una speranza e testimoniare la presenza di un popolo attivo nella proposizione dei temi fondamentali della pace e della nonviolenza, individuando vie alternative di resistenza alla cultura dominante della sopraffazione e della violenza.

*

- "La nonviolenza e' in cammino": E cosa caratterizzera' maggiormente la marcia che si terra' il 25 settembre di quest'anno?

- Carla Ermoli e Leo Piacentini: Nel cinquantesimo anniversario della marcia bisognerebbe forse partire dalla situazione attuale in Italia e nel mondo, dove i ricchi diventano sempre piu' ricchi, e i poveri sempre piu' poveri, perche' la legge dominante e' quella della finanza e del mercato. I sintomi di un mondo in disagio sono evidenti; qualcosa deve cambiare. Forse il ritornello e' sempre il solito, ma e' dagli "ultimi" che si dovra' sempre ripartire.

*

- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' lo "stato dell'arte" della nonviolenza oggi in Italia?

- Carla Ermoli e Leo Piacentini: Non vorremmo essere pessimisti, ma ci pare di dover affermare che la nonviolenza, sia in Italia che altrove nel mondo, sia un seme che non e' mai germogliato in modo significativo. Probabilmente ci sono molte persone nonviolente, ma ci pare non ci sia un vero "movimento nonviolento" con delle basi condivise e con progetti portati avanti con coerenza e costanza. Con delle eccezioni notevoli ma spesso non collegate fra loro (i radicali, i Beati i costruttori di pace, l'associazione "Libera", ecc.).

*

- "La nonviolenza e' in cammino": Quale ruolo puo' svolgere il Movimento Nonviolento fondato da Aldo Capitini, e gli altri movimenti, associazioni e gruppi nonviolenti presenti in Italia?

- Carla Ermoli e Leo Piacentini: Rimanderemmo alla risposta precedente

*

- "La nonviolenza e' in cammino": Quali i fatti piu' significativi degli ultimi mesi in Italia e nel mondo dal punto di vista della nonviolenza?

- Carla Ermoli e Leo Piacentini: Il coinvolgimento dei giovani negli ultimi appuntamenti elettorali, il movimento delle donne "Se non ora quando?", le rivolte nei paesi arabi.

*

- "La nonviolenza e' in cammino": Su quali iniziative concentrare maggiormente l'impegno nei prossimi mesi?

- Carla Ermoli e Leo Piacentini: L'accoglienza ai migranti, intesa anche come simbolo dell'unita' della comunita' umana e come criterio di preferenza verso gli ultimi.

*

- "La nonviolenza e' in cammino": Se una persona del tutto ignara vi chiedesse "Cosa e' la nonviolenza, e come accostarsi ad essa?", cosa rispondereste?

- Carla Ermoli e Leo Piacentini: Non e' passivita', non e' rinuncia, non e' acquiescenza. E' lotta con amore. Che non intende distruggere l'avversario, ma vuole portarlo a condividere l'unita' con tutti gli esseri viventi e con tutto il pianeta.

 

8. VERSO LA MARCIA PERUGIA-ASSISI. SETTE DOMANDE AD ANNA PASCUZZO

[Ringraziamo Anna Pascuzzo (per contatti: a.duepascuzzo at tiscali.it) per questa intervista.

Anna Pascuzzo (Catanzaro, 1974), laureata in Lettere moderne con indirizzo psicopedagogico presso la Facolta' di Lettere e Filosofia dell'Universita' degli Studi della Calabria (con una tesi di laurea su "Il ruolo dell'educazione nella formazione alla diversita', il valore della differenza), master in "Lavoro, famiglia e leadership femminile" ed ulteriori titoli di studio post-laurea su "Stereotipi femminili fra diritti e discriminazioni ", "Schiavitu' e democrazia: media e politiche a confronto", "Il mercato della prostituzione indoor", "La rappresentanza di genere negli organi politici decisionali. Profili giuridici e sociologici". Tra le sue pubblicazioni scientifiche il libretto informativo "Io consapevole, io libera" sulla legge 194/1978, pubblicato nell'ottobre 2009 con il patrocinio della Commissione per le Pari Opportunita' di Catanzaro. E' stata ideatrice e docente del corso di scrittura creativa "Io scrivo" presso gli Istituti scolastici superiori della citta' di Catanzaro e associazioni di aggregazione giovanile dal 2005 ad oggi; ideatrice e docente del "Laboratorio di lettura creativa"; docente "esperta" nel progetto Pon "Laboratorio di scrittura creativa" tenuto presso l'Istituto Comprensivo di San Vito sullo Ionio dal 18 marzo al 27 maggio 2011; docente di lingua italiana nel "Corso di formazione Shukran" per migranti tenuto a Maida a Marzo 2011; autrice e docente della lezione letteraria "l'Italia unita dalle donne e dagli uomini" (rappresentata per la celebrazione dei 150 anni dell'unita' d'Italia negli istituti scolastici regionali e nei teatri cittadini dal 16 dicembre 2010); docente nel "corso per mediatori transculturali" promosso dall'Asp di Catanzaro, e referente sulla "metodologia di accoglienza" presso i centri antiviolenza delle donne abusate; docente e relatrice sulla "violenza ai minori e psicologia infantile" nell'ambito del "corso per mediatori transculturali"; autrice e interprete (dal 2007) della lezione-spettacolo "Contro i diritti negati" per gli allievi degli istituti scolastici di primo e secondo grado. Autrice dei romanzi: "Storia d'amore, di lotta e liberta'" e "Le colonne di Emma" pubblicati rispettivamente nel 2006 e nel 2008 dalle case editrici Rubbettino e Altromondoeditore. Autrice e interprete del testo teatrale "Contro i diritti negati" premiato da Amnesty International come migliore spettacolo sui diritti umani nell'anno 2008. Fondatrice del movimento antirazzista di Catanzaro (nato il 4 ottobre 2008). Componente della Commissione per le Pari Opportunita' del Comune di Catanzaro (dal 6 giugno 2007). Tra i riconoscimenti ricevuti: vincitrice della Prima edizione del Premio di Poesia "Vivarium"  con la pubblicazione dell'opera "Che fare?" il 14 luglio 2005; vincitrice di un attestato di benemerenza al concorso di poesia "Voci di donne" il 28 giugno 2005; vincitrice del Premio Letterario "Il ramuscello d'ulivo", II edizione 2007, Menzione d'onore - Sezione Narrativa con il romanzo "Storia d'amore, di lotta e liberta'"; vincitrice del Premio di Poesia "Per Giulia", I edizione 2011, con la lirica "A te" (concorso promosso dalla Regione Lazio); presente dal 2006 alla Fiera Internazionale del Libro di Torino con entrambi i romanzi sopra citati. Cfr. anche l'intervista nei "Telegrammi della nonviolenza in cammino" n. 292]

 

- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' stato il significato piu' rilevante della marcia Perugia-Assisi in questi cinquanta anni?

- Anna Pascuzzo: A mio avviso la marcia ha avuto l'essenziale e fondamentale compito di vedere insieme, sulla stessa strada, donne e uomini di ogni parte del mondo, tutti li' a fare quei passi verso lo stesso obiettivo: la pace. Ecco, per me il senso della marcia e' stare insieme per costruire un mondo in pace.

*

- "La nonviolenza e' in cammino": E cosa caratterizzera' maggiormente la marcia che si terra' il 25 settembre di quest'anno?

- Anna Pascuzzo: Il senso della marcia, quello piu' profondo, resta sempre lo stesso: costruire insieme la pace.

*

- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' lo "stato dell'arte" della nonviolenza oggi in Italia?

- Anna Pascuzzo: Per rispondere a questa domanda devo fare uno sforzo di memoria di non poco conto, devo tenere ben in mente gli ultimi disastrosi vent'anni della storia d'Italia, storia che ha visto leggi violente, governi volgari e menefreghisti rispetto al tema della nonviolenza, incapaci di affrontare la violenza esistente e predisposti sempre a fomentarne nuove forme, penso alla violenta legge Bossi-Fini, all'opposizione all'aggravante di omofobia nei casi di reati contro la persona.

*

- "La nonviolenza e' in cammino": Quale ruolo puo' svolgere il Movimento Nonviolento fondato da Aldo Capitini, e gli altri movimenti, associazioni e gruppi nonviolenti presenti in Italia?

- Anna Pascuzzo: Questo importante movimento e tutti i movimenti possono e devono sensibilizzare i cittadini all'importanza e soprattutto alla necessita' della nonviolenza.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quali i fatti piu' significativi degli ultimi mesi in Italia e nel mondo dal punto di vista della nonviolenza?

- Anna Pascuzzo: Gli unici fatti "significativi" arrivano dall'indignazione civile di molti cittadini che finalmente rifiutano di essere trattati come sudditi di un sistema basato scientificamente sulla violenza e sulla repressione.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Su quali iniziative concentrare maggiormente l'impegno nei prossimi mesi?

- Anna Pascuzzo: Le uniche risposte possibili sono fatte di carne ed ossa, siamo noi a doverci mobilitare perche' questa brutta deriva abbia un termine.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Se una persona del tutto ignara le chiedesse "Cosa e' la nonviolenza, e come accostarsi ad essa?", cosa risponderebbe?

- Anna Pascuzzo: La nonviolenza e' una pratica di vita, non e' teorizzare un mondo migliore, e' pensare di volerlo fare questo mondo, viverci davvero, creare i presupposti perche' l'odio non si alimenti, eliminare i bisogni e i privilegi, liberare i cittadini dalla schiavitu' del denaro, dalla necessita' di chiedere un "favore". Una societa' nonviolenta e' prima di tutto una societa' libera.

 

9. VERSO LA MARCIA PERUGIA-ASSISI. SEI DOMANDE A EMANUELE PETRIGLIA

[Ringraziamo Emanuele Petriglia (per contatti: lele8225 at libero.it) per questa intervista.

Emanuele Petriglia vive a Viterbo e lavora a Roma; laureato in Scienze Forestali e Ambientali presso la facolta' di Agraria dell'Universita' degli Studi della Tuscia con una tesi su "Applicazione di un sistema di gestione ambientale secondo la norma ISO 14001 ad uno stabilimento industriale nella provincia di Roma", sta ora conseguendo una seconda laurea in Economia. Da sempre impegnato in difesa della natura, fa parte del coordinamento "Salviamo l'Arcionello" e del Comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo]

 

- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' stato il significato piu' rilevante della marcia Perugia-Assisi in questi cinquanta anni?

- Emanuele Petriglia: Il 24 settembre 1961 si svolge la prima marcia della pace, ideata da Aldo Capitini: e' sicuramente densa di significati, il piu' rilevante e' che migliaia di persone con uno scopo comune, quello della pace e la giustizia, marciano insieme cercando di far capire a chi governa che solo la pace porta la pace. Non esistono guerre di pace, come non esistono guerre giuste. Solo la nonviolenza puo' essere uno strumento di pace e collaborazione tra i popoli.

*

- "La nonviolenza e' in cammino": E cosa caratterizzera' maggiormente la marcia che si terra' il 25 settembre di quest'anno?

- Emanuele Petriglia: Oltre ad essere il cinquantesimo anniversario della marcia, quest'anno sara' un evento ancor piu' carico di emozioni, se pensiamo alle vittime innocenti delle guerre in Libia e in Afghanistan, ai nostri militari caduti in questo conflitto.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' lo "stato dell'arte" della nonviolenza oggi in Italia?

- Emanuele Petriglia: Oggi in Italia la nonviolenza ha sicuramente un ruolo importante dal punto di vista sociale, pero' e' ancora troppo inascoltata dagli organi dello Stato; se, ad esempio, invece di stanziare fondi per l'acquisto di cacciabombardieri questi fondi venissero impiegati peri servizi sociali, sarebbe un sicuro guadagno per tutta la societa'.

*

- "La nonviolenza e' in cammino": Quale ruolo puo' svolgere il Movimento Nonviolento fondato da Aldo Capitini, e gli altri movimenti, associazioni e gruppi nonviolenti presenti in Italia?

- Emanuele Petriglia: Il ruolo che possono svolgere e' sicuramente di primaria importanza, un ruolo educativo verso le nuove generazioni che saranno gli uomini di domani, un ruolo rieducativo verso gli uomini di adesso che credono che la violenza e la guerra siano metodi per risolvere le controversie, quando in realta' solo la pace, il dialogo e la giustizia sociale garantiscono una pace e un'armonia duratura tra i popoli.

*

- "La nonviolenza e' in cammino": Su quali iniziative concentrare maggiormente l'impegno nei prossimi mesi?

- Emanuele Petriglia: Credo che uno degli impegni del Movimento Nonviolento nei prossimi mesi sia quello di cercare di far ritirare l'esercito italiano dal territorio afgano; cercare un dialogo con le forze dell'ordine, educandole alla nonviolenza, visto ad esempio gli ultimi avvenimenti che hanno coinvolto i partecipanti alle manifestazioni organizzate dal movimeno No-Tav in Val di Susa; e una continua campagna d'informazione e sensibilizzazione sull'importanza dell'azione nonviolenta.

*

- "La nonviolenza e' in cammino": Se una persona del tutto ignara le chiedesse "Cosa e' la nonviolenza, e come accostarsi ad essa?", cosa risponderebbe?

- Emanuele Petriglia: Credo che la nonviolenza sia una scelta di vita, un lungo cammino da compiere, che se intrapreso puo' portare a grandi risultati. Ci si puo' avvicinare in tanti modi alla nonviolenza, come conoscenza generale anche tramite la rete, ma sicuramente uno dei modi migliori e' conoscere alcune realta' attive, in cui persone di elevato spessore morale e sociale lavorano quotidianamente affinche' un giorno possa esistere un mondo senza guerre e soprusi.

 

10. EDITORIALE. BENITO D'IPPOLITO: RILEGGO VECCHIE PAGINE INGIALLITE

[Ringraziamo il nostro buon amico Benito D'Ippolito per questo intervento]

 

Rileggo vecchie pagine ingiallite

dei crimini italiani coloniali:

deportazioni, stragi, uso d'iprite,

torture, impiccagioni, tutti i mali

 

che menti scellerate e pervertite

sanno pensare ed attuar bestiali,

sevizie ed uccisioni infinite

con fruste, con cannoni, con pugnali...

 

E oggi che l'Italia nuovamente

sul popolo di Libia si accanisce

e ancora mena strage algidamente

 

e carni umane ancora abbrustolisce

con i bombardamenti sulla gente,

perche' noi questo orror non s'impedisce?

 

11. EDITORIALE. OSVALDO CAFFIANCHI: TRA ALLORA ED OGGI NON C'E' DIFFERENZA

[Ringraziamo il nostro buon amico Osvaldo Caffianchi per questo intervento]

 

Tra allora ed oggi non c'e' differenza:

la guerra genocida dei fascisti

per sterminare ogni resistenza

in Africa, rinnova i suoi piu' tristi

 

ed ignobili fasti di potenza

macellatrice nei raid neonazisti

dei bombardieri Nato: una violenza

che d'infinito odio fara' acquisti

 

e nel deserto fa nuovo deserto.

Diceva bene quel Bertoldo, il ventre

della bestia hitleriana essere ancora

 

fecondo: e tu lo vedi bene ora

e a quella bestia devi opporti mentre

complicita' le hanno troppi offerto.

 

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VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Numero 399 del 17 agosto 2011

 

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