Telegrammi. 643
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- Date: Wed, 10 Aug 2011 00:15:08 +0200 (CEST)
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 643 del 10 agosto 2011
Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it
Sommario di questo numero:
1. Peppe Sini: I bambini di Zlitan
2. Sette domande a Virginia Del Re
3. Sette domande a Lorenzo Guadagnucci
4. Sette domande a Vittorio Pallotti
5. Sette domande a Gianni Pittella
6. Luciano Bonfrate: Hannah Arendt
7. Luciano Bonfrate: Virginia Woolf
8. Segnalazioni librarie
9. La "Carta" del Movimento Nonviolento
10. Per saperne di piu'
1. EDITORIALE. PEPPE SINI: I BAMBINI DI ZLITAN
La Nato che ora stermina i bambini
in Libia con i suoi bombardamenti
e tu non odi i pianti ed i lamenti:
impongono il silenzio gli assassini.
Li finanziamo noi questi abomini
li finanziamo noi questi tormenti
noi massacriamo quelle inermi genti
brandiamo noi quei raffi e quegli uncini.
Cessi la guerra, cessino le stragi
cessi l'Italia di partecipare
alla congrega degli orchi malvagi
intenti a carne umana macellare
e a seminar di odio altri contagi
nel gorgo in cui l'umanita' scompare.
2. VERSO LA MARCIA PERUGIA-ASSISI. SETTE DOMANDE A VIRGINIA DEL RE
[Ringraziamo Virginia Del Re (per contatti: virdelre at tin.it) per questa intervista.
Virginia Del Re, cresciuta a Firenze, ha fatto gli studi universitari a Roma a indirizzo classico e orientale (Indologia, Storia delle religioni). Negli anni '60 ha vissuto e studiato in Iran (Universita' di Teheran) e poi in Africa Occidentale (Ghana e Nigeria). Al rientro in Italia ha scelto di insegnare Lingue straniere moderne (invece che classiche) e per molti anni e' stata docente di Lingua e letteratura inglese nei licei scientifici, a Roma e a Pisa. Dal 1982 vive a Pisa. Ha condotto progetti di ricerca e sperimentazione in didattica nell'Universita' della Tuscia. Per l'universita' di Pisa (1998-2001) ha svolto corsi e seminari in Linguistica inglese (Lessico, Semantica Storica, il lessico in Shakespeare, Genere e Linguaggio, etc.). Ha vissuto e tuttora soggiorna spesso in Inghilterra, patria di suo marito. Dell'Inghilterra ama molto, oltre al paesaggio e alla letteratura, la grande varieta' delle culture che la abitano (con tutte le difficolta' ancora irrisolte, l'integrazione c'e' e si vive). Da sempre si sente cittadina del mondo e ha mantenuto nel tempo l'interesse originario per le culture extraeuropee, India e Iran in particolare, e in generale per la diversita' delle civilta' umane, le loro tradizioni e credenze, miti e religioni, arte e letteratura, facendone impegno anche sul piano didattico, con attivita' e ricerca sulle tematiche dello Sviluppo e dell'Interculturalita', corsi, seminari, incontri nelle scuole. In questo ambito: sei conferenze "Crossroads of Civilizations: Persia", per il Dept. of Continuing Education, Sheffield Univ., Uk, 1981-82); Seminario "Insegnare i temi dello Sviluppo: un percorso interdisciplinare", Cies e Provincia di Pisa, 1987; "La didattica della Lingua Inglese in percorsi di Educazione Multiculturale", Provincia di Pisa - Cidi - Cies, 1989; "An English Multicultural Itinerary for the Triennio", Relazione e Workshop al Convegno Lend, Montecatini 1992; "Esperienze di percorsi didattici in lingua straniera: la didattica interculturale", seminario per Cidi e Provincia di Pisa, 1993; "Incontro con la poesia africana: Kofi Awoonor, Leopold Sedar Senghor, Wole Soyinka" per Cies - Commissione Comunita' Europee - Regione Toscana -Progetto biblioteche per un'educazione interculturale, seminari: Livorno, 1994; Pisa, 1994; "La conoscenza della lingua come elemento necessario per l'integrazione", Tavola rotonda, San Miniato (Pi), 2000 (organizzata dalla Provincia di Pisa); "Se lo sguardo e' di una donna: Nadine Gordimer", seminario per il ciclo "Incontro con l'Altro", con P. Bora, Ets, Pisa 2002; incontri con le scuole nell'ambito del Progetto "Diritti delle donne e Integralismi", con l'Associazione "Casa della Donna" di Pisa - Regione Toscana, 2001-2002. Dagli anni '90 si interessa in modo particolare alla politica della pace e alla politica delle donne, alle tematiche di genere sociali e psicologiche; socia della Associazione casa della donna, Pisa; coordinatrice Gruppo Saperi e Cultura di Genere per il Consiglio Cittadino Pari Opportunita' di Pisa dal 2004-2009. Progettazione e relazioni introduttive ai Convegni: Viaggio tra le donne dell'India, Pisa, 2005; Diritti delle donne e multiculturalita' (La Cina e le donne, oggi; l'Iran e i diritti delle donne); Pisa, 2006. Presidente eletta del Coordinamento Movimenti e Associazioni di donne della Provincia di Pisa. Progettazione e relazioni introduttive ai Convegni del Coordinamento: Rappresentanza politica e diritti delle donne: Il ruolo delle associazioni di donne, 2003; Donne Artiste, 2004; Maternita' oggi, tra desiderio e rifiuto, 2005; Diritti delle donne e laicita', 2006; Le eta' della donna, 2007; Donne tra immagine e rappresentazione, 2008. Fa parte del direttivo dell'Associazione Casa della donna di Pisa, di cui e' stata presidente dal 2007 al 28 aprile 2011. Ha fatto parte dal 1994 al 2006 del Gruppo di lettura "La Luna", Associazione Casa della donna, Pisa. Tra le opere di Virginia Del Re: The Wonder of Creation, an Essay on Sufism and Science, in The Pari Dialogues, Pari Publishing, 2007; cura e introduzione degli Atti del Convegno "Maternita' oggi, tra desiderio e rifiuto", Provincia di Pisa, 2007; Persia Mystica, Poeti sufi dell'eta' classica, Ets, Pisa 2004; La Luna e i diari delle donne, in Leggere i Diari, a cura del Gruppo La Luna, Pisa 1996; Insegnare i Temi dello Sviluppo, sei quaderni, 1992-99, trad. e adattamento del progetto Teaching Development Issues, University of Manchester, Uk, Pacini Editore, per la Provincia di Pisa; In Their Own Words: Writers from Three Continents, antologia delle letterature del Paesi ex-coloniali di area anglofona, con L. Paggiaro, Loescher Editore, Torino 1994; Da Shakespeare a Chinua Achebe. Percorso letterario multiculturale in lingua inglese per il Triennio dei Licei, con L. Paggiaro, 1992 (finalista Premio del Cies per i dieci migliori materiali didattici, 1992). In preparazione: Donne dell'India tra mito e letteratura. Ha realizzato varie traduzioni da e in inglese. Cfr. anche l'ampia intervista apparsa sui "Telegrammi della nonviolenza in cammino" n. 271]
- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' stato il significato piu' rilevante della marcia Perugia-Assisi in questi cinquanta anni?
- Virginia Del Re: Mi sembra che oltre al significato primario di celebrare e richiamare alla mente di tutte e tutti il valore assoluto della pace, e la necessita' di esserci per riflettere e agire in prima persona per diffonderla e realizzarla, sia fondamentale l'esperienza del trovarsi insieme, con persone conosciute e sconosciute, in un appuntamento denso di significati condivisi. Credo che il sentimento doloroso di isolamento sia piu' forte e piu' diffuso di quanto appaia - e forse si abbia voglia di ammettere - in questa nostra societa', e cammina dentro le persone insieme a un crescente senso di inutilita' e di impotenza. La gioia e la forza che vengono dal ri-trovarsi in tante e tanti per una finalita' alta e comune e' enorme. E ne abbiamo veramente bisogno in questi giorni molto bui.
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- "La nonviolenza e' in cammino": E cosa caratterizzera' maggiormente la marcia che si terra' il 25 settembre di quest'anno?
- Virginia Del Re: L'accento speciale posto sul lavoro nelle e con le scuole, mi pare. E' fondamentale, indispensabile lavorare per incidere il piu' presto possibile sulle norme e strutture culturali profonde, sugli orientamenti e comportamenti imposti dagli stereotipi sociali, di genere, classe, etnia, ecc. e sulle immagini mentali interiorizzate. Soprattutto attraverso la visione alternativa - sovversiva, in questo senso -, della nonviolenza prima ancora che con "la pace", che tutti, come dice anche Capitini, "ovviamente vogliono".
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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' lo "stato dell'arte" della nonviolenza oggi in Italia?
- Virginia Del Re: Non so rispondere su dati obiettivi. Il mio stato d'animo, per quello che vedo, leggo e sento, mi induce a una valutazione pessimistica. Ma spero di sbagliarmi. Perche' e' vero che senza l'utopia le montagne non si muovono; e allora, voi almeno ci siete, e io sono qui che vi scrivo come hanno fatto tante altre e tanti altri, e dunque il dialogo e' vivo e non puo' essere che fecondo. E la marcia del cinquantesimo anniversario si fara'.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale ruolo puo' svolgere il Movimento Nonviolento fondato da Aldo Capitini, e gli altri movimenti, associazioni e gruppi nonviolenti presenti in Italia?
- Virginia Del Re: Costituire una presenza costante, diffusa, capace di proporre risposte concrete, alternative possibili, realistiche, alle situazioni usuali di conflitto, forza, avidita' e potere.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Quali i fatti piu' significativi degli ultimi mesi in Italia e nel mondo dal punto di vista della nonviolenza?
- Virginia Del Re: Non so dare una risposta accurata. Ma penso che anche se non "tecnicamente" il movimento "Se non ora quando" delle donne del 13 febbraio e di luglio a Siena abbia dato prova di spirito e di azione nonviolenta. Nonviolenta e' stata la risposta della Norvegia alla violenza della strage. Se penso alle dichiarazioni nei nostri telegiornali dopo avvenimenti cruenti... E non dobbiamo mai dimenticare le azioni delle persone e delle associazioni che stanno dalla parte della giustizia e della pace, per esempio in Israele, in Africa, in Asia. Sono una goccia nel mare, rispetto alla prevaricazione dominante, ma sono tantissime e "gutta cavat", con quel che segue.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Su quali iniziative concentrare maggiormente l'impegno nei prossimi mesi?
- Virginia Del Re: Raggiungere i media piu' influenti: giornali, tg, i talkshows, i social networks. Per spiegare ancora piu' concretamente e piu' diffusamente dove e come la violenza e' presente tra noi, quotidianamente, sotto mentite spoglie e maschere varie. Non solo sono violenza e figli della violenza la fame nel Corno d'Africa e gli ostacoli e l'uso distorto degli aiuti umanitari, e la guerra diffusa, la repressione violenta dei movimenti per la liberta' e i diritti, che siano la Palestina, la Siria, la Libia, e il continuo ricchissimo commercio delle armi: queste sono le forme manifeste della violenza. E' pero' forse meno ovvio, piu' subdolo, che violento e' il cosiddetto "mercato", sempre piu' simile a una specie di Moloch, del tutto astratto e per questo piu' terrificante. Non serve quasi piu' nemmeno la menzione di un scambio di beni e merci reali, e' solo ed esclusivamente denaro che ri-produce se stesso, e il potere che gli sta attaccato. Sta diventando una forma diffusa di terrorismo globale, e contro gli occidentali stessi, quelli non ricchi, almeno. E la poverta', l'incertezza del futuro, fanno paura a tutte e tutti (santi a parte) e l'impossibilita' di capire e agire crea nebbia, confusione. Spiegare i meccanismi di questo moloch e scoprirne le strumentalita' politiche, sarebbe un servizio che gli economisti nonviolenti potrebbero rendere a tutte le persone. E naturalmente offrire le possibili risposte nonviolente. Cercare per questo rappresentanti in Parlamento... Mi piacerebbe anche che fosse in qualche modo meglio illuminato il rapporto tra il movimento nonviolento e la lotta alla violenza sulle donne, in tutto il mondo...
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- "La nonviolenza e' in cammino": Se una persona del tutto ignara le chiedesse "Cosa e' la nonviolenza, e come accostarsi ad essa?", cosa risponderebbe?
- Virginia Del Re: Direi che la nonviolenza e' un'aspirazione difficile, ma non impossibile. Credo che la inviterei a seguire i preparativi e la storia della marcia per la pace, almeno su Internet; e ricorrerei al vostro foglio, a Gandhi, a Mandela, a Flavio Lotti, e soprattutto a riflettere e discutere con altre persone.
3. VERSO LA MARCIA PERUGIA-ASSISI. SETTE DOMANDE A LORENZO GUADAGNUCCI
[Ringraziamo Lorenzo Guadagnucci (per contatti: guadagnucci at libero.it) per questa intervista.
Lorenzo Guadagnucci, giornalista, e' fra i fondatori del Comitato Verita' e Giustizia per Genova e del gruppo Giornalisti contro il razzismo. Ha pubblicato, fra l'altro, Noi della Diaz (Altreconomia 2002); Il nuovo mutualismo (Feltrinelli 2007); Parole sporche (Altreconomia 2010)"; L'eclisse della democrazia (con Vittorio Agnoletto, Feltrinelli 2011). Cfr. anche l'intervista nei "Telegrammi della nonviolenza in cammino" n. 359]
- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' stato il significato piu' rilevante della marcia Perugia-Assisi in questi cinquanta anni?
- Lorenzo Guadagnucci: Il significato profondo e' cambiato nel corso del tempo. Cinquant'anni fa costituiva un segno di rottura rispetto al clima culturale e politico della guerra fredda. In seguito ha tenuto aperta una finestra di liberta' e di nonviolenza in un mondo dominato da una logica militarista, sotto le spoglie di una "realpolitik" solo in apparenza ragionevole.
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- "La nonviolenza e' in cammino": E cosa caratterizzera' maggiormente la marcia che si terra' il 25 settembre di quest'anno?
- Lorenzo Guadagnucci: Sara' una marcia difficile: perche' si riaggancia, appunto, a un evento di rottura e di grande spessore etico e culturale, ma rischiera' di mostrarsi inadeguata a un compito del genere.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' lo "stato dell'arte" della nonviolenza oggi in Italia?
- Lorenzo Guadagnucci: C'e' un potenziale altissimo, perche' le lotte contro l'oppressione e lo sfruttamento si stanno moltiplicando e c'e' una diffusa consapevolezza che la tecnica nonviolenta e' la forma di lotta che piu' di ogni altra consente di coinvolgere persone e di comunicare con i cittadini piu' lontani; d'altronde c'e' una bassa coscienza politica nonviolenta. In alcuni punti caldi, penso alla Val di Susa, questa coscienza e' molto elevata, ma c'e' anche una forte esposizione al ricorso a metodi di lotta piu' tradizionali (e a mio avviso assai piu' graditi a quei poteri che stanno cercando di imporre con la forza un'opera sbagliata, inutile, dannosa: per loro e' molto importante avere "giustificazioni" da esibire di fronte all'opinione pubblica).
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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale ruolo puo' svolgere il Movimento Nonviolento fondato da Aldo Capitini, e gli altri movimenti, associazioni e gruppi nonviolenti presenti in Italia?
- Lorenzo Guadagnucci: Mi pare che il Movimento nonviolento, in questa fase storica, sia una voce troppo flebile: non riesce ad essere capofila dei nonviolenti, magari non per colpa sua (o non solo sua). D'altronde ci sono gruppi e singoli che a quella tradizione e a quell'esperienza si rifanno: forse e' arrivato il momento di trovare una via di rilancio, forse una grande convenzione nonviolenta che serva anche da luogo di elaborazione e affiancamento per quelle situazioni di lotta - dalla Val di Susa ai migranti alle fabbriche - che gia' si stanno confrontando col potere e con le insidie tipiche di un sistema politico fortemente mediatizzato. Credo che un lavoro culturale e formativo sia oggi indispensabile.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Quali i fatti piu' significativi degli ultimi mesi in Italia e nel mondo dal punto di vista della nonviolenza?
- Lorenzo Guadagnucci: In Italia la Val di Susa, in Europa il movimento degli indignados, in Palestina la protesta nonviolenta che pare si stia radicando (aspetto con ansia che in Israele prenda forza un movimento analogo, che faccia da sponda).
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- "La nonviolenza e' in cammino": Su quali iniziative concentrare maggiormente l'impegno nei prossimi mesi?
- Lorenzo Guadagnucci: Val di Susa e grandi opere, lotte dei migranti per i diritti fondamentali.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Se una persona del tutto ignara le chiedesse "Cosa e' la nonviolenza, e come accostarsi ad essa?", cosa risponderebbe?
- Lorenzo Guadagnucci: La nonviolenza e' la lotta per la liberta' e i diritti condotta con il massimo di partecipazione, di rispetto e di dialogo, in modo che non si gettino i semi di nuove sopraffazioni, nuove violenze, nuove subordinazioni. Il modo migliore per accostarsi alla nonviolenza e' condurre una vita quotidiana che il piu' possibile si ispiri ai principi della nonviolenza, quindi nonmenzogna, vegetarianesimo (meglio veganismo), sobrieta' etc.
4. VERSO LA MARCIA PERUGIA-ASSISI. SETTE DOMANDE A VITTORIO PALLOTTI
[Ringraziamo Vittorio Pallotti (per contatti: vittoriopallotti at libero.it) per questa intervista.
Per un profilo di Vittorio Pallotti dall'ampia intervista apparsa nei "Telegrammi della nonviolenza in cammino" n. 303 riprendiamo la seguente breve notizia biografica: "Vittorio Pallotti, nato a Bologna nel 1937, ha insegnato scienze naturali, chimica e geografia negli istituti tecnici fino al 1978. E' stato assistente volontario all'Istituto di Geografia dell'Universita' di Bologna e collaboratore dell'Istituto di Pedagogia nella stessa Universita'. Nel 1967 ha collaborato, coinvolgendo i suoi studenti, all'insediamento a Bologna della prima Comunita' di Emmaus. Nel 1968 e 1969 ha fatto parte della segreteria del Comitato nazionale per la pace in Biafra (Nigeria). Dal 1979 al 1983 ha militato nella Lega per il Disarmo Unilaterale di Carlo Cassola, partecipando ai blocchi della base missilistica di Comiso (Sicilia) e alla Marcia antimilitarista internazionale Catania-Comiso. In questi anni e' maturata l'amicizia con Davide Melodia, per due anni segretario del Movimento Nonviolento e, contemporaneamente, della Lega per il Disarmo Unilaterale (Ldu). Amicizia che si e' mantenuta e sviluppata fino alla sua morte (2006). Nel 1981-82, come membro della segreteria Ldu, ha sostenuto l'adesione alla Campagna di obiezione di coscienza alle spese militari, da poco lanciata da Mir e Movimento Nonviolento. Nel 1984 e' stato cofondatore dell'Associazione bolognese "Antimilitarismo e Disobbedienza Nonviolenta - Adn", promotrice, all'interno del "Coordinamento Antimilitarista Bolognese - Cab" di molte azioni nonviolente. Nella prima meta' degli anni '80 ha partecipato alle grandi manifestazioni europee contro gli euromissili, nel corso delle quali ha avuto la possibilita' di raccogliere un primo nucleo di manifesti pacifisti con cui e' stato possibile organizzare la I Mostra bolognese del "Manifesto contro la guerra e la corsa agli armamenti, per l'educazione alla pace e alla nonviolenza" (1985). Nel 1993 ha cofondato il Centro di Documentazione del Manifesto Pacifista Internazionale - Cdmpi divenuto, nel giro di pochi anni, la piu' ampia raccolta di manifesti pacifisti al mondo (3.940 esemplari all'agosto 2010). Grazie ad essa sono state realizzate, e continuano a realizzarsi, mostre tematiche itineranti che hanno fatto conoscere storia, obiettivi e azioni di personaggi e organismi che hanno lavorato e lottato per la pace. Nel 2001, in qualita' di presidente del Cdmpi, ha promosso l'adesione di questo organismo alla Rete Internazionale dei Musei per la Pace. Da diversi anni fa parte del Coordinamento politico della Campagna di Obiezione di Coscienza alle Spese Militari per la Difesa Popolare Nonviolenta - Osm-Dpn. Dal 2001 fa parte dell'Associazione "Percorsi di Pace" di Casalecchio di Reno (Bologna) con la quale ha promosso la fondazione della Casa per la pace "La Filanda" ove, dal marzo 2006, hanno sede, tra l'altro, il Cdmpi e il Centro di Documentazione per la Pace. In rappresentanza di alcune associazioni pacifiste emiliano-romagnole e' stato cofondatore negli anni '90 del Comitato promotore della Scuola di Pace di Monte Sole (Marzabotto), trasformatasi nel 2002 in "Fondazione Scuola di Pace di Monte Sole". Di quest'ultima ha fatto parte in qualita' di membro del Consiglio di amministrazione fino al 2009. Autore di vari articoli e saggi in campo geografico, storico, pedagogico, pacifista. Di quest'ultimo settore segnaliamo i volumi di cui e' stato autore o coautore: Perche', catalogo della "Mostra del manifesto contro la guerra e la corsa agli armamenti, per l'educazione alla pace e alla nonviolenza", Bologna 1987; 50 anni di pace sui muri d'Europa: 1950-2000, Cdmpi, Bologna 2000; Camminare per la pace - marce e cammini per la pace e la nonviolenza, Cdmpi e Casa per la pace "La Filanda", Casalecchio di Reno (Bologna) 2009"]
- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' stato il significato piu' rilevante della marcia Perugia-Assisi in questi cinquanta anni?
- Vittorio Pallotti: Far conoscere e apprezzare la nonviolenza a un numero crescente di persone.
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- "La nonviolenza e' in cammino": E cosa caratterizzera' maggiormente la marcia che si terra' il 25 settembre di quest'anno?
- Vittorio Pallotti: Il coinvolgimento, piu' che negli anni passati, dei giovani e delle scuole; oltre che, mi sembra di capire, degli enti locali e di molte associazioni. La ritrovata unita' tra la tradizionale componente pacifista e quella piu' genuinamente nonviolenta.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' lo "stato dell'arte" della nonviolenza oggi in Italia?
- Vittorio Pallotti: Se bene interpreto l'espressione "stato dell'arte", mi sembra che si possano individuare due livelli: uno, popolare di base, che ha visto una notevole penetrazione nella societa' italiana dell'idea e della pratica nonviolenta (in particolare nelle lotte sociali); un secondo livello, di tipo politico-istituzionale, che si e' "chiuso a riccio", ignorando o travisando (volutamente o meno) nella prassi istituzionale, nell'informazione e nella propaganda, tutto quanto si muoveva in ambito nonviolento.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale ruolo puo' svolgere il Movimento Nonviolento fondato da Aldo Capitini, e gli altri movimenti, associazioni e gruppi nonviolenti presenti in Italia?
- Vittorio Pallotti: Come sempre, un ruolo fondamentale. E' pero' necessario che, salvaguardando i principi di fondo della nonviolenza, i movimenti e i gruppi nonviolenti prestino una maggiore attenzione agli aspetti politico-istituzionali e culturali della societa' italiana (partiti, sindacati, enti locali, mezzi di informazione, scuole, magistratura e forze dell'ordine...) con i quali a volte sara' necessario esercitare, con pazienza e perseveranza, le dovute pressioni e sollecitazioni.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Quali i fatti piu' significativi degli ultimi mesi in Italia e nel mondo dal punto di vista della nonviolenza?
- Vittorio Pallotti: In Italia: le lotte nonviolente a Vicenza (No Dal Molin), Val di Susa (No Tav), Napoli (gestione dei rifiuti); le lotte nonviolente dei precari e degli operai di molte fabbriche in crisi; le lotte del Partito Radicale contro il sovraffollamento delle carceri e per una riforma della giustizia; le ultime, vincenti iniziative refendarie su acqua bene comune e nucleare. Nel mondo: le rivolte nonviolente dei popoli nordafricani e del Vicino Oriente (anche ispirate, soprattutto in Egitto, dalla conoscenza e diffusione dell'opera di Gene Sharp, Politica dell'azione nonviolenta); le marce dei buddisti in tutto il mondo contro le guerre e per il rispetto dei diritti umani; le iniziative nonviolente internazionali per la pace in Palestina (Freedom Flotilla, Campagna Bds Boicottaggio - disinvestimento - sanzioni, raccolta firme da parte di organizzazioni internazionali come, ad esempio: "Avaaz.org" e "Jewish Voice for Peace").
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- "La nonviolenza e' in cammino": Su quali iniziative concentrare maggiormente l'impegno nei prossimi mesi?
- Vittorio Pallotti: Educazione alla nonviolenza, ovunque possibile (non solo nelle scuole). Partecipare o appoggiare in tutti i modi possibili le lotte nonviolente in corso da anni (No-Tav, rifiuti, lotte antimafie...).
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- "La nonviolenza e' in cammino": Se una persona del tutto ignara le chiedesse "Cosa e' la nonviolenza, e come accostarsi ad essa?", cosa risponderebbe?
- Vittorio Pallotti: Risponderei che: la risposta piu' completa alla domanda, piu' che da una mia sempre troppo limitata e parziale definizione, la si puo' agevolmente trovare sulla Rete (Google o altri motori di ricerca) alla voce "definizione di nonviolenza"; la risposta piu' convincente la si puo' trovare nella conoscenza della testimonianza di alcuni personaggi (viventi e non) che hanno agito e sperimentato la nonviolenza quotidianamente e per tutta la vita: da padre Zanotelli a don Ciotti, da Gesu' a Gandhi a Martin Luther King.
5. VERSO LA MARCIA PERUGIA-ASSISI. SETTE DOMANDE A GIANNI PITTELLA
[Ringraziamo Gianni Pittella (per contatti: gianni.pittella at europarl.europa.eu) per questa intervista.
Gianni Pittella e' nato a Lauria il 19 novembre del 1958, e' sposato e padre di due figli. Vive a Lauria in contrada Rosa. Laureato in Medicina e Chirurgia, e' specialista in Medicina Legale e delle Assicurazioni. Innamorato della politica come passione civile, entra giovanissimo nella Federazione Giovanile Socialista, di cui diventa segretario regionale e membro della direzione nazionale. Consigliere comunale di Lauria nel 1979, e' nell'80 il piu' giovane consigliere regionale d'Italia. Nell'esperienza regionale svolge ruoli diversi, da quello politico di capogruppo a quello di governo, di assessore alla Cultura prima e poi alle Attivita' Produttive. Candidato al Parlamento '94, nella quota proporzionale, riporta la piu' alta percentuale di voti nel Psi. Candidato alle Europee (1994), e' il primo dei non eletti con circa 30.000 preferenze. Alle elezioni politiche dell'aprile 1996 e' stato eletto alla Camera dei Deputati nel collegio Lagonegrese-Val d'Agri. Membro della Commissione Ambiente e Lavori Pubblici della Camera; membro della Commissione Politiche comunitarie della Camera; membro della Commissione speciale bicamerale sul ciclo dei rifiuti; Presidente della Sezione Interparlamentare Italia e Ucraina; Fondatore e direttore della rivista "Il Segno Mediterraneo". Il 13 giugno 1999 e' stato eletto deputato europeo. E' riconfermato al Parlamento Europeo nel giugno 2004. Viene nominato, poi, Segretario generale della Delegazione italiana nel Gruppo Pse. Membro della Commissione Bilanci del Parlamento Europeo. Relatore ombra del Bilancio Ue 2005. E' stato Relatore generale del Bilancio dell'Unione Europea del 2006. Membro della Commissione Industria, Ricerca e Energia, e della Commissione speciale temporanea per le Prospettive Finanziarie 2007-2013. Fa parte della Delegazione inter-parlamentare Ue-Moldavia e Ue-Romania. E' stato relatore generale del Bilancio Ceca e relatore permanente della Commissione Bilanci per i fondi strutturali. Ha fatto parte del Gruppo di lavoro del Pse sull'Allargamento. Responsabile per i Ds dell'Ufficio Italiani nel Mondo. Ha scritto Rosso Antico (1996), Diario di bordo (1997), Sparlare, parlare, pensare (1998), Eurodiario (1999-2000), Il Triangolo della ricchezza (2003), Europ@ (2004), Dal Sud in Europa con te (2004), Partiti europei e gruppi politici nel nuovo europarlamento dell'Unione a 25 (2004), Un'Europa per i cittadini (2006). Rieletto parlamentare europeo nel giugno 2009. E' stato eletto primo vicepresidente del Parlamento europeo nel corso della seduta plenaria del 14 luglio 2009 a Strasburgo. Membro dell'ufficio di presidenza del Parlamento europeo (l'ufficio di Presidenza e' l'organo di direzione regolamentare del Parlamento europeo). Nell'ambito dell'ufficio di presidenza, il Presidente del Parlamento europeo, Jerzy Buzek, ha affidato a Gianni Pittella, nella sua qualita' di primo vicepresidente, il compito di rappresentare il Parlamento europeo nei seguenti ambiti: Bilancio del Parlamento europeo, Conciliazione legislativa, Assemblea Parlamentare Euro Mediterranea (Apem), America latina, Politica immobiliare del Parlamento europeo, Implementazione dello statuto del deputato e dell'assistente accreditato. E' membro della commissione per il Mercato interno e la protezione dei consumatori e di quella per i Problemi economici e monetari. Fa inoltre parte della delegazione per le relazioni con l'Albania, la Bosnia-Erzegovina, la Serbia, il Montenegro e il Kosovo e della Delegazione all'Assemblea parlamentare euromediterranea]
- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' stato il significato piu' rilevante della marcia Perugia-Assisi in questi cinquanta anni?
- Gianni Pittella: Da questo evento straordinario per la sua semplicita' e per il suo impatto mediatico e' partito un messaggio universale caparbiamente ripetuto per mezzo secolo che ha dato un contributo significativo a sostegno di tutti coloro che lavorano per riavvicinare popoli e persone: siamo tutti in marcia, ritroviamoci qui ogni anno insieme sul cammino di Francesco e mostriamo pubblicamente al mondo il coraggio della nonviolenza e il superamento della paura, schierati dalla parte dell'Uomo, senza colorazioni politiche e steccati religiosi; siamo qui per interpellare la coscienza di tutti, dai grandi della terra ai piu' umili, insieme per trasformare prima di tutto noi stessi in costruttori di pace, passo dopo passo.
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- "La nonviolenza e' in cammino": E cosa caratterizzera' maggiormente la marcia che si terra' il 25 settembre di quest'anno?
- Gianni Pittella: Mai come in questo momento nella storia dell'umanita' ci sono stati cosi' tanti fuochi di guerra sparsi per il pianeta, che in una spirale inesorabile bruciano le esistenze di centinaia di milioni di persone coinvolte in persecuzioni, lutti, violenze, migrazioni drammatiche. A pagare il prezzo piu' pesante sono i piu' miseri e indifesi del sud del mondo, come le donne e i bambini. Globalizzare la lotta per la pace per fermare conflitti che nelle loro radici sono ormai senza confini, perche' universalizzati sono gli interessi economici e politici che li alimentano, e' questo il senso piu' profondo della marcia del 25 settembre che interpella ciascuno di noi, ben sintetizzato nel tema grafico del manifesto scelto quest'anno per pubblicizzare l'evento.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' lo "stato dell'arte" della nonviolenza oggi in Italia?
- Gianni Pittella: Il principio del rifiuto della violenza come mezzo per dirimere conflitti piccoli e grandi e' entrato senza dubbio nell'etica pubblica, nella coscienza collettiva e nella dimensione politica soprattutto grazie al lavoro dei movimenti e delle associazioni che nel nostro paese sono particolarmente attivi; purtroppo le buone intenzioni spesso si infrangono contro una macchina mediatica che produce cultura della violenza attraverso le produzioni televisive e cinematografiche, in particolare destinate ai bambini e agli adolescenti, la pubblicita', la rete Internet. Gli stessi modelli che regolano il ciclo lavorativo e di urbanizzazione con cui organizziamo oggi la nostra vita, producono stress e aggressivita'. Il risultato e' che per la prima volta dal dopoguerra sono sorte in Italia e in Europa formazioni politiche che alimentando le paure inconsce verso il ''diverso'' e luoghi comuni sulla necessita' della difesa della cultura ("della razza"?) occidentale da una presunta invasione islamica e dall'Africa minano il circuito della solidarieta'.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale ruolo puo' svolgere il Movimento Nonviolento fondato da Aldo Capitini, e gli altri movimenti, associazioni e gruppi nonviolenti presenti in Italia?
- Gianni Pittella: Le sfide ''interne'' ed ''esterne'' da affrontare, come ho detto, sono molte e richiedono una visione globale delle cause e dei punti di conflitto e un coinvolgimento in prima persona di ciascuno di noi che sono gli elementi caratteristici su cui Capitini ha fondato il Movimento, quindi niente da imparare sul piano dei principi e del metodo ma moltiplicare lo sforzo organizzativo che cammina sulle gambe di tutti noi per essere sempre di piu' presenti con la nostra testimonianza in ogni ambito della vita civile, con il coraggio di sempre.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Quali i fatti piu' significativi degli ultimi mesi in Italia e nel mondo dal punto di vista della nonviolenza?
- Gianni Pittella: La primavera araba credo sia il piu' grande movimento nonviolento che il mondo abbia visto nascere dai giorni della lotta di liberazione di Gandhi ad oggi, moltitudini di persone ispirate e composte in gran parte da giovani si sono ritrovate e si stanno ancora ritrovando occupando le piazze, dimostrando la loro voglia di cambiamento e di mettere fine a regimi dittatoriali violenti e repressivi di ogni forma di liberta' democratica e civile. In migliaia di marce pacifiche, armati solo dei loro corpi e della loro voce, oppongono resistenza a eserciti e milizie ben organizzati, sconfiggendoli. E' un cambiamento epocale al quale dobbiamo concorrere e che dobbiamo rafforzare rivolgendo verso sud il nostro impegno e lanciando mille ''ponti'' attraverso il Mediterraneo. Prossimo obiettivo: la pacificazione del Medio Oriente sulle ali della forza della mobilitazione popolare, in Israele e in Palestina.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Su quali iniziative concentrare maggiormente l'impegno nei prossimi mesi?
- Gianni Pittella: In Siria si sta combattendo tra la popolazione inerme e i carri armati di Assad una guerra i cui esiti potranno cambiare definitivamente le sorti di una regione che tiene sotto scacco la pace nel mondo da 60 anni. In Somalia la carestia sta moltiplicando le sofferenze di un popolo martoriato dalla guerra da 40 anni. In Inghilterra le periferie in piena rivolta riproponendoci gli stessi problemi di integrazione e di degrado che ribollono nelle banlieue francesi e sui campi di pomodoro e nei Cie italiani. Mi pare gia' questa un'agenda di tutto rispetto su cui convogliare i nostri sforzi nei prossimi mesi.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Se una persona del tutto ignara le chiedesse "Cosa e' la nonviolenza, e come accostarsi ad essa?", cosa risponderebbe?
- Gianni Pittella: La nonviolenza e' il piu' grande e prezioso insegnamento che la storia del mondo ci consegna. Su di essa si basa il diritto universale e la democrazia. Cerchiamo di essere concreti e abbracciamo l'utopia di chi con la forza della ragione e del cuore ha cambiato il corso del mondo.
6. SCORCIATOIE. LUCIANO BONFRATE: Hannah Arendt
[Ringraziamo il nostro buon amico Luciano Bonfrate per questa quartina.
Hannah Arendt e' nata ad Hannover da famiglia ebraica nel 1906, fu allieva di Husserl, Heidegger e Jaspers; l'ascesa del nazismo la costringe all'esilio, dapprima e' profuga in Francia, poi esule in America; e' tra le massime pensatrici politiche del Novecento; docente, scrittrice, intervenne ripetutamente sulle questioni di attualita' da un punto di vista rigorosamente libertario e in difesa dei diritti umani; mori' a New York nel 1975. Opere di Hannah Arendt: tra i suoi lavori fondamentali (quasi tutti tradotti in italiano e spesso ristampati, per cui qui di seguito non diamo l'anno di pubblicazione dell'edizione italiana, ma solo l'anno dell'edizione originale) ci sono Le origini del totalitarismo (prima edizione 1951), Comunita', Milano; Vita Activa (1958), Bompiani, Milano; Rahel Varnhagen (1959), Il Saggiatore, Milano; Tra passato e futuro (1961), Garzanti, Milano; La banalita' del male. Eichmann a Gerusalemme (1963), Feltrinelli, Milano; Sulla rivoluzione (1963), Comunita', Milano; postumo e incompiuto e' apparso La vita della mente (1978), Il Mulino, Bologna. Una raccolta di brevi saggi di intervento politico e' Politica e menzogna, Sugarco, Milano, 1985. Molto interessanti i carteggi con Karl Jaspers (Carteggio 1926-1969. Filosofia e politica, Feltrinelli, Milano 1989) e con Mary McCarthy (Tra amiche. La corrispondenza di Hannah Arendt e Mary McCarthy 1949-1975, Sellerio, Palermo 1999). Una recente raccolta di scritti vari e' Archivio Arendt 1. 1930-1948, Feltrinelli, Milano 2001; Archivio Arendt 2. 1950-1954, Feltrinelli, Milano 2003; cfr. anche la raccolta Responsabilita' e giudizio, Einaudi, Torino 2004; Alcune questioni di filosofia morale, Einaudi, Torino 2006, 2009; la recente Antologia, Feltrinelli, Milano 2006; i recentemente pubblicati Quaderni e diari, Neri Pozza, 2007. Opere su Hannah Arendt: fondamentale e' la biografia di Elisabeth Young-Bruehl, Hannah Arendt, Bollati Boringhieri, Torino 1994; tra gli studi critici: Laura Boella, Hannah Arendt, Feltrinelli, Milano 1995; Roberto Esposito, L'origine della politica: Hannah Arendt o Simone Weil?, Donzelli, Roma 1996; Paolo Flores d'Arcais, Hannah Arendt, Donzelli, Roma 1995; Simona Forti, Vita della mente e tempo della polis, Franco Angeli, Milano 1996; Simona Forti (a cura di), Hannah Arendt, Milano 1999; Augusto Illuminati, Esercizi politici: quattro sguardi su Hannah Arendt, Manifestolibri, Roma 1994; Friedrich G. Friedmann, Hannah Arendt, Giuntina, Firenze 2001; Julia Kristeva, Hannah Arendt, Donzelli, Roma 2005; Alois Prinz, Io, Hannah Arendt, Donzelli, Roma 1999, 2009. Per chi legge il tedesco due piacevoli monografie divulgative-introduttive (con ricco apparato iconografico) sono: Wolfgang Heuer, Hannah Arendt, Rowohlt, Reinbek bei Hamburg 1987, 1999; Ingeborg Gleichauf, Hannah Arendt, Dtv, Muenchen 2000]
Politica e' l'umanita' plurale
nel nascere e' la chiave di ogni fare
e tu devi sapere contrastare
il male radicale ed il banale.
7. SCORCIATOIE. LUCIANO BONFRATE: VIRGINIA WOOLF
[Ringraziamo il nostro buon amico Luciano Bonfrate per questa quartina.
Virginia Woolf, scrittrice tra le piu' grandi del Novecento, nacque a Londra nel 1882, promotrice di esperienze culturali ed editoriali di grande rilievo, oltre alle sue splendide opere narrative scrisse molti acuti saggi, di cui alcuni fondamentali anche per una cultura della pace. Mori' suicida nel 1941. E' uno dei punti di riferimento della riflessione dei movimenti delle donne, di liberazione, per la pace. Opere di Virginia Woolf: le sue opere sono state tradotte da vari editori, un'edizione di Tutti i romanzi (in due volumi, comprendenti La crociera, Notte e giorno, La camera di Jacob, La signora Dalloway, Gita al faro, Orlando, Le onde, Gli anni, Tra un atto e l'altro) e' stata qualche anno fa pubblicata in una collana ultraeconomica dalla Newton Compton di Roma; una pregevolissima edizione sia delle opere narrative che della saggistica e' stata curata da Nadia Fusini nei volumi dei Meridiani Mondadori alle opere di Virginia Woolf dedicati (ai quali rinviamo anche per la bibliografia). Tra i saggi due sono particolarmente importanti per una cultura della pace: Una stanza tutta per se', Newton Compton, Roma 1993; Le tre ghinee, Feltrinelli, Milano 1987 (ma ambedue sono disponibili anche in varie altre edizioni). Numerosissime sono le opere su Virginia Woolf: segnaliamo almeno Quentin Bell, Virginia Woolf, Garzanti, Milano 1974; Mirella Mancioli Billi, Virginia Woolf, La Nuova Italia, Firenze 1975; Paola Zaccaria, Virginia Woolf, Dedalo, Bari 1980; Nadia Fusini, Possiedo la mia anima. Il segreto di Virginia Woolf, Mondadori, Milano 2006; Liliana Rampello, Il canto del mondo reale. Virginia Woolf, la vita nella scrittura, Il saggiatore, Milano 2005. Segnaliamo anche almeno le pagine di Erich Auerbach, "Il calzerotto marrone", in Mimesis, Einaudi, Torino 1977]
Un'altra via, un'altra intelligenza
un altro amore del vero e del mondo
un altro movimento, piu' profondo:
il femminismo e' la nonviolenza.
8. SEGNALAZIONI LIBRARIE
Riletture
- Miguel Asin Palacios, Dante e l'Islam, Nuove Pratiche Editrice, Parma 1994, Nuove Pratiche Editrice - Est, Milano 1997, pp. XXVIII + 692.
- Erich Auerbach, Lingua letteraria e pubblico nella tarda antichita' latina e nel Medioevo, Feltrinelli, Milano 1960, 2007, pp. 320.
- Erich Auerbach, Mimesis. Il realismo nella letteratura occidentale, Einaudi, Torino 1956, 1977, 2 voll. per pp. XL + 286 (vol. I) e pp. IV + 352 (vol. II).
- Erich Auerbach, San Francesco Dante Vico e altri saggi di filologia romanza, Editori Riuniti, Roma 1987, pp. 240.
- Erich Auerbach, Studi su Dante, Feltrinelli, Milano 1963, 1977, pp. XXII + 338.
- Gianfranco Contini, Un'idea di Dante, Einaudi, Torino 1970, 1976, pp. VIII + 298.
- Bruno Nardi, Dante e la cultura medievale, Laterza, Roma-Bari 1942, 1985, pp. XLIV + 356.
9. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.
10. PER SAPERNE DI PIU'
Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 643 del 10 agosto 2011
Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it, sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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