Telegrammi. 642



 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 642 del 9 agosto 2011

Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

 

Sommario di questo numero:

1. Associazione "Respirare": Alla marcia Perugia-Assisi il 25 settembre contro guerre e razzismo, in difesa dell'umanita' e della biosfera

2. Sette domande a Marta Ghezzi

3. Sette domande a Stefano Lucarelli

4. Sette domande a Luigi Reitani

5. Una lettera di Antonia Sani

6. Sette domande a Tiziana Valpiana

7. Si e' svolto il 7 agosto a Viterbo il terzo incontro di riflessione sulla nonviolenza oggi in Italia

8. Frediano Sessi presenta "L'utopia e la conserva" di Ivana Ceresa

9. Segnalazioni librarie

10. La "Carta" del Movimento Nonviolento

11. Per saperne di piu'

 

1. APPELLI. ASSOCIAZIONE "RESPIRARE": ALLA MARCIA PERUGIA-ASSISI IL 25 SETTEMBRE CONTRO GUERRE E RAZZISMO, IN DIFESA DELL'UMANITA' E DELLA BIOSFERA

 

L'associazione "Respirare" invita a partecipare il 25 settembre 2011 alla marcia per la pace e la fratellanza dei popoli da Perugia ad Assisi promossa dalla Tavola della Pace e dal Movimento Nonviolento, nel cinquantesimo anniversario della prima marcia ideata e organizzata da Aldo Capitini.

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Contro le guerre assassine, le strutture di ingiustizia e i poteri criminali.

Contro la persecuzione razzista, la violenza maschilista, l'indifferenza che uccide.

In difesa dell'umanita' che e' una.

In difesa dell'unico mondo che abbiamo e di cui siamo parte.

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Solo la pace salva le vite. Occorre disarmare e smilitarizzare tutti i conflitti, le societa', le culture, le relazioni.

Siano riconosciuti tutti i diritti umani a tutti gli esseri umani. La civilta' e' solidarieta' che tutti gli esseri umani raggiunge.

Si rispetti la natura, casa comune dell'umanita' intera. Un unico destino hanno civilta' umana e biosfera.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

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L'associazione "Respirare"

Viterbo, 8 agosto 2011

L'associazione "Respirare" e' stata promossa a Viterbo da associazioni e movimenti ecopacifisti e nonviolenti, per il diritto alla salute e la difesa dell'ambiente.

 

2. VERSO LA MARCIA PERUGIA-ASSISI. SETTE DOMANDE A MARTA GHEZZI

[Ringraziamo Marta Ghezzi (per contatti: martatullio at virgilio.it) per questa intervista.

Marta Ghezzi, nata il 26 aprile 1941 a Valmarchirolo (Varese). Diplomata a Roma come assistente sociale, ha frequentato pedagogia a Roma e alla Cattolica di Milano. Ha lavorato 40 anni come dirigente dei servizi sociale del Comune di Pavia per il quale ha partecipato alla Marcia Perugia-Assisi con l'assessora e un'ospite uruguaiana nell'ambito della settimana  6/11 ottobre 2001  "Pavia per la pace e la globalizzazione dal basso". Ha partecipato ai social forum mondiali di Porto Alegre e Mumbai con la Marcia mondiale delle donne. E' impegnata nella sinistra alternativa e nel sindacato. Ora, in pensione, fa la badante del marito invalido e a tempo perso scrive. Ha scritto saggi professionali, articoli politici, pubblicato due libri con la casa editrice Carocci: "Tempo di scelta" e " Il rispetto dell'altro", alcune raccolte di poesie e "alzheimer cafe'". Ha promosso gruppi di autoaiuto per la gestione dei lutti nell'ambito della Socrem. Cfr. anche l'ampia intervista apparsa in "Coi piedi per terra" n. 319]

 

- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' stato il significato piu' rilevante della marcia Perugia-Assisi in questi cinquanta anni?

- Marta Ghezzi: L'iniziativa profetica di Capitini ha favorito l'incontro di credenti e laici sui temi della pace, la gestione dei conflitti senza ricorso alla violenza, la coesistenza pacifica tra diversi. Ha costituito una grossa critica al codice culturale occidentale basato sulla logica dell'identita', sulla potenza, sulla proprieta', sul profitto e sul sacrificio, proponendo valori alternativi come la compresenza, la mitezza, la libera aggiunta, la considerazione perdonante, la politica come presa in cura della convivenza.

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- "La nonviolenza e' in cammino": E cosa caratterizzera' maggiormente la marcia che si terra' il 25 settembre di quest'anno?

- Marta Ghezzi: Il cinquantesimo anniversario della Marcia Perugia Assisi dovrebbe concentrarsi nel riconoscere come tabu' la guerra, compresa quella "umanitaria"; impegnarsi per la messa al bando della produzione e vendita di armi, per il riconoscimento dello Stato palestinese, per il ritiro di tutti i militari.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' lo "stato dell'arte" della nonviolenza oggi in Italia?

- Marta Ghezzi: La nonviolenza in Italia deve fare ancora un lungo cammino per radicarsi nel cuore e nella mente degli italiani, visto l'alto grado di individualismo, consumismo, egocentrismo e ignoranza che ci contraddistingue. Fondamentali saranno i movimenti dal basso, quelli delle donne e degli ambientalisti.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale ruolo puo' svolgere il Movimento Nonviolento fondato da Aldo Capitini, e gli altri movimenti, associazioni e gruppi nonviolenti presenti in Italia?

- Marta Ghezzi: L'insegnamento di Capitini e' fondamentale per un modello di convivenza che si prenda cura delle sofferenze del mondo, associandosi perche' da soli non si cambia la societa'. Non si puo' fare i progressisti all'interno di una vita tutelata, senza spostare il confine, muoversi, stabilire amicizie e relazioni con quelli che portano il peso del mondo di ingiustizie, perche' solo con questi si puo' sprigionare l'energia di una alternativa e processi di liberazione.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quali i fatti piu' significativi degli ultimi mesi in Italia e nel mondo dal punto di vista della nonviolenza?

- Marta Ghezzi: Le manifestazioni dei movimenti delle donne, dei sindacati, dei lavoratori precari e della scuola, i no-tav, le lotte a Vicenza ecc.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Su quali iniziative concentrare maggiormente l'impegno nei prossimi mesi?

- Marta Ghezzi: Nei prossimi mesi bisognera' battersi per la fine degli interventi militari nel mondo e per l'aumento di impegni diplomatici sganciati dai poteri economici.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Se una persona del tutto ignara le chiedesse "Cosa e' la nonviolenza, e come accostarsi ad essa?", cosa risponderebbe?

- Marta Ghezzi: Come ci hanno insegnato Cristo, Budda, Gandhi, Capitini, Mandela e altri maestri l'uomo e' essenzialmente l'essere che deve imparare ad amare in modo da trasformare tutto quello che ci abita, tutto quello che siamo, anche il dolore, in una risposta d'amore. La nonviolenza e' tradurre questa risposta d'amore nella storia, nella vita collettiva, dentro un altro codice, un'altra prospettiva, dove il pensiero stesso non sia piu' il primo passo della violenza.

 

3. VERSO LA MARCIA PERUGIA-ASSISI. SETTE DOMANDE A STEFANO LUCARELLI

[Ringraziamo Stefano Lucarelli (per contatti: latramadeigesti at libero.it) per questa intervista.

Stefano Lucarelli, narratore di teatro civile, nasce a Roma nel 1963 e inizia la sua attivita' artistica disegnando fumetti in seguito pubblicati nel 1982 sull'inserto Satyricon de "la Repubblica" e sul "Mago". Prosegue collaborando con "Orient Express", "Il Messaggero", e l'"Avvenire". Approfondisce la scrittura per immagini misurandosi con lo studio del linguaggio cinematografico presso il Laboratorio Cinema '91 di Roma realizzando tre cortometraggi e infine nel 1993 allestisce il suo primo lavoro teatrale in forma di monologo. In seguito aderisce stilisticamente e artisticamente con convinzione al teatro civico o "civile", "perche' col tempo le ragioni etiche di un teatro destinato a sensibilizzare, a chiedere attenzione, ad accogliere la poetica spesso soffocata del vivere, hanno preso il sopravvento e direzionato i testi alla ricerca di una linea, una traccia quasi, che potesse allargarsi in una trama dove i gesti tornassero protagonisti di un senso". "Credo che nella formula del teatro racconto o teatro civile si trovi tutto il fascino e l'avventura che la parola racchiude quando esce dal contesto dell'attore che recita  ed entra in quello dell' autore che parla... Storie che, tra immagini e testimonianze, segnano la presenza di un respiro che il narratore puo' liberare dagli abiti dell'interpretazione. E allora quella voce, sola e cauta, che tiene il silenzio innalzandolo a suono, si mostra in scena sperimentando un percorso trasparente. E cosi' inizia un viaggio che e' un andare, un tornare e un ripartire come per cercare non piu' il centro dell'anima ma il suo perimetro. Col tempo mi e' venuto anche congeniale lavorare in luoghi diversi dal palcoscenico cercando quell'altrove dove il teatro sa proporsi addosso, comunicando a pelle, in modo tattile, tra vicoli, borghi, piazze, cantine e case per concedere a chi ci capita una serata per sentire 'due chiacchiere con un tale che e' arrivato da queste parti', cosi': seduti, appoggiati o appena indaffarati, con un solo faro a disegnare un cerchio chiaro". Sito: http://picasaweb.google.com/latramadeigesti]

 

- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' stato il significato piu' rilevante della marcia Perugia-Assisi in questi cinquanta anni?

- Stefano Lucarelli: E' l'idea di un cammino permanente. Anche se i chilometri sono quelli, in ogni caso il percorso che si fa ogni anno si aggiunge a quello precedente ed esalta la volonta' di non fermarsi. cambiano le persone, cambiano le stagioni, ma il senso no: quello rimane forte ed invariato. La nonviolenza non e' negoziabile: o e' o non e'.

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- "La nonviolenza e' in cammino": E cosa caratterizzera' maggiormente la marcia che si terra' il 25 settembre di quest'anno?

- Stefano Lucarelli: Ci siamo rapportati per anni, troppi anni, con un mondo apparentemente fermo. invece i movimenti democratici nel mondo arabo, la necessita' di una lotta per le proprie risorse idriche e forestali in Sudamerica, gli indignati di tutta Europa, la ribellione di una intera classe operaia in Cina e inoltre tutte quelle realta' gia' in lotta negli anni precedenti il secolo in corso, stanno dimostrando che il bisogno di pace e' urgente. Ecco, mai come ora il significato piu' forte arriva dalla consapevolezza che questa pace non puo' piu' aspettare. E' chiaro che c'e' bisogno di un lavoro capillare e tenace, che tenga a lungo, appunto, ma intere piazze occupate pacificamente per giorni e giorni al grido di lavoro, pace e democrazia e sgomberate con i lacrimogeni dimostrano che la violenza e' sempre dietro l'angolo. Il punto e' ritornarci in quelle piazze, riprendersele, come le mamme di Plaza de Mayo in Argentina che non hanno mai smesso, mai, di credere che la loro sola presenza fosse uno smacco per la dittatura prima e una risorsa per la fragile democrazia dopo. Ora questa piazza s'e' fatta anche virtuale e questo e' un bene con tutto quello di brutto che e' stato scrito su Internet. ogni strumento puo' essere usato male, ma se usato con buon senso allora le cosa cambia. e molto.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' lo "stato dell'arte" della nonviolenza oggi in Italia?

- Stefano Lucarelli: Se per stato dell'arte s'intende il modo nonviolento di sviluppare il proprio percorso artistico e professionale penso che ci siano molte cose interessanti in giro. Intanto per quanto mi riguarda trovo che il mondo che ruota intorno al teatro civile sia sempre piu' animato dalla ricerca e dalla scrittura. Non piu' solo cronaca e testimonianza ma anche teatro, un modo di essere teatro: dentro, vicino, insieme a chi assiste e a chi ci contatta per sviluppare tematiche sugli stili di vita. Per il resto mi sembra di notare comunque, per quello che mi capita di leggere e sentire, che la voglia di impegno sia aumentata. Senza dimenticare chi da sempre ha legato la propria attivita' con il proprio territorio, sia per proteggerlo che per promuoverlo avvertendo un nuovo modo di fare comunita'.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale ruolo puo' svolgere il Movimento Nonviolento fondato da Aldo Capitini, e gli altri movimenti, associazioni e gruppi nonviolenti presenti in Italia?

- Stefano Lucarelli: Il pensiero nonviolento rimane e deve rimanere un pensiero plurale. la forza sta proprio nel percepire la sua pratica come una pratica locale, capillare, dove chiunque si senta libero di manifestarlo nelle condizione e nelle direzioni piu' giuste e leggibili, sentendosi comunque collegato a tutti gli altri. La presenza dei movimenti che siano di credenti e no, e questo e' stato uno dei punti forti della Perugia-Assisi, rimane  e rimarra' se sapra' farsi carico delle proprie responsabilita', con la stessa medesima capacita' di critica e di analisi, senza autoreferenzialita' e leaderismi inutili. una rete, dunque, una corda, in filo... e noi appoggiati sopra con piccole mollette ad ondeggiare e assorbire tutte le temperature proprio come alcune bandiere arcobaleno che negli anni hanno perso colore e stoffa ma non la forza...

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quali i fatti piu' significativi degli ultimi mesi in Italia e nel mondo dal punto di vista della nonviolenza?

- Stefano Lucarelli: Penso alla voglia di prendersi il territorio, appunto, la voglia di dissentire con azioni concrete e con i dibattiti: sempre aperti e sempre trasparenti. In Italia e' successo qualcosa prima e soprattutto dopo il G8 che ancora va accertato, ma sicuramente quelle mani dipinte di bianco devono tornare a colorare il cielo, questo e' sicuro, e mi sembra che questo qualcosa stia gia' capitando come dimostrano i risultati dei referendum sull'acqua pubblica e il nucleare. C'e' un'Italia che vuole altro e questa Italia va rispettata.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Su quali iniziative concentrare maggiormente l'impegno nei prossimi mesi?

- Stefano Lucarelli: Riuscire a fare rete costruendo un vero movimento democratico e popolare. Siamo tutti coinvolti, siamo tutti chiamati a pensare ad un contributo.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Se una persona del tutto ignara le chiedesse "Cosa e' la nonviolenza, e come accostarsi ad essa?", cosa risponderebbe?

- Stefano Lucarelli: La nonviolenza e' un modo di sentire, di essere, di comunicare. La nonviolenza non chiede niente e non pretende manifesti, e' solo coscienza e consapevolezza. Guardarsi intorno e sporcarsi le mani, mettere le mani in pasta per poi, con calma, in silenzio, portarsele sul viso per sentirne il profumo...

 

4. VERSO LA MARCIA PERUGIA-ASSISI. SETTE DOMANDE A LUIGI REITANI

[Ringraziamo Luigi Reitani (per contatti: luigi.reitani at uniud.it) per questa intervista.

Luigi Reitani e' professore ordinario di letteratura tedesca all'Universita' di Udine. Ha curato e tradotto opere di I. Bachmann, Th. Bernhard, E. Jandl, E. Jelinek, F. Mayroecker, F. Schiller, A. Schnitzler, J. Winkler. E' autore di numerosi studi su Hoelderlin e sulla letteratura austriaca del Novecento. Per la collana "I Meridiani" di Mondadori ha tradotto e commentato la prima edizione italiana integrale delle liriche di Friedrich Hoelderlin, di cui ha anche rivisto il testo critico tedesco (Tutte le liriche, Milano 2001). Per questo lavoro ha ricevuto il Premio internazionale Mondello per la traduzione. Dal 2008 e' Assessore alla Cultura del Comune di Udine, con delega alla educazione alla pace]

 

- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' stato il significato piu' rilevante della marcia Perugia-Assisi in questi cinquanta anni?

- Luigi Reitani: L'aggregazione.

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- "La nonviolenza e' in cammino": E cosa caratterizzera' maggiormente la marcia che si terra' il 25 settembre di quest'anno?

- Luigi Reitani: Il sogno.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' lo "stato dell'arte" della nonviolenza oggi in Italia?

- Luigi Reitani: L'infelice frammentazione.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale ruolo puo' svolgere il Movimento Nonviolento fondato da Aldo Capitini, e gli altri movimenti, associazioni e gruppi nonviolenti presenti in Italia?

- Luigi Reitani: Indicare una prospettiva a un paese in crisi.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quali i fatti piu' significativi degli ultimi mesi in Italia e nel mondo dal punto di vista della nonviolenza?

- Luigi Reitani: Le proteste in Siria.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Su quali iniziative concentrare maggiormente l'impegno nei prossimi mesi?

- Luigi Reitani: La coerenza.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Se una persona del tutto ignara le chiedesse "Cosa e' la nonviolenza, e come accostarsi ad essa?", cosa risponderebbe?

- Luigi Reitani: La nonviolenza e' il coraggio di conoscere se stessi e gli altri. Oggi il mondo e' dominato dall'ignoranza, cioe' dalla violenza.

 

5. VERSO LA MARCIA PERUGIA-ASSISI. UNA LETTERA DI ANTONIA SANI

[Ringraziamo Antonia Sani (per contatti: antonia.sani at alice.it) per questa lettera di risposta a una richiesta di intervista.

Antonia Baraldi Sani - nata a Ferrara nel 1936 - vive a Roma. E' stata docente di materie letterarie nella Scuola Secondaria Superiore. E' tra i membri fondatori del Comitato Nazionale Scuola e Costituzione (1985) e presidente del Crides (Centro Romano di Iniziativa per la Difesa dei Diritti nella Scuola), che rappresenta l'articolazione romana del Comitato Nazionale Scuola e Costituzione. Ha fatto parte della Giunta Esecutiva dell'Associazione "Carta 89", fondata da F. Gentiloni, M. A. Manacorda, E. Garin, R. Luporini, F. Gianpiccoli, per la difesa della laicita' dello Stato fino al suo scioglimento. E' stata presidente del "Comitato per la difesa e il rilancio della Costituzione" di Roma (1990-97). E' tra i soci fondatori della "Associazione nazionale per la scuola della Repubblica" (1999) di cui e' coordinatrice. E' stata consigliera circoscrizionale (Roma, II Circoscrizione) per due consigliature come indipendente nelle liste del Pci (1981-1989). Ha fatto parte del Consiglio Scolastico Provinciale di Roma come insegnante di Scuola Superiore. Dal 2007 e' presidente della Wilpf Italia (Womens International League for Peace and Freedom). Collabora a vari quotidiani e periodici di ispirazione laica, tra i quali "Laicita'", "Ecole", "Alternative", "Italialaica", "IL Paese delle donne". Cfr. anche l'intervista nei "Telegrammi della nonviolenza in cammino" n. 354]

 

L'attivita' di Aldo Capitini si inserisce nel clima del primo decennio del secondo dopoguerra. La Costituzione era stata promulgata e con essa la condanna dell'antifascismo definito "anticostituzionale", ma, com'e' noto, si e' trattato di un'affermazione di principio. Nella realta' molti fascisti avevano trovato rifugio in una parte della Democrazia Cristiana, una presenza che condizionava non poco la destra di quel partito legandola a un passato militarista e violento che frenava l'attuazione dei principi costituzionali definiti in piu' occasioni un ossequio allo stalinismo. Basti pensare all'idea di pace, che era ritenuta retaggio di chi voleva tramare coi paesi di "oltrecortina".

Aldo Capitini ha avuto il grande merito di portare l'idea di pace fuori dalle secche delle contese partitiche. Una pace che non apparteneva ne' all'Alleanza Atlantica ne' al patto di Varsavia; una pace che univa tutti coloro che usciti dalla tragica esperienza della guerra rifiutavano le armi per la soluzione dei conflitti, che dall'esempio di Gandhi prendevano le mosse per azioni nonviolente. Mezzo secolo fa fu una vera rivoluzione, alla quale aderirono credenti e non credenti, affratellati nella figura di Francesco di Assisi che aveva testimoniato con la sua vita il rifiuto di quei poteri e di quelle ricchezze che sono la causa prima delle guerre. C'era in quegli anni il grande movimento delle Comunita' Cristiane di Base e il Concilio Vaticano II voluto dal Papa Giovanni XXIII. Un' aria nuova che avrebbe dovuto soffiare sulla Chiesa delle gerarchie ecclesiastiche, per portare la pace in tutte le terre. La marcia Perugia-Assisi, alla quale anch'io ho partecipato piu' volte, e' inserita in questo clima. Sono certa che il primo collante era rappresentato dall'antifascismo; la nonviolenza, del fascismo era l'antidoto.

Il grande merito di Capitini fu - a mio giudizio - l'aver liberato l'antifascismo dagli steccati dei partiti, tentando di farne un patrimonio della societa' civile.

La marcia in questi lunghi anni si e' ripetuta sempre con entusiasmo, sia pure in scenari diversi, dall'opposizione alla violenza esercitata dagli Usa sui paesi strategicamente importanti per farne proprie basi militari e per sfruttarne le risorse, all'opzione per il disarmo unilaterale, all'opposizione contro le basi nucleari, infine la pace come prodotto di azioni in difesa dei diritti dei popoli.

I movimenti pacifisti, ambientalisti, che man mano si andavano costruendo tra i giovani, le donne, le associazioni, pur nella piena autonomia dei loro specifici contenuti ed istanze, si riconoscevano coi loro striscioni all'appuntamento di Assisi. Tuttavia, non senza distinguo, che hanno visto anche l'assenza di movimenti per la pace e la nonviolenza...

Il che fa sorgere una domanda: la meta Assisi-Rocca-San Francesco non rischia oggi di rappresentare un'icona? Un sorta di pellegrinaggio a "quel che fu"?

Nella societa' multietnica che nel frattempo si e' venuta aggregando anche nel nostro paese il significato di una meta, ispirata a un personaggio, sia pure grande esempio di una religiosita' povera lontana dal clero paludato, ma pur sempre un santo della religione cattolica, non rischia di oscurare simbologie, culture, tradizioni che in quella religione non si riconoscono?

Oggi pace e nonviolenza significano sempre piu' liberta' di tutti i popoli, rispetto della loro identita', impegno contro la violenza dello sfruttamento agricolo presentato come indispensabile per la "sicurezza alimentare", lotta contro le ingiustizie sociali provocate anche dai cambiamenti climatici...

Temi solo in questi ultimi anni emersi come fondamentali per un'azione nonviolenta.

La Perugia-Assisi deve restare un simbolo, appunto un pellegrinaggio - come dire - alle origini.

Ma altri devono essere (e in parte gia' lo sono se pensiamo ai Forum Mondiali di questi ultimi anni)i luoghi in cui pace e nonviolenza si coniugano in una prospettiva futura rivolta al mondo intero, luoghi laici, liberi da qualsiasi ipoteca religiosa.

 

6. VERSO LA MARCIA PERUGIA-ASSISI. SETTE DOMANDE A TIZIANA VALPIANA

[Ringraziamo Tiziana Valpiana (per contatti: tiziana.valpiana at tiscali.it) per questa intervista.

Dall'intervista nei "Telegrammi della nonviolenza in cammino" n. 357 riprendiamo la seguente breve notizia su Tiziana Valpiana: Attualmente in teoria sono "pensionata" in pratica ne faccio mille e una... in particolare mi sono sempre occupata e mi occupo soprattutto di donne, fertilita', maternita', intesa come promozione di una cultura della nascita, come empowerment per la donna e rispetto dei ritmi naturali del corpo, come lotta alla medicalizzazione di mamme e neonati, promozione dell'allattamento e di una relazione nonviolenta con i neonati, di diritti dei bambini. Ho avuto una lunga esperienza parlamentare, eletta in Veneto con Rifondazione Comunista. Tra le tantissime cose fatte in ambito legislativo, sono fiera di essere riuscita ad inserire nella legge sull'obiezione di coscienza con un emendamento votato il termine "nonviolenza" (tutto unito, dopo lunghe discussioni in Commissione e in Aula) e la Difesa popolare Nonviolenta (istituendo anche una Commissione consultiva). Se interessano gli ambiti operativi, allego un breve curriculum vitae "ufficiale". Profilo personale e professionale: "Nata a Brescia il 21 novembre 1951. Divorziata, una figlia. Risiede a Verona. Diploma universitario per assistenti sociali. Educatrice prenatale. Consulente editoriale. 1975-1989 Operatrice presso il consultorio Aied (Associazione Italiana Educazione Demografica) di Verona. 1981 Fondatrice dell'Associazione "Il Melograno - Centro Informazione Maternita' e Nascita", con sedi oggi in varie citta' d'Italia, della quale e' tuttora Presidente onoraria. 1990-2009 (con aspettative per incarico parlamentare) Lavora come assistente sociale presso gli Istituti Civici di Servizio Sociale Iciss (Ipab) di Verona, come responsabile del Centro Studi Infanzia. 1991 Fondatrice (e Presidente fino al 2005) dell'associazione "Cini Italia" che sostiene il Child In Need Institute di Calcutta per offrire servizi materno-infantili a una popolazione di oltre 5 milioni di abitanti della periferia di Calcutta, e attualmente membro del Consiglio Direttivo. 2009 Fondatrice dell'associazione "Madri sane, Terra felice" che sostiene la casa del parto Bumi Sehat di Ibu Robin Lim a Bali e in Aceh. E' autrice di vari volumi sui temi della gravidanza, della nascita e dell'alimentazione naturale dei bambini fra cui: L'alimentazione naturale del bambino, Red Edizioni; L'agenda della maternita', Red Edizioni, Tutto sulla contraccezione, Muzio Editore, Ricette per l'alimentazione naturale del bambino, Red Edizioni, Pranzetti e merende, Red Edizioni. Ha collaborato con diverse riviste di alimentazione e stili di vita naturali e con diverse case editrici come consulente sui temi della nascita e dei primi anni di vita". Incarichi istituzionali ed attivita' parlamentare: "Eletta alla Camera nella XII legislatura ha fatto parte della XII Commissione permanente - Affari Sociali, della IV Commissione permanente - Difesa e della Delegazione italiana all'Assemblea dell'Atlantico del Nord. E' inoltre stata Segretario della Commissione Speciale in materia di Infanzia. Eletta nuovamente alla Camera nella XIII legislatura ha fatto parte della XII Commissione permanente - Affari Sociali e della Commissione parlamentare per l'Infanzia. Eletta ancora alla Camera nella XIV legislatura e' stata Segretario di Presidenza della Camera dei Deputati e ancora una volta componente della XII Commissione permanente - Affari Sociali e della Commissione parlamentare per l'Infanzia. E' stata nominata, dal Presidente della Camera, rappresentante dell'Ufficio di Presidenza della Camera dei Deputati nel Comitato per le pari opportunita'. Eletta al Senato nella XV legislatura è stata membro della XII Commissione permanente - Igiene e Sanita', della Commissione parlamentare per l'Infanzia e della Commissione parlamentare d'inchiesta sull'uranio impoverito" (scheda tratta da: I deputati e senatori del quindicesimo Parlamento Repubblicano, La Navicella, 2006)]

 

- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' stato il significato piu' rilevante della marcia Perugia-Assisi in questi cinquanta anni?

- Tiziana Valpiana: Arrivare a cinquant'anni per un'iniziativa e per un'associazione e' gia' di per se' un traguardo estremamente rilevante. In questo mondo senza memoria, di continui cambiamenti e di mancanza di autoriflessione, portare avanti un'inizativa da cinquanta anni (anche con connotazioni a volte diverse) e' gia' un valore. Mi sembra, poi, negli ultimi anni, di aver visto la partecipazione di moti giovanissimi (scouts, parrocchie) che hanno cosi' l'occasione di vivere un evento importante: sta a noi adulti far capire loro che non si tratta di una "scampagnata" ma di un momento, per quanto gioioso e piacevole, di impegno per la nonviolenza. A partire da un rifiuto non generico della guerra, ma proprio di quelle che l'Italia, in spregio all'art. 11 della Costituzione, ha guerreggiato e sta guerreggiando. Ritengo fondamentale la presenza del Movimento Nonviolento accanto alla Tavola della Pace che negli ultimi anni, mi pare, aveva perso di vista questo fondamentale obbiettivo.

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- "La nonviolenza e' in cammino": E cosa caratterizzera' maggiormente la marcia che si terra' il 25 settembre di quest'anno?

- Tiziana Valpiana: Credo che proprio perche' si tratta del cinquantesimo anniversario sia necessario tornare allo spirito originario: chi c'e' oggi, probabilmente, non c'era allora e deve poter conoscere gli intenti di Aldo Capitini, ma avvicinarsi anche al pensiero gandhiano e conoscere le pratiche nonviolente adottate per la risoluzione dei conflitti, personali e politici. La marcia deve ribadire l'opposizione alla guerra e denunciare tutti gli strumenti e le omissioni che la preparano. Auspico una marcia da questo punto di vista fortemente politica, non edulcorata. Oltre al cinquantesimo anniversario della Marcia quest'anno e' il centocinquantesimo anniversario dell'Unita' d'Italia, che e' stato spesso usato per ricordare guerre e battaglie ancor prima degli ideali unitari e del sacrifico personale di chi ci ha creduto e combattuto, per riportare in auge concetti come quello di Patria e di nazionalismo invece che di ribellione al dominio autoritario e richiesta di unione. Viviamo un momento particolare della storia italiana (che, mi auguro, stia per finire, anche se "la caduta dell'impero" ce ne fara' ancora vedere di ogni colore), con un arretramento spaventoso sul piano dei diritti e della consapevolezza di essere popolo sovrano. Mi auguro che questa Marcia, benche' autunnale, segni l'inizio di una nuova primavera.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' lo "stato dell'arte" della nonviolenza oggi in Italia?

- Tiziana Valpiana: La nonviolenza in Italia mi sembra, al di la' di alcuni piccoli movimenti organizzati e di singole persone persuase, poco conosciuta e riconosciuta, ancora giudicata, anche da chi e' impegnato politicamente, una scelta da "anime belle". Ma in realta' e' praticata. Molti movimenti (le donne, i No-Tav, gli antiG8 anche recentemente a Genova, gli aquilani, i tanti comitati che si oppongono alle piu' svariate scelte scellerate di chi ci governa, le donne...) scelgono, di fatto, la nonviolenza, pur non conoscendola e rischiando, percio', davanti alle provocazioni o agli imprevisti di non riuscire a condurre fino in fondo la lotta. Senza tenere conto, poi, dei media, che amplificano solo gli scontri e manipolano verita' e coscienze. Mi occupo da tanti anni di nascita nonviolenta e sono sempre piu' convinta che solo modificando le condizioni della nascita (considerata oggi un atto sanitario e non un atto d'amore) si potranno "dare alla luce" e far crescere nuove generazioni non piegate fin da subito alla violenza. Tutto nella nostra societa' indica ai bimbi la via del non ascolto, del castigo, della separazione, dell'obbedienza, della competizione, della furbizia, del "si fa cosi'... perche' lo dico io!". Come dice Ibu Robin Lim: "si puo' fare la Pace... un bambino alla volta".

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale ruolo puo' svolgere il Movimento Nonviolento fondato da Aldo Capitini?

- Tiziana Valpiana: Quello del lievito. In molti ambiti: contro la guerra, contro il razzismo, contro il sessismo e ogni discriminazione personale e sociale, nella lotta per i dritti, a partire dal lavoro, si possono proporre tecniche nonviolente, disobbedienza civile, noncollaborazione, boicottaggi.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quali i fatti piu' significativi degli ultimi mesi in Italia e nel mondo dal punto di vista della nonviolenza?

- Tiziana Valpiana: Le vittorie di Pisapia a Milano, di De Magistris a Napoli, di Zedda a Cagliari e altre rappresentano una nuova presa di coscienza del fatto che "si puo'", anche quando i mezzi in campo sono sproporzionatissimi e i poteri costituiti si coalizzano, se si parte dal basso e si lavora uniti. Se si sta tra e con il popolo, se gli si parla, se si fa controinformazione. Se si ha la Forza della Verita'. E poi i risultati dei referendum, una sconfitta di chi privatizzando l'acqua voleva mercificare le vite, della potente e mai paga lobby del nucleare che le vite voleva ipotecare per i decenni a seguire... Sconfitti da un po' di volantini e tanta voglia di esserci... E la rete che fa informazione (e un po' di confusione). E il riapparire, come ciclicamente avviene, del fiume carsico del femminismo, cui non basta essere in rete ma vuole scendere in piazza per denunciare che patriarcato e maschilismo non sono mai morti e restano sempre in agguato contro la dignita' di tutte e tutti. E l'agonia mondiale del capitalismo (che da noi, pero', non trova chi dica che "il re e' nudo"), che sta finendo, a forza di mercificare tutto, per divorare anche se stesso. E le rivoluzioni nei paesi arabi, che possono portare molte novita', ma anche molti arretramenti. E a cui, purtroppo, l'Italia ha risposto con guerra e chiusura delle frontiere.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Su quali iniziative concentrare maggiormente l'impegno nei prossimi mesi?

- Tiziana Valpiana: Ognuno dove si trova e tutti insieme nella societa' possiamo in ogni momento e su ogni cosa scegliere la nonviolenza. Andando al fondo delle cose e non fermandoci alla spiegazione piu' superficiale (e spesso voluta ad arte da qualcuno). Impegnandoci in politica perche' cambi la politica, e non solo per avere persone per bene al posto di farabutti (e sarebbe gia' qualcosa) ma per cambiare le priorita' della politica: dalle "grandi opere" alle "piccole persone". L'obiezione di coscienza ad ogni ordine (e legge) che consideriamo ingiusti rispetto al principio di umanita'. Dicendo "non in mio nome" ad ogni scelta guerrafondaia, razzista, discriminante, classista adottata dal nostro governo.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Se una persona del tutto ignara le chiedesse "Cosa e' la nonviolenza, e come accostarsi ad essa?", cosa risponderebbe?

- Tiziana Valpiana: E' lotta contro l'ingiustizia che cerca di convincere anche l'ingiusto! E' necessario studiare e approfondire molto, conoscere il passato, lavorare attivamente nei movimenti nonviolenti, leggere i testi, non accontentarsi di essere dei dilettanti della nonviolenza... e gettarsi nella mischia!

 

7. INCONTRI. SI E' SVOLTO IL 7 AGOSTO A VITERBO IL TERZO INCONTRO DI RIFLESSIONE SULLA NONVIOLENZA OGGI IN ITALIA

 

Domenica 7 agosto 2011 si e' svolto a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace" un nuovo incontro di riflessione sulla nonviolenza oggi in Italia.

L'incontro ha fatto seguito ai precedenti del 29 luglio e del 2 agosto, ed ha avuto tra i suoi temi anche la prossima marcia Perugia-Assisi del 25 settembre 2011, nel cinquantesimo anniversario della prima ideata e organizzata da Aldo Capitini (1899-1968), l'illustre filosofo ed educatore, fondatore del Movimento Nonviolento.

 

8. LIBRI. FREDIANO SESSI PRESENTA "L'UTOPIA E LA CONSERVA" DI IVANA CERESA

[Dal sito della Libreria delle donne di Milano riprendiamo il seguente articoloroginariamente apparso sul "Corriere della sera" del primo agosto 2011 col titolo "Ivana Ceresa, la teologia al femminile".

Su Frediano Sessi riproponiamo questa scheda di alcuni anni fa: Scrittore, studioso della Shoah. Dalla rete telematica riprendiamo la seguente scheda: "Frediano Sessi e' nato a Mantova nel 1949; narratore, saggista, consulente editoriale e traduttore; i suoi ambiti di indagine privilegiata sono lo studio della Shoah e della Resistenza. Dopo gli studi universitari in Italia e all'estero, ha cominciato la sua collaborazione con riviste di cultura quali 'Il piccolo Hans' e 'Alfabeta'. Comincia nella meta' degli anni Settanta la sua consulenza con l'editore Einaudi, per il quale cura, tra l'altro, traduzioni e saggi sui temi della persecuzione degli ebrei sotto il nazismo. Porta in Italia l'edizione definitiva del Diario di Anna Frank e il monumentale saggio di Hilberg La distruzione degli ebrei d'Europa. Dirige presso Marsilio la collana 'Gli specchi della memoria' e collabora alle pagine culturali del 'Corriere della Sera'. Alcuni dei suoi romanzi per adulti e per ragazzi trattano il tema dell'irruzione della grande storia nelle vite quotidiane di uomini e donne, che cercano di resistere alla violenza e al sopruso. Vincitore del premio Hemingway con il romanzo L'ultimo giorno (1995), sviluppa i suoi interessi narrativi e saggistici nella direzione di una ricerca sugli effetti che la violenza totalitaria ha prodotto sugli uomini e sulle donne che ne sono stati vittime o spettatori indifferenti". Opere di Frediano Sessi: fondamentale lo studio Auschwtz 1940-1945, Rizzoli, Milano 1999; molto utile anche Non dimenticare l'Olocausto, Rizzoli, Milano 2002. Oltre ad aver scritto vari romanzi ed opere per ragazzi, ha curato l'edizione definitiva del Diario di Anna Frank, Il ghetto di Varsavia di Mary Berg, Il libro ritrovato di Simha Guterman, Il diario di David Sierakowiak, La distruzione degli ebrei d'Europa di Raul Hilberg. Altre opere di Frediano Sessi: Il diavolo in chiostro , Elitropia, 1986; Il ragazzo celeste, Marsilio, 1991; Ritorno a Berlino, Marsilio, 1993; L'ultimo giorno, Marsilio, 1995; Alba di nebbia, Marsilio, 1998; Sotto il cielo d'Europa, Einaudi, 1998; Ultima fermata Auschwitz, Einaudi, 1996; Nome di battaglia: Diavolo, Marsilio, 2000; con E. Collotti e R. Sandri, Dizionario della Resistenza, Einaudi, 2000; L'isola di Rab (1941-1943), Mondadori, 2001; con Roberto Merlo, Mantova in volo, Tormena, 2002.

Ivana Ceresa (1942-2009), teologa laica, insegnante e saggista, costruttrice di pace. Una raccolta postuma di suoi scritti e' L'utopia e la conserva. Una vita spirituale nella contemporaneita', Tre Lune, Mantova 2011. Un ricordo di Ivana Ceresa scritto da Luisa Muraro e' nelle "Notizie minime della nonviolenza in cammino" n. 915; la voce a lei dedicata nell'"Enciclopedia delle donne", scritta da Raffaella Molinari, e' riportata anche nei "Telegrammi della nonviolenza in cammino" n. 519]

 

Dire Dio al femminile, aiutare la Chiesa a uscire dal sessismo del linguaggio, delle pratiche e dei modelli, e le donne a parlare e muoversi in essa liberamente e autorevolmente rappresento' una parte della militanza teologica di Ivana Ceresa (1942-2009), una delle voci piu' autorevoli della teologia italiana al femminile (esce il suo L'utopia e la conserva, Tre Lune, pp. 260, euro 24).

Molto attenta alla contemporaneita' (lavorava con i giovani e nelle carceri), nell'autunno del 1998 fonda l'"Ordine della sororita'" che nella regola e nelle azioni si lega alla lunga storia nei secoli delle donne cristiane: le Beghine del nord, o le povere Dame di Chiara d'Assisi, o le figlie e le sorelle che Angela Merici riuni' nella compagnia di Sant'Orsola. Un ordine, approvato dalla Chiesa, aperto a donne provenienti da ogni stato della vita cristiana: laiche sposate o vedove, monache, suore, consacrate, singole. In spirito ecumenico, interreligioso e interculturale che si rivolge anche a donne di altre confessioni religiose e fedi. Le unisce la "regola" (una sorta di disciplina dell'anima che parte dallo spirito del Vangelo) che e' a un tempo luogo di incontro, silenzio e ricerca, attenta "all'esempio degli uomini santi della tradizione ebraico-cristiana, come a quello di donne e uomini spirituali non cristiani di ieri e di oggi". Lo scopo, lo dichiara lei stessa in un'intervista, "e' di instaurare l'ordine simbolico femminile nella Chiesa che e' l'unica istituzione che se morissero tutte le donne esisterebbe lo stesso".

Il libro che oggi raccoglie buona parte dei suoi scritti, contiene anche importanti frammenti del suo diario spirituale (1997-2009), curato e annotato dal monaco camaldolese Giordano Remondi. Tra le parole dell'anima, rivolte a Dio, alla ricerca del se' e dell'amore, e la passione per i figli, il marito, la natura; la sua chiamata ad essere sempre e comunque, anche nella malattia, pungolo umile e caritatevole per gli uomini e le donne sofferenti, in cerca di una vita felice. Ivana Ceresa era convinta che vivendo si indica agli altri, sempre e comunque, come dovrebbero essere sulla terra l'uomo e la donna, perche' con la propria esistenza si e' sempre testimoni di come vorremmo che fosse l'umanita' intera.

 

9. SEGNALAZIONI LIBRARIE

 

Riletture

- Dante Alighieri, Tutte le opere, Sansoni, Firenze 1965, 1989, pp. XX + 942. A cura di Luigi Blasucci. Con saggi di Bruno Nardi e Michele Barbi.

- Dante Alighieri, Tutte le opere, Newton Compton, Roma 1993, pp. 1216. Introduzione di Italo Borzi. Commenti a cura di Giovanni Fallani, Nicola Maggi e Silvio Zennaro.

- Dante Alighieri, Opere minori, Mondadori, Milano 1934, pp. 288. Passi scelti a cura di Augusto Vicinelli.

- Dante Alighieri, La Divina Commedia, Einaudi, Torino 1975, pp. XXII + 416. Testo critico stabilito da Giorgio Petrocchi. Con una nota introduttiva sul testo della Commedia.

- Enciclopedia dantesca, riedizione Biblioteca Treccani - Mondadori, Milano 2005, 16 voll. Edizione speciale comprensiva non solo della vera e propria Enciclopedia dantesca (prima edizione: Roma, 1970-1978) ma anche di tutte le opere di Dante Alighieri (volumi 1-3: la Divina Commedia col commento di Natalino Sapegno; volume 4: tutte le altre opere; saggi di Giorgio Petrocchi ed Ignazio Baldelli; bibliografia complessiva).

- Giorgio Siebzehner-Vivanti, Dizionario della Divina Commedia, Olschki, Firenze 1954, Feltrinelli, Milano 1965, pp. VIII + 732.

 

10. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

 

11. PER SAPERNE DI PIU'

 

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 642 del 9 agosto 2011

 

Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it, sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

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