Voci e volti della nonviolenza. 386



 

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VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"

Numero 386 del 2 agosto 2011

 

In questo numero:

1. Mao Valpiana: Partecipare alla Marcia Perugia-Assisi

2. Sette domande a Eleonora Bellini

3. Sette domande a Luciano Benini

4. Sette domande a Michele Boato

5. Sette domande ad Attilio Mangano

6. Sette domande ad Adriana Perrotta Rabissi

 

1. EDITORIALE. MAO VALPIANA: PARTECIPARE ALLA MARCIA PERUGIA-ASSISI

[Ringraziamo Mao Valpiana (per contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803, fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org) per questo intervento.

Mao (Massimo) Valpiana e' una delle figure piu' belle e autorevoli della nonviolenza in Italia; e' nato nel 1955 a Verona dove vive e ha lavorato come assistente sociale e giornalista; fin da giovanissimo si e' impegnato nel Movimento Nonviolento (si e' diplomato con una tesi su "La nonviolenza come metodo innovativo di intervento nel sociale"); attualmente e' presidente del Movimento Nonviolento, responsabile della Casa della nonviolenza di Verona e direttore della rivista mensile "Azione Nonviolenta", fondata nel 1964 da Aldo Capitini. Obiettore di coscienza al servizio e alle spese militari ha partecipato tra l'altro nel 1972 alla campagna per il riconoscimento dell'obiezione di coscienza e alla fondazione della Lega obiettori di coscienza (Loc), di cui e' stato segretario nazionale; durante la prima guerra del Golfo ha partecipato ad un'azione diretta nonviolenta per fermare un treno carico di armi (processato per "blocco ferroviario", e' stato assolto); e' inoltre membro del consiglio direttivo della Fondazione Alexander Langer, ha fatto parte del Consiglio della War Resisters International e del Beoc (Ufficio Europeo dell'Obiezione di Coscienza); e' stato anche tra i promotori del "Verona Forum" (comitato di sostegno alle forze ed iniziative di pace nei Balcani) e della marcia per la pace da Trieste a Belgrado nel 1991; nel giugno 2005 ha promosso il digiuno di solidarieta' con Clementina Cantoni, la volontaria italiana rapita in Afghanistan e poi liberata. Con Michele Boato e Maria G. Di Rienzo ha promosso l'appello "Crisi politica. Cosa possiamo fare come donne e uomini ecologisti e amici della nonviolenza?" da cui e' scaturita l'assemblea di Bologna del 2 marzo 2008 e quindi il manifesto "Una rete di donne e uomini per l'ecologia, il femminismo e la nonviolenza". Un suo profilo autobiografico, scritto con grande gentilezza e generosita' su nostra richiesta, e' nel n. 435 del 4 dicembre 2002 de "La nonviolenza e' in cammino"; una sua ampia intervista e' nelle "Minime" n. 255 del 27 ottobre 2007; un'altra recente ampia intervista e' in "Coi piedi per terra" n. 295 del 17 luglio 2010]

 

E' impegnativo partecipare alla Marcia Perugia-Assisi.

Non per i venticinque chilometri da percorrere, che sono niente al confronto con le distanze affrontate da chi fugge dalla guerra e cerca salvezza, ma per l'assunzione di responsabilita' che cio' comporta.

Significa mettersi in cammino "per la pace e la fratellanza dei popoli".

E' l'impegno di una vita.

 

2. VERSO LA MARCIA PERUGIA-ASSISI. SETTE DOMANDE A ELEONORA BELLINI

[Ringraziamo Eleonora Bellini (per contatti: eleonora.bellini at libero.it) per questa intervista.

Eleonora Bellini e' nata a Belgirate (Vb), ha insegnato per alcuni anni nella scuola secondaria e da trentuno anni e' direttrice di una biblioteca pubblica. Di quest'ultima cura anche le pubblicazioni e le attivita' rivolte agli utenti piu' giovani, dai bambini agli studenti delle superiori, con particolare riguardo ai valori della pace e dell'intercultura, dal "Calendario 1994 per un anno di pace" ai "Chicchi di caffe'", piccola collana di testimonianze di giovani di Paesi lontani (1998-2000), a "Specchiarsi" (2010), laboratorio di poesia interculturale, sul riconoscimento reciproco e la tolleranza. Ha pubblicato raccolte di poesia, tra cui Note a Margine, Seledizioni 1980 (Premio Albisola Giovani); Tracce, con prefazione di Vico Faggi, Sabatelli - Quaderni di Resine 1993; Agenda feriale, Rhegium Julii 1997; I nemici svegli. Voci di gente sulla via della croce, con nota di Ariodante Marianni, ArtEuropa 2004; Il rumore dei treni, Book Editore, 2007 e Le ceneri del poeta, Edizioni Orizzonti Meridionali, appena uscito. Ha inoltre pubblicato opere di narrativa e si e' occupata di traduzione (tra le altre: J. Danielou, Diari spirituali, Piemme 1998; A. de Lamartine, Ditemi il vostro segreto. Carteggio con Giulia di Barolo, San Paolo 2000; L. Basset, Il desiderio di voltare pagina, San Paolo 2008; Demone di malinconia. L'accidia in un'antologia di autori dal IV al XIV secolo, Gruppo Editoriale L'Espresso, Roma 2010). Ninna nanna per una pecorella (Edizioni Topipittori 2009) e' un suo testo poetico per bambini piccoli dal recente successo: una pecorella smarrita incontra nella notte gli occhi infuocati di un lupo, la sua paura e' vera e tangibile, ma il finale e' inatteso. Dal maggio 2006 al maggio 2011 e' stata assessore alla cultura di un piccolo borgo della provincia di Novara, e qui ha cercato di promuovere la crescita di un'identita' comune in un paese in pericolo di divenire solo dormitorio ed assediato da una smisurata crescita di traffico e di centri commerciali. Una sintesi di questa sua attivita' si puo' trovare nel blog da lei curato in quel periodo: http://culturalborgo.splinder.com/ Cfr. anche l'ampia intervista in "Coi piedi per terra" n. 294]

 

- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' stato il significato piu' rilevante della marcia Perugia-Assisi in questi cinquanta anni?

- Eleonora Bellini: Sicuramente c'e' stata una testimonianza viva, l'impegno costante e determinato - al di la' di ogni scacco - a far valere il significato attivo e dinamico della pace e della nonviolenza. Pero' non posso non riflettere amaramente anche sullo "scacco": la marcia della pace ha solo qualche anno meno di me, la sua storia e' lunga quasi quanto quella della vita che ho vissuto; allora comincio a pensare a quante altre ne vedro' ancora (certo non cinquanta) e mi chiedo: quali progressi abbiamo toccato con mano nell'affermazione della nonviolenza e della pace nelle relazioni internazionali (e anche nella nostra realta' nazionale)? Gli strumenti che sono nelle mani degli umili, di chi non ha potere, sono davvero cosi' fragili? Cosi' in balia delle usurpazioni false e violente di chi detiene il potere (quello visibile - i politici; e quello occulto - la finanza)?

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- "La nonviolenza e' in cammino": E cosa caratterizzera' maggiormente la marcia che si terra' il 25 settembre di quest'anno?

- Eleonora Bellini: Forse i giovani e la loro capacita' di comunicare davvero, a fondo, come si fa solo mettendo in atto modalita' alternative di vita, piu' giuste e meno lesive della natura e dell'ambiente, e non soltanto utilizzando la diffusione delle notizie sul web, pur utile e giusta e molto diffusa tra ragazze e ragazzi, ma che, da sola, corre il pericolo di rimanere virtuale.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' lo "stato dell'arte" della nonviolenza oggi in Italia?

- Eleonora Bellini: Mi pare ci siano iniziative, anche piccole e sporadiche, ma ben vive. Quanto alle organizzazioni ed agli eventi piu' grandi e piu' noti, e' importante l'accento che pongono sulla partecipazione attuale dell'Italia a missioni militari che non sono affatto di pace e alle vittime che esse mietono tra i giovani soldati italiani: quanti di questi hanno scelto quella via per convinzione profonda e quanti per non rimanere disoccupati? Quanti hanno giocato consapevolmente con la vita propria e altrui come con un terno al lotto, sperando in un'entrata in denaro - spesso la sola nell'immediato - per se' e le famiglie? E poi, anche le vittime civili dei Paesi sede delle operazioni belliche gravano sulla nostra coscienza.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale ruolo puo' svolgere il Movimento Nonviolento fondato da Aldo Capitini, e gli altri movimenti, associazioni e gruppi nonviolenti presenti in Italia?

- Eleonora Bellini: Allo stato attuale, penso sia per tutti quello affermato in questa frase di Capitini: "Non dico: fra poco o molto tempo avremo una societa' che sara' perfettamente nonviolenta. A me importa fondamentalmente l'impiego di questa mia modestissima vita, di queste ore o di questi pochi giorni; e mettere sulla bilancia intima della storia il peso della mia persuasione".

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quali i fatti piu' significativi degli ultimi mesi in Italia e nel mondo dal punto di vista della nonviolenza?

- Eleonora Bellini: Nel mondo la richiesta di autentica democrazia, di apertura, da parte delle popolazioni nordafricane. In Italia non saprei dire; mi pare che, a parte alcune elites, le idee circolino lentamente, la gente sia rassegnata. Capita che, spesso, quando si affrontano temi come la partecipazione nazionale a "missioni di pace", o l'infiltrazione delle mafie in ogni sorta di affari e di istituzioni, o la devastazione dell'ambiente, gli interlocutori volgano il capo, cambino discorso. Pero', visto che vivo in una provincia marginale e culturalmente arretrata, la mia percezione, sicuramente limitata, puo' anche essere errata.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Su quali iniziative concentrare maggiormente l'impegno nei prossimi mesi?

- Eleonora Bellini: Penso sulla partecipazione italiana alle missioni militari di guerra e sulla difesa dell'ambiente.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Se una persona del tutto ignara le chiedesse "Cosa e' la nonviolenza, e come accostarsi ad essa?", cosa risponderebbe?

- Eleonora Bellini: Risponderei che la nonviolenza e' l'unica via possibile per la sopravvivenza dell'umanita' tutta. La inviterei ad avvicinarsi agli scritti di Gandhi, di Capitini, di Dolci, per fare solo qualche nome, giusto affinche' possa incontrare idee, esempi e andare avanti da se'.

 

3. VERSO LA MARCIA PERUGIA-ASSISI. SETTE DOMANDE A LUCINO BENINI

[Ringraziamo Luciano Benini (per contatti: luciano.benini at tin.it) per questa intervista.

Luciano Benini, laureato in Fisica all'Universita' di Padova, specializzato in Fisica Sanitaria all'Universita' di Milano, attualmente responsabile del Servizio Radiazioni/Rumore del Dipartimento Arpam di Pesaro. Impegno politico: fondatore nel 1984 di una delle prime Liste Verdi italiane, quella di Trieste; consigliere comunale a Muggia (Trieste) nel 1989; promotore dell'iniziativa politica "Progetto per Fano" nel 1991; assessore alle politiche sociali e giovanili del Comune di Fano dal 1995 al 1999; consigliere comunale per i Verdi a Fano dal 1999 al 2004; consigliere comunale per la lista civica "Bene Comune" a Fano dal 2009 ad oggi. Impegno sociale e per la pace: fondatore, nel 1976, della sede Mir - Movimento Internazionale della Riconciliazione - di Padova (il Mir e' il movimento di Martin Luther King, Albert Schweitzer, Perez Esquivel, Rigoberta Menchu' e altri quattro premi Nobel per la pace); segretario nazionale del Mir dal 1983 al 1993 e dal 2001 al 2002; vicepresidente Nazionale del Mir dal 1996 al 1998 e dal 2005 al 2008; presidente Nazionale del Mir dal 1999 al 2001; promotore delle prime lotte antinucleari in Italia nel 1976; ondatore della Comunita' Emmaus (quelle dell'Abbe' Pierre) di Padova nel 1978; promotore delle iniziative nonviolente contro i missili nucleari a Comiso all'inizio degli anni '80; promotore della campagna nazionale di obiezione di coscienza alle spese militari nel 1981; fondatore e presidente della Commissione Giustizia e Pace della Diocesi di Trieste nel 1987; promotore del Commercio Equo e Solidale nel Friuli Venezia Giulia, nel 1985, e poi a Fano, nel 1990; ideatore e promotore della Scuola di Pace del Comune di Fano nel 1998; ideatore e promotore del centro di documentazione ed iniziative per la pace "Equilibri" del Comune di Fano nel 1998; ideatore e responsabile della Scuola di Pace della diocesi di Fano, Fossombrone, Cagli e Pergola dal 2004 ad oggi; ideatore e responsabile del centro di documentazione "Sala della Pace" della Caritas di Fano; membro fondatore del Coordinamento Regionale per la Pace delle Marche. Nel 1994 ho ricevuto il ministero di Lettore nella diocesi di Fano. Una sua ampia intervista e' nei "Telegrammi della nonviolenza in cammino" n. 304]

 

- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' stato il significato piu' rilevante della marcia Perugia-Assisi in questi cinquanta anni?

- Luciano Benini: Il significato piu' rilevante della marcia Perugia-Assisi in questi cinquant'anni e' stato quello di ricordare ad ognuno di fare qualcosa per la pace. Vorrei aggiungere "e per la nonviolenza", ma a parte la prima marcia di Capitini e quella del 2000 organizzata dal Movimento Nonviolento e dal Movimento Internazionale della Riconciliazione (Mir) purtroppo la nonviolenza e' rimasta in secondo piano. Ed invece se manca la scelta strategica, personale e politica, della nonviolenza, la pace rischia di essere una pura declamazione senza gambe per camminare.

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- "La nonviolenza e' in cammino": E cosa caratterizzera' maggiormente la marcia che si terra' il 25 settembre di quest'anno?

- Luciano Benini: La marcia del cinquantesimo anniversario dovrebbe riportare allo spirito originario di capitiniana memoria: la nonviolenza come varco della storia.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' lo "stato dell'arte" della nonviolenza oggi in Italia?

- Luciano Benini: La nonviolenza in Italia si e' sicuramente allargata rispetto a 50 anni fa, e' stata assunta da tanti gruppi in tante iniziative, ma stenta ad essere assunta a livello politico, a diventare scelta condivisa da ampi strati della popolazione. Occorre investire risorse, persone e idee nella nonviolenza, mentre chi detiene il potere, ma anche larga parte della opposizione, e' fortemente compromessa col sistema militare-industriale e con una ideologia di guerra e di dominio.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale ruolo puo' svolgere il Movimento Nonviolento fondato da Aldo Capitini, e gli altri movimenti, associazioni e gruppi nonviolenti presenti in Italia?

- Luciano Benini: Il Movimento Nonviolento fondato da Aldo Capitini ha tenuta accesa, assieme al Mir, a Pax Christi e pochi altri movimenti, la fiammella della nonviolenza. Senza questo prezioso e paziente lavoro, molte iniziative nonviolente non ci sarebbero state e molte persone non si sarebbero mai incamminate sulla via della nonviolenza.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quali i fatti piu' significativi degli ultimi mesi in Italia e nel mondo dal punto di vista della nonviolenza?

- Luciano Benini: Spesso si pensa che la nonviolenza o e' assoluta o non e'. La nonviolenza e' un cammino, e' una tensione. In questo senso, anche se non sono mancati episodi di violenza le rivolte nei paesi del Nord Africa rappresentano una straordinaria esperienza. tanto piu' perche' avvenuta in paesi a prevalenza islamica, il che ha confermato che la nonviolenza e' possibile in tutte le culture, in ogni situazione e in ogni epoca storica. Anche le lotte in Val Susa, lotte di popolo, sono caratterizzate largamente dalla nonviolenza.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Su quali iniziative concentrare maggiormente l'impegno nei prossimi mesi?

- Luciano Benini: Certamente la prima direzione di impegno della nonviolenza deve essere nella direzione del superamento delle guerre e delle spese militari, che rappresentano il massimo della violenza. Ma anche la strategia per un piano energetico nazionale basato sul risparmio, sull'efficienza e sulle rinnovabili rappresenta il tentativo nonviolento di costruire una societa' che sappia vivere sulle proprie capacita' e non sulle spalle degli altri (Sud del mondo), dunque riducendo fortemente i motivi di conflitto e di guerra.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Se una persona del tutto ignara le chiedesse "Cosa e' la nonviolenza, e come accostarsi ad essa?", cosa risponderebbe?

- Luciano Benini: Risponderei che la nonviolenza e' la strada per costruire un mondo nel quale tutti abbiano il necessario per vivere dignitosamente, e per giungere a questo occorre che i conflitti siano affrontati e risolti non con la forza della violenza, dove non prevale cio' che e' giusto ma cio' che e' piu' violento, ma con la scelta condivisa della nonviolenza, cioe' del mettere assieme le diverse necessita' e visioni del mondo per farne delle convivialita' e non degli scontri di civilta'.

 

4. VERSO LA MARCIA PERUGIA-ASSISI. SETTE DOMANDE A MICHELE BOATO

[Ringraziamo Michele Boato (per contatti: micheleboato at tin.it) per questa intervista.

Michele Boato e' nato nel 1947, docente di economia, impegnato contro la nocivita' dell'industria chimica dalla fine degli anni '60, e' impegnato da sempre nei movimenti pacifisti, ecologisti, nonviolenti. Animatore di numerose esperienze didattiche e di impegno civile, direttore della storica rivista "Smog e dintorni", impegnato nell'Ecoistituto del Veneto "Alexander Langer", animatore del bellissimo periodico "Gaia" e del foglio locale "Tera e Aqua". Ha promosso la prima Universita' Verde in Italia. Parlamentare nel 1987 (e dimessosi per rotazione un anno dopo), ha promosso e fatto votare importanti leggi contro l'inquinamento. Con significative campagne nonviolente ottiene la pedonalizzazione del centro storico di Mestre, contrasta i fanghi industriali di Marghera. E' impegnato nella campagna "Meno rifiuti". E' stato anche presidente della FederConsumatori. Gia' apprezzato assessore regionale del Veneto. Con Mao Valpiana e Maria G. Di Rienzo ha promosso l'appello "Crisi politica. Cosa possiamo fare come donne e uomini ecologisti e amici della nonviolenza?" da cui e' scaturita l'assemblea di Bologna del 2 marzo 2008 e quindi il manifesto "Una rete di donne e uomini per l'ecologia, il femminismo e la nonviolenza". E' una delle figure piu' significative dell'impegno ecopacifista e nonviolento, che ha saputo unire ampiezza di analisi e concretezza di risultati, ed un costante atteggiamento di attenzione alle persone rispettandone e valorizzandone dignita' e sensibilita'. Tra le opere di Michele Boato: ha curato diverse pubblicazioni soprattutto in forma di strumenti di lavoro; cfr. ad esempio: Conserva la carta, puoi salvare un albero (con Mario Breda); Ecologia a scuola; Dopo Chernobyl (con Angelo Fodde); Adriatico, una catastrofe annunciata; tutti nei "libri verdi", Mestre; nella collana "tam tam libri" ha curato: Invece della tv rinverdire la scuola (con Marco Scacchetti); Erre magica: riparare riusare riciclare (con Angelo Favalli); In laguna (con Marina Stevenato); Verdi tra governo e opposizione (con Giovanna Ricoveri). Un'ampia intervista a Michele Boato curata da Diana Napoli e' apparsa nei nn. 157-158 di "Voci e volti della nonviolenza", un'altra a cura di Paolo Arena e Marco Graziotti e' apparsa nei "Telegrammi della nonviolenza in cammino" n. 299]

 

- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' stato il significato piu' rilevante della marcia Perugia-Assisi in questi cinquant'anni?

- Michele Boato: Tener viva l'idea di nonviolenza sia nel senso di azioni nonviolente (marce, digiuni, obiezioni di coscienza, ecc.), sia di visione generale della societa': non solo antimilitarismo, ma democrazia diretta, scuola creativa, rapporti umani solidali, non razzisti o sessisti.

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- "La nonviolenza e' in cammino": E cosa caratterizzera' maggiormente la marcia che si terra' il 25 settembre di quest'anno?

- Michele Boato: Spero tre cose: 1. l'opposizione alla vergognosa bugia delle "missioni di pace", di cui e' diventato massimo paladino il Presidente della Repubblica Napolitano, di cui ricordiamo il totale appoggio alle "missioni di pace" dell'esercito russo, sia in Ungheria nel 1956 che a Praga nel 1968; 2. la riproposizione della persona e del pensiero di Aldo Capitini, che porta in Italia la nonviolenza gandhiana ed e' riferimento forte per alcune delle piu' grandi personalita' del '900 italiano, come (ma non solo!) don Milani, Ernesto Balducci, Giorgio La Pira e Alex Langer; 3. occasione di incontro per i tanti torrenti e fiumi della nonviolenza attivi ora in Italia, tra cui segnalo il "Treno delle donne per la Costituzione" che portera' a Roma migliaia di donne, soprattutto da Palermo e dalla Sicilia, venerdi' 23 settembre, che parteciperanno  poi alla Marcia domenica 25.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' lo "stato dell'arte" della nonviolenza oggi in Italia?

- Michele Boato: Sempre piu' presente di fatto nelle iniziative e lotte di centinaia di associazioni e comitati locali, ma non ancora sufficientemente presente esplicitamente come riferimento fondativo, dal punto di vista teorico e pratico, in particolare nei movimenti No Dal Molin, No Mose e anche, a fasi alterne, No Tav.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale ruolo puo' svolgere il Movimento Nonviolento fondato da Aldo Capitini?

- Michele Boato: Il Movimento Nonviolento italiano in questa fase dovrebbe essere un po' il "sale" che fa maturare verso la nonviolenza i vari movimenti locali e nazionali e un po' il catalizzatore verso una maggior collaborazione tra le varie associazioni e comitati attivi sul piano ambientale, della demoocrazia e della giustizia sociale.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quali i fatti piu' significativi degli ultimi mesi in Italia e nel mondo dal punto di vista della nonviolenza?

- Michele Boato: Concordo con Nanni Salio nel sottolineare, oltre che il risveglio dei diritti nei paesi arabi, la rivoluzione silenziosa avvenuta e ancora in corso in Islanda, a cui dedichiamo alcune pagine nel numero di settembre della rivista "Gaia" (in distribuzione alla Marcia).

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- "La nonviolenza e' in cammino": Su quali iniziative concentrare maggiormente l'impegno nei prossimi mesi?

- Michele Boato: Vanno sostenute in particolare le iniziative di democrazia diretta locali e regionali (referendum e non solo) per capitalizzare e sviluppare la primavera referendaria su acqua e nucleare che ci ha cosi' piacevolmente sorpreso. Non farsi usare dalle piccole-grandi manovre di vari partiti che, per ora, hanno come quasi unico obbiettivo salvare se stessi, le proprie burocrazie e finanziamenti pubblici. In particolare, lavorare per una politica energetica democratica, sobria e basata su fonti rinnovabili, come tentano di fare l'Ecoistituto del Veneto e varie altre associazioni organizzando per sabato 29 ottobre 2011 a Padova il convegno "Idee per un Piano energetico regionale, basato su risparmio, efficienza, rinnovabili".

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- "La nonviolenza e' in cammino": Se una persona del tutto ignara ti chiedesse "Cosa e' la nonviolenza, e come accostarsi ad essa?",  che cosa risponderesti?

- Michele Boato: Tu non uccidere. Rispettare persino chi sfrutta e fa violenza, cercando di impedirglielo, spiegandogli le ragioni (i diritti, la giustizia, la vita), tirando fuori da lui i (pochi o tanti) elementi positivi su cui far leva per il cambiamento comune.

 

5. VERSO LA MARCIA PERUGIA-ASSISI. SETTE DOMANDE AD ATTILIO MANGANO

[Ringraziamo Attilio Mangano (per contatti: attilio.mangano at tin.it) per questa intervista.

Attilio Mangano nasce a Palermo nel 1945. A sedici anni comincia a interessarsi di politica e diviene militante della sinistra socialista, lavora come commesso di libreria mentre frequenta l'universita'. Si lega allo storico socialista S. Massimo Ganci occupandosi della storia degli intellettuali anti-moderati, si laurea in Storia con una tesi sul "Politecnico" di Elio Vittorini nel 1967, presso l'universita' di Palermo. La sua tesi sembra interessare molto l'editore Einaudi, che lo chiama a Milano a collaborare alla libreria Einaudi in attesa di correggere e rivedere la tesi. Ma intanto il terremoto lo richiama in Sicilia, e' leader della contestazione nel '68, si sposa e decide di trasferirsi a Milano dove inizia la sua attivita' di insegnante nelle scuole superiori. Politicamente passato al Psiup nel 1964, ne dirige la federazione giovanile ma dopo la contestazione si lega alla sinistra extraparlamentare, lascia definitivamente il Psiup dopo l'invasione della Cecoslovacchia e a Milano si unisce al gruppo di Avanguardia operaia. Si occupa del movimento dei lavoratori-studenti come organizzazione di massa. Dirigente politico prima cittadino (1969-72) e poi anche nazionale di Avanguardia operaia, inizia una intensa attivita' pubblicistica, gestendo la pagina culturale del "Quotidiano dei lavoratori" tra il 1974 e il 1977, dove scrive centinaia di articoli e recensioni. Al tempo stesso inizia a scrivere di Storia ("Le cause della questione meridionale" 1975, "L'Italia del dopoguerra" 1977, "Gli anni del centrismo" 1977). Appassionato di marxismo teorico, di storia e del rapporto politica-cultura e' redattore delle riviste teoriche "Avanguardia operaia", "Unita' proletaria", "Politica comunista". Entra a far parte del gruppo dirigente di Democrazia proletaria. Dopo il 1977 e  fino al 1981 e' portatore di istanze e  posizioni "movimentiste", di minoranza rispetto alla maggioranza "partitista". Il suo travaglio teorico sfocia in processi autocritici, come emerge nel libro "Autocritica e politica di classe. Diario teorico degli anni '70" (1979). Nel decennio degli anni '80, insieme all'amico e maestro Stefano Merli esce da Democrazia proletaria, ritrova in parte le giovanili radici socialiste indicando la prospettiva di una collaborazione fra nuova sinistra e Partito socialista, una prospettiva che comunque non si rivela praticabile e che lo porta a rinunciare alla politica attiva dichiarandosi socialista libertario, indipendente e "cane sciolto". Prosegue comunque un ripensamento del suo rapporto con il marxismo e una rivisitazione dell'identita' della nuova sinistra, occupandosi di studiarne la stampa. Pubblica "Origini della Nuova Sinistra: le riviste degli anni '60" (1979). Altri suoi saggi intanto escono in libri collettanei: "Primato della politica e coscienza di classe nella tradizione comunista" (1978), "All'ombra del togliattismo in fiore: memoria e rottura" (1982), "Lelio Basso e il Psiup. La scissione e la proposta di Partito Nuovo" (1982). I suoi interessi di ricerca si vanno precisando ulteriormente: accanto alla storia del rapporto politica-cultura la storia della nuova sinistra e dell'"altra linea", mentre apre un nuovo campo di ricerca, con studi e ricerche antropologico-filosofiche sulla "cultura del tempo" mentre comincia a prendere corpo una attenzione esplicita per le teorie antropologiche dell'immaginario (vedi in particolare "Il tempo e il suo scarto, culture e politiche del tempo", 1984). Gli studi sulla nuova sinistra lo portano comunque a fondare il bollettino storiografico "Per il '68". Intanto intensifica la sua collaborazione con Stefano Merli divenendo "cultore della materia" in Storia dei movimenti sindacali e Storia contemporanea presso la Facolta' di Scienze politiche dell'Universita' di Milano. Questa collaborazione sfocia in lezioni, seminari, cura di tesi di laurea. Continua anche la sua attivita' di insegnante nelle scuole superiori, sceglie i corsi serali per lavoratori-studenti, viene nominato vicepreside. Nel decennio degli anni '90, messa da parte ormai la politica attiva, si rafforza la sua attivita' di studioso, pubblicista e ricercatore. Rispetto alla precedente scoperta del campo teorico dell'immaginario un ulteriore momento di svolta e' rappresentato dall'incontro con la grande opera teorica di Cornelius Castoriadis, a partire dall'approfondimento dei temi emersi in "L'istituzione immaginaria della societa'". di questa linea di ricerca e' espressione la scelta di dirigere la nuova serie della rivista "Classe" (fondata da Stefano Merli) con il sottotitolo "Il sociale e l'immaginario". I suoi scritti e ricerche confluiscono nel 1988 nella pubblicazione del volume "Il senso della possibilita'. La Sinistra e l'immaginario", da lui ritenuto il suo lavoro piu' importante. Gli studi sulla Nuova sinistra sfociano intanto a loro volta nella nuova edizione del libro "Le culture del '68 e le riviste degli anni Sessanta" (1989) in collaborazione con Antonio Schina e "L'altra linea. Fortini, Bosio, Montaldi, Panzieri e la Nuova Sinistra" (1992), cui seguira' "Le riviste degli anni Settanta. Gruppi, movimenti e conflitti sociali" (1998), grazie all'apporto del Centro di Documentazione di Pistoia. Le due istanze della storiografia politica e della ricerca sull'immaginario sono negli anni Novanta compresenti: il bollettino "Per il '68" prosegue come rivista, mentre nasce la rivista "La balena bianca (i fantasmi della societa' contemporanea)". Il libro "1969, l'anno dell'insurrezione" (2000) vede la presenza delle categorie dell'immaginario nella ricerca storica. Legato al magistero di Stefano Merli per gli studi storici, divengono importanti dopo la morte di Merli il comune amico Luciano Della Mea con la sua rivista "Il grande vetro" e l'editore Antonio Pellicani che pubblica i suoi libri e gli fa dirigere la rivista "La balena bianca". I nuovi anni Duemila lo vedono impegnato anche in una intensa attivita' pubblicistica, con articoli e recensioni che compaiono appunto sul "Grande vetro", sulle riviste dell'editore Angelo Gaccione, ma anche su "Via Po", supplemento culturale del giornale della Cisl, dove viene invitato a collaborare dall'amico Beno Fignon, fa amicizia e collabora inoltre con Pino De Nigris, parente del libraio e organizzatore culturale Ermanno Tritto. Con Ermanno Tritto appunto collabora come organizzatore culturale alla gestione della presentazione di libri e dei dibattiti presso la libreria "Tikkun" di Milano con una  presenza quotidiana, mentre - anche per ragioni di salute - sceglie di andare in pensione con la scuola. Negli ultimi anni la sua attivita' pubblicistica si svolge maggiormente on line con la creazione prima di alcuni blog e anche di un sito dal titolo "Intellettuali Storia" in cui Storia, politica, immaginario, antropologia filosofica sono presenti a vario titolo. In pratica la sua attivita' pubblicistica si riversa principalmente in rete. In occasione del quarantennale del '68 partecipa a dibattiti e convegni e pubblica (insieme ad Antonio Benci e a Giorgio Lima - del Centro di Documentazione di Pistoia) il volumetto "Il Sessantotto e' finito nella rete". Negli ultimi tre anni ha anche ripreso il ruolo di cultore della materia presso l'Universita' Bicocca di Milano in Storia e Didattica della storia col professor Lorenzo Strik Lievers, inoltre collabora nel suo quartiere (Gratosoglio) con l'attivita' culturale di zona]

 

- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' stato il significato piu' rilevante della marcia Perugia-Assisi in questi cinquanta anni?

- Attilio Mangano: Credo si possa dire che ha conquistato e mantenuto un rilievo stabile fino a diventare a suo modo una istituzione, ma a differenza della retorica celebrativa di altre marce e manifestazioni e' proprio il suo rapporto con il territorio e con l'area della nonviolenza a immunizzarla dalla pura e semplice celebrazione con anniversario.

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- "La nonviolenza e' in cammino": E cosa caratterizzera' maggiormente la marcia che si terra' il 25 settembre di quest'anno?

- Attilio Mangano: Dovrebbe essere, mi auguro, il rapporto con le rivoluzioni arabe e con i rischi che esse corrono nell'essere traversate da rigurgiti islamisti mentre cercano la loro strada di una rivoluzione nonviolenta.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' lo "stato dell'arte" della nonviolenza oggi in Italia?

- Attilio Mangano: Difficile a dirsi, non sono piu' i tempi di Genova e di manifestazioni in cui son presenti anche gruppi violenti, pero' credo che anche aree come quelle che fan riferimento alle lotte no-Tav siano solcate da tentazioni ambivalenti. Rimane credo in molte fasce di "movimento" l'idea che la nonviolenza sia una sorta di tattica e non di cultura politica, ma la discussione e' ampia.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale ruolo puo' svolgere il Movimento Nonviolento fondato da Aldo Capitini, e gli altri movimenti, associazioni e gruppi nonviolenti presenti in Italia?

- Attilio Mangano: Non so dire se il ruolo fin qui svolto sia stato particolare, da esterno che segue e simpatizza ho sempre la sensazione che ci sia uno spazio peculiare che tutti riconoscono ma non una specifica egemonia culturale, anche se questa e' in crescita.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quali i fatti piu' significativi degli ultimi mesi in Italia e nel mondo dal punto di vista della nonviolenza?

- Attilio Mangano: In qualche modo ho gia' risposto in riferimento a quelle che si chiamano rivoluzioni arabe, ma mi mancano elementi approfonditi di conoscenza.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Su quali iniziative concentrare maggiormente l'impegno nei prossimi mesi?

- Attilio Mangano: Penso ai centri di prima accoglienza, all'emigrazione, alle questioni dei rom.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Se una persona del tutto ignara le chiedesse "Cosa e' la nonviolenza, e come accostarsi ad essa?", cosa risponderebbe?

- Attilio Mangano: Credo che la lezione di Gandhi abbia costituito un esempio e un patrimonio universale, ma per il resto la mia amicizia e stima per il mondo radicale e Pannella mi spingerebbe a indicarlo come esempio nostrano.

 

6. VERSO LA MARCIA PERUGIA-ASSISI. SETTE DOMANDE AD ADRIANA PERROTTA RABISSI

[Ringraziamo Adriana Perrotta Rabissi (per contatti: adriana.perrotta at gmail.com) per questa intervista.

Adriana Perrotta ha insegnato Italiano e Storia nelle medie superiori, e' socia della Libera Universita' delle Donne di Milano, per la quale ha svolto attivita' di docenza; e' socia della Rete Nazionale Lilith (base dati di genere femminile). Ha svolto attivita' di ricerca, documentazione, organizzazione di seminari e convegni nel Centro di studi storici sul movimento di liberazione delle donne in Italia di Milano (ora Fondazione Badaracco), per il quale ha costruito, insieme a Beatrice Perucci, Linguaggiodonnna, il primo thesaurus di genere in limgua italiana. Si occupa di storia del femminismo italiano, di scritture a firma femminile e delle rappresentazioni culturali inscritte nella lingua italiana, con particolare attenzione agli stereotipi linguistici sessisti. Ha pubblicato saggi e articoli su riviste nazionali e internazionali sulla scrittura delle donne, sul femminismo e sul linguaggio sessista. Suoi articoli sono presenti in monografie dedicate a quesi argomenti. Attualmente e' redattrice della rivista on line "Overleft. Rivista di culture a sinistra". Da un precedente numero del nostro notiziario riportiamo anche la seguente piu' ampia scheda biobibliografica: "Adriana Perrotta Rabissi e' docente di italiano e storia e fa parte della Libera Universita' delle Donne; si occupa di storia del femminismo, di lavoro, di linguaggio dal punto di vista psicosociale. Dal 1981 al 1994 e' stata membro della segreteria del Centro di studi storici sul movimento di liberazione della donna in Italia (trasformatosi nel 1994 in Fondazione Elvira Badaracco); per il Centro ha svolto attivita' di organizzazione e coordinamento di convegni nazionali ed internazionali e seminari di studio su temi relativi alla condizione delle donne, al linguaggio sessuato, alla letteratura e alla scrittura delle donne, alla storia dei movimenti politici delle donne; attivita' di ricerca nei campi della storia dei movimenti politici delle donne, in particolare dell'emancipazionismo e del neofemminismo degli anni Settanta e Ottanta, della storia, della scrittura e della letteratura delle donne; attivita' di documentazione nell'Archivio del Centro. Fa parte del comitato scientifico della Fondazione Badaracco, per la quale cura i rapporti con la Rete Lilith (la rete dei centri, biblioteche e archivi delle donne in Italia) e organizza momenti seminariali e convegni nazionali e internazionali. E' socia dell'Associazione per una libera universita' delle donne di Milano, per cui progetta, organizza e conduce dal 1994 corsi e seminari su temi relativi alla condizione delle donne in Italia e alle sue modificazioni strutturali in relazione al sessismo della lingua, alle rappresentazioni del maschile e del femminile sedimentate nella lingua di comunicazione, alla storia e alla letteratura delle donne nel Novecento, ai mutamenti sociali verificatisi nel campo della famiglia e del lavoro. Svolge dal 1979 attivita' di formazione, di educazione degli adulti, di aggiornamento dei docenti delle secondarie e delle/degli operatrici e operatori culturali. Ha organizzato e condotto corsi monografici delle 150 ore sulla condizione delle donne per il Consorzio Ticino 3; dal 1991 organizza e conduce corsi rivolti alla cittadinanza per il Comune di Milano sui temi del linguaggio sessuato, della letteratura, della storia delle donne, delle modificazioni della condizione delle donne nella famiglia e nel lavoro. E' stata docente di storia del Novecento, storia delle donne e della letteratura delle donne in corsi di aggiornamento dei docenti di Milano, Grosseto, Bergamo, Bolzano, Ferrara, Rovigo, e per l'Istituto svizzero di pedagogia per la formazione professionale di Lugano. E' stata formatrice in corsi e seminari sui linguaggi documentari e sull'indicizzazione tramite thesaurus, organizzati da Istituzioni italiane, dalla Cee, da Centri di ricerca e documentazione delle donne. Ha pubblicato saggi e articoli nelle riviste "Dwf", "Lapis", "Leggere donna", "La Balena Bianca", "il Paese delle Donne", "Golem. L'indispensabile". E' redattrice della rivista on line:  "Overleft. Rivista di culture a sinistra" (www.overleft.it). Tra le opere di Adriana Perrotta Rabissi: "Itinerario bibliografico sul rapporto donne/scrittura", in Calabro' A. R., Grasso L. (a cura di), Dal movimento femminista al movimento diffuso. Ricerca e documentazione nell'area lombarda, Milano, Franco Angeli, 1985; "Questo balsamo, la lettura: ovvero la necessita' della cultura", in Buttafuoco A., Zancan M. (a cura di), Svelamento. Sibilla Aleramo: una biografia intellettuale, Milano, Feltrinelli, 1988; Assolo. Sibilla Aleramo", in "Donnawomanfemme", n 3,1986; (a cura di, con Perucci M. B.), Perleparole. Le iniziative a favore dell'informazione e della documentazione delle donne europee, Atti del convegno internazionale del Centro di studi storici sul movimento di liberazione della donna in Italia, Utopia, Roma 1988; "Dalle parole delle donne a 'Linguaggiodonna'", in Perleparole, cit.; (con Perucci M. B.), Perleparole, in "Minerva", n. 9, settembre 1988; "Tra nuova sinistra e autocoscienza. Milano:1972-1974", in Crispino A. M. (a cura di), Esperienza storica femminile nell'eta' moderna e contemporanea. Parte seconda, Roma, Udi - La Goccia,1989; (con Perucci M.B.), Linguaggiodonna. Primo thesaurus "di genere" in lingua italiana, Centro di studi storici sul movimento di liberazione della donna in Italia, II ed., Milano 1991; (con Perucci M. B.), Un Convegno sull'informazione 'al femminile', in "Biblioteche oggi", n. 4, luglio-agosto 1988; "Le parole per dire", in Buttafuoco A. (a cura di), Modi di essere. Studi,riflessioni, interventi sulla cultura e la politica delle donne in onore di Elvira Badaracco, Bologna, E M Ricerche, 1991; Fra una parola e l'altra. La riflessione delle donne tra storia e memoria di genere, in "La Balena Bianca. I fantasmi della societa' contemporanea", n. 4, 1992; "Di corpi e di parole. Viaggio attraverso un dizionario di parolechiave, in "La Balena Bianca. I fantasmi della societa' contemporanea", n. 5, 1992; "Parlare e scrivere senza cancellare uno dei due sessi", in Eleonora Chiti (a cura di), Educare ad essere donne e uomini. Intreccio tra teoria e pratica, Torino, Rosenberg e Sellier, 1998;(con Luciana Tavernini), "Un percorso storiografico del Novecento", nell'ipertesto consultabile al sito Donne e conoscenza storica, www.url.it/donnestoria/; Sono soldi i soldi?, in "Golem. L'indispensabile", giugno 2001; La lingua e' neutrale rispetto ai sessi?, nel sito www.retelilith.it; (con varie coautrici), L'in-canto delle parole, Milano, Universita' delle donne, 2002; Donne di parole, in "Scuola ticinese", a. XXXII, serie III, n. 254, gennaio-febbraio 2003; (con varie coautrici), Le parole mal-trattate, Milano, Universita' delle donne, 2003"]

 

- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' stato il significato piu' rilevante della marcia Perugia-Assisi in questi cinquanta anni?

- Adriana Perrotta Rabissi: Non ho mai partecipato alla Perugia-Assisi, anche se mi sono tenuta informata dalle amiche che l'hanno vissuta con entusiasmo. Secondo me la  sua rilevanza, anche al di la' degli obiettivi che l'hanno di volta in volta orientata, sta nella sua continua testimonianza del fatto che un altro modo di fare politica continua ad essere possibile, malgrado il degrado delle forme di partecipazione alla vita pubblica precipitatoci addosso negli ultimi vent'anni.

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- "La nonviolenza e' in cammino": E cosa caratterizzera' maggiormente la marcia che si terra' il 25 settembre di quest'anno?

- Adriana Perrotta Rabissi: La convinzione che ogni forma di guerra, piu' o meno palese, non solo non risolve alcun problema, ma diventa sempre piu' rischiosa anche per chi la impone, oltre che per chi la subisce, anche perche' impedisce un sano "esercizio del conflitto" che non si basi sulla volonta' di annientare, annichilire il nemico/avversario, ma giungere a una mediazione utile a tutti i contendenti.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' lo "stato dell'arte" della nonviolenza oggi in Italia?

- Adriana Perrotta Rabissi: Non lo so.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale ruolo puo' svolgere il Movimento Nonviolento fondato da Aldo Capitini, e gli altri movimenti, associazioni e gruppi nonviolenti presenti in Italia?

- Adriana Perrotta Rabissi: Mantenere l'orizzonte di un altro modo possibile di interagire tra societa', persone, Stati.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quali i fatti piu' significativi degli ultimi mesi in Italia e nel mondo dal punto di vista della nonviolenza?

- Adriana Perrotta Rabissi: Le guerre contro intere popolazioni condotte dai governi interni e esterni, la guerra condotta contro chi fugge dai propri paesi per le ragioni piu' varie, in generale la guerra condotta dai gradi diversi di potere contro chi si trova occasionalmente e/o permanentemente in situazioni di particolare vulnerabilita' e fragilita'.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Su quali iniziative concentrare maggiormente l'impegno nei prossimi mesi?

- Adriana Perrotta Rabissi: Su momenti di denuncia di situazioni al punto precedente.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Se una persona del tutto ignara le chiedesse "Cosa e' la nonviolenza, e come accostarsi ad essa?", cosa risponderebbe?

- Adriana Perrotta Rabissi: Prima di parlare di come storicamente si e' costituto e consolidato il movimento internazionale di nonviolenza, partirei dall'esame della nostra individuale e comune situazione di vulnerabilita', in quanto umani, e alla follia di dedicarci piuttosto alla nostra distruzione, piuttosto che alla nostra comune salvezza (Leopardi docet).

 

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VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Numero 386 del 2 agosto 2011

 

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