Telegrammi. 635
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- Date: Tue, 2 Aug 2011 00:25:43 +0200 (CEST)
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 635 del 2 agosto 2011
Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it
Sommario di questo numero:
1. Peppe Sini: La doppia, la stessa strage. E la responsabilita' nostra
2. Sette domande a Giuliana Beltrame
3. Sette domande a Laura Boella
4. Sette domande a Francesco Comina
5. Sette domande a Elena Gajani Monguzzi
6. Sette domande a Isabella Horn
7. Sette domande a Marco Palombo
8. Segnalazioni librarie
9. La "Carta" del Movimento Nonviolento
10. Per saperne di piu'
1. EDITORIALE. PEPPE SINI: LA DOPPIA, LA STESSA STRAGE. E LA RESPONSABILITA' NOSTRA
La strage delle vittime delle guerre, delle guerre sempre terroriste e sempre assassine, delle guerre cui anche l'Italia illegalmente partecipa: in Afghanistan, in Libia.
E la strage dei migranti che muoiono annegati nel Mediterraneo, i migranti in fuga dalle guerre, dalle dittature, dai colpi di stato, dai luoghi in cui l'ordine mondiale dei vampiri che rapina interi continenti le popolazioni rapinate condanna alla miseria, alla fame, alla morte. I migranti uccisi dalle politiche razziste che arrivano a negare il loro diritto alla fuga per salvarsi la vita, che negano loro il diritto d'asilo, che negano loro quell'accoglienza e assistenza che ad ogni essere umano e' dovuta. La strage dei migranti di cui e' corresponsabile anche l'Italia e l'Unione Europea, le cui brutali politiche razziste fanno ancora piu' vittime della stessa furia assassina dei raptus massacratori di singoli folli criminali neonazisti - ed e' evidente la continuita' tra i due fenomeni, e come il razzismo patologico dei singoli terroristi sia anche uno dei frutti avvelenati del razzismo istituzionale di tanti stati e governi del mondo -.
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Cessi la partecipazione italiana alle guerre: torni l'Italia al rispetto della legalita' costituzionale, della civilta' giuridica, della coscienza umana.
Cessi la persecuzione razzista dei migranti da parte dell'Italia: torni l'Italia al rispetto della legalita' costituzionale, della civilta' giuridica, della coscienza umana.
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E' dovere di noi cittadini italiani ottenere che il nostro paese, il nostro stato, cessi di uccidere con le guerre e il razzismo; e' dovere di noi cittadini italiani ottenere che il nostro paese, il nostro stato, torni ad essere un paese civile, uno stato di diritto, un luogo di esseri umani consapevoli che vi e' una sola umanita' di cui tutti gli esseri umani fanno parte.
2. VERSO LA MARCIA PERUGIA-ASSISI. SETTE DOMANDE A GIULIANA BELTRAME
[Ringraziamo Giuliana Beltrame (per contatti: giuliana.beltrame at alice.it) per questa intervista.
Giuliana Beltrame e' nata a Maniago (Pn) nel 1950, vive a Padova dal 1973. Laurea in Sociologia conseguita a Trento nel 1973 con una tesi di Economia Territoriale. Ricercatrice dal 1972, nel 1973 partecipa alla prima ricerca nazionale sul lavoro a domicilio, svolge ricerche sul potenziale di forza lavoro in Friuli e una indagine sulle donne imprenditrici nella provincia di Padova. Docente di metodologia della ricerca sociale alla Scuola di servizio sociale di Venezia, con seminari sul rapporto tra donne e spazio abitativo presso il Corso di Antropologia Culturale dell'universita' di Padova. Ha fatto parte del Comitato scientifico della rivista "OV" (Osservatorio Veneto). Coordinatrice, in occasione dei 50 anni della Costituzione, per conto dei sindacati confederali e con la collaborazione della facolta' di Statistica, di una ricerca su "I giovani e il lavoro", che ha coinvolto circa 500 ragazze e ragazzi tra i 16 e i 22 anni. In collaborazione con il Centro "E. Luccini" di Padova, ha organizzato un Corso di aggiornamento per insegnanti sui valori della Costituzione coinvolgendo donne straordinarie come Tina Anselmi, Lorenza Carlassare, Lidia Menapace e Annarita Buttafuoco. Insegnante di Diritto ed Economia in diverse scuole superiori di Padova. Socia fondatrice e prima rappresentante legale del centro culturale "Lidia Crepet" e socia dell'Associazione REsistenze, aderisce alla rete delle Donne in Nero e all'Associazione per la pace e svolge un intenso impegno nelle campagne a difesa dei beni comuni, primo fra tutti l'acqua. Nel 2007 ha contribuito alla positiva esperienza di aggregazione della sinistra padovana nel "Cantiere della Sinistra". Consigliera comunale di Padova, eletta come indipendente nella lista del Prc. Presidente della Commissione cultura ha coinvolto numerose associazioni e persone nella discussione sui principali temi della vita culturale: il ruolo del Teatro Stabile, le Mura di Padova, la valorizzazione della cultura di genere, le funzioni del Centro Culturale Altinate, le biblioteche di quartiere, l'orchestra di Padova e del Veneto, il cinema e il teatro sperimentale ecc. "... Continuo caparbiamente ad agire, nei Comitati per l'acqua bene comune, nella rete@sinistra, nel Circolo del Manifesto che insieme ad altre compagne e compagni abbiamo fatto nascere a Padova, pensando che abbiamo la responsabilita' di contribuire a cambiare questo mondo fatto di relazioni sociali ed economiche inique e distruttive"]
- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' stato il significato piu' rilevante della marcia Perugia-Assisi in questi cinquanta anni?
- Giuliana Beltrame: Penso sia la lucida e appassionata volonta', da parte di tante donne e uomini che in questi anni hanno partecipato alla marcia, di affermare che la pace o parte dalla capacita' di costruire relazioni nuove e rispettose di se' e degli altri/e o resta una parola sempre piu' vuota.
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- "La nonviolenza e' in cammino": E cosa caratterizzera' maggiormente la marcia che si terra' il 25 settembre di quest'anno?
- Giuliana Beltrame: Spero la consapevolezza che siamo ad uno snodo cruciale della nostra storia.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' lo "stato dell'arte" della nonviolenza oggi in Italia?
- Giuliana Beltrame: Mi sembra sempre meno diffusa come pratica reale e sempre piu' una parola usata strumentalmente per affermare le differenze. Mi piacerebbe che ci si interrogasse di piu' e in modo piu' approfondito su che cosa oggi e' "violenza" e quali nuovi modi abbiamo di denunciarla/contrastarla. Non e' una guerra quella che la finanza sta facendo alle popolazioni? Parafrasando Bertolt Brecht: "e' piu' violento fondare una banca o rapinare una banca?".
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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale ruolo puo' svolgere il Movimento Nonviolento fondato da Aldo Capitini, e gli altri movimenti, associazioni e gruppi nonviolenti presenti in Italia?
- Giuliana Beltrame: Rimando alla opinione che ho espresso sopra e la giro come domanda.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Quali i fatti piu' significativi degli ultimi mesi in Italia e nel mondo dal punto di vista della nonviolenza?
- Giuliana Beltrame: La capacita' di costruire relazioni, reti, condivisione tra soggetti, a partire dall'esperienza dai comitati per l'acqua che hanno visto l'incontro tra persone provenienti da realta' sociali e politiche anche molto lontane tra loro e hanno saputo, nel rispetto delle reciproche specificita', lavorare insieme e superare diffidenze ecc. Altro esempio e' la capacita' di relazione con le popolazioni della sponda sud del Mediterraneo che si sta sviluppando in questi mesi. Nuova nei contenuti e nelle forme. Lo trovo l'elemento piu' carico di speranza.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Su quali iniziative concentrare maggiormente l'impegno nei prossimi mesi?
- Giuliana Beltrame: Dignita', diritti, democrazia, questi a mio avviso i temi. Ogni realta' trovera' le strade...
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- "La nonviolenza e' in cammino": Se una persona del tutto ignara le chiedesse "Cosa e' la nonviolenza, e come accostarsi ad essa?", cosa risponderebbe?
- Giuliana Beltrame: Le chiederei che cosa e' per lei la violenza e dove la sperimenta. Partirei da li'.
3. VERSO LA MARCIA PERUGIA-ASSISI. SETTE DOMANDE A LAURA BOELLA
[Ringraziamo Laura Boella (per contatti: laura.boella at unimi.it) per questa intervista.
Laura Boella, docente di storia della filosofia morale all'Universita' di Milano, e' tra le massime studiose di Gyorgy Lukacs, Agnes Heller, Ernst Bloch, Hannah Arendt; e' impegnata nella ricostruzione del pensiero femminile nel Novecento; fa parte della redazione della rivista filosofica "aut aut". Tra le opere di Laura Boella: Il giovane Lukacs, De Donato, Bari 1977; Intellettuali e coscienza di classe, Feltrinelli, Milano 1977; Ernst Bloch. Trame della speranza, Jaca Book, Milano 1987; Dietro il paesaggio. Saggio su Simmel, Unicopli, Milano 1987; (a cura di), Letture e discussioni intorno a Levinas, Jankelevitch, Ricoeur, Unicopli, Milano 1988; Parole chiave della politica, Mantova 1995; Hannah Arendt. Agire politicamente, pensare politicamente, Feltrinelli, Milano 1995; Morale in atto, Cuem, 1997; Cuori pensanti. Hannah Arendt, Simone Weil, Edith Stein, Maria Zambrano, Tre Lune, Mantova 1998; con Annarosa Buttarelli, Per amore di altro. L'empatia a partire da Edith Stein, Cortina, Milano 2000; Le imperdonabili. Etty Hillesum, Cristina Campo, Ingeborg Bachmann, Marina Cvetaeva, Tre Lune, Mantova 2000; Grammatica del sentire. Compassione, simpatia, empatia, Cuem, Milano 2004; Sentire l'altro. Conoscere e praticare l'empatia, Cortina, Milano 2006; Neuroetica. La morale prima della morale, Cortina, Milano 2008]
- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' stato il significato piu' rilevante della marcia Perugia-Assisi in questi cinquanta anni?
- Laura Boella: Aver creduto nella forza di un simbolo concreto, il camminare.
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- "La nonviolenza e' in cammino": E cosa caratterizzera' maggiormente la marcia che si terra' il 25 settembre di quest'anno?
- Laura Boella: Camminare e' una forma di attesa e di speranza contro ogni speranza.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' lo "stato dell'arte" della nonviolenza oggi in Italia?
- Laura Boella: Direi che la scena e' alterata: movimenti, come quello antiTav, non riescono a controllare il confine tra violenza e nonviolenza. Forse si sottovaluta la radicalita' della scelta nonviolenta.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale ruolo puo' svolgere il Movimento Nonviolento fondato da Aldo Capitini, e gli altri movimenti, associazioni e gruppi nonviolenti presenti in Italia?
- Laura Boella: Un movimento nonviolento consapevole del radicalismo della sua scelta puo' manifestare oggi la possibilita' di pensare e agire in una logica opposta a quella della vittoria e della sconfitta.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Quali i fatti piu' significativi degli ultimi mesi in Italia e nel mondo dal punto di vista della nonviolenza?
- Laura Boella: Il movimento degli "indignati" in Spagna, le manifestazioni degli studenti e dei precari contro la riforma Gelmini in Italia, il 13 febbraio delle donne hanno mostrato che un'opposizione radicale ai disvalori e alle ipocrisie politiche ed economiche e' possibile.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Su quali iniziative concentrare maggiormente l'impegno nei prossimi mesi?
- Laura Boella: Estendere a ogni luogo di lavoro e di vita la pratica dell'"andare per la propria strada", vivendo coraggiosamente i propri no.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Se una persona del tutto ignara le chiedesse "Cosa e' la nonviolenza, e come accostarsi ad essa?", cosa risponderebbe?
- Laura Boella: La mia risposta sarebbe innanzitutto che nonviolenza non e' uguale a rassegnazione o pacifismo a buon mercato. Nonviolenza e' la scelta di agire e pensare confidando nella forza dell'esempio.
4. VERSO LA MARCIA PERUGIA-ASSISI. SETTE DOMANDE A FRANCESCO COMINA
[Ringraziamo Francesco Comina (per contatti: francesco.comina at gmail.com) per questa intervista.
Francesco Comina (Bolzano, 1967), giornalista professionista, scrittore. Ha fondato il Centro per la Pace del Comune di Bolzano, di cui oggi e' il coordinatore delle attivita' culturali. E' stato il promotore del progetto politico altoatesino "Pace e Diritti - Insieme a Sinistra". Per un anno (2008) e' stato anche assessore provinciale e vicepresidente della Regione Trentino Alto Adige dove ha portato avanti l'azione nonviolenta anche sul piano istituzionale. Nell'ambito di questo impegno ha fatto pubblicare, come Regione Trentino Alto Adige, il libro di Johan Galtung, La trasformazione nonviolenta dei conflitti con mezzi pacifici. Oltre a collaborare con "Mosaico di Pace", a curare la rubrica "Nonviolenza attiva" per il Notiziario della Rete Radie' Resch e a scrivere sui giornali della provincia di Bolzano, fa parte del comitato editoriale della casa editrice il Margine di Trento. Ha scritto vari libri fra cui ricordiamo: Non giuro a Hitler. La testimonianza di Josef Mayr-Nusser (San Paolo, 2000); con Martin Lintner e C. Fink, Due mondi, una vita. La testimonianza di Luis Lintner (Emi 2004); con Marcelo Barros, Il sapore della liberta' (La Meridiana 2005); con Arturo Paoli, Qui la meta e' partire (La Meridiana, 2005); Il monaco che amava il jazz. Testimoni e maestri, migranti e poeti (Il Margine 2006); Sulle strade dell'acqua. Dramma in due atti e in quattro continenti (Il Margine 2008); con Eduardo "Mono" Carrasco, Inti Illimani. Storia e mito (Il Margine, 2010); Il cerchio di Panikkar (Il Margine 2011). Ha anche contribuito al libro di AA. VV., Le periferie della memoria, Anppia - Movimento Nonviolento, Torino-Verona; e ad AA. VV., Giubileo purificato, Emi, Bologna 1999. Si veda anche l'intervista nei "Telegrammi della nonviolenza in cammino" n. 288]
- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' stato il significato piu' rilevante della marcia Perugia-Assisi in questi cinquanta anni?
- Francesco Comina: Aver mostrato quanto sia diffuso il sentimento di pace e quanto sia attuale l'azione nonviolenta in Italia. Se c'e' un sistema politico ancora legato alla logica della violenza e della guerra per la soluzione dei conflitti fra i popoli, incapace di promuovere l'azione nonviolenta, anche attraverso un rinnovamento sostanziale del modo di fare politica, la marcia mette in mostra un popolo multiforme che si impegna sul territorio per eliminare le storture della violenza sia nelle dimensioni grandi delle guerre, sia nelle dimensioni piu' ristrette dell'educazione alla pace e alla risoluzione dei conflitti (personali, urbani, sociali).
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- "La nonviolenza e' in cammino": E cosa caratterizzera' maggiormente la marcia che si terra' il 25 settembre di quest'anno?
- Francesco Comina: Il ricordo di Aldo Capitini. Bisogna tenere viva la memoria di uomini come Capitini, che hanno messo ogni sforzo, intellettuale e di impegno civile, per la elaborazione di una cultura e di una prassi di pace e di nonviolenza. La riedizione aggiornata del bel libro di Fabrizio Truini su Capitini, ad opera del Margine di Trento, Aldo Capitini. La forza della nonviolenza, e' nata proprio dalla volonta' di riconsegnare, soprattutto nelle mani dei giovani, la storia e il pensiero del fondatore della marcia e del movimento nonviolento. Questo pensiero profondo e' oggi di una attualita' straordinaria. Pensiamo soltanto a cio' che e' accaduto nei giorni scorsi a Oslo. La violenza piu' scandalosa, piu' becera, piu' cruda e accecata d'odio e' il segno piu' emblematico del declino dell'Occidente, pronto a scaricare la furia violenta contro gli altri (islamici, neri, gialli ecc.) non rendendosi conto che il germe infausto della furia streminatrice nasce e cresce nel giardino di casa sua, nel pensiero notturno che vorrebbe liquidare i colori della pluralita' e la bellezza della complessita' umana e sociale. Come ho avuto modo di scrivere in un articolo per l'Alto Adige: "La fine dell'Occidente non e' soltanto follia. E' la tristezza che soffoca il pensiero, l'anoressia della mente, il lento morire della speranza. In sessant'anni siamo passati dalle grandi utopie di un mondo libero dal flagello della guerra (manifesto dell'Onu), garante dei diritti umani e delle liberta' culturali e religiose (Vaticano II), non piu' succube dei rapporti di forza fra Est e Ovest (caduta del muro di Berlino), ad un ristagnamento depressivo generale. Domina la paura, si rafforzano le piccole patrie, il rifiuto del diverso ricompatta i vecchi paradigmi culturali, la xenofobia dilaga, populismi, qualunquismi, dogmatismi tornano a far breccia nella politica e nelle societa'. La complessita' del pensiero critico sembra soccombere dinanzi alla superficialita' e alle manipolazioni dei media, che tagliano sempre piu' i programmi di approfondimento culturale alimentando il divertimento a basso costo. Non c'e' solo la follia di Oslo nel tramonto dell'Occidente. C'e' il germe infausto della ragione armata". Ecco perche' questa marcia oggi assume profondo significato. Il 25 settembre prossimo si alzera' un grido corale: Basta guerre! Basta stragi inutili! Basta armi ed eserciti mossi da politiche impositive e coercitive del diritto e della diplomazia. Stiamo distruggendo Paesi, popoli, civilta': Iraq, Afghanistan e Libia sono il segno che la guerra altro non fa che distruggere, uccidere, demolire non solo i palazzi, ma anche la storia millenaria che ha costruito la civilta' umana.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' lo "stato dell'arte" della nonviolenza oggi in Italia?
- Francesco Comina: Mi pare di vedere distribuita sul territorio una grande potenzialita' nonviolenta: gruppi, associazioni, iniziative sono attivi sui vari filoni dell'azione nonviolenta. C'e' grande bisogno di rinnovamento anche nel movimento nonviolento. Bisogna far breccia nel cuore dei giovani. Il problema drammatico della realta' giovanile e' l'alienazione informatica e massmediatica, che a differenza del passato li rende piu' distaccati dal dinamismo culturale e drammaticamente piu' soli. Bisognerebbe impegnarsi di piu' con i giovani e non soltanto una tantum...
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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale ruolo puo' svolgere il Movimento Nonviolento fondato da Aldo Capitini, e gli altri movimenti, associazioni e gruppi nonviolenti presenti in Italia?
- Francesco Comina: Continuare a tenere alta la memoria della nonviolenza. Far capire, anche in questo caso ai giovani, qual e' stata la forza della nonviolenza nel mondo. Perche' si capisca che non e' una utopia fuori dalla storia. E' un grande motore del cambiamento., Faccio un esempio. Due mesi fa sono stato invitato dalla Caritas per tenere un incontro sulla storia dell'obiezione di coscienza per un gruppo di giovani che svolgono il servizio civile volontario. Ho raccontato la passione dei primi obiettori, l'esperienza di don Milani, di Balducci ecc. Questi ragazzi sono rimasti immobili per due ore ad ascoltare. Non conoscevano nulla. Non sapevano quali battaglie ci sono state per arrivare, per gradi, al servizio civile nazionale. Ecco quale e' il ruolo primario dei movimento nonviolenti in Italia, oltre a fare ovviamente le battaglie concrete per il disarmo, per l'abbattimento delle spese militari, contro la presenza degli eserciti nelle zone di conflitto: far lievitare la passione per un mondo libero, giusto, solidale, in armonia e in pace.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Quali i fatti piu' significativi degli ultimi mesi in Italia e nel mondo dal punto di vista della nonviolenza?
- Francesco Comina: Beh, direi il movimento delle donne che invoca una dignita' e una partecipazione piu' attiva contro la violenza e la deriva del potere maschilista; la lezione perfino commovente della giovane iraniana Ameneh Bahrami, vittima di una aggressione con l'acido che le ha tolto per sempre la vista, la quale ha voluto perdonare all'ultimo minuto il suo aggressore impedendo cosi' che fosse messa in atto la legge del taglione che avrebbe portato a sfigurare il volto dell'aggressore. Mi sembra una grande lezione umana e gandhiana di nonviolenza. Importante anche l'indipendenza del Sud Sudan dopo decenni di guerra. Significativa la risposta del premier norvegese alla follia omicida del massacratore di Oslo: "La nostra risposta all'enormita' del male sara' piu' democrazia, piu' apertura".
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- "La nonviolenza e' in cammino": Su quali iniziative concentrare maggiormente l'impegno nei prossimi mesi?
- Francesco Comina: L'ho detto prima: sui bambini e sui giovani.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Se una persona del tutto ignara le chiedesse "Cosa e' la nonviolenza, e come accostarsi ad essa?", cosa risponderebbe?
- Francesco Comina: La nonviolenza e' l'unico modo per costruire una societa' e per orientare una politica per il terzo millennio. Dopo seimila anni di storia basata sulla forza e sulla vittoria, siamo chiamati ad una conversione totale, ad una metanoia. Ci ricorda Panikkar: "Mi pare irresponsabile, dopo seimila anni di esperienza storica non cominciare a ripensare se per caso la direzione non sia stata sbagliata. E se noi, in questo momento storico, non abbiamo la capacita' intellettuale e la forza spirituale di porci il problema a questo livello, allora non credo che siamo degni di essere chiamati ne' intellettuali, ne' pensatori, ne' uomini responsabili". Solo la nonviolenza salvera' la terra.
5. VERSO LA MARCIA PERUGIA-ASSISI. SETTE DOMANDE A ELENA GAJANI MONGUZZI
[Ringraziamo Elena Gajani Monguzzi (per contatti: elgajmon at gmail.com) per questa intervista.
Elena Gajani Monguzzi e' poetessa, docente, traduttrice, impegnata nella societa' civile, per i diritti umani di tutti gli esseri umani. "Traduttrice (e scrittrice a tempo guadagnato), attualmente mi occupo dell'inserimento scolastico dei figli dei migranti che manifestano evidenti difficolta' nei confronti delle nostre istituzioni formative. Durante questi ultimi due anni ho pero' avuto modo di fare due esperienze molto importanti: l'una nell'ambito del commecio equo e solidale e l'altra conducendo un'indagine sui generis tra le biblioteche considerate eccellenze in Italia in relazione alla letteratura per ragazzi (dai neonati agli adolescenti) e alla cura dedicata all'aspetto della multiculturalita'"]
- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' stato il significato piu' rilevante della marcia Perugia-Assisi in questi cinquanta anni?
- Elena Gajani Monguzzi: Non ho tra le mani dati sufficienti per poter asserire con rigore scientifico che l'importanza della marcia e' riflessa nella risonanza e nella partecipazione sempre maggiori, il che significherebbe progresso costante della nonviolenza lungo l'unico percorso alternativo possibile alla violenza manifesta su e in tutto il globo terracqueo. Dicevo come non abbia dati sufficienti per misurare la scientificita' della mia affermazione, ma sono convinta che, qualitativamente, sia molto verosimigliante alla realta'.
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- "La nonviolenza e' in cammino": E cosa caratterizzera' maggiormente la marcia che si terra' il 25 settembre di quest'anno?
- Elena Gajani Monguzzi: La necessita' di nonviolenza in Italia mai come ora avvertita in maniera cosi' pressante e, sembrerebbe, cosi' ampiamente, fara' si' che la cinquantesima marcia, oltre ad essere celebrativa di un'eta' ben portata, costituira' la dimostrazione della consapevolezza della storia della nonviolenza in Italia, delle elaborazioni che sono state prodotte e della possibilita' di praticare una via effettivamente ed efficacemente alternativa.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' lo "stato dell'arte" della nonviolenza oggi in Italia?
- Elena Gajani Monguzzi: Molto importante e' il rendersi conto da parte di un sempre crescente numero di persone del bisogno di pace, la quale significa giustizia, che non puo' che essere indotta dalla verita'; per cui sono nati movimenti tipo quello delle Agende rosse - ma non solo - che chiedono sempre piu' a gran voce che cadano le maschere e si possa tornare a potersi parlare, confrontare, guardarsi negli occhi. Pace significa infatti anche confronto, discussione, dialettica: strumenti tutti questi abbandonati dal potere come armi divenute inutilizzabili, di cui invece dobbiamo fare incetta per disorientare chi non conosce piu' altro linguaggio se non quello della violenza.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale ruolo puo' svolgere il Movimento Nonviolento fondato da Aldo Capitini, e gli altri movimenti, associazioni e gruppi nonviolenti presenti in Italia?
- Elena Gajani Monguzzi: Seme, base, fonte, alba: scaturigine insomma... e sale.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Quali i fatti piu' significativi degli ultimi mesi in Italia e nel mondo dal punto di vista della nonviolenza?
- Elena Gajani Monguzzi: Le associazioni spontanee di cittadini che si oppongono a qualsiasi violenza nei confronti del pianeta terra e della sua vita tutta - non ultima l'evoluzione del movimento No Tav della Valdisusa - e che lo fanno con cognizione di causa e con proposte alternative.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Su quali iniziative concentrare maggiormente l'impegno nei prossimi mesi?
- Elena Gajani Monguzzi: Condivisione e sostegno di tutti i movimenti che operano per il salvataggio in extremis del nostro pianeta, a partire dai presidi delle situazioni locali; di tutte quelle entita' che operano per la ricerca della verita'; di tutti coloro che si attivano in prima persona perche' il cambiamento sia veramente radicale, parta da dentro ciascuno di noi e si traduca in comportamenti, pratiche e politiche degni di essere qualificati come dignitosi.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Se una persona del tutto ignara le chiedesse "Cosa e' la nonviolenza, e come accostarsi ad essa?", cosa risponderebbe?
- Elena Gajani Monguzzi: "Grecamente" convinta come sono risponderei che la nonviolenza e' il confronto dialettico a tutti i livelli, con, alla base, l'ascolto reciproco e del lamento degli ultimi, perche' questi non aumentino di numero bensi' perche' ne vengano soddisfatti i bisogni.
6. VERSO LA MARCIA PERUGIA-ASSISI. SETTE DOMANDE A ISABELLA HORN
[Ringraziamo Isabella Horn (per contatti: isabella.horn at alice.it) per questa intervista.
La ringraziamo anche per averci messo a disposizione questa breve scheda di autopresentazione: "Portavoce della Fucina per la Nonviolenza, sezione fiorentina del Movimento Nonviolento, un piccolo gruppo che tuttavia, grazie a facebook, ha trovato una dimensione piu' vasta, con oltre 1300 iscritti, moltissimi dei quali "extraterritoriali". Gestisco questa pagina insieme agli altri "fondatori" (Alberto L'Abate, Matteo Bortolon e Teresa Barbagli), ma, per gusto e per vocazione, la seguo piu' da vicino. E, sempre con altri, "amministro" su fb la pagina della "Casa della Pace e della Nonviolenza", fondata da Maurizio Somma della Comunita' multietnica dell'Ashram di Santa Caterina di Castellammare di Stabia. Senza dimenticare - ancora su fb - "2011: la grande Marcia per la Pace contro tutte le ingiustizie", gruppo fondato da Agnese Ginocchio, cantautrice impegnata e testimonial per la Pace. Come vedi, la nonviolenza e' in cammino anche su facebook! Al di la' dell'impegno, sono autrice di raccolte di poesia, con cinque lavori pubblicati e quattro da pubblicare. L'ultimo volumetto, dal titolo "Soglie" (Gds editore) e' del novembre 2010. I contenuti non sono "militanti", ma il ricavato viene devoluto alla cassa della Fucina per la Nonviolenza"]
- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' stato il significato piu' rilevante della marcia Perugia-Assisi in questi cinquanta anni?
- Isabella Horn: L'essenza della Marcia Perugia-Assisi, dalla "nascita" a oggi, si riassume per me nel richiamo - universale - ad un "altro mondo difficile, ma non impossibile"...
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- "La nonviolenza e' in cammino": E cosa caratterizzera' maggiormente la marcia che si terra' il 25 settembre di quest'anno?
- Isabella Horn: Non ho le idee ben chiare al riguardo, perche' i componenti che confluiscono nella Marcia non hanno tutti le stesse priorita'. Personalmente, spererei in un appello all'unita', ad una maggiore e piu' solida coesione tra i gruppi nonviolenti e/o impegnati per la pace.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' lo "stato dell'arte" della nonviolenza oggi in Italia?
- Isabella Horn: Ahime'... sul piano teorico la nonviolenza gode di ottima salute, con numerosi studi, articoli e libri anche di qualita', e anche con il rafforzamento e l'aumento del networking nonviolento grazie all'uso sempre piu' diffuso di Internet. Sul piano pratico, malgrado le tante iniziative a livello territoriale (lezioni, stages, campi estivi, convegni, proiezioni cinematografiche, riunioni conviviali, ecc.) la nonviolenza rimane confinata nell'ombra... non riesce a radicarsi nel tessuto sociale e, di conseguenza, ha scarsa visibilita'.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale ruolo puo' svolgere il Movimento Nonviolento fondato da Aldo Capitini?
- Isabella Horn: Il Movimento Nonviolento, oggi come oggi, potrebbe essere ben piu' di una semplice "aggiunta". Potrebbe e dovrebbe essere un elemento trainante del nuovo e del bisogno del nuovo, purche' riesca a unire in un'unica grande corrente le sue "cellule" sparse un po' dovunque a macchia di leopardo. Altrimenti, temo, non diventera' mai quella "forza piu' potente" da cui aspettarsi un contributo decisivo al cambiamento... Insomma, perche' non troviamo il coraggio di parlare della necessita' di una rivoluzione nonviolenta?
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- "La nonviolenza e' in cammino": Quali i fatti piu' significativi degli ultimi mesi in Italia e nel mondo dal punto di vista della nonviolenza?
- Isabella Horn: In Italia, la vittoria del quattro si' referendari: una magnifica lezione di democrazia dal basso e d'impegno nonviolento (mi limito al fatto in se'... gli sviluppi sono tutti da vedere, purtroppo). Nel mondo: non riesco a condividere l'entusiasmo generalizzato per la "Primavera araba", esaltata come fulgido esempio di lotta nonviolenta... D'accordo per la lotta, ma - e cito Alberto L'Abate (maestro e amico paterno) - "la nonviolenza ha bisogno di due gambe per camminare bene: lotta e progetto". E, al di la' della lotta, nella "Primavera araba" non vedo un progetto vero e proprio. Almeno per ora.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Su quali iniziative concentrare maggiormente l'impegno nei prossimi mesi?
- Isabella Horn: Gli sforzi maggiori andrebbero concentrati - idealmente - sulla (ri)scoperta della vocazione politica del Movimento Nonviolento e, di riflesso, su strategie ed iniziative atte a creare coesione tra i singoli gruppi, a lavorare "in rete", a sentirsi uniti all'insegna di un progetto piu' ampio.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Se una persona del tutto ignara le chiedesse "Cosa e' la nonviolenza, e come accostarsi ad essa?", cosa risponderebbe?
- Isabella Horn: La nonviolenza e' la lotta per la giustizia sociale, con i mezzi dell'azione nonviolenta che esclude qualunque strumento di aggressione diretto contro le persone. E perche' lotta per la giustizia sociale? Perche' una pace vera e duratura si costruisce sulla base di una giustizia altrettanto vera e duratura.
7. VERSO LA MARCIA PERUGIA-ASSISI. SETTE DOMANDE A MARCO PALOMBO
[Ringraziamo Marco Palombo (per contatti: elbano9 at yahoo.it) per questa intervista.
Marco Palombo (1957), amico della nonviolenza, lavora nel campo della difesa dell'ambiente e delle tecnologie appropriate, e' tra i promotori dell'appello di Verona dell'8 novembre 2003 per un'Europa neutrale e attiva, disarmata e smilitarizzata, solidale e nonviolenta. Una recente intervista e' nei "Telegrammi della nonviolenza in cammino" n. 249. "Sono cresciuto e tuttora residente anagraficamente all'Isola d'Elba. Ho sempre partecipato, in basso a sinistra, alle vicende politiche, anche se non quanto, e come, avrei voluto e comunque le ho seguite molto. Ho scoperto la cultura nonviolenta solo attorno al 2000 e considero questo una prova che in Italia la nonviolenza non viene proposta a tutti, ma solo in alcuni ambienti o zone geografiche. In questo momento a Roma con l'Associazione Internazionale Italia-Africa (nome sproporzionato rispetto alle sue dimensioni) abbiamo cominciato ad occuparci di come far conoscere e diffondere le energie rinnovabili in Africa e in generale nei paesi piu' poveri. Ritengo questo processo una rivoluzione gia' possibile per la tecnologia esistente, ma da inventare quasi completamente nel modo di realizzarla. Vogliamo portare in questi paesi il nostro pannello solare e soprattutto spiegare quante luci possiamo accendere portandone tutti uno ciascuno"]
- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' stato il significato piu' rilevante della marcia Perugina-Assisi in questi cinquant'anni?
- Marco Palombo: L'impressione che ho avuto dal poco che ho letto sulla marcia del 1961 e' che questa sia stata fondamentale per la nascita del Movimento Nonviolento e quindi per la presenza continua ed organizzata della nonviolenza nel nostro paese. Le edizioni degli ultimi venti anni si sono caratterizzate per la presenza di decine di migliaia di persone, arrivate da tutta Italia a mostrare il loro desiderio di pace e la loro avversione a guerre, armamenti e violenza. Questo senza dubbio e' un grande merito di chi le ha organizzate in questo periodo. Ora pero' vedo un'involuzione nelle aree politiche, culturali e sociali che hanno animato le edizioni dopo il 1987, e la presenza di conformismo o passivita'; questo condiziona anche il mio giudizio attuale sulla gestione delle marce, che ritengo impostate con troppa superficialita' e genericita' mentre la pace e la guerra sono temi drammatici. La posizione sulle cosiddette "guerre umanitarie" e' un limite grosso della sinistra italiana e spero che prima o poi sia affrontato con un po' di fermezza da parte di chi e' contrario alle guerre. Oggi si legge di un bombardamento,che ha ucciso dei civili, sulla televisione libica, effettuato dall'alleanza di cui fa parte l'Italia con il consenso di partiti di sinistra. Dire parole chiare sarebbe doveroso, ma non arriveranno da molti pacifisti doc.
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- "La nonviolenza e' in cammino": E che cosa caratterizzera' maggiormente la marcia che si terra' il 25 settembre di quest'anno?
- Marco Palombo: Non so che caratteristiche avra' la marcia di quest'anno. Io vorrei che servisse soprattutto a far conoscere il pensiero e la vita di Aldo Capitini alle molte persone che non lo conoscono e che sicuramente apprezzerebbero e riterrebbero attuali i suoi insegnamenti. Ricordo che stiamo vivendo tempi non belli e che negli ultimi anni del fascismo le idee di Aldo Capitini, pubblicate in parte nel suo primo libro, Elementi di una esperienza religiosa, erano un riferimento importante per molti giovani intellettuali. Rileggerlo ci aiuterebbe anche in questa fase storica.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Quali i fatti piu' significativi degli ultimi mesi in Italia e nel mondo dal punto di vista della nonviolenza?
- Marco Palombo: Nel mondo, le rivoluzioni arabe e gli indignati greci e spagnoli, anche se gli esiti di queste mobilitazioni sono per ora molto contraddittori. In Italia, i referendum sull'acqua e contro il nucleare benche' la vittoria di giugno non abbia risolto le cose ma sia stata solo un importantissimo episodio.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' lo "stato dell'arte" della nonviolenza oggi in Italia?
- Marco Palombo: Idee e concetti appartenenti alla cultura nonviolenta sono presenti nel senso comune di gran parte degli italiani, sicuramente nella maggior parte dei piu' impegnati. Quello che manca quasi completamente e' il Satyagraha, la lotta nonviolenta per la cause giuste. Le mobilitazioni sono numerose ma contengono spesso una grande dose di egoismo nei loro obiettivi e nella loro gestione. Anche quando e' assente la violenza sono sostanzialmente subalterne a rapporti umani, concezioni e stili della vita, non solo nei consumi, che poco hanno a che fare con la nonviolenza.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale ruolo puo' svolgere il Movimento Nonviolento, fondato da Aldo Capitini, e gli altri movimenti, associazioni e gruppi nonviolenti presenti oggi in Italia?
- Marco Palombo: Innanzitutto quello che esiste oggi deve continuare anche in futuro, e' necessario quindi l'impegno di tutti per sostenere non solo il Movimento Nonviolento e la sua rivista "Azione Nonviolenta" ma anche esperienze importanti come l'attivita' editoriale del Centro Gandhi, il Centro Sereno Regis e altre ugualmente preziose diffuse in tutta Italia. Per fare questo e' necessario un rapporto di collaborazione piu' stretto e solidale tra tutte le realta' italiane; non so proporre in che forma costruirlo, si potrebbe cominciare organizzando qualche iniziativa comune a tutti coloro che si riconoscono nella nonviolenza.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Su quali iniziative concentrare maggiormente l'impegno nei prossimi mesi?
- Marco Palombo: I prossimi mesi saranno, gia' lo sono, difficili e confusi e le persone potrebbero trovarsi impreparate e disorientate. Proporrei a tutti piu' che iniziative precise un impegno piu' generale: dovremmo spiegare che non e' possibile un tenore di vita dispendioso per tutti e che per assicurare una vita dignitosa alle popolazioni, senza escludere nessuno, sono necessari grandi cambiamenti sociali e non la crescita, come invece propongono in Italia in questi giorni le cosiddette parti sociali. Questo vale per i singoli paesi e per il mondo intero. Penso poi che dovremmo proporre, con l'esempio, il metodo nonviolento per le molte vertenze e conflitti causati dalle difficolta' economiche attuali, provando almeno ad organizzare qualche incontro su questo tema.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Se una persona del tutto ignara le chiedesse "Cos'e' la nonviolenza, e come accostarsi ad essa?", cosa risponderebbe?
- Marco Palombo: La nonviolenza non e' solo l'assenza di violenza o di guerra. E' un metodo, una cultura, una prassi che vuole affrontare, possibilmente risolvere, i conflitti tra stati, classi sociali, religioni, singoli e soggetti di ogni tipo, in modo non distruttivo e possibilmente con un vantaggio e liberazione per tutti. La nonviolenza e' consapevole dei limiti umani e della natura, quindi mette in conto che non sempre riesce la soluzione migliore, l' importante pero' e' muoversi in questa direzione e avremo soluzioni migliori di altre anche quando gli esiti non saranno quelli sperati. Dopo aver confuso le idee del malcapitato interlocutore con queste parole, gli consiglierei di leggere i classici dei e sui maestri della nonviolenza, almeno Gandhi, Capitini, Tolstoj e King. Sono tutti uomini, quindi riprendo dalle risposte di Anna Bravo l'invito a leggere La banalita' del male di Hannah Arendt e tutto cio' che e' stato scritto da Simone Weil, confessando che sono il primo a dovere approfondire meglio la nonviolenza affrontata dal punto di vista del genere femminile.
8. SEGNALAZIONI LIBRARIE
Strumenti di lavoro
- Sergio Auriemma (a cura di), Repertorio. Dizionario normativo della scuola 2011, Tecnodid, Napoli 2011, pp. 1280, euro 45 (in omaggio agli abbonati a "Notizie della scuola").
9. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.
10. PER SAPERNE DI PIU'
Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 635 del 2 agosto 2011
Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it, sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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