Telegrammi. 607
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- Date: Tue, 5 Jul 2011 00:36:53 +0200 (CEST)
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 607 del 5 luglio 2011
Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it
Sommario di questo numero:
1. Noi ateniesi stabilimmo allora
2. Gli assassini della Nato, o dell'impresa libica novella
3. Si e' svolto il 4 luglio a Viterbo un incontro su "Metodologie delle campagne nonviolente"
4. Alcuni testi del mese di gennaio 2011
5. Grida il sangue degli uccisi
6. Opporsi alla guerra
7. Un retore
8. Severino Vardacampi: Cinque principi della nonviolenza
9. Luciano Bonfrate: Istantanee nel buio
10. Una buona idea
11. Un noioso
12. In epigrafe all'articolo "All'avvelenatoio"
13. Due opinioni sulla Fiat
14. Contro l'acquisto da parte dell'Italia dei cacciabombardieri F-35
15. Contro il razzismo
16. Contro la guerra
17. Contro il folle crimine nucleare
18. Per il diritto allo studio
19. Cessare la guerra, salvare le vite
20. L'arte di uccidere con l'ascia bipenne
21. Una tragica verita'
22. Per Tullia Zevi
23. Dire una semplice e necessaria verita' in quattro e quattr'otto
24. Il giorno della memoria della Shoah
25. Samuel Ruiz
26. Alla citta' e alle istituzioni di Viterbo. Una lettera aperta
27. F-35. Un crimine orribile e osceno
28. Memoria, barbarie, antibarbarie
29. Chi si rivede, Mister Attila e i suoi pregiati venditori di fumo
30. Per sostenere il Movimento Nonviolento
31. Segnalazioni librarie
32. La "Carta" del Movimento Nonviolento
33. Per saperne di piu'
1. EDITORIALE. NOI ATENIESI STABILIMMO ALLORA
Quando un governo e' un governo di assassini
noi ateniesi stabilimmo allora
il diritto del popolo all'insurrezione.
L'insurrezione per la legalita'
che salva le vite.
L'insurrezione nonviolenta
con la forza della verita'.
Quando un governo affoga lo straniero
- il supplice straniero nei cui panni un dio ci visita -
noi ateniesi stabilimmo allora
il diritto del popolo all'insurrezione.
L'insurrezione per la legalita'
che salva le vite.
L'insurrezione nonviolenta
con la forza della verita'.
Quando un governo stermina innocenti
con guerre e terrorismo e mafia e bombe
noi ateniesi stabilimmo allora
il diritto del popolo all'insurrezione.
L'insurrezione per la legalita'
che salva le vite.
L'insurrezione nonviolenta
con la forza della verita'.
Qunado un governo condanna dei ragazzi
a dare e a ricevere la morte
noi ateniesi stabilimmo allora
il diritto del popolo all'insurrezione.
L'insurrezione per la legalita'
che salva le vite.
L'insurrezione nonviolenta
con la forza della verita'.
2. EDITORIALE. GLI ASSASSINI DELLA NATO, O DELL'IMPRESA LIBICA NOVELLA
"Piu' non si vanti Libia con sua rena"
(Dante, Inf., XXIV, 85)
Gli assassini della Nato, ali e vomito di drago,
del deserto della Libia han di sangue fatto un lago.
Gli assassini della Nato hanno chiara una missione:
massacrare gli innocenti per la gioia del padrone.
Gli assassini della Nato tu li paghi e il tuo governo
coi tuoi soldi e il tuo consenso morte seminano e inferno.
3. INCONTRI. SI E' SVOLTO IL 4 LUGLIO A VITERBO UN INCONTRO SU "METODOLOGIE DELLE CAMPAGNE NONVIOLENTE"
Lunedi' 4 luglio 2011 si e' svolto a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace" un incontro su "Metodologie delle campagne nonviolente. Esempi di coerenza tra mezzi e fini nelle mobilitazioni sociali in difesa dei diritti umani e della biosfera".
Il responsabile della struttura pacifista viterbese, Peppe Sini, che nell'Alto Lazio dagli anni Settanta ha partecipato a (e spesso promosso e guidato) mobilitazioni nonviolente in difesa dei diritti umani e dei beni comuni, in difesa dell'ambiente, contro le servitu' energetiche e militari e contro le "grandi opere" nocive e distruttive, ha ricostruito alcune campagne protrattesi sovente per molti anni e con esiti infine fin qui vittoriosi, esiti frutto dell'aver adottato metodologie rigorosamente nonviolente.
In particolare ha ricostruito la lotta antinucleare a Montalto di Castro, la lotta contro la Supercassia che avrebbe devastato il bosco di Monte Fogliano, e la lotta contro il mega-aeroporto che avrebbe devastato la preziosa area naturalistica, archeologica e termale del Bulicame. Nel caso di Montalto dopo la catastrofe di Cernobyl il referendum del 1987 fermo' la realizzazione di una centrale nucleare, ma questo esito fu il frutto non solo della coscienza di quel disastro, ma anche di un decennio di lotte antinucleari in Italia; nel caso della Supercassia all'inizio Peppe Sini era l'unico pubblico amministratore del viterbese contrario all'opera, ma nel giro di alcuni anni l'opposizione popolare crebbe costringendo l'Anas a rinunciare infine a quello scellerata progetto ecocida; nel caso dell'illegale ed insensato mega-aeroporto a Viterbo l'opposizione condotta in questi quattro anni ha fin qui del tutto impedito l'avvio di qualunque devastante opera.
Particolarmente nel caso dell'opposizione alla Supercassia e al mega-aeroporto il movimento ha avuto caratteristiche rigorosamente nonviolente; capacita' di interlocuzione con le istituzioni come con le popolazioni; atteggiamento di attenzione, comprensione e proposizione; e soprattutto un costante impegno a contestualizzare le questioni locali nel quadro complessivo: cosicche' la lotta contro la Supercassia e' stata anche lotta per la riduzione dell'automobilismo privato e a favore del trasporto pubblico e collettivo; e la lotta contro il mega-aeroporto a Viterbo e' stata anche sia lotta per la riduzione complessiva del trasporto aereo, sia impegno per la realizzazione del "parco naturalistico, archeologico e termale del Bulicame" e per un modello di mobilita' sostenibile e coerente con un modello di sviluppo che valorizzi e non distrugga i beni ambientali e culturali, le autentiche vocazioni produttive del territorio, le tradizioni e i diritti delle comunita' locali.
*
Occorre che nelle mobilitazioni sociali in difesa dei diritti umani e della biosfera vi sia una nitida e intransigente coerenza tra mezzi e fini: chi vuol difendere i diritti di tutti non deve offendere i legittimi e fondamentali diritti di nessuno; chi vuol far rispettare l'incolumita' e la dignita' di tutti, non deve minacciare o aggredire l'incolumita' e la dignita' di alcuno: per questo solo la scelta della nonviolenza consente di ottenere risultati positivi per le comunita' locali, per le generazioni future, per l'umanita' intera; per questo solo la scelta della nonviolenza consente di ottenere risultati positivi a tutela dell'ambiente e dei beni comuni; per questo solo la scelta della nonviolenza consente di ottenere risultati positivi come esercizio di democrazia ed inveramento di autentica, piena legalita', fedeli allo spirito e alla lettera della Costituzione della Repubblica Italiana e della Dichiarazione universale dei diritti umani.
Per questo solo la nonviolenza contrasta in modo adeguato e coerente la guerra, il razzismo, le mafie, la corruzione, il maschilismo, la distruzione della natura.
Solo la nonviolenza contrasta la barbarie.
4. HERI DICEBAMUS. ALCUNI TESTI DEL MESE DI GENNAIO 2011
Riproponiamo alcuni testi apparsi sul nostro notiziario nel mese di gennaio 2011.
5. HERI DICEBAMUS. GRIDA IL SANGUE DEGLI UCCISI
[Riproponiamo questo testo del gennaio 2011]
Ancora un italiano ucciso in Afghanistan. Affratellato nella morte agli innumerevoli afgani anch'essi uccisi. Uccisi tutti dalla guerra assassina.
Una guerra alla quale la Costituzione della Repubblica Italiana proibisce all'Italia di partecipare.
Una guerra insensata che si prolunga di fatto da due generazioni.
Una guerra che potrebbe cessare immediatamente, se solo la comunita' internazionale si decidesse a recare aiuti umanitari invece che guerra ai popoli oppressi, oppressi dal terrorismo e dal maschilismo assassini, dall'imperialismo e dal razzismo assassini, dalla mafia e dal totalitarismo assassini.
La pace si costruisce con mezzi di pace.
La democrazia si promuove con la democrazia.
I diritti umani si difendono rispettando i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Il primo diritto umano e' il diritto a non essere uccisi.
Cessi la guerra nemica dell'umanita'.
Occorre la pace, il disarmo, la smilitarizzazione dei confltti.
Solo la pace salva le vite.
Vi e' una sola umanita'.
Cessi immediatamente la partecipazione italiana alla guerra e si adoperi immediatamente l'Italia per la pace con mezzi di pace.
Grida il sangue degli uccisi.
6. HERI DICEBAMUS. OPPORSI ALLA GUERRA
[Riproponiamo questo testo del gennaio 2011]
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Opporsi alla guerra e' il primo dovere di ogni essere umano ragionevole, poiche' sempre la guerra e' nemica dell'umanita', consistendo essa di distruzioni di vite umane.
L'attuale partecipazione italiana alla guerra in corso in Afghanistan e' del tutto illegale alla luce della Costituzione della Repubblica Italiana, fondamento dell'ordinamento giuridico del nostro paese.
Il riarmo, gli eserciti ed il militarismo, alla guerra e alle stragi essendo ordinati, sono anch'essi alla stregua delle guerre e delle stragi un crimine contro l'umanita'.
Alla guerra, al riarmo, agli eserciti ed al militarismo occorre opporsi.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
7. HERI DICEBAMUS. UN RETORE
[Riproponiamo questo testo del gennaio 2011]
Predicare la necessita' della pace e non opporsi alla guerra. Che infame vilta'.
Fare l'elogio della solidarieta' e non opporsi al colpo di stato razzista. Che infame vilta'.
Dichiarare il valore della Costituzione e non difenderla dall'assalto eversivo del governo berlusconiano. Che infame vilta'.
Quale grottesco spettacolo. E ricordo invece Pertini, con cui saremmo saliti sulle barricate.
8. HERI DICEBAMUS. SEVERINO VARDACAMPI: CINQUE PRINCIPI DELLA NONVIOLENZA
[Riproponiamo questo testo del gennaio 2011]
1. Chiamiamo nonviolenza la lotta contro ogni violenza che opprime gli esseri umani e devasta la biosfera.
2. Questa lotta non si esercita nel vuoto, ma nella storia: quindi essa e' contestuale, relativa, dialettica, vive nel conflitto e di conflitto e' suscitatrice.
3. Perno della lotta nonviolenta e' la comunicazione come suscitamento e riconoscimento di umanita'.
4. Annettiamo quindi alla nonviolenza tutte quelle pratiche e tutte quelle riflessioni che si caratterizzano per la concretezza e la coerenza con cui si oppongono alla violenza senza riprodurla, con cui si prendono cura delle persone e del mondo senza imporre strutture di dominio, con cui difendono, promuovono ed intrecciano vite e diritti senza costringere in gabbie ideologiche o pratiche.
5. Ne consegue altresi' che e' tempo che le persone amiche della nonviolenza escano dalla subalternita', dalla marginalita', dalle ambiguita', ed affermino la nonviolenza come teoria-prassi di cura del bene comune, di solidarieta' e di liberazione da agire anche ed ormai decisivamente sul piano politico.
9. HERI DICEBAMUS. LUCIANO BONFRATE: ISTANTANEE NEL BUIO
[Riproponiamo questo testo del gennaio 2011]
Ali' muore di freddo nella notte
a un tiro di sasso dal centro commerciale
viene trovato gia' pasto di cani.
Un altro scatto.
Giasmina resa schiava e' sul raccordo
la compra chi possiede un'automobile
le sputa in corpo seme e odio e male.
Karim lo sa che basta una parola
del caporale e lui sara' concime
s'impara subito la legge delle tigri
in questo bel paese dove suona
il si'.
E dove dire no reca la morte.
Omero non si reca all'ospedale
per non finire in trappola, lo sa
che meglio e' morirsene di febbre
che sotto i manganelli o tra le sbarre.
Nicola ha il naso rotto dalle botte
delle squadracce con e senza stemma
e solo un vetro lo separa dal benessere
spacca quel vetro, arraffa lustro il pezzo,
e finalmente sa che e' uno di noi.
Appena sotto casa tua procedono
le SS a rastrellare i poveri
ma tu ti guardi la televisione
l'applauso copre l'urlo disperato
di chi a goccia a goccia e' massacrato.
Un altro scatto.
Omero non si reca all'ospedale
gia' e' stato prigioniero nel deserto.
Nicola il naso rotto e in pugno il ferro
ha fatto il salto e adesso stupra e uccide.
Karim che disse no e' ormai concime.
Giasmina seviziata questa notte
altre belve le squarciano la gola.
Ali' congela e una preghiera mormora
fino allo stremo poi tace per sempre
intermittenti il cadavere candiscono
le luci natalizie del centro commerciale.
Esattamente sotto casa tua procedono
le SS a fucilare i poveri
applaude festante dai balconi
la folla dei nativi. Un altro scatto.
10. HERI DICEBAMUS. UNA BUONA IDEA
[Riproponiamo questo testo del gennaio 2011]
Riconoscere tutti i diritti umani a tutti gli esseri umani.
E quindi: cessare di perseguitare e di uccidere. Recare invece soccorso ad ogni persona oppressa, ad ogni persona bisognosa, ad ogni persona sofferente. Il soccorso che salva le vite.
E quindi: cessare di fare le guerre, abolire eserciti ed armi. Costruire la pace con mezzi di pace. La pace che salva le vite.
Vi e' una sola umanita'.
11. HERI DICEBAMUS. UN NOIOSO
[Riproponiamo questo testo del gennaio 2011]
Della guerra assassina e del colpo di stato razzista ancora vuoi parlare?
Ancora parlare voglio del colpo di stato razzista e della guerra assassina.
Ancora voglio dire che chi non si oppone alle stragi e alle persecuzioni, delle persecuzioni e delle stragi e' complice.
12. HERI DICEBAMUS. IN EPIGRAFE ALL'ARTICOLO "ALL'AVVELENATOIO"
[Riproponiamo questo testo del gennaio 2011]
All'avvelenatoio un di' ci rivedremo
e senza piu' alcun freno io ti rivelero'
il male che ti feci, il male che ti fo
poi ce ne moriremo.
Ed io ne ridero'.
(Concetto Sacripanti, Madrigale XVI, 1789)
13. HERI DICEBAMUS. DUE OPINIONI SULLA FIAT
[Riproponiamo questo testo del gennaio 2011]
La prima.
La dirigenza della Fiat avanza la pretesa di una sottomissione feudale dei suoi dipendenti. A quando il ripristino dello jus primae noctis?
Le chiamano relazioni industriali: e' la vecchia incessante soverchiante lotta di classe dei ricchi contro i poveri, degli oppressori contro gli oppressi, degli sfruttatori contro gli sfruttati. Chiamiamo le cose col loro nome.
Le pseudoconsultazioni da cui dovrebbe emergere il libero convincimento e la libera volonta' dei lavoratori, pseudoconsultazioni condotte con la pistola padronale appoggiata alla tempia di ogni singolo operaio (e delle relative famiglie sovente monoreddito), sono una ignobile farsa.
Il ricatto della dirigenza Fiat e' espresso con spudorata secchezza: "O sfruttamento in condizioni servili e precarie, o disoccupazione e fame". Questo criminale ricatto va combattuto e respinto.
Va combattuto e respinto non solo dalle sue vittime, che in questa distretta si trovano in una posizione terribilmente sfavorita nei concreti rapporti di forza rispetto a un potere che si presenta come dittatoriale e globalizzato; va combattuto e respinto dal popolo italiano, e dalle sue istituzioni democratiche; va combattuto e respinto in nome della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani, va combattuto e respinto in nome dell'umanita' che e' una.
Occorre sostenere toto corde le ragioni e la lotta dei lavoratori e delle lavoratrici che rifiutano di sottomettersi a patti leonini, che rivendicano la propria dignita' umana, che combattono la buona battaglia della democrazia e della giustizia: la buona battaglia che vale sempre la pena di essere combattuta, nella quale non devono essere lasciati soli.
La buona battaglia che e' la stessa dell'opposizione alla guerra assassina, dell'opposizione al colpo di stato razzista, dell'opposizione al maschilismo femminicida, dell'opposizione all'irreversibile devastazione della biosfera.
La buona battaglia per i diritti umani di tutti gli esseri umani, la buona battaglia per la salvaguardia della biosfera, la buona battaglia contro ogni violenza.
*
La seconda.
Occorre cessare immediatamente di produrre automobili con motori a scoppio.
Se autoveicoli vanno ancora prodotti essi devono essere ecologicamente sostenibili e quindi devono esser configurati in modo da essere alimentati da fonti energetiche pulite e rinnovabili, con tecnologie appropriate in modo da non essere insostenibilmente inquinanti.
Ridurre immediatamente la produzione di automobili e' una necessita' urgente per l'umanita' intera.
E' evidente quante e quali conseguenze questo implica.
In primo luogo si cessi di foraggiare coi pubblici denari ogni multinazionale la cui produzione confligge con gli interessi e i diritti dell'umanita'.
In secondo luogo si imponga ai padroni delle ferriere la riconversione ecologica delle loro produzioni.
In terzo luogo, prima che sia troppo tardi si esca dal modello di mobilita' centrato sull'automobilismo privato, sui motori a scoppio, sui combustibili fossili e loro succedanei, e sulle ideologie della potenza e della velocita'.
*
Occorre che l'umanita' muova decisamente verso un'economia e una societa' nonviolente.
Questo passaggio richiede un consapevole urgente cammino di riforme strutturali adeguate e coerenti, in un quadro di comune responsabilita' per il bene comune, di democrazia dispiegata e progressiva, di autentica legalita' intransigentemente intesa al fine di salvare le vite e garantire e promuovere i diritti di tutti gli esseri umani.
Qui e adesso.
14. HERI DICEBAMUS. CONTRO L'ACQUISTO DA PARTE DELL'ITALIA DEI CACCIABOMBARDIERI F-35
[Riproponiamo questo testo del gennaio 2011]
Le persone partecipanti all'incontro di formazione alla nonviolenza svoltosi domenica 9 gennaio 2011 presso il centro sociale "Valle Faul" di Viterbo confermano il loro pieno sostegno alle iniziative nonviolente contro il riarmo, e particolarmente contro l'acquisto da parte dell'Italia dei cacciabombardieri F-35.
E' mostruoso che lo stato italiano tagli la spesa pubblica destinata ai bisogni primari degli esseri umani - la salute, l'abitare, l'istruzione, l'assistenza, un ambiente vivibile - e sperperi invece miliardi di euro - miliardi di euro - per acquistare cacciabombardieri predisposti per recare armamento nucleare, apocalittici strumenti di morte.
E' inammissibile che i pubblici denari, i soldi di tutti, siano utilizzati da chi governa il paese per acquistare armi onnicide.
E' immorale e illegale che si neghi il diritto alla salute e allo studio, alla casa e all'assistenza, e che si devolvano ingentissime risorse a fini di male, a fini di morte, a fini di strage.
Sia revocata la decisione dell'acquisto dei cacciabombardieri F-35.
15. HERI DICEBAMUS. CONTRO IL RAZZISMO
[Riproponiamo questo testo del gennaio 2011]
Le persone partecipanti all'incontro di formazione alla nonviolenza svoltosi domenica 9 gennaio 2011 presso il centro sociale "Valle Faul" di Viterbo confermano il loro pieno sostegno alle iniziative nonviolente contro il razzismo e particolarmente per l'immediata abrogazione di tutte le misure incostituzionali, antigiuridiche, criminali e criminogene assunte dai governi succedutisi negli ultimi decenni con l'esplicito scopo di perseguitare i migranti; per l'immediata abrogazione di tutti quei provvedimenti governativi (che hanno trovato una tragica e grottesca complicita' anche nel parlamento e nella presidenza della Repubblica) palesemente contra legem e disumani, provvedimenti intesi non a punire l'effettuale commissione di reati, ma ad infliggere sofferenze e vessazioni a degli esseri umani innocenti per la loro mera condizione esistenziale di persone bisognose di aiuto, di accoglienza e di assistenza, persone i cui diritti la Costituzione della Repubblica Italiana esplicitamente riconosce e difende.
Siano immediatamente aboliti tutti i provvedimenti governativi che configurano atti persecutori, violazioni dei diritti umani, violazioni della legalita' costituzionale.
Si adoperi ogni persona di retto sentire e di volonta' buona, si adoperi ogni associazione democratica, si adoperi ogni articolazione istituzionale ed ogni pubblico ufficiale fedele alla Costituzione della Repubblica Italiana: si adoperino tutti in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani; si adoperino tutti a recare soccorso ad ogni vittima innocente; si adoperino tutti a contrastare e respingere il colpo di stato razzista.
Vi e' una sola umanita'.
16. HERI DICEBAMUS. CONTRO LA GUERRA
[Riproponiamo questo testo del gennaio 2011]
Le persone partecipanti all'incontro di formazione alla nonviolenza svoltosi domenica 9 gennaio 2011 presso il centro sociale "Valle Faul" di Viterbo confermano il loro pieno sostegno alle iniziative nonviolente contro la guerra e particolarmente per l'immediata cessazione della partecipazione militare italiana alla guerra in corso in Afghanistan, una guerra scellerata e insensata che occorre far cessare al piu' presto.
La guerra e' nemica dell'umanita'.
Solo la pace salva le vite.
17. HERI DICEBAMUS. CONTRO IL FOLLE CRIMINE NUCLEARE
[Riproponiamo questo testo del gennaio 2011]
Le persone partecipanti all'incontro di formazione alla nonviolenza svoltosi domenica 9 gennaio 2011 presso il centro sociale "Valle Faul" di Viterbo confermano il loro pieno sostegno alle iniziative nonviolente contro il folle crimine nucleare.
Dopo il crimine originario di Hiroshima e dopo la tragedia apocalittica di Chernobyl e' a tutti evidente che:
a) occorre il completo disarmo nucleare;
b) occorre rinunciare al cosiddetto nucleare civile per varie ottime ragioni, tra cui: la sua complementarita' al nucleare militare; il pericolo che gli impianti diventino bersaglio di attentati terroristici con conseguenze terrificanti; la militarizzazione del territorio e della vita civile che cio' implica; l'inquinamento che l'utilizzo della tecnologia nucleare inevitabilmente produce; l'assoluta mancanza di sicurezza degli impianti; l'irrisolvibile problema della gestione delle scorie.
Per la produzione energetica occorre utilizzare unicamente fonti pulite e rinnovabili, tecnologie sicure e non inquinanti.
Il nucleare e' un crimine e una follia.
18. HERI DICEBAMUS. PER IL DIRITTO ALLO STUDIO
[Riproponiamo questo testo del gennaio 2011]
Le persone partecipanti all'incontro di formazione alla nonviolenza svoltosi domenica 9 gennaio 2011 presso il centro sociale "Valle Faul" di Viterbo confermano il pieno sostegno alle iniziative nonviolente per il diritto allo studio, per la difesa della scuola pubblica, per la promozione della cultura che affratella le persone ed i popoli, riconosce e promuove dignita', liberta' e diritti, fonda ed invera responsabilita' comune e cura reciproca.
Confermano quindi l'opposizione alle selvagge politiche governative tese ad asservire il sapere ai poteri politici ed economici dominanti; l'opposizione alle selvagge politiche governative tese a negare anche nel decisivo ambito dei luoghi e dei processi della formazione, della socializzazione, della cultura e della ricerca la dignita' e i diritti umani di tutti gli esseri umani; l'opposizione alle selvagge politiche governative tese a cancellare i diritti fondamentali riconosciuti e garantiti dalla Costituzione della Repubblica Italiana.
No alla barbarie governativa.
Si' alla civilta' umana.
19. HERI DICEBAMUS. CESSARE LA GUERRA, SALVARE LE VITE
[Riproponiamo questo testo del gennaio 2011]
Cessi immediatamente la partecipazione italiana alla guerra afgana.
L'Italia non avrebbe mai dovuto prendere parte a questa guerra: glielo proibisce la Costituzione della Repubblica Italiana, fondamento del nostro ordinamento giuridico.
La guerra e' un crimine contro l'umanita'.
Troppe persone sono gia' morte.
Solo la pace salva le vite.
Cessi immediatamente la partecipazione italiana alla guerra afgana.
20. HERI DICEBAMUS. L'ARTE DI UCCIDERE CON L'ASCIA BIPENNE
[Riproponiamo questo testo del gennaio 2011]
La decisione governativa di sperperare miliardi di euro del pubblico erario per acquistare oltre cento cacciabombardieri F-35 predisposti per armamento nucleare e' due volte scellerata.
E' scellerata perche' usa ingentissime risorse pubbliche per far costruire apocalittici strumenti di morte.
Ed e' scellerata perche' sottrae quelle risorse al bene comune: quei miliardi di euro dovrebbero essere utilizzati per garantire il diritto alla casa, allo studio, alla salute e all'assistenza, per soddisfare i bisogni fondamentali e promuovere l'effettivo benessere degli esseri umani; invece vengono spesi per provocarne la morte.
Questo doppio crimine confligge con ogni principio di ragionevolezza, di moralita', di legalita'.
Questo doppio crimine deve essere impedito: con la forza della verita', con la forza della democrazia, con la forza della legalita'.
La societa' civile faccia sentire la sua voce.
Governo e parlamento revochino la decisione dell'acquisto dei cacciabombardieri F-35.
Solo la pace salva le vite.
La guerra e' nemica dell'umanita'.
Disarmare e smilitarizzare i conflitti, cooperare per promuovere concretamente la pace con mezzi di pace e i diritti umani di tutti gli esseri umani: e' necessario e urgente.
Solo la nonviolenza invera democrazia, dignita' e diritti umani.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
21. HERI DICEBAMUS. UNA TRAGICA VERITA'
[Riproponiamo questo testo del gennaio 2011]
La drammatica frequenza di incidenti aerei che provocano molte vittime conferma una tragica verita': che l'eccessivo incremento del trasporto aereo si rivela sotto ogni profilo nocivo e insostenibile.
E questo implica una ineludibile, nitida conseguenza: che occorre ridurre immediatamente e drasticamente il trasporto aereo.
22. HERI DICEBAMUS. PER TULLIA ZEVI
[Riproponiamo questo testo del gennaio 2011]
Sempre difese l'umanita'
sempre la pace e la verita'.
23. HERI DICEBAMUS. DIRE UNA SEMPLICE E NECESSARIA VERITA' IN QUATTRO E QUATTR'OTTO
[Riproponiamo questo testo del gennaio 2011]
La questione dell'arsenico si pone in termini assolutamente semplici e chiari:
1. L'arsenico e' tossico.
2. L'Unione Europea dallo scorso decennio ha stabilito (e l'Italia ha recepito nella sua legislazione) che il limite massimo di arsenico consentito nell'acqua destinata a consumo umano sia di 10 microgrammi per litro.
3. Ne consegue che e' dovere degli enti pubblici garantire alla popolazione acqua in cui l'eventuale (e comunque nociva) presenza di arsenico non superi quella soglia.
4. Ma ovviamente l'arsenico fa comunque sempre male, e quindi compito della buona pubblica amministrazione e' non solo operare e vigilare affinche' l'acqua erogata dai pubblici acquedotti per uso domestico rientri nei parametri stabiliti dalla legge (concentrazione massima consentita di 10 microgrammi/litro) ma anche di adoperarsi per dearsenificare totalmente l'acqua che le persone bevono.
*
Detto questo non vi e' piu' luogo a chiacchiere pretestuose. Ne discendono conseguenze altrettanto semplici e chiare.
1. Gli enti locali competenti garantiscano ai cittadini di avere nelle loro case acqua potabile coem stabilito dalla legge, ovvero che per quanto attiene alla presenza di arsenico esso non superi i 10 microgrammi per litro di acqua.
2. Laddove l'acqua erogata presenti una concentrazione di arsenico superiore, essa va dichiarata non potabile; la popolazione va prontamente informata; gli enti preposti devono immediatamente provvedere a forme alternative di approvvigionamento idrico potabile per la popolazione.
3. Tutti coloro che nel corso di un lungo lasso di tempo - ed almeno dal 2003 - pur essendo consapevoli della situazione, pur avendo il compito istituzionale di provvedere e pur disponendo di relative risorse hanno trascurato di effettuare i necessari controlli e interventi, ed hanno cosi' contribuito ad avvelenare i cittadini, devono essere perseguiti ai sensi di legge per ogni condotta attiva od omissiva che ha avuto come esito un danno per la pubblica incolumita'.
4. Tutti coloro che oggi disinformano i cittadini, sottovalutano il danno e il pericolo, omettono gli interventi necessari ed urgenti, vanno anch'essi perseguiti ai sensi di legge.
24. HERI DICEBAMUS. IL GIORNO DELLA MEMORIA DELLA SHOAH
[Riproponiamo questo testo del gennaio 2011]
Il Giorno della Memoria della Shoah ci richiama al dovere di contrastare tutte le persecuzioni, tutte le uccisioni, tutte le violenze.
Il Giorno della Memoria della Shoah ci richiama al dovere di recare aiuto a tutti gli esseri umani umiliati e offesi, oppressi e perseguitati, bisognosi e sofferenti.
Il Giorno della Memoria della Shoah ci richiama alla consapevolezza che vi e' una sola umanita', di cui tutti siamo parte.
Il Giorno della Memoria della Shoah ci richiama al dovere di opporci al razzismo, di opporci alla guerra, di opporci ai poteri criminali; ci richiama al dovere di difendere i diritti umani di tutti gli esseri umani, la pace, la democrazia; ci richiama al dovere di praticare la solidarieta'.
25. HERI DICEBAMUS. SAMUEL RUIZ
[Riproponiamo questo testo del gennaio 2011]
Fini' la corsa del buon Samuele
che combatte' la buona battaglia
e fu fedele al sempre vero bene.
Non dite che e' morto: dite piuttosto
che ora per sempre vive
nel cuore dell'umanita'.
26. HERI DICEBAMUS. ALLA CITTA' E ALLE ISTITUZIONI DI VITERBO. UNA LETTERA APERTA
[Riproponiamo questo testo del gennaio 2011]
Da anni proseguono a Viterbo gravi aggressioni fisiche da parte di gruppuscoli nazisti nei confronti di giovani e giovanissimi che da anni vivono nel terrore di essere vessati e picchiati fino al rischio della vita.
Trovo orribile e inammissibile che da anni giovani criminali che esplicitamente si proclamano neonazisti possano imperversare pressoche' impunemente in questa citta'.
Trovo orribile e inammissibile che per molti giovani e giovanissimi viterbesi si sia instaurato un vero e proprio stato di terrore, che inibisce loro la possibilita' di uscire di casa e camminare per le vie cittadine senza timore di essere aggrediti.
Trovo orribile e inammissibile che altri giovani siano stati a tal punto narcotizzati e sedotti da ideologie scellerate e genocide da divenire dei bruti e potenzialmente degli assassini: anche lo loro vite sono devastate, devastate dall'ideologia e dall'organizzazione e dalle pratiche naziste cui si sono prostituiti.
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Io non credo che siano efficaci le vacue prediche infarcite di bolse tirate retoriche ne' le "punizioni esemplari" di un'amministrazione della giustizia dalla faccia feroce.
Ma credo che chi minaccia e terrorizza altre persone, o addirittura compie un pestaggio o un assalto armato (e sia pure armato di un sampietrino) e colpisce una persona con tale violenza da metterne in pericolo la vita stessa, ebbene, debba essere denunciato, processato e punito per questo come la legge stabilisce.
*
Chiedo quindi che le pubbliche autorita' che sono perfettamente al corrente di tale situazione intervengano a tutela della vita e dell'incolumita' fisica e psichica delle tante persone che sono state aggredite e minacciate e terrorizzate, ed intervengano anche per persuadere i giovani sedotti dal nazismo ed al nazismo prostituitisi a tornare alla civilta', all'umanita', all'unica umanita' di cui anch'essi fanno parte, di cui tutti noi esseri umani facciamo parte.
Intervengano quindi le istituzioni competenti per arrestare questa escalation di crimini. Intervengano per fermare la propaganda e l'azione nazista a Viterbo che si realizza con aggressioni ed intimidazioni in condizioni di sostanziale impunita'.
Intervengano per garantire il diritto alla vita, all'incolumita', alla civile convivenza per tutte le persone.
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Ma non basta: chiedo anche che le istituzioni della citta' cessino di essere complici della cosiddetta "destra radicale" che consiste dei gruppi organizzati del nazismo che torna.
Cessino le istituzioni di mettere importanti spazi pubblici a disposizione di gruppi neonazisti che propagandano la violenza ed organizzano e scatenano gli squadristi.
Cessino le istituzioni di favoreggiare i gruppi nazisti.
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Credo di poter dire queste cose mettendoci il peso del mio personale prestigio.
So che quando dicono queste cose coloro che sono corrivi alla violenza di altri gruppi politici o pseudopolitici le loro parole sono prive di credibilita' ed autorevolezza; e so che quando dicono queste cose organizzazioni che si fanno foraggiare dagli enti pubblici attraverso reticoli nepotistici o clientelari anche le loro parole sono prive di credibilita'; e so che quando dicono queste cose persone che usano la parola nello spazio pubblico a fini di carriera o vantaggio personale o di camarilla, senza esitare a mentire o mistificare laddove loro convenga, ebbene, anche le loro parole sono prive di credibilita'.
Non appartengo a queste tipologie: sono una persona amica della nonviolenza e ho dedicato l'intera mia vita a lottare contro il regime della sopraffazione e della corruzione, ed a recare aiuto a chi di aiuto ha bisogno.
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Mi aspetto una risposta dalla parte migliore della citta' e dalle persone migliori delle istituzioni.
Una risposta che consista nell'impegno comune a far cessare ogni complicita', ogni omerta', ogni sottovalutazione; nell'impegno comune a contrastare ogni violenza ed ogni intimidazione, ogni squadrismo ed ogni teppismo.
Una risposta che sconfigga il nazismo e restituisca la sicurezza e il diritto alla felicita' a tanti giovani e giovanissimi; una risposta che contribuisca anche a liberare dalla loro interiore schiavitu' al nazismo quegli stessi giovani che al nazismo si sono prostituiti perche' sedotti e ingannati da malfattori senza scrupoli.
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Scrisse una volta Danilo Dolci: "Auschwitz sta figliando nel mondo. Non sentite l'odore del fumo?".
Anche a Viterbo oggi dobbiamo contrastare la violenza nazista che torna.
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Peppe Sini, viterbese
Viterbo, 25 gennaio 2011
27. HERI DICEBAMUS. F-35. UN CRIMINE ORRIBILE E OSCENO
[Riproponiamo questo testo del gennaio 2011]
L'acquisto da parte del governo italiano di 131 cacciabombardieri F-35 predisposti per armamento nucleare, e quindi lo sperpero di miliardi di euro dei cittadini italiani per realizzare mostruosi strumenti di morte, e' un crimine orribile e osceno.
Le armi uccidono, uccidono, uccidono: uccidono gli esseri umani. Gia' il costruirle prepara la morte di esseri umani.
Ed uccide anche lo sperpero criminale e insensato dei pubblici denari sottratti ai bisogni piu' essenziali ed urgenti della popolazione. Quante persone verranno private dell'assistenza che quei miliardi di euro avrebbero reso possibile se non fossero stati dilapidati per acquistare armi assassine?
Sia revocata quindi quella scellerata decisione. Si investano invece quei denari del popolo italiano per garantire alloggi, scuole, servizi sociali e sanitari, assistenza alle persone.
28. HERI DICEBAMUS. MEMORIA, BARBARIE, ANTIBARBARIE
[Riproponiamo questo testo del gennaio 2011]
Nel giorno della memoria della Shoah e' necessario che ovunque possibile si organizzino iniziative di ricordo e di impegno, di rinnovato lutto e di tenace lotta contro la disumanita', le disumanita', di ieri e di oggi.
Tanti maestri che abbiamo avuto non sono piu' vivi: sta a noi che da loro lo ricevemmo recarne ai piu' giovani il messaggio.
I testimoni superstiti anno dopo anno vanno estinguendosi, sta a noi che ne ricevemmo le parole comunicarle ai piu' giovani.
La lotta che e' stata di Vittorio Emanuele Giuntella, di Primo Levi, di Lello Perugia, di innumerevoli altre donne ed altri uomini che si opposero all'inumano resistendo fin nell'inferno dei lager, quella lotta per la dignita' umana, per i diritti umani, per la verita' umana e' ancora la nostra.
La memoria delle vittime dell'orrore assoluto del XX secolo, e l'impegno che ne deriva a impedire nuove persecuzioni, nuovi massacri e nuovi genocidi, e' dovere fondamentale di ogni persona di volonta' buona.
*
Come ha chiarito una volta per sempre Giuliano Pontara ne L'antibarbarie (il suo recente fondamentale libro in cui riprende e sviluppa le tesi dell'introduzione all'indimenticabile antologia gandhiana "Teoria e pratica della nonviolenza" da lui curata quarant'anni fa) due modelli opposti si fronteggiano e si combattono in questo tornante della storia: il nazismo e la nonviolenza; se prevarra' il primo sara' il trionfo della barbarie e l'umanita' s'inabissera' nella catastrofe, solo se prevarra' la seconda la civilta' umana potra' proseguire.
29. HERI DICEBAMUS. CHI SI RIVEDE, MISTER ATTILA E I SUOI PREGIATI VENDITORI DI FUMO
[Riproponiamo questo testo del gennaio 2011]
Si avvicinano le elezioni e a Viterbo la banda del mega-aeroporto riprende la sua miserabile, cialtrona, truffaldina propaganda.
Ed a questi messeri occorre ripetere una volta di piu' che e' semplicemente folle e criminale il progetto di realizzare a Viterbo nel cuore di un'area cosi' unica e preziosa come quella del Bulicame di dantesca memoria un mega-aeroporto nocivo, distruttivo e fuorilegge.
La realizzazione del mega-aeroporto nel cuore dell'area naturalistica, archeologica e termale del Bulicame avrebbe infatti come immediate e disastrose conseguenze:
a) lo scempio dell'area del Bulicame e dei beni ambientali e culturali che vi si trovano;
b) la devastazione dell'agricoltura della zona circostante;
c) l'impedimento alla valorizzazione terapeutica e sociale delle risorse termali;
d) un pesantissimo inquinamento chimico, acustico ed elettromagnetico di grave nocumento per la salute e la qualita' della vita della popolazione locale (l'area e' peraltro nei pressi di popolosi quartieri della citta');
e) il collasso della rete infrastrutturale dell'Alto Lazio, territorio gia' gravato da pesanti servitu';
f) uno sperpero colossale di soldi pubblici;
g) una flagrante violazione di leggi italiane ed europee e dei vincoli di salvaguardia presenti nel territorio.
Quell'area va tutelata nel modo piu' adeguato: istituendovi un parco naturalistico, archeologico e termale; e fin d'ora respingendo ogni operazione speculativa, inquinante, devastatrice, illecita.
E quindi a questi messeri occorre ripetere una volta di piu' anche che il perseverare da parte di pubblici amministratori insipienti ed irresponsabili con piu' atti esecutivi del medesimo disegno criminoso nel voler realizzare una palese violazione delle leggi, un disastro ambientale, una distruzione di insostituibili beni pubblici ed un avvelenamento della popolazione, portera' inevitabilmente alla denuncia, all'incriminazione ed alla successiva condanna di quanti si faranno complici della lobby speculativa, truffatrice e vandalica che intende devastare la preziosa area naturalistica, archeologica e termale del Bulicame realizzando nel suo cuore un insensato ed illegale, devastante ed inquinante mega-aeroporto.
Mister Attila e i suoi pregiati venditori di fumo sono avvisati.
30. APPELLI. PER SOSTENERE IL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Sostenere economicamente la segreteria nazionale del Movimento Nonviolento e' un buon modo per aiutare la nonviolenza in Italia.
Per informazioni e contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803 (da lunedi' a venerdi': ore 9-13 e 15-19), fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org
31. SEGNALAZIONI LIBRARIE
Letture
- AA. VV., Nuova pulita rinnovabile energia, Beati i costruttori di pace, Padova 2011, pp. 36, diffuso gratuitamente (pervenutoci in supplemento a "Tempi di fraternita'"). Per richieste: Beati i costruttori di pace, tel. 0498070522, e-mail: segreteria at beati.org, sito: www.beati.org
32. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.
33. PER SAPERNE DI PIU'
Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 607 del 5 luglio 2011
Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it, sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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