Nonviolenza. Femminile plurale. 363
- Subject: Nonviolenza. Femminile plurale. 363
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- Date: Tue, 7 Jun 2011 06:44:16 +0200 (CEST)
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NONVIOLENZA. FEMMINILE PLURALE
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"
Numero 363 del 7 giugno 2011
In questo numero:
1. Ich und Du
2. Associazione "Respirare": Per le stesse ragioni
3. Cristina Ali Farah
4. Annarita Buttafuoco
5. Assia Djebar
6. Ida Dominijanni
7. Nadine Gordimer
8. Irshad Manji
9. Fatema Mernissi
10. Taslima Nasreen
11. Nawal Al Sa'dawi
12. Igiaba Scego
13. Il 9 giugno a Blera una conferenza su "Acqua: bene e responsabilita' di tutti"
14. Il 5 per mille al Movimento Nonviolento
15. Contro la guerra una proposta agli enti locali
16. Riferimenti utili per l'informazione sui referendum. Quattro si' per fermare il nucleare, per l'acqua bene comune, per l'uguaglianza di diritti
1. EDITORIALE. ICH UND DU
L'aereo che in forma di sperone
calca e disquatra vittime innocenti:
semina uova e bruciano persone
tra grida acute e flebili lamenti.
Il vomere che solca nel sabbione
le carni, frange le ossa, e di tormenti
colma le genti che in questa prigione
a cielo aperto attendono dolenti.
Tu guardi dallo schermo e non lo vedi
che quell'aereo tu lo hai pagato
di uccidere il potere tu concedi
tu l'arma hai messo in mano del soldato
col tuo consenso anche se non lo credi:
ed il massacro tu non l'hai fermato.
Non lo decide il fato:
alla guerra, agli eserciti, alle armi
tu puoi opporti e cosi' puoi salvarmi.
2. RIFLESSIONE. ASSOCIAZIONE "RESPIRARE": PER LE STESSE RAGIONI
[Riceviamo e diffondiamo]
Per le stesse ragioni invitiamo a votare si' ai referendum del 12-13 giugno, e rinnoviamo la richiesta che le istituzioni garantiscano finalmente acqua senza arsenico.
Per le stesse ragioni: vogliamo difendere l'ambiente, la salute delle persone, il diritto alla vita.
Denunciamo ancora una volta la condotta non solo omissiva ed omertosa, ma illecita ed avvelenatrice, di quei pubblici amministratori e degli speculatori e truffatori loro compari, che continuano a rinviare i necessari interventi per dearsenificare le acque nel viterbese laddove la presenza di arsenico superi il limite consentito dalla normativa europea vigente di 10 microgrammi per litro.
Denunciamo come questa condotta sia complice di fatto della mercificazione dell'acqua e della privatizzazione dell'accesso all'acqua.
Votiamo si' ai referendum per difendere l'acqua, risorsa preziosa e scarsa; per difendere il diritto umano all'accesso all'acqua; per difendere ambiente e salute, diritti umani e democrazia.
E rinnoviamo la richiesta che laddove l'acqua sia contaminata dall'arsenico i Comuni realizzino al piu' presto dearsenificatori alla fonte e garantiscano cosi' il diritto all'acqua potabile per tutta la popolazione nel territorio amministrato.
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L'associazione "Respirare"
Viterbo, 6 giugno 2011
L'associazione "Respirare" e' stata promossa a Viterbo da associazioni e movimenti ecopacifisti e nonviolenti, per il diritto alla salute e la difesa dell'ambiente.
3. PROFILI. CRISTINA ALI FARAH
Ubah Cristina Ali Farah e' nata a Verona nel 1973 da padre somalo e da madre italiana. E' vissuta a Mogadiscio (Somalia) dal 1976 al 1991, quando e' stata costretta a fuggire a causa della guerra civile scoppiata nel paese. Si e' trasferita per alcuni anni a Pecs, in Ungheria, e in seguito a Verona. Dal 1997 vive stabilmente a Roma dove, nel 2001, si e' laureata in lettere presso l'Universita' La Sapienza. Sin dal 1999 si occupa di educazione interculturale, con percorsi rivolti a studenti di ogni ordine, agli insegnanti e alle donne migranti. In questo ambito ha collaborato con numerose associazioni e Ong come il Cies, Candelaria, Kel'lam, il Forum per l'Intercultura della Caritas, l'Associazione Prezzemolo. Attraverso il Circolo Gianni Bosio si e' occupata della raccolta di storie orali di donne migranti residenti a Roma ed e' responsabile dell'organizzazione di numerosi eventi letterari, tra cui la rassegna "Voci Afroitaliane" e "Lettere migranti". Ha preso parte al ciclo di incontri "Scritture migranti" tenutosi nei mesi di novembre e dicembre 2004 in Campidoglio, di cui sono stati pubblicati gli atti, a cura di Armando Gnisci e Alessandro Portelli. E' presidentessa dell'Associazione Migra e redattrice del periodico "Caffe'". Collabora, inoltre, con numerose riviste e testate come "Repubblica", "Malepeggio", "l'Europeo", "Nigrizia", "Carta", "Magiordomus", "Accattone", "Liberazione". Nel dicembre 2005 ha presentato il suo lavoro alla Brown University di Providence (Usa), in occasione delle giornate dedicate a "Migrazioni cinema letteratura nell'Italia contemporanea" e alla Columbia University di New York durante il corso "Italians tales" di Paolo Valesio, chair del dipartimento di italianistica. In questa occasione Giovanna Bellesia e Victoria Offredi Poletto, dello Smith College, hanno tradotto i racconti "Interamente" (El Ghibli, dicembre 2003), "RapdiPunt" (Italiani per vocazione, Cadmo 2005) e "Madre piccola", che usciranno nel prossimo numero della rivista di traduzione letteraria "Methamorphoses". In Italia suoi racconti e poesie sono stati pubblicati in diverse antologie e riviste come "Nuovi Argomenti", "Quaderni del 900", "Pagine", "Sagarana", "El Ghibli", "Caffe'" e "Crocevia". E' inserita inoltre nelle antologie Ai confini del verso. Poesia della migrazione in italiano (Le Lettere, Firenze 2006) curata da Mia Lecomte, e A New Map: The poetry of Migrant Writers in Italy curata da Mia Lecomte e Luigi Bonaffini (Los Angeles, Green Integer 2007). Nel 2006 ha vinto il "Concorso Letterario Nazionale Lingua Madre" indetto dal Centro Studi e Documentazione Pensiero Femminile di Torino insieme a Regione Piemonte e Fiera Internazionale del Libro di Torino. Nel febbraio 2007 esce il suo primo romanzo, edito da Frassinelli. Dal quotidiano "Il manifesto" del 29 luglio 2007 riprendiamo la seguente breve scheda: "Nata a Verona nel 1973 da padre somalo e da madre italiana, Cristina Ubax Ali Farah ha trascorso la sua infanzia e adolescenza a Mogadisco, frequentando le scuole italiane. Nel 1991 e' stata costretta a fuggire a causa della guerra civile esplosa nel paese. Ad aprile e' uscito per Frassinelli il suo romanzo d'esordio Madre Piccola, un'opera corale sullo sfondo della diaspora somala a seguito della deposizione di Siad Barre. Di capitolo in capitolo tre voci - due donne e un uomo - si avvicendano, raccontando con linguaggi differenti il tempo della separazione".
4. PROFILI. ANNARITA BUTTAFUOCO
Dal sito dell'Unione femminile nazionale (www.unionefemminile.it) abbiamo tratto questa scheda (che abbiamo gia' riprodotto ne "La nonviolenza e' in cammino" n. 396 sulla grande storica e intellettuale femminista scomparsa nel 1999: "Annarita Buttafuoco, nata a Cagliari nel 1951, ha vissuto sino al 1970 all'Isola d'Elba; trasferitasi a Roma si laurea nel 1974 con una tesi su Lineamenti antropologici del Sanfedismo. Dall'autunno del 1974, inizia l'insegnamento all'Universita' di Siena, sede di Arezzo; nel 1981 e' ricercatrice e nel 1992 diventa professore associato. Tiene innumerevoli conferenze e corsi in moltissime citta' italiani e straniere. A Roma nel 1975 fonda assieme a Tilde Capomazza la rivista "DWF", che dirigera' poi dal 1978 al 1986. Dal 1991 al 1995 e' presidente della Societa' italiana delle storiche e promotrice della Scuola estiva di storia delle donne di Pontignano. Nel 1993 diventa Presidente dell'Unione femminile nazionale, carica che ricoprira' fino alla morte. Nel 1994 promuove la trasformazione del Centro per gli studi del movimento di liberazione della donna in Italia in Fondazione Elvira Badaracco e fonda gli Archivi riuniti delle donne, quale "costola" dell'Unione femminile nazionale. Muore ad Arezzo il 26 maggio 1999. Opere di Annarita Buttafuoco: a) libri: Le Mariuccine: Storia di un'istituzione laica. L'asilo Mariuccia, Milano, Franco Angeli 1985; Sul movimento politico delle donne: Scritti inediti di Franca Pieroni Bortolotti, Roma, Utopia, 1987; Cronache femminili: Temi e momenti della stampa emancipazionista in Italia dall'Unita' al Fascismo, Siena, Universita' di Siena, 1988; Svelamento: Sibilla Aleramo. Una biografia intellettuale, Milano, Feltrinelli, 1988; Modi di essere: Studi, riflessioni, interventi sulla cultura e la politica delle donne in onore di Elvira Badaracco, raccolti da Annarita Buttafuoco, Bologna, Editoriale Mongolfiera, 1991; A. Buttafuoco, C. Brezzi, Cosentino: una bibliografia, secoli XVIII-XX, Bibbiena, Distretto scolastico n. 29, 1991; Le origini della cassa nazionale di Maternita', Siena, Universita' di Arezzo-Siena, 1992; Questioni di cittadinanza: Donne e diritti sociali nell'Italia Liberale, Siena, Protagon Editori Toscani, 1995; A. Buttafuoco, E. Baeri (a cura di), Riguardarsi: Manifesti del movimento politico delle donne in Italia, Siena, Protagon Editori Toscani, 1997. b) articoli: Appunti sul problema storico dell'inculturazione femminile: Note sul Medioevo, in "DWF donna woman femme", 1975, n. 3, pp. 21-47; A. Buttafuoco, U. Cerroni, Filosofia e storia: la dialettica degli affetti, in "DWF donna woman femme", 1975, n. 3, pp. 141-159; A. Buttafuoco, E. Cornaro Forscarini, Discorsi accademici: intorno agli studi delle donne, in "DWF donna woman femme", 1975, n. 1, pp. 151-178; Il tempo ritrovato: Riflessioni sul mestiere di storica, in "DWF donna woman femme", 1975, n. 1, pp. 37-47; Eleonora Fonseca Pimentel: Una donna nella rivoluzione, in "Nuova DWF", 1977, n. 3, pp. 51-92; Un incontro con le autrici de I mille volti di Elena, in "Nuova DWF", 1978, n. 8, pp. 121-136: Uguaglianza, in M. D'Amato, Y. Ergas, S. Piccone Stella (a cura di), Sociologia della famiglia. Sull'emancipazione femminile, (Lessico politico delle donne, collana coordinata da M. Fraire), Milano, Gulliver, 1979; Lavoro a domicilio e sessualita': Materiali di una ricerca sul campo, in "Nuova DWF", 1979, n. 10-11, pp. 187-210; Condizione delle donne e movimento di emancipazione femminile, in Storia della societa' italiana, Vol XX, L'Italia di Giolitti, Milano, Teti, 1981; La storiografia femminista americana tra Women's culture e Women's Politics, in "Societa' e storia", 1981, n. 4, pp. 943-965; Di madri e di sorelle. Frammenti su donne, femminismo, storiografia, in "Nuova DWF", 1981, n. 15, pp. 89-104; A. Buttafuoco, G. Turnaturi, Molto si e' detto e si dira': Quasi un editoriale, in "Nuova DWF", 1981, n. 16, pp. 5-17; Dalla redazione dell'"Unione femminile" (1901-1905), in "Nuova DWF", 1982, n. 21, pp. 101-141; A. Buttafuoco, R. De Longis, La stampa politica delle donne dal 1861 al 1924. Repertorio-catalogo, in "Nuova DWF", 1982, n. 21, pp. 73-100; Ripensare la storia politica: Il sentimento della politica, in "Nuova DWF", 1982, suppl. al n. 22, pp. 49-60; Cerco casa..., in "Nuova DWF", 1982, n. 19/20, pp. 124-126; Sprezza chi ride: Politica e cultura nei periodici del movimento di emancipazione in Italia, in "Nuova DWF", 1982, n. 21, pp. 7-34; Per insofferenza di freno e per miseria: Discole vagabonde e prostitute dell'Asilo Mariuccia (1902-1914), in "Movimento operaio e socialista", 1983, n. 1, pp. 117-134; Amore proibito: Ricerche americane sull'esistenza lesbica. Premessa di A. Buttafuoco, in "Nuova DWF", 1985, n. 23/24, pp. 3-4; Solidarieta', emancipazionismo, cooperazione. Dall'Associazione generale delle Operaie all'Unione femminile nazionale, in L'audacia insolente. La cooperazione femminile 1886-1986, Venezia, Marsilio, 1986; Il "tragico racconto": vita e avventure di Angela B., prostituta, tra l'altro, in "Memoria", 1986, n. 17, pp. 117-132; L'universo femminile tra subordinazione e emancipazione, in F. Della Peruta (a cura di), Vita civile degli italiani: societa', economia, cultura materiale. Citta', fabbriche e nuove culture alle soglie della societa' di massa, 1850-1920, Milano, Electa, 1987; Franca Pieroni Bortolotti e la storia del movimento di emancipazione femminile, in "Quaderni di storia delle donne comuniste", 1987, numero monografico; La filantropia come politica. Esperienze dell'emancipazionismo italiano nel Novecento, in L. Ferrante, M. Palazzi, G. Pomata (a cura di), Ragnatele di rapporti: Patronage e reti di relazioni nella storia delle donne, Torino, Rosemberg Sellier, 1988; Vite esemplari: Donne nuove di primo Novecento, in A. Buttafuoco, M. Zancan (a cura di), Svelamento. Sibilla Aleramo: una biografia intellettuale, Milano, Feltrinelli, 1988; Liberta', fraternita', uguaglianza: per chi? Donne nella Rivoluzione francese, in A. M. Crispino (a cura di), Esperienza storica femminile nell'eta' moderna e contemporanea, Roma, Udi, 1988; Straniere in patria: Temi e momenti dell'emancipazione femminile italiana dall'Unita' al Fascismo, in A. M. Crispino (a cura di), Esperienza storica femminile nell'eta' moderna e contemporanea, Roma, Udi, 1988; A. Buttafuoco L. Mariani, I volti di Messalina: Note sul rapporto tra emancipazionismo femminile e teatro, in "Movimento operaio e socialista", 1988, n. 3, pp. 481-499; Apolidi. Suffragismo femminile e istituzioni politiche dall'Unita' al fascismo, in Le donne e la Costituzione. Atti del Convegno promosso dall'Associazione degli ex-parlamentari (Roma, 22-23 marzo 1988), Roma, Camera dei deputati Servizio informazione parlamentare e relazioni esterne, 1989; In servitu' regine. Educazione ed emancipazione nella stampa politica femminile, in S. Soldani (a cura di), L'educazione delle donne. Scuole e modelli di vita femminile nell'Italia dell'Ottocento, Milano, Franco Angeli, 1989; Uno specchio dotato di memoria. Note su fotografia e storia delle donne in margine alla mostra, in C. Colombo (a cura di), Donna lombarda: Un secolo di vita femminile, Milano, Electa, 1989; L'impegno al femminile. Cinque protagoniste fra politica e cultura, in "Il Risorgimento. Rivista di storia del Risorgimento e storia contemporanea", Comune di Milano "Amici del Rsorgimento", 1989; Una "filantropia politica": Profilo di Nina Rignano Sullam, in "Il Risorgimento", giugno 1989; Virtu' civiche e virtu' domestiche. Letture del ruolo femminile nel triennio rivoluzionario, in G. Benassati, L. Rossi (a cura di), L'Italia nella Rivoluzione, Bologna, Grafis edizioni, 1990; Historia y memoria de se': Feminismo y Teoria del Discurso, in G. Colaizzi (a cura di), Feminismo y Teoria del discurso, Madrid, Ediciones Catedra, 1990; Storia di genere, storia delle donne, in "L'informazione bibliografica", 1990, n. 4, pp. 597-607; Ottomarzo in archivio, in "Noi donne", 1990, n. 3, pp. 100-101; La causa delle donne. Cittadinanza e genere nel triennio "giacobino" italiano, in Modi di essere: Studi, riflessioni, interventi sulla cultura e la politica delle donne in onore di Elvira Badaracco, raccolti da Annarita Buttafuoco, Bologna, Editoriale Mongolfiera, 1991; Matherhood as a political Strategy. The role of the Italian Women's Movement in the Creation of the Cassa Nazionale di Maternita', in G. Book, P. Thane (a cura di), Maternity and gender policies: women and the rise of the european welfare states, 1880s-1950s, Londra, Routledge, 1991; Femmes "nouvelles" et redemption del prostituees, l'exemple du refuge Mariuccia a Milan, in E. Gubin (a cura di), Norme et marginalites. Comportaments feminines aux 19e-20e siecles, Universite' Libre de Bruxelles 1991; Vuoti di memoria: Sulla storiografia politica delle donne in Italia, in "Memoria", 1991, n. 31, pp. 61-72; Vie per la Cittadinanza. Associazionismo politico femminile in Lombardia tra Ottocento e Novecento in Donna lombarda: 1860-1945 (introduzione di A. Buttafuoco), Milano, Franco Angeli, 1992; Per un diritto. Coeducazione e identita' femminile nell'emancipazionismo italiano tra Ottocento e Novecento, in E. Beseghi, V. Telmon (a cura di), Educazione al femminile: dalla parita' alla differenza, Firenze, La Nuova Italia, 1992; Tra cittadinanza politica e cittadinanza sociale: Progetti ed esperienze del movimento politico delle donne nell'Italia liberale, in G. Bonacchi, A. Groppi (a cura di), Il dilemma della cittadinanza. Diritti e doveri delle donne, Bari, Laterza, 1993; La politicita' della storia delle donne, in L. Capobianco (a cura di), Donne tra memoria e storia, Napoli, Liguori, 1993; Prefazione al libro: P. Montani, Educare gli educatori: la Scuola dei genitori di Milano (1953-1962), Milano, Rosemberg Sellier, 1994; Differenza di genere e scuola: quali opportunita'? Materiali per una ricerca-azione, in M. R. Del Buono (a cura di) I.R.R.S.A.E. Lombardia, 1994; Prefazione a Sandra Chimenti, in: P. Clemente (a cura di), Salvo buon fine, Siena, Senese, 1997; Cittadine italiane al voto, in "Passato e presente", 1997, n. 40, pp. 5-11; Vite sulla carta: oggettivita', memoria e trasmissione nell'archivio di Ersilia Majno, in "Bollettino I.R.R.S.A.E. Lombardia", 1994, supplemento al n. 45, dic. 1998.
5. PROFILI. ASSIA DJEBAR
Assia Djebar e' una illustre intellettuale algerina impegnata per i diritti umani, scrittrice, storica, antropologa, docente universitaria, cineasta. Opere di Assia Djebar: cfr. almeno Donne d'Algeri nei loro appartamenti, Giunti, Firenze 1988; Lontano da Medina. Figlie d'Ismaele, Giunti, Firenze 1993, 2001; L'amore, la guerra, Ibis, 1995; Vaste est la prison, Albin Michel, Paris 1995; Bianco d'Algeria, Il Saggiatore, Milano 1998; Nel cuore della notte algerina, Giunti, Firenze 1998; Ombra sultana, Baldini & Castoldi, Milano 1999; Le notti di Strasburgo, Il Saggiatore, Milano 2000; Figlie d'Ismaele nel vento e nella tempesta, Giunti, Firenze 2000; La donna senza sepoltura, Il Saggiatore, Milano 2002. Opere su Assia Djebar: cfr. il libro-intervista di Renate Siebert, Andare ancora al cuore delle ferite, La Tartaruga, Milano 1997. Dal sito www.rainews24.it riprendiamo anche la seguente scheda: "Nata in Algeria, Assia Djebar e' stata, nel 1955, la prima donna algerina ammessa all'Ecole normale superieure francese. Sostenitrice dell'emancipazione femminile nel mondo islamico, dopo aver partecipato al movimento di liberazione dell'Algeria, si e' imposta come narratrice di lingua francese, raccontando i temi propri del suo mondo d'origine. All'impegno narrativo (i suoi libri sono tradotti in molte lingue), ha affiancato la poesia, la saggistica, la drammaturgia, la scrittura e la regia di opere documentaristiche e cinematografiche. Nel corso della sua carriera ha ricevuto numerosi riconoscimenti internazionali tra cui, nel 2000, il prestigioso Premio per la pace. Attualmente insegna alla New York University e vive tra Parigi e gli Stati Uniti... Per tutte le donne del Terzo Mondo, scrivere riconduce a una doppia proibizione, allo stesso tempo dello sguardo e del sapere. Scrivere, per la maggior parte delle mie sorelle, e' scontrarsi inevitabilmente con il muro del silenzio e dell'invisibilita'. Nello stesso tempo, nasce un'urgenza per via della quale il fatto di scrivere puo' diventare "scrivere per", cioe' un impegno del verbo, una scrittura appassionata e combattiva. Assia Djebar e' sicuramente una di queste figure, un'artista mossa - come lei stessa dice - "dall'urgenza della scrittura, l'urgenza della parola dinanzi al disastro". L'urgenza della denuncia, del recupero della memoria. La volonta' di togliere il velo del silenzio alle donne islamiche. Tutta la sua produzione artistica affronta temi come l'identita', la condizione femminile nell'Islam, il fanatismo religioso, il senso della scrittura e il ruolo dell'intellettuale nella societa' civile. Un impegno che proprio la condizione di donna rende piu' gravoso ma che, per contro, vede sempre piu' donne in prima linea come testimonia anche il recente premio Nobel assegnato alla iraniana Shirin Ebadi. Bibliografia: Queste voci che mi assediano, Il Saggiatore; Andare ancora al cuore delle ferite, La Tartaruga; Lontano da Medina. Figlie d'Ismaele, Giunti, 1993, 2002; L'amore, la guerra, Ibis, 1995; Bianco d'Algeria, Il Saggiatore, 1998; Nel cuore della notte algerina, Giunti, 1998; Ombra sultana, Baldini e Castoldi, 1999; Donne d'Algeri nei loro appartamenti, Giunti, 2000; Figlie d'Ismaele nel vento e nella tempesta. Dramma musicale in 5 atti e 21 quadri, Giunti, 2000; Le notti di Strasburgo, Il Saggiatore, 2000; Vasta e' la prigione, Bompiani, 2001; La donna senza sepoltura, Il Saggiatore, 2002".
6. PROFILI. IDA DOMINIJANNI
Ida Dominijanni, giornalista e saggista, docente di filosofia sociale, e' una prestigiosa intellettuale femminista. Tra le opere di Ida Dominijanni: (a cura di), Motivi di liberta', Angeli, Milano 2001; (a cura di, con Simona Bonsignori, Stefania Giorgi), Si puo', Manifestolibri, Roma 2005.
7. PROFILI. NADINE GORDIMER
Nadine Gordimer e' una delle piu' grandi scrittrici contemporanee, sudafricana, impegnata contro l'apartheid, Premio Nobel per la letteratura. Opere di Nadine Gordimer: oltre i suoi numerosi volumi di racconti e romanzi (tra cui: Un mondo di stranieri, Occasione d'amore, Il mondo tardoborghese, Un ospite d'onore, La figlia di Burger, Luglio, Qualcosa la' fuori, Storia di mio figlio, Un'arma in casa, Occasione d'amore, L'aggancio, Sveglia!, Il salto, Beethoven era per un sedicesimo nero, tutti presso Feltrinelli; Il bacio del soldato, presso La Tartaruga) segnaliamo Vivere nell'interregno, Feltrinelli, Milano 1990; Scrivere ed essere, Feltrinelli, Milano 1996; Vivere nella speranza e nella storia. Note dal nostro secolo, Feltrinelli, Milano 1999; Scrivere e' vivere. Scritti e interviste, Datanews, Milano 2007. Opere su Nadine Gordimer: AA. VV., Nadine Gordimer: a bibliography of primary and secondary sources, 1937-1992, Hans Zell, London 1994. Dalla Wikipedia, edizione italiana, riprendiamo per stralci la seguente scheda: "Nadine Gordimer (Johannesburg, 20 novembre 1923) e' una scrittrice sudafricana, autrice di romanzi e saggi, vincitrice del Booker Prize nel 1974 e del Premio Nobel per la letteratura nel 1991. Nel gennaio 2007 le viene assegnato il Premio Grinzane Cavour per la Lettura. Nasce a Springs, centro minerario nell'area urbana a est di Johannesburg (East Rand) nella provincia del Gauteng, da Isidore e Nan Gordimer. I suoi genitori sono entrambi immigranti ebrei: il padre si era trasferito in Sudafrica dalla Lettonia, la madre da Londra. Vive a Johannesburg... La madre la spinge sin da piccola a leggere e a interessarsi al mondo che la circonda: comincia cosi' a scoprire il razzismo di cui e' permeata la societa' in cui vive. Si iscrive alla University of Witwatersrand... qui tocca con mano le barriere esistenti fra i giovani studenti bianchi e i neri anche nell'istruzione universitaria. In questi anni entra in contatto con l'African National Congress e inizia la sua lotta contro la discriminazione razziale. Negli anni '60 e '70 insegna in alcune universita' degli Stati Uniti. Si batte contro l'apartheid. Molte delle sue opere affrontano la questione delle tensioni morali e psicologiche dovute alla segregazione razziale in atto nella sua patria. La sua prima pubblicazione e' un breve racconto per bambini, The Quest for Seen Gold, apparso sul "Children's Sunday Express" nel 1937. La sua prima raccolta, Face to Face (Faccia a faccia), e' pubblicata nel 1949. Il primo romanzo The Lying Days, e' pubblicato nel 1953. Fra i membri fondatori del Congress of South African Writers, Nadine Gordimer e' stata premiata con numerosi titoli onorifici... Bibliografia: a) Romanzi: The Lying Days (I giorni della menzogna) (1953); A World of Strangers (Un mondo di stranieri) (1958); Occasion for Loving (Occasione d'amore) (1963); The Late Bourgeois World (Il mondo tardoborghese) (1966); A Guest of Honour (Un ospite d'onore) (1970); The Conservationist (Il conservatore) (1974), vincitore del Booker prize nel 1974; Burger's Daughter (La figlia di Burger) (1979); July's People (Luglio) (1981); A Sport of Nature (Una forza della natura) (1987); My Son's Story (Storia di mio figlio) (1990); None to Accompany Me (Nessuno al mio fianco) (1994); The House Gun (Un'arma in casa) (1998); The Pickup (L'aggancio) (2001); Get a Life (2005); b) Raccolte di racconti: Face to Face (Faccia a faccia) (1949); Town and Country Lovers; The Soft Voice of the Serpent (La voce soave del serpente) (1952); Six feet of the Country (1956); Not for Publication (1965); Livingstone's Companions (I compagni di Livingstone) (1970); Selected Stories (1975); No Place Like: Selected Stories (1978); A Soldier's Embrace (1980); Something Out There (Qualcosa la' fuori) (1984); Correspondence Course and other Stories (1984); The Moment Before the Gun Went Off (1988); Jump: And Other Stories (Il salto) (1991); Why Haven't You Written: Selected Stories 1950-1972 (1992); Loot: And Other Stories (2003); c) Teatro: The First Circle (1949) pub. in Six One-Act Plays; d) Saggi: The Essential Gesture (1988); The Black Interpreters (1973); Writing and Being (Scrivere ed essere. Lezioni di poetica) (1995); e) Altre opere: On the Mines (1973); Lifetimes under Apartheid (1986)". Cfr. anche i testi apparsi ne "La nonviolenza e' in cammino", nn. 189, 275, 1384; nelle "Notizie minime della nonviolenza" nn. 128, 421, 441 e 468; "La domenica della nonviolenza" nn. 14 e 161 (monografico); "Nonviolenza. Femminile plurale" n. 178 (monografico); "Voci e volti della nonviolenza" nn. 170 e 172 (monografici), e la voce nei "Telegrammi della nonvilenza in cammino" n. 529.
8. PROFILI. IRSHAD MANJI
Irshad Manji, Giornalista e scrittrice, nata in Uganda, residente in Canada, e' un'intellettuale musulmana femminista fortemente impegnata per una "riforma" della ricezione ed interpretazione dell'islam nel senso di una maggiore consapevolezza e coerenza col senso profondo del messaggio originario dell'islam (l'"abbandono" alla volonta' sommamente buona, l'adesione fidente al sommo bene, la scelta dell'amore che unisce, l'apertura alla nonviolenza) in opposizione alle ricezioni ed interpretazioni maschiliste e violente, intolleranti e fanatiche, autoritarie e fin criminali che ne travisano e tradiscono il messaggio di pace e di rispetto della dignita' di tutti gli esseri umani. Opere di Irshad Manji: Quando abbiamo smesso di pensare?, Guanda, Parma 2004. Irshad Manji cura anche un sito: www.muslim-refusenik.com
9. PROFILI. FATEMA MERNISSI
Fatema Mernissi (ma il nome puo' essere traslitterato anche in Fatima) e' nata a Fez, in Marocco, nel 1940, acutissima intellettuale di forte impegno civile, impegnata per i diritti delle donne, per la democrazia e i diritti umani di tutti gli esseri umani, docente universitaria di sociologia a Rabat, studiosa del Corano, saggista e narratrice; tra i suoi libri disponibili in italiano: Le donne del Profeta, Ecig, 1992; Le sultane dimenticate, Marietti, 1992; Chahrazad non e' marocchina, Sonda, 1993; La terrazza proibita, Giunti, 1996; L'harem e l'Occidente, Giunti, 2000; Islam e democrazia, Giunti, 2002; Karawan. Dal deserto al web, Giunti, 2004. Il sito internet di Fatema Mernissi e' www.mernissi.net
10. PROFILI. TASLIMA NASREEN
Taslima Nasreen (Nasrin) e' l'autrice del romanzo Vergogna, Mondadori, Milano 1995 in cui denuncia il fanatismo religioso; per averlo scritto ha subito persecuzioni ed e' stata condannata a morte da integralisti islamici del Bangladesh. Dalla Wikipedia, edizione italiana, riprendiamo per stralci la seguente scheda: "Taslima Nasreen, nota anche come Taslima Nasrin (Mymensingh, 25 agosto 1962) e' una scrittrice, medico, attivista femminista dei diritti umani ed intellettuale bengalese. Per i sui meriti le e' stato riconosciuto il Premio Sakharov per la liberta' di pensiero nel 1994... Membro onorario del National Secular Society, i suoi libri sono stati tradotti in venti lingue ma la sua autobiografia e' vietata in Bangladesh. A riguardo il governo si e' giustificato affermando che 'contengono sentimenti anti-islamici ed affermazioni che potrebbero distruggere l'armonia religiosa del Bangladesh'. Costretta all'esilio dal 1994 per sfuggire alle minacce di morte da parte di fondamentalisti islamici, conserva ancora la cittadinanza bengalese ma il suo governo non ha mai preso provvedimenti per consentirle un ritorno in patria sicuro. Oggi vive in India... Nel marzo 2007 un gruppo musulmano indiano ha posto anche una taglia di 500.000 rupie per la sua decapitazione... Taslima Nasrin (Magi) e' nata a Mymensingh. Suo padre era medico e professore di una scuola medica statale. Ha studiato al Mymensingh Medical College. Nella sua autobiografia ricorda di essere stata abusata sessualmente da parenti ed altri uomini quando era ancora giovanissima. Questi episodi avrebbero avuto un grande peso sulla sua vita futura, trasformandola in una strenua femminista. Inizio' la sua carriera dedicandosi alla poesia ed al giornalista, acquisendo subito una certa notorieta'. Con il tempo e' passata alla letteratura scivendo una serie di libri in cui si esprime coraggiosamente a favore della parita' di diritti per le donne e contro l'oppressione delle minoranze nelle societa' islamiche, in special modo quella del Bangladesh. Nel 1993, proprio in seguito ad una serie di articoli di denuncia della condizione femminile nell'Islam, fondamentalisti islamici promulgarono una fatwa contro di lei e posero una taglia sulla sua testa. Quando anche il governo bandi' il suo libro intitolato Lajja (Vergogna) ove parlava dele torture subite dalla minoranza Hindu in Bangladesh, aumentarono ancor piu'le minacce di morte e si vide confiscato anche il passaporto. el 1994 gruppi organizzati vicini a religiosi fondamentalisti ne chiesero l'impiccagione dopo che su 'The Statesman' era comparsa la seguente sua affermazione: 'il Corano dovrebbe essere rivisto completamente'. Il governo a quel punto non solo non prese provvedimenti contro chi la minacciava, ma spicco' anche un mandato di arresto per portarla in giudizio accusandola di blasfemia. Temendo una condanna fino a due anni ed il rischio di essere uccisa in carcere, Nasrin si nascose e, dopo due mesi, ottenne il permesso di lasciare il paese per l'esilio. In quell'anno il Parlamento europeo le assegno' il Premio Sakharov per la liberta' di pensiero... Nel novembre 2003 il governo del West Bengal in India bandi' il libro di Nasrin intitolato Dwikhandito, la terza parte della sua autobiografia. Nel 2004 un religioso indiano musulmano offri' una seconda taglia di 20.000 rupie a chiunque le avesse 'annerito' la faccia, gesto considerato gravemente ingiurioso. Nel 2005 tento' di declamare un poema contrario alla guerra intitolato 'America' di fronte ad un grande raduno di bengalesi che seguivano la North American Bengali Conference al Madison Square Garden. Fu cacciata prima di salire sul palco. Nel marzo 2006 fu tra i firmatari della lettera "Insieme contro il nuovo totalitarismo", la risposta sua e di altri undici illustri intellettuali alle violenze fisiche e verbali seguite alla pubblicazione delle caricature di Maometto sul 'Jyllands-Posten' con cui si si schieravano a difesa dei valori della laicita' e della liberta'. Nel marzo 2007, l'All India Ibtehad Council promise 500.000 rupie per la sua decapitazione. A riguardo Taqi Raza Khan, il presidente del gruppo, affermo' che l'unico modo per togliere la taglia era che Nasreen 'chieda scusa e bruci i suoi libri e fogli'. Tra i libri di Taslima Nasrin: a) raccolte: Nirbachito column (Selected Columns); Jabo na keno jabo (Why shouldn't I go? I will); Noshto meyer noshto goddo (Impure prose from an impure girl); ChoTo choTo dukkho kotha (small sad stories); b) romanzi: Opprpokkho (Opposition) 1992; Shodh (Revenge) 1992; Nimontron (Invitation) 1993; Phera (Return) 1993; Bhromor Koio Gia (Tell Him The Secret) 1994; Forashi Premik (French Lover) 2002; Lajja (Shame); c) scritti autobiografici: Amar Meyebela (My Girlhood) parte prima; Utal Hawa (Wild Wind) parte seconda; Ko (Speak Up) parte terza - con altro titolo: Dwikhandito (Split in Two)-; Sei Sob Andhokar (Those Dark Days) parte quarta; Meyebela, My Bengali Girlhood - A Memoir of Growing Up Female in a Muslim World; d)poesie: The Game in Reverse: Poems and Essays by Taslima Nasrin 1995; Shikore Bipul Khudha (Hunger in the Roots), 1986; Nirbashito Bahire Ontore (Banished Without and Within), 1989; Amar Kichu Jay Ashe Ne (I Couldn't Care Less), 1990; Atole Ontorin (Captive In the Abyss), 1991; Balikar Gollachut (Game of the Girls), 1992; Behula Eka Bhashiyechilo Bhela (Behula Floated the Raft Alone), 1993; Ay Kosto Jhepe, Jibon Debo Mepe (Pain Come Roaring Down, I'll Measure Out My Life for You), 1994; Nirbashito Narir Kobita (Poems From Exile), 1996; Jolopodyo (Waterlilies), 2000; Khali Khali Lage (Feeling Empty), 2004; Kicchukhan Thako (Stay For A While), 2005".
11. PROFILI. NAWAL AL SA'DAWI
Nawal El Saadawi (traslitterata anche in Nawal Al Saadawi o Nawal al Sa'dawi), intellettuale femminista egiziana, scrittrice e psichiatra, nata nel 1932 in un villaggio sul Nilo non lontano dal Cairo, laureata in medicina e specializzata in psichiatria, autrice di rilevanti saggi e romanzi, soprannominata "la Simone de Beauvoir egiziana", e' una delle figure piu' rilevanti della lotta per i diritti delle donne e per il suo impegno ha subito gravissime persecuzioni. Tra le opere di Nawal el Saadawi: in italiano: Firdaus, storia di una donna egiziana, Giunti, 2001; Una figlia di Iside, Nutrimenti, 2002; in inglese: The Hidden Face of Eve: Women in the Arab World, Zed Books, 1980; God Dies by the Nile, Zed Books, 1985; Memoirs of a Woman Doctor, City Lights Books, 1989; Innocence of the Devil, University of California Press, 1998; A Daughter of Isis: The Autobiography of Nawal El Saadawi, Zed Books, 1999; Walking Through Fire: A Life of Nawal El Saadawi, Zed Books, 2002; Woman at Point Zero, Zed Books, 2007. Il sito di Nawal el Saadawi e' www.nawalsaadawi.net
12. PROFILI. IGIABA SCEGO
Igiaba Scego, "somala di origine, italiana per vocazione", figlia di Ali Omar Scego, ex-ministro degli esteri somalo, e' nata a Roma nel 1974, dopo che i suoi genitori si sono rifugiati in Italia, fuggendo del colpo di stato di Siad Barre. Laureata in letterature straniere presso la Sapienza di Roma, divide il suo tempo fra la scrittura e la ricerca (dottorato in pedagogia all'Universita' Roma Tre). Le sue opere, come proprio la sua stessa identita', sono sempre in equilibrio sullo sfumato confine tra le sue due culture, quella materna e quella adottiva, che le permettono di guardare tutte e due dalla distanza e dalla vicinanza allo stesso tempo. Nel 2003 vince il premio Eks&Tra di scrittori migranti con il suo racconto 'Salsiccia' e pubblica il suo romanzo di esordio. Opere di Igiaba Scego: La nomade che amava Alfred Hitchcock, Sinnos, 2003; Rhoda, Sinnos, 2004; (con Gabriela Kuruvilla, Ingy Mubiayi), Pecore nere. Racconti. Laterza, 2005. Da un articolo del quotidiano Il manifesto" del 2007 riprendiamo la seguente breve scheda: "Alla diaspora somala appartiene anche Igiaba Scego, nata a Roma nel 1974, dopo che i suoi genitori si erano rifugiati in Italia, in seguito al colpo di stato di Siad Barre. Dopo avere vinto nel 2003 il premio letterario Eks&Tra dedicato agli scrittori migranti con il racconto 'Salsiccia', ha pubblicato con l'editore romano Sinnos il suo romanzo di esordio, La nomade che amava Alfred Hitchcock, seguito da Rhoda per la stessa casa editrice. Il suo terzo romanzo uscira' all'inizio del 2008 per Donzelli. Sui temi dell'immigrazione collabora a diverse testate, fra cui 'Nigrizia', 'Latinoamerica' e 'Carta'".
13. INCONTRI. IL 9 GIUGNO A BLERA UNA CONFERENZA SU "ACQUA: BENE E RESPONSABILITA' DI TUTTI
[Dalle amiche e dagli amici della cooperativa "Il Vignale" di Blera (per contatti: tel. 3475988431 - 3478113696, e-mail: ilvignale at gmail.com) riceviamo e diffondiamo.
Antonella Litta svolge l'attivita' di medico di medicina generale a Nepi. E' specialista in Reumatologia ed ha condotto una intensa attivita' di ricerca scientifica presso l'Universita' di Roma "la Sapienza" e contribuito alla realizzazione di uno tra i primi e piu' importanti studi scientifici italiani sull'interazione tra campi elettromagnetici e sistemi viventi, pubblicato sulla prestigiosa rivista "Clinical and Esperimental Rheumatology", n. 11, pp. 41-47, 1993. E' referente locale dell'Associazione italiana medici per l'ambiente (International Society of Doctors for the Environment - Italia) e per questa associazione e' responsabile e coordinatrice nazionale del gruppo di studio su "Trasporto aereo come fattore d'inquinamento ambientale e danno alla salute". E' referente per l'Ordine dei medici di Viterbo per l'iniziativa congiunta Fnomceo-Isde "Tutela del diritto individuale e collettivo alla salute e ad un ambiente salubre". Gia' responsabile dell'associazione Aires-onlus (Associazione internazionale ricerca e salute) e' stata organizzatrice di numerosi convegni medico-scientifici. Presta attivita' di medico volontario nei paesi africani. E' stata consigliera comunale. E' partecipe e sostenitrice di programmi di solidarieta' locali ed internazionali. Presidente del Comitato "Nepi per la pace", e' impegnata in progetti di educazione alla pace, alla legalita', alla nonviolenza e al rispetto dell'ambiente. E' la portavoce del Comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti. Come rappresentante dell'Associazione italiana medici per l'ambiente (Isde-Italia) ha promosso una rilevante iniziativa per il risanamento delle acque del lago di Vico e in difesa della salute della popolazione dei comuni circumlacuali. E' oggi in Italia figura di riferimento nella denuncia della presenza dell'arsenico nelle acque destinate a consumo umano, e nella proposta di iniziative specifiche e adeguate da parte delle istituzioni per la dearsenificazione delle acque e la difesa della salute della popolazione]
Giovedi' 9 giugno 2011, alle ore 17,30, presso la Biblioteca Comunale di Blera (Vt), in via Roma n. 61, la cooperativa agricola "Il Vignale" organizza una conferenza dal titolo: "Acqua: bene e responsabilita' di tutti".
Relazione della dottoressa Antonella Litta, medico, dell'"Associazione italiana medici per l'ambiente (Isde-Italia)".
*
Cooperativa "Il Vignale"
per informazioni: tel. 3475988431 - 3478113696, e-mail: ilvignale at gmail.com
14. APPELLI. IL 5 PER MILLE AL MOVIMENTO NONVIOLENTO
[Riproponiamo il seguente appello]
Giova ripetere le cose che e' giusto fare.
Tra le cose sicuramente ragionevoli e buone che una persona onesta che paga le tasse in Italia puo' fare, c'e' la scelta di destinare il 5 per mille al Movimento Nonviolento.
"Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono: 1. l'opposizione integrale alla guerra; 2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione; 3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario; 4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo. Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica. Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli". Cosi' recita la "carta programmatica" del movimento fondato da Aldo Capitini.
Sostenere il Movimento Nonviolento e' un modo semplice e chiaro, esplicito e netto, per opporsi alla guerra e al razzismo, per opporsi alle stragi e alle persecuzioni.
Per destinare il 5 per mille delle proprie tasse al Movimento Nonviolento e' sufficiente apporre la propria firma nell'apposito spazio del modulo per la dichiarazione dei redditi e scrivere il numero di codice fiscale dell'associazione: 93100500235.
Per contattare il Movimento Nonviolento, per saperne di piu' e contribuire ad esso anche in altri modi (ad esempio aderendovi): via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803 (da lunedi' a venerdi': ore 9-13 e 15-19), fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org
15. INIZIATIVE. CONTRO LA GUERRA UNA PROPOSTA AGLI ENTI LOCALI
[Riproponiamo il seguente appello]
Proponiamo a tutte le persone amiche della nonviolenza di inviare al sindaco del Comune, al presidente della Provincia ed al presidente della Regione in cui si risiede, una lettera aperta (da diffondere quindi anche a tutti i membri del consiglio comunale, provinciale, regionale, ed ai mezzi d'informazione) con cui chiedere che l'assemblea dell'ente locale approvi una deliberazione recante il testo seguente o uno analogo.
*
"Il Consiglio Comunale [Provinciale, Regionale] di ... ripudia la guerra, nemica dell'umanita'.
Il Consiglio Comunale [Provinciale, Regionale] di ... riconosce, rispetta e promuove la vita, la dignita' e i diritti di ogni essere umano.
Richiede al Governo e al Parlamento che cessi la partecipazione italiana alle guerre in corso.
Richiede al Governo e al Parlamento che si torni al rispetto della Costituzione della Repubblica Italiana.
Richiede al Governo e al Parlamento che l'Italia svolga una politica internazionale di pace con mezzi di pace, per il disarmo e la smilitarizzazione dei conflitti, per il riconoscimento e l'inveramento di tutti i diritti umani per tutti gli esseri umani.
Solo la pace salva le vite".
16. REPETITA IUVANT. RIFERIMENTI UTILI PER L'INFORMAZIONE SUI REFERENDUM. QUATTRO SI' PER FERMARE IL NUCLEARE, PER L'ACQUA BENE COMUNE, PER L'UGUAGLIANZA DI DIRITTI
[Riproponiamo la seguente segnalazione]
Segnaliamo il sito del Comitato nazionale "Vota si' per fermare il nucleare": www.fermiamoilnucleare.it
Segnaliamo il sito del Comitato referendario "2 si' per l'acqua bene comune": www.referendumacqua.it
Segnaliamo anche il sito del Forum italiano dei movimenti per l'acqua: www.acquabenecomune.org
Segnaliamo la Costituzione della Repubblica Italiana e la Dichiarazione universale dei diritti umani.
Quattro si' ai referendum: per la legalita' e la dignita', per la democrazia ed il bene comune, per la biosfera e per l'umanita'.
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NONVIOLENZA. FEMMINILE PLURALE
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it
Numero 363 del 7 giugno 2011
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